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Trio

La prima volta nel

By 31 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa per chi legge.
Quello che scrivo, quello che racconto e’ la trasposizione letteraria di momenti epocali, che nel bene o nel male, sta alle mie donne giudicare, hanno determinato la mia vita sessuale. A volte, mi rendo conto, sono molto crudo nei termini, nei commenti e nelle frasi che riporto, ma e’ mia intenzione, quando ricostruisco i miei accadimenti, ricalcare in toto quanto vissuto, detto ed ascoltato, che sia dolce e gentile, che sia crudo e forte. Quando, presto o tardi, iniziero’ a scrivere racconti di fantasia sara’ mia intenzione garantire uno stile piu’ raffinato possibile, ma nella realta’ quando si fa sesso in una certa maniera non mi e’ mai capitato di sentire dalla mia amante ‘dai su avvicinami il pene che provvedo a sollazzarlo oralmente con solerzia e dovizia’ (anche perche’ si sarebbe sentita rispondere con una fragorosa risata). Dovevo rispondere con gentilezza simpatia e tanta stima, in maniera un po’ ironica, ma credimi ( tu sai chi sei) molto affettuosa/erotica (e non immagini quanto), a qualche critica sensata giunta. Critica che ritengo costruttiva, ma, ripeto, quando scrivo la mia realta’ la ripropongo nella ‘durezza’, quando c’e’ stata, che ho sentito e vissuto in quei momenti. Detto questo iniziamo un altro capitolo, o riassunto a posteriori, di quanto vissuto nel mio passato, prossimo e remoto. Con quest’episodio tornero’ indietro di qualche anno, troppi ( per sfortuna il tempo passa per tutti)un episodio che ricordo con dolcezza e”. basta sta a voi leggere tutto e scoprire che cosa e’ successo.

Le strade di Bari, per uno studente di III Liceo Classico, senza macchina ma con la patente, sono tutte uguali, diritte, lunghe, parallele, (Bari e’ fatta a scacchiera), ricche di strane contraddizioni, di aporie, di una continua entropia. E’ facile, girando per il centro di quella strana citta’, vedere cassonetti bruciati o rovesciati, contrapposti a bellissimi palazzi ottocenteschi, un po’ scrostati, che necessitano di belletto, ma carichi di fascino. Il mio Liceo Classico era un palazzo che rientrava in questa fattispecie. Un bellissimo palazzo di epoca mussoliniana, infatti era a forma di M, che si affacciava sul Lungo mare di Bari, circondato da alberi e lampioni. Era un piacere per la vista andarci, e, con il senno di poi, non era brutto viverci le mattinate, fra libri amici, risate e le prime conquiste. Frequentavo l’ultimo anno, appunto il III Liceo, non avevo idea di quale sarebbe stato il mio futuro. A scuola ero, immodestamente, una mezza celebrita’. Molti mi conoscevano per iI lisci capelli castani e lunghi, per il fisico atletico e gia’ ottimamente definito dagli anni di nuoto e pallanuoto, per gli ottimi risultati scolastici, per la redazione del giornale di istituto e per i successi con le varie ragazze e ragazzine che corteggiavo o mi corteggiavano. Era novembre, un novembre caldo, sia per il clima mite della citta’ che mi ha dato natali, sia per il finto attivismo politico della mia scuola, attivismo che allora mi vedeva partecipe ed impegnato, mentre ora, al ricordo, genera solo un ironico sorriso sul mio viso, di quanto, di fatto fosse solo una bella scusa per conoscere ragazze e fare un po di vacanza senza giustificazione a scuola. Fu in quell’autunno che conobbi Claudia. Lei era piu’ piccola, 5 ginnasio, piu’ bassa di me di quasi 30 centimetri, capelli castani lisci e lunghi, un viso normale, un fisico molto atletico, un seno normale, un bel sederino. La contraddistingueva l’intelligenza e la simpatia. L’avevo conosciuta durante l’occupazione in giornale. Mi presentava i suoi articoli, pieni di sogni ed idée. Sinceramente mi stava molto simpatico e la vedeva con molta dolcezza. Sara’ stata questa predisposizione mentale, il fatto che celebralmente mi piacesse molto che decisi di approfondire la nostra conoscenza. Una sera era turno nostro dormire a scuola. Lei aveva passato tutto il pomerigio con me, anzi era da un paio di giorni che passavamo tutto il tempo insieme. Lei mi aveva detto poche ore prima

‘Sai e’ la prima volta che dormo lontano da casa cosi’ ti dispiace se ti sono vicina, se dormiamo insieme’

mi faceva tenerezza ed in piu’ mi piaceva, non disdegavo l’idea di fare l’amore con lei.

