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Trio

Il ballo universitario

By 6 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi qui. Tutta sola in un angolo della palestra dell’università. Sapevo che non dovevo venire al ballo di fine anno. Non volevo farlo. Eppure mi sono fatta lo stesso convincere dalla mia migliore amica. Quel bastardo del mio fidanzato aveva deciso di lasciarmi circa una settimana fa, così la mia decisione era stata ovviamente quella di rinunciare al ballo. Tuttavia, la mia amica Giada mi aveva fatto notare che sarebbe stato uno spreco di soldi non partecipare alla festa dopo aver comprato il vestito, e che avrei probabilmente trovato qualche ragazzo solo con cui danzare, o perlomeno parlare, direttamente qui. Invece, contro le sue previsioni, non mi va affatto di ballare né di parlare né divertirmi… Non ci riesco… Non adesso, almeno. La ferita &egrave ancora troppo profonda. Così, mi ritrovo nell’angolo della palestra a guardare l’intera università divertirsi.

Seguo tra la folla l’unica persona che mi &egrave stata vicina in questo periodo difficile. La persona con cui ho condiviso tanti momenti. Con cui ho condiviso la scelta di lasciare la nostra città per andare a studiare fuori sede. Con cui condivido una piccola stanza in un dormitorio per studenti. La mia migliore amica. Giada. La guardo ballare con il suo fidanzato. Stanno proprio bene insieme. Sembrano la classica bella coppia di studenti modello dei film americani. Giacomo ha l’aspetto del tipico calciatore a cui piace mostrarsi alle telecamere. Sebbene solo un dilettante, a livello di immagine non ha nulla da invidiare ai professionisti che si vedono in televisione. Muscoloso e definito, magro, alto, dal modo elegante, capelli castani sempre in perfetto ordine, profondi occhi castani… Bellissimo ragazzo, non c’&egrave che dire. Giada &egrave una ragazza fortunata. E non potrebbe che essere così. Alta e magra, snella e slanciata, Giada &egrave la ragazza che viene tipicamente considerata bella, se non bellissima. O ‘gran gnocca’, come direbbero certi ragazzi! I lunghissimi e liscissimi capelli color biondo cenere sono uno splendido contorno per il suo fine e curato viso allungato, impreziosito dalle sottili labbra rosacee e dai due grandi e affusolati occhi castani, sotto il cui destro trova posto un sensuale piccolo neo. Se fossi un uomo, mi innamorerei di lei al primo sguardo! Anche perché non le manca nulla nemmeno di ciò che gli uomini generalmemte guardano per prima cosa in una donna. Le gambe sottili ed affusolate sono un perfetto piedistallo per il più classico dei sederi ‘a cuore’, tonico e sodo, che si sposa in maniera proporzionalmente perfetta con il piccolo ma ben pronunciato seno. Il classico ‘fisico da urlo’. Grazie alle lunghe giornate passate insieme in palestra so quanto lei tenga essere, ed apparire, in grande forma. La osservo muoversi nel suo vestito comprato apposta per l’occasione; abito a campana verde trifoglio con scollo a cuore ed una fascia rossa all’altezza della vita. A completare l’abito, le scarpe: rosse, tacco alto, decollet&egrave, leggero plateau, sacmosciate. Bellissime! Mi fa piacere che sia contenta. Tengo molto a lei. Tuttavia, guardarla con il suo fidanzato in questo periodo riporta alla mente ricordi che mi fanno male. Ho voglia di piangere. Facendomi strada tra la gente, lascio la palestra e raggiungo il bagno più vicino.

Dopo mezz’ora passata a piangere pensando al mio recente passato, decido di tornare in palestra solo per dire alla mia amica che ho intenzione di fare ritorno alla nostra stanza nel dormitorio. Cerco tra le centinaia di universitari presenti. Non trovo più Giada né il suo fidanzato. Rinuncio alla ricerca e lascio la festa. Le invierò un messaggio più tardi. Prendo un taxi e ritorno al nostro dormitorio. Entro, salgo le scale ed attraverso a passo stanco il corridoio del secondo piano. Mi avvicino alla porta della nostra stanza. Ho già la chiave in mano, non vedo l’ora di mettermi a letto. Appena la avvicino alla toppa, mi rendo conto che la porta &egrave solo accostata. Perché la porta &egrave aperta? Non la abbiamo lasciata aperta uscendo. Ne sono sicura! C’&egrave qualcuno dentro? Impaurita apro silenziosamente la porta.

