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Trio

Alessia e Alex

By 26 Luglio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Alessia e Alex

Alessia si guardò allo specchio: poteva andare. Si sentiva un po’ stranita: si era vestita esattamente come le era stato detto, anzi nella foga si era pure impegnata. Si era messa perfino le scarpe da ginnastica con i calzini copripiedi con il pon-pon sul tallone… come una Barbie, appunto.

Si guardò allo specchio di fianco: i pantaloni a salopette color khaki indossati senza nulla sotto, e per farlo ben vedere gli spacchi laterali erano lasciati sbottonati: non si vedeva traccia di elastico di perizoma o alcunché. I pantaloni erano un po’ larghi, e sentiva una debole corrente d’aria sulla fi-ga, mentre si muoveva. Le si drizzarono i capezzoli, sotto il body di microfibra arancione, rigoro-samente. Era proprio una bella fighetta, pensò. Occhi verdi, tette con i capezzoli eretti che struscia-vano sul davanti della salopette, appena separati dal tessuto leggerissimo del body. Ventre e figa praticamente al vento: l’aria entrava dalla patta con i bottoni, e usciva dagli spacchi laterali aperti. Scarpe da ginnastica bianche con il pon-pon dietro…naturalmente nessun reggiseno.

Si era tagliata i peli della figa cortissimi, pochi millimetri, in modo che, se nuda, si vedesse tutto. Le ascelle erano depilatissime, e la loro curva accompagnava lo sguardo verso la salopette e le splen-dide tette. Niente male davvero.

Uscendo, un brivido la percorse: cosa stava facendo? Stava andando ad un appuntamento con uno sconosciuto… non proprio sconosciuto, sapeva tutto di lui, ma non l’aveva mai visto di persona. 18 anni! Aveva 18 anni più di lei! Aveva preso gli accordi via mail, mentre le tremavano le mani: lei doveva vestirsi così. E doveva essere sottomessa, doveva fare tutto quello che lui avrebbe chiesto; le uniche esclusioni erano le cose dolorose. Sarebbe stato da solo? Con amici?

D’improvviso le venne in mente, con un brivido di eccitazione, che poteva non essere solo, ma con una donna! Aveva sempre avuto il desiderio segreto di fare la troietta e farsi leccare la figa da una donna, di girarsi e di farsi leccare il culo…avrebbe voluto che lei fosse una bella donna sui 35-40 anni, di quelle che poi godono ansimando, facendosi un ditalino davanti alla barbie di turno… Chissà se lei si sarebbe eccitata a vedere com’era vestita? O non vestita? Le si rizzarono di nuovo i capezzoli all’idea, e rimasero eretti al contatto con la salopette.

Smise di pensarci per concentrarsi sugli ultimi attimi prima dell’inizio dell’incontro: inforcò la bici e si diresse verso il luogo dell’appuntamento. Il bar con il praticello verde molto poco illuminato del Circolo Nautico di Cervia. Mentre pedalava la figa strusciava sulla sella e sui pantaloni: sperò che non si macchiassero… Arrivando, appoggiò la bici alla siepe, ed entrò nel recinto del bar; si toccò il cavallo dei pantaloni, erano un po’ umidi ma il buio impediva che si vedesse. Lui era lì, so-lo. Beveva una Guinness, mentre leggeva una rivista di nautica. Erano le 11,30 di sera, puntuale. Si sentiva un po’ scema, ma l’eccitazione che l’aveva presa mentre prendeva gli accordi le era rima-sta, e la spingeva ad andare avanti…

Lui indossava dei pantaloni di tela khaki, una camicia a scacchi, scarpe di tela blu. La guardò, con gli occhi sorridenti. Lei rimase in piedi immobile per 10 secondi, a guardarlo. Non sembrava un poco di buono, anzi sembrava simpatico. Si sedette sorridendo e gli diede la mano, in modo quasi formale: “Ciao, sono Alessia”.

“Ciao, io sono Alex. Cosa beviamo?”

“Una Guinness anche per me”, disse Alessia. Non l’aveva mai bevuta, ma voleva calarsi nella parte al 100%.

Mentre la cameriera andava a prendere la birra, Alex guardò intensamente Alessia, ogni suo parti-colare, ma la cosa durò non più di 5 secondi. Poi le disse:

“Sei bellissima, più bella di quello che pensavo. E sei vestita benissimo. Mi fai vedere le anche nu-de? Ti apri gli spacchi della salopette, mi fai vedere che non hai nulla sotto?”

“Così, subito?”

“Sì”

Lei si mosse sulla sedia mostrando un fianco, nella semi-oscurità, e si aprì con le mani i lembi dello spacco, mostrando l’anca nuda abbronzata. Stupenda! I capezzoli le facevano male dall’eccitazione. Mentre Alessia mostrava l’anca nuda ad Alex, arrivò la cameriera con la birra: ri-mase anche lei con gli occhi incollati allo spacco aperto, e Alessia provò un brivido di eccitazione dall’esibizione: nessuno la conosceva lì, e le piaceva fare la parte della sconosciuta eccentrica e un po’ troietta.

Cominciò a sorseggiare la birra, mentre parlavano di tante cose: barche, mare, vela, spiagge, va-canze… dopo un po’ Alessia si sentì un po’ ubriaca. L’euforia del momento le fece fare una cosa che non aveva mai lontanamente pensato di poter fare…. Mentre sedeva a gambe spalancate, come un uomo, sotto il tavolo di cristallo, si sbottonò pian piano la patta dei pantaloni, e la aprì tutta. Nell’oscurità si vedeva il pelo della figa, lo vedeva solo lui, che guardava sorridendo e sorseggian-do la Guinness. Anche lui spalancò le gambe, lasciando vedere il cazzo che si stava ingrossando.

