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Trio

La terza incomoda

By 7 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavamo insieme da quasi un anno, ormai. Lei abitava in una bellissima villa su un promontorio a strapiombo sul mare.
Un mese prima mi aveva presentato i suoi e mi aveva chiesto di raggiungerla dalla città al suo paesino per trascorrere una settimana di vacanza.
Arrivai di buon mattino e lei mi accolse col suo miglior sorriso. Il padre, per evitare qualsiasi situazione di promiscuità, mi alloggiò all’ultimo piano della villa, in una stanza di fronte alla sua cosicché, i suoi dormivano con la porta aperta, poteva controllare ogni mio movimento, qualora la notte avessi tentato di raggiungere sua figlia che stava al piano di sotto.
La prima notte passò tra il caldo asfissiante e le mie inquietudini per l’impossibilità di trovare un momento di intimità con la mia lei dopo un mese di lontananza.
Improvvisamente la svolta, la mattina del giorno seguente arrivò la notizia che gli zii di lei sarebbero arrivati dalla città per trascorrere il fine settimana.
Dato che la mia era l’unica stanza matrimoniale disponibile venni rapidamente sloggiato ed invitato a sistemarmi al piano di sotto, nella stanza di Carla, la mia ragazza che invece avrebbe condiviso il divano-letto del salotto con la cugina Sonia.
Gli zii mi fecero subito molta simpatia a differenza della cugina che già conoscevo e che ricordavo essere una tipa a cui piace flirtare con chiunque per poi umiliare, anche pubblicamente, il poveretto che, preso coraggio, tenta più arditi approcci. La tattica le riusciva sempre anche perché era molto carina, con un fisico asciutto ed un viso angelico coronato da due occhioni azzurri da gatta e incastonato in una massa di riccioli biondissimi.
Gli zii insistettero per andare a fare un tuffo prima di pranzo. L’acqua era splendida ed io placai i miei bollori dedicandomi ad una nuotata pensando tra me e me che se v’erano probabilità di concretizzare qualcosa, con l’arrivo dei nuovi inquilini e, soprattutto, della cugina che avremmo dovuto scarrozzare per tutto il tempo, adesso si erano azzerate completamente.
Tornati a casa ci togliemmo la salsedine di dosso con una doccia nel cortile di casa. Io la feci per ultimo ed una volta asciugatomi al sole decisi di salire in camera a cambiarmi il costume fradicio, mentre gli altri erano intenti a preparare per il pranzo.
Le trovai lì tutte e due con capelli bagnati, con Sonia in piedi intenta a pettinare Carla che stava seduta dandogli le spalle. Carla indossava una canottierina e, come suo solito, non portava reggiseno in casa. Aveva una seconda e capezzoli molto piccoli, la cugina portava un prendisole ed anche lei non indossava il reggiseno. All’apparenza il suo seno era anche più piccolo di quello di Carla ma i capezzoli erano ben visibili sotto. Chiesi scusa e dissi che avrei recuperato un costume asciutto e che mi sarei andato a cambiare in bagno, ma subito Carla mi disse: ‘fai pure qui tanto noi non ci scandalizziamo mica’ mentre Sonia si affrettava ad aggiungere ‘Io ho due fratelli che stanno in casa sempre nudi’. Carla sorrise perché quello che diceva Sonia era vero ed anche lei li aveva sorpresi più volte. Tuttavia tergiversavo perché mi sentivo preso da sensazioni contrastanti ma soprattutto sentivo che non ci avrei fatto una gran bella figura a causa del mio membro che sentivo completamente flaccido. La situazione mi aveva oltremodo scombussolato, infatti lungi dall’essere un superdotato ho la caratteristica di raggiungere prontamente l’erezione e di mantenerla per un tempo tale che le donne generalmente ritengono soddisfacente. Sicuramente con Carla era così, e per gioia con cui si abbandonava al sesso, e per l’intesa che ormai c’era tra noi.
