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Trio

IL TORNEO DI POKER E IL PREMIO FINALE

By 13 Gennaio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Carlo è un appassionato giocatore di poker, tanto da far diventare questa passione la sua attività principale e, comprensibilmente per farlo, è costretto a spostarsi in ogni luogo dove è in programma un incontro di livello, con premi in grado di attirare non solo la sua attenzione ma anche l’adrenalina che inevitabilmente un giocatore professionista accumula in previsione di un torneo importante e ricco.
Un torneo di poker infatti, è una sfida che inizia già nel viaggio di avvicinamento alla partita stessa e la tensione, che in qualche modo inizia ad accumularsi, ha necessità di essere scaricata; mai arrivare ad un incontro troppo tesi perché di fronte a te hai altri professionisti che sono in grado di percepire anche i più piccoli segnali’ e dare un vantaggio all’avversario non è cosa per un professionista.
Castano, alto circa un metro e ottanta, 43 anni e un fisico curato, Carlo dispone di una mente fredda e calcolatrice; sa perfettamente cosa fare in molte circostanze e quando vuole ottenere qualcosa sa come fare per ottenerla e questo vale tanto per il poker quanto nella relazione che ha con Sonia, la sua compagna, con la quale condivide quasi tutti i suoi spostamenti e, di conseguenza, i piazzamenti nei tornei.
Lei, 38 anni, mora, alta un metro e settanta circa, ha un corpo ben fatto, due seni apprezzabili non eccessivamente vistosi ma certamente vogliosi; le sue parti intime sono accuratamente rasate e specie la fica non lascia adito a dubbi sull’uso che preferisce farne.
Sonia è una ragazza intelligente e di una simpatia contagiosa, un sorriso cordiale e sincero manifestato da due splendide labbra e un carattere deciso, ne fanno la compagna ideale per Carlo.
Ed è pienamente consapevole dell’importanza del suo ruolo in queste circostanze.
In quei giorni era in programma un importante torneo ad Amburgo con circa 3000 partecipanti e Carlo, che aveva fatto via web la sua iscrizione, chiese a Sonia di domandare a Giuliana se aveva voglia di partire con loro per una breve vacanza.
Quest’ultima è una donna di circa 40 anni, bionda, capelli lisci e lunghi, occhi verdi, fisico longilineo e ben proporzionato, con due tette da terza misura cui fanno capolino due capezzoli, sopra piccole aureole color crema, sui quali perdersi per ore.
Il culo era a mandolino e ben sostenuto non c’era abito che potesse nasconderlo; no che fosse invadente, tutt’altro, era semplicemente impossibile da non notare.
Dopo aver sentito Giuliana e ricevuto da lei una risposta affermativa, Sonia comunica al compagno che al viaggio avrebbe preso parte anche la sua amica e Carlo si affrettò, all’insaputa delle donne, a prenotare una camera tripla.
Quale modo migliore di scaricare la tensione con due fiche a portata di cazzo, pensò?
Il viaggio in aereo fu rapido, veloce e senza sussulti e nel primo pomeriggio atterrarono all’aeroporto di Amburgo, un indirizzo di albergo all’autista del taxi, per lasciare i pochi bagagli che avevano portato, ed eccoli giunti a destinazione.
Alla reception Carlo, dopo aver consegnato i tre documenti, chiese la chiave della camera prenotata e le donne notarono che in cambio ne aveva ricevuta solo una mentre avrebbero dovuto essere due ma non fecero domande, solo uno sguardo di intesa tra loro ed un sorriso ammiccante e denso di significato.
Che il viaggio sia breve o lungo poco importa, ma quello che necessita al momento di giungere in un albergo è sempre una doccia tanto per riprendersi dal viaggio ma Carlo aveva fretta di recarsi presso la direzione del torneo per accreditarsi e sostenere la preselezione che avrebbe portato i partecipanti, già nella stessa giornata, da circa 3000 a 50.
Non aveva tempo quindi per una doccia e preferì una veloce lavata a mani e viso, indossando poi abiti freschi.
‘Ok ragazze, io vado’ ci sentiamo appena ho finito così andiamo a mangiarci una cosa’, fece alle due donne.
‘Va bene’, rispose Sonia, ‘ma scusa perché hai prenotato solo una camera?’.
‘Non c’erano disponibili due stanze vicine, così ho pensato che Giuliana potesse stare con noi’ non era bello da parte nostra trascurarla, chissà cosa avrebbe detto Mauro una volta rientrati a casa’ si giustificò lui.
‘Si’ lo ha fatto per Mauro”, rise Sonia mentre Giuliana aggiungeva ”quello che non sapete è che Mauro mi ha vietato di essere penetrata’ posso fare tutto ma non quello che voi avete in mente voi due e non ho nessuna intenzione di contraddirlo sia chiaro” terminò ridendo.
Giuliana infatti era una schiava; una perfetta schiava perché tutto in lei era nella disponibilità di Mauro, non c’era una sola cosa che non fosse frutto della fantasia o della voglia del suo compagno e a lei piaceva essere così.
