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Trio

Il signore in nero

By 28 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sara si voltò un’ ultima volta per guardare quello che una volta era il suo uomo, un ragazzo di buona famiglia, benestante, giovane e carino, stando a quanto le dicevano le amiche a cui aveva mostrato una sua foto; mostrato e basta, perchè in un anno e mezzo non erano mai usciti insieme, neppure per un miserando caffè.
Quella sera Sara si era fatta solenne impegno di chiedergli un motivo, aveva persino trangugiato un bicchierino di whisky, cosa rarissima per lei che non gradiva bere alcolici, non sospettava che la tanto agognata risposta potesse coincidere con la fine dell’ unica sua storia d’ amore vissuta sino a quel momento, storia vissuta come un fulmine a ciel sereno per lei, laureata in medicina con il massimo dei voti, che aveva sino a poco tempo prima rifiutato ogni coinvolgimento sentimentale per dedicarsi allo studio.
Quando Michele le disse che non desiderava farsi vedere in giro con un’ ochetta più giovane di lui Sara rimase dapprima incredula, non poteva essere vero ciò che le sue orecchie stavano sentendo, lui, un ragioniere diplomato solo pochi anni prima e grazie ai buoni uffici dei suoi, le stava dando dell’ oca! Non poteva essere vero, non poteva accettare che la persona alla quale fino alla sera precedente aveva concesso tutta sé stessa, lasciando che lui la prendesse e trattasse come più gli piaceva, si rivelasse un verme.
‘Michele, stai scherzando vero?’ gli chiese con un filo di voce: ‘Certo che no, stupida, credevi veramente che uno come me avesse intenzioni serie con una dottorucola?’
A Sara, che era una ragazza timida, ma non senza orgoglio, bastò così, si voltò e iniziò piano ad incamminarsi verso la sua vettura, parcheggiata a pochi metri, una frase del genere sarebbe bastata a chiunque per sancire la fine di una storia, per quanto desiderata e sessualmente appagante. Mentre guidava, Sara non potè fare a meno di pensare a quanto fosse stata eccitante la storia ora conclusasi, quando Michele le toglieva lentamente i vestiti, sino a lasciarla nuda, per poi rivestirla solo parzialmente con i completini sexy raffinatissimi che in più di un’ occasione le aveva regalato, vedersi così allo specchio, con quelle autoreggenti e quelle scarpette lucidissime le aveva risvegliato sensazioni che durante gli studi non aveva neppure immaginato di poter provare, quando poi si rammentò della fortissima sensazione che le fece provare la sera che per la prima volta venne violato il suo culetto, non potè fare a meno di lasciare che sul suo volto scendesse una lacrima,
‘maledetto mille volte’ pensò tra sé ‘ma ora è tempo di voltar pagina’ concluse mentre ormai arrivata, si accingeva a rientrare in casa.
La mattina seguente, Sara si fece forza di recuperare un aspetto decente, in fin dei conti non voleva che quel fetente del suo ormai ex ragazzo lasciasse strascichi anche sul suo aspetto, men che meno voleva che il suo lavoro di specializzanda in gastroenterologia nel grosso ospedale dove esercitava il suo mestiere ne risentisse, così, fresca di doccia e dopo un caffè veloce, si presentò nel suo ambulatorio dove c’ era già una discreta coda ad attenderla, nonostante fosse in perfetto orario. Al termine della mattinata, si trovò con un’ ultima paziente, una ragazza circa della sua età che doveva farsi visitare dopo un intervento all’ addome:
‘Prego,’ le disse Sara in tono stanco ma di sincera cortesia, e dopo le domande di routine la visita medica ebbe inizio.
‘Quando ha subito l’ intervento?’ Chiese Sara mentre controllava le condizioni della sua paziente, ‘Tre settimane fa, e devo dire che va molto meglio’ le rispose questa, non nascondendo un sorriso.’Ha già notato benefici?’ le chiese nuovamente Sara: ‘Si, ma il beneficio più grande è trovare una persona gradevole come lei, le prime visite le ho dovute sostenere con una vecchia dottoressa simpatica quanto una grandinata!!’
Sara non potè fare a meno di sorridere a sua volta, si trattava certamente della vice-primaria, una vecchia arpia ormai prossima alla pensione che non sapeva far di meglio che maltrattare i pazienti più giovani.
‘vedo che sono riuscita a farla sorridere, dottoressa,’ disse in seguito la paziente che, finita la visita, si stava rivestendo e che aveva verosimilmente notato il momento pesante che Sara stava vivendo,
‘già e devo dire che non mi dispiace affatto, non credevo di riuscirci dopo quello che mi è successo ieri sera’ le rispose Sara con un sorriso spontaneo quanto complice.
‘Senta dottoressa, considerato che ha finito, la posso invitare a farmi compagnia con qualcosa al bar qui vicino? Devo attendere che mi passino a prendere, oggi ho la vettura in officina, che ne dice? A proposito, io sono Valentina,’ le disse porgendole la mano.
Sara ci pensò su per alcuni secondi, ma considerato che sino a tardo pomeriggio non sarebbe rientrata in ospedale, strinse quella mano ed accettò, notandone la cura e la bellezza, come del resto già aveva notato in tutta la persona della sua paziente e forse neo-amica.

‘Allora, cosa ti è successo di poco simpatico, ultimamente?’
Sara, seduta al tavolo del vicino bar si aspettava una domanda di questo genere e senza falsi indugi snocciolò a Valentina il motivo della sua tristezza e della fine della storia con Michele.
Valentina al termine si sentì commuovere, tanto che non potè fare a meno di accarezzare il volto di Sara e stringerlo a sé Dal canto suo Sara, che pure non si aspettava un gesto di quel genere da parte di una persona che conosceva ancora poco, non disdegnò quello che sembrava un gesto di grande affetto, che da tempo nessuno le aveva più elargito.
‘Guarda, se vuoi passare un fine settimana in montagna, credo di avere una proposta interessante da farti’ disse Valentina;
‘di cosa si tratterebbe?’ Rispose Sara.
‘Si tratta molto semplicemente di una splendida casa padronale ottocentesca di proprietà del mio lui che ha la possibilità di ospitare più persone e si trova a circa un’ ora di vettura da qua. Ha un bellissimo parco intorno, io Alberto e qualche ospite che capita di invitare, ci andiamo regolarmente tutti i fine settimana dal venerdì sera sino alla domenica e ti posso assicurare che è bellissimo.’
