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Trio

Il sapore della la vittoria!

By 18 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ultima partita dell’ anno scorso era fondamentale per la mia squadra di pallavolo: una vittoria ci avrebbe permesso di salire di divisione quest’anno’
Vincemmo la finale in maniera spettacolare, con una partita combattuta fino al quinto set!
Per festeggiare Pietro, il nostro allenatore ci portò tutte in pizzeria, verso le 11 chiusero il locale e, come già programmato, ci trasferimmo in discoteca, dovete immaginarvi la scena: una dozzina di diciottenni ubriache e il loro allenatore quarantenne che tentava di tenerle a bada’

Ricordo che in pista facevo la cretina con le mie camerate e ho ballato con un paio di ragazzi, mi feci offrire un drink.
Stavo bevendolo al bancone e ricordo che notai la mia compagnia di squadra Giulia che tentava di alzare da un tavolino Pietro (che fra l’altro è suo padre) e convincerlo a ballare, colsi al volo l’occasione e chiamate le altre mi fiondai sul povero ‘mister’: -Dai Pietro, hai paura che l’artrite ti stronchi sulla pista? Non fare il timidone!- e insieme riuscimmo a vincere la sua insistenza e portarlo in pista.
All’ inizio Pietro era titubante e noi un po’ubriache e un po’ stronze ci divertivamo un sacco a vederlo sulla pista, sapendo che è un vecchio rockettaro e odia la musica disco.
Ballò prima con sua figlia Giulia e poi un po’ con tutte noi, piano a piano ci stringevamo attorno a lui e iniziammo a ballargli tutte attorno, strusciandoci vistosamente e abbracciandolo.
Mi divertivo un mondo a vederlo imbarazzato che tentava di ballare con noi che lo provocavamo: Pietro è amato da tutte noi ragazze, credo che per metà lo vorremmo come padre e per metà vorremmo scoparlo! è un quarantenne ce si è mantenuto in splendida forma, nonostante un infortunio al ginocchio che lo ha costretto ad abbandonare la pallavolo (giocava in serie B), è alto un metro e novanta quasi, ha braccia lunghe e muscolose e un fisico longilineo, capelli neri già screziati di grigio sulle tempie e occhi azzurri, molto luminosi e penetranti. è sempre vestito con magliette aderenti e tuta, porta la barba molto corta e ha delle basette ben curate che gli arrivano fino al mento, più grigie che nere’
Dopo aver riscosso l’ invidia di tutti i maschi del locale ci lasciò sole e andò a sedersi a un tavolino, lo raggiunsi subito: -Balli davvero bene!- Scherzai togliendogli di mano la sua birra.
-Ma piantala, scellerata! Voi ragazze siete davvero perfide, mi avete fatto rischiare l’infarto!-
Mandai giù una lunga sorsata: -Allora, come ho giocato?-
-Ah, no! Le critiche le facciamo al prossimo allenamento! Ora ridammi la birra che hai già bevuto troppo’-
-Ma và! Stasera da te ti mostro che non sono troppo ubriaca!- Gli dissi passandomi la lingua sul labbro superiore’
-See, come no?-
-Scherzi a parte, stasera dormo davvero da te, Giulia non te l’ha detto?-
Fece una faccia sinceramente stupita ‘No, se ne sarà dimenticata’-
-Ah, troppo tardi per tornare a casa mia, non ti dispiace vero?-
-No, lo sai. Mi casa es su casa’ Adesso torna a sculettare in pista và.
-Mmmnoooo’ Non mi va, ci sono troppi tamarretti.-
-Tamaretti?-
-Ma sì, ragazzini coi capelli piastrati che si credono tanto fighi, mi fanno ridere!-
-Ahahaha, ti piacciono gli uomini maturi?- Disse facendomi scherzosamente l’occhiolino.
-Mi fanno impazzire!- Gli diedi un bacio sulla guancia e mi rituffai in pista.
Verso le 2 finì la serata, uscimmo dalla discoteca e mi appartai con Giulia a fumarmi una sigaretta
-Uff’Il vecchio non vuole che fumi. Dice che per una sportiva non va bene’-
-Lo sai che prima ho flirtato con lui?- Le dissi scherzosamente.
-Ahahaha, ti piacerebbe, eh?-
-Sinceramente? Sì, tuo padre è un figo pazzesco.-
-Lo so. Ma niente in confronto al barista, hai visto che bello che era? Me lo sarei scopata lì!-
-Mha, non è il mio tipo-
-Peccato, quando ci siamo fatte offrire i drink ci ha praticamente spogliate con gli occhi. Una sera che c’è meno casino torno e provo a conoscerlo meglio!-
Giulia è una ragazza bellissima, da suo padre ha preso l’altezza e gli occhi azzurri. Porta i capelli biondi raccolti in due trecce che le danno un’ aria innocente, ma in realtà è una vera porca.
D’altronde può permettersi qualsiasi uomo, alta, con un corpo sinuoso e delle tette bellissime, una terza abbondante, e un paio di gambe lunghe e flessuose che attirano gli sguardi di tutti gli spettatori delle nostre partite.
Finita la sigaretta tornammo indietro dove ci salutammo dalle altre e salimmo in macchina con Pietro.
In viaggio parlammo un po’ della partita e arrivate a casa Pietro ci diede la buonanotte e noi andammo al piano di sopra dove c’era camera di Giulia.
Lei crollò sul letto subito dopo avermi detto dove prendere le coperte, io invece andai in bagno dove mi tolsi i vestiti sudati e mi feci una rapida doccia.
Mi misi il pigiama: un paio di pantaloncini tipo shorts rossi e una magliettina bianca un po’ stretta, non indossavo biancheria, come sempre quando vado a dormire.

