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Trio

Il marito sterile e il vecchio compagno d’armi

By 3 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Per raccontarvi al meglio la mia storia devo fare una premessa doverosa: mia moglie, Anna, è una bellissima ragazza bionda, occhi chiari quasi celesti, una terza e un bel culetto posati su 175cm di donna, ha 26 anni ma da sempre ha un forte istinto, così una volta sposatici abbiamo eliminato ogni genere di contraccettivo intensificando i nostri rapporti nei momenti di massima fecondità di mia moglie.
Io, Alfredo, non sono particolarmente dotato (anzi, sono sui 12cm scarsi), a letto non sono di certo un portento e quando vengo non lo faccio sicuramente in abbondanza, tuttavia non avevo mai pensato di poter essere sterile, ma i continui insuccessi, ogniqualvolta cercassi di ingravidare mia moglie, iniziarono a preoccupare me e spazientire lei sempre maggiormente, io mi difendevo sempre dicendo che poteva essere anche colpa sua (anche se lei veniva da famiglie in cui tutte le donne avevano procreato in abbondanza avendo diversi figli), così decidemmo di affidarci ad una specialista, un’esperta in fertilità.
La specialista ci fece fare tutti gli esami del caso, io per la settimana intera precedente agli esami non mi toccai e cercai di utilizzare (di nascosto) farmaci e alimenti che intensificassero la produzione di spermatozoi. Una settimana dopo arrivarono i risultati, la dottoressa disse che mentre mia moglie non aveva nessun problema, io invece ero praticamente del tutto sterile, probabilmente di natura e che poteva consigliarmi qualche terapia per migliorare la mia situazione, c’era ancora qualche possibilità perché mia moglie invece era la paziente più fertile che mai avesse incontrato. Decidemmo così di seguire tutti i dettami della dottoressa: posizioni particolari dopo il rapporto, una dieta equilibrata, ginnastica e farmaci vari. Purtroppo passò qualche mese, ma non successe niente, così ci venne proposta l’ultima possibilità per avere un figlio: l’inseminazione artificiale; per me fu fortemente umiliante, ci venne consegnato un sorta di catalogo con tutti i donatori, c’erano sportivi, ragazzi bellissimi, scienziati, scrittori che potevano fecondare mia moglie, ma il prezzo dell’intera operazione per noi era insostenibile, quindi dovemmo desistere.

Anna la sera mi disse che potevamo solamente cercare qualcuno che facesse il mio ‘lavoro’ ingravidandola, io chiaramente mi opposi, ma mia moglie si lamentò del fatto che la mia condizione le avrebbe impedito il suo sogno di diventare madre e che il mio era un comportamento davvero egoistico ‘Ma cara come facciamo a trovare qualcuno che ti ingravidi?!’ ‘Beh tesoro se metto qualche annuncio su internet sono sicura di trovare qualcuno che vorrà andare a letto con me’ il problema sarà la selezione, dobbiamo trovare insieme qualcuno adatto, non voglio farmi ingravidare dal primo che passa’.
Guardammo insieme numerosi annunci, ma i ragazzi migliori erano tutti gigolò anche piuttosto dotati e belli che spesso chiedevano un compenso dietro la prestazione e che comunque non volevano assolutamente ingravidare mia moglie (senza considerare il fatto che potessero avere malattie veneree), al ‘nostro’ annuncio invece risposero per lo più maniaci 50enni o ragazzini che cercavano di masturbarsi in webcam.
Non desistemmo però, internet non era chiaramente il posto migliore per trovare qualcuno che faceva al caso nostro così iniziammo a girare tutti i locali hard e per scambisti della ragione, mia moglie era altamente selettiva e i pochi ragazzi che le potevano interessare non erano assolutamente interessare ad accontentare i desideri materni di Anna, che pian piano stava iniziando a perdere ogni speranza, pensava che non avrebbe mai trovato un impollinatore.
‘Sai Alfredo dovresti chiedere a qualche tuo amico, magari qualcuno che gioca con te al calcetto al giovedì o un tuo collega di lavoro’ ‘Ma cara come glielo chiedo? E a chi soprattutto? Immagina se si venisse a sapere a lavoro o se la voce girasse con che faccia potrei andare in giro?’ effettivamente tutti i nostri amici erano sposati e i pochi scapoli non facevano proprio al caso nostro, ma a mia moglie venne un’illuminazione: Aldo.
Aldo era un ragazzo con cui avevo fatto il militare, ero molto legato a lui, ogni anno ci sentivamo per gli auguri natalizi e l’ultima volta che lo avevo visto era stato 3 anni fa proprio per il mio matrimonio, non abitava nemmeno nel mio paese quindi non ci sarebbe stato un pericolo di ‘fuga di notizie’.

