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Trio

Judo

By 4 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Era da un po’ che la tensione fra me e mia moglie era alta, e analizzando con lucidità i nostri rapporti sessuali mi rendo conto che sfogavo su di lei idee e fantasie che incosciamente la punivano delle sue continue rotture di palle.
Ecco : punirla, questo era il mio desiderio, che sul piano sessuale si tramutava nelle fantasie più perverse che marito possa inventare per la propria donna.
Immaginavo che si concedesse a un altro per il mio e suo piacere, ma soprattutto il mio, che facesse con altri porcherie a me mai permesse sotto i miei occhi e ciò mi eccitava da matti e lei godeva del mio cazzo senza peraltro indovinare cosa la mia perversa fantasia sognava che lei stesse facendo in quel momento.
Era come se mi masturbassi nella sua fica immaginando situazioni torride come il solito sconosciuto che entra nella sua stanza mentre lei dorme e le strofina il cazzo sul culo scoperto, oppure che tornando a casa da una porta semiaperta vedo lei impalata sul grosso cazzo di nostro cognato Gianni (grande puttaniere !) che fotte e si fa sborrare in bocca etc. etc.
Tanto per fare qualcosa ci eravamo iscritti alla palestra di judo di Gianni, lui &egrave uno sportivo, maestro di judo, e ci riservava l’orario ad ultim’ora per nostra comodità.
I nostri progressi erano scarsi, finch&egrave una sera ci disse: ‘sentite, cerchiamo di impegnarci un po’ di più, sennò perdete solo tempo, soprattutto tu Carla, ora mi dedico un po’ di più a te’, e mentre io mi esercitavo in disparte cominciò a volteggiare con mia moglie che vedevo perplessa ed imbarazzata senza capirne il motivo. Dopo poco l’avrei capito benissimo !!

Ora, chiunque conosca appena un po’ il judo sa che la presa sul kimono apre ogni volta la giacca, e con somma meraviglia del maestro l’allieva, mia moglie, sotto il kimono quella sera non aveva indossato niente, per il gran caldo opprimente di quel periodo.
Ad ogni scontro Gianni si vedeva i seni di Carla ballare sotto gli occhi in bella vista, e vedendo che mia moglie continuava ad avvinghiarsi a lui senza far problemi dapprima cercava di non esagerare per non scoprirla troppo pensando che il mio intervento avrebbe posto fine a questo eccitante fuori programma.
Lui non sapeva che Carla non mi aveva nascosto niente delle sue antiche advances nei suoi confronti quando era ragazza : era arrivato al punto di abbracciarla per tentare di baciarla e mentre si strusciava col pisello duro sulla sua coscia ( era d’estate) le diceva che teneva sempre una sua foto sul comodino così quando fotteva con sua sorella pensava di mettere sotto lei, la sorellina minore, quella con le grandi tette dure all’insù. Io invece sapevo tutto e più volte lo immaginavo su mia moglie fra le sue braccia, fra le sue cosce sul nostro letto matrimoniale.
Improvvisamente realizzai che anche se in maniera impropria queste mie fantasie avevano preso corpo : Gianni afferrava mia moglie che prendeva lui per il giaccone e dopo qualche strattone finivano rotolandosi a terra uno sull’altra.
La cosa mi eccitò subito, e con discrezione cominciai a toccarmi l’uccello che si era subito impennato. Possibile che’
Carla era stata colta alla sprovvista dalla richiesta di Gianni, ma stranamente fu presa dall’ambiguità della situazione, ben sapendo che il cognato non poteva rimanere indifferente al suo seno che sempre più prepotentemente si mostrava, e cosa ancor più strana per il suo carattere cominciò a sentire un languore ben noto.
Gianni da parte sua una volta che si rese conto che mia moglie non sottraeva il seno alla sua vista, cominciò a essere un po’ più sfacciato : con la mano prima sfiorando poi palpando apertamente il seno di Carla, che ansimando cercava di buttarlo a terra lanciandogli occhiate di fuoco ; poi cominciò a indugiare un po’ di più a terra sul tatami immobilizzandola salendo ogni volta di più sul suo corpo, ed anzi cercando di pilotare la sua caduta a terra in modo che le potesse stare addosso.