‘Non stento a crederlo’, rispose Sara con un sorriso, nel frattempo dalla porta del bar entrò un uomo che Sara non potè fare a meno di osservare attentamente, si trattava di di una persona piuttosto alta, indossava un abito nero elegante e si muoveva con un portamento che avrebbe fatto invidia ad una statua marmorea di una antica divinità.
Quell’ uomo si stava dirigendo proprio vicino a loro;
‘Ciao Valentina, non mi presenti la tua amica?’ esordì questi.
‘Sara, ti presento Alberto, il mio lui’
‘Lieto di conoscerti,’ le disse porgendole la mano che Sara strinse, ricambiando i convenevoli e trovandola forte e decisa.
Usciti dal locale, Sara notò che lo sguardo di Alberto, seppur gentile, si era fatto carico di qualcosa di malizioso, la stava letteralmente soppesando e spogliando con gli occhi, lei se ne sentì in qualche modo onorata, ma nello stesso tempo non gradiva che quell’ attenzione che in un altra condizione non avrebbe disdegnato mettesse in pericolo un amicizia come quella che Valentina le aveva offerto, ma una frase scherzosa da parte dell’ amica ebbe il potere di placarne la preoccupazione:
‘Ehi, Alberto, non mangiarmela con gli occhi, la dottoressa potrebbe imbarazzarsi o pensare male, che diamine! Se proprio vuoi conoscerla, potresti aspettare che almeno risponda all’ invito che le ho fatto!’
Ci fu una risata generale, Sara pur essendo ancora indecisa sul da farsi circa l’ invito di Valentina, accettò volentieri il suo numero di telefono, poteva servire anche solo per parlare un po’, qualcosa le diceva che non se ne sarebbe pentita.

Il giovedì sera, dopo aver consumato una frugale cena, Sara riflettè che in fin dei conti non ci sarebbe stato nulla di male nell’ accettare quell’ invito, avrebbe potuto contraccambiare seguendo Valentina come medico, in fin dei conti aveva pur subito un intervento chirurgico da poco ed anche se sembrava perfettamente ristabilita, un controllo in più, specie durante il fine settimana quando gli ambulatori non sono disponibili, non avrebbe certamente guastato.
Quando telefonò e confermò il tutto a Valentina, questa ne fu visibilmente entusiasta, e dopo aver ricevuto le indicazioni del caso, Sara decise di andarsene a dormire.
Mentre si coricava, non potè fare a meno di pensare ad Alberto ed a quanto Valentina fosse fortunata, bello, probabilmente ricco e sicuramente un pochino invidiato.
D’ un tratto si accorse di qualcosa di strano, stava provando una sensazione che normalmente avrebbe combattuto: le sue mutandine si erano inumidite e non per la doccia che si era concessa alcuni minuti prima, si era sfacciatamente, umanamente e fortissimamente eccitata al pensiero di quell’ uomo, a quanto sarebbe stato gustoso essere penetrate dal suo uccello, che se manteneva le caratteristiche del suo padrone si annunciava ragguardevole quanto resistente.
Sara non resistette oltre, si sfilò le mutandine e prese a masturbarsi come mai aveva fatto prima, raggiungendo in breve un orgasmo che la lasciò senza fiato. Il venerdì sera Sara si presentò come d’ accordo presso la casa di Alberto, notando sin da subito come la realtà superasse l’ immaginazione, si trattava di un vero maniero padronale restaurato a regola d’ arte con un parco talmente vasto intorno che non se ne scorgeva la fine.
Varcato il cancello, Sara fu accolta da Valentina ed Alberto che si offrì di aiutarla con il bagaglio che si era portata ed insieme entrarono in casa.
L’ interno si dimostrò non da meno, era arredato in stile classico, un grosso camino faceva bella mostra di sé ed un tavolo con alcuni stuzzichini sembrava preannunciare la cena che Sara, una volta sistemata in una camera che avrebbe soddisfatto una matrona romana, avrebbe poi condiviso con i suoi nuovi amici.
La sera, dinnanzi al camino, Sara potè imparare qualcosa di più sul conto di Valentina ed Alberto, si erano conosciuti tre anni prima, Valentina svolgeva un’ attività di tipo impiegatizio ed Alberto era socio di una grossa catena di negozi d’ abbigliamento, ‘ecco come fa a mantenere questo stile di vita!’ pensò Sara con un pizzico di cattiveria tra sé, ma considerato che Alberto con lei si stava comportando da vero gentlemen, concluse che in fin dei conti andava benissimo così.
La serata passò stupendamente tra chiacchiere, un sorso di vino che Sara accettò volentieri data la particolarità della serata, e fatalmente si concluse con il rientro nella grande stanza da letto che le era stata assegnata.
Passata una mezz’ ora Sara fu però risvegliata da un rumore che proveniva dal basso:
Con un atteggiamento a metà tra lo spaventato e l’ incuriosito scese le scale che separavano i due piani della casa e notò che da una porticina in un angolo che precedentemente non aveva notato filtrava una luce. Un nuovo rumore, come di una risata soffocata si fece di nuovo sentire nel chiarore della luna piena che filtrava dalle finestre. Sara decise quindi di vedere cosa stava succedendo.
Aperta con un tocco la porta dinnanzi a sé Sara vide qualcosa che la terrorizzò:
Valentina, completamente nuda, era stesa su di un cavalletto che sembrava uscito da un documentario dell’ inquisizione, i piedi le caviglie, il busto e le braccia erano legate con lacci di cuoio ricoperti da velluto nero, una benda di stoffa le cingeva il capo ed una sferetta nella bocca le impediva di parlare.
Alberto indossava un gilet di pelle nera ed era in piedi dinnanzi al cavalletto dove Valentina era legata.
Sara, con un tremito di paura si fece indietro, ed inavvertitamente urtò un mobiletto vicino alla porta, che in una scena simile non aveva notato prima.
Il rumore, benchè ridotto, fece girare Alberto; il suo cazzo prominente era ancora più notevole delle fantasie che tanto avevano tormentato Sara pochi giorni prima, nella destra di Alberto faceva invece mostra di sé un piumino bianco all’ estremità di una bacchetta di legno scura.
‘Oh, Sara ti abbiamo svegliata, mi spiace accidenti’ disse Alberto in tono di sincero dispiacimento,
‘e ho paura che ti abbiamo anche spaventata a giudicare dalla tua espressione’ aggiunse in seguito, andandole incontro sebbene lei si ritraesse, nonostante con gli occhi non potesse fare a meno di osservare lo spettacolo dinnanzi a lei.
‘Sara, calmati,’ disse ancora Alberto sorreggendola e cercando di placarne lo spavento, ‘nessuno qui vuole il male di Valentina o di altri, semplicemente siamo amanti della varietà soft di questo tipo di giochi, Valentina non ti ha detto niente?’
