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Racconti Trans

UNA SERATA

By 12 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ufficialmente sono un ragazzo normale. Da giovanisimo avevo avuto qualche rapporto con un amico di infanzia, sul primo leggevamo i giornaletti porno, poi ci facevamo le sege insieme, poi ci facevamo le sege a vicenda, ed infine siamo arrivati a scoparci a vicenda tutte le volte che potevamo farlo, era un rapporto segretissimo, poi questo amico si trasferì e per anni non mi successe nulla.
Poi crescendo inizai a fare sporadici viaggi per lavoro, e in uno di questi mi capitò di entrare in un cinema a luci rosse e scoprii che anche il cazzo può essere piacevole (ma questa storia la racconterò un’altra volta),Dopo questa esperienza, anche se apparentemente tutto &egrave rimasto come prima la mia vita &egrave profondamente cambiata, ogni volta che per lavoro dovevo allontanarmi dalla mia città ne apprfittavo per cercare occasioni di sesso, e mi risultava molto facile mettere le mani su un bel cazzone, mentre a casa avevo sempre faticato tanto a fare anche solo conoscenza con qualche ragazza! Forse perch&egrave quando ero fuori casa andavo a frequentare cinema a luci rosse o altri posticini simili. In ogni caso nella mia città avevo deciso di NON fare mai nulla che potesse rovinarmi la reputazione…….

.. una sera con sette-otto amici decidiamo di andare al cinema, un periodo senza donne al seguito, per vedere un film, nulla di impegnativo la solita commedia italiana con qualche tetta quà e la e le solite battute sceme… essendo un giorno feriale la sala era semivuota ci sediamo in fila e inizia la proiezione.
Dopo una decina di minuti il posto accanto a me viene occupato da un signore, devo quindi raccogliere le gambe che nel frattempo avevo slargato sotto la poltrona vicina per lasciargli spazio. Questo si siede e immediatamente si sdraia allargando le ginocchia davanti alla mia poltrona e contro le mie gambe, provo a spostare le gambe per evitare il contatto ma la posizione che dovrei tenere &egrave scomoda, quindi cerco con la mia gamba di fare pressione affinch&egrave mi lasci il mio spazio, dopo alcuni minuti, quando sto quasi per chiedergli di spostare la gamba la ritira e finalmente posso stare nuovamente comodo.
Passa qualche minuto e mi pare di sentire qualcosa che mi sfiora la coscia, istintivamente muovo la gamba ed il fastidio scompare, per tornare quasi subito, mi rendo conto che &egrave la mano del mio vicino, mi giro ma pare sia assorto a guardare lo schermo sposto leggermente la gamba per evitare il contatto… ma poco dopo sento i suoi polpastrelli che si appoggiano, e questa volta non &egrave un movimento casuale, a questo punto voglio vedere fin dove vuole arrivare, anzi la cosa mi diverte anche quindi lascio fare, intanto (fortunatamente) il mio amico sulla sinistra si &egrave addormentato.
Sentendo che non fuggo più, lo sconoscuito, appoggia la sua mano all’interno della mia coscia, poco sopra il ginocchio, una mano grande e calda, poi con una lentezza estenuante inizia a salire, e mentre sale il mio cuore inizia a palpitare e il mio cazzo ad indurirsi. Quando finalmente arriva ad appoggiare la sua manona sulla patta dei miei calzoni sono eccitato così inizia a strofinarmi il cazzo da sopra i calzoni, mi godo il massaggio stendendo le gambe per facilitargli i movimenti.
Ma quando intrufola le dita per aprire i calzoni mi rendo conto che sarei in una posizione troppo imbarazzante, così gli prendo la mano e la butto oltre il bracciolo della poltrona. Poi per evitare che torni alla carica appoggio il mio braccio sul bracciolo stesso.
Per qualche tempo non succede nulla, poi sento la sua mano sulla mia e, prima che possa reagire, se la porta tra le sue gambe facendomi afferrare un membro caldo e già duro. Il contatto &egrave come una scarica elettrica, come altre volte mi era successo l’avere tra le mani un cazzo che non fosse mio mi paralizzava il cervello, e mi faceva impazzire di voglia, così, invece di preoccuparmi di cosa avrebbero detto i miei amici se mi avessero visto strinsi con forza quella nerchia che mi veniva offerta ed iniziai un lento massaggio, cosa che lo sconosciuto apprezzava decisamente. Continuai a palparlo per alcuni minuti mentre lui tornava a toccare me, poi un minuto prima che finisse il primo tempo si alzò e lo persi di vista nella sala buia.