Lontano, però, dal mio primario intento stavo cominciando a sfilare il costume dopo essermi cinto una asciugamano alla vita. Non appena ebbi sfilato il costume Carla mi chiese di portarle il cellulare che stava sul comodino e, quando le fui a tiro, mi sfilò l’asciugamano rendendo il mio membro pubblico in tutta la sua imbarazzante inerzia. Visto quello spettacolo Carla esclamò: ‘amore ma ti abbiamo messo proprio in imbarazzo tu che di solito sei sempre pronto all’azione’ ma aspetta, a tutto c’è rimedio!’ e detto questo alzò il viso e ruotando leggermente la testa lo indirizzò verso la cugina attirandola a se con una mano dietro la nuca. Entrambe tirarono fuori le lingue facendole guizzare e poi labbra su labbra in un bacio dall’intensa carica erotica. Nel frattempo, con la mano libera, Carla anticipò la mia che si stava portando all’inguine e cominciò a masturbarmi. Benché i suoi movimenti fossero scoordinati a causa del proseguire delle effusioni con la cugina, raggiunse comunque lo scopo di provocarmi l’erezione. A questo punto Carla si staccò da Sonia mostrandole il mio membro e osservò: ‘ che ne dici cugina così va meglio, no?’ da quell’espressione capì che era in preda ad un raptus di lussuria pura, acuita dal sapiente massaggio che Sonia le aveva preso a fare allungando una mano da dietro ed affondandola nei pantaloncini.
Carla inarcava il bacino ed io decisi di penetrarle la bocca e di liberarle il seno dalla canottierina palpandolo con voluttà ma tenendo gli occhi fissi su quelli di gatta di Sonia che ricambiava lo sguardo con malizia mista ad eccitazione. Il suo petto si sollevava aritmicamente assecondando il respiro che si era fatto affannoso. Ben presto esplosi il mio piacere dentro la bocca di Carla che bevve avidamente e cominciando convulsamente a tremare raggiunse anche lei l’orgasmo. Ci abbracciammo escludendo Sonia dalla nostra complicità e lei, capendolo, si fece da parte. Non potei non notare,però, che, sollevato il prendisole, aveva cominciato a tormentarsi con le dita. Io e Carla ci sentimmo in colpa per avere escluso colei che ci aveva fatto godere e dopo un cenno di intesa lei le si parò davanti, si accosciò e spostandole gli slip cominciò ad esplorare tutte le pieghe del suo sesso con la lingua mentre Sonia esprimeva la sua gratitudine con mugolii e raggiungendo di lì a poco l’orgasmo.
Una volta ricompostasi però, laconicamente disse: ‘che fate non vedete che è già pronto per il pranzo?’.
Sonia evitò per il resto del giorno il mio sguardo. Io rimanevo eccitato fino allo spasmo e Carla capì subito i miei disegni di far terminare quello stillicidio di eccitazione da me e rimbrottò:’ non ti azzardare a fare da solo che stasera”. A quella affermazione quasi svenni, ma lei mi liquidò subito accennando al fatto che i suoi mi stavano cercando come quinto per una partita a briscola.
Ovviamente giocai malissimo, il mio umore non era affatto in sintonia con la profonda concentrazione che quel gioco richiedeva e mi presi parecchi rimproveri oltre che perdere una piccola fortuna. Passai dunque un pomeriggio infernale che si concluse con un gelato preso sulla terrazza di un hotel, mentre le due cugine parlavano del più e del meno. Sulla via del ritorno gli argomenti si fecero più ardui, Carla esordì: ‘ certo quando Sonia si fidanzerà sarò costretta a restituirle il favore’ . Io non feci una piega ed allora Sonia mi incalzò ‘ e no cara cugina questo è un debito che si ripaga con tanto di interessi, dovrai anche prenderglielo in bocca, ho visto che te la cavi molto bene anche con i ragazzi’. Tutte quelle visioni mi avvamparono e mi resero ardito, tant’è che sbottai: ‘ Sonia mi può anche andar bene che con tua cugina vi spartiate certi favori ma io non ti ho neanche sfiorata, o vista nuda, quindi mi sa che lo scambio non è equo’. Carla rideva di gusto celando malamente la sua rinnovata eccitazione, infatti le sue gote erano divenute di un delzioso colorito roseo e aveva preso a strusciare le cosce l’una contro l’altra. Sonia rimaneva della sua solita espressione serafica.
La cena trascorse piacevolmente e ben presto tutti decisero di andare a letto dopo quella magnifica giornata al mare.
