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Trio

L’uomo del piano di sopra

By 21 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando finii il Mater in Business Administration ero sposato da sei mesi. Adesso che avevo finito di studiare, ero eccitato dall’idea di viaggiare per fare delle interviste di lavoro.

Per mia moglie Alessandra, i tempi vuoti lasciati durante la mia assenza erano riempiti da Paolo, un amichevole 55enne con un bar ben fornito e una parlantina senza fine, che viveva in un piccolo appartamento sopra di noi.

Paolo &egrave un tipo molto robusto in una buona condizione fisica, con i capelli brizzolati e la confidenza di un dirigente capo di una grossa multinazionale. Secondo Alessandra, Paolo era divorziato da meno di un anno.

Due o tre volte alla settimana, quando io ero lontano per fare le mie interviste di lavoro, Paolo si accampava nella nostra cucina a chiacchierare con Alessandra per un caff&egrave o qualche volta per un bicchiere di whisky. Alessandra non &egrave una persona scortese, e non sapeva come riuscire ad evitare queste lunghe chiacchierate senza ferire i sentimenti di Paolo.

Alessandra si lamentava con me del suo nuovo amico, ma non mi aveva mai parlato in dettaglio degli argomenti delle loro conversazioni.

Poi, la notte prima che io partissi per un viaggio, e non appena noi avevamo finito di fare l’amore, Alessandra improvvisamente mi chiese: ‘Tu credi che un uomo possa veramente avere un pene lungo 25 centimetri?’

Io stavo quasi dormendo, così risposi con uno sbadiglio: ‘Sicuro, io credo di si. Che cosa vuoi fare, acquisti nei dintorni?’

Io credo di essere stato un po’ seccato perché sono molto sensibile relativamente alle mie misure che sono veramente piccole. Alessandra non mi ha mai risposto ed io dimenticai tutta la cosa.

Quando tornai dal mio viaggio trovai Alessandra in uno strano stato. Solitamente &egrave ben organizzata e completamente precisa e determinata, mentre adesso era distratta e sognante e sembrava anche stanca.

Non era assolutamente interessata ai nostri soliti convenevoli sessuali di bentornato, ma io non avevo il tempo di preoccuparmi troppo di questa cosa perché avevo un altro viaggio programmato per il giorno seguente.

La mia intervista andò bene e fui molto fortunato a trovare l’ultimo posto disponibile sul primo aereo che mi avrebbe riportato a casa. Fu sul volo di ritorno che io cominciai a pensare seriamente al comportamento di Alessandra.

Quando guidavo la macchina per tornare verso casa dall’aeroporto ero completamente entusiasta ed eccitato, sebbene non ne avessi alcun motivo.

Mi fermai fuori dalla porta del nostro appartamento perché riuscì a percepire dei mormorii di persone che parlavano dentro casa, e qualcosa che poteva sembrare un singhiozzo o due. Arrivai alla conclusione che il nostro padrone di casa era di nuovo lì, facendo passare alla povera Alessandra dei momenti difficili, parlando di quando noi abbiamo lasciato la città, o forse dei depositi di sicurezza che non sono poi più così sicuri come una volta.

Io ero troppo stanco per mettermi a discutere di queste stronzate, così decisi di tornare fuori e guardare dalla finestra quando se ne sarebbe andato. Quella finestra dà una completa visuale del nostro salotto, ed ero sicuro che non sarei stato notato da nessuno all’interno della casa.

Rimasi fuori, girai intorno al giardino e mi avvicinai silenziosamente alla finestra passando attraverso dei cespugli. Mi sollevai lentamente sopra al davanzale per cercare di sbirciare dentro al salotto di casa nostra e buttai dentro l’occhio. Non fu il nostro padrone di casa che vidi, ma Paolo, il vicino che abitava al piano sopra di noi.

