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Racconti Trans

Simona : la protagonista del mio amatoriale porno !

By 20 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Premetto che di questo racconto nulla e’ frutto di immaginazione :ognuno e’ libero di crederci o meno.

Chattavo su MSN con Slaveserio e si parlava di politica e di macchine quando mi contatta Simona
“Amore ma io sono a Napoli. Tu dice sempre che non vedi l’ora di rivedermi e poi non vieni mai…”
“Simona mia bella ma io finisco di lavorare alle 9 e poi in questo periodo non e’ che abbia molte disponibilita’ …”
“Se mi dici che vieni ti aspetto : sarai l’ultimo e portemo stare in sieme in tutta tranquillita’…vieni ?”
A quel punto mi scorrevano davanti agli occhi tutte le scene della prima volta che Simona, una transessuale paulista alta un metro e ottanta, una cavallona di carnagione mulatta, capello nero e lucente, culone grosso e sodo, ventre piatto e tette enormi adornate da due capezzoli scurissimi e a cui avrei potuto appendere la giacca e il pantalone, mi scorrevano davanti agli occhi tutte le scene di quella prima volta che ci incontrammo e con il suo cazzone nero mi aveva sfondato il culo a sangue. Da una parte il timore, dall’altra la libido per le dimensioni mostruose di quel palo di carne nera … “VENGO DA TE !”. Non ricordo nemmeno se ho salutato o meno Slaveserio’so di avere tutta la sua comprensione.
Scappo appena posso e come un matto guido verso il litorale domizio dove mi attende la mia aguzzina del piacere. Comincia a piovere : una vera e propria tempesta, gocce d’acqua cosi’ grosse e fitte che si allagano le strade in pochi minuti. Io arrivo e trovo roparo da quel tempaccio in questa alcova dove mi apre la porta ma mia cavalla nera con le tettone da fuori e il cazzo moscio che pensoloni le arrivava quasi al ginocchio.
“E’ piu di un’ora che aspetto”
“Lo so ho fatto tardi ma hai visto che tempaccio? Come posso farmi perdonare ?”
“Comincia a spogliarti e fai tutto quello che ti dico !”
Mi denudo completamente e promettendo la massima riservatezza prendo il cellulare e lo lascio in registrazione puntato sul letto (ndr inutile chiedermi il filamto : per rispetto della promessa fatta a Simona e per il fatto che ci tengo alla mia privacy). Tentero’ di descrivere il film porno di cui sono protagonista, la sequenza di immagini che piu’ mi eccita in assoluto, l’amplesso tra me e una stupenda creatura il cui corpo mi ha regalato emozioni, dolore e piacere che ancora sento dentro, che non dimentichero’ mai per tutta la mia vita.
Lei e’ stesa sul letto con indosso solo il brasiliano, io completamente nudo la raggiungo e comincio a baciarle i seni sodi ed enormi, sento quegli enormi meloni riempirmi la bocca e schiacciarmi la faccia, la pelle liscia mi accarezza il viso e la turgidita’ dei suoi bottoncini aumenta. La mia nuca si muove frenetica roteando e balzando da una tettona all’altra lei intanto e’ seduta sul letto con le mani all’indietro a sorreggere il busto e con la testa penzoloni all’indietro in una smorfia di piacere; con la lingua si lecca le labbra voluttuosamente sospira, geme mentre le ciuccio le tette nere che tengo alzate ed unite con le mani accentuando la loro forma tonda e grossa, poggia la sciena al muro e mi prende per la nuca con la mano : mi porta alla sua bocca e mi bacia come una ossessa infilandomi un mentro di lingua in bocca, le sue labbra carnose e soffici mi mangiano quasi tutta la faccia e la sua lingua mi lecca il palato e sfrega dolcemente contro la mia. Quel bacio intenso ed intimo la eccita e mi eccita a dismisura e come una molla si vede il suo enorme pene balzare di scatto dalla striminzita mutandina : le immagini rendono a pieno la mostruosita’ della sua dotazione, la sproporzione tra il suo corpo che e’ comunque grosso e il suo cazzo che risulta enorme. Una terza gamba diventa protagonista della scena, una circonferenza impressionate, un femore nero lungo almeno venticinque centimetri, la cappella grossa quanto un’albicocca che puntava sotto le sue grosse tette, il ventre coperto da quella mazza enorme e pulsante che a breve si sarebbe introdotta nel mio esile corpo per stirarmi l’intestino.
‘Tesoro bagnati il culo che ti voglio scopare!’
‘Dove hai la crema ?’