Dentro c’&egrave davvero qualcuno. Un uomo, vestito con uno smoking, si trova in mezzo alla stanza e dà la schiena alla porta. Lo conosco. E’ Giacomo! Cosa ci fa qui? Guardo meglio. Con il braccio sinistro tiene da dietro, all’altezza della vita, Giada, che, appoggiata con la schiena su di lui, gli accompagna il braccio destro sotto il suo abito, in mezzo alle gambe. Occhi chiusi, Giada respira profondamente, mentre lui la bacia appassionatamente sul collo. Non so il perché, ma sbatto la porta dietro di me. Si accorgono della mia presenza. Si ricompongono velocemente. Non dico niente. Non so cosa dire. Li guardo. Giada rompe il ghiaccio: mi sorride. Poi sussurra qualcosa all’orecchio di Giacomo, che la guarda sorpreso per un attimo. Subito dopo, mi si avvicina e mi abbraccia come solo una vera amica può fare. Avvicina le labbra al mio orecchio e mi sussurra solo poche distinte parole: ‘ti voglio bene’. La guardo confusa. Sono queste le uniche parole che le vengono in mente in questa situazione? Senza esitare inizia lentamente a sfilarmi dall’alto il vestito a balze color pesca. Non capisco il perché di quello che sta facendo, ma la lascio stranamente fare. Rimango in lingerie, color pesca per adattarsi all’abito, e scarpe, nere, praticamente identiche a quelle indossate dalla mia amica. Giada mi prende per mano e mi accompagna dolcemente davanti al suo fidanzato e mi fa inginocchiare. Nonostante la surrealtà della situazione, non sento né paura né tensioni. Lentamente, Giada slaccia i pantaloni al suo fidanzato. Poi, glieli tira giù insieme ai boxer, quello che basta per far uscire alla scoperto il suo pene. Credo che a lui la situazione piaccia parecchio visto le condizioni del suo attrezzo. Il narcisismo di Giacomo si vede anche dal suo pene – non lungo e tozzo come mi sarei immaginata – ma completamente privo di peli. Incoraggiandomi con lo sguardo, Giada mi prende la testa e la avvicina al membro del suo ragazzo. Non oppongo resistenza.

Apro la bocca. Giada spinge la mia testa in modo che la mia bocca prenda il pene di Giacomo, che emette un profondo respiro di approvazione. Giada mi lascia la testa e mi osserva con sguardo speranzoso. Vuole che io abbandoni la tristezza del mio recente passat e che guardi avanti. Al futuro. A nuove esperienze. Mi fido della mia amica. Attacco bene le labbra al pene di Giacomo e torno indietro con la testa. La riporto in avanti. E poi indietro. Avanti ed indietro. Avanti ed indietro. Lentamente. Giada sorride. E’ contenta e fiera della mia reazione. Continuo la mia opera. Ogni volta che avanzo con la testa, prendo in bocca sempre più dell’asta del pene. Avanti ed indietro. Mi fermo un attimo. Tiro fuori la lingua e lecco tutto il cazzo di Giacomo, dalla cappella alla base dell’asta. Vado su e giù lungo l’asta con la lingua. Su e giù. Nel frattempo, Giada inizia ad aiutare il suo fidanzato a spogliarsi. Gli leva le scarpe. Io la osservo continuando ad andare su e giù lungo la dura asta del pene. Gli leva le calze, poi gli sfila completamente i pantaloni e la biancheria facendo attenzione a non interrompere il mio ‘lavoro’. Inizio a leccargli lo scroto, mentre lui si sfila giacca e camicia, rimanendo completamente nudo. Continuo a leccare. I suoi respiri affannosi mi dimostrano il suo apprezzamento. Ciuccio le sue palle. Prima una. Poi l’altra. Faccio ritorno all’asta, che lecco fino alla cappella. Prendo a leccare solo quella. Brevi e veloci leccatine in circolo. Chiude gli occhi ed inarca la testa all’indietro. Capisco che &egrave ora di fare le cose per bene. Prendo il cazzo di Giacomo con la mano destra ed inizio a masturbarlo, mentre riprendo a succhiarglielo con la bocca. Su e giù. Con la mano e con la testa. Giacomo gode. Molto. Senza fermarmi, con la mano sinistra inizio a solleticargli lo scroto. I suoi respiri sono sempre più ravvicinati ed affannosi. Sento tra le mani e tra le labbra il cazzo tendersi. Mi fermo subito! Non devi venire, mio caro! Non ancora!