Improvvisamente si avvicinò una signora sui 35, sembrava la gemella di Liv Tyler. Alessia fece ap-pena in tempo a ricomporsi. La signora indossava una gonna blu con lo spacco davanti, e sandali blu con un filo di tacco. Una camicetta bianca, e sembrava essere senza reggiseno. Si sedette sorri-dendo e disse:

“Mi presenti la tua amica?”

“Alessia, questa è la mia vecchia amica, compagna di regate, Elena.”

“Ciao Elena, io Alex l’ho appena conosciuto.”

“Però ho visto che gli stavi mostrando la figa! Lo sai che ti sta bene quella salopette, senza mutan-de? Perché non vai in bagno e ti togli anche il body?”

Mentre diceva questo, Elena si slacciò un altro bottone della camicetta e aprì le gambe, mostrando attraverso lo spacco della gonna quello che Alessia già immaginava: anche lei sera senza nulla sot-to… ma era tutta depilata! Anche i suoi capezzoli si vedevano sotto la camicetta bianca, e i bottoni slacciati facevano intravedere le areole, grandi come dei CD! Che maiala! Alessia si sbottonò di nuovo la patta e mostrò la figa ad Elena, che la guardava con gli occhi incendiati, poi si alzò e andò in bagno a togliersi il body. Tornò con addosso solo la salopette, i capezzoli eretti che strusciavano contro la stoffa, gli spacchi laterali aperti. Camminando tra i tavoli tornando al suo posto, Alessia mostrava la bellissima schiena liscia ed abbronzata, con la curva alla base che si raccordava con se-dere, nuda perché coperta solo davanti dalla salopette. Elena la guardò e si passò la lingua tra le labbra: la sua lingua oscenamente lunga voleva con tutte le sue forze bagnare quella schiena, e poi scendere più giù, facendo ansimare a grugnire di piacere quella biondina con le belle tette. Aveva-no sempre preso in giro Elena per la sua lingua, a scuola: era lunga come mezzo palmo di mano, sembrava finta; ora però nessuno aveva il coraggio di prenderla in giro quando la mostrava, in cer-ti momenti… anzi, ammutoliva le persone e in genere dava una scossa di eccitazione, anche solo alla vista, dato che tutti la immaginavano all’opera su un o una amante: sul collo sotto le orecchie, infilata in gola, sulla figa, sul cazzo, tra le chiappe. Intanto la mano di Alex era tra le cosce di Elena, e si muoveva mostrando cosa stavano facendo le dita…

Continua Alessia:

“Non capisco perché io mi sono dovuta vestire come Puffetta mentre lei si è potuta vestire così”
dico sedendomi alla sedia più lontana dai due, quasi per estraniarmi dal loro giochetto, quasi per sembrare offesa.
In realtà questa situazione mi piace, non so perché ma mi sento inferiore a loro, ho il dubbio che Alex mi abbia fatto vestire così a causa di qualche sua fantasia incestuosa, magari inconscia. In ef-fetti, a parte le mie nudità sotto potrei sembrare loro figlia vestita così.
Metto su il broncio e Alex se ne accorge, fa come per dire qualcosa, per muoversi ma Elena lo fer-ma, in questo momento è lei a condurre il gioco, lui la segue e io sto solo a guardare.
Alex comincia a impegnarsi sempre più sotto la gonna di Elena, e lei mette una gamba sul braccio-lo della poltrona per facilitargli il lavoro…e per migliorare la mia visuale, in effetti sembra che sia eccitata più che altro per la mia presenza, io riesco a vedere che Alex le sta infilando due dita den-tro, e lei continua a guardarmi fissa, comincia a toccarsi il seno e a leccarsi le labbra, sembra che voglia farmi sentire invidiosa di quello che sta succedendo e sinceramente quella vista comincia a piacermi, a eccitarmi, vorrei fare qualcosa anch’io ma non so…non so se posso…devo fare solo quello che mi verrà detto, bevo un sorso di birra e il freddo mi fa sobbalzare, i capezzoli sembra che esplodano e non posso fare niente, comincio quindi ad accarezzarmi il collo con il bicchiere freddo, poi scendo e comincio a appoggiarmelo su quella porzione di petto scoperto, mentre capi-sco che Alex sta per darmi l’ennesimo ordine.

Continua Alex:

Elena sembrava un’eroina dei fumetti. Non era sufficiente la lingua, il fatto che il viso e il corpo fossero quelli di Liv Tyler: aveva delle tette sode e con le areole enormi, con i capezzoli eretti in modo quasi osceno… ma la cosa più strabiliante, che faceva il paio con la lingua, era il clitoride, che diventava grande come la prima falange di un dito pollice, una volta eccitata.

Alessia stava guardando rapita la figa di Elena, e come lei passasse la lingua lunghissima sui lobi delle orecchie di Alex. Il bicchiere ghiacciato sul lato esposto della tetta destra le fa venire la pelle d’oca, i capezzoli le fanno male. Le dita di Alex si fanno strada sotto, mentre Elena alza ancora di più la coscia, e cominciano a intrufolarsi anche nel buchino. Alessia, con la mano che non teneva il bicchiere, iniziò ad accarezzarsi l’altra tetta, prima di lato, e poi intrufolando le dita sotto la salopette.

