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Racconti Trans

Holly

By 1 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima cosa che vidi quando mi svegliai, fu la gonna nera buttata sul bracciolo della poltrona.
Sorrisi e richiusi gli occhi ripensando alla spensierata serata passata con le mie amiche, ragazze che come me non hanno ancora deciso quale dei due sessi vivere. Molti non lo capiscono, ma essere transgender, ovvero essere geneticamente di un sesso e sentirsi invece di appartenere all’altro, non è la migliore sensazione possibile. Io ad esempio sono fortunata perché ho un corpo molto femminile, ma tante altre l’immagine maschile è più che evidente e, per tanto ancor più difficile da accettare.
Guardai l’ora erano le 8,38, quella domenica avevo deciso di andare a vedere un mercatino non troppo lontano da casa mia. Mi alzai, feci una doccia non troppo calda per svegliarmi del tutto, iniziai poi a prepararmi con cura; non so spigarne il motivo, ma quella mattina mi sentivo come Audrey Hepburn in ‘Colazione da Tiffany’. Scelsi quindi di indossare un tubino nero al ginocchio, un soprabito arancio scuro, un cappello nero a larghe falde e gli immancabili occhiali da sole. Guardandomi allo specchio mi piacqui molto, ero veramente carina, ma sopratutto ero donna.
Salii in macchina e dopo circa quindici minuti arrivai alla mia meta. Vidi un parcheggio a poca distanza dal mercatino, mi avvicinai velocemente, ma non abbastanza poiché una grossa berlina si mise tra me ed il posto libero,
‘Accidenti” esclamai abbassando il finestrino ‘Mi scusi’ senta’ quel posto è mio’
il finestrino della grossa berlina si abbassò velocemente ed un distinto e piacente cinquantenne si affacciò guardando verso di me
‘Ne è sicura?’ disse disegnando sul volto un sorriso accattivante,
‘Ne sono assolutamente certa’ risposi cercando di essere più seria possibile
‘Beh se è così certa” rispose il bel cinquantenne ‘non posso far altro che farmi da parte’.
In pochi secondi la berlina si allontanò permettendomi così di parcheggiare.
Scesa dalla macchina mi guardai intorno, non c’era molta gente ed il sole splendeva illuminando ogni cosa. Decisi di andare a prendere un caffè prima di gettarmi all’assalto di acquisti più o meno utili, ma tutti assolutamente indispensabili.
‘Un caffè macchiato ed un bicchiere di acqua minerale’ chiesi al ragazzo dietro il bancone davanti a me
‘Per me lo stesso’ pronunciò una voce alle mie spalle.
Mi girai di scatto ed il mio sguardo si fermò sul volto del cinquantenne incontrato al parcheggio
‘Se permette vorrei farmi perdonare l’invadenza al parcheggio offrendole la colazione, mi chiamo Claudio’ disse con lo stesso sorriso e porgendomi la mano.
Rimasi in silenzio qualche secondo senza sapere bene cosa fare, Claudio era veramente affascinante e per questo decisi di stare al gioco
‘Oggi sono Holly’ dissi stringendogli la mano
‘Come la protagonista di Colazione da Tiffany, fantastico, lei la ricorda molto’
‘Grazie del complimento anche se lo ritengo esagerato’
‘Al contrario’ ribadì lui ‘non ha nulla da invidiare alla Hepburn’.
Non risposi, ma sorrisi contentissima, se non addirittura felice.
Sorseggiando il caffè Claudio mi raccontò che era un imprenditore, divorziato e senza figli, che viaggiava molto, che anche lui era qui per girovagare tra le cianfrusaglie del mercatino, inserendo qualche complimento nei miei riguardi. Io ero leggermente imbarazzata, dato che non è roba da tutti i giorni che una ragazza come me sia corteggiata da un uomo così, e rimasi in silenzio tranne che per accettare di andare insieme alla nostra comune meta.
Uscendo dal bar Claudio mi scioccò completamente, senza dire nulla e con grande naturalezza mi porse il braccio, io rimasi di sasso, ma ancora più felice dei complimenti precedenti, quel gesto spontaneo e voluto mi fece capire quanto ero donna, e che non valeva non solo per me
‘Spero non ti dispiaccia’ disse Claudio vedendo la mia piccola esitazione
‘No anzi ne sono lusingata, sei veramente una persona galante’ risposi cingendo il suo braccio con il mio.
Girammo tra gli stand ridendo e scherzando; ero completamente ubriaca di felicità, un uomo splendido era in mia compagnia e mi corteggiava in maniera altrettanto splendida.