Sara scosse il capo, ma tentando di farsi coraggio, seppur con un tono flebile, parlò:
‘No, Valentina non mi ha detto di queste cose, forse non ne ha avuto il tempo, ma sei veramente sicuro che l’ attrezzo al quale l’ hai legata non le faccia male?’
‘Ma no, stai tranquilla, più che a qualche pinzetta ed a giochi di solletico non ci siamo mai spinti, sia per un fatto di attrezzatura che per l’ incolumità fisica di Valentina, semplicemente troviamo divertente ed eccitante questo genere di giochi, non ho nessun motivo di trattar male quanto mi è caro! Ora comunque lo potrai sentire da Valentina stessa, è giusto che tu abbia da lei le spiegazioni che ti spettano, aspetta che le tolgo la benda e la sferetta’
Appena Valentina potè parlare, si scusò più volte con Sara, e spiegò che il suo silenzio era stato rivolto al solo scopo di non spaventarla, temeva che quanto stava accadendo, una volta scoperto, la spingesse ad andarsene, ma Sara in cuor suo, si era già sentita rassicurata da Alberto, che seduto vicino a loro stava dissetandosi con un po’ d’ acqua dopo aver slegato Valentina dal cavalletto che la teneva prigioniera.
Al termine delle spiegazioni, Alberto che aveva notato l’ attenzione che Sara aveva riservato al suo basso ventre, decise di prendere l’ iniziativa e proporre qualcosa di interessante.
‘Sara, considerato che hai preso coraggio e che ormai hai scoperto il nostro piccolo segreto, ti andrebbe di giocare un po’ con noi? Ho notato dal tuo sguardo un certo qual interesse in fin dei conti….’
Sara deglutì, non aveva mai avuto a che fare con un rapporto a tre, e quel pensiero le incuteva un certo disorientamento, ma la voce di Alberto, sensuale come non mai, ed il sorriso radioso quanto complice di Valentina erano un invito al quale era difficile sottrarsi, in fin dei conti, aveva desiderato solo poche ore prima quel membro stupendo che ora faceva bella mostra di sé solo ad un palmo da lei…
‘non pensare che sia cosa scontata da parte mia invitare ragazze ad unirsi a noi, anzi, non è mai accaduto prima di adesso,’ disse ancora Alberto con un tono a metà tra desiderio e complicità, ‘ ma Valentina mi ha confessato che le sarebbe piaciuta una situazione del genere, e dal momento che ci siamo…’
Era una motivazione da poco, ma a Sara bastò per decidersi, complice un bacio dolcissimo di Valentina che nel frattempo le aveva solleticato il collo.
L’ atmosfera si fece sensualissima, Sara si ritrovò senza neppure rendersene conto tra le braccia dei suoi due amanti, che la spogliarono lentamente della camicia da notte di raso e del perizoma che ancora indossava, il suo seno rigoglioso svettava verso l’ alto nella freschezza della giovane età, mentre una mano garbata ma decisa di Valentina si faceva strada tra le sue natiche accarezzandole il buchino e proseguendo oltre.
‘Alberto, è bagnatissima!!’ mormorò Valentina compiaciuta ad Alberto che intanto dedicava le sue attenzioni al seno di Sara,
‘Non avevo dubbi,’ rispose lui, mentre Sara, gustandosi gli omaggi dei due amici, stava lasciandosi scappare alcuni gemiti testimoni del desiderio che provava e che poteva finalmente essere accontentato.
Sara si chinò dinnanzi ad Alberto, obbedendo ad una richiesta silenziosa che una lieve pressione sulle spalle le aveva fatto percepire. Si ritrovò con l’ agognato uccello di Alberto in bocca, il profumo virile del suo ventre nelle narici e la bocca di Valentina tra le gambe che nel frattempo si era distesa sotto di lei e le stava piacevolmente torturando il clitoride.
Sara, non abituata a simili omaggi, non potè fare a meno di venire, gemendo intensamente, cosa che rese felici i suoi due amici e complici, ma che non bastava a concludere una serata così speciale.
Ripresasi dall’ orgasmo, Sara venne nuovamente fatta chinare da Alberto, era ora di farle provare finalmente il suo cazzo, che lucente della saliva che ancora lo bagnava, svettava in tutto il suo lussurioso splendore. Si sentì cingere i fianchi da Valentina, che delicatamente le aprì la vagina, ormai ridotta ad un lago, dopodichè con un movimento deciso, alberto la penetrò da dietro, facendole sfuggire ancora un gridolino di piacere.
Era una sensazione bellissima per Sara, che non era certamente una verginella ma mai aveva avuto a che fare con qualcosa di simile, Alberto la scopava vigorosamente e Valentina, per non essere da meno, aveva ripreso la posizione di prima, solleticandole con piccoli colpi di lingua il clitoride, reso turgido dal desiderio e dall’ emozione.
Quando Sara si sentì di nuovo vicina all’ orgasmo, Valentina si fermò, chiedendo ai due compagni di giochi di attenderla qualche secondo.
Ritornò dopo pochi minuti con un pacchetto, che aprì dinnanzi a Sara ed Alberto;
‘Sara, mi è sembrato di capire che non ti dispiacciono i rapporti anali, ed io, se ancora non lo hai capito, ti desidero terribilmente sin da quando ti ho conosciuta, se Alberto me lo concede, stasera vorrei essere io a darti questo piacere’ e così dicendo aprì il pacchetto che si era portata: conteneva uno strap-on di buone dimensioni che subito indossò dinnanzi ai suoi compagni.
Sara sorrise, spinta da un sincero sentimento di complicità nei confronti dell’ amica, non aveva mai avuto a che fare con cose simili, ma quanto stava succedendo era piacevolissimo ed era in fin dei conti tutto merito di Valentina, che ancora una volta non aveva visto male, i rapporti di quel tipo che il suo ex adorava, non gli dispiacevano affatto se condotti con il dovuto garbo, rimaneva solo da vedere se Alberto che era pur sempre il padrone della situazione fosse concorde, ma il suo sorriso di approvazione arrivò subito, con la gioia delle due ragazze che furono lasciate libere di agire come volevano:
Alberto stesso porse a Valentina un tubetto di gel atto allo scopo, Sara fu fatta sdraiare e la sua amante prese quindi a massaggiarle dolcemente il buchetto penetrandolo poi con un dito e successivamente con due.
