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Trio

Beata separazione

By 13 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Manuela, ho 44 anni e sono sposata da 20 anni con Giulio. Due anni fa ci siamo presi una lunga pausa, forse cominciata già qualche anno prima, ma non c’era più nulla tra noi.
Quando dopo 18 mesi di separazione ci siamo rincontrati abbiamo sentito il bisogno di ricominciare, ma questa volta Giulio ha voluto mettere in chiaro molte cose, tra i cui il nostro rapporto sessuale. Lui mi condannava di non essere presente durante i nostri rapporti, di farlo quasi come un obbligo coniugale, senza partecipare. Forse era vero, anche io non mi sentivo pienamente soddisfatta, e quando lui faceva qualche richiesta un po’ più particolare mi ritiravo, non consentendogli neanche di provarci di più. Anche io sentivo di non essere pienamente soddisfatta, ma non sapevo veramente cosa volevo.
Così cominciammo a parlare molto, lui a chiarire cosa gli piaceva veramente ed io ad ascoltarlo per capire se piaceva anche a me.
La prima cosa che mi chiese era una maggiore presenza di lingerie, qualcosa di più eccitante anche nel vestire, almeno in particolari momenti o uscite organizzate per divertirci. Fu cosi che cominciai ad usare grepier, reggicalze e vestaglie trasparenti. La cosa cominciava a piacermi, soprattutto quando uscivamo e mettevo le gonne con gli spacchi, in modo da far uscire fuori la parte superiore della calza quando mi sedevo. Vedevo gli altri uomini fissarmi in modo diverso, leggevo nei loro occhi tutta la libidine e il desiderio. Imparai ad apprezzare ciò, anche perché Giulio si eccitava molto ed io con lui, poi dopo a letto parlavamo di quegli uomini che mi avevano fissato, del loro desiderio e se mi avessero eccitato.
Giulio diceva: Quello ti ha spogliato con gli occhi, ti avrebbe scopato lì davanti a tutti, ti sei accorta di quando ti desiderava?
> Si amore, mi ha penetrato con il suo sguardo.
> Ti sei bagnata?
> Tutta. Peccato che non mi hai infilato una mano sotto la gonna, mi avresti trovata tutta fradicia.
A volte per rendere la cosa più intrigante, Giulio mi chiedeva di andare in bagno a togliere il perizoma, la prima volta fu molto imbarazzante, ma poi capii che l’eccitazione aumentava.
Naturalmente nel massimo dell’eccitazione la domanda era chiara: Ti saresti fatta toccare? Lo hai guardato in mezzo alle gambe? Hai visto se era gonfio ed eccitato? A volte, confesso che lo facevo, anche perché sapevo che poi me lo avrebbe chiesto. E devo dire che spesso quegli uomini, incuranti se eravamo a casa di amici o in un ristorante o a ballare, avevano veramente il cazzo duro, si vedeva benissimo il gonfiore nei pantaloni. Era veramente eccitante, a volte erano anche degli uomini veramente belli ed attraenti. La voglia cominciava a crescere, e quando Giulio faceva delle proposte oscene, pensavo che erano solo frutto dell’eccitazione.
Poi le richieste cominciarono ad essere più insistenti.
Quasi per assecondarlo gli chiesi: Ma cosa dovrei fare, come si fa con due uomini?
Comincio così un corso rapido su cosa fare. Come prendere due membri in mano, come mettermi in mezzo e leccarli uno dopo l’altro, come offrire i miei seni a due uomini’..ma soprattutto Giulio mi spiegava il piacere che avrei provato. A sostegno del corso anche alcuni film hard per meglio apprendere le tecniche della doppia scopata.
