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Trio

Con Nadia e Gianna… prima parte

By 3 Aprile 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Il weekend passato con Nadia era stato fenomenale sotto ogni aspetto, in particolare perch&egrave presa dall’euforia, in un momento di relax tra una scopata e l’altra, mi aveva iniziato a parlare di una sua amica di nome Gianna, gran bella ragazza, e con tendenze leggermente bisex.
Andare con due donne era sempre stato il mio sogno nel cassetto, e il pensiero di avere così vicino a me un’occasione del genere mi riempiva di eccitazione e desiderio.
Cercai quindi di sondare meglio il terreno, magari per capire se Nadia desiderasse o meno la presenza di un’altra nel menage.
In effetti lei era sempre stata una ‘regolare’, sempre in due, e la presenza di un’altra donna non era contemplata nel suo DNA, ma in quel momento e in quel contesto mi confidò che se fosse stata un po’ brilla e se il partner maschile fossi stato io e l’altra fosse stata Gianna, magari si sarebbe lasciata andare…
Tornando a casa dalla nostra mini vacanza avevo questo pensiero fisso in testa e così qualche giorno dopo le chiesi di farmi conoscere Gianna, magari davanti ad un aperitivo, tanto per vedere se era un tipo interessante e se tra loro due c’era il giusto feeling.
Quella sera quindi ci vedemmo in un noto localino in centro.
Nadia e Gianna non si fecero attendere, e mi raggiunsero subito al tavolo dove le aspettavo.
In effetti Gianna era davvero una ragazza molto attraente, altezza media, corporatura non troppo esile, anzi dalle curve accentuate ma non certamente esagerate, un seno da terza abbondante e un visino angelico dai tratti mediterranei, incorniciato da un capello lungo e corvino.
Mi colpì davvero molto sin dall’inizio e la serata passò molto allegramente tra le mie e le loro battute, indirizzate molto delicatamente sul lato sesso in modo da far capire subito le mie intenzioni e percepire le loro.
A quanto pare Gianna non aveva problemi o falsi pudori al rispondere alle mie battute, anzi sembrava quasi provocarmi, quando facendo riferimento a Nadia, diceva che una gran bella ragazza così meritava almeno due amanti accanto a lei, e magari uno dei due di sesso femminile!
Bene, la situazione volgeva per il verso giusto a quanto pare e anche Nadia, complici i due Cuba che le avevo fatto bere fino ad allora, sembrava rispondere bene all’atmosfera calda che si era creata tra noi tre.
Pensando che forse era proprio arrivato il momento di osare di più, le invitai da me per continuare la serata ascoltando della buona musica e davanti ad un buon champagne che ci avrebbe fatto festeggiare la nostra piacevole serata.
Le ragazze non si fecero pregare e mi seguirono senza esitazioni in auto.
Mentre guidavo verso casa, la mia eccitazione cominciava a crescere e il pensiero di quello che sarebbe potuto capitare a breve mi martellava in testa.
Gianna era davvero una gran fica ma anche Nadia quella sera si era messa in tiro e non si poteva certo dire che fosse poco gradevole, anzi la sua mini era stata tale da farmi desiderare di fiondarmi tra le sue cosce durante tutta la serata al locale.
Giungemmo rapidamente a casa mia e le invitai dentro.
Ci accomodammo nel mio divanone ‘tattico’ e misi su un cd di soft jazz che spesso usavo per rilassarmi ma che avevo sempre creduto potesse ben servire anche ad altro!
Tenevo in frigo una bottiglia di champagne, che mi era stata regalata poche settimane addietro, e probabilmente quella era davvero la migliore occasione per aprirla!
Offrii loro lo champagne e brindammo alla serata piacevole che stavamo trascorrendo, sottolineando il fatto che sarebbe potuta essere ancora più piacevole.
Non bastò il primo bicchiere, presto ci fu un bis ed anche un ter, e fu allora che l’atmosfera iniziò a riscaldarsi paurosamente.
Nadia, prendendo l’iniziativa, confessò a Gianna che aveva sempre invidiato le sue tette e le chiese di toccargliele per renderci conto se effettivamente erano sode come pensava. Gianna non se lo fece ripetere due volte e prendendole la mano se la pose sotto il golfino a contatto col reggiseno. Nadia la palpeggiò ben bene a destra e a sinistra e non pot&egrave fare a meno di notare che i capezzoli di Gianna si erano eretti paurosamente, e facendoglielo notare le chiese se poteva constatare direttamente la loro consistenza!
Gianna allora, slacciandosi il reggiseno, le rese la manovra più semplice, chiedendole se il tutto era di suo gradimento.
Nadia con i capezzoli di Gianna tra le dita, si dilettò una decina di minuti a stuzzicare l’amica, suscitando nel contempo in me una foia inaudita, che però volli tenere a bada per il momento.
Fu Gianna quindi che volle fare la mossa successiva e confessò a Nadia che aveva sempre invidiato le sue labbra carnose e così dicendo si avvicinò lentamente al suo viso. Nadia si irrigidì al momento, ma quando ebbe le labbra dell’amica a qualche millimetro di distanza si gettò su di esse con avidità baciando l’amica con una voluttà che non immaginavo possibile.
Le vidi limonare a lungo, mentre le loro mani carezzavano vicendevolmente quei corpi desiderosi di sesso.
Fu allora che attirando discretamente l’attenzione feci loro notare che mi stavano facendo morire dal desiderio e chiesi loro se non desiderassero pensare anche un po’ a me.
