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Racconti GayTrio

All-in(clusive)

By 9 Maggio 2025No Comments

Mi chiamo Mauro, ho 33 anni, sono fidanzato con Elena da tre. Avevamo programmato una settimana di vacanza da trascorrere viaggiando in auto per l’Europa senza una meta precisa. All’ultimo Elena mi dice che la sua collega ed amica Giulia era stata piantata dal fidanzato, stava male e per non lasciarla sola si sarebbe unita a noi. Ci troviamo una sera per decidere dove andare e salta fuori la possibilità di recarci in un resort per soli adulti che offriva svariate attività tutte incluse nel prezzo del soggiorno. Il resort era in collina immerso nel verde, isolato ma a pochi minuti d’auto da vari paesini caratteristici, Era una vacanza completamente diversa da quella che avevamo pensato di fare, ma poteva essere un’ottima alternativa visto che non avevamo una destinazione precisa.
Arriviamo al resort, un hotel diffuso, composto da piccole strutture specie di bungalows costruiti per confondersi nella natura del luogo. Le stanze che ci assegnarono erano distanti tra loro, con disappunto di Giulia che si mise quasi a piangere. Giulia è una bella ragazza, intelligente, ma di quelle che ad ogni incontro pensa di aver trovato l’uomo della sua vita, ragion per cui i ragazzi dopo un po’ se la filano, era andata così anche questa volta.
Elena e Giulia si iscrissero ad un clinic di yoga per il giorno dopo. Io declinai l’invito perché non mi andava di svegliarmi prima dell’alba e trascorrere tutto il giorno in meditazione o facendo esercizi. Così mi alzai con comodo e andai a fare colazione verso le 10;30. I pasti erano serviti sotto una veranda molto piacevole. Presi posto in un tavolino e iniziai a mangiare. Davanti a me era seduta una bella donna sui 50, con un seno abbondante messo in mostra da una camicia sbottonata il giusto. Una bella tipa di quelle che ti scoperesti volentieri. Mi accorsi che mi stava guardando, le sorrisi, ricambiò il sorriso e mi parve che facesse gli occhi da gattona. Continuammo ad incrociare gli sguardi, non so dove si potesse arrivare ma la cosa mi intrigava. La raggiunse al tavolo un uomo sulla sessantina, probabilmente il marito, non era alto ma di corporatura robusta, bello spesso. Smisi di flirtare ma ogni tanto davo uno sguardo e mi accorgevo che lei stava continuando a fissarmi. L’uomo si alzò e venne verso il mio tavolo, si accomodò, mi inquietai un po’ temevo una scenata; invece, mi disse senza preamboli “vuoi scoparti mia moglie?”. Rimasi sorpreso e non sapevo cosa dire, “Ti piace no? Sì è una bella donna, ma… Ma cosa? Sono solo sorpreso dalla tua proposta. Non mia ma nostra, mia e di mia moglie. Puoi averla ma c’è un pegno da pagare. Lo guardai con aria interrogativa, quale pegno? Ti farai scopare da me.” Se prima ero sorpreso adesso ero davvero confuso. Farfugliai qualcosa, che venne interpretato come un no. Si alzò e se ne andò. Vidi che confabulavano, lei con un sorriso si alzò e venne verso di me. “Buongiorno, mi dispiace che tu abbia rifiutato la nostra proposta, avevo già immaginato una bella giornata da trascorrere tutti insieme. Sei solo qui? No, sono con la mia ragazza e una sua amica, adesso sono al clinic di yoga. Sarebbe stata l’occasione perfetta… Sicuro che non ne vuoi approfittare? Non l’ho mai fatto con un uomo. Allora come fai a sapere che non ti piace? Io penso che ti potrebbe piacere e poi non dimenticare che ci sono anch’io, non ti piaccio abbastanza? Mi piaci molto, ma la cosa non so se fa per me. Lasciati guidare da me e vedrai che non te ne pentirai, dai andiamo via da qui non vorrai attirare l’attenzione del personale no?” Ormai stavo cadendo nella sua rete, la seguii, confuso ma affascinato. Il marito, intanto, se ne era andato. Mi fece fare un lungo giro, me ne accorsi poi, ma la meta era il loro bungalow. “Fate spesso queste cose voi? Quando vediamo un bel tipo come te che ispira entrambi ci prendiamo qualche piacevole distrazione.” Entriamo nel la loro stanza, il marito non c’è, il che mi rassicura. Lei