‘E’ finita, bagna con la saliva”
‘No tu sei matta dopo mi brucera’ da morire, fammelo mangiare un po”’
‘Va bene amore mangia il cazzo che dopo ti apro in due’
La sua schiena e’ appoggiata al muro adiacente al letto, le sue cosce stese e aperte e io in mezzo carponi col culo in primo piano e la testa in mezzo alle sue gambe prendo in bocca cio’ che riesco ad introdurre di quella mazza nera. E’ dura e sento la cappella ben definita spindere violentemente nella mia gola e schiacciarmi le tonsille. E’ infoiata e con la mano dietro la testa mi costringe a inghiottire tanto cazzo da sentirmi soffocare, la mascella sta’ per slogarsi e dagli occhi mi colano lacrime copiosamente. Succhio avidamente e a tratti per respirare un po’ prendo a leccarle le palle grosse e nere : ha due coglioni enormi e lisci che morivo dalla voglia di svuotare. La sego con la mano metre continuo a baciarla in bocca, sento la sua mani trafficare con i miei capezzoli che strizza e tortura dolcemente, l’altra mano mi accarezza i capelli come se fossi un animale domestico, scorre lungo la mia schiena e si sofferma sul buchetto. Si alza da quella posizione e mi lascia a pecora si posiziona con goffaggine dato l’ingombro del suo pene teso come un arco. Comincia dalle palle, tira indietro il mio cazzo ormai paonazzo e se lo infila tutto in bocca, lo sento al caldo, lo sento bagnato della sua saliva premere contro quella braciola di lingua. Passa alla zona perineale che stimola con sapienza, sono in estasi quando affonda la lingua nel mio buco del culo. Lo bagna tutto per prepararlo allo strazio, mi penetra dolcemente con la lingua e con movimenti circolari bagna tutta la zona circostante, la sua saliva mi cola giu’ per le palle e lei la spalma a dovere pure sul cazzo che lubrificato sfila nella sua mano. Che sega! Sono tutto bagnato dei suoi umori, vedo da qualla posizione, in mezzo alle gambe il mio cazzo lucido nella sua mano esperta e sento il buchetto cominciare a rilassarsi per il pacere sotto i colpetti della sua lingiua delicatissima.
‘Sei pronto amore mio ! Sei pronto a prendere il mio cazzo in culo. Ti penetro dolcemente, non ti preoccupare faro’ in modo che non ti faccia male, tu promettimi solo di non muoverti e non ti scostare. Urla pure quanto vuoi tanto siamo soli e nessuno ti sentira’ ma promettimi che adesso ti fai sfondare il culo senza fare storie.’
‘No aspetta senza crema non so se riesco a farlo entrare perche’ non continuiamo a baciarci ancora un po”’
‘Basta ! Ti ho detto che ora lo prendi in culo e cosi’ sara’ : sei venuto apposta, sei venuto a farti rompere il culo, no ? E adesso ti do quello che cerchi : quando avro’ finito ti ci vorrano le stampelle’ahahahah’
E’ in ginocchio col busto alzato e si siede sugli stinchi ad S, io le cingo la vita con le gambe che porto dietro di lei e mi siedo sulle sue cosce abbracciandola in grembo e sentendo il grosso seno premere sulla mia pancia e sul mio mio torace.. La stringo forte mentre lei posiziona il cazzo all’entrata del mio buchetto e mi bacia dolcemente sul collo. Le sue braccia passano sotto le mie ascelle e le sue mani cominciano a premermi sulle spalle come arpioni per spingermi giu’sul suo sesso. Mi sinto rasserenato : il suo cazzo e’ cosi’ grosso che mi ci ero comodamente seduto sopora senza che mi penetrassse. Mi sentivo seduto come su un grosso palo su cui mi ci sarei solo potuto accomodare e che mai mi avrebbe potuto penetrare. Continuavamo a baciarci e il suo cazzo premeva forte sul mio buchetto ma senza che nulla accadesse. La tragedia si e’ consumata quando lei stufa di spingermi giu’ senza sortire effetti ha spostato il cazzo ha bagnato il buco con la saliva, lo ha riposizionato e si e’ aggrappata alle spalle spingendomi giu’ cosi’ forte da farmi salire su per il culo tutta la mazza in un colpo solo. Ho iniziato a strillare come un matto
‘Stronza !stronza ! Che cazzo combini ! Sei una stronza !’
‘Scusa cucciolo non ho fatto a posta, non entrava, scusa…’
Ci siamo dovuti fermare perche’ il dolore non passava e continuavo a sentire le stelle. Mi ha fatto stendere a pancia sotto
‘Aspetta ora ti riempio di baci, scusa, davvero non era mia intenzione”
Contrariato ed interdetto col culo ammaccato mi stendo e lei comincia a massaggiarmi la schiena, riprende a leccarmi il culo e solo dopo un po’ fa un timido tentativo di introdurre un dito. Io la lascio fare, intanto il dolore era svanito ma la paura no. Mi si stende addosso e mi bacia dietro alle orechcie, mordicchia i lobi e mi sembrava di stare in paradiso finche’ sento di nuovo il contatto con quella bestia enorme. E’ nel solco delle mie natiche e sfrega li’ in mezzo come per farsi strada. Sento che e’ imminente. So che di li’ a breve tentera’ una nuova penetrazione. Chiudo gli occhi, mordo il cuscino e sento che lentamente la cappella si appoggia sullo sfintere e con gradualita’ e lentezza mi penetra dolcemente. Sento il primo strappo del buchetto violato che a guarnizione cinge il suo grosso glande, la mazza comincia a scorrere centimetro dopo centimetro stimolando ad ogni avanzamento nuove terminazioni nervose. Sento l’entrata ormai aperta e dilatata, sento che stringe in una morsa infame attorno a quel gigantesco intruso che scava nel mio ventre avanzando finche’ le palle asinine non si poggiano sulle mie. I miei coglioni schiacciati da quelle palle lisce e nere, pesanti e piene. Il mio culo pieno di cazzo, sfondato violentemente da un palo brasiliano di dimensioni mostruose, il mio budello al limite dello strappo e la cappella che preme sul fondo come a spezzarmi le ossa in corpo.
