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Trio

Insegnante a domicilio

By 7 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Jack e Liza erano una coppia quasi normale. Cresciuti insieme nello stesso di poche anime paese, avevano deciso di fidanzarsi non appena l’età adolescenziale sopraggiunse ed ora che erano diventati adulti programmavano, finalmente, le giuste nozze. Tutto era facile e sognante nel mondo di Liza ma qualcosa tormentava il povero Jack da qualche decennio. La sua cara compagna non si era mai degnata di ‘andare oltre’ con lui e lo aveva sempre lasciato a bocca asciutta sul più bello. Per un po’ Jack aveva cercato di parlarle spiegandole che la sessualità era una componente fondamentale dei rapporti tra fidanzati ma lei pareva proprio non sentirci e lo liquidava con un semplice ‘lo faremo dopo sposati’ che a Jack non prometteva nulla di buono. Lui, uomo ormai adulto e nel pieno del vigore, si sentiva sempre più solo e frustrato ma non osava contraddire la sua donna temendo che quel piccolo paese in cui abitavano ed il suo lavoro modesto, non gli avrebbero concesso tanto facilmente la possibilità di nuovi incontri specialmente in inverno dove quelle quattro anime che vi abitavano si rintanavano nelle loro casette all’ora di cena ed al mattino si risvegliavano all’alba per dedicarsi ai loro mestieri. C’era sempre l’opportunità di fare le valigie ed andarsene ma, infondo, non era questo che Jack voleva. Per compensare alle mancanze di Liza, l’uomo si rifugiava nei racconti erotici di qualche fumetto, oppure comprava film pornografici ai distributori automatici sperando sempre di non dare troppo nell’occhio. Paradossalmente, da quando i suoi sensi si erano fatti sentire in modo così preponderante, si accorse di non essere qual bravo ragazzo che, forse incoraggiato dall’opinione dei compaesani, aveva sempre creduto di essere. Spesso, infatti, si ritrovava a pensare nei momenti più disparati alle scene di sesso spinto che i film hard gli suggerivano o addirittura si perdeva nelle fantasie più sconce mentre era a qualche cena con i parenti. L’erezione permanente non gli dava tregua e lo costringeva a masturbarsi nei luoghi più impensati, talvolta a lavoro, e spesso veniva colto da orgasmi improvvisi la notte. Incoraggiato dalle visioni pornografiche di film e giornali un giorno si fece assalire da un dubbio: e se Liza non fosse stata capace di offrirsi con tutta se stessa nemmeno dopo le nozze? E se Liza si fosse rivelata troppo pudica ed inibita? Avrebbe mai lui potuto sopportare l’idea di avere finalmente nel letto tutte le notti una donna da scopare e non riuscire a scoparsela affatto perché magari questa avrebbe trovato qualche scusa banale per rifiutarlo? Questi tarli gli impedivano spesso di prendere sonno e si chiedeva se mai sarebbe riuscito a convertire Liza a solo un terzo di tutte le bieche fantasie che ormai gli balenavano nella mente ora dopo ora. La sua risposta in un momento di lucidità fu: no.