Ci fermammo davanti ad un piccolo banco pieno zeppo di foulard. I colori ed i disegni mischiati tra loro formavano un’immagine quasi difficile da definire, cominciai a rovistare tra le ceste ed a provarne a decine finche ne scelsi uno,
‘Che ne pensi?’ chiesi a Claudio
‘è quello che avrei scelto io Holly’
‘Allora lo prendo’ risposi mentre mi accingevo a prendere il portafoglio dalla borsa, Claudio a quel punto fece una cosa inaspettata, mi bloccò la mano, mi girò verso di lui e guardandomi negli occhi mi disse
‘Permetti?’
io sorrisi ancora una volta deliziata dal suo comportamento esemplare
‘Grazie Claudio, sei gentile ma non posso”, ma lui senza smettermi di guardarmi dritta negli occhi e con fare ancor più deciso ripeté
‘Holly, permetti?’
bloccata dalla sua stretta al contempo dolce e determinata lo guardai; lo guardai come si può guardare forse un sogno divenuto reale, come uno scopo tenacemente e finalmente raggiunto, come ad un bivio che da sempre si è cercato e voluto, o semplicemente come una donna guarda un uomo ‘Va bene, grazie tesoro’.
Claudio prese il foulard e lo mostrò alla venditrice, pagò il suo costo, ma non se lo fece incartare perché una volta giratosi di nuove verso di me lo posò attorno al mio collo annodandolo sul davanti, poi senza dire una parola e con tutta la dolcezza possibile mi baciò appassionatamente di fronte al mondo intero.
‘Sei pazzo lo sai’ dissi sorridendo quando le nostre labbra si staccarono,
‘Assolutamente’ rispose lui con quel suo sorriso assassino, mi prese la mano e senza aggiungere altro ricominciammo a passeggiare mentre il mio cuore batteva mille colpi al secondo.
Il suo braccio destro cingeva la mia vita cosi come il mio sinistro cingeva la sua, camminavamo insieme così, come due amanti da sempre intrecciati tra noi e la vita. Mentre camminavamo cercavo di capire cosa stava succedendo e cosa mi stava capitando, capire cos’è un colpo di fulmine è una cosa, ma vivere anche solo per poche ore come al centro di una tempesta emotiva è tutt’altra. Lentamente e sempre più abbracciati arrivammo davanti alla sua auto
‘Facciamo due chiacchiere?’ chiese Claudio,
‘Volentieri’ risposi e mi avviai sul lato del passeggero. Fu quando mi sedetti che mi resi conto di cosa stava per succedere ed a quali complicazioni e difficoltà mi sarei dovuta confrontare.
Claudio parti in quarta
‘Ti adoro Holly’
‘Claudio, non sono stata totalmente sincera con te’ dissi sottovoce e senza guardarlo negli occhi,
‘Ti riferisci al fatto che una piccolissima parte di te non è propriamente femminile?’
non potevo crederci, aveva capito, girai la testa verso di lui trovando il suo viso bellissimo e quel sorriso tenero ed assassino
‘Dove ho sbagliato? Come l’hai capito’ chiesi angosciata
‘Nessuno sbaglio tesoro, è stata solo una sensazione, una sensazione che non ha minimamente interrotto nulla tra di noi, sei una donna meravigliosa e ti desidero, ti voglio’
‘Ti voglio anch’io Claudio” replicai decisa ”e ti voglio adesso’ dissi buttandogli le braccia al collo ed incollando le mie labbra alle sue.
La sua lingua s’introdusse nella mia bocca con intensità, risposi fremente ai suoi assalti labiali, lo desideravo pazzamente, presi la sua testa tra le mie mani che si agitavano, lo stingevano, lo accarezzavano, senza staccare le mie labbra dalle sue cominciai ad aprigli la camicia per sentire il suo petto, per avere un contatto con la sua pelle maschile, presa da follia d’amore mi sedetti sopra le sue gambe mentre lui spingeva il sedile dell’auto indietro per lasciarmi più spazio. L’eccitazione, la voglia di entrambi ci stava prendendo in maniera selvaggia, in maniera animalesca, la ragione ci stava abbandonando di fronte ad una frenetica voluttà. Le sue mani accarezzavano la mia schiena scendendo lentamente arrivando ai miei glutei che sentii stringere forte, quella stretta mi fece vacillare, lo volevo con sempre maggiore forza.
‘Ti voglio ora’ riuscii a dire ansimante di piacere, e mentre iniziavo a leccare e baciare il suo collo, le mie mani, non senza difficoltà, cercavano di aprire prima la cinta di cuoio e poi la zip dei suoi pantaloni. Come un serpente che insegue la sua preda mi insinuai nei suoi slip afferrando con la mano il suo cazzo già duo e vibrante
‘Ti voglio anch’io amore, ti voglio Holly’. Accecata dal desiderio mi abbassai in ginocchio tra le sue gambe ed i pedali dell’auto, Claudio si inarcò un poco per abbassarsi i pantaloni e gli slip facendo uscire completamente allo scoperto l’oggetto dei miei desideri. Il suo cazzo era li, davanti al mio viso, turgido e possente come una colonna di alabastro, con delicatezza lo sfiorai con la mia mano; in quel momento il centro di ogni mio desiderio era li a pochi centimetri dalla mia bocca, guardai Claudio negli occhi per un attimo, ghermii delicatamente il cazzo con la mia mano e lo feci sparire nella mia bocca con tutta la dolcezza e la voglia di una donna assetata di sesso.