Mi alzo da terra e mi volto verso la mia amica, che mi ha finora guardata giocare con l’attrezzo del suo fidanzato. Mi sorride e mi spinge sul suo letto, su cui poi sale carponi. In quella posizione si avvicina a me guardandomi fissa negli occhi, come una pantera guarda la sua preda. Dopo aver baciato il collo della mia caviglia destra, risale con la lingua la mia gamba fino all’inguine. Mi bacia le mutandine. Dopodiché, le scosta leggermente con le dita, mostrando la mia topina completamente depilata. Quando mi depilo penso anche a lei, ovviamente! Tenendo scostate le mutandine, Giada mi bacia sul monte di Venere. Non &egrave la prima volta che qualcuno mi bacia da quelle parti, tuttavia provo uno strano e piacevole brivido. Non ero mai stata baciata là sotto da una ragazza. Tantomeno dalla mia migliore amica! Giada inizia a leccarmi. Altri brividi mi pervadono. Sento la lingua passare più volte dal monte di Venere al perineo evitando sapientemente la zona delle labbra. Solo dopo molte leccate, Giada mi sfiora il clitoride con le labbra, provocandomi un altro forte brivido.

Improvvisamente, interrompe il suo lavoro. Dietro di lei, Giacomo le tira giù il perizoma nero quel tanto che basta per scoprire la sua fica. Poi, aiutandosi con la mano, ci avvicina il suo pene. Sotto gli occhi compiaciuti della sua fidanzata, Giacomo spinge dentro di lei il suo attrezzo ed inizia a penetrarla da dietro. Tenendosi con le mani alle natiche ancora nascoste sotto la gonna del vestito della mia amica, Giacomo la penetra profondamente a ritmo regolare. Allo stesso ritmo, Giada riprende a leccarmi. Decido di aiutare Giada scostandomi personalmente la biancheria dalla vagina con la mano destra e levandole i capelli dal viso con la mano sinistra. Ora riesco a vedere, oltre che sentire, la sua lingua affondare leggermente dentro di me. Sono così eccitata! Le leccate sono così precise che a tratti mi si rompe il fiato. Devo ricordarmi di chiedere a Giada dove ha imparato a lavorare così bene con la lingua. Sono curiosa. Smette di leccarmi ed alza la testa verso l’alto. Geme. Giacomo sta lavorando bene di bacino, a quanto pare. Vedo che vorrebbe riprendere a lavorare su di me, ma il fiato rotto dai mugolii le impedisce di ricominciare ad utilizzare la lingua.