Sara conosceva bene i gesti di Valentina, avendoli subiti precedentemente dal suo ex, ma non potè fare a meno di notare la forte emozione che la sua amica mostrava, e per farle notare la sua
approvazione, una volta appoggiata la testa su di un cuscino che Alberto le aveva premurosamente avvicinato, decise di accarezzarle le coscie, gesto che Valentina apprezzò con un tremito ed un sospiro.
Valentina, notato che Sara era ormai pronta e srotolato un profilattico sullo strap-on che indossava, iniziò quindi a posizionarsi tra le gambe di Sara, che desiderosa, si era nel frattempo aperta le natiche per facilitare la penetrazione. Lentamente, lo strap-on entrò nel buchetto di Sara, che nel frattempo si accarezzava tra le gambe, tra gli sguardi compiaciuti dei due compagni di giochi. Valentina iniziò quindi a muoversi, prima lentamente, poi più forte, quando sentì Sara incitarla, infine, dopo alcuni minuti, la voce di Alberto che nel frattempo si era gustato la scena, invitò le due ragazze a fermarsi per proporre a sua volta una variante che gli consentisse di giocare insieme a loro.
‘Vale,’ disse Alberto, ‘sei stata bravissima con Sara, ma ora penso che anche tu voglia gradire l’ uccellone del tuo uomo, dico bene?’ Si rivolse poi a Sara: ‘Tesoro, se ti distendi sul cavalletto dove si trovava Valentina ed alzi le gambe, lei potrà continuare ad incularti come ha fatto sinora ricevendo lo stesso omaggio da me, penetrandola da dietro potrò coordinare i suoi movimenti e sarà come scoparvi insieme, non temere, nessuno vuole legarti’
Sara obbedì accomodandosi sul cavalletto ed aprendo le gambe, dove fu nuovamente penetrata da Valentina, che si era nel frattempo preparata il culetto come Sara pochi minuti prima, aiutata da Alberto. Questi, sorreggendo Valentina che era costretta a tenere il busto in avanti, la penetrò a sua volta, provocando un sospiro di approvazione. Il movimento impresso da Alberto, dopo pochi secondi iniziò a produrre il suo effetto sulle due amiche, la cui resistenza era ormai al limite, dopo alcuni minuti i tre vennero insieme con un orgasmo che li lasciò stremati per alcuni minuti, dopodichè, un bacio di Alberto alle due ragazze fu il segnale di chiusura della seduta amorosa e dell’ approssimarsi del momento di fare una doccia.
La mattina seguente, Sara fu risvegliata da un intenso profumo di caffè, decise di verificare da dove provenisse e si ritrovò in cucina, dove Valentina,che indossava da una vestaglietta di seta rosa, stava preparando la colazione.
Le due amiche si sorrisero e dopo pochi secondi di apparente imbarazzo, si scambiarono un bacio.
‘Buongiorno tesoro,’ esordì Valentina ricambiata dalla dottoressa, ‘Alberto è andato un attimo in paese per prendere alcune pastine dal fornaio, sono squisite al solito, intanto sto preparando il resto’
Alberto arrivò pochi minuti dopo su di una magnifica vettura tedesca che la sera prima Sara non aveva notato, i tre amici quindi si sedettero e consumarono, tra sguardi complici, la colazione.
Successivamente, rimasti soli, Alberto propose a Sara di fare quattro passi lungo un sentierino allo interno del grande giardino che circondava la casa. Sara accettò volentieri.
Alberto, da vero galantuomo quale era, mostrò alla sua ospite la bellezza del panorama che si godeva su di una sponda del camminamento che stavano percorrendo, vi erano aiuole con bellissimi fiori e poco distante faceva bella mostra di sé una quercia centenaria. Era tutto splendido, talmente bello che non pareva vero. Sara, interpellata al riguardo, raccontò ad Alberto come solo pochi giorni prima era stata lasciata dal suo ex in modo disgustoso, ora tanta bellezza e tanta passione tutte in una sola volta non le sembravano neppure reali.
‘Mi sembra di capire che quello che è successo stanotte ti abbia comunque aiutata a combattere la delusione che ti ha dato quello stronzo’ fu il commento divertito di Alberto
‘Decisamente sì, siete stati magnifici, tanto tu che Valentina, quel verme di Michele non è mai riuscito a farmi godere tanto’replicò Sara in tono ammiccante e riconoscente.
‘Forse cercava solo il suo piacere, da un individuo del genere d’ altronde non mi sarei aspettato granchè di meglio,’ aggiunse Alberto, ‘io prima di tutto mi sento comunque un galantuomo e non mi è mai saltato per la mente di trattare così Valentina, non lo farei neppure se fosse una schiava’.
In quel momento Sara si ricordò del ruolo che Alberto rivestiva per Valentina prima del suo arrivo in quella stanzetta, del gioco che i due amici stavano svolgendo, e del fatto che ne era rimasta fortemente impressionata.
In un impeto di curiosità, Sara decise di affrontare la sua paura e chiedere lumi ad Alberto che interpellò al riguardo:
‘Scusami se te lo chiedo, Alberto, ma come funzionava il cavalletto sul quale stava Valentina ieri sera, come fa un attrezzo simile a dare piacere a chi vi sta legato sopra?’
Alberto sorrise a quella domanda e comprendendo l’ inesperienza di Sara glie ne riassunse il funzionamento:
‘Vedi Sara, quel cavalletto di per sé stesso serve solo a garantire l’ immobilità di chi vi è legato, il piumino che hai visto nelle mie mani ieri era, anche se di primo acchito può sembrare di no, è un oggetto erotico, stavo solleticando Valentina sui piedi, sui fianchi e sull’ inguine dove credimi, è sensibilissima!, Un gioco simile non potrebbe esistere senza l’ attrezzo che hai visto, sia perchè Valentina fuggirebbe, sia per una questione di sicurezza, uno scatto improvviso di un arto sai meglio di me che può significare lesioni, quindi…’
‘Ma Valentina si eccita così tanto con il solletico?’ replicò prontamente Sara;
‘Assolutamente sì e non è la sola! Se la cosa ti intriga, potresti provare anche tu, se al pensiero provi soltanto spavento, lascia perdere naturalmente, nessuno ti costringe, ma se anche per una minima parte il gioco ti incuriosisce, considera che rinunciarvi significherebbe pentirsi in futuro’
La curiosità di Sara salì alle stelle…
Al pomeriggio, dopo aver consumato un eccellente pranzo, Sara si decise e ne parlò ai due amici.