Quando fui pronta si decise di agire. Ma con chi? Assolutamente non con uno conosciuto, avevo troppa vergogna, con un totale sconosciuto, era troppo rischioso. Cominciammo a cercare su dei siti specializzati e la ricerca cadde su un paio di uomini, non troppo più giovani di noi, 33 e 38 anni. Erano di due cittadine vicine alla nostra, cosi organizzammo un’incontro in locale con il primo, Mario, un uomo alto circa 1,85, un bel fisico, garbato ma voleva subito concludere, troppa fretta, noi avevamo deciso di fare prima un paio d’incontri normali, per conoscerci e poi caso mai concludere. Ma Mario aveva fretta, anche perché era sposato e non aveva molta liberta di movimento. Giorgio invece aveva tutto il tempo che volevamo. 38 anni altezza normale come noi, meno bello ma mi ispiro subito una gran fiducia. Fui io a spiegargli la situazione, i miei timori, e la voglia di conoscerci prima bene. Capì chiaramente tutto, tanto che dopo la prima sera ci lasco in modo molto educato dicendo: Anche per me è la prima volta che andrei a letto con una donna ed il marito, altre volte ho avuto rapporti a tre, ma non c’erano mariti e mogli, forse è preferibile conoscerci meglio prima.
La notte a casa, tra me e Giulio, ci fu una vera esplosione di sesso:
> Allora ti piace?
> Certo è un bel uomo.
> Hai voglia di scopartelo?
> Credo di si
> Ti sei bagnata?
> Quando mi ha salutato, ho sentito tutto il suo sapore, mi ha baciato vicino l’orecchio e ha sussurrato a presto.
> Lo stai già immaginando tra le tue coscia a leccarti?
> Sono sicura che lo farà benissimo.
Giulio mi lascio la scelta di quando chiamarlo, mise il numero del suo telefonino sul comodino e aspetto la mia decisione.
Dopo qualche giorno quando tornò la sera a casa gli disse: Allora è fatta è per il prossimo week end, lo portiamo alla casa al mare. Il volto di mio marito si illumino, mi bacio con una immensa foga facendomi sentire tutto il suo ardore, senza parlare mi stese sul tavolo della cucina e prese a baciarmi il collo, liberò i miei capezzoli dal mini reggiseno, che ormai era parte integrale del mio abbigliamento. Scese verso il monte di venere e con molta delicatezza spostò il tanga per leccarmi una fica ormai super bagnata, fin da quando avevo telefonato a Giorgio. Infatti capì perfettamente il mio stato di eccitazione e senza perdere altro tempo, tirò fuori il suo uccello e lo infilo dentro con un solo colpo.
> Sei super bagnata, ti sei eccitata sentendolo o ti ha anche detto qualcosa di particolare?
> Come ti sei accorto che avevo voglia? Si mi ha detto ‘Sono sicuro che ti piacerà molto’
> Da quando stai aspettando?
> Da troppo! Dopo la telefonata non ho potuto fare a meno di masturbarmi, Ho provato a chiamarti ma la segretaria ha detto che eri in riunione. Cosi mi sono infilata due dita dentro e ho cercato di calmarmi, ma non ce lo fatta, avevo bisogno di qualcosa, ho preso l’involucro dei tuoi sigari, ci ho infilato sopra un preservativo ( li usiamo perché non posso prendere la pillola) e mi sono scopata. Ma non mi bastava voglio te e voglio anche lui.
Finalmente mi ero liberata, Giulio continuava a scoparmi e mi chiedeva di come avrei voluto scopare con Giorgio.
> Vuoi prima fartelo da sola o ci vuoi insieme?
> Insieme amore, insieme come abbiamo desiderato fin’ora. Non vedo l’ora di avervi tutte e due contemporaneamente, che senso avrebbe andare a scopare con un altro?

L’appuntamento era all’uscita dell’autostrada per poi raggiungere casa, quando Giorgio arrivò pensammo che sarebbe stato meglio che io andassi in macchina con lui, per non perderci. Salita in auto Giorgio mi saluto con un bacio, ma questa volta sfiorò leggermente le mie labbra.
> Allora decisa?
> Si.
> Preoccupata?
> No, devo?
> No credo che sarà bellissimo, ma se vorrai fermarti basterà un minimo cenno.
Le sue parole erano molto confortanti, sentivo che malgrado avessi una gran voglia di realizzare quel sogno, avevo anche una gran paura, ma Giorgio fu molto tranquillizzante.
