Skip to main content
Trio

Fantasie notturne

By 19 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un sabato sera come tanti, uscivo come sempre dalla palestra per recarmi in piazza dove mi accordavo con gli amici sul prosieguo della serata. Sarà stato il freddo o la partita, ma quella volta non trovai nessuno, decisi comunque di fermarmi e scorsi tra le auto in sosta quella di una ragazza del gruppo, R. nell’auto non era sola, riuscii a distinguere altre due ragazze, C. e A., che sedevano rispettivamente una avanti e l’altra dietro. Appena fui visto le ragazze fecero di tutto per richiamare la mia attenzione, avvicinatomi , R. abbasso il finestrino e mi chiese in modo molto cordiale di unirmi a loro, decisamente non era mia ambizione, visto che non erano questa grande bellezza,R. era la classica ragazza dal fisico da urlo e la faccia da cesso,mentre A. e C. erano molto formose anzi forse un po’ troppo formose, ma comunque accettai anche perché non volevo passare la serata chiuso in casa. Con il mio arrivo ci furono dei notevoli spostamenti nell’auto, difatti A. passò avanti, mentre C. rimase con me dietro.
Proposi di mangiare una pizza in qualche ristorante della zona collinare, così dopo un pò di discussione si scelse la mia proposta. Il locale era gradevole, e fortunatamente c’era poca gente così la strana compagnia di quella sera passò quasi inosservata, chiacchierammo parecchio, e le ragazze si soffermarono con una strana sfacciataggine sull’argomento ‘sesso’. R. fu ad accendere la fiamma, che veniva continuamente alimentata dalle calde confessioni di C. Venimmo serviti velocemente dai camerieri,che evidentemente non vedevano l’ora di chiudere bottega, quindi una volta usciti decidemmo di fare un giro in auto, stranamente le ragazze proposero di continuare a salire verso la collina, ed essendo in minoranza fui costretto ad accettare la loro proposta.
C. presa dall’eccitazione mi si buttò letteralmente addosso, in un primo momento rimasi scosso, anche perché lei non era il mio ideale di donna, ma poi fui rapito da quella strana atmosfera che si era creata in auto e mi resi disponibile alle sue voglie. La strada era buia, ogni tanto i fari di un auto illuminavano l’abitacolo, R. accostò in una curva in cui c’era una piazzola, chiesi alle ragazze il perché di quella sosta, ma in un primo momento non vi fu risposta. Non ne fui particolarmente preoccupato, anzi mi piaceva, anche se sui sedili anteriori c’era un bel movimento che non riuscivo a capire, aspettai con pazienza cosa stesse accadendo,mentre C. aveva poggiato la sua testa sulle mie spalle e con una mano mi accarezzava il petto e le braccia. Improvvisamente R. si gira e mostra a tutti un paio di mutandine bianche, io la presi come uno scherzo chiedendo: ‘dove le hai prese?’ la risposta fu immediata e decisa ‘tra le mie gambe’, rimasi li per li sconvolto ed eccitato per quell’affermazione, il mio fallo si era gonfiato subito e in modo evidente, tanto che C. mi disse : ‘hai proprio un bel cazzo’ a quell’affermazione non ci furono risposte. R. passò dietro, così io capitai tra le due protagoniste della serata, all’inizio sembrò un gioco ma poi gli animi si surriscaldarono.
I capezzoli delle due ragazze erano turgidi e dritti, C. scoprì senza pudori la sua terza abbondante, e io preso ormai dall’eccitazione incominciai a leccare quei seni così ardenti di passione. Sentivo C. dimenarsi e mugolare di piacere,intanto R. sbottonò il mio pantalone, e da esperta e consumata troia tirò fuori il mio cazzo, ormai già duro, e se lo infilo tutto di un fiato in gola. Lo succhiava con avida perversione, passando la sua lingua su ogni centimetro del mio membro, era un goduria incredibile, spompato da zoccoletta di provincia mentre la sua amichetta si faceva leccare le tette. Ma vi sarete sicuramente chiesi, &egrave il terzo componente di questa strana orgia cosa stesse facendo, beh la lasciammo masturbarsi sul sediolino anteriore per tutta la serata. Ritornando alla porcherie di prima, ritroviamo le ragazze sempre più impegnate, R. si era tolta la maglia e il reggiseno, mentre la mia mano si era insinuata tra le gambe di C., avevo la cappella completamente bagnata dalla saliva di R. e anche le mie dita erano fradice dei dolci umori di C.. In un attimo mi ritrovai le due porche leccarmi la cappella, effettivamente era una sensazione strana ma molto piacevole, anche perché le ragazze si impegnarono parecchio per scoparsi il mio cazzo in quel modo. La prima a provare l’ebbrezza della penetrazione fu R., mi salì a cavalcioni, e preso il mio manganello in mano se lo infilò nella passera, fu un attimo intensissimo, che si sciolse man mano che la verga penetrava quella splendida fessura. C.mi incitava dicendo: ‘Sfonda la fica di questa troia ‘, e leccando gli orgasmi ormai continui di R., ricordandomi che sarebbe arrivato anche il suo turno.