Alex disse: “Ti piace Elena?”

E Alessia: “Sì!”

“Cosa ti piace di Elena?”

“La lingua, le tette, la figa…”

“Cosa pensi di lei?”

“E’ una troia. Elena, sei una troia!”, disse Alessia con voce roca. In quel momento Elena ebbe un sussulto: le piaceva fare quella parte davanti ad una deliziosa Barbie bionda. Cominciò a muovere la figa su è giù, aiutando nel movimento delle dita di Alex, e disse:

“Sì, sono una vacca, mi piace farti vedere come sono… ti piace la mia figa, biondina?”

Erano rimasti da soli, il bar era chiuso, e avevano lasciato che loro finissero di bere sul prato. Era passata da un pezzo mezzanotte e la luna illuminava il prato e i tavoli.

Alessia, non credendo a quello che diceva, si fece prendere dall’eccitazione: “Sei una vacca, la tua figa è gonfia, sei eccitata come una troia, e ti piace farti infilare un dito nel culo, vero?” Mentre di-ceva così Alessia continuava a toccarsi le tette con le dita e con il bicchiere.. Elena venne, con un orgasmo che la fece sobbalzare per almeno 30 secondi, contraendo ritmicamente le gambe, la figa, il buco del culo…

Arrivò l’ordine, e Alessia ebbe un aumento improvviso delle pulsazioni.

“Alessia, vieni qui a provare la lingua di Elena. Fatti leccare le tette.”

Alessia si avvicinò in piedi ad Elena che era rimasta seduta, si aprì la salopette sul davanti, e sentì quella lingua lunghissima e bagnata che la leccava tutta davanti, le tette, i capezzoli. Ogni tanto E-lena prendeva tra i denti un capezzolo, facendo trasalire Alex. Alessia si portò le mani alla figa: de-siderava godere, avere un orgasmo con tutte le sue forze. Ma Alex disse: “Eh no! Devi aspettare che te lo dica io, e poi voglio farti provare un’altra cosa! Appoggiati a pancia in giù sul tavolo di vetro…”

Alessia eseguì, rabbrividendo al contatto del vetro con la pancia e le tette. Elena si era ormai ri-composta, e si stava dedicando ad Alessia con tutto l’impegno… Le tolse i pantaloni, ed Alessia rimase con le scarpe da ginnastica con il pon pon completamente nuda a pancia in giù appoggiata al tavolo.

Altro ordine: “Alessia, fatti leccare dietro da Elena, apriti il culo con due mani.” Alessia eseguì, a-nelando all’orgasmo, sperava che la lingua di Elena la facesse impazzire. E la fece impazzire! Non aveva mai sentito una lingua così lunga e forte solleticarle tutti i buchi, passava da un buco all’altro senza posa, era velocissima, fortissima. Immaginò nella sua mente la scienza, vista dall’esterno: quella lingua lunghissima, quasi deforme, che si muoveva dappertutto tra le sua gambe… questo la fece trasalire ancora di più, si allargò ancora le chiappe con le mani, e spinse in-dietro il culo per farsi penetrare dalla lingua nella figa. In quel momento Alex si presentò davanti a lei con il cazzo fuori, duro come il ferro, in piedi…. Il cazzo era all’altezza del viso di Alessia. E A-lex disse: “Fammi sentire come lavori tu con la lingua, così poi dico ad Elena di farti godere!”

Alessia si attaccò al cazzo di Alex come una indemoniata: succhiava, leccava su è giù lungo l’asta e le palle, mentre Alex si muoveva per portare davanti alla bocca di Alessia ora la cappella, ora l’asta, ora le palle.

“E-E-Elena… è bravissima! Falla godere, così vengo anch’io nella sua bocca!”

Elena accelerò i movimenti della lingua, e infilò due dita nella figa di Alessia, muovendole velocis-sima. Alessia cominciò a rantolare di piacere, a gemere, mentre sentiva che stava arrivando l’orgasmo che aspettava da ore. Le venne la pelle d’oca sulla schiena e sul sedere, mentre le si con-traevano i muscoli delle gambe e del buchino. Elena se ne accorse: “Alex, la troietta sta godendo come una vacca, lo vedi come trema tutta?”

Continua Alessia:

Il freddo del vetro mi fa sussultare, la sento che stimola i miei due buchetti e mi penetra con quella lingua che sembra quasi deforme, mi sembra un cazzo, ma è più piacevole, la sento entrare e uscire in me mentre le sue dita esplorano il mio buchino, ed ecco che la lingua si scambia con le dita che cominciano a penetrarmi sempre più velocemente, Alex ordina:

“Fammi sentire come lavori tu con la lingua, così poi dico ad Elena di farti godere!”