Poteva sempre andare con le prostitute ma non voleva. Decise che o Liza si sarebbe donata a lui prima del matrimonio o lui non si sarebbe sposato affatto ed avrebbe messo fine a quella messinscena anche a costo di dover migrare per trovare un’altra donna. Fu così che iniziò a guardare la sua compagna con occhi diversi. La incoraggiò senza successo a vestire provocante, ad esporre il suo seno generoso (Liza aveva una quinta ma la teneva sempre nascosta) e quelle rare volte in cui lei gli concedeva di essere accarezzata lui cercò di spingerle dentro tutto il suo sesso ma lei lo guardò come che fosse matto e gli disse di non farlo mai più. Insomma, l’impresa sembrava destinata all’insuccesso. Jack, sconsolato, si rifugiò nell’ennesimo giornaletto porno. Quello che lo colpì quella notte non fu, come al solito, la figa rosa e slabbrata di qualche attrice bensì un annuncio alquanto strano che recitava più o meno così: ‘La tua donna deve ancora imparare qualche trucco sul sesso e non sa come farti impazzire? Rivolgiti alle nostre esperte che, con discrezione, verranno direttamente a casa tua e le insegneranno a scopare davanti ai tuoi occhi’. A Jack sembrò un annuncio pazzo ma qualcosa lo spinse a telefonare a quel numero che veniva riportato infondo a quelle righe. Gli rispose una donna, cortese, per nulla simile a quelle dei centralini erotici (che lui alcune volte aveva chiamato per dare gusto alle sue seghe solitarie). Si scusò per l’imbarazzo ma fu messo subito a proprio agio poiché l’interlocutrice prese possesso della conversazione e gli spiegò che tutti quelli che telefonavano erano timidi e scettici e che non doveva preoccuparsi perché la sua azienda capiva bene il suo disagio. Gli fece domande sulla sua vita sessuale e per la prima volta Jack, spavaldo e fantasioso quando si trovava al bar con gli amici, si raccontò come un libro aperto e confessò a quella sconosciuta tutte le sue insoddisfazioni. Lei si rivolgeva a lui in modo calmo e tranquillo e non sembrava giudicasse la sua situazione piuttosto lo incalzava con ulteriori domande chiedendogli cosa volesse, che tipo di rapporto sessuale avrebbe voluto che la sua fidanzata imparasse a praticare, insomma, senza che Jack se ne accorgesse troppo, dall’altra parte la misteriosa donna stava tracciando un quadro preciso di ciò che Jack andava cercando. Dal canto suo il ragazzo non si fece pregare e si dilungò in dettagli sconci che solo a raccontarli, immaginando la sua fidanzata trasformata da casta suorina in porcona da bordello, gli procurarono un’erezione tale che mentre parlava gli toccò masturbarsi. Quando finì di raccontare (e di farsi una sega) la donna gli chiese indirizzo e numero di telefono dopodiché gli disse che gli avrebbero mandato una delle loro professioniste per il fine settimana e di tenersi pronto insieme alla sua fidanzata per l’ora di cena. Jack si sentì in preda al panico. Cosa sarebbe successo ora? Cosa avrebbe detto a Liza quando, comodamente seduti sul divano davanti a un dvd romantico, una donna procace e assatanata avrebbe bussato alla sua porta per insegnare loro a scopare come due animali? Ma ormai la frittata era fatta e Jack pensò che ormai doveva andare avanti. Quel sabato si preparò. Invitò Liza a casa sua come sempre per cenare assieme. Quando lei arrivò lui si mostrò meno sottomesso del solito. Ti sei depilata? Le chiese. Certo – rispose lei – lo so che ti piace sentirmi liscia quando mi accarezzi. Jack le chiese di spogliarsi subito e poi la rassicurò sulle sue intenzioni. Devo solo parlare ‘ spiegò ‘ ma preferisco che tu sia esposta in tutta la tua bellezza mentre lo faccio. Liza non aveva mai visto Jack così determinato, questa volta capì che, per qualche strana ragione, non aveva la situazione in pugno come sempre e non le restava che un’alternativa: dire di no ed andarsene o restare e vedere che cosa aveva in mente il suo fidanzato. Ma non si perse troppo nei pensieri, si denudò e si sedette accanto a Jack. ‘Tra poco busserà a quella porta una donna’ ‘ disse Jack. Liza non capì e gli chiese perché. ‘Sappi solo che qualsiasi cosa succederà &egrave per il nostro bene’ ‘ incalzò lui. ‘Devi farmi questo regalo o non ci sposeremo’. Lei stava per piangere ma il suono del campanello le bloccò le lacrime e queste non fuoriuscirono. Semplicemente rimasero per qualche secondo zitti ed immobili a fissare la porta. Poi Jack ruppe gli indugi ed andò ad aprire. Si ritrovò davanti una donna così come amava fantasticarle quando si eccitava la notte con i suoi pensieri osceni. Mora, con due seni enormi probabilmente frutto del chirurgo (ma ora non gli importavano queste sottigliezze), con addosso un vestitino semi trasparente e tacchi vertiginosi ai piedi. Lei disse semplicemente ‘ciao’ e, senza che nessuno le rispondesse e le chiedesse di accomodarsi, lei entrò sicura e si diresse subito verso Liza. Jack chiuse la porta e rispose tardivamente a quel saluto, ma ormai nessuno era più interessato alle presentazioni. Liza