Durante l’intervallo cercai di tornare alla normalità chiacchierando con gli amici, quando iniziò il sencondo tempo non lo sconosciuto non si fece vedere.
Ad un certo punto dovetti alzarmi per andare al bagno, che si trovava verso le prime file, ma quando ero quasi arrivato qualcuno mi bloccò da dietro la tenda di una uscita di sicurezza, non ebbi modo di dire o fare niente, mi trovai nuovamente il suo cazzo tra le mani, questa volta potevo manorare più liberamente e iniziai a masturbarlo con decisione, ma lui mettendomi una mano sulla testa mi fece capire cosa voleva da me, mi inginocchiai e presi a leccare la grossa cappella calda e odorosa, le palle pelose e poi cominciai un pompino facendo entrare fino alla gola quel cazzone che quasi mi soffocava per quanto era grosso, lui guidava la mia testa imponendo il ritmo che preferiva, a volte chiavandomi in bocca fino in fondo, a volte tirandolo fuori per farmi giocare con la lingua.
Poi mi tirò in piedi, mi mise le sue grandi mani sul sedere strizzandomi le chiappe e stringendomi a se, mi infilò la lingua in bocca per un lungo bacio, poi mi ordinò di entrare nel primo bagno chiuso degli uomini, aspettarlo con le mutande calate senza chiudere la porta a chiave che mi avrebbe fottuto come meritavo.
Feci come voleva, aspettai qualche minuto con i calzoni e le mutande abbassate fingendo di orinare, con il cuore in gola ed il cazzo che pulsava per quanto ero eccitato, poi la porta si aprì mi voltai e vidi un signore sulla settantina, dopo un attimo di sbigottimento dissi “&egrave occupato!” e questi andò via scusandosi.
Un attimo dopo entro il mio sconosciuto, evidentemente fatto in modo che qualcun’altro mi vedesse, chiuse la porta con il chiavistello poi mi fece mettere a novanta gradi, e mi allargò le chiappe per guardare il mio sfintere, ci infilò subito un paio di dita precedentemente insalivate facendo i complimenti per il bel culo che avevo, poi mi afferrò per i fianchi appoggiò la cappella e con un’unica spinta mi entrò fino in fondo, mi sembrò di essere spaccato in due (forse perch&egrave ero a digiuno da parecchio) ma dopo il dolore iniziale, quando inizio a sbattermi iniziai subito a godere, fu fantastico all’inizio usciva quasi completamente per poi riaffondare ogni tanto si fermava stringendomi a se, ed iniziando a roteare il bacino regalandomi senzazioni stupende, per reggermi in piedi dovetti tenermi alla tazza del cesso, e lui continuava a scoparmi variando il ritmo dei colpi ed i movimenti come se stesse danzando. Poi lasciò i fianchi e prese in mano le mie palle ed il mio cazzo che ormai scoppiava ed iniziò a stringere e massaggiare facendomi sborrare quasi immediatamente, sempre restando dentro di me.
Sentii che era pronto a godere anche lui quando il ritmo diventò frenetico ed incontrollato, quasi selvaggio, venne dento di me alzandosi in piedi in tutta la sua altezza (mi superava di almeno 20 centimetri) e sollevandomi con il suo cazzone! Poi con un fremito diede ancora qualche colpo per finire di scaricarsi e finalmente lo estrasse.
Mi girai a guardarlo, mi aveva fottuto e non l’avevo nemmeno visto, sulla 40ina alto e robusto con i calzoni calati ed un giaccone lungo ancora addosso, il cazzo si stava rilassando umido mi disse “puliscilo” così mi sedetti sul water e leccai le ultime gocce di sborra mentre sentivo gocciolarne altre dall’ano.
In breve fu soddisfatto della pulizia, tirò su i calzoni ed uscì dal bagno, richiusi immediatamente la porta e cercai di rendermi presentabile pulendomi con la carta igienica, mi rivestii e tornai in sala, il film non era ancora finito, con la scusa che non mi sentivo troppo bene salutai la compagnia ed uscii dal cinema ancora stupito di come avessi potuto correre un simile rischio, farmi sbattere in un cinema della mia città mentre sono in compagnia con i miei amici.