Una scopata, un pompino, una inculata, tutto doveva e partiva da lui, perfino l’essere offerta come premio ad un’orgia o un veloce amplesso in un autogrill, splendida preda di camionisti assatanati’ tutto ciò che Giuliana faceva, era Mauro a volerlo e quindi ad ordinarlo; a lei era destinato solo il compito di ubbidire senza fare storie o recriminazioni.
Tanto sapeva che alla fine avrebbe raccolto il frutto delle sue ‘sofferenze’ e queste variavano con la fantasia di lui.
Pertanto se Marco aveva deciso che lei in quell’occasione non doveva farsi penetrare, lei certamente non si sarebbe fatta scopare, anche se la voglia l’avrebbe portata ad intenso dolore fisico o più verosimilmente a strade alternative al piacere.
Ma d’altra parte il compito di una brava schiava è ubbidire e collaborare alle voglie del suo padrone e Giuliana, sopportando le sofferenze a lei regalate, sapeva aspettare il suo turno con impegno e dedizione.
Carlo si affrettò a salutare le due donne ed uscì, lasciando Sonia e Giuliana da sole nella stanza
‘ Ciao’ ci sentiamo appena finito’, salutò velocemente con un timbro di voce che denotava già il suo avvicinarsi agli incontri.
Era così sicuro dei suoi mezzi che non aveva dubbi sul passaggio alla finale ed essere così annoverato tra i primi 50 giocatori del torneo e magari vincere anche il ricco primo premio in palio.
‘Va bene appena finisci chiamaci e ci faremo trovare pronte”, rispose Sonia con un sorriso e incrociando le dita.
Sole in stanza, Sonia iniziò a spogliarsi e a preparare la vasca in cui immergersi, sapeva di avere almeno tre ore da passare con la sua amica e la sua fica già era bagnata al pensiero delle leccate che avrebbe ricevuto di lì a poco.
‘Giuliana” chiamò non appena fu dentro la vasca
‘Si?’, rispose l’amica da fuori
” vieni qui da me?’, chiese con dolcezza.
Giuliana si presentò sulla porta del bagno già completamente nuda: i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle le coprivano parte di un seno lasciando l’altro ben visibile che mostrava un capezzolo duro sopra ad un’aureola tutta puntinata di desiderio e voluttà.
La fica, accuratamente depilata a triangolo sul monte di venere, lasciava intravedere le grandi labbra che Giuliana stava delicatamente allargando proprio per mostrarsi interamente agli occhi dell’amica; non voleva lasciare nulla all’immaginazione e sapeva che così facendo Sonia ne sarebbe rimasta eccitata ed estasiata dalla visione e completò quella sua apparizione girando su se stessa e mostrando il culo che aveva allargato con le mani, sottolineando il buchetto scuro tra le chiappe sode.
Sonia sorrise nel vederla così e pensò di essere fortunata ad averla come amica.
Facendole segno di avvicinarsi, non appena l’ebbe a portata di mano, prese quel capezzolo voluttuoso e civettuolo, stendendo la mano per afferrarlo e stringerlo delicatamente tra il pollice e l’indice; lo accarezzò più volte, passandoci sopra il palmo aperto e poi di nuovo a racchiuderlo tra le sue dita.
Lo tirò, con decisione e delicatezza, verso la sua bocca tanto da costringere Giuliana ad avvicinarsi e, non appena lo ebbe a portata di labbra, lo accolse dentro di se in una serie di baci, facendo sentire bene a Giuliana la sua lingua che si muoveva a cerchio intorno alla mammella turgida.
Giuliana ansimava a quel contatto chiudendo gli occhi e assaporando tutti i passaggi della lingua e istintivamente mise un dito dentro la sua fica, iniziando a masturbarsi.
Anche Sonia pur non potendola ne’ vedere ne’ sentire, sapeva che la sua fica era bagnata, e con un gesto invitò Giuliana ad entrare nella vasca con lei.
Giuliana si sdraiò proprio sopra di lei; il suo corpo copriva interamente quello di Sonia, spingendo forte la sua fica contro quella della sua amica, nel disperato quanto invano tentativo di volerla penetrare.
Il gesto ebbe l’effetto di eccitare ancor di più Sonia che divaricò le gambe arcuando il suo corpo contro l’altra fica proprio mentre Giuliana stava inserendo il suo dito medio all’interno del centro di piacere di Sonia, esplorandone con cura e maestria la fregna e muovendo il dito per darle tutto il piacere che desiderava.
Le labbra vennero a contatto in un bacio voluttuoso e le lingue iniziarono ad esplorarsi in un intreccio violento e intenso; non un angolo rimase fuori da questa perlustrazione e l’odore dell’eccitazione ormai aveva saturato tutto il bagno e Silvia, masturbata da Giuliana, venne in un orgasmo che la fece contorcere dal piacere in scatti convulsi, improvvisi e incontrollabili.
Giuliana era soddisfatta di aver donato piacere alla sua amica e sapeva che Sonia avrebbe fatto di tutto per farla godere come meritava.
Sonia chiese a Giuliana di alzarsi allargando le gambe sopra di lei e non appena l’ebbe fatto, iniziò a leccare la fica dell’amica che grondava di sapone e di umori.