Finalmente gli riuscì di farla cadere a gambe aperte e la immobilizzò mettendosi fra le cosce : aveva il cazzo duro e lo premette con decisione sul suo pube per farglielo sentire bene, strusciandolo anche un po, e a vederli già sembrava che stessero scopando.
Addirittura in un ruzzolone l’uccello di Gianni uscì dal calzone e si strusciò fra le gambe aperte di mia moglie, e anche nel rialzarsi mentre si fronteggiavano in ginocchio, il cazzo di Gianni restò da fuori nudo in avanti ancora minacciosamente rivolto verso il ventre di mia moglie.
Incredibile !
Gianni cercò di ricomporsi riponendo l’attrezzo nelle mutande, ma erano entrambi
rossi paonazzi, Carla col camicione aperto sul seno nudo, Gianni con l’evidente sagoma del cazzo in erezione. La situazione era precipitata in pochi attimi e prendeva sempre più una piega che sarebbe stato difficile arginare’
Mia moglie mi diede appena uno sguardo di sfida’e ricominciarono le loro schermaglie.
Io non mi perdevo una mossa, avevo smesso di far finta di esercitarmi, e col mio silenzio assentivo allo spettacolo di preliminari che inscenavano per me : non c’erano più due sportivi, ma un maschio che vuole possedere una femmina, che pur di fronte al suo compagno non respinge le profferte amorose.
Ancora per un paio di cadute Gianni continuò a strusciarsi fra le gambe aperte di Carla,poi oltre a ciò affondò il viso fra i capelli di mia moglie succhiandole il collo, mentre col bacino mimò nettamente i movimenti della scopata .
Carla sentendosi succhiata sul collo istintivamente inarcò il bacino incontro a quel pisellone mai provato, che tante volte aveva provato ad immaginare di poter toccare, ed Gianni per giunta prese un seno in mano accarezzandolo e stringendolo, mentre lei mise una mano fra i due ventri, per sentire l’uccello duro che le premeva il sesso .
Io vedevo tutto, non c’era dubbio : Carla voleva essere presa, anzi chiavata come mi disse volgarmente una volta che fantasticavamo di coinvolgere uno sconosciuto nei nostri rapporti, e tutto dipendeva dal mio atteggiamento.
Sia che io fossi uscito o rimasto a guardare, mia moglie, la mia fedele moglie si sarebbe comunque fatta chiavare da nostro cognato : mi mancava il fiato, il cuore mi batteva a mille, il cazzo mi tirava in maniera incredibile.
Gianni si voltò verso di me e vide che mi toccavo il pisello con la mano :capì.
Si rialzò ancora per continuare quella farsa di lezione di judo, pensai. Porca miseria ! Temetti di essermi sputtanato inutilmente, che cazzo faceva ? Non continuava ?
Invece lui una volta alzatisi, attirando a sé Carla cominciò a bisbigliare : ‘Allora che dici ‘ e le mise una mano fra le cosce- ti va di divertirti un po’ ?…Credo proprio che tuo marito gradisca’non capisci’vuole che io ti ‘ti”
‘Vuole vedermi scopare con te, eh?…’ disse Carla in un soffio ‘tu so bene che mi vuoi’che mi hai sempre voluto’ma ti sei mai chiesto io se voglio fare questa cosa con te’adesso’qui?…Te lo sei mai chiesto?’
‘Molte volte’ogni volta che ti guardavo il culo o cercavo di vederti le mutande sotto la gonna’e allora’vuoi fare l’amore con me?…’
Solo qualche secondo’: ‘NO !!…non voglio far l’amore con te”
Una smorfia di disappunto sul volto di Gianni che seguii col fiato sospeso ”Voglio essere chiavata, porco’porco tu e quel cornuto di mio marito che già si sta masturbando guardando quello che facciamo io e te ‘non sa fare altro’gli darò proprio una lezione’mi vuole troia ? Sarà accontentato”, disse con un sorriso perverso a voce un po’ più alta perché sentissi per bene.
Gianni ebbe un sorriso di trionfo : finalmente si sarebbe fatto mia moglie !!
Adesso si muovevano piano, come se ballassero un lento, sulla mattonella, e con dolcezza lui si avvicinò a sfiorarle prima le guance, avvicinandosi piano alla bocca, le mani erano già sul sedere e lo palpavano con calma, tranquillo per la mia mancanza di reazione, come per ribadire un possesso.
