Skip to main content
Racconti Trans

Kimberly

By 3 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto narra fatti realmente accaduti anni fa, siete liberi di prendere per vere o meno le situazioni che vi si trovano all’interno.

Erano mesi che rincasando la sera non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei corpi incredibilmente e nudi che si trovavano e offrivano sul marciapiede della strada, era inverno, il freddo era davvero pungente e queste stupende creature impellicciate mostravano al passaggio delle autovetture corpi seminudi, in completino intimi molto sexy, sfoggiando sguardi maliziosi e provocanti. Sapevo per sentito dire che non si trattava di prostitute nel vero senso della parola, ma di transessuali, splendide donne con gli attributi maschili. Si perché solo in questo modo potevano essere definiti. Sono sempre stato eterosessuale, ma la vista sera dopo sera di queste splendide creature cominciava a farsi strada nella mia mente come fa una goccia d’acqua sulla dura pietra. Così cominciai non solo a passare per andare a casa, ma a fare un po’ di giri a ritmo molto blando con la mia automobile per gustarmi il più a lungo possibile cotanta bellezza. Inutile dire che cominciai a selezionare quelle che mi attiravano da quelle che non mi piacevano proprio. Vuoi perché troppo mascoline, vuoi perché troppo sfacciate. Pian piano la selezione si fece sempre più dura e crudele, fino a che non rimase solo una creatura a destare il mio interesse, passavo più e più volte tutte le sere davanti al suo ‘posto di lavoro’, ma la paura era davvero troppa, le mani sudavano freddo eil cuore batteva all’impazzata, finché una sera non so per quale motivo decisi di fermarmi, la musica dell’autoradio era molto soft, abbassai il finestrino e in preda a un eccitazione micidiale sbiascicai un tremendo ciao. Lei si abbassò verso il mio finestrino, era stupenda, alta circa un metro e settanta, bionda con i capelli a caschetto, occhi scuri, un gran fisico, un seno prorompente, sarà stata almeno una quinta. Indossava una pelliccia lunga, bianca, e sotto un miniabito aderentissimo che le copriva a malapena il pube, la parte alta era una scollatura circolare molto evidente sul suo splendido seno. Mi sorrise e mi disse ciao amore, andiamo? Avevo la saliva azzerata, ma riuscì comunque a farmi comunicare le tariffe e la feci salire. Appena in auto mi diede le indicazioni per raggiungere un posto appartato, mi disse di chiamarsi Kimberly e mi chiese il mio nome. Mentre guidavo le sue mani si spostarono prima sulla mia coscia e poi direttamente sul pacco super eccitato. Era la prima volta che caricavo una prostituta, e soprattutto era la prima volta che andavo con un uomo. Arrivati a destinazione le diedi quanto pattuito e lei si tolse il pellicciotto e il miniabito, rivelando un superbo seno e un micro tanga. Io ero paralizzato, non sapevo che cosa fare, e lei lo capì immediatamente. Mi fece abbassare entrambi i sedili, e mi attirò la bocca verso i suoi seni, mentre con la mano continuava a toccarmi il pacco attraverso i pantaloni. Io mi ero buttato a capofitto su quel seno superbo, lei cominciò ad armeggiare sul suo basso ventre, potevo solo immaginarlo, ma ero sicuro che se lo fosse tirato fuori dal micro tanga. Mi guardò negli occhi e mi disse, dai vai a succhiarmelo, so che ne hai voglia. Io non avevo mai fatto nulla del genere, neanche in masturbazioni infantili, ma in quel momento preso da un raptusmi staccai dal suo seno e alzai la testa, dirigendo lo sguardo verso il suo basso ventre. Non era enorme, direi normale come dimensioni, un po’ strano, più largo alla base e leggermente più sottile in punta. Venni rapito, lo vedevo bellissimo, non avevo mai visto un cazzo in tiro a parte il mio, e di quello mi innamorai immediatamente. La mano di Kimberly si posò sulla mia testa e fece