Uscita dal bagno stavo per andare a letto, quando vidi una luce che veniva giù dalla cucina.
Incuriousita, scesi le scale e trovai Pietro che si versava un bicchiere d’ acqua.
-Posso farti compagnia?-
-Ma certo, ne verso uno anche a te?-
-Grazie- Bevemmo un poco poi si diresse in salotto, dove si sedette su una poltrona.
-Che bevuta, mi sa che sono un po’ brillo.-
-Già, anch’io. Non hai sonno?-
-Non molto.-
Rimasi in piedi a sorseggiare la mia acqua.
-Che partita stasera, eh?-
-Sì, sono molto soddisfatto, siete state tutte bravissime.-
-Hai visto che non ho sbagliato neppure una battuta?-
-Sì, ma hai mancato due ricezioni e ti sei fatta murare al match point del terzo set’-
-Che stronzo che sei! Adesso che sono presa bene per la vittoria e l’alcool mi devi fare i complimenti! Più tardi le critiche’-
-Ok, allora posso dirti che in pigiama sei ancora più sexy che con la divisa.- Ironizzò lui.
-davvero? Ti piacciono le mie gambe?- girai su me stessa. ‘e del culo che ne dici?-
Si fece una risata ma con la coda dell occhio vidi che me lo fissava davvero.
-Sì, è molto carino.-
-Solo carino, che stronzo!- Posai il bicchiere e mi buttai su di lui facendogli il solletico.
Pietro rise, lo soffriva tantissimo, ma poi rispose anche lui e ci mettemmo a ridere come fessi uno sopra l’altro.
-Basta, mi arrendo!-
-Ah! Ho vinto!- Mi sistemai comodamente sulle sue ginocchia, premendogli il sedere proprio sopra al pacco, se ance era imbarazzato non lo dava a vedere.
Con le braccia gli cinsi il collo e gli diedi un bacio sulla guancia. ‘Grazie per oggi, sei stato fantastico!-
Per un po’ non replicò nulla, mi teneva sulle sue ginocchia e aveva una mano sulla mia gamba, più vicina al mio culo che al mio ginocchio. I sui occhi azzurri sembravano risplendere.
-Anche tu sei stata brava. Però lasciami un po’, hai un naso troppo grosso, mi da fastidio.-
-Cattivo, però il mio naso è grosso ma carino, vero?-
-Mmm’ sì.- è detto questo mi diede un leggero bacio alla base del naso, poco sotto l’altezza degli occhi. Poi un altro sulla punta, un po’ più lungo e premuto.
Si stacco da me e mi sorrise, stava per dire qualcosa ma io non ne gliene lasciai il tempo.
Mi fiondai sulla sua bocca, premendo forte le labbra sulle sue e tirandogli il capo contro il mio viso, quasi con violenza.

