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Racconti TransTrio

Enormi e Trans – Parte II

By 9 Febbraio 2022One Comment

RACCONTO DI FANTASIA

“Dove cazzo eri finita brutta troia cazzuta? ahhhh guardala la maiala figuratiiii, guarda come ha inondato questo succhiabastoni trans dalla testa ai piediiii…. ehi maiali, dico a voi!!!”

A malincuore, infoiati più di prima, ci stacchiamo da quel limone osceno e arrapante per dare un volto a quella voce che stava rimproverando Mel*ssa per la sua troiaggine, le due parevano conoscersi molto bene…
Alzo lo sguardo, la vedo e… rimango senza parole.

A pochi metri da me mi ritrovo Barb*ra in persona, la mia trans preferita insieme a quella che ho avuto la fortuna di conoscere meglio poco fa e che sta ancora strusciando la sua lingua, le sue tette e il suo randello enorme e di nuovo durissimo contro ogni cm del mio corpo estasiato… lei e Mel*ssa, appunto, sono per me due divinità, il loro cazzo è sovrumano e la loro bellezza assume i tratti della perfezione femminile in tutte le sue forme…

“Sono ore che ti cerco, voglio andarmene, ma vedo che voi due la pensate diversamente eh brutti bastardi? e chi è questo giovanotto così affascinante e voglioso? e guarda che cazzo enorme e durissimo ha anche luiiii…. è grosso quanto il nostro Mel*, ma a giudicare da come sia in tiro… hai pensato a godere solo te eh brutta puttana che non sei altrooo!”

E in effetti aveva ragione, fino a quel momento avevamo dedicato tutte le nostre attenzioni e energie al palo di Mel*ssa ma, se non si è intuito prima, bisogna dire che anch’io mi ritrovo in mezzo alle gambe una fava di dimensioni colossali, dura come un blocco di marmo e con due coglioni pronti a svuotarsi con la stessa abbondanza di quelli della mia adorata Mel*ssa.

“mmmm hai ragione Barb*ra, guarda che arnese ha questo bastardo tra le gambe, è quasi più duro e grosso del mio… mmmm senti che massello se lo stringo in manoooo cazzo bastardo se mi fai impazzire… eri già perfetto prima, adesso con questo cazzo che ti ritrovi mi farai perdere la testa definitivamente…
ma sentiii, visto che ti stai mangiando la mia amica con gli occhi, approfondite la vostra conoscenza mentre io mi dedico a far godere il tuo enorme cazzo durissimo…”

E così facendo, mi fa sedere sul divano a gambe aperte e si inginocchia a quattro zampe di fronte a me, iniziando un lavoro di bocca, mani e lingua che capisco subito non dimenticherò mai…

Barb*ra intanto mi raggiunge sculettando e con fare da maiala, è bellissima in tutto il suo splendore.
Indossa una camicetta trasparente con i seni enormi e perfetti oscenamente in vista, il corpo è statuario e super femminile, è altissima e le gambe lunghe e slanciate sono avvolte in jeans molto attillati. Il rumore dei suoi tacchi altissimi riecheggia nel piccolo anfratto del locale mentre si avvicina a me mordendosi il labbro inferiore e guardandomi con occhi da gattona arrapata.
Si posiziona dietro di me, sullo schienale del divano, e inizia a strusciarsi oscenamente simulando un balletto sexy.
Io rivolto la testa all’indietro verso di lei, e allora inizio a vederlo e sentirlo.
La patta è gonfissima e sembra che i jeans stiano per esplodere da un momento all’altro, già da sotto i pantaloni si vede chiaramente il suo mezzo metro di cazzo gigante, già durissimo e carico di voglia.
Barb*ra non perde tempo e in un attimo si sbottona i jeans e mi mostra quella fantastica mercanzia.

Quel cazzo enorme è ora contenuto con difficoltà da un piccolo e trasparente slip, lei se lo afferra in mano e se lo sistema di lato, provando a contenerlo nel suo intimo provocante e aumentando ancora la mia eccitazione. Poi, dall’alto, ci sputa sopra e subito dopo inizia con sensualità e decisione a strusciare quell’arnese sovrumano sulla mia faccia… quel misto di saliva trans, palo nodoso duro come un masso e slip bagnato che mi strofina tutto il viso mi fa perdere la testa.

Libero quindi quella bestia dal minuscolo intimo che lo soffoca, e come una molla quel cazzo bestiale sprigiona tutto il suo splendore, svettando minaccioso a pochi cm dalla mia faccia.
Lo osservo per bene in contemplazione, è un palo indescrivibile: l’asta sarà lunga quasi 30 cm, forse leggermente meno di quella di Mel*ssa, ma sono la durezza e la perfezione di quel cilindro nodoso che mi fanno impazzire… la pelle è profumata e morbida come quella di un volante di un’auto sportiva, la circonferenza è impressionante, smisurata, ma comunque in armonia con tutto il resto di quell’ammasso di carne pulsante. La cappella è gonfia, potente, ha un buonissimo odore di pulito con un lieve sentore acre di afrore trans.

