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Racconti Trans

Lotus Vs. Cayenne

By 26 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Era la metà di settembre, avevo ritirato da pochi giorni il mio Cayenne e stavo girovagando per le strade di una Milano stranamente ancora semideserta ‘ Non avevo una metà precisa, girovagavo così andando dove mi portava l’istinto, un po’ per pavoneggiarmi, un po’ perché approfittavo della situazione di relativa tranquillità che regnava ancora per le strade di Milano, per poter prendere confidenza con un mezzo così potente ‘
Arrivando ad un semaforo rosso vidi ferma in prima fila una fantastica Lotus, accelerai per poter arrivare prima che il semaforo ridiventasse verde e quello che vidi fu una visione a dir poco paradisiaca: al volante di quella fantastica macchina c’era una bionda da urlo.
I miei occhi si ‘incollarono’ al suo corpo da favola inguainato da un paio di fuseaux neri attillati e aderenti e un abitino in tessuto stretch elasticizzato a canottiera con due spalline sottilissime che faticavano non poco a contenere il suo meraviglioso seno ‘ Pochi secondi e il mio stato di trance fu bruscamente interrotto ‘
‘perché continui a radiografarmi? ‘ Non ti andrebbe di vedere che cosa si nasconde sotto questo abitino? seguimi a casa che troverai la risposta a tante domande’ detto così ripartì sgommando in segno di sfida.
Con il cuore in gola, accettai la sfida e diedi una sgasata mostruosa per riprenderla ‘ Mi scorazzò un po’ in lungo e in largo per la città e, ad ogni semaforo non perdeva occasione di farmi affiancare mostrandosi mentre maliziosamente si carezzava ora la passerina ora il meraviglioso seno.
Ad un certo momento tolsi la mano destra dal volante per spegnere l’autoradio e lei, con estrema malizia mi provocò dicendomi: ‘non hai bisogno di masturbarti, lo so che sei eccitato ma attendi ancora qualche minuto che una volta arrivati a casa mia ‘ vedrai ”
Effettivamente, dopo pochissimo arrivammo a casa sua; parcheggiò la macchina davanti alla mia e ne scese una creatura meravigliosa ‘ alta circa un metro e ottanta, slanciata su due tacchi a spillo, capelli lunghissimi, raccolti a coda di cavallo, occhi maliziosamente truccati con sguardo da gatta.
Solo allora ci presentammo ‘piacere Brigitta’ disse lei ‘piacere Francesco’ risposi.
Entrati in ascensore Brigitta prese l’iniziativa e mi inchiodò alla parete dell’ascensore con un bacio lingua in bocca da togliere il respiro a cui, ovviamente, risposi con altrettanto coinvolgimento mentre con la mano cercavo di insinuarmi tra le sue gambe ma mi bloccò con un perentorio ‘no, li sotto, no ‘ per ora ‘ dopo quando saremo a casa, dopo un caffè, ne parliamo!’
Rimasi un po’ sorpreso da quella risposta ma non ci feci caso più di tanto e continuai a dedicarmi a quella bocca finché giungemmo al piano.
Entrammo in casa ancora abbracciati ed intenti a baciarci ‘ e Brigitta si diresse verso la cucina, spogliandosi in corso d’opera rimanendo solo con un piccolissimo perizoma ‘ aveva un corpo bellissimo, la pelle liscia e chiara e i capelli che arrivavano a lambire la sua fessura posteriore.
Ero rimasto lì imbambolato a guardarla allontanarsi quando lei, con fare estremamente malizioso, girò di scatto la testa muovendo la sua meravigliosa chioma chiedendomi se avessi avuto intenzione di rimanere lì così ancora per molto o se volevo avvicinarmi e scoprire il suo corpo ‘ C’era un che di ‘strano’ nel suo tono di voce ma mi avvicinai deciso, l’abbracciai, cominciai a toccarle il seno e baciarle il collo da dietro quando lei prese con decisa malizia la mia mano e facendola scorrere sulla sua morbidissima pelle la portò al suo perizoma ‘ appena infilata la mia mano all’interno mi accorsi che si trattava di un trans ‘ un piccolo cazzo stava acquistando corpo all’interno del suo perizoma ‘ Ebbi, ovviamente un momento di perplessità mista a meraviglia per quella sorpresa e in un attimo capii il perché di quella frase detta in ascensore pochi minuti prima e, soprattutto, il perché, nonostante il lunghissimo bacio che ci eravamo scambiati, non avesse mai cercato un contatto fisico ‘stretto’.
Lei smise di armeggiare, si voltò e, abbandonato l’atteggiamento malizioso tenuto fino a quel momento, mi chiese con un’incredibile dolcezza se avessi ancora voglia o meglio, piacere, di rimanere oppure se, avendo scoperto la realtà, avessi voluto andarmene via.
