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Racconti Trans

09 – ibiza

By 21 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Non ho molte amicizie fra le mie simili, purtroppo in passato sono stata oggetto di gelosie ed invidie da parte di altre travestite. Per questo motivo non ho un buon rapporto con loro, a parte qualcuna, da contare sulle dita di una mano. Fra queste c’è Kathia, una amica napoletana, spesso al Nord per motivi propri di lavoro. Ci siamo conosciute a delle feste a tema, siamo diventate amiche. Nonostante io non frequenti più certi ambienti con lei sono sempre in contatto.
Si stava avvicinando l’estate, Fabri aveva prenotato tre settimane all’Isola d’Elba. Non sarei andata con lui e non avevo organizzato nulla. Stavo parlando di questo con la mia amica Kathia al telefono. Lei aveva prenotato un appartamento per tutto il mese di agosto ad Inizia, mi propose di andare con lei. Non potevo permettermi tutto quel tempo, l’avrei raggiunta per una quindicina di giorni.
Vado in agenzia viaggi e prenoto il volo andata e ritorno.
Arrivo all’aeroporto, ho viaggiato in abiti ‘civili’ ovviamente, la mia amica era lì ad aspettarmi, anche lei in abiti ‘civili’. Una non riconosceva l’altra. Quando però siamo rimaste solo lei ed io, abbiamo capito, ci siamo abbracciate ridendo
‘Tesoro iniziamo bene questa vacanza insieme’
‘Julia c’è da divertirsi, andiamo a casa che ti spiego tutto’
Ha noleggiato anche una macchina, una Panda 4×4, per muoversi sulle strade dell’Isola. L’appartamento è in pieno centro del paese. Carino ed accogliente. Una ampia sala e cucina con un divano letto matrimoniale. Sarà il mio letto. La camera, dove dorme lei, il bagno ed un terrazzo. Iniziamo a truccarci tutte e due. Non ero assolutamente stanca per il viaggio. In meno di dieci giorni è riuscita a farsi conoscere nei tre o quattro locali alla moda. Ingresso gratis da ogni parte.
‘Julia ho fatto anche un paio di spettacoli in una discoteca, ho parlato anche di te, ho fatto vedere in internet qualche tua foto, vorrebbero che ci esibissimo insieme’
‘Tesoro, mi va bene, ma è da tempo che non faccio più spettacoli e non ballo su un cubo’
‘Amore non dire cazzate, ti sai muovere, questo basta’
‘Se lo dici tu, va bene’ sorrido intanto continuo a truccarmi
‘C’è un però ”. però a loro piacerebbe uno spettacolo lesbo/trav’
‘Tesoro mio ma né a te né a me piacciono le trav?’
‘Chi se ne frega dai, mica dobbiamo farlo con altre, ma solo fra noi due, facciamo finta’
‘Ahhhhhh bene ”’.. così va bene’
Abbiamo finito di truccarci. Kathia è proprio bella, femminile, sprigiona una carica erotica solo a guardarla. Bionda ramata, più alta di me di sei/sette centimetri. Un po’ più robusta ma longilinea. Siamo comunque considerate due belle, entrambe, nel nostro genere.
Ci avviciniamo, ci muoviamo come se ci fosse una musica di sottofondo. Ci sfioriamo, vicine una all’altra. Ci tocchiamo con le mani, la schiena, il sedere, rispettivamente. Anche un bacio casto sulle labbra. Ridiamo. Senza parlarci e, senza metterci d’accordo, ci siamo immedesimate in un eventuale spettacolo.
‘Così penso che possa andare bene’ rido guardando la mia amica.
‘Penso proprio di si’ ride anche lei ‘Un’altra cosa Julia’ la sua voce si fa più seria, più bassa di tono ‘Spero che tu non mi giudichi male, in questi giorni mi sono portata a letto qualche uomo che mi ha pagata per scoparmi’
‘Non preoccuparti tesoro, l’ho fatto prima di te’ ridendo per tranquillizzarla ‘Quanto pagano?’
‘100/150 euro, dipende’ mi guarda seria ‘Scusa ma non ho capito!’
Gli racconto della mia esperienza, iscritta in un portale escort, ci sono stata per pochi mesi, però qualche marchetta l’ho fatta anche io. Mi ascolta mentre le racconto. Soddisfatta per non essere stata giudicata male, anzi, contenta nel scoprire che avevamo qualche cosa d’altro in comune.