Arrivati a casa, era autunno, gli uomini decisero di accendere il camino, mentre io preparavo qualcosa da mangiare. Dalla cucina li vedevo parlare, di calcio e politica, come due vecchi amici abituati a dividersi qualcosa, quel qualcosa che di lì a poco sarei stata io.
Mi sentivo molto bene e rilassata e dopo aver cenato dissi:
>Vado un attimo in camera, ho messo una bottiglia di champagne in frigo apritela dobbiamo festeggiare.
Andai in camera a prepararmi, per il viaggio avevo messo dei jeans, ma ora era giunto il momento di dare il meglio di me. Con cura infilai le calze autoreggenti, una grepier con reggiseno a balconcino, quelli che consentono ai capezzoli di uscire subito fuori, una lunga vestaglia di merletto trasparente, un girocollo di perle e per finire un decolté con tacco 11 per esaltare il tutto.
Quando mi presentai nel salone i miei uomini rimasero estasiati, senza parole, con calma e austerità mi incamminai verso il camino, loro al mio passare mi aprirono la strada, consentendomi di raggiungere l’impianto hi-fi per mettere un po’ di musica di sottofondo.
Mi voltai e dissi:
>Giulio ti dispiace creare un po’ di penombra? La luce del camino può bastare.
> E tu Giorgio non mi versi da bere?
I due rimasero un po’ sbalorditi, forse di più Giulio che non pensava avere una moglie così sfrontata, forse perché non immaginava la paura che stavo provando.
Giulio spense la luce e Giorgio prese un bicchiere di champagne e me lo porse, poi anche loro presero i loro bicchieri e li alzammo in segno di brindisi. Feci qualche sorso e li guardavo fissi negli occhi, erano rimasti tutte e due imbalsamati, mi divoravano con lo sguardo ma non riuscivano a muoversi. Capii che dovevo dare l’apertura delle danza io e così feci.
Versai un po’ di champagne sul petto e dissi: Non Volete provare questo ottimo champagne?
I due si avvicinaro e delicatamente incominciarono a baciarmi e leccare i seni. Fu Giorgio il primo a tirare fuori il capezzolo ormai duro e in procinto di scoppiare nella coppa del reggiseno.
Quando Giulio si accorse che Giorgio stava succhiandomi il capezzolo, alzo lo sguardo per vedere la mia soddisfazione, lo guardai e tirai la sua testa verso le mie labbra, lo bacia e lo ringraziai per poi spingere anche la sua bocca verso l’altro capezzolo.
Era una cosa meravigliosa, di solito quando Giulio mi lecca un capezzolo, mi stringo con le dita l’altro, ma questa volta non c’era bisogno, due lingue, due bocche succhiavano i due capezzoli.
Mentre mi godevo quel meraviglioso momento, sentii una mano accarezzarmi il ventre e scendere sempre più giù, non mi importava di chi fosse la mano, volevo solo essere toccata, contemporaneamente un’altra mano comincio a massaggiarmi le natiche. Avevo deciso di condurre io il gioco, anche perché non volevo ricadere nell’errore di poca partecipazione come diceva Giulio. Cosi staccai gli uomini da me e cominciai a scendere verso i loro sessi.
Erano ancora vestiti ed i cazzi orami belli duri creavano delle goffe bozze nei pantaloni.
Incominciai a massaggiare quello dell’ospite, mentre con l’altra mano cercavo di liberare la cinta di Giulio. I due fecero per aiutarmi, ma li fermai e dissi: Faccio io.
Dopo pochi secondi avevo liberato i due cazzi, che erano belli diritti d’avanti a me, Baciai prima quello di mio marito, mentre quello di Giorgio lo leccai dalle palle fin sulla cappella. Dire che era meraviglioso è dire poco. Mentre ne leccavo uno, masturbavo l’altro, e poi viceversa. Li unii uno vicino l’altro, le due cappelle leccate contemporaneamente, poi l’uno strusciato contro l’altro, con la mia lingua che passava da un cazzo a l’altro.
