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Trio

La prima Monica

By 20 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Aver rivisto Isa dopo così tanto tempo mi ha fatto venire in mente le mie prime esperienze, e son passati più di venticinque anni. Ero infatti in vacanza in città dove tra l’altro studiavo mentre i miei abitavano in montagna e lontano:approfittavo proprio dello studio per stare lontano e poter andare al mare. Se fossi tornata a casa avrei dovuto di sicuro lavorare o aiutare e ormai mi consideravo cittadina.Lì dagli zii avevo una stanzetta in comune con Isa che lavorava in un negozio lì in città e che,dopo gli studi ,aveva chiesto di poter disporre della camera.Siccome la casa non era grande ci avevano messo insieme. La zia sopratutto era severa con me, come una mamma diceva lei, che non perdeva occasione di umiliarmi e punirmi. Dapprima impedendomi di uscire e poi invece non so perch&egrave passò a punizioni corporali che consistevano negli sculaccioni. Mi diceva: ce l’hai bello grosso e ora te lo faccio diventare rosso.Dai Isa vieni di là e dammi una mano.E tu (rivolta a me) non scappare.
Sapevo cosa voleva farmi e sapevo che ogni resistenza sarebbe stata inutile:erano in due e per giunta la zia era grossa davvero,con un seno enorme ma con il culo piatto, capelli bianchi e occhi celesti e pelle bianca.Odiava il mare e il sole, pur vivendo in una città di mare.Ma era lì perch&egrave lo zio era in marina sennò forse sarebbe ritornata dai parenti in Trentino. Isa invece era con capelli neri e occhi neri e vispi, due mani forti e un corpo ben fatto e che ,come donna, devo dire che aveva un bel seno sodo e un discreto fondo schiena, una bella pelle che in estate si dorava senza diventare n&egrave rossa e neppure nera:come difetto forse i piedi che erano grandi, lei aveva un 39/40 mentre io arrivavo al 37/38. Ma forse il fatto di avere a che fare con scatoloni e pacchi le aveva dato scatto e forza: la zia disse “dai prendila e tienila ferma” Io: no zia ti prego non farlo…Isa anche tu non stare a sentirla” La zia “Se vuoi Monica ti dò gli schiaffi, dieci ceffoni, così la camera e il bagno li tieni a posto e i piatti pure” Io:”Ma dovevo studiare ieri notte e non ho fatto in tempo…e se poi prendevo un brutto voto…”Lei:” di schiaffi ne prenderesti 20…allora sei pronta” Io:”sì sennò devo andare con i segni in faccia” Isa mi sollevò la gonna e rimasi con le mutandine indosso, ma la zia disse “oggi si cambia” e mi abbassò pure quelle . Così iniziò a colpirmi a piene mani mentre il mio viso si nascondeva nel seno di Isa,l’abbracciavo e dopo il quinto sculaccioni iniziai a piangere. “La zia disse :Visto che piangi ne prenderai due in più e poi vai a fare i piatti che intanto non puoi sederti”
Questo era un episodio che si ripetava spesso e per un nonnulla: e fu in una di queste occasioni che Isa mi fece conoscere il piacere saffico. Scoprimmo che mi piaceva farmi coccolare dopo le percosse e che anche lei provava piacere nel consolarmi:poi successe che le sue dita andarono nei miei solchi.Ma quello era ancora niente perch&egrave un giorno in cui gli zii andarono a messa lei mi disse che ” Se vuoi ti faccio un bagno, sei stanca e ti laverò io” Non ci trovavo niente di male e di strano, tra donne e per giunta giovani …così acconsentii e con piacer mi ritrovai nuda davanti a lei, con le natiche rosse e segnate dalle botte. Isa che aveva preparato tutto disse “L’acqua &egrave tiepida per evitare problemi…entra pure”. Entrai e trovai un ambiente piacevole e mi rilassai dimenticando di non essere sola e poi quasi sempre facevo la doccia e non ricordavo che fosse cosi bello e ancora non sapevo che sarebbe stato ancora più bello. Infatti lei mi riportò alla realtà quando mi iniziò a insaponare il seno e il ventre e poi quando mi fece mettere di fianco, mi passò la spugna dappertutto, tra le dita dei piedi e nelle gambe, non sfuggì alle sue dita neppure un centimetro:infatti quando con le dita arrivò lì si attardò e guardandomi negli occhi, con quei suoi occhi neri che osservavano i miei occhi verdi, chiese: ” Ti piace se ti tocco oppure no” Io :”certo continua pure” E lei mi incalzò dicendo”Se vuoi puoi farlo anche tu a me se ti va…anche stanotte” Non vedevo l’ora di farlo e godetti piaceri e sensazioni diverse quando Isa mi asciugò. Questo di toccarci e di stare insieme era diventata un’abitudine. Ma c’era un ma:Isa durante una festa di paese si era fidanzata.