si toglie la camicetta, non porta reggiseno, si slaccia il pareo e sotto ha una minuscola brasiliana. E’ una bella donna matura, seni abbondanti, fianchi larghi, figa depilata. Si inginocchia davanti a me, mi slaccia i pantaloni e mi prende in mano l’uccello. “Mica male, sarà un piacere prenderlo ovunque, ma prima lo voglio assaggiare.” Inizia a farmi un pompino, ritmo lento, ma me lo succhia forte, lo prende tutto in gola, si ferma, le prendo la testa e la costringo a stare così. Inizia a sbavare e a mugolare, la lascio, si sfila il cazzo di bocca con un sospiro. Sale sul letto, mi gira le spalle, si china con la testa sulle braccia. Figa e culo sono spalancati davanti a me. “Vieni dentro dai, fammelo sentire,” Mi posizione dietro di lei, in piedi, e le striscio un po’ di volte il cazzo sulle labbra della figa. Le piace, ma cerca di farselo mettere dentro muovendo il bacino verso di me. “Dai sbattimi forte!” non me lo faccio ripetere. La scopo più forte che posso. Ad ogni colpo geme. “Ti piace essere montata così troia? Sì, sì continua, ancora dai” Immergo le dita nei suoi umori e inizio a infilarle due dita nel culo. Si contorce e non certo per il dolore. Esco dalla figa, appoggio il glande sul buco del culo e poi spingo per farlo entrare. “A bravo così, ci sai fare. Infilami le dita nella figa” Eseguo, inizio con due e poi passo a tre. E’ dilatata, entrerebbero tutte. Spinge il culo verso di me, dà lei il ritmo, io continuo a scavarle la figa. Ecco che viene, il primo orgasmo. SI lascia andare distesa sul letto. Mi stendo al suo fianco. Mi bacia, “bravo, adesso tocca a me”. Mi scivola accanto, con una mano mi prende l’asta, la lingua scorre verso le palle, le prende, se le succhia, scende ancora e mi lecca il perineo, mentre continua a masturbarmi. Sto impazzendo. Si stacca da me, sento che traffica con qualcosa nel comodino, torna e mi ingoia il cazzo. Ha la testa appoggiata sulla mia coscia, io ho l’altra gamba piegata. Sento che con un dito inizia a giocare con il mio buco del culo. Spinge e scivola dentro con facilità, è tutto un lago di saliva. Il dito entra più profondamente, lo ruota, lo allarga e ci infila un secondo dito. La sensazione è piacevole, il lavoro di bocca e quel ruotare le dita nel culo mi mandano in estasi. Si stacca dal cazzo, poi riprende, toglie le dita e sento che mi spinge qualcosa nel culo. “Che fai? Ti ho messo un plug anale, come ti sembra? Mi sento pieno. E’ la sua funzione, adesso prendimi di nuovo.” SI mette a pecorina, questa volta sta sulle braccia, e inizio di nuovo a pomparla. La sensazione che provo è strana, il plug mi riempie, ho voglia di stringere le chiappe per sentirlo di più, nel frattempo la scopo forte, non credo che resisterò a lungo. Sento la porta che si apre, il marito sta entrando. Sono così eccitato che non smetto di sbatterla. Sento una mano sulla natica, che mi palpeggia. “Vedo che la mia signora ti ha già fatto prendere qualcosa nel culo, ti piace?” non rispondo. Lei si sfila, si mette in posizione per un 69. La lecco con gusto mentre lei mi lecca perineo e palle. Così facendo mi sono messo proprio nella posizione in cui mi volevano. Lui mi toglie il plug, lei mi infila nuovamente due dita nel culo, che entrano molto facilmente. Le ruota, mi dilata, le toglie e al loro posto sento qualcosa di caldo che si appoggia al mio sfintere. Un attimo dopo sento il suo cazzo nel culo. “Peccato tu non possa vedere, è bello sai vederti prendere tutto il cazzo di mio marito nel culo”. Io non faccio altro che tuffare ancora di più la mia lingua nella sua figa. Dopo che me l’ha messo, si è fermato. E’ più grande del plug e mi sembra di sentirlo pulsare nelle viscere. “Dai caro adesso sbattilo, voglio vedere come questo verginello griderà di piacere” La cosa non è proprio così. Il coso mi sembra grosso, anche se scorre senza resistenza. Il ritmo aumenta, lei si è tolta di sotto. “Visto che è la prima volta, è giusto che ci sia un piacere speciale per te” dice lei. Si piazza di fianco sul letto, il marito esce, mi fa posizionare