una leggera pressione verso il basso, non avevo la minima idea di come si facesse un pompino, così pensai di fare quello che a me piaceva ricevere. Delicatamente lo scappellai, e mi avvicinai con le labbra. Stranamente peril lavoro che faceva il suo cazzo aveva un odore davvero piacevole, pensai che dopo il cliente prima di me si fosse detersa con una salvietta profumata. Con la punta della lingua cominciai a circumnavigare la cappella, la bagnai tutta, aveva un sapore stupendo, e finalmente capivo che alle donne poteva anche piacere fare un pompino, oltre che dare piacere al proprio partner. Probabilmente il mio trattamento piaceva molto a Kimberly che comincio a spingere la mia testa verso il basso per infilarmelo in bocca. Ero con il viso a pochi centimetri dal pube di una donna con il cazzo”la mia bocca si aprì e il cazzo mi sparì in gola, Kimberly emise un sospiro, segno che quanto le stavo facendo era gradito. Cominciai un su &egrave giù da urlo, il cazzo mi spariva completamente in bocca, andando fino in gola e provocandomi dei conati che mi facevano lacrimare gli occhi, ma oramai avevo perso il controllo del pompino che stavo eseguendo, Kimberly aveva posato entrambe le mani sulla mia testa e mi teneva fermo, mentre il bacino si alzava e abbassava ritmicamente scopandomi letteralmente in bocca e in gola’.Io ero in uno stato di eccitazione parossistico, non capivo più nulla, tanto che mi divincolai dalla sua presa e mentre la masturbavo freneticamente tornai a leccarle le tette, lei mi guardò e mi disse che le piacevo davvero tanto quello che le stavo facendo, che era tardi e che se avessi voluto mi sarebbe venuta volentieri in bocca’.. Io non sapevo cosa rispondere, ma la mia mano continuava a masturbare il suo stupendo cazzo. In quel mentre mi prese per la nuca e mi attirò a se baciandomi, un bacio profondo, molto passionale. Non pensavo avrei mai baciato un uomo sulla bocca, ma cazzo se quello era un uomo’..viva gli uomini!!! Si staccò da me e mi disse dai tesoro, vai a succhiarlo per bene che ti sborro in gola. In quel momento non pensai minimamente al problema malattie, mi buttai a capofitto sul suo cazzo e cominciai a pomparlo come meglio potevo fare. Lei mi rimise le mani sulla testa e bloccandomi ricominciò a scoparmi in bocca. Io sentivo la sua cappella entrarmi in gola la sua asta scorrere sotto le mie labbra serrate. Portai una mano sotto di lei e con un dito cominciai a massaggiarle l’ano, vidi che lei gradiva in quanto nel suo movimento di scopata in bocca faceva sempre in modo di tenere leggermente sollevato il sedere dal sedile in modo che la mia mano potesse agire più facilmente. Andò avanti così per cinque minuti buoni, incui io succhiavo come un ossesso. A un bel momento con la voce roca e rotta dall’eccitazione mi disse mettimi un dito nel culo che ti vengo in bocca. Non me lo feci ripetere due volte, le infilai tutto il medio su per il culo e sentii il primo fiotto di sborra invadermi la bocca, prima che arrivasse il secondo fiotto nel culo le infilai anche l’indice, lei comincio a gridare, SIIIIII VENGO”..mi serrò la testa e mi caccio il cazzo dritto in gola, tanto che quasi non riuscivo a sentire il sapore della sua sborra. Era tutta la sera che era in tiro, e solo osra si poteva sfogare, sei sette otto abbondanti schizzi di sborra mi arrivarono in gola e in bocca, mentre le mie dita le svangavano il buco del culo. Finì con un rantolo e si accasciò sul sedile, un sorriso beato le era stampato sul volto, volto che era improvvisamente ritornato quello di una splendida donna. La guardai e le risposi al sorriso. Le dissi Kimberly, non avevo mai succhiato un cazzo, perché non mi porti a casa tua e provi a farmelo assaggiare anche nel culo? Il suo sguardo si accese di libidine e mi disse certo amore, andiamo subito”’Ma questa &egrave un’altra storia.