Barb*ra è ancora in piedi dietro di me, che sono seduto sul divano, mi guarda oscenamente e ride compiaciuta, sa benissimo quali sensazioni sta suscitando in me quello spettacolo. Si impugna quella mazza imponente alla base con una mano e, indirizzando sapientemente dalla sua bocca copiosi rivoli di saliva che lubrificano la cappella e il fusto rendendoli ancora più lucidi e oscenamente invitanti, inizia prima a strusciare il suo palo su tutta la mia faccia, poi a sbattermelo potentemente sulle guance, la fronte, la testa, gli occhi, il mento. Non so descrivere quanto cazzo pesi quel randello, non sento dolore ma sento un’incredibile potenza che mi colpisce il viso ripetutamente, saranno chili e chili di enorme cazzo trans…

Impaziente, alzando una mano e portandola all’indietro, mentre ancora con lo sguardo non mi scollo da quella mazza granitica che mi colpisce con tutta la sua potenza, riesco a impugnare quel gigante e… o mio diooo… tenerlo in mano è assurdo, il mio pugno chiuso riesce a cingere poco più di metà di quel tronco carnoso e pulsante, ma è la durezza che mi sconvolge… è come tenere in mano un palo della luce, stringo con tutta la forza che ho ma in tutta risposta la puttana resiste alla presa, la sua bestia non dà segni di cedimento, nè pare non gradire quel trattamento, anzi…. lo sento che, magistralmente comandato dalla sua padrona, si fa ancora più duro, massiccio, caldo e pulsante.

“Ti piace tenere in mano questo randello eh bel succhiacazzi mmmm senti quanto è duroooo mmm bravo stringilo cosiiii mmmm… adesso prendilo tutto in bocca daiiiii”

Nel frattempo Mel*ssa mi sta succhiando via anche il cervello dal cranio, la sento infoiata che tra una pompata e l’altra biascica frasi oscene: “che cazzo hai mmmm ma che cazzo haiii ehhhh quanto mi piace pompartelo mmmmm guarda quanto è duro e bello e guarda che coglioni pieni mmmm me l’hai fatto tornare di marmo brutto stronzo guarda! guarda che verga mi hai fatto venireeee e guarda i miei coglioni sono di nuovo gonfi e pieni come arance mmmm… vieni Barb*ra vieni, fagli sentire cosa si prova a prendere il tuo bastone gigante in bocca mmm… sono sicura che appena lo assaggia mi sborrerà in faccia litri di sborra mentre gli lavoro questo cazzoneee mmm guarda che robaaaa ma che cazzo haiiii”

Barb*ra quindi si stacca da me, che implorante la supplico di non lasciarmi neanche un secondo senza quella fava colossale di cui sono follemente perduto, mi dice che sono uno stronzo sempre affamato del suo cazzo e assetato della sua sborra, intanto fa il giro intorno al divano e ci raggiunge, studia la posizione migliore per piantarmi quella melanzana di pietra fino in gola, quindi mi sposta verso un lato del divano, e quella puttana di Mel*ssa con me, non molla il mio cazzo gigante, anzi, si posiziona meglio spostandosi lateralmente ma rimanendo in ginocchio… e continuando ad alternare clamorose pompate con risucchio al mio cazzo imponente e granitico, a seghe a due mani, durante le quali mi sputa sulla nerchia e mi sussurra, guardandomi negli occhi con sguardo da battona, quanto sia grande il mio cazzo e quanto abbia voglia di vedermi sborrare, e di far sborrare nuovamente anche il suo randello e quello della nostra nuova puttana cazzuta Barb*ra…

Quindi Barb*ra spalanca oscenamente le gambe, ormai rimaste libere dai jeans dimenticati a terra poco più in là, e avvolte in arrapantissime autoreggenti bianche… che creano un contrasto mozzafiato con la sua palle mulatta, e valorizzano ancor di più le sue lunghe e slanciate gambe da figa trans e i suoi fantastici piedi, curati perfettamente, anche questi slanciati ma minuti, piedi da modella con la figa… ma solo i piedi condivide con le modelle donne, perché lei, a differenza loro, ha un cazzo di cannone gigante tra le gambe, che implora di essere succhiato senza fine dalla mia bocca assetata, e di svuotarsi i coglioni bombardando la mia faccia con litri di calda sborra trans…

Si posiziona quindi seduta a cavalcioni sul bracciolo del divano, con quelle gambe sexy e arrapanti oscenamente aperte e quel cazzo disumano che svetta pulsante e tremante, duro, caldo e carico come non mai. È la posizione migliore perché, in quel modo, il suo cazzo gigante è ancora più duro, carico di vibrazioni e godimento, perfetto per essere pompato e lavorato da un vaso da sborra trans come me… con il piede più vicino a me, prima me lo fa succhiare, mandandomi fuori di testa con quel sapore e odore di autoreggenti e di afrore trans, poi dolcemente mi arpiona la nuca e mi spinge verso le sue parti basse, in modo da dedicarmi con tutto me stesso al suo cazzo regale e deliziarla con una pompa divina.