Non finii la frase che Gianna si fiondò sui miei pantaloni, abbassò la zip e scostando i boxer si impossessò del mio cazzo durissimo e lo prese in bocca senza esitazioni.
Nadia, quasi stupita dell’audacia dell’amica, pensò bene di spogliarsi completamente e avvicinandosi a me mi sbatt&egrave la fica fradicia sul muso pregustandosi la mia lingua sul clitoride.
Gianna ci sapeva davvero fare con la bocca, succhiava delicatamente e spesso si fermava per leccare il glande e l’asta partendo dalla base, senza ogni tanto dimenticare di solleticare le palle con le sue labbruuce.
Intanto io ero alle prese con la passera di Nadia che umida di umori si strusciava con forza sulla mia lingua operosa.
Gianna allora, staccandosi da me, si tolse gli abiti e mi fece spogliare anche me. Nadia allora prese il suo posto sul mio uccello continuando il pompino interrotto e Gianna leccandomi i capezzoli salì fino a infilarmi due spanne di lingua in bocca. Io del resto stavo ben attento a non farla raffreddare molto, e con due dita le torturavo la fica e il clitoride duro come il marmo.
Avevo voglia di leccare anche quella di fica e prendendole le chiappe con le mani la portai all’altezza della mia bocca, in modo da gustare il paradiso che teneva in mezzo alle gambe.
Il suo sapore era leggermente asprigno, ma gradevole, e l’odore era delicato, con note di violetta, forse date dal detergente intimo che usava.
Le sue labbra erano carnose, come lei del resto, e si presentavano di un colore rosso vivo.
Anche lei sbrodolava di brutto mentre le mia lingua esplorava quella cavità e i suoi lamenti non tardarono ad arrivare nel momento in cui le presi il clitoride tra le labbra simulando un mini pompino.
Nel frattempo Nadia, stanca di succhiarmi si era impalata sul mio uccello, dandomi le spalle e cominciando un lento su e giù. Avevo il suo culo davanti agli occhi, non era grande ma era senz’altro sodo ed estremamente invitante. Gianna volle dedicarsi un po’ anche all’amica e staccandosi da me la raggiunse e le porse la lingua, mentre con una mano le stuzzicava la masturbava durante l’amplesso.
Forse il divano non era il massimo per un menage a trois, quindi le invitai sul mio morbidissimo lettone.
Gianna si stese e Nadia la raggiunse fiondandosi tra le sue cosce e iniziando a leccarle la passera.
In quella posizione mi offriva il suo fondo schiena, per cui inginocchiandomi dietro di lei la penetrai con un colpo secco che le fece scappare un grido soffocato.
Spingevo con forza mentre tenevo le mani sul suo culetto sodo. Era davvero eccitante vederle mentre lesbicavano, considerando che Nadia era alla sua prima esperienza con un’altra donna.
Gianna godeva davvero con grande enfasi, a giudicare da come si mordeva il braccio mentre l’amica infilava la lingua in quel nido profumato. Il suo orgasmo arrivò sconquassante, mentre piccoli brividi la percvorrevano tutta e mentre spingeva la testa dell’amica in mezzo alle sue cosce.
Era ora anche per lei di sentire dentro il mio cazzo, quindi restando in quella posizione, mi chiese di salire su di lei.
Mi appoggiai ed entrai con facilità e mentre la penetravo mi gustavo il sapore della sua bocca, estremamente eccitante. Nadia però era rimasta da sola, e volendo anche lei la sua parte, mi scostò dalla bocca dell’amica e vi si appoggiò con l’inguine, sbattendole in faccia la figa grondante.
Anche per lei era quasi giunto il momento di godere e dopo pochi attimi strusciandosi violentemente sulla lingua che la esplorava le riversò addosso il suo miele mentre con le mani si torturava i capezzoli duri e scuri.
Anche io ero molto vicino a godere ma cercavo di resistere perch&egrave non volevo arrivare subito, ma volevo ancora godere un po’ delle labbra calde che avviluppavano il mio cazzo.
Sentendo arrivare il momento, uscii dalla fica di Gianna e ordinai alle ragazze di lecarmelo insieme perch&egrave stavo per godere.
Leste si posizionarono ai lati del mio bastone e lo torturarono con le loro lingue raspose.
Schizzai violentemente sulle loro labbra e neanche una goccia di sperma andò perduta, mentre loro provvedevano a pulirsi le labbra vicendevolmente.
Volevo anche io essere partecipe a quel momento così ricco di voluttà e abbassandomi su di loro offrii la mia lingua in modo da leccarci l’uno con l’altro le labbra ed assaporare gli umori e gli odori che esse conservavano.
Ci baciammo a lungo tutti e tre mentre con le mani accarezzavamo i sessi dei nostri compagni di sesso.
Il mio uccello presto riprese vigore, mentre le loro fighe si inumidivano ancora.
Le feci stendere sul letto una accanto all’altra e mi posizionai su di Gianna penetrandola. Mentre la scopavo, lei teneva occupata l’amica offrendole la sua bocca da baciare e accarezzandole la passera profumata.
Mi staccai da Gianna e passai a Nadia ed entrai dentro di lei.
Loro durante il mio alternarmi su di esse, continuavano vicendevolmente a masturbarsi e baciarsi.
Però volevo andare oltre e tendendole sempre vicine le feci mettere alla pecorina.
Coi loro culi davanti mi beavo di quel ben di Dio, e infilando la testa tra le loro chiappe le leccavo sulle fighe, sulle cosce, tra le chiappe, facendo ben attenzione a dedicarmi un po’ all’una e un po’ all’altra.
I loro gemiti si soprapponevano mentre leccavo una con le dita infilate nella figa dell’altra.
I loro odori erano forti ed estremamente piacevoli, e l’unione di quei sapori ne aveva creato un altro che non riuscivo a smettere di assaporare.