‘Andiamo Julia, facciamo un giro nel centro, qualcuno che ci offra da bere o la cena lo troviamo’
Sono sorpresa dalla mia amica. E’ molto simile a me. Per questo, forse, andiamo d’accordo.
Facciamo un giro nel centro storico, veniamo avvicinate da parecchi ragazzi, di ogni nazionalità, per nostra fortuna lei parla bene l’inglese, io il francese. Nessuna delle due lo spagnolo, ma riusciamo a capirci. Niente tedesco né lei né io. Sono sull’isola da poco più di cinque ore, sono al terzo cocktail offerto sempre da qualcuno. Entriamo in un altro bar. Il proprietario saluta la mia amica, mi presenta a lui, ci offre stuzzichini e vino rosso. Abbiamo cenato così. Andiamo in una discoteca verso la mezzanotte, Kathia saluta tutti, dai body-gard, alle persone del bar, al gestore, mi presenta. Ha visto le mie foto, ci parla in spagnolo ma ci capiamo al volo. La sera successiva ci aspetta per uno spettacolo, retribuito ovviamente. C’è un tavolo a nostra disposizione, consumazioni offerte dalla casa.
Andiamo a ballare, lasciandoci andare a movimenti abbastanza lascivi. Facendo pregustare quello che sarebbe successo la sera successiva. Ci sediamo al nostro tavolo. Riservato. Si avvicinano, ci parlano, ci offrono da bere, quando capiscono che noi facciamo parte del locale, se ne vanno. Balliamo ancora. Ci risediamo. Si siedono con noi due spagnoli, trenta / trentacinque anni. Beviamo insieme a loro. Capiscono che noi non siamo lì in cerca di avventure. Ordinano una bottiglia di Havana, ghiaccio e bottigliette di Coca-Cola. Uno di loro appoggia sul tavolino 300 euro, aspetta un nostro segnale. Kathia ed io ci guardiamo. Basta un segno di assenso con gli occhi. Guardo quello che ha depositato i soldi. Lui sta puntando me, l’altro la mia amica. Gli faccio capire che va bene a tutte e due, ma più tardi, non ora. Siamo tutti d’accordo, finiamo la serata in discoteca ed alle cinque andiamo a casa, tutti e quattro. Prendo i soldi sul tavolo e li passo alla mia amica. Li mette in borsa. Balliamo insieme a loro, restiamo con loro fino alla fine. Per un paio d’ore eravamo la loro compagnia, ci stavano comprando. Alle cinque usciamo dal locale. Andiamo a casa.
Con un cenno della mano io e la mia amica ci salutiamo. Lei entra in camera con uno, l’altro mi aiuta ad aprire il divano. Gli concedo la mia bocca ed il mio culo per un’ora. Viene, ci sediamo vicino al tavolo della cucina. Parliamo. Dopo cinque minuti arrivano anche Kathia e l’altro uomo. Si complimentano con entrambe. Ci salutano. Sono già le sei e mezza. Andiamo a dormire. Sono arrivata ad Ibiza da poche ore e già mi sono fatta scopare, a pagamento oltretutto.
Ci svegliamo alle prime ore del pomeriggio. Andiamo a prendere il sole. Struccate. Senza parrucca, entrambe solo con le unghie finte alle dita. Ci spogliamo totalmente, siamo in una spiaggia naturista. Ci guardiamo reciprocamente, scoppiamo a ridere, siamo simili anche in quello, entrambe totalmente depilate nelle parti intime. Ritorniamo a casa alle sette di sera, doccia, relax, trucco e preparazione. I nostri vestiti per lo spettacolo in una borsa. Non ci concediamo troppo alcol, giusto un drink a testa, troviamo anche due italiani che ci offrono la cena. Ci accompagnano anche al locale, entrando con noi. Si siedono con noi al nostro tavolo. Sanno che siamo lì per uno spettacolo. Ci chiamano, è il nostro momento. Andiamo a cambiarci. Usciamo. La musica l’ha scelta Kathia, balliamo sopra un cubo, divise da un palo. Ci sfioriamo. Ripetiamo gli stessi movimenti della prima sera. Ci muoviamo al ritmo della musica. Nessuna prova, ad istinto. C’è una sala intera che balla e che ci guarda. Kathia mi slaccia il vestito, chiuso da una cerniera sulla schiena. Io levo il suo vestito, resta in perizoma e reggiseno. Mi aiuta togliermi il mio. Ho il reggicalze e le calze, oltre all’intimo. La faccio appoggiare al palo, mi inchino alle sue spalle e fingo di leccarla fra le natiche. Ci cambiamo la posizione. Ora è lei a fingere di leccare me. Continuiamo a ballare. Siamo ormai arrivate al terzo pezzo musicale, quasi alle fine. Roteando intorno al palo, una di fronte all’altra, ci baciamo sulle labbra, rimanendo unite ma, sempre, fingendo di avere la lingua una nella bocca dell’altra. Il nostro spettacolo è finito. Ci sono anche gli applausi. Recuperiamo i nostri vestiti, scendiamo dal cubo, così come siamo svestite, e torniamo al nostro tavolo. I due ragazzi sono ancora lì. Ci applaudono. Ci fanno i complimenti. Ci raggiunge il gestore. Anche lui si congratula con noi. Ci vuole fra due giorni. Ci consegna una busta, ci sono i soldi per la nostra prestazione, ci saluta e ritorna al suo lavoro. I due ragazzi italiani iniziano con le loro avances, quello seduto al mio fianco si dichiara
‘Andiamo a scopare dopo? Tutti e quattro assieme’
‘Dipende’ gli rispondo io
‘Dipenda da cosa?’