Riesco finalmente ad aprire gli occhi e mi ritrovo il tuo cazzo davanti alle labbra, riesco appena ad aprirle che subito lui me lo ficca in gola, mi scopa nella bocca mentre io in principio sono quasi i-nerme, solo dopo un po’ riesco a capire che sta succedendo, muovo io il culo per aiutare Elena a penetrarmi meglio, e così facendo mi metto in una posizione migliore anche per me…per succhiar-telo meglio…
Guardi nei miei occhi e capisci che ormai c’è ben poco da guidare, quindi lasci i miei capelli e mi lasci “lavorare” da sola, mi giro a pancia in su per riuscire a inghiottirlo meglio e per avere le mani libere, con una ti guido meglio nella mia bocca mentre con l’altra ti spingo più forte verso di me, per sentirlo fino in gola…mentre sento qualcosa di freddo che stimola la mia fighetta, non so cosa stia combinando Elena ma so solo che non durerò ancora per molto…
Tu cominci anche ad accarezzarmi senza convinzione i capezzoli, ma si vede che sei distratto da altro come me, sento che comincia a pulsare e allora comincio a succhiarlo con maggiore forza, sento la tua cappella gonfiarsi e sento che vieni una…due…tre…quattro…ma quanta ne hai?…cinque schizzi che la mia bocca non riesce a contenere e mi cola per le guance mentre conti-nuo a leccartelo, per non lasciarne nemmeno una goccia…ormai ho perso la testa, non capisco più nulla, spero solo che il mio momento venga presto perché non ce la faccio più, ormai vedo solo con un occhio perché l’altro è ricoperto del tuo fluido, e anche quello “libero” vede solo il tuo cazzo che sbatte contro il mio viso, quasi per disprezzo, e mi piace…

“Ti prego Alex…”

Continua Alex:

“Ti prego Alex, ordina ad Elena di farmi godere, ho la pelle d’oca, non ce la faccio più!”

“Dimmi cosa sei, dimmi cosa vuoi!”

“Sono la tua Barbie troietta, che vuole godere come una vacca, voglio sentirmi riempire tutti i bu-chi, e poi voglio provare a leccare la figa di Elena, se mi farà godere SUBITO!”

“Elena, fai godere questa puttanella bionda, ma trattieniti, perché poi voglio vedere cosa ti farà con la lingua!”

Si sente un click e finalmente capisci cos’era il freddo nella tua fighetta: un vibratore enorme, che ora vibra con una intensità incredibile! Cominci a rantolare con un suono sordo come un animale, mentre godi con contrazioni della pancia e delle gambe. Vedendoti in quello stato, il cazzo inizia a risvegliarsi, mentre Elena non può fare a meno di toccarsi la figa…mentre ti infila un dito ben lu-brificato nel buco del culo, facendoti contrarre nelle ultime ondate di orgasmo.

“Sìììì, ficcami il dito nel culo, GODOOOO!!!”

Sei ancora lì distesa esausta, ed Elena si avvicina, ormai senza gonna e con le gambe apert, e ti ap-poggia la figa sulla faccia: “Avevi detto che volevi leccarmi la figa: eccotela qui! Puoi farmi anche un bocchino al clitoride, succhialo come se fosse un cazzetto, infilami la lingua in tutti i buchi!”

Ti appoggia con forza la figa sulla faccia, e le tue labbra e la lingua lavorano, succhiano, la fanno mugolare. Tu sei già soddisfatta, ma vuoi toglierti il desiderio di farla godere. Ti aiuti con le mani e le dita, le apri la figa, le infili le dita dentro, anche nel culo…. mentre con la lingua continui a lavo-rare le grandi labbra e il clitoride… ad un certo punto la senti contrarre, si blocca, e gode rantolan-do con voce bassa. Che troia!

Ci ricomponiamo, e ci avviamo verso casa. Tu sei soddisfatta, hai goduto e ci hai fatto godere un sacco. Ma ora vorresti provare qualcosa di più, e aspetti un qualche altro ordine, e speri che sia una cosa porchissima, sexyssima, una cosa neanche mai pensata….

Arriviamo a casa, e mentre mangiamo un po’di affettati (ormai sono le due), ci beviamo una botti-glia di Sangiovese, tanto per essere certi di dormire profondamente.

La giornata successiva la passiamo tra colazione tardi, spiaggia, bagni, insalatone, piadine. Massi-ma libertà. Alle 17 in punto, siamo ancora in spiaggia, e dico: “Rivestitevi e venite con me”.

Tu ti senti avvampare, e ti chiedi se la corsa stia per ricominciare…. Anche Elena non sa cosa sta per accadere…

Vi faccio entrare al Sex Shop della rotonda, quello con le vetrine piene di biancheria e body sexy…. Entriamo, e ci troviamo una commessa carina, avrà al massimo 18 anni, o forse anche meno.

Non la conosco, ma assomiglia alla padrona del locale: “Ciao, c’è per caso la mamma?”

“No, tornerà non prima delle 8. Ne frattempo ci sono io. Mi raccomando, non racconti a nessuno che vi servo io, non potrei, per l’età!”

“Quanti anni hai?”

“18 da un mese.”

Io sono un po’ imbarazzato: “Maaaaa… sei certa di poterci servire? Conosci le cose che vendi?”

“Guarda che la mamma mi ha spiegato tutto.. e poi a volte ho provato anch’io qualche articolo.”

Lì per lì pensavo parlasse di biancheria.

“Come ti chiami?”

“Roberta.”

“Allora, vediamo se ci puoi servire. Alessia vorrebbe un regalo, un cazzo finto.”

Tu avvampi e diventi come un peperone, mentre Elena ridacchia.

“Elena poi lo vorrebbe doppio, con due punte, per infilarselo davanti e dietro contemporaneamen-te.”

Ora è il turno di Elena di avvampare, e tu di ridacchiare.

Roberta guarda attente te ed Elena, come per valutarvi, e si avvia verso lo scaffale: “La prima cosa da decidere sono colore e consistenza. Invece di prendere il solito color carne, vi suggerisco un co-lore forte, oppure nero. E per la consistenza… lo volete gommoso ma rigido, durissimo di plastica, oppure morbido?”