‘Ragazzi, devo confessarvi una cosa, più a Valentina che non ad Alberto, che credo se ne sia già accorto; quel gioco che ieri sera stavate facendo mi ha intrigata da morire…’
‘Non so perchè ma avevo afferrato qualcosa del genere’ fu la risposta di Alberto, seguita da una risata generale. ‘Vorresti provare stasera?’ chiese Valentina con un sorriso stupendo. La risposta fu scontatamente si. Sara, informata dai due amici delle procedure e della parola chiave da pronunciarsi in caso di disagio, si sdraiò sul cavalletto che solo la sera prima l’ aveva terrorizzata.
Valentina ed Alberto, iniziarono lentamente ed attentamente a bloccarle i movimenti: prima le caviglie ed i piedi, poi le cosce, il busto ed infine le braccia e le mani. Si accorse però, che Alberto aveva praticato alcune varianti, rispetto a quanto aveva già visto: in bocca non le aveva messo nulla e le gambe, anziché unite, erano state disposte in una posizione che rassomigliava a quella ginecologica. Sentì inoltre che qualcosa le veniva legata al polso destro.
Alberto, notata la situazione, decise quindi di rassicurarla.
‘Sara, non preoccuparti, le tue gambe sono disposte così per un motivo ben preciso che capirai più tardi, per quello che riguarda il tuo polso, Valentina ti ha prudentemente messo un cardiofrequenzimetro con controllo pressorio, avremo così modo di sospendere la seduta, se le tue emozioni dovessero divenire troppo forti. Non temere e fidati di me.’
Sara sorrise, e rassicurata, decise di rilassarsi.
Una passata di piumino sulle piante dei piedi fu il segnale di inizio dei giochi, che proseguirono sui fianchi sotto le ascelle e lentamente quanto inesorabilmente in tutti i punti sensibili, passaggio che Sara non potè fare a meno di sottolineare, ridendo fragorosamente.
Dopo pochi minuti, Valentina notò come la vagina dell’ amica avesse preso a luccicare di umori, testimoni di un indicibile eccitazione. Alberto decise di passare oltre: aprì quindi un cassetto dal quale prelevò uno strumento elettronico ed alcuni cavi che terminavano in due sondine di apetto ovale e metallico. Collegati i cavi, cosparse le sonde di gel ed infine le inserì nella vagina e nell’ ano di Sara, che sussultò ma non disse nulla.
‘Tesoro’ , disse Valentina in un tono dolce quanto carico di desiderio, Alberto ha deciso di farti provare una elettrostimolazione particolare, a me piace da paura, inizieremo da una stimolazione molto bassa e saliremo, quando la troverai confortevole diccelo, così ci fermiamo.
Lo stimolatore venne acceso, Sara se ne accorse avvertendo una piccola scossa, via via sempre più intensa; quando la sensazione le diede fastidio alle pelvi, avvertì quindi Alberto che regolò lo strumento e lo posò vicino a sé.
La stimolazione era ora piacevolissima, gli elettrodi le tendevano i muscoli e lo strofinio del piumino che Alberto aveva ripreso a maneggiare su di lei le provocava brividi intensissimi.
Valentina che se ne era accorta, le propose dunque un ultima variante prima che quel gioco, per lei abituale ma del tutto nuovo per Sara, finisse per farla venire troppo rapidamente.
‘Sara, ti andrebbe di provare un’ ultima novità?’ Disse all’ amica ormai tremante di desiderio, ‘di-di cosa si tratta, Vale?’ fu la risposta deliziosamente affaticata di Sara.
‘Sai, a volte Alberto mi fa provare due pinzette ai capezzoli, sono regolabili ed estremamente piacevoli se usate nel modo gius..’
‘Siiii’ echeggiò improvvisamente nella stanza. Sara, ormai travolta da quelle sensazioni nuove e profonde aveva ormai rinunciato ad ogni remora, lasciandosi pervadere in tutta sé stessa da quelle fantastiche sensazioni e ponendosi completamente nelle mani dei suoi due amanti, che furono felici di accontentarla.
Valentina, afferrata la prima molletta, prese a massaggiare delicatamente il capezzolo destro di Sara, che stava sensualmente mordendosi il labbro inferiore. Il contatto con il metallo della pinzetta fu piacevole, in quanto Valentina, da esperta qual’ era, l’ aveva precedentemente riscaldata tra le mani, quindi con un gesto garbato, iniziò a rilasciare la molla, facendo presa sul seno di Sara che emise un urletto, seguito da un divertito cenno di approvazione tra Valentina ed Alberto.
Dopo pochi secondi, venne praticato lo stesso trattamento al seno sinistro di Sara, ed al termine la voce di Alberto si fece nuovamente udire: ‘Sara, ora regolo la presa delle due pinzette, avvertimi quando è giusta’ Sara annuì ed eseguita la regolazione, sentì nuovamente la voce dell’ amico:
‘Ora riprendiamo, tesoro’ disse Alberto accarezzandole il viso ‘Pensa solo alle tue sensazioni, non verrai più interrotta sino alla fine della seduta’.
Alberto riprese quindi a maneggiare il piumino, quel fantastico, terribile strumento che nella sua apparente innocenza le stava dando, in cooperazione con gli altri oggetti che le avevano posto indosso, sensazioni intense quanto inaspettate.
Quando Valentina si accorse dell’ avvicinarsi dell’ orgasmo dell’ amica, con un gesto invitò Alberto a penetrarla, sostituendosi agli elettrodi che contemporaneamente le aveva tolto. Alberto, afferrati i fianchi di Sara, eseguì, mentre Valentina si concentrò sul seno dell’ amica, reso ormai sensibilissimo dal trattamento che vi era stato praticato.
Dopo pochi secondi Sara venne, con un tremito ed un urlo da partoriente che provocò la sorpresa ed il sorriso dei suoi due amanti, felici anch’ essi in cuor loro di averle dato quella serata così particolare.
Dopo quell’ esperienza, Sara era terribilmente sfinita, per quanto felice, Valentina decise quindi di occuparsi dell’ amica coccolandosela un po’ nella vasca da bagno di casa, che Alberto già stava riempendo. Si trattava di un a vasca a più posti con idromassaggio, degna di un hotel a cinque stelle. Sara ne fu entusiasta, e seguita dai due amici, si immerse sentendosi subito riavere.
Dopo alcuni minuti di piacevole silenzio, la voce di Alberto si fece sentire:
‘Vale, non credi che dovremmo dire a Sara qualcosa?’
‘Credo proprio di si’rispose Valentina con un tono che celava una vaga inquietudine;
‘Su, dunque, cosa mi dovete dire, coppia di porcellini che altro non siete?’ disse Sara invitando i due amici a proseguire:
‘Penso che dovresti, se anche per te stare con noi è stato bello quanto per noi lo è stato con te, considerare il fatto di stabilirti con me e Valentina’ disse Alberto, provocando l’ iniziale stupore di Sara.
