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Trio

Nonostante tutto

By 4 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Nonostante tutto era arrivata.
Dalla finestra aperta entrava la luce di marzo e i mandorli del viale
esibivano senza ritegno una imbarazzante, vigorosa fioritura. L’aria era ancora frizzante da far lacrimare gli occhi ma lei era arrivata, nonostante tutto, insieme alla primavera.
Assurdamente avevo sperato che quest’anno non arrivasse, ma sapevo che era inutile, puntuale come le tasse e la morte, era lì, ancora non si era fatta sentire, ma io lo sentivo dentro che era arrivata, da un momento all’altro il telefono avrebbe suonato per avvertirmi, come se ce ne fosse bisogno, io già sapevo che lei c’era.
Quasi a prendermi in giro il telefono suonò in quell’istante, fui tentata
di non rispondere, solo quando sentii la segreteria telefonica partire alzai la cornetta;
-Ciao Laura, come mai ci hai messo tanto a rispondere?-
La sua voce era come la ricordavo, morbida come una carezza, e con la sfumatura canzonatoria che usava quando parlava con me, ho forse ero solo io che la sentivo;
-Ero nell’altra stanza, ho fatto più in fretta che potevo…-
Ecco, ero lì a giustificarmi con lei, eppure ogni volta che spariva ero
decisa a dimenticarla;
-Sei un adorabile bugiarda, eri accanto al telefono, ti aspetto al solito
orario, il posto è quello dell’anno scorso, non farmi aspettare…-
Non mi lascia neanche il tempo di replicare, avrei voluto dirle che poteva aspettare tutta la notte, invece mi ritrovo a sentire il tuu-tuu del telefono, era inutile che mi prendessi in giro, Sofia per me era come una droga.
Accendo una sigaretta e mi metto a pensare a quando Sofia è arrivata, la scorsa primavera….
Anche quella volta i miei propositi erano di lasciarla perdere, e di
evitarla, ma quando avevo aperto la porta e l’avevo vista davanti a me, la sua figura esile si stagliava sulla porta, io ero senza parole, aspettando che entrasse, mi regalò un sorriso, e tutti i miei propositi andarono in fumo, non era neanche entrata, mi aveva salutato con un bacio veloce e mi aveva dato appuntamento per la sera stessa lasciandomi un pacco, incurante che io potessi già essere impegnata, poi era sparita nel taxi che l’aspettava.
Quella volta avevo impiegato poco a decidermi, mancavano un paio di ore all’appuntamento, avevo aperto il pacco che mi aveva lasciato, dentro c’era una divisa da cameriera molto striminzita, mi dovevo sentire offesa, invece appoggiai il vestito sul mio corpo per vedere se era della mia misura, e prima di pensare a quello che stavo facendo avevo iniziato a prepararmi.
Dopo una veloce doccia avevo svuotato tutto il pacco, Sofia aveva pensato a tutto, oltre al vestito c’erano anche un paio di calze con reggicalze, e un paio di scarpe con un tacco sottilissimo, frugai meglio e trovai un piccolissimo slip trasparente, una crestina bianca e un collarino di seta nera, frugai ma non trovi il reggiseno.
Quasi in trance indossai i vestiti che lei mi aveva portato, compreso il
collarino, poi mi guardai allo specchio, mi girai da ogni lato per vedere come mi stava quel vestito, l’orlo del vestito lasciava vedere l’orlo delle calze nere, le scarpe slanciavano le mie gambe, quello che mi fece arrossire fu’ la scollatura, il mio seno, una quarta abbondante, sembrava sul punto di uscire fuori, il tessuto arrivava a malapena a coprire i capezzoli, che già stavano indurendosi, per fortuna il tempo non era ancora caldo, e avrei potuto indossare il cappotto per recarmi all’appuntamento, guardai l’ora, avevo giusto il tempo di arrivare.
Per tutto il tragitto avrei voluto girare la macchina e ritornare a casa,
ma subito l’immagine di Sofia mi appariva davanti, e il pensiero svaniva.
Arrivai al posto che mi aveva indicato, un palazzo moderno, parcheggiai e mi avviai, appena suonato il campanello non dovetti neanche parlare, sentii subito la voce di Sofia;
-Entra Laura, ultimo piano-
Era come se mi leggesse nel pensiero, nel tempo che impiegai per arrivare davanti alla porta il cuore aveva cominciato a battermi in petto all’impazzata, ero divisa tra timore ed eccitazione, finalmente arrivai davanti alla porta e bussai.
Appena Sofia mi aprì rimasi abbagliata da lei, il suo corpo era avvolto da un vestito di seta che modellava le sue forme, le gambe fasciate in due calze nere, i capelli tirati su a lasciare scoperto il suo splendido collo, dovetti trattenermi dall’abbracciarla, il suo sorriso era radioso;
-Bene Laura, vieni che ti mostro la cucina…-