Se qualcuno di loro si fosse accorto di qualcosa…
Ancora sconvolto andai alla macchina e mi avviai verso casa, il primo semaforo era rosso mi fermai per attendere il verde, e sentii bussare al finestrino di destra, non potevo crederci era lui! Aprì lo sportello ed entrando in macchina mi chiese di dargli un passaggio fino a casa sua, dato che aveva perso l’ultimo autobus, aprii la bocca per obiettare ma mi infilo subito la sua lingua in bocca e la sua mano sul cazzo, un bacio che mi tolse il fiato, e che finì appena prima che venisse il verde, così partii per portarlo a casa, mentre guidavo seguendo le sue indicazioni prese la mia mano dal cambio e la portò sulla sua asta che era nascosta solo dal giaccone, per tutto il tragitto continuai a palpare ed essere palpato, ad un semaforo se lo fece prendere di nuovo in bocca arrivammo quindi al residence dove abitava,si chiamava Loris era nella mia città solo per qualche mese, un posto in periferia notoriamente abitazione di prostitue e trans…
Mi fece parcheggiare l’auto e senza preoccuparsi minimamente dell’uccello in bella mostra, scese e mi aprì lo sportello, e dato che ero ancora immobile mi disse “spegni la macchina e scendi” obbedii senza discutere, appena chiuso lo sportello mi afferrò dai fianchi e mi tirò a se appoggiando il suo cazzo ancora duro sui miei calzoni, e schiacciandomi contro la fiancata dell’auto, mi slacciò la cintura, apri i pantaloni poi si allontanò giusto lo spazio per calarmi calzoni e mutande, mi trascinò verso il davanti della macchina e senza tanti compimenti mi spinse giù, avevo la faccia ed il petto appoggiati sul cofano ancora caldo ed il culo in alto a completa disposizione di Loris che mi impalò immediatamente li sulla strada come un animale, ero terrorizzato che potesse arrivare qualcuno e tuttavia stavo godendo come un pazzo sentivo il suo stantuffo che mi faceva tremare le viscere ed il mio buco che ad ogni colpo cedeva e si apriva per accoglierlo al meglio, i colpi erano poderosi e ritmati sembrava che potesse continuare all’infinito e intanto mi riempiva di insulti “Troia… Ti apro in due!”, “Sei sfondato” “Godi puttana!!!” ed io godevo completamente in suo potere il mio cazzo duro che sbatteva contro la carrozzeria dura, poi dal vialetto apparvero due fanali, terrorizzato cercai di muovermi per nascondermi, ma Loris mi bloccò spingendo dentro il suo cazzo fino in fondo e schiacciandomi sul cofano con le sue manone “Dove vuoi fuggire Troia? Tutti devono vedere come ti fai sbattere!”.
Ero inchiodato lo supplicavo di lasciarmi andare mentre l’auto si avvicinava inesorabilmente, sembrava quasi che andasse a parcheggiare distante, poi evidentemente notando il movimento venne verso di noi e si fermò ad una decina di metri illuminandoci a giorno con i fari, dallo sportello del passeggero scese qualcuno, era una donna vestita in maniera provocante, una minigonna nera ridottissima, un topo rosso luccicante autoreggenti a rete e due stivaloni rossi di vernice con dei tacchi impressionanti, si avvicinò e quando fu di fronte vidi che mi ero sbagliato, era un viado, sorrideva e guardava curioso, Appena fu vicino Loris gli disse “Dai mettiglielo in bocca” lei/lui non se lo fece ripetere mi afferrò la testa stringendo i capelli e mi trascinò fino a che la mia faccia sporgeva dal cofano dell’auto, Loris da dietro non mollava la presa con il suo cazzo, sollevò la micro gonna e spostò il perizoma, prese in mano l’uccello e smanettandolo lo infilò nella mia bocca dicendo “dai succhia e fallo diventare grosso!” obbedii immediatamente, ormai ero fuori di testa e non mi interessava più nulla, cominciai a succhiare e a lavorare di lingua, sentivo che si inturgidiva mentre da dietro ricominciava a sbattermi col suo cazzone, quando il cazzo che avevo in bocca fu completamete eretto cominciai a pompare con le labbra ma non riuscivo a tenere un ritmo regolare a causa dei colpi che mi stavano sfondando il culo, allora lei/lui mi prese la testa fra le mani e iniziò a scoparmi in bocca ficcandomi il suo uccello tuttaltro che piccolo fino in fondo alla gola. Ero in estasi, sbattuto come la peggiore puttana di strada ormai in delirio e quasi non sentii quando l’altra persona che era in macchina con il trans arrivò li protestando che lui voleva scopare con lei che aveva già pagato! Lei/lui lo ignorò completamente fino a quando lui gli fece notare che se fosse arrivata una pattuglia sarebbe stato un casino, allora la trans disse “Ha ragione, andiamo da me a continuare” e rivolta al cliente “vieni anche tu che ti facciamo divertire come non mai”, Loris accettò la proposta così in un attimo mi trovai bocca e culo liberi e mi rimisi in posizione eretta, mi tremavano le gambe e mi sentivo tutto indolenzito l’uccello era in tiro da scoppiare tirai su i calzoni alla bella e meglio e scortato da Loris seguii il trans ed il suo cliente, in ascensore dovetti inginocchiarmi per tirare fuori e succhiare il cazzo del cliente (un uomo sulla cinquantina eccitatissimo dalla situazione) arrivammo al piano ed entrammo nel monolocale del trans, luci basse, un grande letto e vari tappeti sparsi per la stanza un opprimente odore di chiuso, sul comodino una collezione di falli e vibratori di varie misure e vari arnesi.