La guardai negli occhi, erano pieni di dolcezza, quasi lucidi ‘ la abbracciai con estrema dolcezza e la accarezzai come a dire ‘ ‘ non ti preoccupare, non intendo scappare via come un ladro ” e restammo lì così in piedi, abbracciati, senza dire una parola ‘ i nostri sguardi parlavano per noi in modo inequivocabile.
Dopo un paio di minuti massimo, il silenzio fu rotto dalle sue parole singhiozzanti ‘ti ringrazio per avere deciso di rimanere e ti ringrazio per la dolcezza e la sensibilità con cui mi stai toccando e accarezzando ‘ non capita spesso; solitamente quando un uomo scopre la mia vera realtà ha due reazioni: o se ne va guardandomi come una traditrice oppure pretende solo un certo tipo di prestazioni della serie ‘tanto voi trans siete abituati e prenderlo e a metterlo nel culo’. Tu invece sembri veramente diverso’.
Mi venne istintivo staccare uno scottex dal rotolo sul tavolo e asciugarle le lacrime; Brigitta si lasciò asciugare le lacrime senza dire una parola ‘ i suoi occhi parlavano di nuovo per lei.
Poi ci buttammo sul lettone e lei cominciò a raccontarmi che era stata cacciata di casa una volta raggiunta la maggiore età e che per dieci anni aveva vissuto prostituendosi per un anno in strada e per i successivi nove prima a casa (tramite annunci su giornali vari) e poi in locali per scambi di coppie dove aveva avuto modo di conoscere diverse coppie che per un po’ la cercavano solo per aggiungere un che di perverso e di piccante alla loro vita ma senza mai trattarla con rispetto ‘ era sempre considerata un oggetto del desiderio e basta.
Una volta messo da parte un’enorme capitale che le permetteva di avere una Lotus e due appartamenti decise di smettere e di vivere solo di rendita affittando l’altro appartamento e limitandosi a fare qualche ospitata in qualche locale di lap dance.
Quando le chiesi perché allora mi avesse invitato a seguirla, con quello che poi sarebbe successo (e stava, di fatto, succedendo) mi rispose che mi aveva voglia di ‘divertirsi’ e che si era vestita in quel modo solo per poter attirare gli sguardi e ‘scegliere’ con quale ragazzo si sarebbe divertita.
Aggiunse, però, che con me la cosa aveva preso una piega inaspettata ‘ il mio atteggiamento nei suo confronti, o meglio, nei confronti della realtà che lei mi aveva nascosto, aveva cambiato di colpo i programmi: mi chiese di rimanere a chiacchierare con lei perché disse ‘ogni tanto anche io sento il bisogno di avere un uomo accanto che mi dia dolcezza ed affetto, senza trattarmi con un oggetto sessuale e basta’.
Fu così che rimanemmo tutto il pomeriggio abbracciati a letto a coccolarci, carezzarci, baciarci fino a che, decisi, che volevo regalarle un momento di tenerezza particolare: cominciai a scendere lungo il suo corpo fino a che giunsi al suo sesso. Cominciai a massaggiarlo per poi passare ad un dolcissimo gioco di bocca e lingua ‘ la vedevo che si stava sciogliendo in estasi per trattamento che le stavo dedicando.
Quando capii che di lì a poco sarebbe venuta, mi staccai un attimo e le chiesi se voleva che continuassi fino a farla venire e lei mi rispose che ‘sì, mi piacerebbe, e mi piacerebbe anche poterti venire in bocca ‘ sempre che a te non faccia schifo ”; le risposi che non mi sentivo pronto ma che, se avesse voluto, avrei potuto offrirle il mio buchino in cui venire ‘ma ‘ aggiunsi ‘ prima è meglio che gli dedichi qualche attenzione per prepararlo ”
Dopo averci sputato sopra, cominciò a massaggiarlo direttamente con la sua cappella fino a che dopo qualche tentativo cominciò a penetrarlo ‘ quando fu dentro completamente, le bastarono un paio di colpi delicati per venire abbondantemente ‘
Si era fatta sera e il mio stomaco cominciava a brontolare così le proposi di andare a mangiare un boccone insieme ‘ accettò senza alcuna esitazione ‘ma prima ‘ disse ‘ facciamoci una doccia’.
Ci infilammo insieme sotto la doccia e cominciammo a lavarci a vicenda sempre con quella dolcezza che aveva caratterizzato il pomeriggio ‘ E’ vero che lavandoci a vicenda, i nostri uccelli cercavano sempre spazio tra le gambe dell’altro ma mai nessuno dei due cercava ‘un ingresso non autorizzato’ fino a che fu Brigitta che mi diede un chiaro segnale chinandosi a raccogliere la saponetta e mostrandomi in maniera inequivocabile il suo culo ‘ fu un gioco da ragazzi penetrarla e abbracciarla per farle sentire che volevo essere un tutt’uno con lei e il suo corpo e non solo con il suo culo.
