Skip to main content
Trio

finzioni e realtà

By 25 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Vedendo dei filmini in cui un uomo abbordava una ragazza per strada
e offrendole dei soldi la faceva spogliare e poi ci faceva sesso,
pensavo che sicuramente era tutto preparato ma mi chiedevo se nella
realtà avvicinando una ragazza qualsiasi avrebbe accettato o mi avrebbe
insultato? Si sarebbe offesa o divertita?
Siccome le vacanze erano vicine, decisi che se capitava l’occasione ci
avrei voluto provare, al massimo mi sarei beccato una sberla, però
non volevo spendere un soldo, così decisi di fotocopiare alcune banconote
con una stampante molto potente che ha mio padre in ufficio, cercai la carta
che più assomigliava a quella vera e ottenni un risultato discreto,
certo guardandoli con un minimo di attenzione si vedeva che erano falsi,
ma con poca luce e senza controllare troppo, potevano anche passare per veri,
sicuramente non li avrei mai usati in un negozio.
Andai con gli amici in un campeggio della riviera romagnola,
non volevo forzare la mano e quindi aspettavo che si presentasse l’occasione
perfetta, se poi non succedeva pazienza.
Era ormai arrivato il penultimo giorno di campeggio e ancora nessuna situazione
mi aveva particolarmente ispirato, quando tornando dalla spiaggia vedo una nuova
tenda vicino la nostra, era la terza settimana di agosto e c’era poca gente,
andando verso il bagno buttai un occhio verso la piazzola vicina dove due
ragazze erano sdraiate a riposarsi, così tornando indietro andai verso di loro,
mi chinai per poterci guardare in faccia e cominciammo a parlare.
IO:posso disturbarvi?
Loro: si, dicci.
IO: sono un vostro vicino di tenda, siccome andiamo via domani, posso offrirvi qualcosa
da bere o da mangiare, ci è rimasta molta roba che altrimenti buttiamo, anzi se volete ve
la lasciamo.
Loro: grazie, qualcosa da bere la prendo volentieri.
IO: ok allora venite.
Mi seguirono e notarono come eravamo ben attrezzati.
Loro: vi siete sistemati bene,frigo,cucina,gazebo, complimenti.
IO: sedetevi pure, che di sedie ce ne sono in abbondanza.
Cosa prendete? birra,vino, un aperitivo, vodka, whisky, rum, gin?
Loro: una birra va bene.
IO:è tanti anni che facciamo campeggio,quindi ormai abbiamo una certa
esperienza, invece voi mi pare che avete portato giusto la tenda.
Loro:Si abbiamo deciso ieri di venire quì, siamo state due settimane in spagna
e ci fermiamo solo il week end.
Io sono chiara e io silvia.
IO:piacere endo,di dove siete?
Loro:di melzo,vicino milano.
IO:quanti anni avete, direi una ventina.
Loro: 19.
IO: e cosa fate nella vita?
Loro:lavoriamo in un pub del nostro paese.
Io:Siete venute in macchina?
Loro:no in treno.
La conversazione continuava e finita la birra vollero andare un po’
in spiaggia anche se non c’era molto sole.
Finito di cenare dissi ai miei amici che sarei rimasto in tenda perchè ero
stanco e come immaginavo anche le vicine non ce la facevano ad uscire.
Rimasto solo le invito in piazzola da me e penso che finalmente è arrivata
l’occasione giusta per mettere in pratica il mio piano.
Chiara era alta sicuramente più di un metro e settanta, magrolina, si e no una prima
di seno, un visetto carino, capelli alle spalle sempre raccolti a coda di cavallo con
la frangetta sulla fronte, mentre silvia era sul metro e sessanta, fisico normale,
una seconda abbondante, i capelli ondulati che avevano vita propria.
Parlavamo e bevevamo tranquillamente quando cominciai a sondare il terreno.
IO:voi siete fidanzate?
Loro:no.
IO:Lasciate da poco?
Silvia:ho avuto una storia di due anni ma ormai è finita da un po’.
Chiara:io invece ho avuto solo qualche storiella, ma niente di serio.
IO: che rapporto avete col sesso?
Vidi che erano un po’ imbarazzate, ma per non fare brutta figura, forse
perchè avevo 12 anni più di loro risposero lo stesso.
Silvia: ma penso normale.
Chiara:non è che siamo molto esperte al riguardo.
Ma perchè ci fai tutte queste domande?
Silvia: che intenzioni hai?
IO: in effetti vorrei chiedervi una cosa, ma non dovete offendervi.
Come mi trovate?
Silvia:normale.
Chiara: non sei brutto.
Non mi aspettavo molto di più,non sono un sex simbol però di ragazze ne ho
avute e non mi lamento.
