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Trio

Interno 3 (epilogo)

By 13 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi alzo e giro intorno al tavolo. A Kate piace sempre provocarmi, le piacciono soprattutto le conseguenze. E stasera ne avrà di davvero inaspettate’

Mi alzo con calma mentre Kate mi osserva. Prendo il solito sacchettino e la sua espressione diventa subito attentissima. Sto bene attento a non svelare nulla e vado dietro di lei. Anche Frank cerca di guardare dalla sua scomoda posizione, e i suoi occhi continuano ad andare da me alle cosce di Kate.
Le prendo le mani e le porto dietro la sedia. Le piccole polsiere di seta circondano in un attimo i suoi polsi e la bloccano. So quanto la eccita essere legata, i piccoli movimenti che fa per divincolarsi servono solo a divertirmi ancora di più. Con le braccia bloccate dietro lo schienale della sedia i suoi seni sono ancora più spinti in avanti.
I capezzoli chiusi dalle piccole clip sono una sfida e una tentazione’
Con il piede giro la sedia di colpo, mettendomi Kate di fronte. Frank resta senza il suo panorama, il suo scopo, la sua dea e cerca di lamentarsi. Sposto anche lui con un piede, ora non mi interessa, non &egrave ancora il suo momento.
Sorrido mentre sbottono i pantaloni e libero il cazzo di fronte al volto di Kate, la puttanella si inumidisce le labbra. Sa bene cosa deve fare e accoglie golosa il mio cazzo in bocca.
E’ legata alla sedia quindi mi allontano un poco. Lei si allunga per tenerlo tra le labbra e io di colpo le prendo i capelli e le scopo la bocca. Colpi lenti ma profondi, per riempirla bene. Mi piace sentire come cerca di trattenerlo il più possibile. Mi accorgo che ha spalancato le gambe, e che Frank si &egrave spostato.
Le bacia i polpacci, che tenero’

I movimenti di Max non lasciano dubbi e spazio per possibili esitazioni o peggio ribellioni.
Se vuoi giocare con Lui stai alle Sue regole. Solo l’obbedire ti permette di far parte del Suo gioco e ricevere le Sue libidinose attenzioni. Io l’ho provocato, smuovendo il Suo animo imperante, e quella costrizione alle mie braccia mi fa capire che ogni mio movimento era sotto il Suo controllo’ mi ha lasciato giocare, me ne accorgo solo ora legata e bloccata nei movimenti su quella sedia.
Dimostro di aver capito l’ennesima lezione di disciplina ed apro offrendo devota la mia bocca come una bambolina troia disponibile per soddisfare solo i desideri del Maschio Alfa!
Prendo in bocca tutta la robusta virilità di Max. Mi riempio di maschio, sono artefice di ogni più piccola pulsione e brivido con la mia morbida linguetta di gattina velenosa.
La mia bocca si dilata parecchio dal diametro di Max che detta il Suo ritmo spingendo la cappella fin contro la mia gola. Soffocata da un Cazzo Dominante, che vibra e sbatte la mia bocca come più gli crea piacere, sento la mia bollente eccitazione colarmi sulle cosce e quando Max mi afferra per i capelli, soverchiando il mio piacere di lingua, non trattengo un mugolio licenzioso
– mummmmm – mugolo mentre spalanco le cosce in preda all’istinto animale di femmina.
Max non mi da tregua, non cede e non si impietosisce del mio richiamo. Lui si prende il Suo piacere su di me’ e la mia eccitazione &egrave una furia!
Frank Cazzo!
Max &egrave in totale sintonia con me e sa molto bene fino a che punto può tirare il gioco’ ci basta uno scambio di sguardi e mi concede le perversione del servetto. Afferra, tra le Sue grandi mani, il mio viso pieno di cazzo e scavalcando, con una sola gamba la mia, si porta in piedi al mio fianco.
Un invito.
Una concessione.
Puoi far salire i tuoi bacetti Frank
Bagna il muso al cane con tutto il piacere che provi a pomparMi Troia!
Questo &egrave l’invito di Max.