Iniziò dapprima con gesti della lingua lenti e misurati perché voleva sì esplorarla per bene, ma anche permetterle di accumulare un’eccitazione intensa che avrebbe potuto poi scatenare in un orgasmo lancinante.
Ne assaporava le grandi e piccole labbra, tirando verso di se il clitoride ormai duro e gonfio dell’amica, facendole anche un delicato pompino.
Muoveva su e giù la sua bocca sul clitoride dell’amica e sentiva che ad ogni passaggio Giuliana il suo respiro si faceva via via più intenso.
Successivamente seguirono energiche e risolute intrusioni nella fica che con forza prese a penetrare con la sua lingua fin dentro la magnifica alcova di Giuliana mentre con l’indice toccava ed eccitava il suo clitoride; quello che ne uscì fu un orgasmo che fece tremare le gambe di Giuliana scossa com’era da continui e ripetuti orgasmi che offrirono alla bocca di Sonia una sborrata di notevoli dimensioni.
Le due donne così si accasciarono dentro la vasca, baciandosi ed insaponandosi l’un l’altra: il tutto non era durato molto, ma si sa che il tempo è un’unità tesa a misurare la monotonia dei giorni e non l’intensità degli orgasmi.
Ancora nude, abbracciate e sdraiate su un unico letto, le raggiunse la telefonata di Carlo.
‘Com’è andata?’, chiese subito Sonia.
‘Come vuoi che sia andata’ sono tra i 50′, rispose lui con malcelata soddisfazione ‘non potevano essere questi a fermarmi’ sarà più dura domani’
‘Benissimo sono felice’ tra quanto arrivi?’
‘Credo di farcela in mezz’ora’ non mi sembra che ci sia traffico’ se volete ci vediamo al bar dell’albergo, così usciamo subito per mangiare qualcosa’ rispose Carlo
‘Ok a tra poco allora’ terminò
Giuliana e Sonia loro malgrado, si alzarono dal letto ed iniziarono a prepararsi e, dopo circa mezz’ora, scesero al bar dove trovarono Carlo ad attenderle.
Insieme uscirono dall’albergo e si incamminarono verso le strade di Amburgo che si andavano ad affollare e poi verso un locale dove avrebbero cenato e, successivamente, verso una discoteca lì vicino per passare la serata.
Carlo stava già gustando la vittoria, la cena e soprattutto la presenza di due amiche tanto fiche quanto disponibili anche se sapeva che il giorno avrebbe dovuto cimentarsi nella parte più difficile del torneo e non poteva certo presentarsi con due occhiaie da panda ed ore di sonno perse e, visto che lui aveva già in mente come terminare la serata, propose alle donne di rientrare in stanza; non voleva pregiudicare la sua forma mentale ma neanche perdere la possibilità di farsi una bella scopata con la compagna e la sua amica.
Erano le undici quando varcarono la soglia dell’albergo.
Appena dentro la stanza Carlo passò il suo braccio intorno al corpo di Giuliana, la quale si girò offrendo la sua bocca al compagno di Sonia che nel frattempo stava già spogliandosi nel bel mezzo della stanza in attesa di intrufolarsi tra qui corpi che così bene conosceva.
Tutta nuda con i capezzoli ben dritti dall’eccitazione, si avvicinò a Giuliana iniziando a spogliare anche lei; abbassò per prima i suoi pantaloni, alzando delicatamente una gamba per volta per sfilarli del tutto e successivamente passò al golf e, dopo averlo tolto, prese a slacciare il reggiseno.
Subito si trovò con i seni di Giuliana tra le mani, ed iniziò a massaggiarli per poi affondare le sue labbra meravigliose su quei capezzoli in trepida attesa di baci e leccate.
Carlo si era tolto da solo i calzoni e sotto era evidente il suo stato di eccitazione; un cazzo di 18 cm con sopra una larga cappella spingeva per lasciare quel luogo di tortura che erano i suoi slip e a questo lavoro pensò Giuliana che abbassò le mutande di Carlo e si ritrovò in mano un arnese gonfio di desiderio.
Le vene del cazzo di Carlo, erano già gonfie e quello era un metro del desiderio dell’uomo più che attendibile, tanto che la prima gocciolina di piacere che uscì dal suo cazzo, Giuliana proprio non se la fece scappare: fu pronta ad aprire la bocca, accogliendo al suo interno l’arnese di lui mentre Sonia baciava con furore il suo compagno.
Ma vedere la sua amica che stava facendo un pompino a Carlo, fece venire voglia a Sonia di fare la stessa cosa e Giuliana, che non voleva far torto alla sua amica, si sfilò di bocca il cazzo porgendolo a quella di Sonia e alle sue attenzioni.
Iniziarono a spompinarlo in due, passando le loro lingue sulla cappella e sul glande di Carlo; insieme scesero verso le palle gonfie leccandolo e mordicchiandolo con delicatezza e poi, ancora insieme, salirono lungo tutto il glande fin sopra la cappella le leccarono insieme.
Carlo ormai non sapeva più di chi era la lingua, di chi era la bocca che così avidamente si appropriava del suo cazzo, chi era a dargli baci sulla cappella ma la cosa ormai lo interessava poco, preferendo godersi l’avidità delle donne.