Elena risponde per prima: “Nero mi va bene. E lo vorrei rigido e gommoso.”

Tu dici: “Anche per me gommoso, ma lo vorrei giallo, è il mio colore.”
Siete in costume da bagno e pareo, e si vede benissimo che guardando la collezione di cazzi finti di tutte le misure, state avvampando. I capezzoli si stanno drizzando, e specialmente tu sei a disa-gio…

Roberta inizia da Elena, la più esperta, ed estrae un cazzo finto doppio, nero, con il cazzo più grande sui 25 cm, è quello più piccolo, per il sedere sui 15 cm. Elena è imbarazzata. Roberta non capisce. Elena allora dice: “Scusami, ma credo che se devo proprio infilarmi un cazzone finto, allo-ra deve essere ben più grande!”

“Mmmhhh, capito. Ecco quest’altro.” Ed estrae un cazzo doppio con il cazzo numero uno di 30 cm, corredato da ditini di gomma per stuzzicare il clito, ed un cazzo numero due sempre sui 15 cm.

“Questo penso che possa andare.”

“Ok, ora passiamo a te, biondina. Tu lo volevi singolo e giallo, vero?” Ed tira fuori un cazzo finto di 20 cm.

Intervengo io: “No, no. Lei deve provare una cosa veramente grossa. Quello lì è normale, come un cazzo vero. Lei DEVE provare una cosa enorme…. Vero Alessia?”

“Ss-sì!” rispondi arrossendo.

Allora Roberta estrae una cosa da 35 cm, con la cappella del diametro di una torcia elettrica, di quelle grosse! Tu deglutisci, fissandolo.

“Prendilo in mano, Alessia!”

E’ grosso, rigido, caldo al tatto, pesante. Ti fa un po’ paura…. Però SAI che dovrai provarlo, ma non sai quando.

Roberta chiede: “Allora signore, siete soddisfatte? Forse è meglio che prima li proviate, andiamo nel salottino.”

Ci guida ne salottino, dove ci sono 4 divani attorno ad un tavolo. Sul tavolo, gel lubrificante asetti-co. Tu sei come in trance, ti sembra un sogno, non ti sembra vero di dover provare quella cosa mo-struosa in pubblico. E se ti facesse male? Anche Alessia è perplessa, si sente imbarazzata all’idea di incularsi da sola davanti ad una ragazzina così giovane. Elena chiede: “Roberta potresti lasciarci sole?”

Ed io: “No!. Roberta resta qui, vero cara?”

“Sì, certo, come desidera.” E si siede su uno dei divani. Mentre noi tre ci sediamo sugli altri. Tu ed Elena tenete in mano i cazzi finti come se fossero degli oggetti che scottano, siete imbarazzate, non sapete che fare. Roberta si alza, apre il barattolo di gel, ed inizia a spalmarlo sul cazzo doppio di Elena. “Il segreto è la lubrificazione,” dice.

Elena ora è eccitata. Si toglie il costume da bagno ed il pareo, ed apre le gambe sul divano, rima-nendo con la figa sporgente, in modo da mostrare i due buchi liberi. Roberta si inginocchia davanti e appoggia il cazzo doppio al posto giusto, iniziando a premere leggermente. Elena si muove, spinge la figa su e giù, mentre pian piano Roberta infila dentro le due punte. Il culo di Roberta è notevole, e si staglia sotto il leggero pareo che la copre. Chissà se indossa le mutandine?

Elena si tocca le tette, con i capezzoli che svettano, e la sua lingua lunghissima non riesce a stare ferma, la estrae, per eccitare se stessa ed eccitare noi e Roberta. Il clitoride ormai è diventato il soli-to cazzetto, e lei spinge per farsi penetrare meglio. Improvvisamente Roberta spinge tutto, ed Ele-na rantola con un suono sordo: “Mmmrghhhh!”, mentre entrano tutte e due i cazzi finti. Mi accor-go che una mano di Roberta è sotto il pareo, si tocca piano.

Elena inizia a pompare su e giù, mentre Roberta a volte tiene fermo il cazzo finto, a volte lo muove: Elena è scatenata.

Mi volto, mentre mi tocco il cazzo durissimo attraverso i pantaloni, e vedo te! Ti sei tolta tutto, e sei a gambe larghe sul divano, che spalmi il cazzone di lubrificante, come in trance, mentre osservi E-lena e Roberta… hai gli occhi incollati a loro due, e improvvisamente vedi che Roberta con i mo-vimenti delle mani si è sollevata il pareo… sotto non portava nulla, la troietta! Questo ti fa eccitare ancora di più, e sei ancora più rapita mentre spalmi di gel il cazzone finto che tieni in mano, men-tre le tue gambe si allargano allo spasimo. Vedi le dita di Roberta che si infilano tra le grandi lab-bra, bagnate e gonfie di desiderio, vedi che Elena si pompa da sola sul cazzo tenuto fermo da Ro-berta…

Mi guardi, io ti guardo. Mi spoglio, con il cazzo durissimo, che mi scappello su e giù piano. Tu guardi verso il basso, e inizi ad appoggiare il cazzo enorme sulla figa, mentre hai sempre le gambe allargate con una spaccata. Pian piano entra, mentre tu guardi questo cazzone enorme che ti entra nella figa. Quando entra e si allarga la strada, cominci a menarlo piano, mentre guardi il mio cazzo tirando fuori la lingua, per farmi capire che vuoi leccarlo, senza parlare. Mi avvicino, e come al so-lito sei bravissima, mentre continui a infilarti il cazzone finto sempre di più.