Immediatamente mi spogliai nudo, non vedevo l’ora di ricominciare, così andai in cerca del cazzo del trans da succhiare ma dovetti riprendere quello del cliente che mi sborrò in bocca quasi immediatamente, anche perche il trans lo stava strusciando da dietro col suo cazzo. Lui non fu daccordo di farsi fottere e si mise in disparte per godersi lo spettacolo, Matilde (questo era il nome del trans) girò intorno a me e dopo avermi messo alla pecorina mi infilò senza sforzi la sua nerchia, Loris subito andò a riempire la bocca. L’inculata di matilde era meno rude, entrava e usciva lentamente e ondeggiando mi regalava e si regalava senzazioni stupende ed io potevo succhiare il cazzo di Loris, che nel frattempo si era steso, con passione prendendo l’asta con le labbra facendola entrare piano piano fino alla gola, stuzzicando la grossa cappella con la linga ancora impastata dello sperma del cliente, leccando le palle gonfie di sborra e infilando le dita nel suo ano lui mugolava di piacere, il cliente nel frattempo si era spogliato nudo e si menava il cazzo per farlo tornare duro, cosa che data la scena che aveva davanti avvenne abbastanza in fretta, poi sparì dalla mia vista ma capii dai mugolii di Matilde dove era andato, la stava fottendo mentre lei fotteva me, il ritmo dell’inculata subì brusche variazioni fino a che iniziò a stabilizarsi, continuammo per un certo tempo poi sentii che Matilde iniziava a fremere, mi strinse forte e prese il mio cazzo in mano e strizzandolo fortissimo iniziò a segarlo mentre il ritmo dell’inculata cresceva, mi sborrò dentro nello stesso istante in cui mi fece venire ma continuò a strizzarmi il cazzo e a restare dentro di me mentre il cliente continuava a fotterla ed io tenevo in bocca il Cazzone di Loris che si alzò e rimirò la scena per qualche attimo mentre si spogliava pure lui, io mi accasciai a terra esausto mentre Matilde ancora piena del cazzo del suo cliente restava alla pecorina, Loris girò intorno alla coppia e prima che lui se ne rendesse conto gli aveva appoggiato il cazzo sul buco e l’aveva bloccato con le mani sui fianchi “Vedrai come ti piace prenderlo nel culo” Gli disse, il cliente cercò di divincolarsi provocando mugolii di godimento per Matilde, ma non riusci Lorisi mi disse di aiutarlo, cosi mentre lui gli teneva i fianchi, Matilde lo spingeva con il sedere io spinsi l’uccello di loris in posizione non prima di avere infilato uno o due dita nel culetto vergine del malcapitato, Restai a guardare la scena del cazzone che entrava lentamente, centimetro dopo centrimetro in quel pertugio stretto, lui urlava di dolore ma in faccia si vedeva che stava godendo, infatti sborrò ancor prima che l’uccello fosse entrato completamente inondando il culo di Matilde. Una volta arrivato in fondo Loris si fermò, e lasciò liberi i fianchi dell’uomo che stava montando, questi ormai rassegnato ad avere il culo rotto si mise a carponi in modo che loris potesse continuare il suo lavoro, Lo montava lentamente quasi con dolcezza sussurrandogli quanto gli piaceva aprire un culo vergine, io ero incantato la testa appoggiata sulle natiche grassocce e guardavo l’asta fare su e giu sempre più agevolmente, dopo il dolore iniziale il cliente iniziò a godere e ripeteva frasi sconnesse “ancora” “dai” “di più”, Loris accelerò l’andadura fino ad un ritmo forsennato poi con un urlo di godimento tirò fuori in cazzo e mi sborrò in faccia ed in bocca proprio come desideravo!