Era chiara che i due stavano impazzendo, io avevo già avuto un paio di piccoli orgasmi, e data anche la posizione sentivo colarmi lungo le cosce.
Mi alzai, tolsi la vestaglia e spinsi Giorgio su divano, rivolta a Giulio dissi: Non ti dispiace se prima mi faccio il nostro ospite? Giulio annui, ma senza aspettare la sua risposta ero già a cosce aperte su Giorgio. Allungai la mano, presi il suo bel cazzo e cominciai a passarmelo sulla passera, ma non avevo tolto il tanga e mi dava un po’ d’intralcio. Cosi mi avvicinai al suo lobo lo leccai e gli sussurrai: Ti dispiace spostare lo slip? Non esito un secondo ad obbedire. Una volta libera massaggia ancora di più la mia fradicia passera per poi con un solo colpo introdurlo dentro. Giorgio ci guardava estasiato e vedendo come era felice gli presi il cazzo in mano e lo dirai verso di me: Non avevi detto che dove provarli insieme? Aprii la bocca e feci scomparire il suo cazzo dentro.
Era stupendo uno dentro e l’altro in bocca, in un momento passavo dalla goduria alla rabbia per non averlo fatto prima, quanti cazzi avrei potuto prendere con un meraviglioso marito consenziente? E’ una cosa che ogni donna dovrebbe provare. Ma la voglia non si fermava più.
Nei film hard che Giulio mi aveva fatta vedere c’era molto di più. La doppia penetrazione.
Prima della separazione molto raramente avevo offerto a mio marito il mio culo, ma dopo era una delle condizioni per riprendere il matrimonio, e fu lì che capii che forse avevo sbagliato io a non concedermi. Quindi prendemmo a recuperare ed aprire sempre di più il buco, quando poi decidemmo di fare la prova con un altro uomo, era il suo pallino fisso: Devo allargartelo bene, altrimenti che figura fai con un buco chiuso.
Era venuto il momento.
>Dai cosa aspetti ad incularmi? O preferisci che sia Giorgio a farlo?
Non se lo fece dire due volte, mi venne da dietro e comincio leccarmi il buco del culo, mentre Giorgio continuava a darmi meravigliose botte dal basso verso l’alto. In un attimo senti Giulio aggiustarsi dietro di me e con un solo colpo penetrarmi nel culo.
Rimasi alcuni secondi senza fiato, ero sbalordita, forse convinta che alla fine non ci sarebbe riuscito, ed invece, eccolo lì, un cazzo nella fica e uno in culo. Ormai non sapevo più chi mi stava toccando o chi stavo baciando, passavo dalla bocca di mio marito a quello del nostro amico, avevo mani che mi accarezzavano il culo, i seni, la bocca. Li sentivo ansimare, forse pronti per darmi il loro seme. In quel momento mi ricordai della scena di un film dove l’attrice li prendeva tutte e due nella fica. Decisi che o tutto o niente. Cosi feci uscire Giulio da dietro e mi alzai, nello stupore dei miei amanti, mi girai e feci per sedermi su Giorgio, presi da sotto il suo cazzo e lo infilai dentro, poi con le gambe ben aperte, guardai Giulio e dissi: Volevi questo? Avanti entra anche tu, ora li voglio tutti e due insieme.
Giulio mi guardo sbalordito, mentre Giorgio mi massaggiava i capezzoli. Guardavo mio marito che non si aspettava tanto da me, ma la scena era cosi eccitante che non seppe resistere. Appoggio delicatamente la sua cappella sopra il cazzo di Giorgio, mi guardo e disse: Sei sicura? >Certo non aspettare, voglio godere con voi, e credo che siete belli pronti.
Utilizzando il cazzo di Giorgio come guida, si fece strada e piano piano riuscimmo a fare entrare anche lui. Certo avvertii un bel po’ di dolore, ma come si dice: dove si sta in due, si può stare anche in tre.

P.S. Gradirei sapere di altre mogli che hanno potuto provare la gioia della doppia penetrazione. Scrivetemi alonsonapoli@virgilio.it Io Giorgio e Giulio vi leggeremo mentre scopiamo

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