Kathia non parla, gli fa solo il segno con le due dita dei soldi.
‘Cazzo ma siete due puttane?’
‘Perché non lo avevi capito?’ si alzano, se ne vanno, io e la mia amica ridiamo.
Restiamo fino alla chiusura del locale, divertendoci. Non abbiamo trovato nessuno con cui scopare.
Il giorno seguente, dopo i mare, andiamo in un altro locale, troviamo altri due che ci offrono dei soldi per scoparci , separatamente, in spiaggia.
Un giorno dopo l’altro, passano le nostre giornate, al pomeriggio sole integrale, alla sera qualche locale, troviamo sempre qualcuno che ci offre da bere o la cena. Ogni due sere facciamo il nostro spettacolo al locale. Finiamo quasi sempre, ogni serata, a fare una marchetta entrambe. Non è mai capitato che una trovasse e l’altra no. Non abbiamo mai scopato con nessuno che non ci offrisse qualche euro.
Sono ad Ibiza da dieci giorni, anche questa sera abbiamo il nostro spettacolo da fare. Finita la nostra esibizione torniamo al nostro tavolo, senza rivestirci immediatamente, entrambe in reggicalze. Ci sediamo al tavolo, beviamo per rinfrescarci. Si avvicinano due uomini, sui cinquanta anni ciascuno, distinti, ordinati, camicia bianca aperta per il caldo e jeans di marca. Si complimentano con noi, ci chiedono se possono sedersi. Parlano francese. Traduco io anche per la mia amica. Intanto ordinano da bere, per tutti e quattro. La mia amica ed io non ci siamo ancora rivestite, siamo ancora mezze nude. Sedute. Entrambi parlano con me, visto che io li capisco e parlo la loro stessa lingua. Ci offrono 1.500 euro per averci entrambe, insieme. Almeno un paio d’ore. Per vederci anche in una esibizione privata, solo per loro due. Traduco tutto a Kathia. Per quella cifra si può fare. Alle quattro lasciamo il locale, andiamo a casa.
Entriamo nella camera di Kathia, accende una radio cercando una musica adeguata. In piedi, sul letto, riproduciamo lo spettacolo.
‘Baciatevi, fateci vedere le lingue una sull’altra’ dal basso del letto ci guardano e ci dicono cosa fare, traduco.
Qualche secondo di titubanza. Facciamo uscire le nostre lingue e ci baciamo. Le incrociamo. Sembriamo non nuove a tale esibizione. Non stacchiamo più la lingua una dall’altra. Labbra contro labbra. Ci baciamo sul serio, non più per finta. I due uomini sono eccitati. Ci guardano. Ci incitano
‘Preparatevi il culetto una con l’altra’
Dico alla mia amica di mettersi alla pecorina sul letto, le sposto il perizoma ed inizio a leccarle il buco del curo. Che porca, mostra anche piacere. E’ il mio turno. Sta leccando il mio buco del culo. Mi piace la sua lingua nel mio ano. Ci mettiamo una di fianco all’altra. Una prende in bocca il cazzo di uno, l’altra quello dell’altro. Si cambiano di posizione. Ci fanno girare. Ci vogliono inculare. Lo fanno. I loro cazzi dentro al nostro culo. I due uomini sono in sintonia fra loro. Anche Kathia ed io, sembra quasi che non sia la prima volta che ci facciamo scopare insieme da due uomini. Li incitiamo a sbatterci ancora di più. Io in francese, lei in italiano. Si scambiano più volte il nostro culo. Mi ritrovo ad avere uno di loro due in bocca e l’altro in culo. La mia amica lecca le palle a quello che mi sta scopando in culo. Si danno il cambio, alternandosi nella mia bocca e nel mio culo. E’ la volta della mia amica. Li prende anche lei insieme, messa in mezzo. Ci stanno scopando da più di un’ora. Ora ci vogliono inculare mentre lei ed io, una di fronte all’altra ce lo prendiamo in bocca a vicenda. Siamo entrambe eccitate. Le sposto il perizoma, lei il mio. Ce lo prendiamo in bocca. Ce lo succhiamo a vicenda, entrambe eccitate, entrambe con il cazzo di uno dei due in culo.