Chiedo scusa se lo scritto non &egrave di buon livello, purtroppo ho sempre fatto a pugni con l’italiano. Sarebbero molto graditi commenti e suggerimenti, se invogliatovi racconterò anche come Kimberly mi ha portato a casa sua e”..Scrivete a m.iron@virgilio.it.

Buona lettura Marco
Questo racconto narra fatti realmente accaduti anni fa, siete liberi di prendere per vere o meno le situazioni che vi si trovano all’interno.

Continua’..
Tralascio la parte sulla contrattazione economica, ovviamente lei &egrave una professionista, quindi non trovo nulla di strano in queste sue richieste.
Accesi la macchina e seguii le sue istruzioni per arrivare a casa sua. Inutile dire che ero eccitato in una maniera pazzesca, avevo appena ricevuto nella mia bocca vergine un gran cazzo, e non solo, questo cazzo aveva goduto dei trattamenti della mia lingua e della mia bocca, alla fine invece di essere schifato e scandalizzato avevo chiesto a quella splendida donna di sodomizzarmi, tutto ciò era assolutamente assurdo, ma allo stesso tempo ero eccitato in maniera impressionante. Mi guidò fino al palazzo dove abitava e mi fece posteggiare nel cortile interno. Mi fece chiudere la macchina e mi disse di seguirla. La casa era di quelle vecchie, ma ordinata, salimmo le scale con il cuore che mi batteva a mille, in un barlume di lucidità pensai anche se qualche condomino fosse uscito in quel momento sul ballatoio’.
Fortunatamente non successe nulla di tutto ciò, e arrivammo al piano dove il suo appartamento era ubicato, aprì la porta e mi fece entrare. La porta di ingresso dava direttamente sul soggiorno pranzo, la stanza era piccola ma ordinata e ben pulita, appena entrati mi chiese se volessi qualcosa da bere, le chiesi un Whiskey, visto quello che mi stavo accingendo a fare da etero convinto, avevo bisogno di un bel rinforzino.
Versò in un bel bicchiere il liquido e mentre me lo porgeva la mano tornò dietro alla mia nuca e la sua bocca si attaccò nuovamente alla mia, questo bacio fu veramente pazzesco, le lingue correvano a cercarsi, le mani stringevano i corpi ll’uno dell’altra e fu di una durata indefinibile. Quando si staccò ero senza fiato, e anche lei era davvero molto su di giri, ancora con il bicchiere in mano ne bevve un sorso e con il liquido in bocca tornò a baciarmi, condividendo con me il contenuto della sua bocca. Mi staccai da lei e la guardai negli occhi. Le dissi vai a prepararti, per la mia prima volta voglio che indossi qualcosa di particolarmente sexy per me. Lei fece un cenno di assenso con il capo e sparì in bagno dicendomi di mettermi comodo sul divano. Mi sedetti sul divano e mi guardai intorno, l’appartamento era composto dalla stanza in cui ero e da una camera da letto oltre al bagno, piccola, ma molto ordinata e pulita, direi ristrutturata da poco. Nella camera da letto si intravedeva un televisore acceso a bassissimo volume sul cui schermo passavano immagini inequivocabilmente di un film hard. Normalmente ne sarei stato attratto, ma quella sera l’attore del film ero io, non mi interessavano altre stimolazioni esterne. Proprio mentre pensavo questo e finivo in un’unica sorsata il mio bicchiere di Jack sentii la serratura de bagno aprirsi e vidi comparire la mia splendida donna vestita come ogni uomo sogna. Indossava un completino rosso in pelle, perizoma e reggiseno a balconcino, un paio di calze autoreggenti a rete sempre rosse e un paio di stivali sopra al ginocchio neri, con tacco a spillo altissimo. Si poggiò con la mano allo stipite della porta, e mi guardò negli occhi. Un istante di silenzio che sembrò eterno e poi la sua