Infine la baciò, sulla bocca : aprì le labbra saettando la sua lingua nella bocca di Carla che l’accolse e cominciò rumorosamente a duettare con la lingua dell’amante.
Lui dopo aver visto il mio cenno di assenso, la prese per mano e la portò su un tappeto su cui stese un lenzuolo pulito, lei lo seguì docilmente, e si inginocchiarono uno di fronte all’altro.
Gianni le tolse allora il camicione, e un tuffo al cuore mi prese a vedere i seni di mia moglie nudi offerti ad un altro, che con sapiente lentezza li accarezzava da sotto, leccandoli poi ed ancora succhiando i capezzoli.
Ora li sentivo parlottare, a bassa voce ma non abbastanza perché io non sentissi.
Lui le diceva, per eccitarla ancora di più e per legittimare le porcate che stavano facendo :’Guarda che bello’puoi tradire tuo marito e farlo contento’&egrave questo che vuole’vuole guardare mentre fai l’amore con me’e accontentiamolo’facciamolo godere, come ti farò godere io” , e finalmente infilò la mano nel pantalone fra le cosce di Carla.
Lei strinse le cosce su quella mano sconosciuta e si strinse a lui che la baciava e la masturbava lentamente. Lei doveva essere eccitata al massimo perché la vedevo muovere il bacino sulle dita di Gianni, che subito le disse ‘Sei già tutta bagnata’non venire’aspetta”, e credo che dovette infilarle le dita nella fica perché riconobbi il movimento della sua mano e lei ebbe un ulteriore sussulto.
Cosa pensavo io ? Difficile da dire : più volte avevo sognato mia moglie a fare sesso con altri, persone nel sogno senza volto, con cazzi enormi che riversavano quantità enormi di sperma su mia moglie, ed ora vedevo quasi ovattato ciò che succedevo a qualche metro da me.
Neanche mi toccavo più il cazzo : se solo l’avessi sfiorato sarei arrivato come un ragazzino alle prime seghe.
Il pensiero, quello era martellante e sentivo una voce che telepaticamente diceva a Carla frasi che la spronassero a lasciarsi andare sempre più, e più pensavo quanto mi piaceva quello che stava accadendo.
‘Fai la troia amore mio’fallo per me’fatti chiavare da quel porco ‘tiragli fuori tu il cazzo dai pantaloni e prendilo in bocca’dai amore, succhialo’con quelle tue labbra stupende’e poi prendilo nella fessa’diglielo proprio così’fottimi’montami come una cagna’e poi mettiti a quattro zampe e alza il culo per prenderlo da dietro’dai, fattelo mettere anche nel culo’ ”
Quasi che mi sentisse lei si ritrasse, e per tranquillizzare lui, subito si mise in ginocchio e gli abbassò i pantaloni : il cazzo di Gianni durissimo e grosso svettò e urtò il viso di Carla, che senza scomporsi lo prese in mano e dopo qualche carezza se lo strusciò sul viso, lo portò alla bocca e iniziò a succhiarlo.
Ogni tanto mi guardava, e mi guardava anche Gianni, per sincerarsi che io non creassi problemi, ma lungi da me un’idea simile, tanto che ero in estasi a guardare quella puttana che avevo avuto per tanto tempo nel letto farsi fare tutto come una brava pornostar.
Gianni si rilassò e cominciò a parlare a volume normale : ‘Sei brava sai ? Succhi il cazzo come Simona Valli”
‘E chi &egrave ?’
‘Una puttana’come te’succhiami il cazzo cognatina’e allarga le cosce che fra un po’ te lo metto dentro.’, e fece segno a me di avvicinarmi.
Ormai erano entrambi nudi, ed anch’io mi misi nudo, a mezzo metro da loro due, ma Gianni mi tirò per un braccio vicino a loro, e Carla liberò la bocca dal pisellone che la riempiva e mi baciò sulla bocca rigirando la sua lingua sulla mia.
‘Ti piace il sapore di cazzo ? Com’&egrave ? Sono brava ? Vuoi mettermelo in bocca anche tu ? E’ tuo diritto dopotutto’oggi sono la vostra puttana” e tenendo i cazzi di entrambi nelle mani cominciò a succhiare ora il mio ora il cazzo di Gianni.
Eravamo tre bestie, due cani intorno ad una cagna in calore : chiunque fosse passato di là in quel momento avrebbe potuto accomodarsi in bocca o fra le gambe di mia moglie : lei avrebbe gradito ed io avrei ringraziato !