‘Scusa ma i tuoi ?’
‘I miei sono separati, mio padre vive a Lecce, mia madre queste sere stara’ fuori casa con un amico quindi non ci sono problemi’

era pomerigio inoltrato, circa le sette, quando sentiamo deei rumori a scuola, la Polizia. Dopo mezz’ora di parlamentazioni I celerini ci invitano ‘gentilmente ad andarcene, la preside era infuriata e aveva chiesto lo sgombero della scuola. Detto fatto, dopo un po tutti noi ‘militanti convinti’ usciamo con la coda fra le gambe.

‘Anto, e ora ?’
‘E ora a casa’
‘Mi dai un passaggio dai voglio stare ancora con te’
‘OK.’

Camminiamo circa una mezz’ora, lei si abbraccia a me, si stringe ricerca il contatto fisico con dolcezza. Mi piace, ma non voglio che mi veda come un angelo. Io, gia’ allora, non sono mai stato un angelo. Arriviamo sotto casa.

‘Sali dai non lasciarmi sola, passiamo’.’

Non le faccio finire la frase, deve capire che cosa le aspetta, le do un bacio che di dolce e tenero ha poco, le accarezzo la lingua con la mia, le lecco le labbra, gliele mordicchio e poi riprendo a baciarla con tutta la lingua. Ci fermiamo un attimo

‘Penso che questo sia un si dai che prendo le chiavi’

Entriamo in casa, ci cimentiamo ai fornelli con risultati medio bassi, alla fine riusciamo a non morire di fame, visto che non mangiamo da un giorno, andiamo in salotto e ci sediamo vicino sul divano. Lei prende una coperta, copre tutti e due e accende la televisione. Vedo una foto di una ragazza, molto bella, sicuramente e’ la madre, mi soffermo a guardarla

‘quella e’ mamma’
‘si l’avevo intuito vi assomigliate, di quanti anni fa ?’
‘Veramente e’ recente, al massimo di un anno fa, sai e’ molto giovane, io sono nata quando aveva la mia eta’ circa’

una ragazza madre, ecco ho fatto una gaffe.
Da sotto le coperte l’abbraccio e lei si fa coccolare. Iniziamo a baciarci di nuovo con lo stesso ardore di prima, ma ora le mani non sono ferme, anzi’.
Inizio ad accarezzarla sulla schiena, sul pancino e piano piano le sollevo la maglietta fino a sfilargliela. Lei fa lo stesso, non si fa sorprendere, anzi mi segue in ogni movimento. Dalle labbra piano piano scendo sul collo, sull’orecchio, mentre con le mani le accarezzo il seno. Non e’ la mia prima volta, ma penso, da come reagisce che non e’ neanche la sua, non sono il primo, meglio. Non e’ amore e’ desiderio, un desiderio corredato da un affetto. Il suo seno e’ duro, florido gonfio a sufficenza. Piu’ lo palpo piu’ la sento partecipe, scendo piano piano, arrivo all’altezza del reggiseno, glielo slaccio ed inizio a leccarle I capezzoli a mordeglieli a succhiarli. Diversamente da quelli visti all’epoca, ha delle aureole piccole e durissime, sormontate da dei capezzoli duri e lunghi, sono veramente belli e si riveleranno, in futuro i miei preferiti. Piu’ glieli succhio e piu’ la sento tremare, le piace inizia ad ansimare, in maniera chiara. L’ommagine che aveva di bimba si sta sciogliendo al contatto con la mia saliva e la mia lingua. Mi fermo un attimo per prendere fiato e guardarla, ha le gote rosse dall’eccitazione, gli occhi lucidi, mi guarda

‘Continua mi piace tanto e’ bellissimo’

Riprendo, le mie mani scendono sulla fibbia della cinta dei jeans, le sbottono i pantaloni, con qualche difficolta’, e la spoglio, rimane solo in mutandine. Riprendo a leccarle il seno, ma con le mani le accarezzo l’interno coscia, lentamente sfiorandole solo da vicino il suo pube, sempre piu’ vicino sempre piu’ vicino, finquando la mano non si ferma definitivamente li. Inizio a massaggiargliela. I suo capezzoli, nel frattempo sono incandescenti. Percepisco, al tattoo con gli slip, una sensazione di bagnato notevole, e’ veramente eccitata, sembra quasi che coli. Le scosto gli slip ed inizio a toccarle il clitoride con il dito, come se volessi suonare un campanello.

