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Trio

Il fuoco dentro me – Parte prima

By 2 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccitazione e paura, ecco quello che provavo in quel momento.
Stavo lavorando al pc, quando per caso mi si aprì un sito di annunci erotici. Massaggi, scambi…e menage a trois. Il mio sogno nascosto. Il mio desiderio da sempre.
Non avevo mai realmente pensato di metterlo in pratica, ma quel giorno pensai: perchè no? In fondo ero single, giovane e carina.
Nessuno avrebbe mai sospettato di questi miei desideri, di queste voglie inappagate; ero da sempre stata considerata come una ragazza tutta “casa e chiesa”, che non avrebbe trasgredito mai. E invece…
Invece ero li ad esaminare i vari annunci, alla ricerca di quello che avrebbe potuto fare al caso mio.
Alla fine mi feci convincere dall’annuncio di una giovane coppia, Andrea e Cecilia: lui di 34 anni, lei di 30. Io ne avevo appena 25, mi piaceva il fatto che fossero più grandi, e magari esperti di me.
Inviai subito un’email con il mio recapito telefonico e una fotografia; meglio mettere subito in chiaro le cose. Il solo pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere mi eccitava così tanto che non resistetti all’impulso di toccarmi; bastarono pochi minuti perchè raggiungessi un orgasmo intenso. E la voglia non era ancora soddisfatta…
Erano passate appena poche ore da quando avevo scritto l’email quando ricevetti una telefonata da un numero sconociuto. Immaginavo già chi potesse essere, e l’eccitazione mi strozzò il “pronto?” in gola. Mi accolse una voce maschile, dolce e profonda al tempo stesso.
‘Ehi, sei Giulia vero? Abbiamo letto la tua email e visto la tua foto. Io e Cecilia non vediamo l’ora di conoscere la tua patatina bionda’che ne dici?’ Con voce malferma risposi che nemmeno io vedevo l’ora, anche se la cosa mi intimoriva un po’.
‘Non ti preoccupare, ‘ mi rispose Andrea, ‘ti tratteremo come una principessa’sarai l’ospite d’onore.’ Ci accordammo sul quando vederci, mi dette il loro indirizzo e ci salutammo, sapendo che presto ci saremmo conosciuti.
Quei giorni sembravano non passare mai, ma finalmente arrivò il pomeriggio fatidico. Ci misi molto tempo a prepararmi, volevo essere al meglio. Lasciai sciolti i miei lunghi capelli biondo rossicci e mi truccai con cura; avevo comprato un nuovo completo intimo per l’occasione e sopra indossai un semplice vestitino svolazzante verde smeraldo che riprendeva il colore dei miei occhi.
Un’altima occhiata allo specchio mi rivelò che i miei occhi brillavano dall’eccitazione, e le guance erano colorite come se avessi preso il sole. Avevo il viso angelico’anche se quel giorno sentivo il fuoco dentro di me!
Arrivata all’indirizzo che Andrea mi aveva dato, feci dei lunghi respiri profondi prima di suonare al citofono. L’eccitazione aveva fatto spazio anche all’agitazione e le gambe iniziavano a tremarmi.
Dopo pochi secondi, mi aprì quello che doveva essere Andrea. Era una bellezza mediterranea: alto 10 cm buoni più di me, coi capelli e gli occhi di un castano caldo e la barba di qualche giorno. La sua stretta di mano vigorosa, mentre mi diceva guardandomi negli occhi ‘Benvenuta Giulia” mi lasciò senza fiato.
Mi condusse in un salotto ampio e luminoso, dove mi aspettava con un grande sorriso Cecilia, sua moglie: mora, alta, con un fisico slanciato e un seno abbondante. Sembravano due fotomodelli, tanto che mi pentii di averli scritto. La mia sicurezza sparì di colpo: come potevano essere interessati a me che, pur avendo un bel viso, ero minuta e con le forme poco abbondanti?
Dovettero notare la mia confusione, perché iniziarono a riempirmi di complimenti: sembravano affascinati davvero da me’ Dalla mia bocca piena, dai miei occhi, ma soprattutto dalla mia intraprendenza.
Per farmi rompere un po’ il ghiaccio, Andrea mi lasciò sul divano con sua moglie mentre lui andava a preparare un caffè. E così iniziammo a parlare delle nostre vite, dei nostri lavori, di noi insomma. Al ritorno di Andrea mi sentivo già più tranquilla; anzi, il fuoco dentro di me si stava di nuovo accendendo’
Mi sembrava di parlare con una coppia di vecchi amici tanta era l’intimità che si era creata; e non mi ero accorta di quanto loro si fossero avvicinati a me su quel divano fino a quando non sentii la mano calda di Cecilia che mi accarezzava il ginocchio. Doveva essere una specie di segnale in codice: fu un attimo, e mi ritrovai le labbra di Andrea sul collo, provocandomi una scarica elettrica che attraversò tutto il mio corpo. Mi voltai verso di lui che mi prese il viso tra le mani e iniziò a darmi tanti piccoli baci mentre Cecilia indugiava sempre sulle mia cosce. I baci si avvicinarono sempre più alla zona delle mie labbra, e le mani di Cecilia mi sfioravano l’inguine; ansimavo, mi sentivo bagnare sempre più’

Continua.

Nel frattempo, scrivetemi…suggerimementi e chiacchiere…. gtersi@yahoo.it

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