‘Julia sto sborrando’ mi avvisa la mia amica
‘Mhhhh fallo, sono proprio porca stasera’
‘Ok fallo anche tu allora’
Ci riprendiamo ognuna il cazzo dell’amica fra le labbra. Kathia mi sborra in bocca. Qualche minuto dopo vengo anche io nella sua bocca. Stanno per venire anche i due nostri maschi. Ci vogliono venire in faccia.
Scendiamo dal letto, inginocchiate una di fronte all’altra. Ci abbracciamo, uniamo le nostre bocche, hanno il sapore della nostra sborra. I due uomini sono ai nostri lati. Si stanno masturbando. Ci sborrano sul viso mentre continuiamo a baciarci in bocca.
Dopo essere venuti scoppiano in un applauso
‘Compimenti siete due grandissime troie’
Sorridiamo, ci scambiamo un bacio sulle labbra. Dai nostri visi sta colando lo sperma di entrambi. Scende sul nostro intimo. Ci avevano dato i soldi già al locale ma prima di uscire uno di loro tira fuori dal portafoglio altri 500 euro
‘Questo è un anticipo, siete prenotate per dopo domani quando fate il prossimo spettacolo’
Escono. Prima di andare a farci una doccia ci abbracciamo, felici entrambe di aver goduto insieme. Ci baciamo ancora in bocca, non per far spettacolo, ma per noi due, abbracciate una all’altra.
Trascorriamo una serata in assoluto relax. Pomeriggio al mare, alla sera una cena veloce in casa e distese sul terrazzo a riposarci.
Torniamo al locale, è la mia ultima esibizione con Kathia, due giorni dopo ho la prenotazione per tornare in Italia. Il nostro spettacolo è ancora più hard del solito, visto quello che è accaduto due sere prima. Ci baciamo veramente e, davanti a tutti, ci lecchiamo reciprocamente il buchetto posteriore, infilandoci una con l’altra, la lingua dentro l’ano. I due francesi sono al tavolo che ci aspettano. Restiamo tutta la sera con loro, prima e dopo lo spettacolo. A casa abbiamo scopato sul terrazzo, facendoci montare una di fianco all’altra, appoggiate alla balaustra. Chi passava per strada ci avrebbe potute vedere. Ci siamo baciate ancora. Ci siamo venute reciprocamente una nella bocca dell’altra. Sdraiate, ci siamo fatte venire ancora sul nostro viso.
All’indomani abbiamo fatto una nuova marchetta, ancora insieme, con due spagnoli. Non abbiamo preso tanto come con i francesi, ma più che altro era una scusa per lesbicare fra noi due. Ci siamo divertite a farlo, lo avremmo fatto anche gratis.
La mia vacanza purtroppo è finita. In quindici giorni ho preso più soldi che in un mese e mezzo del mio lavoro che svolgo da libera professionista. Abbiamo unito l’utile al dilettevole. Per nostra fortuna siamo ad Ibiza e nessuno si è scandalizzato quando la mia amica ed io ci siamo salutate, all’aeroporto, baciandoci in bocca, vestiti da maschietti.
Purtroppo non siamo ancora riuscite, dopo due anni, a ricreare una situazione come quella di Ibiza. Ci sentiamo ancora spesso al telefono, ci siamo riviste qualche volta a qualche festa. Quando ci vediamo non ci lasciamo andare ad effusioni, ci limitiamo a darci un bacio sulle labbra, nulla di più, al momento del saluto. La nostra amicizia rimane, è consolidata. Per il sesso, vedremo, alla prossima vacanza insieme.

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