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Trio

Questo Cuba Libre fa schifo.

By 21 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo Cuba Libre fa schifo.
Torno verso il bar e faccio aggiungere del rum. Le cose non stanno andando come speravo. Siamo finiti sul Lungomare a cercare un posto dove organizzare la festa di laurea di Caterina. C’è anche Giulia, i soliti tre. Continuo a combattere con la voglia di bere, alla lunga potrebbe far più danni che altro.
Comunque… è dall’ultimo capodanno passato insieme che non mi levo dalla testa il pensiero di finire a letto con loro due. Sarà che è stata la prima volta che sono riuscito a baciare Giulia, e visto che con Cate la cosa è già successa e tra loro c’è una complicità alcolica piuttosto morbosa, la cosa da troppo tempo si mantiene in uno stato di sospensione allusiva che reggo sempre più a fatica. Oggi potrebbe essere l’occasione per violarla.
Ma non siamo nel posto giusto.
Dopo aver preso un paio di informazioni tra gli stabilimenti e buttato giù un paio di drink le convinco che il mercoledì sera non avremo molte occasioni di divertirci da quelle parti. Torniamo in città. In auto accanto a me c’è Caterina. Ha circa 25 anni occhi chiari molto grandi, una bocca carnosa e la pelle del viso morbida e chiara. è la più formosa delle due, una bella terza e delle splendide gambe che si chiudono su due caviglie sottili. Giulia e più magra, capelli castani lunghi e un viso da modella inglese anni ’60. Uno stretto top le risalta la pelle abbronzata del ventre piatto e i jeans attillati ma non volgari lo splendido culo. è lei a dare la svolta alla serata. “C’è un nuovo baretto sulla strada pedonale da me che ha i drink a prezzi stracciati se vi va possiamo farci un salto”. è ancora mezza notte, da buoni alcolizzati ci dirigiamo lì.
Parcheggio e scendiamo. Casa di Giulia è vicina, ma andiamo verso il bar. Fa caldo e la gente si affolla sostando lungo la larga strada pedonale. Qualcuno a terra gira una canna. Riusciamo a trovare un gradino libero e ci sediamo uno accanto all’altro, con i nostri drink in mano. Al centro c’è Giulia. L’alcol fa il suo corso e gli occhi incominciano a brillare. Come al solito si parla di lei, l’unica ad avere una storia anche se piuttosto tribolata. “Ti affidi alle persone sbagliate”, le dico, mentre la guardo negli occhi. Alle sue spalle intravedo Cate che fissa lo sguardo su una stanga mora. “La finisci di guardare le fiche!”. “E che ci posso fare, lo sai che mi piacciono!” sorride stringendo gli occhi e mostrando i denti bianchi. Giulia si gira verso di lei “Anch’io ti piaccio vero?” “Certo”. Ecco fatto. Le due si baciano, e io guardo… Guardo e mi eccito, “non vi voglio vedere quando fate così…” Stronzate, lo spettacolo più bello del mondo… Mi alzo di scatto. “Mi provocate”. “Ma no, dai non fare così vieni qua..”. Caterina mi prende una mano, io resisto fintamente scocciato e faccio “ultimo cicchetto?” Siiii!!!
Le due si alzano. Al bancone buttiamo giù in un istante i tre bicchierini di rum. Giulia è la più ubriaca dei tre. “Mi gira la testa”. La accompagniamo a casa. Usciamo dalla strada principale e attraversiamo a piedi le piccole strade deserte. Procedo al centro delle due, abbracciate a me, sorreggo Giulia quando inciampa, mentre stona qualche vecchia canzone di De Gregori. Guardo Caterina e ci sorridiamo complici, la bacio. Giulia se ne accorge si ferma, ci scosta “E a me?” Non so assolutamente a chi può essere diretta la frase, ma prendo e bacio anche lei. Apre le labbra e la mia lingua si contorce con la sua. La spingo delicatamente verso un’auto parcheggiata e la stringo, le mani scendono rapidamente. Le accarezzo freneticamente il culo e poi l’interno delle cosce. Intanto Cate ride e si gusta la scena. “Hey avete deciso di farvi arrestare?” Alle sue parole Giulia si stacca, barcollando va verso di lei e le sussurra “Dicevo a te prima, lo sai?” e si attacca a lei. Io resto appoggiato all’auto e le guardo. Sono bellissime. Continuano a ficcarsi la lingua in bocca a vicenda finché non si staccano, si girano insieme verso di me “Beh cos’hai da guardare, andiamo?” Procedono abbracciate al centro della strada mentre ridono e parlottano. Le seguo qualche passo più indietro. 100 metri e siamo a casa di Giulia. Apre. Come entriamo l’ospite si butta sul divano sulla destra. La casa è un grosso spazio aperto a doppia altezza. In fondo ci sono bagno e cucina. A metà sulla sinistra partono i gradini per il piano soppalcato con al centro un grande letto rosso.