Carla cominciò a masturbarsi infilando due dita nella vagina, e ritraendole bagnate e lucide, e nel movimento si sentiva un rumore molliccio e di scivolamento : non l’avevo mai vista così, e mi piaceva spaventosamente.
La femmina ne aveva abbastanza dei preliminari, voleva essere montata, penetrata : si adagiò sulla schiena allargando le cosce e separando le labbra della vulva lucida e gocciolante .
‘Gianni !…-con tono basso, imperioso ‘vienimi sopra’fottiamo”
Gianni si pose in ginocchio col palo di carne fra le gambe di Carla, e appoggiò la cappella al pube strofinandola lungo lo tutto lo spacco, tuffandola leggermente, ma si impigliava nei peli, ed allora lei lisciandosi le labbra della fica liberò l’ingresso della vagina e spinse il bacino in avanti, e lui le spinse il cazzo nella fica.
Con un rumore vischioso il cazzo di Gianni sparì nel ventre di mia moglie, che dopo tanto tempo riceveva un cazzo che non era il mio.
Lui mise le mani sotto il suo sedere sollevandolo leggermente e tirandolo a se per penetrarla più profondamente, ma era già sprofondato in fondo e la cappella premeva sull’utero nelle viscere di mia moglie.
Non si muovevano ancora :’Siiii’così, giù in fondo’lo sento tuttoooo’hai un cazzo magnifico’non glielo do più a mia sorella’&egrave mio’lo voglio ogni volta che ti vedo’riempimi’godo giàaaaa’sono sulle nuvolette”
Usava espressioni che usava con me durante l’amore, ero geloso ma anche sconvolto da un piacere aspro, che mi mozzava il fiato, avevo sempre desiderato guardare da vicino una coppia durante l’amplesso, ed adesso mi accadeva con mia moglie, la mia compagna, madre dei miei figli, colei che compiaceva le mie voglie ed ora lo faceva in modo assolutamente inaspettato ed al di sopra di qualunque previsione.
Erano stati immobili a lungo, per evitare di godere troppo presto, ma la natura faceva il suo corso e i fianchi cominciarono voluttuosamente a muoversi : il pistone di Gianni cominciò ad uscire e entrare dalla vagina di mia moglie, ed ogni cinque o sei colpi la penetrava giù in fondo e si fermava.
Aveva classe : sapevo quanto piacesse a Carla condurre così la scopata ed attendevo con trepidazione il momento imminente del suo orgasmo, e soprattutto dell’orgasmo di Gianni.
Era strano, mi concentravo sempre di più sul cazzone di mio cognato , pensavo al suo sperma, mi chiedevo dove sarebbe arrivato, se nella fica, sul ventre e in bocca a Carla, come in un pornofilm interattivo della serie ‘dove volete che il protagonista goda ?’
‘Troia’godi’finalmente l’hai avuto’lo vuoi anche nel culo, eh’vuoi fottere anche lì”, mi sorprendevo a sussurrarle in un delirio ,mentre le mie mani accarezzavano il suo ventre squassato da quei colpi profondi, e strusciavo impazzito il mio cazzo sulla sua coscia.
‘Sborrami addosso anche tu ‘sussurrava ad occhi chiusi- riempitemi di sperma’voglio tanti cazzi”
‘Dai sborrale in faccia ‘falla bere che io le riempio la fica’hai sentito puttana’succhia il cazzo a tuo marito, se lo merita no ? Io ora vengo’arrivo ‘ti riempio la fessa’aaaah” fece Gianni, e Carla strinse le gambe circondando la sua schiena accogliendolo fino in fondo.
Io ascoltavo quegli insulti che in altri momenti mi avrebbero fatto infuriare e che ora mi mandavano in estasi !
Appoggiai il cazzo sulla sua faccia e cominciai a schizzare una quantità enorme di sperma : arrivai sulla sua bocca, nei capelli, sui suoi occhi, nel naso, tenendola ferma con la mano perché non si ritraesse : ma lei non si ritraeva, e leccava lo sperma che sgorgava dal mio glande.
Crollammo esausti, presi da spasimi di acre godimento, e rimanemmo fermi e muti per un po’.
Ma la lucidità non riaffiorava, la carica erotica non si era esaurita.

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