(continua presto, stasera la fine del racconto con la parte che vi interessa porcellini!) Mi aggrappo a lui a lungo, apre la bocca e accoglie la mia lingua. è un bacio lungo, caldo e intenso, come mai ne avevo dati.
Poi, improvvisamente come era iniziato, finisce.
Si stacca da, ha un’ aria sconvolta: – Che cazzo sto facendo? Anna’ Scusami, da quando ho perso mia moglie non ho avuto molte donne, non sono riuscito a controllarmi, lasciami’ Scusa-.
-Cosa? Non scusarti, sono io che lo voglio.-
-Ti prego Anna, Non capisci, ci facciamo solo male, è una cosa assurda.-
-No, Pietro. Mi piaci da quando ero una bambina e ti guardavo allenare le grandi. Poi da quando sono matura ho sempre desiderato averti. Mi fai impazzire, sei buono, bello e in gamba.
Non sai le volte che mi sono toccata pensando di averti dentro di me, e ora che siamo qui non puoi respingermi’-
La sua voce è rotta, i suoi occhi brillano alla luce dell’unica lampada del salotto. ‘Sei sicura di volerlo?-
-Sicura, non desidero altro. Tu sei un bell’ uomo, io una donna pronta, che ci può essere di sbagliato?-
Avvicino le mie labbra alle sue, si sfiorano. Non mi respinge.
Inclino la testa, e ci baciamo a lungo, facendo scivolare le labbra avanti e indietro, intrecciando piano le nostre lingue, con le mani gli accarezzo il collo e il petto coperto dalla maglietta. Sento la sua erezione premere forte contro il mio sedere.
Non so quando andiamo avanti così, non mi importa, è bellissimo.
Rapido con le mani mi cinge i fianci e mi alza, io lo aiuto e mi metto a cavalcioni su lui.
Le sue mani mi stringono, con un braccio mi stringe a se e con una mano mi accarezza sotto la maglietta. I movimenti si fanno frenetici, con le mani mi stringe le natiche e mi attira a lui, le bocche spingono una contro l’altra e sento la sua lingua scorrermi in tutta la bocca.
Mi stacco un attimo da lui a riprendere fiato, ne approfitta per stringermi un seno attraverso la stoffa, lo aiuto a sfilarmi a sfilarmi la maglietta.
Non aspetta un attimo, subito le sue mani salgono a strizzarmi le tettine, avvicina la testa e mi mordicchia un capezzolo già duro e teso.
Io mi lascio fare tutto, alzo la testa e chiudo gli occhi, gemo piano con puro piacere. Sento la sua lingua lambirmi i seni seguendone le curve,
Mi ricopre di saliva le mie tettine, le tasta violentemente e mi strizza i capezzoli così forte da farmi male.
Sono così bagnata ed eccitata che non riesco a trattenere i gemiti!
-Ohho’ Mmm, come sei bravo Pietro, dai’ Sììììì’-
I capezzoli mi fanno male da quanto sono tesi, con maestria me li succhia voracemente.
Mi stacco da lui, voglio vederlo godere.
-Togliti la maglietta dai.-
Se la sfila dalla testa e io rimango impietrita a fissare quel suo fisico possente, coi muscoli lucidi e gli addominali ben scolpiti