Il problema non fu solo suo però, ma anche mio: siccome volevo andare al mare non potevo andarci da sola e così chiesi aiuto a lei, a Isa. Non era tanto amante del mare e così mi disse che se avessimo fatto i nostri giochini anche con Tonio,il suo fidanzato, lei mi avrebbe accompagnato sennò niente. Era un ricatto che mi avrebbe costretta a restare ancora in casa, a lavorare, oppure peggio che mai in paese a lavorare pure lì. A quel punto accettai e la zia fu ben felice perch&egrave così davo un’occhiata ai due fidanzatini che seppure maggiorenni erano, almeno Isa, sotto la sua responsabilità quantomeno perch&egrave la zia conosceva bene i genitori. E cosi ci recammo a un trentina di km dalla città dove c’&egrave una caletta tranquilla e riservata,almeno in questo periodo di inizio estate.Il posto era bello, con una pineta e degli alberi che proteggevano dal sole, con la spiaggia a pochi metri. Tonio iniziò subito a fare il maschio, a volermi schizzare acqua addosso, a lanciare sabbia …insomma a fare lo scemo.Poi iniziarono entrambi a sbacciucchiarsi e a pomiciare, prima fuori dall’acqua e poi anche in acqua.Quando Tonio poi dopo una breve nuotata uscì io stavo per entrare quando vidi che Isa correva fuori dall’acqua e un suo seno uscì dal costume: lei si fermò,ci guardò e rise. Tonio :” Dai toglitelo pure, non c’&egrave nessuno, siamo soli” E lei lo tolse e venne verso di noi, abbracciò Tonio e lo baciò, e con un braccio poi mi invitò ad avvicinarmi a loro.Mi attirò a se e io come un per farmi proteggere mi lasciai accarezzare: erano entrambi bagnati ma non sentivo freddo e neppure loro. Lui cominciò a baciare i seni,prosperosi , di Isa, mentre lei si iniziava ad abbassare la parte inferiore del costume invitandomi ad aiutarla.Terminai l’operazione e rimasi con il costume in mano e mentre Tonio scendeva con la testa verso il sesso peloso di Isa, lei mi slacciò il costume e mi invitò a sostituire Tonio:”dai Monica sai come si fa” Infilai la lingua e non feci caso a Tonio che si spogliava ma quando si mise a fianco ad Isa vidi che aveva liberato un grosso arnese (assai grosso e lungo o forse sono io che la ricordo così):Isa mi invitò a smettere e mi disse di guardare. Si inginocchiò davanti al suo uomo e aprì la bocca per accoglierne il grosso sesso.Lui prima la lasciò fare, godendosi lo spettacolo di lei piegata e con la bocca aperta e anche osservando me, per vedere forse se avevo o meno reazioni.Isa mi prese una mano e mi fece toccare il grosso cazzo di Tonio:era la prima volta che ne vedevo e ne toccavo uno.Lei mi invitò a sostituirla: “Hai visto come si fa? tu fai lo stesso”Ma io avevo la bocca più piccola della sua che ,in confronto alla mia,era un forno ma feci comunque del mio meglio e Tonio pareva gradire il mio gioco di lingua.Certo non sapevo ancora che alcuni uomini gradiscono che gli si lecchi la cappella o le palle ma tutti, lui compreso, apprezzano che gli si lecchi tutta la colonna e particolarmente la parte posteriore. Le sue reazioni erano evidenti, il suo sesso vibrava e lui teneva gli occhi semichiusi: gli piaceva ma gli piaceva pure osservare,
Isa infatti mi aveva accarezzato mentre leccavo il sesso di Tonio, e ora si apprestava a liberarmi del costume essendo io l’unica ancora vestita. Mi massaggiò il grosso seno e iniziò a tenere i capezzoli tra le dita:ero rispetto a lei ancora acerba, appena maggiorenne e senza esperienza se non quelle avute con lei.Di certo era questo che intrigava loro due e non sapevo ancora cosa sarebbe successo di lì a poco: Isa mi fermo e mi fece rimettere in piedi giusto per togliermi il costume, mi prese per mano e ci allontanammo seguiti da Tonio che era rimasto un po’ sorpreso ma seguì noi sotto gli alberi. Isa :”Quì ci sono gli asciugamani ” e li stese per terra. Ero anch’io nuda e sentivo lo sguardo di Tonio su di me, sul mio didietro in particolare che toccò con una mano e mi fece scattare