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Racconti Trans

Francesca, la mia nuova fidanzata (oppure no?!)

By 13 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Claudio, sono uno studente di ingegneria della materia presso l’università di Padova, ho 23 anni, sono un ragazzo carino ho gli occhi azzurri dotato un fisico molto definito e tonico (faccio palestra quasi tutti i giorni). Nella mia vita ho avuto diverse ragazze, molte storie anche solo di una notte e mi sono sempre considerato un amante nella media a letto, nessuna si è mai lamentata delle mie prestazioni.

In un giorno piuttosto caldo di agosto ero in fila al supermercato quando mi è apparsa lei: Francesca. Una donna bellissima, alta circa 170, due tette favolose e sode una quarta abbondante ad occhio e croce, i capelli di un nero corvino incantevoli, la frangetta che faceva capolino sopra due occhi verde smeraldo, un sorriso ammaliante e un look decisamente sexy che metteva in risalto la sua bellezza; mi colpì in particolare il tacco dieci che utilizzava nonostante si trovasse al supermercato.
Non potevo farmela scappare, perlomeno non potevo perdere l’occasione di provarci così con una scusa piuttosto idiota attaccai bottone, la ragazza era di Perugia e si era trasferita da poco a Padova, si chiamava Francesca e nonostante fosse davvero un incanto non se la tirava per nulla, anzi riuscì pure a strappare un appuntamento con lei visto che ‘essendosi trasferita da poco aveva bisogno di fare nuove conoscenze’.
Nonostante le apparenze che lasciavano presagire una ragazza un po’ stupidotta e molto ‘facile’ uscimmo ben due volte senza nemmeno scambiarci un bacio, parlammo molto di noi durante le nostre uscite, Francesca era molto profonda per essere una 23enne: iniziai a prendermi una sbandata per lei non indifferente, tanto che per la terza uscita organizzai una serata estremamente chic, in un bel ristorantino molto romantico.
Il vino iniziava a farsi sentire dopo l’arrivo delle prime portate, così i discorsi si spostarono molto sul malizioso e l’audace, i doppi sensi si sprecarono e dopo i dolci Francesca mi propose di visitare casa sua.

