Skip to main content
Trio

Fare il pappone della mia fidanzata

By 31 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e la mia ragazza eravamo appena stati in uno squallido locale a guardare uno spettacolo pornografico con dei ragazzi di colore che si scopavano ragazze bianche e mentre tornavamo verso casa in macchina, potevo percepire che la mente della mia ragazza stava pensando maliziosamente per tutto il tempo e questo solitamente accadeva quando lei era stata eccitata da qualcosa.

Io e Michela siamo fidanzati da qualche tempo, e siamo quello che si definisce una bella coppia, lei, 22 anni, alta 1 metro e 74, taglia 40, una terza di seno, capelli castani e un passato da modella, lavoro che già in passato, pur di poter sfilare, l’ha costretta a sottostare ai piaceri di vecchi porci che l’hanno usata come più gli aggradava. Inoltre ha una peculiare caratteristica che quando si eccita non si bagna come tutte le ragazze normali, ma si allaga completamente, dimostrando quanto &egrave troia. Io sono un bel ragazzo, 1 metro e 82, taglia 50, capelli biondo scuro con occhi azzurri, un lavoro prestigioso che mi permette di togliermi vari sfizi. Ma il mio capriccio principale resta sempre Michela, che riesce sempre ad eccitarmi in modo incredibile, sorprendendomi ogni volta di più.

Michela, la mia fidanzata, stava giocando delicatamente con la sua zip e io sapevo che era abbastanza eccitata. Si aprì i suoi jeans e fece scivolare dentro una mano abbassandosi le mutandine e facendola scorrere sopra ai riccioli dei suoi peli pubici. Io dovevo tenere i miei occhi sulla strada ma sentivo uno stimolo dentro ai miei pantaloni mentre Michela cominciò a strofinarsi il pube senza più ritegno.

Michela &egrave una sgualdrina da quel punto di vista. Non ha nessuna inibizione ed ha una abbondanza di umori e lubrificazione. Questa tuttavia era una posizione scomoda per lei, e io sapevo che era solo il preambolo di qualcosa di più forte.

‘Tesoro, ti piacerebbe farmi scopare da qualcuno per soldi?’ mi chiese lei ‘Qualche sconosciuto arrapato che &egrave disponibile a pagarti per lasciargli ficcare il suo grosso cazzo dentro alla mia preziosa passerina per qualche Euro?’

Lei grugnì mentre le sue dita strofinavano sulla sua collinetta gonfia per l’eccitazione e lei blaterava ogni parola in modo abbastanza deliberato.

Il mio cazzo si stava tendendo in maniera così dura contro i miei pantaloni che temevo che si potessero rovinare definitivamente. Mi piaceva questa cosa. Mi ero innamorato di questa ragazza perché amavo il suo modo di pensare così libertino.

‘Sicuro’ dissi io ‘se il prezzo &egrave equo”

‘E quanto &egrave il prezzo equo? Quanto pensi possa valere sulle strade? Se un uomo volesse scoparmi per tutta la notte quanto vorresti chiedergli?’

‘Un centinaio di Euro,’ dissi con una risata ‘Forse meno se lui mi promettesse di farti delle cose veramente triviali. Come ad esempio costringerti a leccarti il cazzo dopo che ti ha inculato o qualcosa del genere, in quel caso gli farei uno sconto.’

‘Sei un bastardo!’ urlò lei ‘Venderesti la tua fidanzata ad un completo sconosciuto per un centinaio di Euro? Sei un fottuto pappone!’

Eravamo fermi ad un semaforo rosso e lei cominciò a strofinarsi il muso contro il mio collo e lasciò che la sua lingua bagnata tracciasse una linea fino al mio orecchio. Poi infilò la sua calda, umida ed squisitamente consistente lingua dentro.

‘Ma io ti amo’ mi sussurrò lei.

Io sprizzavo di felicità da tutti i pori. Un po’ del rossore che avevo in faccia era dovuto al mio cazzo turgido, mi stavo divertendo grazie alla proposta indecente della mia fidanzata.

‘Lo devi accettare, in qualunque momento’ dissi io caldamente su quell’argomento.

‘Il primo tizio arrapato che vediamo, tu gli fai la proposta per me, va bene?’ disse Michela.

