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Trio

Arrivo a Barcellona

By 6 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo è il seguito di viaggio a Barcellona
Il giorno dopo lasciammo Ventimiglia e partimmo alla volta della Spagna. Il risveglio era stato abbastanza pesante da parte mia, ma il solo ripensare alla nottata trascorsa con le mie due alunne mi fece tornare il cazzo duro tanto che dovetti spararmi una sega per abbassare i miei livelli di testosterone. Tornai a dormire nella mia stanza solo un’ora prima della sveglia, dopo quell’amplesso favoloso tutti e tre ci siamo addormentati abbracciati, io in mezzo e le due maialine ai miei rispettivi fianchi. Fortunatamente ho aperto gli occhi e senza svegliare le due ragazze sono scivolato via dal loro letto e sono corso in camera mia facendo attenzione anche se difficilmente sarei stato notato a quell’ora dal resto della scolaresca.
Dopo un’abbondante colazione, come detto, partimmo verso Barcellona. Stavo mangiando il mio cornetto al cioccolato e bevendo il mio caffè quando arrivarono al mio tavolo Miriam e Sonia. Le due erano abbigliate con minigonna e camicetta, sembravano due gemelle quasi vestite allo stesso modo.
– Buongiorno prof-, dissero insieme.
– Buongiorno a voi, ragazze-, risposi.
Le due ragazze mi sorrisero e sedettero difronte a me. Il nostro tavolo era situato in un angolo remoto della sala ristorante, noi tre fummo tra gli ultimi a consumare la colazione, il resto era gia pronto per la partenza. In primis tutti e tre facevamo colazione in silenzio poi sul labbro superiore di Miriam vi era un po di crema, le due si misero a ridere, si scambiarono un’occhiata complice e vidi Sonia che con la sua lingua ripuliva la crema dalle labbra dell’amica. Miriam non si fece pregare, a sua volta tirò fuori la sua di lingua e cominciò a rincorrere quella di Sonia. Intanto sotto il tavolo i loro piedi giocavano sui miei pantaloni con il risultato di provocarmi una nuova erezione. Io nn capivo più nulla, ero eccitato da quella situazione, in più c’era il fattore rischio, qualcuno poteva sempre notare i nostri movimenti sospetti, ma fortunatamente i pochi presenti in sala erano intenti a far colazione e a chiacchierare tra loro.
Ad un tratto Miriam scivolò via sotto il tavolo, sentii le sue mani sulla mia patta, abbassò la mia zip ed estrasse fuori il mio cazzo che era al massimo della sua erezione. Con la mano cominciò a segarmi lentamente, io stavo cominciando a godere. Dinanzi a me potevo vedere anche il viso di Sonia completamente in estasi, evidentemente l’amica sotto al tavolo lavorava con tutte e due le mani, sega a me e ditalino all’amica. Sonia venne dopo pochi minuti, la sua espressione fu quasi di beatitudine, dopo di che Miriam si dedicò completamente al mio uccello, continuò a segarlo e poi lo fece sparire nella sua bocca. Mai avevo avuto un pompino come quello. Nascosi il mio viso tra le mani per non far notare a terzi la mia mimica facciale, sarebbe stata troppo evidente e avrei corso il rischio di far scoprire quel gioco perverso che si stava consumando. Miriam continuava a succhiare avidamente il mio cazzo, quando venni non perse una sola goccia di sperma, ingoiò tutto. Uscì allo scoperto con la complicitàmia e di Sonia, tutto era filato liscio.
– Piaciuta la colazione?- Mi disse rimettendosi a sedere.
Io stavo sistemandomi i pantaloni, la guardai e con il capo le feci cenno di si, non riuscii a proferire null’altro.
Era giunto il momento di andare, all’appello mancavamo solo noi, prima di raggiungere il resto della truppa ci scambiammo un bacio veloce nella hall deserta dell’albergo, le nostre lingue erano vogliose l’una dell’altra. Durante quel bacio tastai le loro passerine, erano bagnatissime e vogliose di cazzo, ma prima di consumare un nuovo rapporto c’era un bel po’ di strada da fare.
Il viaggio andò benissimo, giungemmo a Barcellona all’ora di cena. I ragazzi si sistemarono nelle rispettive stanze e, dopo aver consumato un lauto pasto, io e la mia collega valutammo le varie proposte dei ragazzi. Ovviamente nessuno di loro era dell’idea di andare a letto con le galline, il viaggio non li aveva di certo sfiancati, eravamo a Barcellona, la capitale mondiale della movida.
Il programma del giorno dopo prevedeva la visita alla città, visita che sarebbe cominciata alle 10 del mattino, per quella sera vietai a tutti di andare in discoteca, avremmo fatto un giro per in cerca di qualche locale, la scelta era vasta.
Uscimmo e non lontano dal nostro albergo, trovamo un bel locale in cui vi erano due ampie piste,in una c’era della musica dal vivo, nell’altra si poteva benissimo ballare, house e commerciale erano i generi che i resident dj mettevano su. La pista era piena di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 35 anni, era una pista abbastanza grande, ma a stento conteneva tutti i suoi occupanti. La mia collega con un suo gruppo di studenti si fermò nella prima sala dove c’era musica dal vivo, i suoi orecchi non avrebbero sopportato la musica dance. Io ero con un altro gruppo di studenti che non perse tempo e si gettò nella mischia ovviamente trascinando anche il loro prof.