Frà, colto da un così prezioso invito, ha dimostrato tutta la sua intelligenza e controllo aspettando un mio ordine ed autorizzazione . Non smette di baciarmi le gambe e sono io a offrirgli il mio inguine avvicinandomi al suo muso. Porto il mio bacino al limite della sedia, la mie cosce spalancate, la mia fica contro alla sua bocca.
-Lecca bello, lecca da bravo cagnetto. Fammi sentire se la tua lingua &egrave davvero esperta come sembra. Fammi godere in faccia ad un uomo inginocchiato e dimostrami che sei lì davvero per servirmi. Prova a farmi mugolare un orgasmo-
I miei pensieri arrivano a Fra che piano scosta il mio perizoma fradicio.
Mi sento porca. Mi sento pura femmina.
Il cazzo di Max si gode ogni sussulto e contrazione che Fra riesce a rubarmi .
Credo che dall’alto Max abbia una visione paradisiaca e mi pare di sentirlo rallentare le spinte per non esplodermi in bocca’
Ed io mi sento ancora più porca!

francesco
La osservo seduta, sprofondata oscena sulla sedia.
A cosce larghe senza il minimo gesto di pudore.
Negli occhi ha quella luce strana che si accende in una Vera Donna quando stanno per rilasciarsi tutti i suoi freni. Quando come una cagna impudica abbandona ogni remora residua e matura la Sua voglia, la Sua crudeltà e il Suo calore.
Sono stupito, quasi abbagliato tanto Lei &egrave selvaggia e tanto mi sento rapito, eccitato.
Accenno a posarmi la mano sulla patta, davanti a Lei, sulla sedia, ma &egrave il Suo piede delizioso, secco e brusco a spostarmi la mano senza bisogno di parole. Senza dolcezza, e di questo non mi stupisco nemmeno, &egrave quasi naturale che il piede di Kate sia così brusco, secco e inequivocabile nel proibire. Lei &egrave la Dea.
Kate si divarica la fica con le dita, scostandosi il perizoma, ne scosta le labbra lucide, la apre sul purpureo del suo cuore caldo e fradicio, pulsante. La squarcia come aprisse con le unghie un cuore, lucido, pulsante.
L’odore della fica e del calore, animale, acre, selvaggio sembra farsi denso nell’aria, arriva alle mie narici netto, definito, inequivocabile.
Nel silenzio totale, quasi irreale, sembra di sentire solo le vene battere e pulsare.
E Max &egrave in piedi, offre a Kate se stesso, torreggiandole davanti. Protende il pube, ancora coperto dai pantaloni. Poi afferra un sacchetto, le lega i polsi dietro la spalliera, si apre la patta davanti al suo viso e sguainato il cazzo lo offre alle Sue labbra che golose lo accolgono. E’ un attimo, tra quando Max snuda il cazzo e quando il cazzo arriva a sfiorare le labbra della donna.
Posa la lingua sulla punta, ci gioca, divarica l’occhio di carne che ne fa culmine e si apre sotto la lingua come una microscopica bocca vogliosa. Kate ha gli occhi aperti, non li chiude mai quando fa un pompino, le piace vedere sfuocare l’asta e il pube e i peli ogni volta che il cazzo le riempie la gola. Max spinge avanti il bacino e glielo fa affondare nella bocca. Poi Max la prende per i capelli, li gira nella mano e tirandola con quelli sceglie il ritmo che gli piace e comincia a fotterle la gola. Affonda e quasi la soffoca, ora il cazzo le sembra enorme, i primi colpi fa quasi fatica ad accoglierlo completamente, poi educa la lingua a farlo, guidandolo a diminuire i primi conati di vomito scatenati dalla violenza della penetrazione. Soffoca, reprimi i conati e cola.
Max le esce dalla bocca, poi rientra con violenza. Ed &egrave di nuovo fuori, torreggia col cazzo nudo, teso, lucido di saliva.
E’ davanti a lei e sposta bruscamente la sedia con un piede. Posa la cappella sulle labbra e le impala nuovamente la gola.
Le fica comincia e gonfiarsi, a schiudersi stavolta non per le dita ad artiglio della donna come prima, ma da sola. Luccica gocce viscose sul taglio, sembrano le labbra di una ferita che colino sangue bianco, alieno.
Mugola a gola chiusa, come avesse un clitoride che il cazzo raggiunge ad ogni affondo sul fondo della gola.