Michela era il ritratto della decadenza. I jeans calati fino alle caviglie, le mutandine sulle ginocchia, le cosce spalancate in maniera seducente e le dite appiccicose che narravano una storia di eccitazione senza fine.

Con una mano si stava pizzicando i capezzoli, attraverso la sua maglietta e il reggiseno, rendendoli turgidi. Non contenta, si tirò su la maglietta e prese in mano il suo seno sinistro, eccitandosi per le sue stesse avances sessuali.

Io cominciai a respirare in maniera affannosa e veloce. La mia testa stava per scoppiare. ‘Il primo tizio arrapato che vediamo’ queste parole continuavano a rimbalzarmi in testa.

Eravamo fermi ad uno stop e io notai una figura indistinta sul marciapiedi, con un cappello tirato giù sulla fronte, trasandato, vestito di stracci e dall’aspetto piuttosto pericoloso.

‘Quel tizio di colore laggiù. Credi che sarà disponibile a pagare per te?’ Le chiesi.

La mia ragazza lasciò scorrere la sua lingua sopra alle sue labbra.

‘Sicuramente, se si ritrova un cazzo tra le gambe, e sono disponibile a scommettere che può scoparmi meglio di te.’ Disse Michela.

Con quella frecciatina cominciò a spogliarlo mentalmente cercando un segno rivelatore di un grosso cazzo sotto a quegli stracci.

Accostai l’auto e feci un cenno all’uomo. Scommetto che pensò volessimo chiedergli delle indicazioni. Quando venne verso la macchina, dissi a Michela: ‘Apri la portiera e mostragli quello che hai.’

Non appena la portiera si aprì lo sguardo del tizio di colore andò sul corpo di Michela mezzo nudo alla penombra delle luci della strada. Lei si era tolta la cintura di sicurezza e aveva spalancato le gambe mentre si accovacciava nel sedile, e i suoi peli della fica e la sua fica rosa erano esposti in maniera oscena. Si era tirata su la maglietta completamente adesso, mostrandogli i suoi seni, grossi e sodi sotto il reggiseno bianco di pizzo.

Io arrivai al punto senza tanti preamboli.

‘Ti andrebbe di scoparti la mia ragazza?’

Fu preso alla sprovvista solo per un istante, poi si spostò velocemente verso il sedile anteriore e mise la sua mano in mezzo alle gambe della mia fidanzata sentendo la morbidezza delle sue cosce.

‘Ci puoi scommettere fratello!’ borbotto lui.

Io non credo che lui avesse ancora capito bene quello che stava per accadere, ma incidentalmente le sue dita trovarono la strada fino alla fica della mia fidanzata e potevo dire che lui sapeva perfettamente quello che voleva fargli.

‘Tutto questo ti costerà.’ Gli dissi, quasi odiandomi per averlo distratto.

‘Io non ho più di venti Euro’ disse lui ritirandosi indietro, capendo per la prima volta che c’era un inganno per tutto questo.

‘Va bene, puoi scopartela per venti Euro. Se le fai qualcosa di veramente triviale, ti farò pagare solo quindici Euro.’

La perversa logica di questa cosa sembrò affondare dentro di lui. Ero una specie di malato depravato che voleva che lui si scopasse la mia fidanzata e la umiliasse e la degradasse così che io potessi ricevere un calcio fittizio per questa cosa.

Michela non attese la sua risposta, aprì la portiera della macchina e lo fece entrare.

Andammo subito in un grande parcheggio. Michela si mise sul sedile di pelle nera con indosso le sole mutandine e reggiseno. Io avevo una veduta completa dell’evento.

Michela adesso era salita sul suo grembo cercando attivamente in maniera disperata il suo cazzo che scappò fuori dai pantaloni, grosso, nero, maestoso e molto più grosso del mio e lungo circa 25 centimetri.

Michela rimase senza fiato per la soddisfazione e cominciò a massaggiare il suo pezzo di carne per farlo diventare completamente duro. Poi sollevò le chiappe, tirando da una parte l’inforcatura delle sue mutandine e sistemò accuratamente la grossa cappella nera nella sua fichetta.