verso Isa. Lei disse : “Ora mi sdraio e tu metti la tua fighetta sulla mia faccia così la lecco un po’ e così tu continui con Tonio che ne ha bisogno” Difatti l’eccitazione era un po’ scemata in lui, ma il cazzo era sempre lì teso ma non come sarebbe diventato di lì a poco, vuoi per la mia imperizia che ,per lui, era eccitante, vuoi per ciò che vedeva, cio&egrave Isa la sua donna che lecca una figa.Ma Isa leccava anche altro di me, come le gambe e anche il buchino; poi si alzò e si dedicò alla mia schiena e ai miei glutei ancora segnati dalle manacce di mia zia.Si attardava a leccare tra i glutei e ogni volta che ci passava con la lingua era per me motivo di brivido e di reazione che trasmettevo anche al cazzo di Tonio. Lui era impaziente e chiese :”E’ pronta?” E Isa rispose:”quasi” In effetti sentivo la figa e il forellino assai umidi, bagnati, morbidi.Il mio piacere usciva copioso dal frutto ancora acerbo e mai gustato, il cui sapore solo Isa allora conosceva. Isa mi risvegliò da quei momenti dicendo: “Ora &egrave pronta” Vidi il suo cazzo lucido che si staccava dalla mia lingua che vi si era quasi attorcigliata intorno, e mi passava alle spalle mentre Isa mi fece mettere carponi e mi accarezzava i grossi glutei che pian piano allargava, con delicatezza ma con continuità :”Ecco vedi come &egrave bello pronto?” aveva detto rivolta a Tonio. Sentii come se un dito , un grosso dito, fosse puntato e spingesse nel forellino. Ebbi uno scatto in avanti per sfuggire a quella forzatura. Lui si innervosì e disse a Isa: “Sbrigati e tienila ferma sennò mi si ammoscia” E lei mi venne sopra a cavalcioni sulla schiena, con la faccia rivolta verso di lui :mi teneva aperti i glutei, e di nuovo sentii come un grosso dito che spingeva ma, questa volta, non potevo muovermi e mi accorsi che era successo qualcosa quando sentii un rumore come un “trac” e provai un forte dolore .Urlai ma la bocca fu tappata da Isa e tra le sue labbra e la sua lingua mi tranquillizzai un po’: potevo sentire che avevamo, nella bocca e nella lingua lo stesso sapore.
fine prima parte Dopo quel bacio un poco mi calmai ma il bello doveva ancora arrivare, difatti sentii che usciva il cazzo dal mio didetro e cerca idi andare via a quattro zampe,ma fui ripresa e Tonio mi disse:” O ti rimetti a quattro zampe quì ora oppure tua zia verrà a sapere che tu e Isa di notte e anche qui vi siete date da fare” Io: ” ah si e allora ?” Tonio:”allora vuol dire che tu te ne torni in paese, e lei e io ci sposiamo”.Io: “Va bene ma ti prego se mi fai male smetti , ti prego” Lui si ripiazzò dietro di me,mentre Isa mi accarezzava il viso e i capelli. Un ahhrgh uscì dalla mia gola quando la cappella si rifece strada poi lui riuscì un poco ma per riaffondare di nuovo e per un bel pezzo e poi ancora di nuovo finch&egrave non sentii che il peso di Tonio era ormai su di me. Un lungo ahhahahahha risuonò nella pineta.Tonio ora era fermo, io piangevo ,a denti stretti o meglio mordendomi le labbra e con una mano di Isa che mi tappava la bocca e diceva: “Tu sbrigati e fai quello che devi fare e tu zitta. Vuoi che ci senta qualcuno?” Ma qualcuno non solo aveva sentito ma anche visto. Ma quella &egrave un’altra storia. Ora sentivo il suo va e vieni dentro di me,mentre le mani stringevano la sabbia e la terra e le ginocchia affondavano nel terreno. Isa: “Diremo agli zii che sei caduta e ti sei sbucciata un po le ginocchia” Due lunghi ahhahah ci avvisarono che Tonio era venuto. Mostrò la mia apertura violata a Isa come se fosse un trofeo e dopo si fece ripulire da Isa che non voleva ma lui le disse: “Erano questi i patti ricordi?” E la prese con forza per i capelli obbligandola a ripulirgli il cazzo e a fare lo stesso con il mio culone ormai aperto.Erano cosi indaffarati loro due e io così stordita che non ci accorgemmo di un’auto che si stava allontanando.
Fine

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