Max spinge, le &egrave a ridosso col corpo, in piedi, le gambe a cavallo di quelle di Kate scivolata in avanti mentre lo ingoia. Ora le &egrave aderente, sfrega col suo corpo la catena che le morde i capezzoli ad ogni spinta del bacino e Kate a cosce divaricate sotto di lui quasi scivola dalla sedia. Poi la scavalca e si porta con entrambe le sue gambe a lato, a sinistra di quelle della donna sulla sedia.
Allora Lei alza un piede, puntellandosi, spingendo il culo per non cadere scivolando dalla sedia.
Lo porta al mio viso, il servo che accovacciato a terra non ha osato provare più a toccarsi, ha smesso di leccarle come un cane i polpacci e ha gli occhi persi dal desiderio e dall’eccitazione.
Il piede raggiunge il mio volto, dapprima quasi a tentoni, perché Kate non può quasi vedermi con Max che le impala la gola.
Scivola due volte prima di trovare bene il viso e atterrare sulle labbra. Le riconosce forse al tocco perché le forza e si offre alla lingua. Il Suo tacco a stiletto apre le labbra, le scosta e ad ogni affondo di Max, che le sposta e fa muovere il corpo e il bacino, e dondolare minacciosamente la sedia su cui lei &egrave seduta, si riflette nella mia bocca, aprendola o quasi scivolandone fuori. Poi il piede scivola sul collo sembra quasi poterlo cingere come una mano.
Kate contrae i muscoli della gambe, la flette e guida muta Frank più vicino.
Ora può governarlo meglio. Frank non ha colto lo sguardo con cui Max ha chiesto a Kate di fare quella cosa e asseconda il piede quasi con stupore, eccitato man mano che il volto si avvicina all’odore forte della fica.
Lo ha portato tra le cosce, a pochi centimetri dalla Sua fica piantandogli i calcagni nelle reni come speroni. Allarga le cosce. E’ un ordine muto. Come muta era stata l’intesa di Lei col Suo impalatore affondato nella gola.
Lascio scivolare la lingua fuori dalle labbra, indugio. Non vorrei aver frainteso e provocare la rabbia della Padrona sbagliando gesto. La lingua fuori come un cane.
E’ il colpo violento di Kate a farla posare piatta sulla fica. Kate serra le cosce. Mi trattiene quasi mi volesse soffocare col le labbra e il suo miele.
Ora davvero fatico a respirare, ad ogni colpo del cazzo di Max in bocca a Kate lei stringe più forte. Ora devo respirare e annaspo, muovo la lingua, sfrego il viso, mi unge del miele acre e denso che le stilla dalla fica.
Kate rilascia i muscoli e allenta la presa, Allarga le cosce. Il suo bacino oscilla al ritmo del cazzo che Le soffoca la gola.
Rilascia i muscoli e allarga le cosce.
E’ un ordine muto anche quello e poso subito la lingua piatta sulla fica. La carezzo salendo e scendendo più e più volte. E quando mi sembra che le labbra stiano per spalancarsi sotto la carezza allento la pressione. Tralascio il clitoride gonfio per ora.
Lo vedo crescere quando risalendo nel mio lappare gli occhi sono in alto e ne colgono il turgore.
La fica sa di sesso. E’ acre, forte il Suo sapore e ne sono quasi ubriaco, avvolto completamente dal Suo odore.
Poso la lingua sotto il clitoride, mi fermo, lo titillo piano, piccolo cazzo a cui fare un pompino. Ne disegno i confini colandoci saliva.
Ne saggio la consistenza con la lingua senza batterlo, solo giocando a variarne la pressione.
Poi allargo le labbra e lo accolgo. Aspiro, poi poso la lingua carica di saliva, lo inondo e lo rinfresco, poi lo aspiro e succhio ancora.