Con l’altro piede, aiuta Mel*ssa, ancora tra le mie gambe, a far impazzire il mio bestione, lo struscia lentamente, con quelle dita sexy avvolte nel nylon, sul mio minchione di marmo, su e giù, sull’asta, la cappella, poi mette quell’arrapantissimo piede sexy in bocca a Mel*ssa che glielo infradicia oscenamente, mentre quest’ultima continua a segarmi a due mani e a sbattere la mia verga massiccia sulla sua faccia e sulle sue bombe rifatte…

Quindi Barb*ra, con il suo piedino fatato in autoreggente si dedica con maestria al mio frenulo, lo stimola al massimo, poi con un alluce quasi opponibile e con l’aiuto delle altre dita cinge abilmente parte della mia circonferenza massiccia e inizia una sega coi piedi magistrale, riuscendo insieme sia ad impugnarmi la fava con le dita racchiuse a mo’ di pugno, sia a stimolarmi spettacolarmente il frenulo con l’alluce di quel piede da modella col cazzo gigante…

Nel mentre, Mel*ssa accompagna tutto ciò con avide pompate alle mia cappella e, quando il piede di Barb*ra la costringe a staccarsi, con baci, morsi, sputi e osceni apprezzamenti sulla maestosità dei nostri cazzi giganti… mentre scorgo con piacere che il suo randello è di nuovo gigante e roccioso come prima, tanto che se lo mena furiosamente nella speranza di alleviare almeno in parte l’interminabile fotta che sta facendo impazzire tutti e tre e i nostri pali giganti… che insieme superano abbondantemente il metro di lunghezza, svariati chili di peso e chissà quante taniche di calda, densa e succosa sborra…

La scena è spettacolare, per completare l’opera, l’altro piede di Barb*ra ha ormai spinto la mia faccia sulla sua mazza ciclopica… la afferro alla base con una mano… è enorme, grosso, duro ma morbido e vellutato allo stesso tempo, profumato, largo, lungo, perfetto, invitante… lo contemplo, soffio sul frenulo spessissimo e teso come una corda di violino, la troia ribalta gli occhi dal piacere, lo bacio quasi impercettibilmente, una due, dieci, cento volte, e ogni volta aumento leggermente l’intensità e accompagno con leccate, pompate, sputi… quando la troia è in estasi, inizio a pomparlo forte, risucchiandole via anche l’anima, ma è sempre più duro cazzo, sempre più duro e grosso, mi vibra tra le guance incazzato come una bestia.

La troia dal cazzo gigante mi incita come una puttana in calore urlandomi porcate oscene: “aaaargh succhia questo cazzo enorme baby mmmm guarda quanto è durooooo non hai mai visto due bestioni così ehhhh aaaah siiiii sputaci sopra bravooo bacialo leccalo pompaloooo cosiiii sbattiti questo randello in facciaaaa mmmm”

L’eccitazione è troppa, sento che il mio bastone si fa sempre più duro e sensibile al lavoro di mani e bocca di Mel*ssa accompagnato dal piede fatato di Barb*ra, che continua ad aiutare l’amica nel deliziare il mio bastone grazie a tutte quelle attenzioni, e nel mentre è in preda a ondate di puro godimento dovute alla
mia pompa oscena… che nel frattempo è diventata sempre più fradicia, filamenti di bava mista a precum di cazzo trans imbrattano il palo equino di Barb*ra che, reso ancora più potente e lubrificato dalla mia pompa infoiata, ha iniziato a muovere il bacino e a scoparmi la bocca.

Mi scopa la bocca si, quella puttana trans dal sovrumano cazzo granitico… prima lentamente, estraendo e rificcando il suo palo nodoso nella mia gola, ogni volta facendomelo desiderare per qualche secondo, che mi pare un’eternità, tra un’inzuppata e l’altra, e accompagnando questo dentro-fuori con oscene lubrificate al suo palo con copiosi filamenti di bava, che dalla sua bocca carnosa indirizza sulla sua mazza prima di rificcarmela in gola con potenza…

Siamo tutti e tre ormai sfiniti, con i cazzi durissimi e pesanti come tronchi, desiderosi solo di svuotarci addosso l’un l’altro litri e litri di enormi, calde e oscene sborrate cariche di godimento… e quel momento sta per arrivare…

TO BE CONTINUED

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