‘Hai mai scopato una donna bianca prima?’ gli chiesi io.

Il tizio grugnì appena e proseguì a strappare le mutandine di Michela con un violento strattone che la fece strillare.

Io avevo tirato fuori il cazzo e stavo masturbandomi delicatamente mentre incitavo il tizio di colore a scoparsi la mia fidanzata.

‘Fai sentire al tua cazzone nero la sua fichetta bianca. La fica bianca &egrave più facile da avere se hai un cazzo grosso come il tuo. Ma lei &egrave solo una zoccola. Non essere gentile. Faglielo prendere tutto.

Adesso io stavo masturbandomi in maniera decisa mentre il tizio di colore cominciò a pompare Michela su e giù sulla sua massiccia erezione. I sospiri della mia ragazza erano inframmezzati da grida e da strilli. Michela non era solita strillare, e potevo vedere che questa era una fantastica esperienza per lei.

Il tizio di colore mise la sua bocca sul seno si Michela. Lui aveva tirato su il suo reggiseno e lei lo sbottonò con gratitudine mentre lui le succhiava i suoi sensibili capezzoli.

Il fatto che questo tizio fosse così diverso dai suoi soliti canoni, sembrava eccitare Michela ancora di più. Michela stava veramente giocando a fare la zoccola adesso. La sua faccia era completamente arrossata e la sua bocca spalancata. Lei lo baciò in bocca e potevo vedere le loro lingue che lottavano freneticamente.

Il tizio di colore forse non era mai stato con una donna bianca prima. Gli stava accarezzando i capelli abbastanza delicatamente, avvolgendoli nel suo pugno e odorando il dolce profumo delle ciocche dei capelli di Michela.

‘Si! Odora i capelli di una puttana bianca. &egrave un buon odore? Ti piacerebbe poterla avere tutte le sere?’ Gli chiesi io ‘Ti piacerebbe tenere in mano i suoi soffici capelli mentre lei ti succhia il cazzo?’

Io lo sentii stremare non appena feci menzione al pompino e sapevo che stava sborrando dentro alla fica soffice e bagnata della mia ragazza.

‘Oh si! Sborrale dentro. Spara il tuo caldo carico di sperma dentro alla fica della mia fidanzata. Lei lo adora!’ Urlai io ‘Questo &egrave quello per cui &egrave qui. Per essere scopata da te tutte le notti.’

Le dita dell’uomo di colore graffiarono il sedere di Michela, e un dito si scavò la strada dentro mentre continuava a scaricare il suo sperma dentro alla fica. L’eccitazione e la novità della situazione erano decisamente troppo per Michela che cominciò a sbrodolare a ondate. Era completamente allagata.

Sentendo i suoi gemiti frementi sentii che stavo venendo anche io. Questo fu grandioso. Tre persone che stavano venendo come non avevano mai fatto prima. E il tutto dovuto ad uno sconosciuto cui avevamo permesso di entrare nella parte più privata e personale della nostra vita, la fica della mia fidanzata.

Non ci poteva essere niente di più depravato.

Dopo questa cosa, l’uomo di colore voleva che Michela gli leccasse il cazzo cosa che lei acconsentì a fare immediatamente. Michela &egrave una esperta succhia cazzi e il cazzo del tizio di colore cominciava a crescere di nuovo velocemente mentre lui la strattonava per i capelli.

Presto era di nuovo duro, e si mise sopra di lei e cominciò ad far scorrere le sue dita dentro al culo della mia ragazza ancora di più. Io sentii che mi stava di nuovo tornando l’erezione. Mentre per quanto riguarda Michela, non c’era modo di soddisfarla. Lei stava ingoiando fino in fondo il suo cazzo e strizzandolo con le labbra come se cercasse di succhiargli tutto lo sperma dalle sue palle.

‘Non ti sembra stretto la dietro?’ io chiesi a lui. ‘Lei ti permetterà di incularla se tu lo desideri. &egrave una zoccola, lo sai, questo &egrave il motivo per cui lei &egrave così dissoluta. Le sue mutandine sono sempre fradice. Le fuoriesce sempre, per tutto il tempo, in ogni momento della giornata &egrave sempre fradicia.’