‘So che si tratta di una cosa insolita, ma mai mi è capitato di vivere un feeling così straordinario con due donne che non si disdegnano tra loro, anzi, diciamo pure che se non te ne sei accorta, Valentina è letteralmente pazza di te, anche se non credo che di punto in bianco si sia messa a disdegnare il suo uomo, dico bene Vale?’
La conferma di Valentina non si fece attendere, ed arrivò sotto la forma di uno splendido sorriso diretto a Sara, seguito da un sensuale strofinio delle sue mani sul basso ventre di Alberto.
Sara, pur lusingata da una simile proposta, si sentì spaesata, sino al punto di non riuscire a rispondere alcunchè ai suoi due amanti; Valentina, notato il momento di smarrimento, prese quindi la parola:
‘Sara, so che ti abbiamo offerto qualcosa che può apparire strano, ma credo che quantomeno dovresti concederti la possibilità di pensarci, dal momento che qui nessuno vuole obbligarti o condizionarti in alcun modo, solo ti prego di considerare che se sono arrivata ad essere felice di dividere il mio uomo con te, pur di averti accanto, posso essere buona fede, non trovi? Inoltre se è vero che un rapporto di questo tipo è molto difficile da realizzare, è altresì vero che il nostro non sarebbe il primo a funzionare,’
‘Vi ringrazio di tanto affetto e tanta fiducia, ma…se dovessero arrivare bambini ?’rispose Sara in tono preoccupato-
‘Credi che un reddito di 50.000 euro al mese possa bastare per provvedere ai loro bisogni? O temi che farli vivere con una zia in casa possa traviarne la crescita? Scherzi a parte, penso che una situazione come quella che stiamo ipotizzando, sia molto più sicura di tante altre presso famiglie normali, che poi magari non si occupano di loro o peggio’ fu il commento di Alberto.
Sara concluse ringraziando i suoi due amanti, e rincuorata dalle frasi che aveva ascoltato,rispose che avrebbe seriamente pensato a questa possibilità.
Il lunedì mattina, Sara si presentò come di consueto presso il suo posto di lavoro all’ ospedale. Durante la mattinata, mentre stava approfittando di qualche minuto d’ intervallo presso il bar interno, fu avvicinata da Alberto e Valentina che l’ avevano raggiunta per salutarla:
‘Buongiorno!’ fu l’ accoglienza felice di Sara nei riguardi dei due amici, che contraccambiarono.
‘Siamo passati per darti qualcosa…’ commentò successivamente Valentina, ‘possiamo accomodarci dove stare soli?’
Sara li fece entrare presso una stanzetta di servizio deserta e domandò cosa le avessero portato di così importante,
‘Voltati e chiudi gli occhi!’ Disse allora Alberto, che sorrideva sornione come non mai.
Sara obbedì, in fin dei conti dopo ciò che era successo sabato sera sarebbe stato stupido mancare di fiducia. Sentì quindi il tocco delicato delle mani di Valentina armeggiare qualcosa di metallico intorno al suo collo.
‘Apri pure gli occhi e guardati un pò’ disse poi Valentina, porgendo a Sara un piccolo specchio che aveva estratto dalla borsetta che portava al seguito.
Sara non credette ai suoi occhi, Valentina le aveva fatto indossare un magnifico solitario.
‘Prima di svenire, ‘disse Alberto ridendo, ‘volevo farti sapere che avevamo già deciso di farti questo dono sin da prima di proporti di stare con noi, si tratta sicuramente di un bell’ oggetto, ma credo che nulla possa veramente rendere giustizia ad una persona speciale come te..’
Sara, visibilmente commossa, riuscì a stento a trattenere le lacrime ed a bassissima voce ringraziò i due amici, che le sorridevano compiaciuti.
‘Anche io dovevo dirvi qualcosa che avevo deciso da prima che voi arrivaste…’ aggiunse Sara riprendendosi dall’ emozione.
‘E quindi??’ Fu la risposta all’ unisono di Alberto e Valentina visibilmente emozionati a loro volta.
‘La risposta a quanto mi avete offerto è un milione di volte sì!!’

Dedicato a chi pensa che l’ erotismo debba per forza essere privo di garbo. Sara si svegliò bruscamente, richiamata dal cellulare che squillava perentorio, una telefonata da quel numero ed alle quattro di mattina del 15 agosto poteva essere solo una chiamata di emergenza. Senza indugi, rispose al telefono e quando ne ebbe conferma, si lavò il volto con acqua fresca ed avviata la vettura si diresse verso l’ ospedale dove lavorava. Nel tragitto notò uno strano viavai di vetture delle forze dell’ ordine, segno che doveva essere successo qualcosa che non aveva a che fare solo con un semplice incidente, cosa che trovò conferma al suo arrivo in ospedale, dove il personale già presente le spiegò che una vettura condotta da alcuni criminali ne aveva speronate altre due, causando il ferimento degli occupanti. Sara si avviò subito verso il pronto soccorso e quando vi giunse, alla lettura dei nominativi dei feriti un terribile nodo le serrò la gola: due di essi erano Alberto e Valentina, la vettura pirata doveva averli speronati mentre rientravano dalla festa data la sera prima da un socio di Alberto. Sara cercò immediatamente di accertarsi circa le loro condizioni, e se da un lato dopo aver verificato che le condizioni di Alberto si limitavano ad alcune escoriazioni potè risollevarsi, dall’ altro seppe che il caso di Valentina era molto più grave, era priva di sensi, aveva subito un forte trauma nella regione intestinale dove poco tempo prima aveva subito un intervento, ed era probabile una emorragia interna, inoltre, data la festività estiva, non era presente in quel momento in ospedale un chirurgo che potesse prendersene cura. Con il cuore gonfio di paura e dolore, Sara si rese conto che l’ unico medico in grado di farsi carico della sua amata Valentina, era lei stessa. Le nozioni che Tommaso, il primario suo mentore ed amico le aveva passato nel tempo, potevano essere la chiave di salvezza in casi come questo, ma mai avrebbe pensato che un giorno avrebbe dovuto farne uso per una persona a lei così cara. Ottenuti i dati che le occorrevano e visitata Valentina, Sara non potè fare altro che confermare l’ ipotesi più grave, diede quindi mandato a che l’ amica fosse condotta rapidamente in sala operatoria e preparata.