appariva sconvolta, tentò di coprirsi recuperando il reggiseno e le mutandine che Jack le aveva pregato di togliersi. Ma fu la misteriosa ragazza a chiederle di rimanere nuda. ‘Sei bella così’ ‘ le disse per rassicurarla accarezzandole il viso. E Liza come ipnotizzata dalla calma e dalla gestualità suadente dell’altra, si lasciò convincere e rimase a bocca aperta a guardarla come che questa fosse in possesso di chissà quali ulteriori verità. Jack prese la parola ma la sconosciuta sembrava abbastanza a suo agio malgrado l’uomo. Sorrideva a Liza e le sussurrava frasi all’orecchio accarezzando la ragazza sulle gambe, sulle braccia, sul seno stuzzicandole i capezzoli e Liza, incredibilmente, si lasciava fare tutto questo. Jack, comunque spiegò: ‘Vedi Liza, questa &egrave una persona che &egrave qui per spiegarti e per spiegarci un po’ di cose prima del matrimonio. Credo che non potremmo mai arrivare a quel giorno senza che tu abbia bene le idee chiare riguardo TUTTO ciò che io voglio da te. Io te lo mostrerò e tu sarai libera di partecipare quando vuoi ma ricordati che non tornerò indietro. Quindi, alla fine, se tu ti riterrai in grado di darmi queste cose io resterò con te altrimenti sarà ovvio per tutti e due che entrambi vogliamo cose diverse dalla vita’. Liza, da sempre così estranea a certi discorsi, sembrò capire tutto al volo e per la prima volta, non disse niente. Poi, per allentare il clima vagamente teso, la professionista del sesso si presentò con un bel sorriso e disse: ‘Sono Pam, vi dispiace se mi metto un po’ a mio agio?’ Nessuno osò contraddirla anche perché nel mentre che lo disse face scivolare via quell’impalpabile abito che aveva addosso e rimase completamente nuda. Jack iniziò a spogliarsi. La sua erezione non era mai stata così di marmo come adesso. Nemmeno davanti ai peggiori filmetti si era eccitato così tanto. Infondo, lui aveva visto nuda sempre e solo la sua Liza, non aveva mai avuto altre esperienze se non quelle di petting con la sua Liza ed ora era in presenza non solo di due donne nude ma, soprattutto, stava per vivere la sua vera prima esperienza sessuale completa e di certo non si sarebbe limitato dopo anni di astinenza forzata. ‘Dai Pam’ ‘ disse Jack ‘ ‘fai vedere alla mia ragazza come lo prendi in bocca’. Pam si chinò ed obbedì sotto gli occhi sconvolti di Liza. Prese in mano l’uccello duro di Jack e lo menò un paio di volte. Poi si avvicinò con la sua boccona carnosa a quella mazza ed iniziò a ciucciarlo guardando Liza come a volerle spiegare che la bocca andava usata in quel modo. ‘Ahhhh brava falle vedere bene come lo lecchi” ‘ diceva Jack immerso nel piacere. Pam continuava a rigirarsi il cazzone di Jack in bocca i intanto lo ghermiva con la lingua passando dalla cappella all’asta senza mai disdegnare i coglioni dell’uomo che, nel frattempo, si erano gonfiati come mai Liza aveva visto. Poi Pam si fermò un attimo e, mentre lasciava scivolare la mano su e giù facilitando la sega grazie alla saliva sputata su quella verga, si rivolse a Liza e le disse: ‘Non ti arrabbiare, anzi, perché non avvicini il tuo visino alla carne del tuo uomo e provi a fare quello che ho fatto io? Se vuoi lo possiamo fare insieme’non aver paura”. Liza era stupefatta ma come in trance obbedì a Pam e si abbassò verso il pene del suo fidanzato. Sentiva l’odore della saliva dell’altra donna mista a un odore più acre che lei non seppe definire. Tirò fuori la punta della lingua e cercò di dare una leccatina a quel cazzone che pulsava per l’eccitazione. ‘Dai amore, mangialo come ha fatto Pam” ‘ disse Jack alla ragazza. Liza tentennò poi aprì la boccuccia e iniziò a lavorare la cappella. Pam si dedicò all’asta e alle palle. Jack stava per scoppiare: ‘Ahhh porche che siete’.sto per venire ahhh ahhh’ e tra i gemiti di piacere Jack schizzò i suoi succhi in bocca alla fidanzata. Liza non se l’aspettava e, colta di sorpresa, si ritrovò la bocca inondata da un getto caldo di sperma. Non era capace a tenere a bada certe reazioni e, nella sua incapacità, lo bevve fino all’ultima goccia. Liza credette che la sua scuola fosse finita lì, ma non sapeva che per Jack tutto era appena inziato. Pam lo sapeva e quando lui si fu svuotato gli disse che ora iniziava il bello. Jack rispose semplicemente di si mentre Liza le disse che ormai aveva imparato tutto e che Pam poteva andarsene. Jack si fece serio e le spiegò che avevano appena cominciato. Poi le chiese se prenderlo in bocca le avesse suscitato qualcosa. Lei rispose di no. Fu così che Pam le infilò la mano in mezzo alle cosce senza tanti complimenti e ridendo disse: ‘Sai Jack non credo che alla tua ragazza le sia dispiaciuto”. Jack si avvicinò alla fighetta di Liza. ‘Lasciatemi stare!’ ‘ disse la ragazza. Ma nessuno dei due le diede retta. ‘Amore, sei tutta bagnata, come mai?’ ‘ chiese Jack ridendo. E anche Liza non pot&egrave insistere più con le sue reticenze. Ormai era chiaro che non era un pezzo di ghiaccio come aveva sempre voluto far credere.