Il mio modo di parlare sconcio aveva evidentemente preso il tizio, perché improvvisamente sembrò recuperare la sua intenzione. Ficcò un alto dito in fondo all’ano raggrinzato di Michela perché stringeva le chiappe e intanto gemeva fragorosamente con il suo cazzo in bocca.

‘Si, mettiglielo nel culo! Si, scopala come una lurida troia, sbattila!’

Mi raggiunse un secondo orgasmo mentre spruzzavo ancora di più il sedile dell’auto, immaginandomi di nuovo la depravazione di tutta quella cosa. Uno sconosciuto, nero, stava facendo scorrere le sue dita, dentro e fuori al culo della mia amata Michela e mi stava pagando venti Euro per avere questo privilegio.

Il mio orgasmo sembrò provocarlo e vidi un suo fiotto di sperma inondare la bocca di Michela e sgocciolare dai lati mentre lei ingoiava il suo fiotto di sperma.

Esausto, il tizio di colore si distese sulla schiena e io feci presente la mia ultima condizione.

‘Ora devi fargli qualcosa di veramente sconcio e io ti restituirò cinque Euro.’ Gli dissi.

‘Le sfonderò il culo’ disse lui ‘Mettiti giù, troia, succhiami il cazzo e preparati il culo.’

Michela gli prese in bocca il suo cazzo molle e iniziò nuovamente la sua magia. Questa volta lei cominciò a leccargli le palle mentre gli accarezzava la sua lunga asta con le mani. Lei riusciva a malapena a circondarlo completamente con le mani.

Incredibilmente, lui riuscì di nuovo a farlo tornare duro in una manciata di minuti. Quando fu nel pieno della sua erezione lui le fece cenno di fermarsi e di girarsi sul sedile così che potesse avere il suo culo davanti a sé.

Gli aprì completamente l’ano con le dita, in modo piuttosto cruento e Michela strillò. Senza alcun altro ulteriore avvertimento, lui guidò il suo membro completamente eretto dentro al suo stretto buchetto.

Dopo aver in qualche modo zeppato quell’enorme arma dentro al piccolo e stretto culo della mia fidanzata, lui le chiese di smettere di muoversi. Potevo vedere che la sua erezione era completa e il suo cazzo stava slargando il culo di Michela ancora di più di quanto non lo fosse prima.

Lui si appoggiò appena sopra di lei respirando regolarmente e non facendo niente altro. Poi molto lentamente cominciò a pompare dentro al suo stretto culo.

Michela cominciò ad urlare scioccata mentre sentiva quell’enorme cazzo spingere fino in fondo al suo intestino. Lei si contorse per l’intensa sensazione e cominciò a strofinarsi il suo piccolo clitoride in modo incontrollato provocandole numerose venute che allagarono completamente il sedile dell’automobile.

Alla fine lui gemette profondamente soddisfatto per essersi sbattuto una cagna in calore più e più volte e le aveva riempito completamente il corpo con il suo sperma sia davanti che dietro. Lui ebbe varie convulsioni e potevo dire che stavo sparando un altro enorme carico di sperma, ma questa volta dentro al culo della mia amata fidanzatina.

Inaspettatamente, il tizio di colore prese Michela con tenerezza. La baciò delicatamente sulla bocca e Michela tanto sorpresa quanto me, gli restituì il bacio con un caloroso affetto, incollandogli le labbra alle sue ed esplorandogli la bocca con la lingua.

Loro si stavano ancora baciando quando io accesi la macchina e ritornai al punto dove avevamo prelevato il tizio di colore. Facemmo scendere lo sconosciuto nell’angolo della strada che lui ci aveva indicato.

Michela stava ancora succhiandogli il cazzo, ripulendoglielo, quando lui scese dalla macchina. Lui allungò una mano dentro ai suoi pantaloni sbrindellati per cercare i soldi e mi allungò quindici Euro silenziosamente.

‘Ci rivediamo qui intorno, sorella’ disse lui a Michela.

Lui si allontanò camminando e noi andammo immediatamente a casa. Michela aveva un grappolo di sperma che le riempiva il sedere e che fuoriusciva e così facemmo un po’ di fotografie della sua imponente sborrata anale non appena arrivammo a casa.

Leave a Reply