Nel frattempo Elena si è distesa sul divano a pancia in su, mentre Roberta si è messa sopra a 69, continuando a pompare Elena con il cazzo doppio, mentre la lingua lunghissima si infila nella figa e nel culo di Roberta.

La tua lingua è divina, le tue labbra anche. Essere leccato e succhiato da una bambolina bionda mi eccita da morire, sto perdendo la testa. Guardo giù e vedo che ti stai chiavando con il cazzone fin-to, una visione oscena che non fa che accrescere la mia eccitazione.

Improvvisamente ci accorgiamo che era entrato David, il fidanzatino nero di Roberta. In un batti-baleno si spoglia, e infila il suo enorme cazzo nero nella figa di Roberta, mentre la lingua lunghis-sima di Elena gli lecca le palle. Questo ti fa infilare il cazzone ancora più dentro di te…. Dentro di me penso che vorrei fotografarti, perché nessuno crederebbe che una bambolina così possa avere la figa così allargata… la lingua di Elena che lecca le palle di David è una visione incredibile, anche quella da fotografare…

Dopo pochi minuti, un altro ingresso: arriva la mamma di Roberta, uguale a Julia Ormond, con una gonna elegante blu e scarpe con tacco basso, camicetta bianca senza reggiseno. Forse era già lì da un po’, perché mentre si avvicina per guardare meglio la figlia che si fa scopare dal nero, si è già sbottonata la camicetta e si sta toccando la figa… anche lei, come la figlia, senza mutande sotto la gonna! Una signora così elegante e dolce, a gambe larghe con la gonna sollevata che si masturba guardando la figlia tra un nero ed una donna!

E’ lei ora a dare ordini: “David, voglio essere scopata da te, lascia che quella zoccola di Roberta re-sti con quella troia che la sta leccando, vieni qui, distenditi sul divano”. E così dicendo porta David sul divano e si distende sopra, infilandosi nella figa il suo cazzone nero. Io non resisto alla vista del culo di quella bellissima donna, e mi avvicino con il cazzo ancora tutto bagnato della tua saliva, e glielo infilo dietro, mentre lei rantola di piacere. Sborro quasi subito, e la vista della mamma scopa-ta da due uomini fa godere Roberta, e la vista di Roberta che gode fa godere te, che contrai le gam-be e gemi dal piacere, ed Elena. L’urlo della mamma che viene quando sente lo sperma di David chiude la partita, per ora.

La fine secondo Alessia:

Ce ne andiamo dal mare e ci porti in un sexy shop…non ci ero mai entrata e comincio a curiosare un po’ in giro, vedo oggetti di ogni tipo, di alcuni non capisco nemmeno a che possono servire…
Al banco c’è una ragazzina, voi cominciate a parlare con lei e io non vi sento quasi, sono tutta as-sorta…
Alex: “Ciao, c’è per caso la mamma?”
“No, tornerà non prima delle 8. Ne frattempo ci sono io. Mi raccomando, non racconti a nessuno che vi servo io, non potrei, per l’età!”
Alex:“Quanti anni hai?”
“17 tra un mese.”
COSA?Una ragazzina in un sexy shop?
Alex: “Maaaaa… sei certa di poterci servire? Conosci le cose che vendi?”
“Guarda che la mamma mi ha spiegato tutto.. e poi a volte ho provato anch’io qualche articolo.”
Alex:“Come ti chiami?”
“Roberta.”
Alex:“Allora, vediamo se ci puoi servire. Alessia vorrebbe un regalo, un cazzo finto.”
COSA????
“Elena poi lo vorrebbe doppio, con due punte, per infilarselo davanti e dietro contemporaneamen-te.”
Roberta ci valuta con attenzione…una ragazzina!!!!
Rob: “La prima cosa da decidere sono colore e consistenza. Invece di prendere il solito color carne, vi suggerisco un colore forte, oppure nero. E per la consistenza… lo volete gommoso ma rigido, durissimo di plastica, oppure morbido?”
Elena “Nero mi va bene. E lo vorrei rigido e gommoso.”
Imbarazzo da parte mia…che ne so???Mai provati!
Ale “Anche per me gommoso, ma lo vorrei giallo, è il mio colore.”
Roberta ne tira fuori uno che a me sembra enorme, nero, sarà almeno 25 cm, ma come fa a entrare una roba del genere?
Elena sembra imbarazzata e dice: “Scusami, ma credo che se devo proprio infilarmi un cazzone finto, allora deve essere ben più grande!”
Cosa?Più Grande?Ma come fa???
Rob:“Mmmhhh, capito. Ecco quest’altro.” Ed estrae un cazzo doppio con il cazzo numero uno di 30 cm, corredato da ditini di gomma per stuzzicare il clito, ed un cazzo numero due sempre sui 15 cm.
PAZZESCO!!!!
Elena:“Questo penso che possa andare.”
Rob:“Ok, ora passiamo a te, biondina. Tu lo volevi singolo e giallo, vero?” Ed tira fuori un cazzo finto di 20 cm.
Direi che è più che sufficiente…
Alex: “No, no. Lei deve provare una cosa veramente grossa. Quello lì è normale, come un cazzo vero. Lei DEVE provare una cosa enorme…. Vero Alessia?”
COSA?Più di quello di Elena?Ma non è possibile!!!
“Ss-sì!” rispondo arrossendo poco convinta.
Roberta estrae un affare da 35 cm, è enorme, penso che non riuscirei a metterlo nemmeno in boc-ca…
Rob:“Prendilo in mano, Alessia!Allora signore, siete soddisfatte? Forse è meglio che prima li pro-viate, andiamo nel salottino.”
Prendo in mano questo affare…non riesco nemmeno a chiudere la mano…come è possibile che me lo metta dentro?
Elena “Roberta potresti lasciarci sole?”
Alex: “No!. Roberta resta qui, vero cara?”
Mamma mia, che vuole combinare adesso???
Rob:“Sì, certo, come desidera.”
Poi si alza, apre il barattolo di gel, ed inizia a spalmarlo sul cazzo doppio di Elena. “Il segreto è la lubrificazione,” dice.
Mi sembra di osservare tutte queste scene dall’alto, non di partecipare veramente, Elena è eccita-ta,si toglie il costume da bagno ed il pareo, Roberta le si inginocchia davanti e appoggia il cazzo doppio al posto giusto, iniziando a premere leggermente. Elena si muove, spinge la figa su e giù, mentre pian piano Roberta infila dentro le due punte. Il culo di Roberta è notevole, e si staglia sot-to il leggero pareo che la copre. Chissà se indossa le mutandine?