Aldo in caserma era sempre vittima degli scherzi, era magrolino, non era un brutto ragazzo, ma davvero troppo ‘leggero’ spesso solo dandogli una pacca fraterna sulla schiena lo si riusciva a spostare; era anche molto intelligente, si era laureato in ingegneria dopo i militari e aveva iniziato a lavorare per una grossa azienda a Milano.
L’indomani gli telefonai e dopo esserci salutati e aver ricordato i bei vecchi tempi gli spiegai il mio problema e se lui mi potesse aiutare, senza indugiare, probabilmente ricordando che schianto fosse mia moglie, Aldo accettò subito ad ‘aiutarci’ e ci accordammo per il weekend successivo a casa mia.
Mia moglie sabato si mise in tiro per l’arrivo di Aldo, ero un po’ geloso, ma in fin dei conti mi sembrava giusto che lo accogliessimo bene visto che anche per lui poteva essere una situazione imbarazzante. Aldo arrivò a casa nostra con la sua solita puntualità, ma mi stupii di quanto fosse incredibilmente cambiato, non era più il ragazzo rachitico di una decina di anni fa, aveva un taglio molto giovanile di capelli, una pelle abbronzata ed era molto curato nell’aspetto, la cosa che però era più cambiata da qualche anno fa era il suo fisico, aveva un fisico tonico, la sua magliettina aderente mostrava un bicipite gonfio e un busto scolpito nel marmo, mia moglie alla vista di quel pezzo d’uomo si sciolse come un ghiacciolo a ferragosto! Dopo i convenevoli, lo invitammo in giardino, dove mangiammo, facemmo due chiacchiere sulle nostre vite spiegandoci che aveva iniziato a fare seriamente palestra e nuoto ‘Con ottimi risultati’ incalzò Anna e dopo il caffè rientrammo in casa. Era arrivato il momento per il quale Aldo era stato invitato a casa nostra.

Ci fu un momento di imbarazzo, in sala, così per rompere il ghiaccio preparai qualche cocktail da servire ad Anna e al mio vecchio amico, dopo il secondo drink l’atmosfera si fece più calda tanto che i due iniziarono a spogliarsi davanti ai miei occhi ‘Alfredo io quindi devo solamente venire dentro tua moglie giusto?’ ‘ehm’ sì tecnicamente sì’ ‘Eheh nessun problema se la signora è d’accordo” mia moglie quasi rabbiosamente lanciando le mutande e quei pochi abiti che le rimanevano addosso urlò ‘certo che sono d’accordo, non vedo l’ora!!!’. A quel punto toccava solo ad Aldo spogliarsi che dopo essersi tolto la maglietta, mostrando un fisico ancora più scolpito di quanto si potesse immaginare, si abbassò tutto di un colpo i jeans e le mutande mostrano un cazzo ancora moscio ma di dimensioni enormi che lasciò mia moglie di sasso.
‘Direi che a tua moglie piace eheh’ disse con incuranza Aldo che iniziò a smanettarsi ‘vuoi toccarlo Anna? Così per prendere confidenza’ io cercai di ribattere ma mia moglie si avventò sul suo cazzone ‘Certo credo sia meglio lubrificarlo un po’ perché altrimenti mi ammazzi con questo qui’. I due si misero a ridere e mia moglie iniziò a fare una delicata una sega ad Aldo che sembrava gradire, dopo poco il cazzo iniziò a indurirsi e mia moglie dopo averlo sapientemente scapellato iniziò a leccare il bigolone del mio vecchio amico che sembrava godere ancora di più il trattamento riservatogli ‘eheh ma li trattate tutti così gli ospiti voi?!’ chiese Aldo rivolgendosi a me e a mia moglie.