Avvicinarono due letti in modo da potersi sdraiare tutti e tre e Giuliana a quel punto ricordò ai suoi amici il divieto di essere penetrata ricevuto da Mauro al momento della sua partenza: ‘Non devi farti penetrare’, furono le parole imperiose di Mauro.
Ma Carlo e Sonia, con un cenno di intesa tra loro in un sorriso ironico, spostarono contemporaneamente l’attenzione sul corpo di Giuliana con l’intento di farla recedere da ciò che le aveva ordinato Mauro.
Sdraiarono Giuliana e Sonia subito allargò le sue gambe proprio sopra il volto dell’amica, offrendole la sua fica da leccare mentre Carlo si dedicava alla fica di lei.
Giuliana leccava e a sua volta riceveva leccate; il dito medio di Carlo si intrufolò con decisione nella sua fregna e prese a masturbarla toccandole prima le grandi labbra passando e ripassando il suo dito sopra di esse.
E mentre lei agevolava il contatto con il dito di Carlo, allargava le gambe per permettere l’intrusione di quel piccolo cazzo, mentre Sonia spinse ancora più forte la sua fica dentro la sua bocca e con il dito si toccava il clitoride per aumentare il piacere.
Il primo orgasmo raggiunse Sonia proprio mentre Giuliana le aveva allontanto il dito per fare un pompino al suo clitoride e la sborrata di Sonia si riversò per intero dentro la bocca dell’amica.
Sentire l’odore e il sapore denso e dolciastro della schizzata di Sonia e questo provocò in Giuliana un’eccitazione incontenibile, tanto da venire a sua volta tra le mani di Carlo.
Una volta terminate le contrazioni di piacere di Giuliana , l’uomo provò ad inserire il cazzo dentro la sua fica ma in un attimo la donna si riprese impedendo all’uomo di entrare in lei.
‘Questa volta non posso’ Mauro me lo ha vietato” disse non senza difficoltà Giuliana
‘Ma dai’ noi non diciamo nulla” disse Sonia la quale aveva preso a stuzzicare i capezzoli di lei
‘dammi il piacere di vedere il cazzo di Carlo che entra nella tua fica’ dai voglio vederlo entrare ed uscire da te” terminò.
‘Lo vedrai solo quando avrò il permesso di farlo’ non voglio deludere Mauro anche perché andrei incontro a punizioni ben più pesanti’ ma guarda”, disse Giuliana ”guarda come mi sta leccando’ guarda la sua lingua che entra nella mia fica’ vieni vicino fatti leccare anche tu’ vieni qui” terminò Giuliana, tendendo nel contempo le mani in direzione dell’amica.
Sonia assecondò la sua amica e subito offrì alla bocca di lei i suoi capezzoli che in un attimo sparirono risucchiati all’interno ma per fare ciò dovette sdraiarsi vicino a lei e a quel punto Carlo, che ancora stava leccando Giuliana, si ritrovò davanti anche la sorca di Sonia.
Lasciò così la fica di Giuliana, nella quale inserì il suo dito continuando ad esplorarla per bene, ed iniziò a leccare quella della compagna mescolando gli umori e i sapori delle due amiche.
La lingua di Giuliana nel frattempo si muoveva sul seno di Sonia, leccava con accurata attenzione sia la mammella, dove poteva sentire bene le piccole protuberanze protese a cercare piacere, e sia i capezzoli duri e rigonfi che prepotentemente si ergevano contro di lei.
Sonia, che non voleva essere solo oggetto di piacere, stringeva con le dita quelli di Giuliana; li accarezzava, li torceva e li tirava con forza, provocandole anche dolore.
Ma a Giuliana quel dolore faceva piacere, e l’amica ne era pienamente cosciente ed era ciò che desiderava; dal canto suo Giuliana, riceveva quelle continue strizzate come piccole punizioni di una cosa non fatta o fatta male e ciò provocava in lei piena soddisfazione anche mentale e ne godeva molto, tanto da venire in un secondo orgasmo nella mano di Carlo che ancora era intento a masturbarla.
Sonia si accorse dell’orgasmo dell’amica e questo fu per lei molto eccitante; la contemporanea azione, sua e del suo compagno, avevano prodotto il risultato voluto e ciò trascinò anche lei in uno stato di eccitazione tale che venne subito nella bocca di Carlo, riversando dentro la sua bocca tutta la sua sborra e il suo piacere.
Ma Sonia, dopo il orgasmo, non si era affatto placata desiderando ricevere un cazzo dentro di se, tralasciando per un attimo l’intento di far recedere Giuliana dal divieto impostole da Mauro e tirato Carlo verso di se, allargò le sue gambe chiedendogli di essere penetrata: ‘Vieni, sfonda questa fica’ sono tua’ prendimi con forza’ voglio sentirti entrare’ guarda Giuliana cosa mi sta facendo Carlo’ vedi?’