‘Dio e’ bellissmo’

Non voglio correre, voglio godere con lei queste attenzioni, voglio che lei goda queste attenzioni. Il ditto, piano piano si intrufla nella sua fighetta, come immagginavo non e’ vergine

‘sai e’ la seconda volta che faccio sesso’

Mi sussurra nell’orecchio ed inizia a succhiarmelo e leccarlo. Brava e’ sincera e non ha parlato di fare l’amore, non e’ un illusa. Le sfilo le mutandine e inizio piano piano ad allargarle il buchetto della sua passerina. Se prima era bagnata ora e’ un mare di liquido, se prima ansimava delicatamente ora emette gemiti forti e chiara le sta piacendo molto.

‘non e’ giusto’

Interviene cosi’ e subito si gira e mi guarda.

‘Io sono nuda e tu sei vestito, dai fatti spogliare’

mi sfila i pantaloni e i boxer insieme. Appena vede il mio pisello in tiro sorride ed esclama

‘Ma sono tutti cosi’ ? O e’ il tuo che e’ troppo’

ridiamo fragorosamente, lei inizia ad accarezzarmelo, mentre io riprendo a masturbarla. Ormai e’ un lago, decido che voglio assaggiare il sapore della sua passera. La stendo sul divano e inizio a giocare con la mia lingua sul suo clitoride. Riesce solo a gemere, il respiro e’ affanntissimo, emette solo un suono che capisco a mala pena, o meglio, interpretai cosi’

‘anche io, ‘ lo voglio in bocca’

Non so se fu la corretta interpretazione, ma facendo leva sulle braccia mi misi di lato e mi girai in modo da mettere il mio pisello davanti alla sua bocca. Lei inizio’ a leccare il glande come se fosse un gustoso gelato. Sicuramente non sapeva come fare, era la prima volta in questo.

‘Claudia apri la bocca e stai tranquilla, inizia a succhiare quando ti saro’ dentro.’

Da brava scolara inizio’ subito ad eseguire i compiti con molto impegno e buoni risultati. Succhiava con dedizione, mentre la mia lingua le accarezzava ogni centimetro della sua passerina bagnatissima.

‘Mi vuoi dentro’
‘Si prendimi’

Mi alzo, lei divarico bene le gambe e la guardo, lei e’ sudatissima, ha gli occhi lucidi e le guance infuocate, i seni sono durissimi e i capezzoli dritti

‘Ti voglio ti prego non aspettare’

appoggio le mani sul divano, mi avvicino con il bacino al suo lei e’ tranquilla e rilassata. Appoggio il glande sul suo buco baganto e dilatato dal lungo ditalino e dalle tantissime leccate. Dolcemente entra, lei si contrae, non dal dolore, ma dal piacere. Le sue pareti sono comunque strettissime, accolgono bene il mio pisello, mi danno delle bellissime sensazioni e penso di restituigliele. Inizio, prima gradualmente, poi sempre di piu’ a muovermi dentro di lei. Il suo ansimare, il suo respiro, si sono trasformati in un gemito continuo di piacere. Il mio ritmo e’ aumentato esponenzialmente, lei sussulta insieme al divano.

‘Si continua cosi’ mi stai facendo godere’
Un altra pompata ben assestata e lei emette un grido di piacere, inizia a tremare, quasi piange

‘E’ bellissimo e’ bellissimo grazie ti prego continua devi venire anche tu’

Continuo a muovermi dentro lei, ci manca ancora poco finche’ non sento le pulsazioni nel mio basso ventre. Esco, ma mi sono regolato male, ci vuole ancora un po, lei allora decide di masturbarmi, allunga la mano e inizia a farmi una sega, finche’ non sente il seme cadere sulla sua mano e colare sul suo pancino.
Ci laviamo un po, io fumo la mia classica, ed immancabile, Marlboro rossa.