Il mento fradicio dei Suoi umori, se potessi vedermi col viso lucido e coperto del succo della fica della Padrona verrei senza nemmeno mettermi la mano sui pantaloni. Torno a dedicarmi a Lei. Ora scivolo e scendo lungo il taglio approfittando del fatto che Kate ha sollevato le reni e si &egrave quasi sollevata posandosi sulle mani legate dietro la schiena sull’orlo della sedia. Faccio scendere la lingua lungo il taglio, ora lo apro, lo separo lo lavo portandomi la crema raccolta in gola. Arrivo sporgendo la lingua dove la fica si chiude sotto e spingo cercando di raggiungere con la punta il culo. Ci arrivo quando Kate quasi frana, sfregando contro Max piantato in lei che sta quasi godendole nella gola. Sfioro la rosa stretta, la carezzo con la punta dura della lingua, la bagno degli umori della fica. Poi nulla. Kate che si lascia ricadere e quasi mi schiaccia il viso, io col collo torto in modo innaturale, dolente dello sforzo di raggiungerLa. La Padrona solleva un piede. Prima me lo posa sulla spalla, poi riesce a metterlo sul viso e lo scalcia. Sente sotto la suola la faccia fradicia di fica, sfrega il piede, poi spinge e mi allontana.
Kate chiude le cosce lentamente, in modo ostentato e chiaro per negarmi anche la sola vista della sua fica.

Mi sto gustando lo spettacolo e il pompino. Frank, da bravo cagnetto, ha colto l’invito e si &egrave tuffato a leccare e i gemiti di kate sulla mia cappella mi piacciono molto. Li lascio fare un po’, so che per godere davvero la troietta ha bisogno di robuste dosi di cazzo. E non sarebbe certo un leggero orgasmo di lingua a farle passare le voglie oggi.
Poi glielo sfilo dalla bocca, lucido di saliva ma non certo sazio. Kate mi segue con lo sguardo, delusa, mentre frank non si accorge di nulla. Sgancio la catenella che unisce le polsiere, lasciandogliele attorno ai polsi. Lo spettacolino mi ha stancato e ho in mente ben altro per la puttanella. Mi avvio verso il salotto e mi siedo sulla poltrona di fronte al divano, comodo e rilassato. Manca giusto qualcosa da bere, ma non dubito che arriverà.

Tutto si raffredda dentro di me.
Max ha interrotto il mio trip e di colpo ha bloccato la mia eccitazione.
Mi sento vuota e fredda. Come una gattina in cerca ancora di carezzine scivolo snodata lontana dalla sedia e lo seguo a carponi appiccicata alle sue lunghe gambe. Arrivo ruffiana fin sotto la poltrona su cui Max si &egrave seduto e mi struscio lusingandolo a darmi ancora le sue attenzioni.
Sfrego il mio turgido seno contro le sue ginocchia, annuso e respiro quell’uomo dal grande cazzo, lo venero e invito a prendermi ancora offrendomi disponibile al Suo piacere.
Lui non abbassa lo sguardo su di me e mi sembra di sentire il suo disappunto sulla situazione. Realizzo solo in quel momento che Francesco &egrave rimasto in disparte, seduto immobile sotto quella sedia senza ricettiva sudditanza nel seguire come un’ombra la sua Dea .
Mi bastano pochi minuti e capisco cosa desidera Max.
Vuole esser orgoglioso di me, del mio valore e carattere, vuole mettermi alla prova se davvero sono degna e consapevole del giochino che Lui mi concede.. mi basta un attimo mi sollevo sulle ginocchia e con voce alta parlo diretta fissando negli occhi francesco
‘ Misera nullità schiodati da li e adoperati immediatamente per dissetare il Padrone! ‘
Francesco si fa mesto in volto.
E’ pratica molto comune per un sub dinanzi a figure molto forti e facilmente irritabili rifugiarsi ‘nell’ameboso passivo’. Una sorta di mera consolazione e protezione : sono sub del tutto ‘ meno faccio meno sbaglio- divento fango e mi sotterro tra i vermi –
Troppo facile sottomettere qualcuno che si sotterra da solo.
Offrirsi, invogliare, essere perspicaci e attenti, dimostrare di possedere un cervello attivo,donarsi in pieno, del tutto, ogni gesto ed azione, ogni pensiero, essere prede non cadaveri fa della Dominazione una conquista eccitante .
Mentre Francesco si impiega nel preparare da bere io mi sento nascere dentro pensieri davvero neri.
Max sorride: forse di me, o forse del mio graffiare, o forse di Francesco, non importa, nulla ha più valore per me di vedere il suo viso sorridente.