‘Certo che lo vedo” rispose, lasciando per un attimo i seni di Sonia ”e mi eccita anche vederlo entrare ed uscire da te’ ma la cosa non cambia’ non posso proprio’
‘Guarda’, continuò Sonia ‘guarda la tua amica com’è troia’ spingi Carlo dai forte’ ohh, sì dai ancora’ sfonda questa sorca’ è tua dai’ ancooora siiiii’ disse venendo con violente contrazioni.
A questo punto Giuliana, eccitata molto dalle parole di Sonia e dalla scena alla quale stava assistendo, aprì le gambe per porgere la sua fica alla bocca di Sonia che era ancora in preda ad una forte ed incontenibile eccitazione e questa non si fece pregare per succhiare con forza e violenza la fica dell’amica mentre Carlo stantuffava ancora dentro la sua sorca senza fermarsi ed iniziando ad emettere dei rantolii di piacere.
Carlo scopava Sonia mentre si teneva sulle braccia e questo gli permetteva di avvicinarsi con la bocca ai seni di Giuliana che a gambe larghe a cavalcioni stava offrendo la sua fica alla bocca di Sonia.
Non appena i seni di Giuliana furono alla portata delle sue labbra, prese a succhiarli anche lui, esattamente come aveva fatto prima la sua compagna; li sentiva ancora bagnati della saliva di Sonia ed ora toccava a lui ciucciarli e tirarli tra i denti; sapeva di essere fonte di piacere per le due donne giacché ne sentiva i loro gemiti.
Giuliana al contatto della bocca di Carlo sui suoi seni, li protese ancor di più nella sua direzione che a questo punto poteva scopare con Sonia e leccare e mordere i capezzoli di Giuliana mentre da sotto la sua compagna vedeva tutto e leccava con vigore la fica a Giuliana.
La visione dell’amica leccata da Carlo, il sapore della sua fica e il cazzo di Carlo che la stava scopando, fecero esplodere Sonia in un orgasmo travolgente che contagiò anche Giuliana la quale lasciò cadere dentro la bocca dell’amica il suo sperma e questo moltiplicò ancor di più se possibile, il piacere di Sonia che bagnò, a sua volta, con il suo succo lenzuola e materasso.
Ma Carlo non voleva sapere di finire così la serata e dopo aver provato ancora una volta ad entrare nella fica di Giuliana ed avendone ricevuto l’ennesimo rifiuto chiese a Sonia di girarsi perché voleva penetrarla nel culo ma inaspettatamente quest’ultima le disse di no ”il culo te lo darò domani se riesci a rientrare tra i primi dieci del torneo’ per ora accontentati della mia fica e della bocca mia e di Giuliana”.
Carlo non aveva più tempo di aspettare e così si riposizionò ancora una volta nella fica di Sonia che fu ben lieta di ricevere ancora una volta il grosso cazzo del compagno.
L’uomo prese a scoparla con forza, quasi con rabbia e mentre Giuliana gli offriva la sua bocca lui poggiò le sue mani sui seni di Sonia stringendo con forza i suoi capezzoli e spingendo il suo arnese sempre più dentro con sempre più velocità; e alla fine sentì salire dalle palle lo sperma che riversò nella fica di Sonia in due o tre gettiti potenti.
Ma anche Sonia presa così con durezza, con i capezzoli ormai bianchi per la mancanza di circolazione di sangue, venne a sua volta, contenta di aver avuto ancora il cazzo di Carlo dentro di se con tutta la foga che il suo uomo sapeva donarle e tutta la voglia della troia in calore.
Giuliana dal canto suo venne ancora una volta perché aveva assistito alla ultima scena mentre si stava masturbando, toccandosi i capezzoli.
La stanchezza della giornata li lasciò così sul letto, nudi e sporchi dei loro umori e Carlo ebbe solo il tempo di chiedere al portiere di essere svegliati alle otto prima di cadere, tra le due donne, in un sonno profondo.

Attendo i vostri commenti ed impressioni a: pisolo55@email.it

continua Il giorno seguente, dopo la sveglia e una rigenerante doccia, fecero una abbondante e ricca colazione al bar dell’albergo ed insieme presero un taxi per andare alla finale del torneo: il programma della giornata era tutto qui!
Era inutile poter prevedere l’ora in cui il torneo sarebbe terminato e pertanto era impossibile abbozzare un qualsiasi programma per la giornata, tanto valeva accompagnare Carlo alla finale.
Dal canto suo Carlo aveva in mente solo la finale e il premio, anzi i premi, dal momento che oltre a quello in denaro, messo a concorso dagli organizzatori dell’incontro, c’era in ballo anche quello in natura con la promessa di Sonia che aveva messo in palio il suo culo’ e a quale tenesse di più era difficile saperlo.
Era già tardo pomeriggio quando con un po’ di alti e bassi, qualche colpo di fortuna e qualche bluff ben riuscito, Carlo si classificò all’ottavo posto, vincendo così, oltre che una bella sommetta, anche il culo di Sonia e, in cuor suo, sperava di ricevere anche un extra rappresentato dalla fica di Giuliana.