Per la prima volta Jack aveva ricevuto un pompino e, perdipiù, dalla bocca di due donne contemporaneamente. Pam si avvicinò a Liza e le disse: ‘Che ne dici se mentre il tuo fidanzato si riprende non gli facciamo vedere come sappiamo essere brave noi ragazze?’. ‘Cosa intendi?’ ‘ chiese Liza. ‘Beh fammi provare a spiegartelo’ ‘ disse Pam ‘ ‘Però tu promettimi di stare rilassata e di non preoccuparti’. Liza non disse né sì né no. Si limitò a stare seduta dov’era. Pam si misa in ginocchio davanti a Liza e le allargò le gambe. Jack stava già riprendendo la sua normale erezione immaginando quanto Pam stesse per fare. ‘Hai una bella figa depilata’ ‘ disse Pam ‘ ‘proprio come la mia, aspetta te la faccio vedere” e così dicendo si alzò in piedi, appoggiò una gamba alla spalliera del sofà e mise la sua ficona divaricata a qualche centimetro dalla faccia della ragazza. Liza era sconvolta, non aveva mai visto un’altra vagina che non fosse la sua e, a dire il vero, forse non aveva mai guardato tanto bene nemmeno la propria. ‘Com’&egrave aperta!’ ‘ disse Liza con stupore. ‘Puoi accarezzarla se ti va, oppure puoi provare ad accostare la bocca e baciarla’ &egrave normale sai.. tra noi ragazze’ sono giochi innocenti”. Liza guardò Jack che le disse che se l’avesse fatto l’avrebbe adorata. Jack si teneva l’uccello in mano e Pam allora suggerì: ‘Liza, ascolta, perché non prendi in mano il cazzo del tuo fidanzato e muovi la mano su e giù come facevo io prima e intanto mi baci la patata proprio come che fosse la bocca di Jack quando vi baciate con la lingua’. Provaci!’. Liza era impacciata e in imbarazzo ma i due erano troppo convincenti. Con una mano prese a menare il pisello di Jack e, contemporaneamente, si mise a mangiare la passera di Pam. Dopo qualche secondo il suo corpo ebbe per lei reazioni inaspettate’Si sentiva calda in mezzo alle gambe come mai lo era stata, la figa le si bagnava in modo incontrollato e, senza nemmeno accorgersene, si ritrovò con la mano libera in mezzo alle cosce a strofinarsi con vigore il clitoride impazzito. Jack guardava la fidanzata in quello stato e non credeva ai suoi occhi: ‘Porca!’ ‘ le diceva ‘ ‘guardati come ti piace leccare la figa!’. E Liza, sconvolta di piacere gemeva senza distaccare le labbra dalla passera di Pam: ‘Mhmhmhmhmhmh”, mugolava la novella maiala. Quando il clima si fu definitivamente riscaldato, Jack si sentì di nuovo scoppiare l’uccello. Questa volta era determinato. Avrebbe fatto vedere alla sua fidanzata come si scopa. E senza no e senza ma si sarebbe scopato Pam davanti ai suoi occhi. Da quando la donna era entrata in quella casa Jack aveva avuto un solo pensiero: scoparsela a sangue. Ora era arrivato il momento e se Liza si fosse opposta, gli spiaceva per lei, ma lo avrebbe fatto lo stesso. Era giusto che finalmente anche le sue esigenze venissero rispettate. Pam sembrò quasi avere il potere di leggere nel pensiero perché si distaccò da Liza che guardò l’allontanarsi di Pam quasi come un’offesa personale: le aveva tolto il ciuccio dalla bocca all’improvviso. Pam diede le spalle a Jack e si abbassò lentamente sopra di lui decisa a sedersi sul suo cazzone in tiro. Quel divano stava vedendo più sesso in una sola notte che in un’intera vita in quella casa. Liza comprese le intenzioni dei due. ‘Cosa vuoi fare?’ ‘ chiese a Pam in modo retorico ‘ ‘Non voglio che lo fai!’. Jack intervenne prendendo per i fianchi Pam ed accompagnandola, se mai ce ne fosse stato bisogno, a sedere la sua calda figa sul suo pene eretto. Dopodiché disse: ‘Liza, lasciaci scopare in pace, guarda e impara!’. Così dicendo infilò il suo bastone dentro alla patata di Pam che, pur essendo di notevole larghezza, si riempì perfettamente con l’uccello di Jack. ‘Ahhh, che cazzone che hai!’ ‘ esclamò stupita Pam quando si trovò impalata. Pam si dimenava su quell’uccello e più ci ballava sopra più le sue tettone le sbattevano sotto la gola. Jack non aveva mai vissuto nulla di simile. Non riusciva a stare fermo, non gli bastava essere scopato così egregiamente, dava colpi anche lui col bacino. Liza urlava: ‘Basta! Smettetela!’. Ma i due non sembravano affatto intenzionati a smetterla, anzi, urlavano di piacere e si abbandonavano a dialoghi osceni. A Liza non restò che fare quello per cui era lì: imparare. Pam si alzò per un attimo. Quando Liza vide quanti centimetri di cazzo poteva ospitare una figa rimase con gli occhi spalancati e disse rivolta alla donna: ”ma tu puoi tenere tutto quel cazzo dentro?’. ‘Anche tu puoi, quando avrai imparato lo potrai fare sempre anche tu, osservaci bene!’ ‘ le rispose Pam, tranquillizzandola. Dopodiché si girò e mise le sue tettone in faccia a Jack che prese a morderle con foga e a infilarci la faccia in mezzo pregandola di continuare a scoparselo. Pam non si fece pregare ma prima chiese a Liza di mettersi in ginocchio davanti a loro e di guardare bene da vicino i movimenti che lei avrebbe fatto per soddisfare Jack. Pam fu esplicita: ‘Liza, metti la faccia attaccata ai nostri sessi mentre fottiamo e guarda bene, solo così potrai imparare a soddisfare il tuo uomo!’: Liza obbedì. Quando Pam si impalò nuovamente su quella mazza, l’idea che la faccia di Liza fosse a pochi centimetri da quella cavalcata oscena, riempiva Jack di eccitazione e lo invogliava ad essere ancora più porco e disinibito. Aprì il culo di Pam e disse a Liza di leccare l’ano della donna. Liza non capì. Ma Jack fu ancora più esplicito infilando le dita nel buco del culo a Pam. Pam era in preda al godimento puro. Urlava, pregava Jack di continuare e incitava Liza a mangiare i loro sessi mentre scopavano. Liza si avventò su quell’ano violato dalle dita di Jack e quando Jack sentì la lingua della fidanzata inoltrarsi in quel budello quasi rischiò di venire. Liza non si limitava a esplorare quell’ano con la lingua ma, ormai, perdutamente eccitata e vogliosa anche lei di provare i piaceri del cazzo, si alternava a leccare l’uccello e la figa di quei due amanti incastrati oscenamente uno dentro l’altra. ‘Siete dei maiali! Jack non lo sapevo che ti piaceva fare queste cose’.’ ‘ diceva Liza mentre leccava, inconsapevole che le sue parole non facevano altro che accrescere il piacere dei due. ‘Ahhhh ahhhh si mi piace scopare ahhhh’. Adesso dovrai fare la troia anche tu’ guarda come mi piace fottere!’ ‘ urlava Jack e così dicendo prese a dare colpi su colpi a Pam che quasi volava su quel pistone. Poi Pam fu scossa da un orgasmo multiplo, urlava, si dimenava e quasi soffocò Jack con le sue tettone. Jack schizzò immediatamente fuori e dentro la figa di Pam ma anche in faccia a Liza.