Bisogna davvero avere due donne insieme per capire cosa significhi leccarle contemporaneamente per assaporare quello che due fighe possono offrire quando sono vicine!
Però era giunta l’ora di far ancora sentire loro il mio uccello e staccando le labbra da quei bei culetti, presi a scoparmele alla pecorina, un po’ l’una e un po’ l’altra.
Volevo dare il giusto ad entrambe e se era possibile cercare di farle godere insieme.
Quindi quando sentii che Nadia stava per arrivare, col mio cazzo dentro, mi premurai di infilare tre dita nella figa di Gianna e spinsi su di esse contemporaneamente.
Il mio scopo fu raggiunto: le loro grida si fecero subito sentire e prese dall’orgasmo si limonarono con violenza, con le lingue oscenamente di fuori!
Era troppo per me, uscendo dalla fica di Nadia le sborrai sul culo con forza, accasciandomi sulla sua schiena!
Eravamo stanchi adesso. Era da più di un’ora che scopavamo senza tregua, quindi ci stendemmo sul letto, io al centro e loro due ai miei lati.
Mi dimostrarono la loro gratitudine, riempiendomi di bacetti sul viso e facendomi promettere che presto ci saremmo rivisti per continuare.

Beh, voi come avreste potuto dire di no a quelle due troiette scatenate?
Chiesi quindi loro se volevano fermarsi a dormire da me e accettarono con entusiasmo la mia offerta, magari pensando che il risveglio sarebbe potuto essere una normale prosecuzione alla serata appena trascorsa!
Quindi ci facemmo una bella doccia rigenerante e andammo a letto addormentandoci l’uno tra le braccia dell’altro…

Continua

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