‘Va meglio cosi’ amore mio ? Adesso hai tutto cazzo dentro, bravo il mio amore, sei cosi’ bravo a prendere tutto il cazzo. Lo senti nel pancino, senti come ti ho penetrato ? Hai tutto il culo rotto adesso : sei il mio rotto in culo. Ora ti devi far scopare e mi devi promettere che non ti muovi e non scappi. Lacia che il mio cazzo ti sfonda tutto che se fai il bravo e ti fai sfondare dopo ti faccio un bel regalo : ti faccio bere tutto il mio latte caldo, sono due giorni che non godo e ho le palle pene di latte, se fai bravo alla fine ti riempio la bocca e ti faccio bere tutto il mio succo!’.
Si alza sulle braccia e le tettone non premono piu’ sulla mia schiena, inizia a spingere in avanti e sento il mio culo che si straccia nei lati, mi fa male e stavo per chiederle di fermarsi un attimo quando comincia a pistonare tirandolo fuori quasi completamente per poi spingerlo tutto dentro sfruttando il peso del suo bacino. Mi stava martelando il culo con una forza, una foga, una veemenza ed un martello cosi’ grosso che rimbalzavo ad ogni colpo sul materasso, sentivo il culo cosi’ sfondato e aperto che ormai provavo solo piacere, quella mazza mi scorreva agile nel buco del culo per stopparsi violentemente nel fondo della mia cavita’ anale. Lo sentivo nella pancia, mi sentivo pieno di cazzo, mi sentivo davvero chiavato. E andata avanti finche’ non le e’ venuto il fiatone. Poi si e’ fermata per cambiarsi il guanto e si e’ riposizionata nella posizione iniziale. Si e’ seduta sugli stinchi e mi ha fatto sedere su di lei facendosi cingere con le gambe attorno al bacino. Questa volta non c’e’ stata difficolta’, sono stato io stesso ad indirizzare con la mano la punta del suo cazzo sul mio buco ormai slabbrato e sfondato, e’ entrata procurandomi un miacere nuovo, facendomi sentire il culo trapanato anche nel verso opposto. Le mie mani la stringevano forte dietro la schiena le sue da sotto le ascelle mi tiravano giu’ premendo sulle spalle per intensificare ogni affondo. Facevo yo-yo sul suo cazzo andando su e giu’ con il palo in culo. Il mio pene intanto strusciava sulla sua pancia e urtava le grosse tette. Lei approfittando della posizione si e’ raccolta i meloni con le mani schiacciandoli l’un l’altro e infilandoci il mio cazzo in mezzo. Mi sbattevo con violenza facendomi provare un misto di sensazioni : il cazzo nero che mi entrava e usciva dal culo, la lingua che mi limonava in bocca e il mio pesce tra le sue tette che cominciava a sentire i primi formicolii di quella stupenda spagnola. Sono durato cosi’ pochi minuti che il mio cazzo e’ esploso tra noi due schizzando sotto il mio e il suo mento densi fiotti di sborra bianca, le ho innaffiato le tette, il collo e il mento mentre eravamo uniti con le lingue che si attorcigliavano.
‘Porco dovevi avvisarmi! Pulisci tutto ! Lecca la sborra !’
Volevo alzarmi che essendo venuto non riuscivo piu’ a sostenere il cazzo in culo
‘Non pensarci nemmeno ! Devo svuotarti i coglioni in faccia ! Fammi venire !’
Mentre lecco avidamente il mio sperma dal suo collo e da quelle grosse tette il ritmo si fa incalzante, comincio a sentire il suo cazzo pulsare nelle mie viscere e mi rendo conto che stava per esplodere. Si alza con uno scatto in piedi e straccia via il preservativo. Io lo prendo in mano e lo sego velocemente ma solo due tre smanettate e vedo il pepuzio dilatarsi come un occhio che si schiude alla luce, un millisecondo infinitesimo ma che sono riuscito a distinguere molto bene. Punto il cazzo sul mio collo e vedo la fontana aprirsi e cominciare a zampillare una quantita’ enorme di sperma bianco che sento caldo sul mio collo e che a fiotti ad ogni smanettata saetta sulla mia pelle per colare sul torace fino a raccogliersi sul letto. I suoi gemiti sono una sinfonia e mi fermo dal segarla solo quando lei smette di cantare. Mi guardo e realizzo di avere tutti i peli del torace intrisi del suo piacere. Altro che due giorni : forse non veniva da settimane.

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