Alessandra era inginocchiata e con i gomiti appoggiati sul pavimento e completamente nuda! Anche Paolo era inginocchiato e la spingeva da dietro tenendola per i fianchi con entrambe le mani. Erano di fianco a me e Paolo la stava scopando con il più grosso cazzo che avessi mai visto in tutta la mia vita.

All’inizio pensai che fosse una specie di vibratore color carne, lo spingeva dentro e fuori lentamente, 25 centimetri di cazzo grosso e venato e poi lui spingeva lentamente i suoi fianchi in avanti fino a che il suo cavallo non arrivava a premere con forza contro il culo di Alessandra.

Mentre facevano tutto questo, lei emetteva dei singhiozzi che io riuscivo a sentire.

Paolo le stava dicendo: ‘Ahhh. Questa &egrave la mia ragazza, giusto? Ad Alessandra piace il mio cazzo?’

Sentii Alessandra rispondere con affanno, come se fosse rimasta senza fiato: ‘Oh mio Dio, si! Si, lo adoro! Sbattimelo ancora più dentro ti prego!’

Paolo lo fece uscire lentamente e poi aiutò Alessandra a girarsi e a mettersi con la schiena sul pavimento. Lui le afferrò le anche e poi sollevò ed aprì le sue gambe così che le sue ginocchia fossero all’altezza del suo mento. Lui scivolò in mezzo alle sue cosce spalancate e cominciò a stuzzicarle le sue grandi labbra con la cappella del suo cazzo completamente gonfia e rossa per l’eccitazione.

Lei così cominciò ad urlare: ‘Per favore Paolo, non stuzzicarmela!’

Paolo fece così scivolare lentamente il suo cazzo dentro di lei, sempre più profondamente, mentre lei ansimava come se soffrisse. All’inizio lui cominciò a scoparla lentamente, mentre con una delle sua mani le palpava i suoi soffici seni. Poi lui cominciò ad aumentare il ritmo sempre più velocemente ed era palese che lei stava cominciando a gemere, sussultando per l’orgasmo.

Lui non interruppe mai il suo ritmo. Lei venne nuovamente mentre lui le pizzicava i capezzoli. La stava scopando come se lei fosse una sorta di macchina di allenamento, e lei venne per la terza volta. Alla fine, con un gemito, vennero entrambi insieme.

Esausti, si lasciarono cadere insieme su un lato, ancora uniti insieme da quel cazzo stupefacente. Alessandra tirò su le mani fino al suo seno, e glielo fece accarezzare.

Ero completamente sudate e debole nell’aver visto mia moglie che &egrave sposata con me da soli 6 mesi, venire scopata da un uomo che poteva tranquillamente essere suo padre.

Lei aveva visibilmente goduto molto. Quale donna non sarebbe elettrizzata da quel cazzo enorme? Anche io ero eccitato come l’inferno adesso, e dovetti fare alcuni profondi respiri per evitare di finire dritto in mezzo ai cespugli.

Tornai alla macchina e andai a fare un giro fino a che non fosse arrivata l’ora del mio arrivo previsto, poi andai dritto fino alla porta del mio appartamento cercando di fare quanto più rumore fosse possibile. Non c’era alcun segno di Paolo, e Alessandra era sotto la doccia. Non appena finì entrò nella stanza indossando il suo lungo e soffice accappatoio e mi diede un tiepido bacetto sulla guancia.

Io la guardai dritto negli occhi mezzi chiusi, e le chiesi: ‘Bene, che cosa hai fatto mentre io ero via?’

Improvvisamente sentii una forte tensione riempire la stanza, poi le cominciò a parlare, con calma: ‘Ho bisogno di dirti una cosa’ Paolo, il nostro vicino del piano di sopra, viene giù a scopare con me ogni volta che tu vai via per lavoro.’

Rimasi scioccato di come lei fosse andata dritta al punto senza tanti preamboli e rimasi senza parole.