‘Anto io vado a dormire tu se vuoi rimani pure qui e tardi’
‘Ok ma rimango sul divano in due nel tuo lettino non ci stiamo’

ci diamo un bacio della buona notte, lei si dirige verso la camera da letto io mi metto a torso nudo, sbottono i pantaloni, tolgo le scarpe, prendo la coperta e mi stendo sul divano.
Mi addormento e’ circa l’una e mezza ho sonno.

‘dimmi devo chiamare la polizia o mi spieghi chi sei?’

non capisco apro gli occhi, vedo davanti a me una donna, e’ veramente bella, e’ la mamma di Claudia.

‘No signora sono Antonio un amico di Claudia, mi ha sentito anche per telefono’

parlando mi metto seduto dimenticando che sono senza maglietta ed ho i pantaloni aperti.

‘Tu sei il famoso Antonio, Claudia mi ha parlato di te, mi aveva detto che sei carino, ma e’ stata molto limitativa, vuoi un caffe’ ?’

accetto, lei viene con due tazzine di espresso, io sono ancora in coma. Lei e’ vestita con un tubino aderentissimo, capelli biondi lunghi, bel seno, sembra quello della figlia ma piu’ gonfio. Alta come Claudia stesso sguardo, e’ una Claudia grande, piu’ florida, molto bella, anzi terribilmente sexi, eccitante

‘Scusi signora bevo e vado via, comunque guardi che siamo solo amici, si sentiva sola e vo”’
‘innazi tutto chiamami Chiara, poi non ti sto cacciando, anzi rimani quanto vuoi, poi non ti ho chiesto che cosa fai qui’
‘Si scusa Chiara e che mi vedi mezzo nudo e magari ‘
‘Il fatto che sia mezzo nudo non vuol dire niente stavi dormendo e poi non e’ detto che mi dispiaccia, anzi ‘..’

Si avvicina , mi toglie dalle mani la tazzina di caffe e mi abbraccia.

‘Quanti anni hai, complimenti hai veramente un bel fisico’
inizia ad accarezzarmi il petto e mi sfiora delicatamente la linea degli addominali

‘Fai sport vero ? Si Claudia me l’ha detto, giochi a pallanuoto giusto’

lei continua a giocare sugli addominali e sul petto con le unghie, provocandomi lunghi brividi lungo la schiena.

‘Sai hai fatto colpo su mia figlia, di te dice che sei intelligente, bello carino, dolce a te piace ?
‘Chiara mi imbarazzi io, si ma e’ presto, poi non voglio ancora’
‘Bravo, sei ancora giovane, divertiti, e poi puoi avere tutte le donne che vuoi’

inizia ad accarezzarmi I capelli un po arruffati, passa le dita fra le lunghe ciocche e scioglie I nodi che si erano creati

‘Hai anche dei bei capelli, non dimostri i 18 anni che hai, sai molte donne potrebbero desiderare di’..’

inizia a baciarmi sul collo, non capisco piu’ niente. Una donna bellissima eccitante da morire mi sta provocando, anzi me la sta sbattendo in faccia, mi sta facendo eccitare come mai rpiam di allora

‘Chiara io, anzi se continui io’

farfuglio delle frasi sensa senso. Lei ride fragorosamente.

‘Se il tuo problema e’ Claudia lei dorme, tranquillo, poi sei un bel ragazzo, io sono una donna sola e molto giovane, ti posso dare cose che forse fra 10 anni rivedrai e tu puoi darmi cose che raramente ho avuto’

basta, non ho mai sopportato le provocazioni. A fanculo Claudia e la dolcezza, a fanculo tutto. La bacio con tutta la lingua e inizio a toccarle il seno senza alcuna remora con violenza e passione.

‘Bravo hai fatto la scelta giusta, seguimi’

mi porta in camera sua chiude la porta a chiave, io sono mezzo nudo e lei finisce l’opera. Prende il mio cazzo, lo accarezza, inizia a leccarlo in una maniera mai sentita prima, con dovizia e passione. Non lascia scoperto neanche un millimetro di pelle, mi lecca le palle, lo scroto, scende fino al mio ano. Io non capisco piu’ nulla esclamo solo

‘Se continui cosi’ godo’

Mi guarda e ride, continua e dice solo

‘Avvisami, non voglio perdere nulla di te’
non capisco, l’avviso solo del mio prossimo orgasmo e lei di risposta apre la bocca ed inizia a masturbarmi puntando il mio glande verso la sua bocca. Le godo esattamente in bocca, con un fiotto non molto copioso, lei ingoia tutto e dice ridendo