Noi tre ci trasferimmo in salotto, dove le ragazze prepararono il letto e vi si sdraiarono. Io occupai il secondo divano che componeva il salotto impossessandomi del telecomando. Carla, con mio immenso sbigottimento, si addormentò; ed io che mi ero fatto chissà quali idee, pensai e mi chiesi se non fosse il caso di abbandonare il campo d’altronde per quel giorno potevo anche averne avute abbastanza.
Non feci in tempo a formulare il pensiero che Sonia mi riscosse rivolgendomi la parola praticamente per la prima volta in quella giornata. Ci intrattenemmo in una deliziosa conversazione fino all’una circa, conversazione in cui approfondii la sua conoscenza e cambiando opinione su molte dei miei precedenti giudizi. Sonia era una ragazza molto timida e insicura ma che con Carla aveva un rapporto molto speciale ed infatti fu proprio con la cugina, mi raccontò, che cominciò a sperimentare le prime esperienze col sesso.
Lì per lì rimasi impietrito, Carla non mi aveva mai raccontato delle sue precoci sperimentazioni saffiche così invitai Sonia a scendere nei particolari.
‘bhe’ esordì ‘devi sapere che le volte che abbiamo visto i miei fratelli nudi, in realtà li spiavamo mentre si masturbavano in bagno o nelle loro camere, una volta addirittura abbiamo sorpreso mio fratello maggiore che faceva sesso con la sua fidanzata convinto che in casa non ci fosse nessuno, tutte queste cose ci eccitavano molto e cominciammo la nostra avventura dapprima masturbandoci insieme ed in seguito, scoprendo che era molto più appagante, a scambiarci effusioni fino a fare sesso completo’ detto questo arrossì’ e continuò ‘come tu ci hai viste fare’.
Non potrei qui riassumere come questo racconto mi eccitò e come la mia eccitazione divenne visibile ai suoi occhi ed ai miei che tentavo di fare il distaccato ed il semplice curioso.
A quel punto la mia interlocutrice si zittì e tornò nel suo imperscrutabile silenzio. Fu un silenzio molto pesante, spezzato, ad un certo punto, da Carla che, bofonchiando qualcosa di incomprensibile, si girò dandoci le spalle. Come suo solito indossava d’estate un pigiamino fatto da una canotterina e da un paio i shorts attillati dove sotto non portava mutande. Il movimento che aveva fatto aveva scoperto in parte il sedere lasciando intravedere anche la peluria scura del pube. Io e Sonia ci scoprimmo a guardare nello stesso punto quando lei disse: ‘ti piace la fighetta di mia cugina!’ ,detto questo le insinuò le mani negli shorts e cominiciò a farle un sensuale massaggio ‘sì’ risposi con un filo di voce che trovai rochissima, ‘ora dobbiamo svegliarla con dolcezza, voglio vedere come vi amate e voglio godere della vista’ . Mi diede le spalle e si dedicò al sesso della mia ragazza leccandolo fino all’ano. Carla reagì poco dopo dapprima emettendo dei sommessi mugolii ed in seguito stropicciandosi gli occhi e voltandosi verso di noi:’non avrete fatto i maiali mentre ero incosciente?’ disse con un sorriso intrigante che non gli avevo mai visto prima. ‘non ti preoccupare abbiamo solo parlato , e quando la cosa si è fatta eccitante abbiamo pensato a coinvolgerti, anzi ci ho pensato io perché mi sa che il fidanzatino non avrebbe voluto farti il torto di svegliarti e avrebbe volentieri scaricato i suoi bollenti spiriti su di me, povera ragazza indifesa’, ‘sono in trappola’ pensai, ero sconvolto, accennai ad una parola di smentita ma non mi venne in mente niente. Carla mi salvò: ‘Sonia tu sei molto carina ed è normale poiché la situazione è davvero caldissima, al limite della sopportazione umana direi e comunque visto che mi avete svegliata adesso mi dovete fare godere altrimenti mi incacchio perché non mi piace che qualcuno interrompa il mio sonno’ detto questo attirò a sé la cugina e le guidò la testa verso l’inguine, Sonia le sfilò gli shorts e affondò la faccia nel sesso di Carla facendole guizzare la lingua tra labbra e clitoride non disdegnando talvolta di penetrarla, mentre lei si contorceva e portava le mani al seno tormentandosi i capezzoli . Eccitato mi gustavo la scena quando i miei occhi incrociarono quelli di Carla che mi invitò a sdraiarmi con loro. Presi dunque a baciarle la bocca mentre le mie e le sue mani si intrecciavano alle sue sui seni, Sonia di nuovo non esisteva più!