Casa sua era in pieno centro, un bilocale molto ben tenuto e arredato, ma non ebbi il tempo materiale per poter ammirare il suo grazioso appartamento che ci trovammo uno abbracciato all’altra inebriati dal Tocai che avevamo bevuto a tavola.
Iniziai a palparle il culo, poi passai alle sue meravigliose tettone, prima toccandole da sopra la maglina, in seguito abbassandola una parte del vestito facendo fuoriuscire un seno: aveva dei capezzoli rosati a dir poco meravigliosi e molto grandi. Ciucciai la sua tettona come mai avevo fatto in vita mia, sembravo un poppante affamato attaccato al seno materno, peccato che la mia mammina avesse una faccia da gran porcona ingrifata e mi porgesse il suo seno con un’aria decisamente compiaciuta.
Mi staccò di colpo dal suo seno e si inginocchiò a terra strappandomi letteralmente i pantaloni di dosso, il mio cazzo era in piena erezione e alla sua vista Francesca si passò la lingua sulle sue labbra carnose. Minimizzerei dicendo che si trattò della pompa migliore della mia vita, Francesca iniziò a succhiarmi le palle, poi passò a ciucciarmi l’asta emettendo dei versi da pornostar. ‘Francy sto per venire” ‘A quelle parole iniziò a segarmi violentemente il cazzo sfregandomelo sulla sua tettona che era rimasta scoperta ‘Dai vienimi addosso’ Dai” mi incitava lei con una voce molto suadente. Mi ero già masturbato a casa prima di uscire, così non venni molto abbondantemente tuttavia Francesca sembrava piuttosto soddisfatta tanto che usò il mio pene a mo’ di pennello per spalmarsi lo sperma sulla sua tetta.
‘Ora vorrei ricambiare Francesca, posso?’
‘Sei tu a chiedermelo’ inizia pure’
Francesca indossava dei jeans bianchi molto aderenti, le sbottonai il bottone e abbassai la zip, notai subito che qualcosa non andava, ma non ci feci troppo caso ero davvero brillo quella sera.
Mi inginocchia e abbassai pantaloni e tanga all’unisono, quello che mi si parò davanti mi lasciò veramente perplesso, strabuzzai un paio di volte gli occhi, non ci potei credere: davanti a me mi si presentò un cazzone di proporzioni asinine già scappellato.
Francesca era un uomo! Un trans! Chiamatelo come vi pare, ma si trovava tra le gambe un nerbo massiccio che seppur moscio era almeno il doppio del mio che in confronto pareva il pisello di un bambino. Francesca si iniziò a segare molto lentamente, il cazzo si trovò a pochi centimetri dalla mia bocca, non ho mai avuto tendenze omosessuali, ma mi rimasi impietrito da quella vision celestiale. Francesca aumentò sempre più il ritmo della sega, il suo cazzo di secondo in secondo stava prendendo vigore finché non arrivò addirittura a toccarmi le labbra, ma invece di spostarmi lo baciai! Non so cosa mi prese, ma mi trovai in balia di Francesca che mugolava dal piacere. Il suo cazzo era molto largo e lungo, pur avendo una bocca abbastanza grande non ero abituato a fare pompini così potei solamente ciucciare la sua enorme cappella.
Francesca capì subito le mie difficoltà e mi guidò, dopo mezzora di pompa il suo cazzo iniziò a contrarsi, irrigidirsi ulteriormente (sempre se questo fosse possibili visto che mi sembrava di tenere in bocca un tubo d’acciaio).
‘ah’ ah’ Claudio sto venendo”
Francesca mi staccò il cazzo di bocca, io lì per lì ci rimasi male, ma appena mi resi conto che il pisellone della mia amante stesse per eruttare lo strinsi con due mani tenendo la testa a debita distanza. Fu tutto inutile, infatti Francesca spruzzò una quantità incredibile di sperma, almeno il doppio della mia, gli schizzi volarono altissimi e mi finirono sulla guancia, i capelli e la camicia. Francesca si scusò e zampettando si diresse verso la cucina portandomi un paio di fogli di scottex, pulendomi come se nulla fosse le sorrisi. Ci scambiammo un tenero bacio e mi accompagnò alla porta, buttai l’occhio sul suo pacco, ma Francesca si era già rivestita.
‘Ci rivediamo sabato Claudio?’
‘Certo Francesca’
‘Ok, magari sabato il tempo non ci sarà tiranno e potremmo approfondire la nostra conoscenza’

Ci scambiammo l’ultimo bacio, chiamai un taxi ancora in stato di shock. Mi stesi sul letto di casa mia ancora vestito, mi risvegliai all’indomani pensando che tutto ciò che avevo passato fosse stato solo un sogno, o un incubo a seconda dei punti di vista.
Ma la chiazza di sperma che mi era rimasta sulla camicia era inequivocabile: non avevo sognato.

Per commenti o idee sul seguito di questo racconti scrivetemi a tofudigreco@gmail.com Per la prima volta in vita mia ero stato con un trans e che trans. Francesca era davvero uno schianto, inoltre il suo enorme cazzo la sera prima mi aveva come ipnotizzato, mi aveva spinto a fare un pompino, io che non sono mai stato attratto dagli uomini mi sono fatto ammaliare da un trans, che mi aveva profondamente segnato.
Provavo qualcosa per Francesca, nonostante l’enorme appendice di carne che portava tra le gambe. Trovai un suo sms che diceva che si era trovata bene con me e mi richiedeva di uscire domenica, senza esitare le risposi affermativamente: che cosa mi stava succendo? Ero diventato bisessuale?

Arrivò finalmente domenica, Francesca era bellissima, aveva un paio di jeans attillati che mettevano in mostra il suo bellissimo culetto, non avevo idea di come riuscisse a nascondere il suo gigantesco membro sinceramente. Questa volta il trucco era meno evidente, ma comunque apprezzabile, mentre una maglia rossa faceva risaltare i suoi grandi seni.
Ci abbracciammo, ci baciammo e parlammo a lungo, non ci volle molto prima di cadere su ciò che fosse successo poche sere prima.
‘Francesca io proprio non mi aspettavo”
‘Che fossi trans? Me lo hanno detto in molti, non ho avuto il coraggio di dirtelo perché mi piaci veramente tanto e avevo paura di perderti’
Quelle parole mi strinsero il cuore e accarezzandole la mano le disse che pure lei mi piaceva molto, fu molto gentile e discreta a non far notare come mi fossi avventato sul suo pisellone come una troia di periferia.
‘Che dici andiamo a casa mia?’ mi disse con voce suadente e senza pensarci nemmeno accettai.