Elena si tocca le tette, con i capezzoli che svettano, e la sua lingua lunghissima non riesce a stare ferma, la estrae, per eccitare se stessa ed eccitare noi e Roberta. Il clitoride ormai è diventato il soli-to cazzetto, e lei spinge per farsi penetrare meglio. Improvvisamente Roberta spinge tutto, ed Ele-na rantola con un suono sordo: “Mmmrghhhh!”, mentre entrano tutte e due i cazzi finti. Mi accor-go che una mano di Roberta è sotto il pareo, si tocca piano.

Elena inizia a pompare su e giù, mentre Roberta a volte tiene fermo il cazzo finto, a volte lo muove: Elena è scatenata.

Questa scena mi eccita non poco, mi sfilo il pareo e il costume e prendo per bene in mano il mio vibratore, lo soppeso come per saggiarne ce capacità e comincio a spalmarlo di lubrifican-te…dubito che basti per farlo entrare dentro…
Roberta si solleva il pareo… sotto non porta nulla, la bimba!
Mi eccito vedendola mentre si masturba, sembra porgermi il suo fiorellino per farmelo vedere bene
Mi giro verso di te, che fai lo stesso e immediatamente ti spogli e mi mostri come sei già eccitato, cominciando a masturbarti…io comincio a sfregare il vibratore contro le grandi labbra, per abituar-le alla sua presenza…piano piano sento che può entrare, e comincio a farne entrare la punta e a far-la uscire da me…ti guardo e allungo la lingua verso il tuo cazzo cercando di farti capire…
Subito tu ti avvicini a me e cominci a sbattermelo sul viso e sulla lingua, mentre sento il cazzo finto che si fa strada sempre più in profondità…il fatto di avere il tuo in bocca mi eccita e fa si che io rie-sca a fare entrare quello finto fino in fondo…lo guardo tutto dentro di me e non ci credo, quella be-stia enorme è entrata quasi tutta!
Cosa mi farai fare ancora?
Sono eccitatissima da questa visione e comincio a leccartelo e a succhiarlo con sempre maggiore foga, facendo entrare e uscire da me quell’affare enorme con sempre maggiore vigore…finché ve-do entrare un ragazzo di colore, avrà l’età di Roberta…penso si conoscano perché appena entra si spoglia e glielo mette dentro, mentre la lingua lunghissima di Elena gli lecca le palle.
Il cazzone entra finalmente tutto, non riesco a muovermi, sembra che arrivi allo sterno, mi sento svenire, non riesco a respirare, lo muovo appena quando arriva una signora elegante…la mamma di Roberta?Fatto sta che quando la vede che lo prende dal nero si spoglia e comincia a masturbarsi davanti a loro…e a dare ordini.
“David, voglio essere scopata da te, lascia che quella zoccola di Roberta resti con quella troia che la sta leccando, vieni qui, distenditi sul divano”
E così dicendo porta David sul divano e si distende sopra, infilandosi nella figa il suo cazzone ne-ro.
Tu subito mi lasci lì e glielo metti dietro , mentre lei rantola di piacere e vieni quasi subito.
La vista della mamma scopata da due uomini fa godere Roberta, la vista di Roberta che gode si ag-giunge a al cazzone finto e finalmente mi fa godere, ed Elena viene contemporaneamente a me. L’urlo della mamma che viene quando sente lo sperma di David chiude la partita.

Sono distrutta, ho giusto le forze per togliermi l’ariete da dentro e per bere qualcosa, per recupera-re le forze…

La mamma dice:
“Ho sempre sognato di provare quel tuo bel cazzo, David, non sai quanto volte vi ho spiata mentre scopavate! Guarda la mia figa, ti piace, ti è piaciuto?”
Pazzesco…ma che famiglia è???
D:“Ss-sì signora.”
“Non essere timido, dimmi cosa vorresti fare ora, non vedi come ti stai eccitando di nuovo.”
D:“Per forza signora, mi sta facendo vedere la sua figa. Lo sa quante volte l’abbiamo spiata mentre si masturbava da sola, ed io mi facevo sbocchinare da Roberta?”
“Mhhh, che porcellini che siete! Che facciamo ora?”
D:“Mi piacerebbe scopare quella biondina finché non dice basta. Sembra una bambolina troia.”
Cazzo dice?Cosa vuole da me?Ho appena cavato questo affare enorme e subito me ne dovrei prendere uno più grosso???
“Bene, come ti chiami, biondina? Vieni qui e fatti assaggiare la figa dalla mamma, che poi David ti darà quello che ti meriti!”
Mi alzo, perché ormai ho capito che è lei che comanda, adesso, lei inizia a leccarmi per farmi ecci-tare di nuovo, ma inspiegabilmente è il cazzo di David che tocca le mie natiche a farmi eccitare di nuovo!