Carlo era spossato dalla tensione accumulata e le due donne al contrario dalla scomodità dei seggiolini in cui avevano posato le loro chiappe per così tante ore, decisero quindi di tornare in albergo per ristorarsi un po’, docciarsi, cambiarsi d’abito ed andare a mangiare qualcosa in un ristorante tipico per poi terminare di nuovo la serata nella stanza dove Carlo aveva tutta l’intenzione di ‘ritirare’ la sua seconda ricompensa della giornata.
Dopo aver gustato una cena in perfetto stile tedesco,bevendo anche un’ottima birra, i tre amici fecero ritorno nell’albergo mentre Sonia e Carlo non erano persuasi dal rifiuto ricevuto la sera prima da Giuliana e quest’ultima, al contrario, non aveva nessuna intenzione di recedere dal divieto che Mauro le aveva imposto alla partenza: ‘non ti devi far penetrare’ per il resto potrai fare e farti fare tutto ciò che vorrai’ ma senza penetrazione”
Quelle parole le tornavano alla mente anche ora e per Giuliana rappresentava un ordine, oltre che un gradevole piacere di schiava, l’essere presa in considerazione dal suo padrone con così tanta manifesta fiducia nei suoi confronti.
Mai e poi mai avrebbe ceduto alle lusinghe che i due amici certamente avevano in programma.
Giunti presso la hall dell’albergo, Carlo si affrettò a chiedere la chiave della stanza e, per festeggiare l’ottimo piazzamento nel torneo, anche due bottiglie di champagne.
Già dentro l’ascensore i tre iniziarono a scaldarsi ed infatti Sonia, non appena le porte si furono chiuse, iniziò con l’infilare le sue belle mani sotto la camicia di Giuliana per accarezzare con sfrontatezza i suoi seni mentre Carlo, dal canto suo, si abbassò alle ginocchia per alzare la gonna e dopo aver scostato le mutande iniziare a leccare la fica della sua amica.
Qualche attimo dopo Sonia lo fece rialzare e, sbottonando la patta di pantaloni di Carlo, tirò fuori dalle mutande il suo cazzo già duro; lo prese in mano e, spingendo la testa di Giuliana verso il basso, lo porse alla sua amica.
Arrivati al piano, Giuliana si alzò ma Sonia le chiese di prendere in mano il cazzo del compagno e camminare così lungo il corridoio che li avrebbe condotti alla stanza.
‘Così’ replicò Giuliana ‘ma davvero vuoi che esco dall’ascensore tenendo Carlo per il cazzo?’.
‘Si” rispose l’amica ‘esattamente così’ dammi solo qualche passo di vantaggio che voglio farvi una foto’.
‘E se passa qualcuno?’, continuò Giuliana
‘Beh se si eccita avrà modo di unirsi a noi’ se vorrà’ altrimenti affari suoi” rispose Sonia che ridendo intanto stava accelerando i suoi passi.
Voltatasi all’indietro verso i protagonisti della scena, iniziò a scattare foto con il cellulare e rideva nel vedere nel piccolo obiettivo il grosso cazzo di Carlo stretto nella mano di Giuliana mentre insieme camminavano lungo un corridoio d’albergo; la cappella era gonfia e rossa e la mano dell’amica avvolgeva tutto il glande rendendo la cappella ancora più rossa.
‘Questa ora la mandiamo a Mauro” disse ridendo.
Per fortuna non li vide nessuno e Carlo, non senza qualche difficoltà per via dell’eccitazione e della mano di Giuliana, dopo qualche tentativo, riuscì ad inserire la chiave nella toppa e girare la serratura’ ora tutto era possibile!
Sonia e Carlo si avventarono letteralmente sopra Giuliana stendendola sul letto che, dal canto suo, aveva un bel da fare a donarsi a mani e bocche che volevano leccarla, esplorarla ed eccitarla nel tentativo di farla cedere.
Carlo avvicinò di nuovo un letto per formarne uno più grande ma nel fare questo urtò una lampada in ceramica che, cadendo, si ruppe mentre Sonia con estremo slancio, stava spogliando la sua amica.
Sembrava essere in balia dei più bestiali istinti Sonia mentre afferrava, strappando, tutti gli indumenti di Giuliana, la quale aveva un bel da fare perché lei desiderava essere spogliata e denudata dall’amica ma non aveva il tempo di muoversi che già le mani di Sonia avevano afferrato un altro indumento.
Fu a quel punto che bussarono alla porta; era il cameriere del piano che chiedeva di entrare con le bottiglie di champagne ordinate prima da Carlo e le tre coppe.
Sia Sonia che Carlo non fecero nulla per nascondere il corpo seminudo di Giuliana, la quale orgogliosamente mostrò all’uomo i suoi seni e la fica già parzialmente denudata ma ugualmente ben visibile.
Il povero uomo rimase a bocca aperta davanti a quello spettacolo inatteso e, balbettando chiese dove lasciare il carrello mentre si accingeva ad aprire la prima bottiglia.
Carlo lo fermò dicendo che le avrebbe aperte lui mentre faceva gesti con le mani per indicare il posto dove poter lasciare il tutto.
Diede una lauta mancia al malcapitato che il pover’uomo neanche vide preferendo lasciar cadere il suo sguardo sulla fica di Giuliana.