Cerco un incrocio di sguardi e sfrego il muso contro i suoi polpacci risalendo con la mia linguetta la curva delle sue gambe’ arrivo in alto, arrivo fin dove lui mi lascia arrivare e porto il mio muso sotto al suo collo’ Max mi carezza la testa ed io godo di quel gesto come una lurida cagnetta.
Le mie moine si fanno preghiere e porto i miei polsi costretti dal raso sotto al suo sguardo..
Sono in ginocchio ai suoi piedi e dopo averlo addolcito lo prego.
‘Max per piacere sciogli i miei polsi e permettimi di usare le tue polsiere sul mio cagnetto che &egrave troppo disubbidiente. Si merita una lezione’
Max non risponde e non si muove.
Le strade facili le lascio per gente facile.
‘Mio Signore la prego se lo ritiene giusto mi permetta di punire Francesco che non ha dimostrato carattere e volontà di servirci’
Max ora &egrave serio in viso e piano slaccia i miei polsi lasciando cadere a terra i neri lacci.
Nel chinarmi a raccoglierli non dimentico di adorare e ringraziare come si deve una concessione così importante baciando devota le lucide scarpe di Max ‘La ringrazio Mio Signore’
Alzandomi entusiasta ed eccitata di aver tra le mani un giochino divertente noto Francesco in piedi che offre a Max da bere e lo strattono subito verso di me.
‘Ritorna dove eri il pavimento &egrave il tuo posto!’
Francesco freme’ non posso sapere da quanto tempo era affianco a Max ma immagino abbia sentito il mio desiderio di addestrarlo.
Francesco si sdraia sul tappeto della sala, pancia in su e questa volta gli ordino di allungare le mani sopra la sua testa.
Un basso tavolino sarà mio complice in questo gioco che prende vita sotto le mie azioni.
Mi rimetto a carponi e proprio come una gattina che ha in trappola il suo topolino mi aggiro rapida e sicura attorno alla vittima.
‘ Lo sai Fra che ora meriti la Mia punizione? Lo sai che di un ebete automa non me ne faccio di nulla e che dovevi seguirmi senza un mio ordine diretto, senza fiatare appiccicato ad ogni mio passo?’
Francesco annuisce
Io mi scaldo.
Mi innervosisco.
Credo che nella mia vita non mi abbia mai fatto cenno con la testa, come un somaro, nessuno a cui io ho rivolto una domanda
Afferro diretta i suoi gioielli e li stringo talmente forte che sento le mie unghie affondare sotto la stoffa dei suoi pantaloni
‘Allora hai capito che ti voglio devoto e prodigo verso la Tua Padrona?’
‘ siii Padrona’
‘ Ed hai capito che devi seguire ogni Mio passo senza che Io sprechi fiato per te?’
‘Siii Padrona’
‘ Ed ora ringrazia che ti punisco!’
‘ Grazie Mia Padrona’
E la mia mano sente la contrazione eccitata di Francesco.
Mi fa bagnare la sua mansueta figura ma nella mia mente servono costrizioni imposte ad un Mio sub.
Prendo le polsiere e senza fretta lego le braccia di Francesco contro una gamba del basso tavolino.
Mi sistemo prima su un braccio, poi mi dedico all’altro, stringo bene e ondeggio il mio culetto in alto quando devo passare il gancio sotto al tavolino.
Provo e mi accerto che il peso del tavolo regga eventuali ribellioni ‘ tiene, &egrave pesante abbastanza.
Ammiro la mia opera, memorizzo un’immagine visiva realizzata sotto mia volontà
La mia libido ha voglie ed ora ha un oggetto di piacere.
La sua cintura scivola tra le mie mani e faccio scendere i suoi pantaloni giusto quel tanto da liberare ciò che di lui mi serve .
Ecco la sua punizione: esser un cazzo e null’altro per me.
Voglio sentirne il gusto, voglio schiaffeggiare un uomo nella sua appendice maschile
Ci sputo, mordo, succhio il potere di un uomo. Non bado a nessun lamento o brivido di Francesco: per me &egrave solo carne da godere.
Il mio torace proteso sul ventre di Francesco mi fa stare col culo per aria ed un calcetto tra le mie chiappe mi fa interrompere le Angeliche Sevizie su Fra
‘ Prenditelo!’