di fianco dietro la moglie e lui fa lo stesso con me. “Inculami dai” sistemo il mio cazzo nel suo culo. Ovviamente il marito fa lo stesso con me. “hai il posto migliore, godi da due parti” Lui non perde tempo e mi prende. Entra senza sforzo, mi ha completamente aperto. Il ritmo lo dà lui, martellando il mio culo, seguo il suo andamento inculando la moglie. La sensazione che mi scuote di più è la penetrazione che sto subendo, a ogni colpo gemo. “Adesso chi è la troia?” mi chiede lei. “Io, io sono la troia” e con un ultimo gemito vengo riempendole il culo di sborra. Lui continua a prendermi con foga, sono la sua puttana e non mi dispiace esserlo. Esce, ma non è ancora venuto. Si siede sul bordo del letto. Posso vedere il suo cazzo duro, non è enorme ma mi sembra bello largo. “Vieni, mi dice, siediti sulle mie gambe, voglio che ti impali da solo sul mio uccello” mi accomodo, lui punta il suo glande sul mio buco e io mi lascio andare e lo faccio entrare tutto. La moglie si piazza in ginocchio davanti a noi e si gode tutto lo spettacolo. “Guarda Gino come gli piace, ti cavalca come non desiderasse altro e dire che un’ora fa non ne voleva sapere. Mi eccita vedere come sballonzola il suo cazzo moscio. Aspetta vediamo se riesco a rianimarlo” me lo prende in bocca. Fa fatica a prenderlo perché io continuo ad andare sù e giù come impazzito. L’uomo mi mette le mani sulle spalle e blocca il mio movimento. Mi sento riempito, aperto, violato e mi piace. Sotto l’azione della sua lingua il mio cazzo ridiventa duro. Lei sale su di me e si infila il mio cazzo nella figa. Riparte una cavalcata selvaggia, io cerco di prendere il suo ritmo per riuscire ad alzarmi ed abbassarmi sul cazzo di Gino (non conosco nemmeno i loro nomi). Ad un certo punto sento una specie di grugnito e lui viene nel mio culo. Il gemito scatena la libido della moglie che ha un altro orgasmo. Ci stendiamo stanchi sul letto uno di fianco all’altro. Il mio cazzo e lì che svetta ancora alto. “Ma guarda questo galletto, non ne ha mai abbastanza, fortunata la sua ragazza” Il pensiero di Elena mi fa sentire un senso di colpa pazzesco. “O guarda si sta ammosciando” dice ridacchiando lei. Dopo un po’ dico che vorrei fare una doccia prima di andare. Il getto fresco mi fa riprendere. Lei mi raggiunge entra e inizia a insaponarmi tutto il corpo. “A noi è piaciuto molto e dalle tue reazioni pensiamo che sia piaciuto anche a te” Delicatamente mi passa la mano in mezzo alle natiche “Wow come sei ancora aperto, Gino ti ha inculato per bene! Ah io mi chiamo Mauro tu? Lella piacere” e mi dà un bacio sulle labbra. Mi asciugo e mentre mi sto rivestendo lli guardo nudi sul letto, su di un fianco che mi guardano. “Quando vuoi siamo a disposizione… ci piacerebbe anche conoscere la tua ragazza se è una troia come te ci potrebbero essere degli sviluppi interessanti”. Non rispondo ed esco.
Non so cosa pensare, quei due mi hanno fatto provare delle sensazioni pazzesche. Mi sono fatto inculare senza troppa resistenza e il tutto mi è piaciuto. Mi vergono di me stesso e non so come farò a guardare Elena. E se quei due le raccontassero tutto? No, non credo, penso che facciano queste cose per puro piacere e in fondo con me non hanno dovuto insistere molto. Mi accorgo di essere vicino alla residenza di Giulia, devo passare di lì per forza. La finestra è aperta e sento le loro voci. Sbircio dentro e vedo che Giulia ha la testa sulla spalla di Elena e probabilmente sta piangendo. Elena le accarezza i capelli provando a consolarla. Giulia scivola ancora più giù e adesso sembra una madre che tiene la figlia in grembo. Voglio passare oltre e andarmene, mi sento profondamente in colpa. Mi metto a carponi, subito assalito da ricordi molto recenti, e passo sotto la finestra. Sento la voce di Elena “Ma cosa stai facendo? Giulia dai, che fai? Smettila per favore” Con la massima cautela provo a sbirciare e vedo Giulia che sta succhiando le tette di Elena…
(continua)
Per commenti valentinois.2015@yahoo.it

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