‘Questo &egrave quello che ho fatto.’ Continuò lei ‘E ti devo dire anche qualcos’altro. Io continuerò a farlo con lui, non credo che potrei smettere anche se lo volessi, ormai &egrave diventata per me una necessità, una dipendenza fisica.’

Io la interruppi: ‘So tutto di Paolo e del suo cazzo enorme. Infatti vi ho visto attraverso la finestra proprio adesso. Il modo in cui tu apparivi mentre venivi scopata, bene, io non potrei più negarti quel piacere. Lui di sicuro fa sembrare il mio cazzetto un piccolo giocattolo per te adesso.’

La tensione si ruppe e Alessandra mi sorrise lentamente e cominciò a rilassarsi.

‘Tu puoi dare la colpa a Paolo. Io realmente non avevo prestato alcuna attenzione a lui fino a che non ha cominciato a raccontarmi della sua fantastica vita sessuale. Mi ha raccontato del suo cazzo enorme ogni volta lui poteva farlo. Ti giuro che &egrave stato come se avesse battuto un record.’

‘Così questo &egrave stato da dove &egrave nata la domanda riguardo al cazzo da 25 centimetri’ dissi io.

Alessandra rispose: ‘Bene, lui me ne ha parlato così tanto che io sono diventata curiosa. Come sarebbe stato, sarebbe stato doloroso, oppure meraviglioso? Lui ha cominciato a chiedermi della nostra vita sessuale e ha continuato fino a che alla fine ho ammesso che il tuo non era altro che un cazzetto piccolino e striminzito, e che i nostri rapporti sessuali non erano esattamente una cosa paradisiaca. Così lui mi ha mostrato tutta la sua simpatia ed ha continuato a accennare al suo cazzo veramente enorme.’

‘Così quando hai iniziato a farti scopare da Paolo?’ le chiesi.

‘La mattina che tu sei andato via per il tuo secondo viaggio di lavoro.’ Rispose Alessandra ‘Non avevo ancora finito il mio caff&egrave quando Paolo si &egrave presentato alla porta tutto pieno di sorrisi e simpatia. Io cominciai a balbettare ed ad arrossire, perché non potevo smettere di pensare a quello che lui aveva dentro ai suoi pantaloni. Gli offrii un po’ di caff&egrave e quando mi sono girata verso la caffettiera, lui mi ha messo le braccia intorno ed ha iniziato a palparmi tutta e a baciarmi il collo e dietro le orecchie.’

La interruppi con del sarcasmo nella mia voce: ‘Così tu hai iniziato ad urlare e gli hai detto di andare via?’

Alessandra si mise a ridere e continuò: ‘Non esattamente. Io sono solamente rimasta in piedi là mentre lui infilava entrambe la mani dentro al mio accappatoio. Afferrò un seno con ogni mano e le mie non erano certo le prime pocce con cui giocava. Sapeva perfettamente come darmi piacere.’

‘Allora ho potuto sentire il suo cazzo diventare duro contro il mio sedere e gli ho dato una rapida occhiata. Lui sapeva quello che io volevo, perché mi ha lasciato andare e si &egrave calato i pantaloni. Avevo capito che non stava indossando nessun tipo di biancheria perché improvvisamente mi ritrovai a tenere in mano il suo cazzo incredibilmente lungo e vellutato, accarezzandolo e sentendolo per tutta la sua lunghezza, riscaldarlo e sentire tutte quelle vene pulsare. Sono quasi svenuta.’

Alessandra in quel momento fece uno sciocco risolino ed io la immaginai là, in piedi, con gli occhi chiusi, con le sua mani riempite completamente dall’enorme cazzo di Paolo.

‘Lui mi ha fatto inginocchiare di fronte a lui,’ continuò Alessandra ‘ed io ebbi una sorta di iniziazione, leccando e succhiandogli la cappella di quel cazzo enorme. Stavo quasi soffocando, avendo provato a mettermelo tutto in bocca, ma purtroppo non potevo farlo. Così ho continuato semplicemente a succhiarlo per quanto più mi era possibile e a strusciarlo alla mia lingua.’