Ero eccitatissimo, nemmeno varcata la porta di casa e ci trovammo distesi sul suo letto a baciarci e toccarci.
‘Finalmente mi posso liberare” disse con un tono di liberazione Francesca, che con un paio di mosse piuttosto meccaniche (chissà quante volte lo aveva già fatto), si abbassò leggermente i pantaloni e tirò fuori il suo biscione che era infilato in mezze alle sue flagranti chiappette (ecco dove lo nascondeva’).
Lei (?!) si trovava stesa sul letto e io sopra la baciavo e toccavo ovunque, pian piano ci spogliavamo finché non ci trovammo completamente nudi, in quel momento mi resi conto che qualcosa mi spingeva violentemente sullo stomaco. La visione che mi apparve mi terrorizzò: il suo cazzone era completamente scappellato e in tiro e mi spingeva sull’addome, non lo ricordavo così lungo e grosso probabilmente perché la volta precedente ero troppo brillo e i miei ricordi erano annebbiati.
Mi abbassai per leccarle le sue morbide tette ‘Succhiami i capezzoli tesoro” mi disse Francesca, purtroppo però il suo cazzone mi puntava sul collo, era talmente lungo e grosso che avrebbe potuto infilarselo tra le tette per farsi una spagnola da sola. Io feci finta di nulla e succhiai entrambe le tettone come se dovessi spremerle due arance fino all’ultima goccia di succo.
Notai che Francesca si stava segando compiaciuta, evidentemente il mio trattamento era stato molto gradito, inoltre con l’indice della mano sinistra la mia amante era intenta a stimolare il proprio buchetto anale ‘Girati che te lo lecco un po’ io tesoro’ le dissi.
Francesca si mise a gattoni sul letto ed in quella posizione potei notare come le sue palle fossero gigantesche e depilate (d’altronde il resto del suo apparato non è che fosse piccolo’). Iniziai a leccarle il suo buchetto che mi sembrava più dilatato del normale, iniziai a pensare quanti cazzi aveva preso quel buco che ero intento a slinguazzare, ma l’eccitazione era troppa così la mia lingua iniziò a intervallarsi con le mie dita, Francesca mugolava e per aumentare il suo godimento passai la mia mano sulla sua asta totalmente rigida.
Francesca iniziò così a segarsi piuttosto velocemente, io ad un ritmo del genere non mi sarei riuscito a contenere a lungo, deciso a farla godere iniziai a massaggiarle le sue palle (mi sembrava di tenere in mano due palle da tennis da quanto erano sode e grosse!) e a leccarle il foro anale. Dopo 10 minuti di quel trattamento lo scroto che tenevo tra le mani iniziò a contrarsi e Francesca venne urlando di piacere, dalla mia postazione non potevo vedere quanto sperma avesse eruttato il cazzone della mia tenera amante, ma a giudicare dalla lunghezza dell’orgasmo doveva essere piuttosto abbondante.