Claudio rispose con un grosso sospiro ed un ulteriore irrigidimento del suo pene
‘Si Holly, si Holly’ oh si, si, si’ continuava a ripetere, io con la mia bocca salivo e scendevo lentamente da quell’obelisco di carne che desideravo ed assaporavo sempre di più, che non avrei più voluto lasciare fuori da me. Che stupenda sensazione avere quel grosso e delizioso cazzo era tra le mie labbra, vestito della mia saliva, chi non l’ha mai fatto non può capire cosa vuol dire avere un cazzo caldo di piacere in bocca, non può capire che goduria è sentire il sapore della pelle, della carne, sentire il fremito ed il brivido, chi non l’ha mai fatto non può capire che piacere enorme è fare un pompino. Lasciai uscire il cazzo di Claudio dalla bocca e cominciai a leccarlo come si fa con i gelati, lunghe slinguate di piacere che facevo partire dalle palle fino ad arrivare all’ampia e violacea cappella dove mi fermavo maggiormente assaporandola anche con le labbra. Claudio era in estasi, continuava a ripetere il mio nome ad ogni passaggio della mia lingua sul suo imponente cazzo,
‘Holly, Holly, Holly’ si, si, così Holly cosììììì siiiii’ poi sentii le vene gonfiarsi maggiormente e capii che da li a poco sarebbe venuto.
‘Claudio ti voglio, prendimi’ dissi guardandolo dal basso in alto,
‘Certo tesoro vieni ti voglio anch’io’ rispose lui con sicurezza, guardai il suo cazzo ancora una volta e come fosse un bacio d’addio lo inghiottii il più possibile e lo feci uscire con tutta la delicatezza che potevo. Mi allungai verso Claudio ed al contempo sollevavo la mia gonna fin sopra il girovita. Le calza autoreggenti ed il mio piccolo perizoma nero fecero uscire un’esclamazione di vero apprezzamento da parte di Claudio
‘Che strafiga che sei’.
Sorrisi e salii sulle sue gambe a cavalcioni facendo sparire il suo cazzo nel solco del mio culo
‘dillo che mi vuoi Claudio, dillo’ chiesi guardandolo dritto negli occhi
‘Non esiste al mondo niente che possa volere di più, Holly, voglio sentirti mia’
rispose baciandomi teneramente, lo abbracciai mentre le sue mani mi accarezzavano il sedere voluttuosamente, poi con la mano destra si prese il cazzo, io continuando a baciarlo mi alzai leggermente, quel tanto da permettere alla sua asta di posizionarsi al centro del mio buchetto. Era li, il suo cazzo era perfettamente posizionato e pronto per essere preso, con molta semplicità cominciai a scendere sul suo trepidante pene il quale con altrettanta semplicità cominciò ad entrare in me, lentamente, ma inesorabilmente. La testa mi girava, ero totalmente in balia dalla lussuria più sfrenata, sentivo il cazzo di Claudio che entrava sempre di più, salendo dentro me sempre di più, fino a quando i miei glutei cinsero completamente il suo arnese ed in quell’istante Claudio disse
‘Ora sei completamente mia’.
Si ero sua, completamente sua, definitivamente sua, assolutamente sua, pazzamente sua, il suo splendido cazzo attaccato a quell’uomo meraviglioso era tutto dentro di me, dentro la sua donna, la donna che con il cuore gonfio d’amore iniziò a muoversi ritmicamente su di lui e sul suo cazzo con sempre maggiore voglia di essere scopata, penetrata, sfondata, la donna che non riusciva più a smettere di godere presa da quel cazzo instancabile. Ad ogni movimento il culo fremeva come colpito da piccole scariche elettriche che facevano gemere di piacere entrambi non avevo mai provato quelle sensazioni cosi intense.
‘Scopami Claudio, scopami, scopami’ e come amanti da sempre Claudio cominciò a muoversi all’unisono con me aumentando ancora di più la forza esplosiva della penetrazione. Ancora, ancora, ancora ed ancora il suo cazzo incessantemente, trapanava con forza il mio culo, ero al limite dell’orgasmo, guardai Claudio e con le ultime forze pronunciai
‘Vengo’ Claudio rispose ‘Ok, insieme’ e senza smettere di guardarci cominciammo ad ansimare e mugolare fino a che sentii Claudio urlare e venire con un orgasmo potente ed infinito che riversò dentro me un caldo fiume di sperma.
Rimanemmo immobili ed ansimanti per qualche minuto abbracciati l’uno all’altra e con lui ancora dentro di me.
Claudio prese il mio viso tra le sue mani e disse ‘Ti voglio con me per il resto della vita’ io misi il mio capo sul suo petto e mentre sentivo il battito del suo cuore che correva alla stessa andatura del mio, risposi come qualunque altra donna avrebbe risposto
‘Anche io amore mio’.

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