IO: se vi chiedessi di baciarmi?
Silvia: ma che sei impazzito?
Chiara: così, all’improvviso dovremmo baciarti?
Silvia: sei scemo, però non vedo perchè dovremmo offenderci.
IO:Se vi dicessi che se ci baciamo vi do 20′ a testa.
Tirai fuori i soldi finti per far vedere che non scherzavo, ma non
glieli misi di certo sotto il naso.
Come prima reazione rimasero di sasso, ma un po’ perchè in spagna si erano
praticamente spese tutto, un po’ perchè come cameriere non è che guadagnassero molto,
un po’ perchè si trattava solo di un bacio e forse anche perchè non avevano un ragazzo
chissà da quando ci stavano pensando.
Allora mi avvicinai a chiara le infilai 20′ nella tasca dei pantaloni e la baciai, era un po’
interdetta e non rispondeva al mio bacio ma neanche si staccava, volevo che si convincesse
senza forzarla ed evitavo di infilarle la lingua in bocca, poi finalmente si decise portando
le braccia intorno alle mie spalle, le cinsi la vita e le nostre lingue si toccarono.
Aveva deciso di godersi quel bacio che durò qualche minuto.
A quel punto forse incoraggiata dal gesto dell’amica fu silvia a venire a baciarmi e fu ugualmente
piacevole, non sapevo fino a dove potevo spingermi ma ormai ero in ballo.
Per onorare la promessa misi 20′ anche in tasca a silvia.
IO: ora che abbiamo rotto il ghiaccio, ve ne do altri 20 se mi permettete anche di toccarvi.
Avrei potuto farlo anche la prima volta ma volevo andare per gradi, tanto non mi costava nulla
e speravo che si sarebbero lasciate andare sempre più.
Silvia: così non mi piace, possono vederci e mi da fastidio.
io: possiamo andare anche in tenda se preferite.
La mia tenda è da quattro posti, si ci puo stare in piedi e ci dormivamo in due
entrambi col materassino.
La proposta fu accettata, le feci entrare e mettendo un materassino sopra l’altro
avevo fatto una specie di divano dove ci sedemmo.
Chiara: cosa vorresti fare?
IO: vi toccherò senza infilare le mani sotto i vestiti e voi non siete obbligate a
toccare me.
Chiara mi mise la mano sinistra dietro alla testa portandola verso la sua per baciarmi
e con la destra prese la mia mano sinistra portandola al suo piccolo seno, con la destra
invece le toccavo il collo, poi scesi sulla schiena e in fine al sedere e lei si mise un
po’ di fianco per agevolarmi il compito.Scesi anche con la sinistra, sentendo la sua pancia
piatta e poi le sue gambe lunghe e snelle.Finito presi altri 20′ e di nuovo li feci sparire
nella sua tasca.Silvia non aveva una faccia convinta, era ancora lì solo per non essere da meno.
I due corpi erano molto diversi ma entrambi piacevoli.Baciandola potei godermi un seno e un culo
più polposi e notai anche una leggera pancetta che nascondeva bene alla vista.
Saldai un nuovo debito poi mi girai verso chiara trovandola con aria interrogativa.
Cosa avrei fatto adesso?
IO: Che ne dite se infilo anche un po’ le mani?
Silvia:Però stavolta ci dai di più.
IO:Be 60′ solo per toccarvi sotto i vestiti mi sembra che potete starci.
DA un lato non volevo far vedere che davo via i soldi in modo insensato
ne volevo far lievitare troppo la richiesta, non avevo una banca con me,
anche se finta.
Le mie parole convinsero chiara.
Chiara: ok ci sto, puoi toccarmi come vuoi, ma non puoi infilare dita
da nessuna parte.
Rideva mentre lo diceva, ci stava prendendo gusto pensai.
Presi un cuscino per farla mettere in ginocchio davanti a me, ma col busto
dritto e allargai le gambe per farla avvicinare, in questo modo la posizione
era più comoda, le nostre lingue si ritrovarono ancora e infilando le mani
sotto la sua maglietta arrivai alle sue tettine coperte dal sopra del costume
che spostai facilmente e cominciai a giocare con i suoi capezzoli piccoli
anche loro poi facendo uscire una mano le sbottonai i pantaloni e andai a
cercare il suo culetto, prima sopra gli slip poi a pelle, era così secco che
lo tenevo bene in mano strizzandolo, con la mano sul seno scesi verso la pancia
e anche questa finì nei pantaloni, poi si insinuò andando a toccare un pube liscio,
ero felice di trovarla depilata,arrivai fino a dove iniziano le labbra, potevo sentire
il clitoride dalla parte lunga e cominciai a stimolarlo.Il trattamento stava avendo un
buono effetto perchè la sua respirazione stava cambiando.Quando ci staccammo notai che
i pantaloni erano arrivati a metà coscia.