L’indaffarata cuginetta vistasi esclusa per l’ennesima volta passò all’attacco estraendo il mio pene dai boxer cominciando a massaggiarlo. Carla vide tutto ‘ che troia! farebbe di tutto per attirare l’attenzione!’, mentre io esterrefatto provai a sottrarmi a quelle sublimi carezze non avendo ancora ben chiare le regole del gioco ma Carla mi fermò: ‘voglio vedere fino a che punto vuole arrivare’. In quel momento Sonia sollevò lo sguardo verso Carla e con aria di sfida prese a masturbarmi e spostandosi si esibì in una magnifica fellatio indugiando con la lingua sul prepuzio e facendo in modo che il tutto fosse ben visibile alla cugina.
Rantolavo, non ero in grado di reagire e come al solito fu Carla a rompere gli indugi prese tra le sue mani il viso di Sonia lo baciò, ‘Stai esagerando ma ti voglio troppo bene’, la guidò verso di me facendola accovacciare sul pene eretto e rivolgendosi a me ‘ ora falla godere e non ti creare problemi ,le puoi venire dentro tanto in questo periodo prende la pillola’ ‘e tu?’ bofonchiai mentre la cugina cominciava a pompare e a miagolare ‘non ti preoccupare questa me la pagherà cara, dovrà bere tutti i miei umori’. Udendo queste parole mi sentii autorizzato a possederla in maniera selvaggia balzandole dietro appena possibile afferrandole quei magnifici seni e montandola come una puledra. Il suo sesso era coperto da una peluria chiara e rada, le labbra appena accenate. Raggiungemmo l’orgasmo insieme come una coppia affiatata. Rimasi dentro di lei finché gli ultimi spasmi dell’orgasmo non si dileguarono, dopodichè estrassi il pene ed un rivolo di seme che avevo eruttato cominciò a gocciolare dalla fessura tra le sue gambe, rivolo che non fece in tempo ad imbrattare il letto perché fu intercettato dalle mani di Carla che l’offrì alla cugina ‘ora da brava pulisci tutto’. Sonia leccò avidamente la mano che le offriva quel nettare davanti ripulendola completamente e suggendo in particolare il dito medio, una cosa che incontrò il consenso di Carla che tuttavia fu implacabile ‘ ora cuginetta mi farai godere mentre il mio fidanzatino sfonderà il tuo caro deretano, così impari a fartela coi tuoi cugini acquisiti!’. Sonia docile come non mai cominciò a dedicarsi alla cugina mentre io ero intento ad esplorare il suo splendido sedere leccandolo e accarezzandolo. L’erezione, tuttavia, tardava ad arrivare. Avvedutasene Carla mi fece cenno e prendendo il mio membro in bocca mi concesse l’erezione. A quel punto niente e nessuno poteva dividermi dal sodomizzare Sonia.
Feci le cose per bene recuperai dalla borsa di Carla dell’olio solare, lubrificai l’asta del pene e iniziai a dilatare l’ano dapprima con le dita, innaffiando il tutto con abbondante olio, e poi cominciando a premere la punta del membro per forzare l’orifizio che ancora avrebbe dovuto dilatarsi ancora molto. L’operazione fu condotta non senza difficoltà e non senza dolore per Sonia che alla fine però rilassò i muscoli accogliendomi dentro di sé. La sbattei con forza felice dei suoi gemiti. Sonia benché squassata dal piacere continuava la sua opera leccando e mordendo il clitoride di Carla e, aiutandosi con le dita, la penetrava. I miei colpi raggiungevano entrambe e dall’alto vedevo i seni di Carla sballottare. Di lì a poco esplodemmo, Carla dentro la bocca della cugina ed io nelle viscere di Sonia. Questa volta fu Carla a pulire tutti i succhi prodotti dalla perversa attività sessuale e lo fece raccogliendo con la lingua lo sperma che fuoriusciva dall’ano dilatato di Sonia mentre io baciavo dolcemente per la prima volta quella morbida bocca.
Al mattino Carla pretese la promessa che la cosa non si sarebbe più ripetuta. Promessa che facemmo solennemente. Ma si sa, la carne è debole’.

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