‘&egrave stata la cosa più erotica che abbia mai fatto in tutta la mia vita.’

‘Poi dopo che lo avevo succhiato per un poco, lui mi ha fatto stendere con la schiena sul pavimento. Poi si &egrave messo sopra di me, tirando su la mia vestaglia fino alla vita e lasciando scivolare quell’enorme e meraviglioso cazzo dritto dentro al mio corpo. Ero veramente fradicia dopo tutto quello, così non ho sentito alcun minimo dolore. &egrave stato meraviglioso.’

Io non potevo resistere più a lungo. Tirai fuori il mio cazzo che era duro come il marmo e cominciai a menarmelo, mentre lei continuava a parlare. Alessandra sembrò non fare caso alla cosa mentre continuava a raccontarmi la sua storia.

‘Mi &egrave sembrato che Paolo mi ha chiavata per delle ore senza alcuna interruzione,’ disse lei ‘ed io ho solamente continuato ad urlare e venire, ma &egrave durato soltanto mezz’ora, credo. Poi lui ha avuto il suo orgasmo e noi siamo rimasti insieme abbracciati stesi sul pavimento.’

Poi io ho sentito che io suo cazzo tornava ad essere duro, e noi abbiamo iniziato tutto di nuovo. Questo &egrave il modo in cui ho trascorso tutta la mattina, a chiavare. Lui mi ha fatto sedere sopra di lui per un po’, ed io mi sono messa a sedere sul suo grembo, e lui mi ha fatto chinare e mi ha preso perfino dal dietro. Se ne andò verso mezzogiorno, ed io ero così esausta e dolorante che sono a mala pena riuscita ad arrivare al letto e a dormire.’

Alla fine lei notò quello che stavo facendo con il mio cazzo e un piccolo sorriso le spuntò sulla faccia.

‘Forse ti piacerebbe guardarci la prossima volta?’ mi sussurrò lei all’orecchio con voce suadente ‘io credo che non ci saranno problemi con Paolo, se tu prometti che rimarrai calmo e non combinerai guai.’

Anche se mi vergognavo di me stesso, acconsentii immediatamente.

‘Vai di sopra da lui’ le ordinai ‘e mettiti d’accordo per domani mattina.’

Alessandra andò al piano di sopra senza dire una parola.

Quando tornò indietro era tutta rossa ed eccitata, la sua vestaglia completamente aperta intorno al collo e uno dei suoi seni era quasi completamente scoperto.

‘Paolo ha detto che verrà giù domani mattina,’ disse lei ‘e se tu pensi di essere in grado tu puoi guardarlo mentre mi spacca in due.’

La mattina seguente eravamo seduti a prendere il nostro caff&egrave in silenzio quando bussarono alla porta. Alessandra saltò in piedi e si precipitò alla porta per aprire. Era Paolo che aspettava in piedi in accappatoio. Lei rimase in piedi da una parte mentre lui entrò.

Ignorandomi completamente, lui mise le braccia attorno al corpo di Alessandra e la tirò verso di sé. Cominciò a sussurrarle qualcosa nell’orecchio e le mani di lui si infilarono dentro alla vestaglia di lei.

Mentre lui le accarezzava i seni, lei aprì il suo accappatoio, e tirò fuori quel cazzo stupefacente, che era già completamente eretto. Lei cominciò ad accarezzarlo e strofinarlo, e poi si mise in ginocchio ed iniziò a leccarlo con la lingua e ad infilarselo in bocca per succhiarlo.

Paolo si sbarazzò del suo accappatoio e poi mise le mani sulle guancie di Alessandra. La tirò verso di sé costringendola ad ingoiare quel cazzo enorme dentro alla bocca, facendogli venire dei conati di vomito e soffocandola per le dimensioni del pene. Lui si tirò un poco indietro per farle prendere aria, e lei allungò una mano per stringergli leggermente le palle enormi nel palmo incurvato della sua mano.