Chiusa la porta scoppiarono in una fragorosa risata e Sonia riprese a spogliare Giuliana con la stessa intensità di prima e Carlo, dal canto suo, prese a leccarle la fica in un 69 che posizionò nella bocca di Giuliana il cazzo ormai enorme dell’uomo.
Sonia dal canto suo si era completamente spogliata e a forza si fece largo tra le gambe di Giuliana, ponendo il suo viso accanto a quello di Carlo giacché voleva assaporare anche lei la fica della sua amica.
La trovò già bagnata sia dalla lingua di lui che dagli umori che iniziavano a colare tra le gambe di Giuliana e le sembrava che, rispetto alla sera precedente, fosse anche più buono il gusto dello sperma dell’amica.
Carlo, ormai non aveva spazio per continuare ad immergere la sua lingua dentro la sorca di Giuliana che era diventata preda esclusiva di Sonia, così chiese a quest’ultima di girarsi con le gambe verso di lui in modo da poter affondare il volto tra le cosce della compagna.
Sonia si girò e Carlo, prendendole le gambe le posò sopra le sue spalle, portando il viso fin dentro la fica di Sonia che intanto continuava a leccare quella dell’amica e Giuliana dal canto suo continuava a sbocchinare il cazzo di Carlo.
Carlo penetrò con forza la sua lingua dentro la fica di Sonia mentre con le mani allargava le grandi labbra nel tentativo di affondare colpi più profondi alla fica di lei.
Sentiva dai suoi lamenti che a Sonia piaceva quel trattamento e se ne rese conto anche perché vide che la compagna affondava con maggiore forza la testa tra le gambe di Giuliana che continuava a leccare, baciare ed ingoiare tutto il cazzo di Carlo.
Sotto i colpi della lingua dell’uomo, Sonia venne per prima e la sua sborrata fu così copiosa che cadde anche sul volto e sui capelli di Giuliana che si eccitò fortemente quando capì cosa le era accaduto, tanto da venire a sua volta donando all’amica una buona dose del suo sperma che Sonia certamente non mandò perso, leccandola anche tra le cosce.
A questo punto Carlo, girandosi, mise il cazzo tra le cosce aperte di Giuliana che, non appena capì cosa le stava per accadere, serrò fortemente le gambe nel tentativo di impedire di essere penetrata.
La sua mossa fu veloce e forte tanto che Carlo dovette rinunciare ancora una volta ad infilare il suo cazzo nella fica dell’amica.
‘No’, disse Giuliana quasi in tono di scusa ‘lo sai che non posso’ non insistere dai”
‘Ok ‘ rispose lui ‘va bene non ci proverò più” e chissà se aveva veramente capito o ci avrebbe riprovato ancora.
Sonia allora si sedette vicino a Giuliana, prendendo in mano il cazzo del compagno e portandoselo vicino la sua fica; Carlo, dal canto suo, non appena capì le intenzioni di Sonia premette il cazzo in un colpo solo dentro la fica della compagna la quale emise un grido che fu smorzato solo dal bacio che Giuliana stava dandole in quel momento.
Le due bocche si unirono e le mani andarono l’una incontro ai seni dell’altra: chi tirava, chi accarezzava e chi torceva, provocando dolore e piacere, i capezzoli all’altra mentre Carlo affondava colpi violenti con il suo cazzo dentro la fica di Sonia che gemendo mostrava di gradire mentre cercava di infilare un dito dentro la sorca di Giuliana che ora aveva di nuovo aperto le gambe per agevolare l’esplorazione dell’uomo.
La posizione, non certamente facile per nessuno, ma questo non impedì una serie di orgasmi violenti; Sonia perché trivellata dal cazzo di Carlo mentre torturava i capezzoli di Giuliana, ricevendo a sua volta uguale trattamento.
Carlo per l’effetto della scopata con Sonia che non appena capì che il suo compagno stava per venire, strinse ancor di più i muscoli della fica attorno al cazzo dell’uomo e le gambe attorno al bacino e Giuliana perché a sua volta sentiva le mani di Sonia che le stringevano i seni e i capezzoli e le dita di Carlo dentro la sorca.
Le sborrate furono copiose: Sonia sentì lo sperma di Carlo invaderle la fica e Carlo sentì quello di Sonia fuoriuscirle e scolare fin tra le cosce e Giuliana bagnò abbondantemente la mano di Carlo e le sua cosce.
Ma Carlo non aveva dimenticato la promessa della sua compagna fatta la sera prima e così, non appena ripresosi, andò a prendere una delle due bottiglie di champagne, fece posizionare Sonia con il culo all’insù mentre chiedeva a Giuliana di lubrificare per bene il buco del culo di Sonia.
Giuliana non si fece ripetere l’invito una seconda volta e subito si posizionò con il volto tra le natiche dell’amica e, allargate con le mani le chiappe, prese a leccare il buco di Sonia.
Appena i muscoli del retto iniziarono a lasciarsi andare, iniziò con l’infilare nel culo prima un dito e poi subito dopo un altro ed infine il terzo, avendo cura di massaggiare con delicatezza la zona che sentiva cedere di buon grado sotto le sue applicazioni.