‘Che succederà se ti perderemo, tesoro?’ Pensò Sara mentre con fare nervoso si lavava le mani per poter procedere, ‘possibile che debba finire così una storia così bella come la nostra? Possibile che tutto sia perduto, ora che con te e con Alberto avevo finalmente trovato un brandello di quella felicità che molti non riescono nemmeno ad intravedere nella durata di un’ intera vita? Possibile che le tue mani sensuali non tornino ad accarezzarci ed a farci sentire amati?’
Con quei pensieri terribili, Sara iniziò il suo lavoro, forzandosi di non piangere e di pensare a Valentina prima di tutto come ad una paziente bisognosa di lei, ciononostante, non riuscì a fare a meno di guardarla intensamente prima di cominciare, nonostante l’ incidente ed il gonfiore addominale la sua amica ed amante non aveva perso la sua bellezza, la stessa che l’ aveva intrigata quel magico giorno nel quale l’ aveva conosciuta insieme ad Alberto. Nonostante la struggente situazione, la sua bravura e l’ esperienza che l’ avvenuta specializzazione aveva suggellato poche settimane prima, la portarono rapidamente ad individuare l’ origine dell’ emorragia ed a porvi rimedio, dopodichè la visione di una figura a lei nota, ebbe il potere di rassicurarla, Tommaso era finalmente arrivato in sala operatoria a darle manforte.
‘Salve, Sara’ esordì il professore, ‘sono arrivato di corsa, ma vedo che hai già fatto quasi tutto tu, e bene, a quello che se ne vede, ora, se sei stanca, finisco io’ Sara, conscia del fatto che avrebbe lasciato Valentina in ottime mani, accettò volentieri l’ aiuto del suo superiore, ed uscita dalla sala, cercò Alberto, che già dimesso dal pronto soccorso, la attendeva all’ esterno del reparto. ‘Sara, sei qui!’ esclamò l’ amico appena la vide, conscio che avrebbe saputo finalmente qualcosa sulle condizioni di Valentina. Sara quindi lo rassicurò innanzitutto che sebbene fosse ancora in sala operatoria, la loro adorata compagna di giochi era ormai da considerarsi fuori pericolo, dopodichè, esausta, crollò letteralmente tra le braccia di Alberto, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio: ‘Ho dovuto operarla io, Alberto, e non hai un idea di quanto possa essere stato difficile,’ asserì tra le lacrime, ‘Tommaso, il primario, si sta prendendo cura di lei e sta finendo l’ intervento, appena lo intravedo, chiediamo conferma’ Alberto si avvicinò allora alle labbra di Sara, le baciò delicatamente e sorreggendola, la aiutò a sedersi, conscio del terribile sforzo psicologico a cui si era esposta la ragazza. Quando il primario li raggiunse, sorridendo li tranquillizzò: ‘Tutto a posto Sara, hai lavorato benissimo nonostante la situazione, sappi che sono molto fiero di te, ora fatti accompagnare e vai a riposare un po’, sto io in reparto, ci rivediamo più tardi’
‘La ringrazio prof,’ rispose Sara al suo superiore, ‘Ma mi raccomando, quella ragazza è più di un’ amica per noi!’ ‘Ecco perchè eri così a disagio, me ne ero accorto, per quello ti ho invitata ad uscire, lo sai che non è una cosa da tutti riuscire a praticare un intervento ad un conoscente?’ribadì ancora il primario sorridente, ‘se possibile, questo ti rende ancor più merito, ora vai pure a vedere un attimo la tua amica, poi và a riposare, okay? Nella serata ci sarà certamente bisogno della tua presenza, senza contare che la vostra amica si sveglierà e sarà certamente felice di averti accanto come medico a curarne il decorso post-operatorio’.
I due amici entrarono quindi nella stanza di servizio dove Valentina, ancora sotto anestesia, era stata condotta, Sara ne verificò i parametri vitali mediante gli apparati elettronici che le erano stati collegati, quindi, imitata da Alberto, le diede un lieve, dolcissimo bacio sulle labbra, dopodichè, chiamato un taxi, i due amici rientrarono presso la loro abitazione.
Una volta giunti a destinazione, Sara si coricò immediatamente, ma si rese subito conto che la tensione le aveva giocato un perfido scherzo, nonostante la stanchezza, le era impossibile prendere sonno, e la cosa, in vista del rientro in ospedale richiesto dal suo superiore, era di pessimo auspicio. Alberto se ne accorse, e decise di darle una mano nel modo più sensuale: le sollevò lentamente la camiciola di seta che vestiva e quindi con le mani le massaggiò intensamente il seno ed il pancino, gesto che Sara, pur preoccupata per l’ amica, assaporò golosamente, degno premio di una mattinata così pesante, dopodichè, una volta tolti i vestiti, Alberto la invitò a distendersi sopra di lui ed a rilassarsi. Il 69 che ne seguì fu una delle esperienze più eccitanti mai provate da Sara, che in un attimo di tristezza volle comunque chiederne conto ad Alberto: ‘Alberto, credi che Valentina approverebbe sul serio tutto questo?’ ‘Sara stai tranquilla, Valentina è in ottime mani e tu hai bisogno di non pensare al tuo lavoro per alcune ore, sono sicurissimo che Valentina approverebbe felice’ rispose l’ amico, che sfilatosi dalle gambe dell’ amica, la invitò a distendersi. Sara ubbidì e si lasciò denudare delle mutandine e della camiciola, dopodichè, sorreggendole le gambe, Alberto la penetrò lentamente, causandole un intenso sospiro di approvazione. Il clitoride della dottoressa si fece ben presto umido e turgido, segno inconfondibile di un silenzioso avvicinarsi dell’ orgasmo, al che Alberto, conscio della nottata che attendeva Sara, decise quindi di non procrastinare oltre il momento di riposare ed affondò una serie di movimenti più intensi al ventre della ragazza, che in breve venne accarezzandosi il bottoncino, dopodichè, aiutata da Alberto, si rivestì ed accompagnata da un bacio e da una carezza sulla nuca, si addormentò serenamente.
Sara si presentò alla sera come da accordi al suo superiore, che elogiatone ancora il comportamento tenuto in mattinata, la invitò a raggiungere l’ amica ed a verificarne le condizioni.
Una volta entrata nella stanza di Valentina, un tenerissimo seppur flebile sorriso ricompensò ulteriormente Sara per la terribile mattinata, Valentina si era risvegliata e stava visibilmente meglio.