Quando riprende a respirare normalmente, Giada mi sorride. Dopodiché gira la testa e lancia un’occhiata a Giacomo, che subito smette di penetrarla. Come se si fossero accordati solo con lo sguardo, i due si adoperano per spogliarmi: Giacomo mi sfila del tutto le mutandine, mentre Giada mi strappa letteralmente via il reggiseno. Voglio collaborare, così mi allungo verso i piedi per togliermi le scarpe. Prima che io possa fare qualcosa, entrambi mi dicono di lasciare il mio tacco dieci al suo posto. Sono finita in mezzo ai due feticisti! E non me ne dispiaccio! In fondo, tutte le donne amano portare i tacchi! In ginocchio sul letto davanti a me, Giacomo appoggia il suo cazzo sulla mia vulva. Guardo Giada, che mi risponde con uno sguardo di approvazione, mentre il suo fidanzato infila il suo pene caldo dentro di me. Ora posso dire che l’ultimo cazzo ad essere entrato dentro di me non &egrave quello di quell’idiota del mio ex fidanzato. Mentre vengo sbattuta, in ginocchio a fianco a me, Giada si sfila il perizoma. Nero di pizzo. Ottima scelta! Poi, si sfila dall’alto anche l’abito verde ed il reggiseno, nero, coordinato al perizoma. Rimane vestita solo delle scarpe, il cui rosso risalta sul bianco delle lenzuola. Giacomo mi alza la gamba destra, facendomi appoggiare il piede sulla sua spalla. Poi, riprende a penetrarmi più in profondità. Sento sensazioni nuove, mai provate prima. Il liberarmi di un grosso peso, la mia prima orgia, la mia migliore amica al mio fianco, provocano infatti in me una strana grande eccitazione. Inginocchiata al mio fianco, Giada avvicina la testa alla mia fica, riprendendo a leccarmi mentre il suo fidanzato continua a penetrarmi. Tenendole i capelli con la mano destra, la spingo a continuare. Sento salire dentro di me un grande piacere. Con la mano libera inizio a solleticarmi capezzoli. Sento dei mugolii. Sono miei! Raggiungo l’orgasmo! Sentendomi, Giada avvicina il suo viso al mio per accertarsi delle mie condizioni. La guardo soddisfatta ed ancora vogliosa. Mentre Giacomo estrae il suo attrezzo, la mia migliore amica mi si avvicina sempre più. Mi bacia. Le nostre labbra si toccano. Poi anche le nostre lingue. Sento il sapore acidulo della mia vagina! La bacio ancora. E ancora. Mi piace quel sapore! Con sguardo compiaciuto, Giada mi fa tuttavia capire che il divertimento non &egrave ancora finito.

Mentre si masturba per non perdere l’erezione, Giacomo si sdraia sul letto. Giada gli si avvicina carponi ed inizia a leccargli l’asta del pene. Come facevo io prima. Giacomo chiude gli occhi e si rilassa mentre la sua fidanzata comincia a fargli un sapiente pompino, andando su e giù a ritmo rapido e costante sia con la bocca che con le mani. Come pensavo prima, Giada ci sa proprio fare con la lingua! Non rimango a guardare: mi inginocchio sul letto dietro a Giada ed inizio ad occuparmi di lei. Usando le dita della mano destra la masturbo da dietro. Prima le solletico semplicemente il clitoride. Poi, infilo l’indice dentro la sua fica. Spingo dentro il dito e lo riporto indietro continuamente. Sempre più velocemente. Visto che &egrave ormai completamente lubrificata, dopo poco tempo decido di accompagnare l’indice con il medio. E poi anche con l’anulare. Le mie dita sono sottili, c’&egrave posto per tutte e tre! Anche grazie alla lubrificazione ottimale ormai raggiunta! Dopodiché, comincio a leccarle l’ano. Anche questa &egrave un’esperienza nuova per me. Non mi piace particolarmente questa pratica, ma i mugolii di Giada mentre la masturbo e la lecco mi spingono a continuare. Ogni tanto noto che smette di spompinare il suo fidanzato e volta la testa verso di me per vedere ciò che le sto facendo. Dopo aver dilatato bene l’ano, ci spingo dentro la lingua, mentre infilo il pollice dentro la fica di Giada, che spasima, interrompendo il lavoro sul suo fidanzato.