Ma Pam era lì per un motivo specifico e sapeva che non avrebbe potuto andarsene senza che prima quella coppia non avesse ritrovato se stessa. Mancava solo un dettaglio: far scopare Jack e Liza. ‘Ora vi insegnerò a scopare tra voi!’ ‘ proclamò Pam. Liza, dopo tutte quelle nuove esperienze, era bagnata all’inverosimile ed eccitata come mai prima. Pam disse alla coppia di adagiarsi sul tappeto. Speigò a Liza che si sarebbe dovuta sedere sull’uccello di Jack mentre lui sarebbe rimasto sdraiato. Le avrebbe insegnato a scopare, non a essere scopata. ‘Il tuo Jack ti scoperà anche troppo, ma ora devi imparare tu a muoverti su di lui, e questo posso spiegartelo solo io’ ‘ la rassicurò Pam. Jack si mise supino. Malgrado i due orgasmi precedenti era già in tiro. Aveva troppe voglie represse e il tempo per riposarsi l’uccello l’aveva già avuto. Liza aveva paura ma Pam le spiegò che sarebbe andato tutto bene. Le consigliò di ciucciare un po’ la verga del fidazatao proprio come avevano fatto prima ma questa volta di farlo da sola. Liza obbedì. Mentre spompinava il fidanzato qualcosa di piacevolmente inaspettato le capitò tra le cosce: era la lingua di Pam. ‘Ma cosa fai?’ ‘ le chiese Liza. ‘Lasciati lubrificare bene, vedrai che ti piace” ‘ disse Pam iniziando a mangiarle la figa. ‘Ahhhh ahhhhh’ ‘ le urla di Liza si ammortizzavano nel pompino. Liza sgroppava come una furia sul viso di Pam la quale non si lasciò sfuggire l’occasione: ‘Hai voglia eh? Ora il tuo uomo te lo da!’. Così dicendo si avvicinò ai due. Liza era già pronta a sedersi sull’uccello di Jack ma Pam le diede i tempi giusti: ‘Calma, calma, non puoi saltarci sopra a questo modo’. E prendendola per i fianchi la indirizzò al cazzo del fidanzato. Con l’altra mano Pam teneva l’uccello di Jack in mano. ‘Bravi, così! Dai, incastratevi bene!’. Dopo un paio di tentativi i due erano uno dentro l’altra. ‘AHHHHH ‘ ‘AAAAAAHHHHH’ ‘ urlarono all’unisono. ‘Vi fa male a tutti e due, lo so’ ‘ disse Pam ‘ ‘ma ora dovete scopare e io vi aiuto’. Così dicendo Pam si mise alle spalle di Liza, tenendola per le chiappe e posizionandosi con il viso ben vicino ai due sessi. Prese le chiappone di Liza in mano e inziò a spingerle su e giù. ‘Ahhhh siiiii’ ‘ Jack già godeva di questi piccoli movimenti. A Liza faceva ancora un po’ male ma il dolore stava mischiandosi al puro godimento. Pam si infervorò nel vedere questi amanti. ‘Ahh dai! Dai! Dai! Scopate! Scopate, forza! Porci!’. A quelle parole Liza iniziò a sgroppare. Pam la teneva per il culo, la spingeva fino in fondo, fino alle palle di Jack. ‘Scopate!, Guardatevi! Guardatevi! Siete dei maiali!’. Jack prese a dare colpi col bacino e Pam teneva Liza impedendole di staccarsi da quella morsa di piacere. ‘AAAAAH AAAAHHHHH’ ‘ urlava la ragazza. Poi Pam iniziò a farla muovere più velocemente comandandole un orgasmo. Liza non aveva mai provato nulla di simile. Inziò a contorcersi, a urlare, a imprecare come mai nessuno l’aveva sentita fare e Jack si abbandonò a uno dei suoi schizzi migliori.
Le riempì la figa di sborra, noncurante, tanto, ormai, si sarebbero sposati.

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