Solo questo, non mi disse altro, mentre entravo vidi che c’erano alcuni uomini, ma non potei vedere di più, subito eravamo in cucina;
-Allora Laura, tra dieci minuti si cena, le portate sono già pronte, in
frigo troverai il vino, bicchieri e posate sono in quel mobile…-, detto
questo stava per uscire quando la chiamai;
-Ma Sofia, ma io…-
-Dopo Laura, non vorrai che la cena venga servita in ritardo?-
Rimasi muta mentre lei usciva, in sua presenza ero come annullata.
Iniziai a servire la cena, quando entrai con la prima portata gli sguardi di tre uomini si posarono su di me, oltre a Sofia non c’erano altre donne, la conversazione si fermò un istante quando mi chinai per porgere i piatti, un capezzolo uscì fuori dal vestito, lo sguardo sornione di Sofia mi fece capire che era l’effetto che lei aveva voluto provocare, mi sentii felice di averla appagata, iniziai a muovermi con più disinvoltura per tutta la cena, verso la fine ormai facevo di tutto per provocare la fuoriuscita ‘accidentale ‘ dei capezzoli, il gioco tra me e lei mi stava facendo eccitare, ormai la cena era finita, non vedevo l’ora che congedasse i suoi ospiti per restare sola con lei;
-Bene Laura, porta via i piatti, e passiamo al dessert-
Tolsi velocemente i piatti dalla tavola e mi recai nuovamente in cucina, cercai nel frigo, ma non trovavo niente, dalla porta lanciai uno sguardo interrogativo a Sofia perché mi venisse in aiuto, lei mi fece un cenno per farmi avvicinare;
-Bene signori, vi presento il dessert che vi avevo promesso..-
Gli uomini la guardarono sorpresi, anche loro, come me, pensavano di stare con lei, ma la loro sorpresa durò poco, gli sguardi che mi rivolgevano adesso erano eccitati, Sofia si alzò e prendendomi per mano mi mise in mostra, le sue labbra sfiorarono il mio orecchio;
-Su Laura, non vorrai deludere i miei ospiti…-
Rimasi immobile, mentre i tre uomini si erano avvicinati a me, le loro
mani iniziarono a percorrere il mio corpo, con lo sguardo cercai
nuovamente Sofia, la vidi che mi guardava eccitata e mi lasciai andare.
La mie mani si posarono in mezzo alle gambe dei due uomini più vicini carezzandoli, anche attraverso la stoffa potei sentire la loro erezione, una mano fece scendere la lampo del mio vestito, mentre mi veniva sfilato.
Una bocca vorace prese in bocca un capezzolo succhiandomelo con forza, ebbi il tempo di sussultare che un altra bocca succhiava l’altro
capezzolo, mentre le loro lingue giocavano con il mio seno, il terzo uomo mi aveva sfilato gli slip, lasciandomi nuda in mezzo a loro, adesso sentivo una mano frugarmi in mezzo alle gambe, iniziavo a bagnarmi, sapere che Sofia mi guardava mentre ero preda dei tre uomini mi faceva eccitare.
Mi fecero inginocchiare in mezzo a loro e mi trovai i loro sessi duri che puntavano verso di me, ne strinsi due con le mani, iniziando a segarli, mentre il terzo occupava la mia bocca iniziando a muoversi, iniziai ad alternare quelle ate dure nella mia bocca, ne sentivo la consistenza sul palato, mentre li succhiavo con foga.
Non so come, ma mi ritrovai a quattro zampe sul pavimento mentre uno degli uomini dietro di me mi penetrava con forza, gli altri due mi porgevano i loro cazzi duri da succhiare alternandosi nella mia bocca, i miei occhi cercarono Sofia, il suo sguardo eccitato e compiaciuto mi fece sciogliere in un orgasmo, gli uomini si accorsero dei fremiti del mio corpo, e la cosa li fece eccitare ancora di più, iniziarono a scoparmi con più foga.
Gli uomini si alternavano dentro di me strappandomi gridolini di piacere, ma io cercavo soltanto lo sguardo di Sofia, ogni volta che lo incrociavo sentivo una fitta di piacere dentro di me, era come se mi stesse scopando lei, quei tre uomini erano solo cazzi senza volto.
Urlai con forza quando uno dei tre forzò il mio buchino inculandomi con forza, ma ben presto il dolore che avevo sentito fu sostituito dal piacere strano che sentivo quando mi inculavano, poi anche gli altri vollero imitarlo, e io li accolsi tutti.
Quanto tempo era passato? Mi sentivo distrutta, dalla fatica e dal
piacere, quando i tre uomini se ne vennero, schizzando sul mio corpo fu come una liberazione, mi lasciai andare per terra sfinita
Mentre ero per terra ansimante, vidi i tre uomini rivestirsi, e sentii
Sofia congedarli;
-Spero la cena sia stata di vostro gradimento-
-Certamente Sofia, e spero che saremo ancora tuoi ospiti…-
-Non credo vi sarà un altra cena, buonanotte-
Li accompagnò alla porta, quando furono andati si avvicinò e si chinò su di me;
-Felice inizio di primavera Laura-
La sua bocca si posò sulla mia in un lungo bacio.

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