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Trio

I fidanzatini inesperti

By 24 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Stava andando a trovare la sua ragazza, che studiava in un’altra città rispetto alla sua. Erano fidanzati da tre anni, ma ancora erano vergini tutti e due, piccole storie di paese. Lei per la verità molto acqua e sapone, inibita e pudica. Lui un ex segaiolo. L’autobus arrivò in mattinata, ad aspettarlo c’era lei.
Finalmente avrebbero avuto la possibilità di dormire insieme, dopo tutto questo tempo! Lui si era portato i preservativi, era deciso a compiere il passo della prima volta…
La salutò, lei profumava, fresca come una rosa. Questa nuova vita da studentessa in città le aveva giovato molto alla sua bellezza.
Presero il bus urbano che li avrebbe accompagnati a casa. Sopra due rumeni che ridevano.
Trascorsero la giornata insieme, arrivate le nove si spogliarono, e si misero a letto. La stanza vuota, loro che giravano nudi e liberi, e si guardavano e si sentivano guardati, erano tutte sensazioni nuove.
La baciò, la strinse a se, sentì i suoi peli bagnati, il suo calore, la lingua viscida e calda come un’alcova…
Le baciò i seni, scese con la testa, leccò i peli, odorò i suoi umori, vi intinse la lingua e cominciò a leccare. Dopo un pò che la sentiva ansimare, sempre più forte, decise di tentare di entrarle dentro.
Mise il preservativo, e appena spinse:
-Ahi!!
Si era appena appoggiato.
-AHHIII
Aveva dato una piccola spinta
-amò non ce la faccio, togliti ti prego!! ‘ lui si ritrasse. La fece calmare un pò, nulla da fare, moriva dal dolore.
Ci provò tutta la notte, finché stanco, con le palle doloranti, decise di farsi fare una sega per sfogarsi…
-amò scusa è colpa mia ‘ lei..
-no la colpa è la mia che non ci sono riuscito!!
-macchè dici, sono io a sentire dolore, non ci sono abituata, non ho mai messo nemmeno un dito… perchè non chiedi a S. come si fa, lui mi racconti sempre che è esperto, si fa sempre tante ragazze…
-ma secondo te gli vado a dire che non riesco a…
non riuscì a finire la frase, lei lo stava masturbando sempre più languidamente, con quella faccia da porca che le usciva ogni tanto….
-e dai….. ‘ disse lei…
-ma perchè deve sapere quello che succede tra noi!- esclamò lui.. Lei si fermò, abbassò gli occhi, disse ‘così…- ma non ne era convinta..
-puttana, a te piace lui, che cazzo hai in testa!
Lei lo fissò, si soffermò sul frenulo: – perchè, ti dispiacerebbe proprio?- e lo continuava a masturbare lentamente. Non era mai successo che si spingesse a tanto.. Lui le infilo una mano tra le gambe, iniziò a massaggiarle la fica, lei ansimava con la lingua di fuori, come una cagna…
-dai, dimmi cosa gli farestiiiih..
-glielo prenderei in mano, così, e poi lo metterei in bocca.. lo leccherei tutto…
-ma comee, ah me non l’hai mai voluto fare…
-a lui si, perchè lo amooo, e voglio farmi sverginare da luiiiih…
-allora chiamaci e glielo dici, davanti a meeh…
-creeh eh di che scherzo? Guarda…
con la mano libera prese il telefono dal comodino, fece il suo numero:
-ciao, sono io.. siamo a casa mia perchè non avvicini, così ci salutiamo…. ok, allora ti aspettiamo… a dopo…
Lui sussultò, ma lei, inaspettatamente si chinò su di lui, e gli diede una leccata alla capella, la prima leccata, e subito lui fu su di giri.. Lo tenne a bada per 10 minuti, quando suonò il campanello, lei disse ‘ vado…-
-ma come, così, nuda!-
lei non rispose, continuava a camminare come una gatta in calore, guardandolo con sguardo di sfida..
Aprì la porta, S. rimase immobile: -forse ho interrotto qualcosa…-
-no nulla, anzi… vieni, lui deve dirti una cosa, entra-
Entrò, vide lui nudo, e disse ‘ciao, ma che sta succedendo?
Lei: -avanti, chiedigli quella cosa….
-cosa devi chiedermi?…
-Io….
-su, dai- e così dicendo si avvicinò a lui e ricominciò a torturarlo
-Io vorrei.. ecco… voglio che mi svergini la ragazza…-
S. ebbe un sussulto… ‘cosa?-
-dai, avvicinati,- disse lei ‘siediti qui, sul letto vicino a me…
S. si avvicinò, si sedette, lei sempre nuda iniziò a carezzargli una spalla, poi il viso, lo prese con due dita e se lo avvicinò alla bocca, lo baciò con le sue labbra umide, quindi si girò verso lui e gli disse:
-il tuo posto non è più questo, vatti a sedere in quella poltrona, dai-
Lui non capiva più nulla, aveva un nodo di pianto in gola, succube del suo non saper agire, a differenza di S.
Iniziarono a baciarsi sempre di più lei uscì la lingua, si leccavano, si sbavavano, lei sempre nuda addosso a S., poi lo aiutò a togliersi la maglietta, e si abbracciarono petto contro petto, poi le scarpe, poi si staccò, lo guardò, S. si tolse i pantaloni, infine le mutande, e svettò il suo pene, alquanto grosso, lei si girò verso lui, seduto in poltrona, gli fece uno strano sorrisino, e mentre lo guardava, prese in mano quel cazzo, iniziò a massaggiarlo su e giù, come tempo prima lui le aveva insegnato, poi si abbassò, uscì la lingua, lo leccò, lo leccò e lo leccò, schiuse la bocca, lo infilò in parte, poi disse ad S.: – sei pronto?- S. annuì, prese un preservativo dal comodino (lui nel frattempo era come morto, la testa gli girava, gli sembrava di essersi diviso dal proprio corpo), se lo mise, la fece sdraiare, le allargò le gambe, le massaggiò la fica, prima il clitoride, poi le labbra, poi si mise sulle ginocchia, prese il cazzo in mano, e lo punto verso la sua intimità..
Lei, al massimo del sadismo esclamò: – e tu lì guarda, forse impari qualcosa-
Così iniziarono le danze, a piccoli colpi, che corrispondevano a piccole urla, S. entrò dentro lei, troppo fuori di sè per rendersi conto del male che faceva all’amico, sicché fu tutto dentro, e lei gemeva e gemeva, con una voce strana, che lui non aveva mai sentito, e iniziarono a muoversi tutti e due, cominciarono a sudare, e a lui sulla poltrona arrivavano gli odori di quei corpi, di quei sessi, del corpo della sua amata lei. Fino a quando lei non iniziò a gemere più forte, il gemito divenne grido, avvinghiò le sue gambe attorno al corpo di S. e venne. E lui scoppiò in un lungo pianto sofferto. In quel momento le avrebbe baciato i piedi pur di farsi accettare.

Per commenti bagherainthenight@hotmail.it

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