La cosa durò per almeno un’altra ora, le ragazze attendevano con trepidazione il mio orgasmo, che effettivamente non tardò ad ‘arrivare’ , esplodendo in tutta la sua potenza, così da inondare gran parte della tappezzeria dell’auto. Ci rivestimmo in fretta e ci accingemmo a giungere alle nostre case come se non fosse successo niente, o quasi’
L’indomani fui svegliato dal telefono verso le dieci, ero distrutto, avevo le occhiaia e non riuscivo nemmeno a pisciare, feci una doccia sbrigativa e andai a messa. Non trovai nessuna delle ragazze, così senza farmi vedere dagli altri, telefonai a R. sul suo telefonino, rispose dopo parecchio, dicendomi che stava benissimo anche se era molto stanca, e che aveva chiamato in precedenza C.per rassicurarsi sul tutto.
Tranquillizzatomi mi recai a casa per pranzare, e poi riposarmi un po’ sul letto, dovevano essere all’incirca le quattro del pomeriggio, quando arrivò un messaggio sul telefonino seguito da uno squillo di R.
La porca mi invitava a casa sua, soli per cenare e ‘ avrete sicuramente capito, decisi di andare anche perché la situazione era molto intrigante, le mandai subito un SMS dicendo che sarei arrivato verso le otto, e che lo spumante lo avrei portato io.
Stranamente fui puntuale, forse sarà stata quella strana eccitazione, bussai al campanello, e dopo un pò mi apri la porta , aveva un vestito da sera nero ricamato di pizzo, si notava che la biancheria intima non era stata utilizzata per niente, e penso che non gli fu difficile notare l’immediato rigonfiamento nei miei pantaloni. Aveva preparato tutto nei minimi particolari, cenammo fuori, sulla grande terrazza che dava sul giardino, anche il tempo era dalla nostra, il cielo limpidissimo mostrava una miriade di stelle, anche perché la luna dava il suo ultimo quarto. Il cibo fu di mio gradimento,si trattava di cose abbastanza leggere, fortunatamente non cucinate da lei, chiacchierammo a lungo sul gruppo dei nostri amici e delle varie coppie che si erano formate di recente, ogni tanto una mano avanzava una carezza, ma non si era andati oltre. Parlando di musica, mi porto a far vedere il suo pianoforte , che si trovava al primo piano, nell’anticamera della sua stanza da letto, lei sedette e inizio a suonare una canzone molto melodica, e vista l’occasione direi anche molto romantica.
Mi accomodai accanto a lei ed iniziai a baciarla sul collo, lentamente le mie labbra scendevano calde sul suo seno, scoprii i turgidi capezzoli e iniziai a succhiarli e a leccarli, R. smise di suonare e si abbandonò completamento al mio impeto sessuale. Godeva in modo incredibile, sentiva ogni minima vibrazione e si eccitava, emettendo di tanto in tanto dei gemiti strozzati che aumentavano in modo esponenziale la mia voglia si sesso, le labbra erano scese ancora più giù, gli alzai la gonna e baciai la sua passera bagnatissima. Ogni passata della mia lingua nella calda fessura la faceva palpitare e ormai i suoi orgasmi erano diventati ripetitivi. Leccata fino all’ultima goccia, mi preparai a penetrarla, ma lei mi fermo e mi disse: ‘ aspetta voglio prima succhiarlo’, così gli poggiai la mazza tra le labbra, che succhio in modo impeccabile. Le presi la testa, e iniziai a schiacciarla contro il mio cazzo in modo ritmico, lei stava al gioco inghiottendo tutto fino alle palle, poi lasciata la presa incomincio a leccarlo come fosse un gelato partendo dalla base fino alla cappella. Passata la parte golosa penetrai R. Con un colpo violento, che gli fece schizzare dalla passera un bel pò di liquido,la pompavo furiosamente,come un animale da monta la sbattevo per intero il cazzo in quella caverna da puttana. Urlava come una bestia la sentivo fremere come una cagna in calore mentre le palle si schiacciavano contro il sul culo, anch’esso ricoperto ormai da umori e lubrificante del preservativo. Gli avevo infilato il cazzo ormai ovunque, anche in culo lo aveva voluto,ero esausto e anche lei era molto stanca, ma ancora vogliosa di un ultima emozione, fu lei che mi disse: ‘ora sborrami in bocca’,non me lo feci dire due volte, che poggiai la capocchia tra le sue labbra e iniziai a segarmi, mentre lei leccava il glande del mio fallo. Lo schizzo fu spaventoso, il mio cazzo sborrò per almeno un minuto, mentre la troia ingoiava i miei piaceri e la mia ultima fantasia notturna.

Leave a Reply