Mi abbasso a leccarli, assaporando il suo sudore, poi mi alzo dal divano e mi inginocchio davanti a lui. ‘Dai, ora voglio vedere il tuo cazzo’-
Si slaccia i pantaloni, e io glieli sfilo in un unico movimento.
Il cazzo balza dritto fuori dai pantaloni. è magnifico, lungo e grosso quanto basta, venoso e pulsante. Con un enorme cappella rossa che punta dritta verso la mia faccia.
Gli sorrido mentre lentamente gli passo la punta di un indice sulla cappella.
-Come è grosso Pietro! Ci starà tutto nella mia boccuccia?-
-Tu provaci Anna’-
Lo accarezzo piano con una mano, abbassandogli la pelle contro l’asta.
Poi quasi timidamente tiro fuori la lingua e lo assaporo piano.
Inizio a leccarglielo tutto, segandolo lentamente con una mano e massaggiandogli i coglioni con l’ altra. Lentamente assaporo ogni centimetro del suo magnifico cazzone.
-Lecca, lecca porcellina’ mmm’ ooooooohhh, come sei brava!-
Continuo a segarlo con una mano, e inclino la testa prendendogli in bocca i suoi coglioni pelosi, ciucciandoglieli a lungo e tirandoli con le labbra.
-Mmm’ Anna, sìììì, mi fai impazzire. Ora prendimelo in bocca troietta, fammi un el pompino dai.-
Sentire il mio amato Pietro che mi insulta così mi fa un effetto spaventoso, devo subito sfogarmi!
Con la sinistra mi scosto subito gli shorts e mi basta appoggiare un dito sulla mia bagnatissima fichetta perché ci scivoli subito dentro.
Impugno il suo cazzone e me lo sbatto in faccia tirando fuori tantissimo la lingua
-Vuoi davvero metterlo nella mia boccuccia?-
-Sì’- con una mano mi spinge la nuca in avanti. ‘Succhiamelo!-
Spalanco la bocca e con qualche difficoltà riesco a farci entrare quasi per due terzi la sua asta bollente. Stringo le labbra, lo bagno più che posso e ci faccio roteare tutt’attorno la mia lingua.
Vado avanti e indietro col capo, scorro rapida con labbra e lingua il suo bel cazzo.
-Sì’ Ohhh’ Come lo succhi bene’ Sei proprio una troiettaaahhh’ succhia porcellina, succhia’-
Vado avanti così a lungo, continuando a sditalinarmi furiosamente la patatina che mi cola tantissimi umori sulla mano.
All’ improvviso le sue mani mi afferrano la testa, con una mi spinge avanti la nuca e con l’ altra mi tira i capelli. ‘Scucchia Anna, sììì’ Che troia che sei, mi fai impazzire’-
Continuo a ciucciargli rapidamente il cazzo, respirando a fatica, ormai mi sta scopando la bocca!
Tre dita in fica mi causano un orgasmo devastante, quasi subito lui urla: -Sìììì. Vengo, vengo’ Annaaaa!!!-
Il suo sperma mi esplode in bocca, riempendomela del tutto e scendendomi subito in gola, mi lascia andare il capo e gli ultimi schizzi mi colpiscono mento e seni…
-Ahhhmmm’- respiro liberamente mentre con le dita raccolgo la sua caldissima sborra e me la lecco dalle mani davanti a lui. ‘Che buon sapore che hai Pietro!-
-Anna, come sei troia’-
-Sì, solo per te-
Lo guardo fisso negli occhi mentre parliamo, è bellissimo’
Mi alzo un po’ per pulirgli del tutto il cazzo e noto con piacere che è ancora durissimo
Mi mette le mani sotto le ascelle e mi alza con le sue forti braccia.
-Vieni qui puttanella.-
Io lo bacio e lui risponde ficcandomi tutta la lingua in gola.
Quando mi stacco dalla sua bocca mi a quasi già ficcato dentro tutto il suo cazzo.
Sono così bagnata e lubrificata che scivola dentro praticamente senza sforzo!
-Dai Pietro, ora scopami!-
Mi abbranca le chiappe con le mani e stringendomele mi fa andare su e giù sul suo cazzone.
Io mi aggrappo al suo collo e godo, godo, godo’
-Sììì dai Pietro, sono anni che lo sogno! Fottimi, fottimi dai’-
-Come sei bagnata Anna, che bella troietta che sei!-
Mi sento spaccare in due, gemo stringo i denti, assaporando ogni centimetro del suo pene che scorre dentro di me.

-Ma bene’ Che state combinando porcellini?-

La voce di Giulia dietro di me mi blocca’

(Continua’)

P.S: Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno scritto!
Purtroppo ho cancellato per errore molti messaggi, se non vi ho risposto scrivetemi ancora!
Per parlarmi: porcellina_anna@yahoo.it

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