Deciso a cambiare posizione, Giacomo trae a sé Giada e la fa salire su di lui. Inginocchiata sul suo membro, Giada comincia a farsi penetrare, aiutando il gesto con coordinati movimenti del bacino, mentre lui le stringe le tette tra le mani. Non volendo stare ovviamente solo a guardare, dopo aver preso il ritmo delle penetrazioni, accompagnate da versi di piacere, avvicino il mio viso ai loro organi. Tiro fuori la lingua ed inizio a leccare ciò che i loro movimenti avvicinano alla mia bocca: pene, vagina, scroto, ano… Ad un certo punto, Giacomo solleva Giada quel che basta per fare uscire il suo cazzo da dentro di lei. Dopo aver fatto poggiare la sua fidanzata sul suo addome, mi porge il suo cazzo con la mano. Sotto gli occhi di entrambi, inizio a ciucciarlo. Sapore di vagina e pene insieme. Niente male! Subito, reinfilo il cazzo di Giacomo nella vagina bagnata di Giada, che ricomincia a godersi il suo fidanzato. A goderselo parecchio: saltellando su di lui con gli occhi semichiusi e la bocca spalancata dai respiri affannosi, Giada, ormai completamente bagnata dal sudore, raggiunge l’orgasmo. Sebbene lo sguardo lasci intendere un certo appagamento, mi fa capire che la serata non &egrave ancora conclusa.

Dopo essersi messa in piedi sui suoi bellissimi tacchi rossi, mi fa alzare dal letto. Anche Giacomo si alza, continuando a masturbarsi per evitare di perdere l’erezione non ancora terminata. Giada mi fa appoggiare con le mani alla scrivania della nostra stanza. Poi, mi invita con le mani ad portare bene il bacino all’indietro, verso l’esterno. Dilatando il più possibile la mia vagina, fa in modo che Giacomo possa infilare il suo membro dentro di me. Mi penetra. Profondamente. Prima lentamente. Poi, piano piano, sempre più velocemente. Ormai sono completamente bagnata. E non parlo solo della zona pubica, dove Giada, in ginocchio tra le mie gambe, sta aumentando la lubrificazione utilizzando la sua lingua. Solo nei miei sogni più sfrenati avrei immaginato di scopare indossando le mie scarpe preferite! Tra l’altro, sarebbe stato difficile farsi penetrare da un ragazzo alto come Giacomo in questa posizione senza il mio tacco dieci! L’ho sempre detto che sono scarpe comode! Sono una ragazza solita ad emettere dei piccoli mugolii durante l’orgasmo, eppure questa volta esplodo in un breve ma acuto urlo. Come se fosse soddisfatto di avermi fatto raggiungere l’orgasmo, Giacomo estre subito dopo il mio urlo il suo cazzo da dentro di me e lo infila nella bocca di Giada, già pronta ad accoglierlo. Dopo averlo spompinato ancora un po’, Giada inizia a masturbarlo. Mentre io mi inginocchio appagata al suo fianco, lei porta la sua mano destra su e giù lungo il pene a ritmo sempre più rapido fino alla smorfia di piacere del suo fidanzato, che indica il raggiungimento del suo orgasmo. Come una esperta attrice di film pornografici, Giada attende l’arrivo dello sperma a bocca aperta e lingua di fuori. Credevo che questo tipo di scene si potessere vedere solamente nei film pornografici! Giacomo viene copiosamente nella sua bocca, accompagnando ogni getto di sperma con primitivi versi di piacere. Giada mi osserva, fiera di avermi aiutata a superare il periodo difficile che stavo attraversando dopo essere stata abbandonata dal mio fidanzato, e mostrando una certa fierezza anche nei miei confronti per la maniera in cui sono stata in grado di lasciarmi tutto alle spalle. Poi, si avvicina a me… e mi bacia nuovamente! Parte dello sperma di Giacomo finisce nella mia bocca, dopo essere passato per la mia lingua, che gioca con quella di Giada. Sento gusto di sperma, di pene, di fica, sudore, ano… Tutto concentrato nella mia bocca! Credo sia il bacio più strano che abbia mai dato. Ma anche il più bello! ‘Grazie di condividere tutto con me. Proprio tutto. Anche questo! Ti voglio bene anche io, amica mia’.

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