voce calda mi disse. Vado bene amore?. Tra la sorpresa di vedere questa dea così svestita e il Jack che ancora mi bruciava la gola riuscii solamente ad annuire. Mi venne vicino mi prese la mano e mi fece alzare portandomi in camera da letto. Lì mi spogliò e mi fece stendere sul letto completamente nudo, inginocchiatasi tra le mie gambe mi incappucciò il cazzo e cominciò a gratificarmi di un pompino da favola, mentre lo leccava e succhiava una mano era scesa sotto il mio sedere e con l’ausilio di una crema lubrificante cominciò a penetrarmi il sedere con un dito. Non pensavo che la penetrazione anale da parte di un dito fosse così piacevole, tanto che cercai di agevolarla spingendo in alto il bacino e quindi conseguentemente infilandole fino in gola il mio bel cazzo. Lei interpretò il mio movimento come un tentativo di venirle in bocca e subito si interruppe. Mi guardò negli occhi e si alzò in piedi di fianco al letto, scodellò le tette fuori dal reggiseno e mi disse tesoro, non voglio che godi così presto, saranno le mie tette a farti godere, io la guardavo e vedevo le sue mani passare su quelle splendide sfere, ero ipnotizzato e seguivo le sue mani che cominciarono a scendere sui fianchi, fino ad unirsi davanti al pube, qui con un movimento tipicamente maschile, si abbassò leggermente e tirò fuori il cazzo dal tanga, lo prese in mano e mi guardò dicendo ovviamente le mie tette ti faranno godere mentre avrai il mio cazzo ben piantato nel culo. Lo spettacolo era davvero incredibile, direi da fantascienza, l’essere più femminile che avessi mai conosciuto era davanti a me, un viso da favola, su di un corpo che emanava sensualità e femminilità in ogni suo respiro, queste superbe tette che sfidavano la forza di gravità e in mezzo alle gambe la mascolinità del suo essere in piena erezione. Mise un preservativo anche a se stessa e avvicinò la punta del suo cazzo alle mie labbra, questa volta non dovette spingere la mia testa, fui io che presi l’iniziativa e afferratele gli splendidi glutei feci sparire il suo cazzo fino in fondo alla gola, cominciando a pompare e succhiare, pompare e succhiare, tanto che dopo poco decise che era ora di fare quello per cui eravamo andati a casa sua. Mi mise a pancia sotto e infilò un cuscino sotto il mio ventre, sentii le sue mani che armeggiavano sul comodino, prese una crema e cominciò a spalmarmi il buco, prima fuori e poi dentro, poi lentamente si pose dietro di me e appoggiò la punta della sua cappella al mio ano inviolato, e di nuovo la sensazione di vivere nell’assurdo si impadronì di me, i suoi seni premevano prepotenti sulla mia schiena mentre il suo cazzo premeva sul mio buco, uomo e donna, un mix micidiale su quello stupendo corpo. Ora vi dirò una cosa, chi vi dice che la prima volta che l’ha preso in culo non fa male &egrave perché nel culo non l’ha mai preso, fa male e come se fa male, Kimberly provò per più volte a entrare con la sua cappella dentro di me, ma vuoi la tensione, vuoi il dolore non ci riuscì. Questo la indispettì non poco, tanto che decise di punirmi con un paio di sculaccioni, la cosa non mi fece per nulla piacere, tanto che balzai in piedi e le dissi di non azzardarsi pi a fare una cosa del genere o gliel’avrei fatta pagare. Lei si scusò, e mi disse che avremmo potuto provare in un’altra posizione, il mio sguardo era ancora dardeggiante, ma acconsentii, mi mise questa volta con la schiena poggiata al letto, mi alzò le gambe sopra alle spalle e mi unse di nuovo abbondantemente di crema. In quel momento mi resi conto che in quella posizione non avrei potuto più fare nulla per