Francesca si girò verso di me e mi diede un bacio molto tenero, poi guardò il mio cazzo e notò come pure io fossi venuto (durante il trattamento a Francy mi ero segato venendo poco prima di lei) ‘Claudio, perché non provi da dietro? Ormai sono molto lubrificata’.
Tirai fuori i preservativi, ero agitatissimo quindi feci piuttosto fatica a infilare il goldone, ma fortunatamente Francesca mi aiutò a infilarlo. Una volta infilato Francesca si rimise nella posizione di prima, in vita mia mi era capitato solo un altro paio di volte di fare sesso anale ed era una cosa che mi faceva letteralmente impazzire. Il buco di Francesca non era di certo una voragine, ma si capiva che non fosse vergine, iniziai a scoparla con una foga che mai avevo avuto in passato, ma nonostante il mio impegno Francesca per recuperare la piena dovette iniziare a segarsi.
Mi rendevo conto di non essere all’altezza della situazione, così chiesi un paio di volte di cambiare posizione, finché non mi resi conto che il mio pene non fosse estremamente rigido, ma anzi un po’ ‘molle’. Fui preso dall’agitazione e Francesca capendo il mio stato emotivo si girò verso di me e disse ‘dai facciamo un po’ cambio ok?’ si scostò da me e si sedette sul ciglio del letto impugnando il suo cazzo da superdotato.
‘Claudio mi aiuti a mettere il preservativo?’
Ormai le sue intenzioni era chiare, quella troia voleva incularmi!!! Ma io invece di rifiutarmi categoricamente accettai senza remore, che mi stava succedendo? Tirai fuori un altro preservativo, ma girandomi per porlo a Francesca notai come ella stava con la schiena leggermente obliqua, le mani appoggiate sul letto all’altezza delle spalle e le gambe larghe, voleva chiaramente che glielo infilassi io il preservativo! Il cazzo in quella posizione svettava come una torre nel deserto, aprì il preservativo con i denti e lo appoggiai sulla sua cappella gigantesca, la differenza di diametro tra i nostri cazzi era notevole tanto che il preservativo non riusciva a entrare, con estrema fatica riuscì a coprire la cappella e qualche centimetro di asta, ma Francesca contraendo leggermente il cazzo disintegrò il preservativo ‘Ops scusa tesoro, forse non è la mia misura proviamo con questi’ disse porgendomi un preservativo che sulla confezione recitava le parole XXXL per veri stalloni.
Il preservativo era molto più grande del mio e nonostante ciò entrò con un po’ di fatica e sebbene fosse srotolato del tutto diversi centimetri di asta non erano coperti dal preservativo.
‘Girati amore” mi disse Francesca che aveva tirato fuori un tubetto dal comodino, la mia amante superdotata iniziò a spalmarmi il buchetto del culo con questa crema, se ne spalmo un po’ anche sulla cappella e mise il suo cazzone tra le mie natiche.
‘Ora ti farò un po’ male, ma sono piuttosto esperta vedrai che tra poco il male diventerà estremo piacere’
Ero impaurito, sentivo la sua cappella avanzare nel mio sfintere che era molto contratto ‘Rilassati Claudio sennò è peggio ti faccio ancora più male’
Per quanto mi impegnassi rimasi rigido, la sua cappella era finalmente entrata del tutto millimetro dopo millimetro, avevo le lacrime agli occhi e mi scappavano gridolini di dolore.
A quel punto Francesca iniziò a scoparmi solo con la cappella, facendo dei movimenti quasi impercettibile, era davvero molto brava, la cosa iniziò a piacermi e mi rilassai per qualche secondo. Mai fece un errore tanto grosso in vita mia: nel momento in cui mi rilassai Francesca mi infilò il suo grosso cazzone nel culo, non so quanto andò a fondo ma si sentì un rumore come di rottura, una sorta di ‘stack’, mi aveva rotto il culo!!!
Il dolore all’inizio fu lancinante, la imploravo di smetterla, il suo cazzone colpo dopo colpo entrava sempre più a fondo nelle mie viscere, finché non iniziai a provare un tremendo piacere, mi segai violentemente ‘Te l’avevo detto che era meglio cambiare un po’ Claudio’ dicendo così Francesca estrasse il suo cazzo dal mio culo e iniziò a farmi un incredibile pompino, venni nel preservativo dopo 2 minuti di pompa, mi sentivo il culo in fiamma e dilatato quanto una caverna.
Ma Francesca non era venuta per la seconda volta ancora, così mi fece sedere sul suo cazzone e iniziai la cavalcata più eccitante della mia vita. Mi sembrava di essermi seduto su un palo della luce, ma la cosa non mi dispiaceva e anzi diventò davvero libidinosa quando Francesca riuscì a mettersi in piedi! Io ero abbracciato a lei e impalato dalla sua asta di carne, Francesca riusciva a sostenere il mio peso grazie alla forza del suo membro!!! Dopo pochi minuti il suo cazzo si dilatò ulteriormente, pensavo di scoppiare, ma fortunatamente venne e si lasciò cadere sul letto.

Ci andammo a lavare Francesca mi diede della crema per l’infiammazione al mio didietro e mi pulì dal sangue che era uscito durante la mia prima inculata passiva.
Candidi e puliti ci abbracciammo e ci baciammo amorevolmente nel letto, lì potei capire quale fosse la differenza tra me e lei. I nostri cazzi si toccavano, il paragone era impietoso sembravano un anaconda e un vermicello tanta era la differenza di grandezza, diametro e lunghezza.

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