Una volta che il cazzo raggiunse la sua massima lunghezza (almeno 23cm!) e fu insalivato a dovere mia moglie chiese dove avrebbe preferito consumare e Aldo disse che la camera da letto sarebbe stata perfetta. ‘Alfredino, mi sa che abbiamo scelto bene Aldo’ indicando il cazzone in piena erezione e facendo notare che aveva un tarallo che era più del doppio del mio in lunghezza e larghezza. Il fatto peggiore è che pure io ero eccitato, avevo ormai un’evidente erezione che cercavo in ogni modo di nascondere!!!
Aldo si stese di schiena sul letto, il suo cazzo svettava con la sua cappella violacea e le venature in evidenza ‘Allora Anna: se non hai dimestichezza con piselli di queste dimensioni è meglio che mi vieni sopra all’inizio, ti devi abituare all’inizio’ mia moglie come una brava scolaretta ubbidì e si posizionò sopra al suo ‘fecondatore’, come già detto prima in me c’era una certa eccitazione, ma ero anche un po’ geloso a vedere mia moglie che stava per farsi scopare da uno tanto più dotato di me. Il mio vecchio amico posizionò la sua cappella sulla fighetta di mia moglie, ma senza penetrarla, infatti Aldo non faceva altro che sfregarle la cappella sulla sua fessura per procurarle piacere tanto che mia moglie aveva iniziato a mugugnare ‘Anna pensavo che sarebbe stato meglio lubrificarti un po’, ma vedo che sei già un fiume in piena eheh’ inita la frase Aldo puntò la cappella sulla figa di mia moglie e la penetrò ‘mmm si sente che non sei abituata a un cazzo come si deve, la tua fighetta è stretta, senti come aderisce bene al mio cazzo!’. Rimasi sconcertato dalle parole di Aldo, ma tuttavia non diceva cose false e il suo cazzone faceva una gran fatica a entrare. ‘ahhh è davvero grosso ahhh’ urlava mia moglie che era abbracciata al suo amante con la schiena inarcata per non accogliere tutto il cazzo di Aldo che posizionò le sue mani sulle chiappette di mia moglie chee iniziò a spingere verso di se. ‘Mmm fa piano Aldo mi raccomando’ disse gemendo mia moglie che pian piano iniziò ad accogliere nel suo ventre il superdotato, centimetro per centimetro ad ogni colpo Aldo penetrava sempre più profondamente mia moglie aumentando di pari passo la velocità dei colpi, senza nemmeno che me ne accorgessi Aldo iniziò a sbattersi Anna con un ritmo e una forza incredibile, Anna urlava di piacere e ogni volta che veniva non faceva altro che lubrificare meglio quel palo di carne che ormai era dentro per due terzi della sua lunghezza. Mia moglie era venuta già tre volte, il succo della sua passera colava sui coglioni gonfi di Aldo che conficcò il suo bastone nella figa di mia moglie e iniziò a grugnire selvaggiamente: era venuto. ‘Caspita Aldo’ mi hai rempita’ ma quanta ne avevi?!’ riferendosi alla sborra di Aldo che le colava da fuori dalla figa da quanto era abbondante.

Anna si mise nella posizione a testa in giù con le gambe divaricate che le aveva consigliato il ginecologo, mentre Aldo andò a farsi una doccia e poi a rivestirsi.
‘Alfredino ho visto che sei eccitato dai vieni qui che ti faccio divertire’ finalmente era giunto il mio momento, l’eccitazione era troppa e sotto i colpi di lingua di mia moglie non riuscii a durare molto venendole sulla guancia. Dopo aver ringraziato il mio vecchio amico lo accompagnai all’auto e ci salutammo come se nulla fosse successo.
Non ci fu bisogno di un’altra visita di Aldo che aveva compiuto il suo lavoro ottimamente: infatti il ciclo di mia moglie tardò e dopo gli esami del caso la gravidanza fu ufficiale, mia moglie avrebbe potuto finalmente coronare il sogno di diventare madre grazie ad Aldo.
Nove mesi più tardi mia moglie partorì una bellissima bambina, che le assomigliava molto (e per fortuna che non assomigliava a quello stallone di Aldo pensai!!!) e mentre tornammo a casa dall’ospedale con la bimba ancora in fasce mia moglie mi disse una cosa che mi fece venire i brividi ‘Sai penso che tra un po’ dovremmo pensare ad un fratellino per Antonietta, che dici?’. Probabilmente presto avremmo avuto bisogno nuovamente di Aldo!

Per commenti o idee sul seguito di questo racconti scrivetemi a tofudigreco@gmail.com

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