Mentre io guardavo mia moglie in ginocchio, completamente nuda, succhiare in modo entusiasta il cazzo di un altro uomo, Paolo si girò verso di me e mi sorrise con auto compiacimento come un gatto viziato.

Avevo chiesto spesso ad Alessandra di praticarmi del sesso orale, e lei si era sempre rifiutata. Lui liberò gentilmente l’avida bocca di Alessandra, facendola alzare in piedi e facendola camminare fino a farla stare in piedi di fronte a me. Alla fine lui mi parlò.

‘Tira fuori il tuo cazzetto, stenditi sulla schiena e io te lo farò succhiare da lei.’ Mi disse.

Non riuscivo a fermarmi. Saltai in piedi, mi tirai giù i pantaloni, e mi stesi immediatamente sulla schiena con il mio piccolo cazzo rigido che rimaneva diritto.

Paolo scosse solamente la testa quando lo vide, e poi disse: ‘OK Alessandra, mettiti in ginocchio. Succhia il pisellino di tuo marito ed io mi metterò proprio dietro di te, con una grossa sorpresa. Tieni quel bel culetto ben sollevato in aria.’

Senza dire una parola Alessandra fece esattamente quello che gli era stato detto e dopo un momento la sua testa era tra le mie gambe ed il mio cazzo in erezione per la prima volta si trovava nella sua calda e umida bocca.

Come aveva promesso Paolo si mise in ginocchio proprio dietro di lei, e tenendola per i fianchi con entrambe le mani, fece scivolare in avanti quel lungo tubo di carne dentro di lei dal dietro. Un forte spasmo attraversò il corpo di Alessandra nel momento in cui lui la penetrò.

Nei successivi 5 o 10 minuti, Paolo la scopò lentamente e ritmicamente, mentre lei continuava a lavorare sul mio cazzo con la sua bocca. &egrave stata il momento più erotico, più sexy che io abbia mai vissuto, ricevere un pompino da mia moglie mentre un altro uomo la stava scopando da dietro.

Alla fine venni dentro alla bocca di Alessandra e poi la abbracciai con tenerezza mentre Paolo continuava ad ararle la sua fichetta dal dietro. Alessandra aveva degli spasmi e gemeva ad ogni colpo che riceveva e io riuscivo quasi a sentire quando Paolo gli dava i suoi possenti colpi.

Questa cosa andò avanti per un’altra mezz’ora fino a che lui non venne dentro di lei emettendo un osceno grugnito. Alessandra alzò lo sguardo verso di me, con aria sognante, e io capii dal mezzo sorrisetto stampato sulla sua faccia che era rimasta molto soddisfatta dal grosso cazzo di Paolo. Sicuramente molto più soddisfatta di quanto non lo sarebbe stata da me.

Sono trascorsi sei mesi da quella mattina, ed Alessandra ed io adesso viviamo in un’altra città. Io ho un importante lavoro presso una multinazionale, e Alessandra anche.

Noi ancora, ogni tanto, parliamo del tempo che abbiamo trascorso insieme a Paolo nel nostro letto, e lei ammette senza nessuna difficoltà che le manca l’intensa soddisfazione sessuale che le dava il sentire il grosso cazzo di Paolo dentro di sé.

Abbiamo comprato un grosso vibratore che usiamo come sostituto, ma non &egrave proprio la stessa cosa per lei, e nemmeno per me, così in questo periodo ci siamo attivati per cercare un nuovo tizio ben dotato che si prenda cura della passerina di mia moglie.

Perfino Alessandra mi parla che le piacerebbe di lasciarsi inculare da uno stallone con un grosso cazzo mentre io sono steso sotto di lei e le lecco la fica. Speriamo di trovare presto questo stallone’

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