difendermi o sottrarmi alla sodomia laddove fosse stata troppo dolorosa. Ma oramai eravamo in gioco e tanto valeva provare giocare, tanto più che lei caricò tutto il peso sulle mie cosce impedendomi qualunque mossa. Sentii nuovamente la sua cappella cercare il mio buco e appoggiarvisi, cominciò a entrare lentamente, tutto provavo tranne che piacere, mi sentivo lacerare gli intestini, ma pian piano entrò tutto, avevo il viso rigato di lacrime. Appena dentro stette ferma per qualche tempo in cui schiacciandomi le cosce sul petto mi baciò nuovamente, dicendomi sottovoce con voce rauca, dio quanto sei stretto, questa sera te lo apro tutto per bene. In effetti pensavo che fosse entrata completamente, ma così non era, il bacio era servito solo a farmi rilassare, e in effetti la morsa che esercitavo sul suo cazzo si allentò, lei da professionista qual’era appena avvertì la morsa farsi meno opprimente con un colpo di reni si alzò repentinamente e me lo infilò dentro fino alle palle. Cacciai un urlo temendo, il dolore era davvero terribile, ma lei mi rassicurò dicendomi tranquillo tesoro mio, adesso &egrave tutto dentro, e vedrai quanto ti piacerà. Non credevo a una sola parola di quello che mi aveva detto, ma decise di cominciare a pomparmi, il dolore non era insopportabile, ma non potevo dire di godere come un matto, lei se ne accorse, e mentre mi sodomizzava con un ritmo sempre crescente tolse il cappuccio al mio cazzo che nel frattempo era diventato piccolo piccolo, e cominciò a segarmi con lo stesso ritmo con cui mi stava inculando. Questo trattamento mi fece rilassare molto, e cominciai a rilassarmi, tanto che l’intrusione rettale mi dava sempre meno fastidio, anzi cominciava leggermente a piacermi, anche se la cosa che mi piaceva di più era la stupenda sega che mi stava facendo. Quando il mio cazzo fu bello dritto si mise in ginocchio sui suoi talloni tirando i miei glutei sulle sue cosce, il tutto ovviamente senza tirare fuori il suo cazzo dal mio intestino. In questa posizione cominciò a scoparmi il culo mentre con le tette mi faceva una stupenda spagnola. Vedi tesoro, mi disse, ti avevo detto che le mie tette ti avrebbero fatto godere mentre il mio cazzo ti apriva il culo, e continuò così con un ritmo sempre più incalzante. Più che il piacere fisico che mi dava la sodomia le sensazioni che mi davano le sue tette sul mio cazzo erano straordinarie, fino a che non arrivai al culmine. Kimberly, sto venendo. Vieni tesoro mi rispose lei, mentre aumentava il ritmo dell’inculata. Venni come un fiume in piena, serrando al massimo i muscoli del culo che si serrarono in maniera pazzesca attorno alla sua asta saldamente piantata in me, questa ulteriore stimolazione fece venire anche lei, la sensazione di un uomo che gode nel tuo culo &egrave stupenda, sentire le pulsazioni sui muscoli dell’ano e all’interno dell’intestino mi portarono a prolungare il mio orgasmo anche dopo finita la mia eiaculazione finita direttamente sulla sua faccia e sulle sue tette. Tutto finì così, ci rivestimmo scambiando quattro chiacchiere, mi offrì nuovamente da bere, ma rifiutai, volevo che il tutto fosse ben limpido nella mia memoria, la salutai con un bacio sulla bocca, le dissi grazie e uscii. Mentre scendevo le scale non mi capacitavo di cosa fosse successo e di cosa avessi fatto, mi riportò alla realtà il male che mi fece sedermi in macchina.

Chiedo scusa se lo scritto non &egrave di buon livello, purtroppo ho sempre fatto a pugni con l’italiano. Sarebbero molto graditi commenti e suggerimenti, Scrivete a m.iron@virgilio.it.

Buona lettura Marco

Leave a Reply