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Trio

Quella bestia di mia moglie

By 14 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Premeto che quanto state per leggere è stato bello per me. Le esperienze si sono succedute.

gli dissi con tono di disprezzo e più lo facevo, più vedevo quel misero cazzetto crescere e tentare di gonfiarsi. Era davvero un uomo di merda. Mi sbattevo quella gran troia di sua moglie davanti ai suoi occhi. Spesso neanche la finivo di spogliare, la mettevo lì con le mani sul tavolo, le alzavo la gonna da puttana bocchinara e la inculavo a secco e a sangue davanti ai suoi occhi. Senza pietà, facendola urlare per il dolore perché tanto era questo quello che meritava. Lui si masturbava e non poteva far altro perché un giorno in cui aveva tentato di fermare il mio cazzo si era ritrovato a terra, mentre lo riempivo di calci con la sua donna che rideva e urlava e mentre lo diceva si era messa in piedi sui suoi sandali a tacco alto, con le gambe divaricate ed un po’ piegate, sopra il marito, a masturbarsi oscenamente con il dito medio continuando ad inveire e intanto continuavo a prenderlo a calci divertito. Quella sera rischio di morire, magari avrei potuto danneggiarli la milza, il fegato o chissà che altro. Mi limitai a fermarmi, cacciare fuori il cazzo e dire e pisciargli in faccia davanti all’ilarità della moglie che, invece di aiutarlo, cominciò a calpestargli la faccia con i suoi sandali, cercando di spargergli il piscio ovunque.

Pensavo di essere un uomo senza scrupoli ma presto mi dovetti ricredere: sua moglie era nettamente peggio ma ciò che è accaduto, che accade e che sicuramente accadrà, l’ho voluto io e mi piace. Un giorno mi fece entrare in casa e mi accolse mettendosi in ginocchio pronta a farmi un bel bocchino. La scansai con un >. La presi per i capelli e la sodomizzai, sentendo che le piaceva nonostante la scopassi selvaggiamente. Dalla stanza uscì il coglione e lei si offrì di torturare lui selvaggiamente. Così, tra il divertito ed il sadico, accettai di vedere cosa aveva in mente. Lo fece sedere su una sedia, con una camicia addosso ma senza pantaloni. Mise il video telefono in modo che fosse visibile solo ed unicamente la metà superiore del petto e il volto e poi compose il numero della madre dello stronzo.

disse una vocina stridula e leggermente snob. La mia amante si fiondò sotto il tavolino intimando al cornuto di ripetere le risposte che gli avrebbe suggerito altrimenti lo avrebbe castrato e, detto questo, gli avvolse le minuscole palle tra le sue unghie lunghe con il french.

chiese la madre mentre Adolfo ascoltava le risposte successive dalla troia.
disse con gli occhi che piano piano diventavano ancora più lucidi a causa delle risposte e del dolore che avrebbe ricevuto se non le avesse detto.

a quel punto sbottò a piangere mentre la mia donna, con un sorriso maligno, mi chiese Io ero impazzito dall’eccitazione. Lo presi mentre la madre scandalizzava attaccava il telefono. E cominciai a riempirlo di pugni mentre la sua mogliettina cornuta rideva sguaiatamente e ad alta voce urlandogli

e, afferrata una candela, gliela spinse nel culo senza pietà provocando un cedimento muscolare nelle gambe di lui che cadde a terra piagnucolante. Mi fermai ma lei no, continuò a prenderlo a calci e poi, improvvisamente, prese la candela con due mani e cominciò a stantuffargli il culo così forte che il fallo quasi non gli si spezzo dentro al sedere. Lei era sconvolta. I capelli biondi e ricci le cadevano quasi a voler celare quel ghigno sadico, isterico e violento che, poco prima, le aveva fatto sodomizzare quella specie di merda umana che si ritrovava per marito.

e detto questo gli spinse il piede con tutto il sandalo in bocca al cornuto. La punta della scarpa entrava fino a metà e poco dopo lui iniziò a divincolarsi perché non riusciva a respirare. Io ero di nuovo in tiro, stava soffocando sotto i suoi piedi perché lei preferiva me a lui e voleva annientarlo. Lei continuò con tono di scherno e poi girandosi verso di me . Non me lo feci ripetere due volte, me lo tirai fuori, avevo la cappella umida. Mi avvicinai e lo strusciai sul suo buchino, presi bene le misure e poi, prima di rompere il culo alla troia dissi a lui .
Lui da sotto sbavava. Respirava a stento con gli occhi sbarrati e la faccia gonfia e livida. Sarebbe morto, era chiaro ma lentamente e soffrendo come un cane ma in fondo questo era. Lei era senza ritegno. Non solo stava ammazzando sotto i piedi suo marito mentre la inculavo ma aveva preso a masturbarsi guardandolo negli occhi ed insultandolo.
e detto questo estrasse il piede mentre il cornuto rantolando cercava di riprendersi. Me lei non gli diede tregua. Lo prese per un orecchio conficcandogli le unghie nella carne. Lo fece mettere in ginocchio davanti al mio cazzo in tiro che prese con l’altra mano. Lo scappellò a meno di due centimetri dai suoi occhi e disse e cominciò a masturbarmi fino a quando non si accorse che stavo per venire e lì capii che non stava scherzando. ed in quel momento sborrai negli occhi del cornuto che, urlando, cadde a terra tra le risa della moglie. La sborra negli occhi brucia e lui cercava invano di pulirsi da quella sostanza bianca, molliccia che lo aveva umiliato e punito per il solo motivo di esistere. Arrancava cieco a carponi, singhiozzando, con le lacrime che cercavano di farsi strada nella sborra mentre la moglie gli girava intorno con uno sguardo satanico umiliandolo e distruggendolo.
. Lui esplose in un pianto e disse > Ascoltavo spaventato questa storia ma senza farlo vedere. Ogni tanto lei gli mollava un calcio nel sedere o gli pestava la mano che lui usava per pulirsi gli occhi. Era grasso, flaccido, sudato e lento nei movimenti. Una merda di uomo in senso letterario. Trovavo una strana eccitazione nello sbattermi sua moglie mentre lei lo massacrava di insulti, botte e umiliazioni. Mi rendeva potente. Ero sicuramente più potente di lui. La mia sborra gli era colata in prossimità della bocca, le lacrime l’avevano allungata e la moglie non risparmiava di farglielo notare:

Lui sembrava in un altro pianeta. In lacrime, frastornato, con il volto paonazzo e con enormi difficoltà di riprendere il controllo, ma in fondo non lo aveva mai avuto. Era solo un uomo inutile. Un omuncolo che sua moglie si divertiva ad umiliare in pubblico e cornificare perché lei potesse essere soddisfatta da veri stalloni. Da persone come me, con il cazzo sempre dritto. Fu così che la moglie lo prese nuovamente per le orecchie e gli schiaccio il volto sul suo piede ancora fasciato dall’elegantissimo sandalo nero.

Aspetto commenti bestiaperversa@me.com

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