Non disse una parola escluso un unico ‘grazie’ carico di dolcezza, di passione e di affetto a cui risposi con un ‘non devi ringraziarmi, non sto facendo niente di particolare ‘ mi sto solo comportando come mi comporterei con una donna ‘ con la mia donna’.
Brigitta si rialzò di scatto e voltandosi verso di me mi disse ‘appunto ‘ ti pare poco ‘ mi hai appena paragonato alla tua donna ‘ questo per me significa molto’.
Usciti dalla doccia ci asciugammo e Brigitta mi chiese di aspettarla dieci minuti in soggiorno che si sarebbe vestita.
Quando la vidi rimasi a bocca aperta: la femme fatale che avevo visto alla guida della Lotus si era trasformata in una donna bellissima, sexy, sensuale ma, allo stesso tempo assolutamente non appariscente: jeans attillati infilati in un bel paio di stivali di pelle nera appena sotto il ginocchio con un tacco di qualche cm e una maglietta, anch’essa aderente, con un ampia scollatura anteriore priva di maniche ‘ era pur sempre una donna altamente desiderabile anche vestita così.
Andammo in una pizzeria che conosceva lei, mangiammo veramente bene e non spesi nemmeno una cifra esagerata ‘La malizia iniziale dalle rispettive macchine aveva lasciato il posto ad una estrema dolcezza fatta di sguardi, carezze e parole ‘
Usciti da ristorante prendemmo la sua macchina e andammo a fare quattro passi a Pavia lungo il Ticino ‘
Passeggiammo per un paio d’ore teneramente stretti l’uno all’altro finché ci accorgemmo che si era fatta la una di notte ‘ era il caso di ritornare a casa.
Al ritorno Brigitta passò tutto il tempo appoggiata alla mia spalla e con la mano sinistra sulla mia coscia ‘ ogni tanto accarezzava il mio amico tutto sempre senza malizia ma con una grandissima dolcezza quasi a volermi ringraziare delle sensazioni e le attenzioni che le avevo regalato.
Dal mio canto, quando le condizioni della strada me lo consentivano, staccavo volentieri la mano destra dal volante e la poggiavo sulla sua stringendogliela con affetto ‘
Una volta giunti a casa mi invitò a salire e mi chiese se avessi avuto piacere di fermarmi a dormire con lei. Percepii uno strano accento in quel ‘con me’ e decisi di accettare ‘
Erano ormai quasi le quattro di notte ed il sonno non tardò ad arrivare sorprendendoci completamente nudi, teneramente abbracciati sotto il lenzuolo ‘ Intorno alle nove e mezza di mattina fui svegliato da una dolcissima carezza ed un affettuosissimo bacio sulle labbra da Brigitta che aveva portato a letto un vassoio con due tazzine di caffè fumante, un piccolo bricco con del latte freddo e qualche biscottino ‘ ‘buon giorno tesoro’ disse ‘spero che tu abbia voglia di un buon caffè’ ‘ fui piacevolmente meravigliato di quel gesto da parte sua ‘ solitamente ero io che mi alzavo a fare il caffè alla fortunata di turno, non mi era ancora capitato di vivere la situazione ‘dall’altra parte’.
Le feci posare il vassoio sul comodino accanto a me, la abbraccia, la strinsi a me con tutto l’affetto possibile e risposi alla sua domanda con un tenerissimo bacio sulle labbra e passandole la mano tra i capelli.
Dopo aver fatto colazione a letto, ci alzammo, mi offrì una doccia rigenerante e, sulla porta di casa, prima di andarmene le sue ultime parole furono ‘grazie, grazie di cuore, per la meravigliosa giornata che mi hai regalato, per la dolcezza che mi hai dimostrato ‘ sei una persona meravigliosa ‘ se ti andrà ancora potremo vederci e approfondire la nostra conoscenza ‘ ma, ti prego, non mi chiedere una relazione stabile ‘ tu meriti di trovare una donna vera, che ti possa regalare l’emozione di una famiglia e di un figlio. Se un giorno mi dirai di aver trovato la donna della tua vita io sparirò dalla tua vita così come ci sono entrata’.
La mia risposta fu dolce ma allo stesso tempo decisa ‘non pensarci minimamente, quello che sarà successo tra noi fino a quel momento, sarà un meraviglioso dolce segreto nostro; ma da quel momento in poi tu rimarrai per sempre una mia carissima amica la cui esistenza non intendo nascondere a nessuno!’.
La baciai affettuosamente, la salutai e salii in macchina.
I vostri commenti sono sempre graditi ‘ gufotriste1971@box.enel.it

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