‘Come va, tesoro?’ domandò la dottoressa accarezzando il capo dell’ amica, ‘Bene, ora che ci sei tu, me lo hanno detto che mi hai salvata, sai? Quando ho visto la vettura di quei maledetti pazzi venirci addosso ho avuto paura, anche tanta, se devo dire il vero, ma da qualche parte qualcuno che mi vuole bene a quanto pare ce l’ ho anche io, e quel qualcuno mi ha mandato la dottoressa più dolce e brava del mondo!’replicò Valentina, subito invitata scherzosamente a smettere da Sara, che si stava commuovendo.
‘Mi sa che tra un po’ ti devo pungere,’ aggiunse la dottoressa, sfogliando i documenti clinici dell’ amica, ‘bisogna fare un’ analisi per via dei controlli postoperatori, farai la brava?’ chiese la dottoressa con fare semiserio, ‘Dipende,’ rispose Valentina, ‘Cosa mi dai in cambio se faccio la brava?’ Sara sorrise e senza rispondere, chiuse la porta con il blocco di sicurezza e si sedette sul letto accanto all’ amica, sollevando il lenzuolo che la copriva ed abbassandole le mutandine.’Dovrai accontentarti di poco, non è ancora il momento di tornare alle buone vecchie abitudini, tesoro’ asserì Sara seguita da Valentina che annuì: un morbido massaggio alle grandi labbra deliziò quindi Valentina che con un gemito dimostrò l’ apprezzamento di quel gesto, che giocoforza durò per pochi minuti in quanto le contrazioni di una vera e propria masturbazione avrebbero rappresentato un pericolo in uno stato come il suo. Valentina abbracciò comunque riconoscente la sua amica nonché amante e, come da accordi, si lasciò praticare diligentemente il prelievo di cui Sara le aveva parlato, dopodichè, somministrato un antidolorifico ed accompagnata dalle coccole che Sara le dispensava affettuosamente, Valentina si addormentò.
La mattina successiva Alberto si presentò presso l’ ospedale con un paio di mazzi di rose, che le due ragazze accettarono felici, segno ormai evidente che il loro rapporto, pur così particolare, funzionava a meraviglia, senza gelosie o falsi moralismi. Alla domanda di Alberto circa il fatto se Valentina fosse riuscita a riposare o meno, il sorriso di quest’ ultima accompagnato da un occhiolino di Sara, fu segnale che il decorso della ragazza procedeva nel migliore dei modi, seguita dalla sua amica e dal suo superiore Tommaso, che data la simpatia e la stima per Sara, non faceva mancare il suo apporto. Il decorso della ragazza proseguì a meraviglia, tanto che dopo meno di una settimana, Valentina potè rientrare a casa, con la comprensibile approvazione dei suoi compagni, felici tanto della sua ritrovata presenza che di poter di nuovo fare l’ amore con lei.
L’ occasione si presentò la settimana successiva, quando i tre amanti trascorsero le solite tre giornate presso la casa in montagna, dove avevano per la prima volta giocato insieme. Sara, in accordo con Alberto, tramite un espediente verificò durante il pomeriggio le condizioni fisiche di Valentina, e trovata come da auspici una buona situazione, si organizzò per una piccola sorpresa. La sera, giunto il momento di coricarsi, Valentina approfittò come di consueto della doccia, ma al rientro presso la camera dove i tre amanti dormivano insieme, una visione inaspettata ebbe il potere di deliziarne i sensi, Alberto vestito solo del suo gilet di pelle nera le sorrideva invitante, mentre Sara, recuperato ed indossato lo strapon procurato precedentemente dalla stessa compagna di giochi, la invitava a farsi avanti. Valentina, non attendendo altro da settimane, raggiunse subito i due ragazzi che la abbracciarono intensamente, felici di poter di nuovo condividere con lei le loro serate d’ amore.
‘A cosa devo questa sorpresa?’ domandò ad entrambi Valentina con un sorriso smagliante;
‘Al fatto che oggi, mentre ti coccolava sul divano, la nostra dottoressa ne ha approfittato per visitarti e come avrai capito ti ha trovata in forma, adesso ti toccherà recuperare il tempo perso, e dovrai impegnarti con tutti e due, perchè siamo rimasti senza di te per diversi giorni e ne abbiamo una voglia pazzesca!’ rispose Alberto in tono giocoso nonché carico di desiderio.
L’ atmosfera si fece allora carica di forte sensualità, Valentina, già nuda, afferrò un flacone di olio per massaggi e raccoltane una presa tra le mani, iniziò a massaggiare il torace di Alberto, che nel frattempo si era sfilato il gilet mostrando il suo fisico virile, Sara intanto, posta dietro Valentina, ne stuzzicava la patata con lo strapon strofinandoglielo lentamente tra le natiche. Finito il massaggio su Alberto, Valentina fece distendere Sara e ancora prelevando una presa di olio, ne massaggiò voluttuosamente il seno, ottenendo la gratitudine dell’ amica che a più riprese si lasciò sfuggire intensi mugolii, segno più che concreto del gradimento di quel trattamento. Sara, recuperato un tubetto di gel, prese dunque a massaggiare e penetrare con le dita il culetto della compagna, subito imitata da Alberto che si dedicò allo stesso modo alla sua patatina. Dopo alcuni minuti di beata assenza, Valentina sentì su di sé le mani di Alberto che la invitavano a distendersi su di lui, le seguì e dopo pochi secondi il suo fisico, benchè ancora parzialmente provato, potè finalmente sentire di nuovo l’ uccello del suo uomo penetrarla vigorosamente, la sensazione ritrovata fu talmente eccitante da farle sfuggire un lungo flautato lamento, accompagnato da un dolce sorriso che non potè che rendere felici i suoi due compagni che la guardavano teneramente. Sara decise quindi di entrare nei giochi ed avvertito Alberto tramite un occhiolino, iniziò a farsi spazio tra le loro gambe, brandendo lo strapon che appoggiò garbatamente tra le natiche di Valentina, iniziando a premere lentamente. Dopo pochi minuti di quella deliziosa tortura, lo strapon sparì letteralmente nel buchino goloso di Valentina, che leggiadra come una splendida farfalla apprezzò per la prima volta simultaneamente in sè i suoi adorati amanti, Alberto le carezzava il seno scultoreo ed i capezzoli bruni ormai durissimi, Sara la ricopriva di parole dolci, carezze e baci, mentre nel frattempo i loro fianchi, pur delicatamente, si muovevano all’ unisono causandole forti brividi di piacere. In breve, Valentina si sciolse sospirando in un profondo, intensissimo orgasmo, seguita dopo pochi secondi anche dai suoi amanti, felici di aver suggellato con quella magnifica prova di sesso il ritorno alla normalità della loro complice d’ amore.

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