Il cliente si stese sul tappeto ansimando a pancia sotto mentre io ripulivo il suo sedere dalla crema di Loris, e saggiavo con alcune dita la differenza di apertura del suo ano ora completamente aperto. Matilde l’unica ancora “vestita” era stesa sul letto che ci guardava divertita, ci chiamò a se e noi la raggiungemmo e insieme la spogliammo completamente nuda, aveva un fisico statuario due tette dure e grosse la pelle scura completamente depilata a parte un triangolino sul pube ed il grosso cazzo in riposo, mi accucciai a fianco e iniziai a leccargli le tette e a baciarla in bocca lottando con la sua lingua mentre lei alternava le menate al mio cazzo che stava quasi riprendendosi con le dilatazioni al mio buchetto indolenzito, Loris insieme al cliente si presero cura dell’uccello di Matilde leccandolo insieme e, a volte, infilandosi la lingua in bocca a vicenda. Nel giro di alcuni minuti di coccole fummo tutti quattro pronti per ricominciare, i registi delle operazioni erano Loris e la padrona di casa, mentre io ed il cliente eravamo i felici schiavi della situazione, dovetti assaggiare tutti i dildo della stanza in una gara di dilatazione anale che vinsi contro il cliente, il premio che mi donarono Matilde e Loris in bagno fu una doccia di calda orina profumata che mi bevetti e così inondato ripresi i cazzi dei due padroni e poi quello dello schiavo facendoli venire ancora una volta.
Restammo in bagno (Matilde non voleva che io grondante di orina uscissi dalla vasca) ed io fui a disposizione di tutti, che mi dilatavano ancora o si facevano leccare i cazzi orami mosci i buchi dilatati, non sono in grado di dire quali e quanti oggetti entrarono in me, ogni tanto qualcuno andava nell’altra stanza e tornava con un oggetto diverso, il grosso e bitorzoluto citriolo fu uno dei piu dolorosi ma ache tra i piu piacevoli, ogni volta che arrivava un oggetto sembrava impossibile che potesse entrare poi a forza di ungere e spingere tutti passavano e si stabliiva un nuovo record. Alla fine il più perverso di tutti fu il cliente che arrivò con un bottiglione da 2 litri pieno di liquido tiepido ed un tubo trovato chissà dove nell’appartamentino, tentai di protestare ma fu inutile il tubo fu inserito senza difficoltà, l’applicazione del tubo alla bottiglia fu laboriosa ma alla fine mi sentti riempito e gonfiato fino a scoppiare, la pancia pesante ed una senzazione tutto sommato piacevole non so quanto mi riempirono ma dopo avere sfilato il tubo non riuscivo a trattenere il liqudo che colava caldo sulle mie gambe, presero un grosso fallo di gomma e mi tapparono, Loris eccitato dalla situazione venne nella vasca con me e tolto il fallo mi inculò ancora una volta ad ogni colpo sentivo la pancia ondeggiare sotto il peso del liqudo che avevo dentro e ogni volta che il cazzo tornava indietro schizzi di liquido caldo uscivano dal mio povero buco distrutto, Loris non volle venire dopo avermi fottuto per bene uscì ed io spinsi fuori tutto addosso a lui, era come impazzito si masturbava ferocemente mentre gli altri due guardavano stupiti mi girai e gli feci un’ultimo pompino sguazzando nella fanghiglia che c’era nel fondo della vasca fino a farlo sborrare un’ultma volta.
Molto gentilmente Matilde ci acconsentì che ci lavassimo, e pretese dei soldi solo dal cliente che pagò felice chiedendo quando avremmo potuto rifare una esperienza simile facendosi dare il numero di cellulare del trans, Loris andò finalmente a casa lasciandomi libero di andarmene, Dovetti però riaccompagnare Matilde alla sua postazione di lavoro perch&egrave sperava di prendere qualche altro cliente, mi chiese se volevo lavorare con lei, e devo dire che non accettai a malincuore e solo perch&egrave speravo di avere ancora una reputazione nella mia città, ci lasciammo con la promessa che sarei passato ogni tanto a trovarla.
Restai amico con Matilde e la “aiutai” quache volta ad esaudire qualche richiesta un po particolare che riceveva, Loris non lo vidi più forse partì poco dopo e del cliente non seppi più nulla. Fortunatamente nessuno seppe mai nulla di questa mia attività.

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