La voce di Max &egrave severa.
Non desidero ne Fra ne il suo cazzo ma deludere Max sarebbe un grave errore.
Taccio e non me lo faccio ripetere due volte. Allargo le gambe sul cazzo e me lo prendo.
Lo cavalco a mio piacere e di fronte a Francesco ora vedo bene le sue braccia allungate ed i polsi obbligati contro al tavolino.
‘Sei solo un cazzo per il mio piacere’ gli dico con affanno
Vedo un’espressione estasiata di Francesco e mi irrita che l’animale goda della mia fica. Parte un gesto non troppo delicato e la mia mano arriva su quel muso indegno di godere. Scaravento un forte schiaffo e il dorso della mia mano a ritroso non risparmia pure il manrovescio.
Non sorride più l’animale.

Finalmente la cagnetta si &egrave scatenata.
Sorrido ammirando lo spettacolo, Frank con le mani legate al tavolo montato e maltrattato da Kate in versione splendida amazzone. Due seri professionisti irreprensibili scatenati nei rispettivi ruoli erotici. Sorseggio il mio rum mentre Frank si gusta la sorpresa che gli avevo promesso, il viso stravolto dal desiderio. Credo abbia capito che se osasse venire Kate sarebbe capace di strapparglielo. Lascio che le cose procedano, che la furia di Kate si sfoghi un poco. Ecco, adesso &egrave il momento. Mi alzo di nuovo, il cazzo già pronto. Ora non ho più voglia di giocare, adesso anche la mia parte oscura vuole la sua parte. I capelli biondi sono perfetti per afferrare la puledrina, sfilarla dal cazzo di Frank e farla girare verso di me. MI guarda negli occhi e non abbozza nemmeno una reazione. La spingo in ginocchio, le gambe ben larghe ai lati della faccia di Frank che con le mani legate non può far altro che subire. Ehi, ti avevo promesso una sorpresa, ora guarda e taci. Kate ha la figa gonfia, fradicia. Pulsa di voglia di femmina, di bisogno animale. La lascio andare e lei resta a quattro zampe, spinge in alto il culetto da femmina divina, cerca di strusciarsi come una gatta in calore. Lo appoggio tra le sue natiche e subito la sento irrigidirsi. Sa che lo farò, che niente può evitarlo. Si volta verso di me, gli occhi fiammeggianti di rabbia e passione. Mi appoggio e affondo nel suo culo, lento e inesorabile. Lei non smette di fissarmi mentre le labbra si schiudono. Piacere e dolore, desiderio e vergogna. E’ fradicia anche dietro, sono ore che cola miele. Con due colpi decisi le apro il culo e affondo dentro di lei che finalmente geme e si abbandona. Frank si gode lo spettacolo della sua Dea inculata da dieci centimetri di distanza. Non lo vedo, ma vedo il suo cazzo ben dritto di fronte al viso di Kate che non lo considera affatto. La tengo per i fianchi e la monto forte, ora gemiti e sospiri si sentono chiaramente. Con le mani la spingo verso il basso e capisco che il cagnetto Frank &egrave tornato a fare il suo lavoro. Kate si dimena, forse vorrebbe sottrarsi alla lingua di Frank, o forse cerca di agevolarlo. Poi inizia a muoversi languida, abbandonata. La conosco, so quando non resiste più. E so benissimo cosa potrebbe scatenare il suo orgasmo. Sollevo lentissimo la mano destra, affondo bene dentro di lei e poi la batto. La sculacciata &egrave forte, decisa. Lei sussulta, geme forte. Ancora una, poi un’altra. E finalmente la troia gode, un orgasmo profondo e lunghissimo. Mi trascina con lei e le godo nel culo mentre Frank lecca senza smettere. Forse per un impulso orgasmico la mano di Kate afferra il cazzo del suo servo, lo stringe fortissimo. E il mio povero amico commette l’errore di godere a sua volta imbrattandole la mano. Ancora dentro di lei sorrido, so già che Frank pagherà un prezzo altissimo per questo’

Note D’Autori
Per delucidazioni su codesto scritto: contattare ‘Max’ (no pausa pranzo che chiacchiera con me)
Per un encomio: contattare ‘Kate’
Per porcate: contattare ‘Frank’

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