Quando Carlo, che seguiva la scena e si era nuovamente eccitato, reputò che fosse giunto il momento adatto, prese la bottiglia, tolse la gabbietta che assicurava il tappo e, fatto saltare quest’ultimo, infilò la bottiglia nel culo di Sonia cercando di limitare la fuoruscita dello spumante.
Sonia sentiva scorrere nel culo il liquido fresco e le bollicine dello champagne solleticavano tutta la zona in una sorta di lavaggio alquanto prezioso.
Giuliana nel frattempo aveva ripreso in mano il cazzo di Carlo, iniziando una lenta masturbazione per aumentarne il desiderio e di conseguenza la grandezza del cazzo e Sonia, con la bottiglia nel culo, in parte inveiva ma dall’altra gioiva per l’inaspettata inculata ricevuta.
Carlo, usando molta cautela chiese a Sonia di alzarsi in piedi e quando questa fu in piedi spinse leggermente più dentro il collo della bottiglia mentre Giuliana, che teneva ancora in mano il cazzo di Carlo, iniziava a leccare i capezzoli a Sonia.
D’un tratto l’uomo tolse la bottiglia dal ‘ripostiglio’ in cui era stata messa, provocando un grido a Sonia, ed il liquido iniziò a versarsi sopra le lenzuola; Carlo e Giuliana andarono a bere direttamente dal culo della compagna che aveva trattenuto una quantità discreta di bevanda e provò un certo piacere nel sentire riscaldarsi l’intestino ormai libero da ogni cosa.
Appena cessò la fuoriuscita del vino fu fatta sdraiare di nuovo e a lei fu offerto di bere direttamente dalla bottiglia la parte restante e finalmente Carlo si posizionò sopra di lei per ritirare il premio; si avvicinò e chiese a Giuliana di prendergli il cazzo e di indirizzarlo nel buco che ormai era pronto ad accogliere il cazzo.
Con calma Giuliana prese il cazzo tra le mani, lo leccò per bene permettendo così un’entrata agevole nel culo dell’amica e lo collocò proprio sul buco del culo di Sonia; a questo punto Carlo, con pochi e risolutivi colpi, affondò per intero il cazzo facendo sussultare Sonia che non si aspettava un’entrata così repentina.
Subito dopo però iniziò a gemere di piacere; il cazzo la stava riempiendo completamente, lo sentiva arrivare fin su lo stomaco ed era una sensazione bellissima anche perché Giuliana nel frattempo si era infilata sotto di lei ed aveva preso a leccare con dolcezza i capezzoli mentre aveva infilato un dito dentro la fica con un movimento di dentro e fuori che non perdeva di vista il clitoride che andava a toccare ogni volta che usciva.
Era una sensazione bellissima: il cazzo dentro il culo, una bocca sui capezzoli e un dito dentro la sorca: cosa volere di più?
Nulla ed infatti l’orgasmo invase il suo corpo proprio mentre sentiva il desiderio di Carlo crescere dentro di lei; se ne accorse per via della velocità e della forza delle spinte di lui e questo accelerò di molto anche il suo.
Venne ancora una volta con abbondante sperma riversato sulla mano di Giuliana ma anche il cazzo di Carlo fu circondato da liquido vischioso e denso, che in parte era il suo sperma ma in parte proveniva dal culo di Sonia.
Giuliana eccitata dalla paradisiaca visione fini con il masturbarsi da sola, infilandosi quasi tutta la mano all’interno della sua fregna.
Sonia e Carlo si accasciarono l’uno sopra l’altra ma Giuliana non era del tutto contenta: a lei era stato vietato di ricevere in premio il cazzo di Carlo.
Così attese qualche minuto e quando capì che i due amici si erano ripresi, iniziò di nuovo a leccare il cazzo ancora sporco di Carlo il quale piano piano iniziò a reagire agli stimoli dell’amica e poi continuò riprendendo a leccare la fica di Sonia.
I risultati non si fecero attendere per molto: il cazzo era di nuovo duro e l’amica di nuovo in calore.
Così fece sdraiare Carlo mettendo Sonia sopra di lui, prese il cazzo e lo infilò con cura dentro la fica dell’amica che ormai si era di nuovo bagnata e lei si mise tra il volto di Carlo e il corpo di Sonia, in piedi a gambe divaricate mostrando indegnamente il suo culo all’amica e piegatasi in avanti verso l’uomo si fece leccare da lei il buco del culo e da lui il seno mentre la mano di Sonia si intrufolava dentro la sua fica.
Era una posizione che aveva sognato più volte; le piaceva essere leccata da una donna e le piaceva quando l’uomo di lei giocava con il suo seno’ se poi la donna la masturbava pure era in preda al delirio.
Ed infatti venne così, da sola, copiosamente, sulla mano della sua amica e gridando sul volto del suo compagno la gioia per quell’ultimo orgasmo.

Desidero ringraziare l’Amica che raccontandomi il fatto mi ha poi suggerito di scriverne una storia lasciandomi libera interpretazione
Grazie per aver scelto di leggere questo racconto; attendo commenti a: pisolo55@email.it

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