IO:perchè non li togli del tutto?
Chiara: gratis?
IO:20 se resti in intimo, 40 se togli tutto.
Si tolse la maglietta, i pantaloni e la parte di sopra del costume, potevo così
vedere finalmente le sue tettine.Altre 40′ entrarono nei suoi pantaloni e per
fortuna le ragazze non si erano messe a controllare i soldi.
La scena doveva aver fatto effetto anche a silvia che sembrava più disponibile.
Con lei dovetti cambiare tattica, perchè portava il reggiseno, quindi con due mani
mi infilai sotto la maglietta verso la schiena e una volta sganciato passai avanti,
anche se neanche il suo era un seno grande c’era qualcosa in più da toccare e mi ci
dedicai di più, anche i capezzoli erano più gustosi da torturare, la discesa invece
fu favorita dai suoi pantaloni elasticizzati, scesero subito, mi dedicai al suo lato
b, ma fui sorpreso quando due mani si infilarono sotto la mia maglietta abbracciandomi
e mi veniva baciato il collo da dietro, contento mi dedicai al pube di silvia che era
più nature anche se ai lati era stato sfoltito.Anche la seconda ragazza rimase in slip
e anche lei guadagnò altri 40′.
IO:posso succhiarvi un po’ le tette, però per questo non vi pago.
Chiara mi sfilò la maglietta.
Chiara: ok, però se vuoi che ti tolgo anche i pantaloni devi pagarci.
Dallo sguardo capii che non avevo bisogno di chiederle di giocare col mio
arnese.Misi altri 20′ nelle tasche di entrambe.
IO: sono sicuro che vi meriterete anche questi.
Chiara sempre da dietro mi sbottonò i pantaloni, mi alzai per toglierli e tornai
seduto, mi girai per succhiargli un seno che era piccolo ma largo e con la lingua
iniziai a sfiorale il capezzolo, mi misi a cavalcioni del materassino per potermi dedicare
meglio a entrambe e chiara non perse tempo a tastare le mie doti.
Questa volta fu silvia a sorprendermi, mi prese la mano sinistra iniziando a
baciarla per poi leccarla e in fine succhiarmi il dito medio, mentre faceva questo
con una mano si avvicinò anche lei alla mia parte bassa ma trovò la mano dell’amica,
avendo le gambe aperte per la posizione si dedicò ai miei testicoli.
La mia mano libera si era infilata nuovamente negli slip di chiara che alzando il
bacino aveva portato il clito alle mie dita, ma la presenza del tessuto non mi permetteva
un movimento agile e decise di liberarsene, ora potevo stimolarla bene.
La bocca e le dita su di lei la facevano ansimare e ogni tanto mugolare, silvia voleva la sua
parte, si tolse gli slip anche lei e smise di succhiarmi il medio portandoselo tra le gambe.
Mi staccai dal seno della prima per passare a quello della seconda e chiara pensò di
liberare il mio cazzo facendolo uscire e iniziando ad accarezzarlo lentamente.
Ora anche silvia aveva iniziato ad ansimare e gemere, era il momento di fare
un altro passo avanti.Tirai fuori 4 biglietti da venti, 2 perchè ora erano nude
e due perchè lo ero anche io, più due da 50 e senza dire niente lentamente portai
le loro bocche verso il mio uccello, mi sdraiai mentre ora loro stavano a pecora,
le presi per una gamba portandola verso di me in modo che potevo continuare a dedicarmi
alle loro fichette sempre più bagnate.In quella posizione non vedevo chi era di loro
intenta a succhiarmelo, ma non era importante.Quella sensazione di due bocche su di me
era troppo, quando stava per giungere l’orgasmo tornai seduto, le misi guancia a guancia,
non mi interessava se i miei schizzi sarebbero finiti nelle loro bocche o sulle loro facce,
volevo solo venire e fu fantastico.Vedendo la carta igienica sparsa in tenda si sbrigarono a
ripulirsi.Ora avevo goduto ma loro no e ne approfittai.
IO: che ne dite se ve la lecco un po’?
Capirono che per questo servizio non avrebbero ricevuto soldi, ma piacere e accettarono al volo.
Mi dedicai prima a silvia che mi facilitava il compito stimolandosi mentre chiara mi guidava
una mano tra le sue gambe, poi fui tutto per la spilungona.
Quella doppia slinguata mi aveva fatto rieccitare facendolo tornare duro.
IO: vorrei scoparvi un po’, sono venuto da poco quindi non dovrei avere problemi a non
venirvi dentro, logicamente vi beccate altri 50.