Avevo sempre frequentato le disco della zona e quando andavo in vacanza una puntatina non la disdegnavo anche perché qualche preda femminile era facile trovarla. Cominciai a ballare e i ragazzi ritmavano i miei movimenti al ritmo delle mani. Dopo un po’ in pista fecere il loro ingresso le mie due maialine, Sonia e Miriam, indossavano un vestitino leggero e non passavano inosservate. I primi galletti ad avvicinarle furono i loro stessi compagni di classe, ma furono completamente snobbati, evidentemente cercavano di concludere qualcosa con loro. Stessa sorte fu riservata ad altri ragazzi, ogni avance fu puntualmente rispedita al mittente. Io feci finta di non vederle, loro si misero un po’ a ballare per conto loro, erano bellissime, non vedevo l’ora di stringere quei corpi e soprattutto quelle tette tra le mie mani. Ballai per un altro po’ e mi andai a sedere ad un tavolino, la serata era abbastanza calda perciò cercai un po’ di refrigerio nel giardinetto esterno attiguo alla pista da ballo sorseggiando una coca ghiacciata.
Dopo un po’ mi raggiunsero le due ragazze, volevano fumarsi una sigaretta e di certo non si aspettavano di trovare me tutto solo seduto al tavolino.
– E’ così che si lavora, prof? I suoi alunni dentro e lei se ne sta qui tutto beato- Mi disse Sonia maliziosa.
– Beh, avrò diritto anche io alla ricreazione-, risposi.
Le due mi si avvicinarono, capii quelle che erano le loro intenzioni e dissi loro di non avere atteggiamenti equivoci, potevano vederci.
– Andiamo in albergo, passeremo l’intera notte a scopare-, mi disse Sonia in un orecchio passando poi la lingua sul lobo.
– Su ragazze, siete in gita, divertitevi, quandorientreremo avremo tempo per noi, non posso suonare ora la ritirata, i vostri colleghi mi lincerebbero-.
– Ma c’è la prof di italiano, li controllerà lei-, ribattè Miriam.
– Ti pare che la lasci sola in questo casino- feci notare loro.
Le due ragazze capirono, insieme ci alzammo e andammo a muovere qualche passo di danza in pista. Ballammo per un bel po’ di tempo, quando guardai l’orologio vidi che si erano fatte le 3.30, era ora di tornare in hotel, l’indomani ci aspettava una bella passeggiata per le vie della città catalana.
Ero nella mi stanza quando mi squilla il telefono interno dell’albergo. Dall’altro capo la voce sensuale di Sonia che mi invitata a raggiungerle, avevano voglia di cazzo e non vedevano l’ora di avermi tra loro. Promisi di raggiungerle non appena finito il mio giro d’ispezione, dovevo controllare se tutti erano a letto. Mi disse ancora che la loro porta era aperta, dovevo solo abbassare la maniglia ed entrare.
Feci il mio giro, evidentemente il viaggio aveva fatto la sua parte, tutti erano già nelle coperte, nessun rumore mi giunse dalle loro stanze. Chiusi la mia stanza e mi precipitai in quella delle ragazze. Aprii la porta e le vidi che erano impegnate in un 69, erano stupende, quella visione fece svettare il mio cazzo che lo slip conteneva a fatica.
Le due si fermarono, mi guardarono e Miriam mi disse:
– Un attimo prof, facciamo un’ultima cosa, dobbiamo riscaldare un altro po’ i nostri clito con la forbice-.
Capivo cosa era, le lesbiche mi avevano sempre attratto, ma un conto era vedere dei film, un altro era avere quella magnifica visione a pochi metri da me. Le ragazze sfregavano le loro passerine l’una contro l’altra e gemevano, godevano molto in quella posizione, io non resistetti più, mi avvicinai a Miriam e cominciai a baciarla mentre mi liberavo dall’ingombranza dei mie slip. Finii di baciare Miriam e mi avvicinai a Sonia, prima la baciai e poi le misi il mio uccello in bocca Lei cominciò a succhiarlo e leccarlo e dopo un po’ alla sua lingua si unì quella della sua amica.
Continuarono a giocare con il mio cazzo per un po’ fino a quando Sonia non ce la fece più:
– Ho bisogno del cazzo tra le mie cosce-, mi disse.
Mi sdraiai e lei si impalò il mio cazzo tra le gambe, era una cavallerizza ben afferata, sapeva come far godere un uomo in quella posizione. Miriam mi baciava appassionatamente, la sua lingua danzava allegramente con la mia. Poi si spostò, andò prima a leccare il clito dell’amica e poi toglieva il cazzo dalla fica della sua amica, lo leccava e lo rimetteva dentro. Quel gioco mi eccitava da morire. Sonia ebbe un orgasmo violento tanto da sconquassarla tutta, baciò prima la sua amica e poi me. Sulla giostra salì Miriam, contrariamente alla sua amica si mise di fronte a me, avevo una pefetta visuale dei suoi seni che ballonzolavano mentre lei mi scopava come una vera troietta. Tutte e due poi si sistemarono a pecorina l’una accanto all’altra e mentre da dietro le scopavo loro due giocavano con le loro lingue. Cominciava ad essere troppo, dovevo sborrare assolutamente. Assestai bene gli ultimo colpi, poi mi avvicinai alle bocche delle due ragazze riversai dentro tutto il mio piacere. Come in mattinata non si perse una sola goccia, le due se lo passavano da una bocca all’altre, fu Sonia ad ingoiare una buona parte di sperma bollente.
Le abbracciai e ci sdraiammo sul letto sfiniti, ma felici. Le due avevano detto di voler far sesso per tutta la notte, a dopo un po’ crollarono sfinite in un sonno profondo. Da prof premuroso le coprii con il lenzuolo, mi rivestii e tornai nella mia camera. Mi gettai sul letto, ero stanchissimo, dopo un po’ raggiunsi le ragazze nel mondo dei sogni.

Per commenti: lukanoinkazzato@gmail.com

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