‘Bravo hai gia’ scopato, con mia figlia prima, meglio cosi’, durerai di piu’ dopo’

detto questo si spoglia e si mostra completamente nuda, e’ bellissima.
Ha un seno perfetto, una 3 / 4 dura con il marmo con gli stessi capezzoli della figlia, piccoli, lunghi e duri. E’ depilata, era la prima volta che vedevo una donna depilata, magra e rotonda al punto giusto. I capelli le ricadono sul seno dolci, perdo la testa.
La spingo con forza sul letto, decido di ascoltare il lato animale che mi possiede. Lei ride

‘bravo si fa cosi’ fai l’uomo.’

Le salgo sopra la bacio con tutta la lingua, siamo nudi e ci giriamo ci rotoliamo stretti in quel letto. Lei mi accarezza la schiena il petto e si complimenta per il mio fisico che definisce bellissimo, mi lecca il petto mentre io gioco con I suoi capezzoli

‘che aspetti leccami la figa su’

obbedisco, potrei fare di tutto obbedirei a tutti i suoi ordini. Eseguo, dopo aver fatto da maestro alla figlia divento allievo della madre. Io sono steso e lei, a gambe aperte e’ seduta sulla mia faccia, mi soffoca con I suoi odori con I suoi umori. Io le ficco tutta la lingua dentro e lei gradisce muovendosi all’unisono e rispondendo con profondi gemiti.

‘bravo lecchi bene continua’

insisto, passando ora al buco del suo magnifico sedere, leccandoglielo, mettendole la lingua dentro, le dita.

‘Ecco bravo quell’articolo se lo tratti bene e’ quello che piu’ puo’ piacere’

continuo, lei pero; si alza, apre un cassetto e prende un vibratore e della vasellina e mi dice.

‘metti la crema sul buco, spalmale bene poi usa il vibratore con la crema’

eseguo, di fatto mi sta scopando a comando. Lei si mette a pecora, le allargo le chiappe riprendo a leccarla ancora, e inizio, dopo che la vedo ben bagnata dalla mia saliva ad allargarle, il buchino con la vasellina e poi con il vibratore. Unisco anche le mie dita e la mia lingua nella sua figa bagnata depilata e profumata.

‘bravo continua, hai capito come si fa’

continuo, sempre con costranza, inserendole sempre di piu’ il cazzo di gomma dentro, leccandola sempre piu’ a fondo, alternando la lingua con le dita.
Lei gode, geme, si muove emette degli urli. Il mio cazzo, nel frattempo si e’ gia’ svegliato da un po’ e’ di nuovo gonfio e pulsante.

‘sei eccitato, vuoi scoparmi vero’
‘Si voglio farti il culo’

lei ride, non aspetto risposte, mi sposto da sotto le sue gambe, tolgo il vibratore e le metto dentro il mio cazzo.

‘si, meglio questo di carne, su dai scopami il culo, pompa dai’

inizio a pomparla. Non ricordo bene cosa e’ successo nel mentre, ne voglio inventare. Era la prima volta che avevo un rapporto anale ed era bellissimo. Lei gridava fra dolore e piacere, io alternavo, o meglio gestivo il mio ritmo, con costanza, senza eccessiva violenza, all’inizio, incrementando, successivamente, quanto piu’ lei acconsentiva, accomunando le pompate nel sedere alle carezze al clitoride.

‘Chiara, sto per godere’
‘Continua dai godiamo insieme’

penso di aver avuto il piu’ bell’orgasmo della mia vita, le schizzai tutto il mio piacere nel sedere, riempendola tutta, mentre lei urlava piena di sperma e di piacere, mentre godeva con me. Dopo ci siamo baciati stretti e siamo rimasti, addormentati per tutta la notte. La mattina, quando mi sono svegliato Claudia e Chiara dormivano ancora, mi sentivo contento, ma sporco. O meglio mi dispiaceva per Claudia. Decisi di non rivederla piu’ ma continuai a frequentare la madre. Ancora oggi devo dirle grazie, come dicono i marinai e’ stata la mia nave scuola e le donne che hanno goduto con me devono ringraziarla, mi ha insegnato tutto lei.

Spero vi piaccia questo piccolo aneddoto, vi confermo che e’ tutto vero, un saluto e datemi il vostro feedback

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