In realtà credo che ormai potevo chiedergli qualsiasi cosa,forse ai soldi neanche ci pensavano
più di tanto anche perchè con la lingua ero stato decisamente bravo, era evidente che non avevano
mai provato una cosa del genere.
oltre 10 anni di differenza mi davano un discreto vantaggio.Stavolta feci sdraiare silvia sul doppio
materassino, in modo che potevo stare in ginocchio col busto dritto e potevo sfruttare la spinta delle
gambe,partii lento affondando il più possibile per poi velocizzare i movimenti e ogni tanto cambiavo
ritmo, chiara aspettava il suo turno stimolandosi.
Fui anche un po’ fortunato perchè riuscii senza grossi problemi a farle venire entrambe senza venire.
A quel punto tirai fuori un bel centone.Mi guardavano incuriosite.
IO: immagino che non lo avete mai fatto dietro.Se una di voi due accetta anche solo di provarci se lo prende.
Silvia:no dietro no, non se ne parla, neanche per un milione.
Chiara: se ti dico che mi fai male smetti subito?
IO: esatto
Chiara: ok, proviamo
Per prima cosa la stuzzicai con un dito, glielo passavo per tutto il solco senza entrare, vedevo
che istintivamente si irrigidiva, ma dopo un po’ riusciva a rimanere rilassata.
A quel punto intingevo l’indice tra le gambe raccogliendo i suoi umori e li portavo al secondo buco,
facevo tutto molto lentamente per farla abituare a quella nuova sensazione, ogni tanto forzavo un po’,
anche questo riuscì a sopportarlo senza irrigidirsi, continuai sostituendo al dito il mio cazzo, lo intingevo
avanti e lo strusciavo dietro, ormai non si contraeva più.
IO: un ultima cosa, quando sarò dentro ti sembrerà di dover andare al bagno, è uno stimolo normale, non
ti preoccupare.Lo infilo piano poi mi fermo in modo che ti ci abitui, cerca di restare rilassata.
Chiara:Ok, proviamo.
Entrai quindi molto lentamente aiutandomi con una mano per controllarmi meglio.
Chiara: levalo, levalo.
IO: perchè?
Chiara: mi scappa, devo andare in bagno, levalo.
IO: stai tranquilla, vedrai che tra poco la sensazione si attenua.
Chiara: lo sento me la sto facendo a dosso.
Ma come le avevo detto la sensazione si stava affievolendo.
Chiara: avevi ragione è quasi passata.
Silvia: ma non ti ha fatto male neanche un po’?
Era dall’inizio che si guardava la scana incuriosita.
Chiara: in effetti no, pensavo peggio.
Era il momento di spingere ancora sempre molto lentamente, ma la parte difficile
era stata superata, arrivai fino in fondo e mi fermai di nuovo.
IO: come va?
Chiara: mi sembra bene.Però aspetta un attimo che mi abituo meglio.
Aspettai poi iniziai a muovermi poco, sempre molto lentamente cercavo di rendere i movimenti
sempre un po’ più ampli, fino a che quasi uscivo completamente per poi farlo rientrare tutto.
Bene ora potevo aumentare la velocità e muovermi normalmente, ormai scorreva bene e si era
abituata al corpo estraneo.
Silvia: che sensazione si prova?
Chiara: è strano, non è che provo proprio piacere, però non mi fa male ed è già qualcosa.
Una volta raggiunta la velocità di crociera non ci misi molto a venire, facendolo dentro di lei
che non si lamentò.
IO: ragazze siete state fantastiche, veramente magnifiche.
Chiara: anche a noi non è dispiaciuto per niente e poi ci siamo guadagnate un bel po’ di soldi.
Silvia: già.
IO: sentite, non ho più un centesimo però mi piacerebbe adesso andare a fare la doccia con voi due.
Chiara:ma si, perchè no.
Silvia: d’accordo.
Presi l’accappatoio e loro controllando che non passasse nessuno uscirono nude, lanciarono i vestiti
in tenda e presero il loro asciugamani.
Le docce non erano distanti, erano divise per sesso, ma a quell’ora non ci avrebbe scocciato nessuno e
per fortuna erano spaziose e in tre ci si stava benissimo, il getto era più forte e amplio del solito,
essendo l’unica in uso ed era anche bella calda.
Ci scambiammo le ultime carezze e gli ultimi baci, poi ce ne andammo a dormire.
Non sentii neanche i miei amici rientrare, il giorno dopo dovevamo lasciare la piazzola per le 12.
Le incrociai che andavano a fare colazione, avevano la faccia spenta di chi si era appena svegliato,
le salutammo e quando tornarono noi eravamo già per strada.
Si saranno incavolate quando hanno scoperto che i soldi erano falsi o saranno state ugualmente felici?

Leave a Reply