Mi giro e lo bacio in bocca, ha le labbra molto carnose ed è molto piacevole, infilo la mia lingua in profondità mentre lui è piuttosto indeciso sul da farsi, lo stringo a me, voglio sentire il suo corpo muscoloso contro di me, fargli sentire i miei seni pieni…lo sento che comincia ad eccitarsi e lo fac-cio stendere su un divanetto, accarezzandogli quell’affare enorme che si ritrova…
Ora inizio a leccarglielo, e ora lui sa cosa vuole, spinge la mia testa in profondità ma riesco appena a contenerne la cappella e poco più, non bastano 2 mani per tenerlo stretto tutto!
Sono inginocchiata davanti al divano e sento che qualcuno comincia a muoversi dietro di me, sono mamma e figlia che si sono stese proprio dietro a me, una sopra l’altra e mentre la mamma si dedi-ca alla mia “passerina” la figlia lecca il mio buchetto…penetrandomi con la lingua!
David comincia a spingere forte e il suo affare mi arriva dritto in gola, vedo con la coda dell’occhio Elena che comincia a succhiartelo…
Mi sollevo lasciando a terra mamma e figlia, voglio sentire il Golia di David tutto dentro di me, lo lascio steso sul divano e mi ci calo sopra…è come se mi fosse impalata, nonostante l’affare di pri-ma è dolorosissimo in principio, poi seppur lentamente, mi adatto e comincio a muovermi su e giù…

Roberta comincia a limonare con sua madre sul pavimento, finche è la mamma che la fa smettere, le da l mio cazzo finto e quello di elena e le ordina di usarli…al che la piccolina si accuccia dietro a me e cerca di penetrarmi con cazzo + piccolo…ci riesce e comincia a stantuffare finchè si rende conto di averne voglia anche lei, allora cava quello piccolo da me e si infila con forza sia il piccolo che quello grosso nei buchetti…io mi giro verso di lei…la bacio in profondità e guardo che per me c’è rimasto solo quello grosso…non ho il coraggio di parlare…
Mammina allora eccitatissima vedendo la figlia che si infila un doppio cazzo e bacia una scono-sciuta si butta in mezzo, prendendo il cazzo giallo mi spinge giù con la schiena, mi ritrovo di nuo-vo bocca a bocca con david, ormai mi sto abituando al sua affare, incredibile, e una volta lubrifica-to mi pianta il cazzone enorme nel buchetto…
GRIDO!!!!
Di dolore quando entra
GRIDO!!!!
Di dolore quando esce
GRIDO!!!!
Di dolore quando mi rendo conto di avere due affari sui 35 cm dentro
GRIDO!!!!!
Di piacere quando li sento muoversi lentamente dentro di me…

Ti guardo, Elena sta continuando il suo lavoretto con passione e tu sei eccitatissimo dalla scena a cui stai assistendo…riesco appena a tirare di nuovo fuori la lingua…a toccarmela con un dito…e tu capisci, ti alzi con Elena e sempre tenendole la bocca attaccata al tuo cazzo mi vieni vicino…ti metti a cavalcioni di David e appena arrivi vicino a me me lo pianti in gola senza preavvi-so…cominciando a scoparti la mia bocca…
Ho tutti i buchi strapieni, gli occhi mi escono dalle orbite tanto sono piena, nella foga ti tiro più vi-cino a me, prendendoti dai glutei…stai per venire, ti sento pulsare…un mio dito entra nel tuo bu-buchetto e tu ti lasci scappare un gridolino e cominci a venirmi in bocca, senza fermarti…il tuo sperma comincia a colarmi dalla bocca e tu lo tiri fuori, mentre Elena mi bacia…la sua lingua lun-ghissima mi pulisce tutto il viso e la bocca, e poi pulisce te…mentre io ricomincio a baciare Da-vid…sto per venire e anche lui…Roberta se ne accorge e accelera il ritmo…anche David è eviden-temente eccitato e comincia a pulsare e anch’io comincio a muovermi con più foga, sempre pienis-sima…sento davi pulsare e fremere…ingrossarsi e cominciare a venire…è come una botta in testa per me…l’orgasmo arriva violentissimo e mi fa urlare di piacere…non riesco a fermarmi per un po’…poi mi accascio sopra a David…mentre mammina si sdraia quasi sotto a me, mi solleva da quel lungo palo e lo prende in bocca, succhiando anche lo sperma direttamente dalla mia “passeri-na”…ma lasciandomi sfinita su David con il cazzone finto giallo ancora nel sederino…

Ecco il mio secondo racconto, come l’altra volta mi piacerebbe che mi faceste sapere che ne pensate
Alessia
spotty78@libero.it
alespotty@yahoo.it

Grazie a tutti coloro che mi hanno scritto finora…o almeno a quasi tutti!

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