Caterina si siede accanto a lei, se la mangia con gli occhi, le accarezza il viso scostandole i capelli dagli occhi, l’altra è un po’ stordita, chiude le palpebre e si abbandona del tutto. Cate la bacia dolcemente mentre Giulia le getta le braccia intorno al collo. Mi appoggio al bordo del tavolo di fronte e non credo ai miei occhi. Cate mi fa “Beh? Hai deciso di rimanere là impalato a tirarti una sega?” “Siete bellissime…” riesco a dire… “Vieni a darmi una mano stupido!” Non me lo faccio ripetere. Mi siedo accanto a Giulia e mentre Cate prova a sfilargli il top l’altra mi guarda e mi bacia. Mi stacco, lei allunga le braccia verso l’alto e il top è via, ora è l’altra che la bacia slacciandole il reggiseno. Mi abbasso davanti a lei e mi dedico ai sandali, le accarezzo i piedi liberi, alzo lo sguardo e vedo Cate strusciare la sua lingua lungo il profilo dei piccoli seni e con le mani aprirgli i jeans, che prontamente sfilo. Giulia rimane in mutandine nere con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi. La sua mano accompagna la testa di Cate che fa viaggiare la lingua da un capezzolo all’altro mentre io incomincio a baciarla e a leccarla all’interno delle cosce ormai aperte. Quando sto per sfilarle le culottes la ragazza mi frena “Non vale che io sia l’unica nuda qui in mezzo, vi dovete spogliare anche voi”.
Non so dove abbia preso la forza per bloccarci ma in fondo ha ragione. Mi siedo subito accanto a lei. “Forza Cate facci vedere cosa sai fare..”. Giulia capisce al volo e mi appoggia “Si Cate dai in piedi su, scegliti la musica e spogliati”. Conoscendola non lo farà mai… Ma la serata è avviata, la ragazza si alza, ci guarda, e tra le nostra grida di incitamento si avvicina allo stereo e cerca tra qualche cd… “Uffa non c’è niente che mi piace…” “Su non te la tirare” la incalzo, finalmente sceglie un qualcosa, salta un paio di pezzi e un vecchio pezzo degli Stones esce dallo stereo. Lei si piazza di fronte al divano dietro al tavolino sul quale abbiamo steso le gambe io e Giulia. La ragazza incomincia ad ondeggiare con i fianchi e accenna a qualche passo mentre incomincia a sfilarsi la prima maglietta. Come al solito è vestita a strati. Almeno tre indumenti tra maglie e top ci separano dal suo corpo… ma ci sa fare… giunta all’ultima maglietta, un po’ più lunga delle altre, si sfila la stretta gonna al ginocchio che le avvolge il culo. Si china per i sandali alti ma la fermo. “No tienili quelli”, alza la testa e mi guarda sorridendo. Poi comincia a giocare con la maglietta, si gira di spalle e la allunga sul culo, poi allarga le gambe e si china in avanti lasciando che la maglietta ritirandosi scopra le sue splendide chiappe. Ormai sono eccitatissimo così come Giulia accanto a me. Allungo una mano verso le sue mutandine bagnate, lei si gira verso di me mordendosi le labbra e a sua volta incomincia ad accarezzarmi attraverso la patta dei pantaloni. Cate davanti a noi si sfila la maglietta rimanendo in reggiseno di pizzo e mutandine, entrambi celesti. Mi guarda. “Ora manchi tu…” Le due si guardano e sorridono. Cate si inginocchia ai miei piedi slacciandomi lentamente la cinta, Giulia mi tira via la polo e raggiunge l’amica davanti a me. Mi sfilano una scarpa ciascuna, poi i calzini. Rimango presto in boxer. Non fanno fatica a constatare lo stato in cui mi hanno ridotto. I loro visi sono a pochi centimetri dal mio cazzo in tiro e le due troiette si fermano, ridono e si baciano davanti a me. “Che dici lo liberiamo?” Non resisto, cerco di allungare le mani verso di loro ma mi fermano. “No! Così non vale mettile dietro la schiena”. Nonostante tutto il gioco mi piace e obbedisco al volo Le due incominciano a leccarmi sulla pancia, all’interno delle cosce e a soffiare sui boxer. Sto impazzendo. “Hey qui incomincia a pulsare guarda”. “Che dici sta soffrendo? Forse è meglio liberarlo”. Con i denti si attaccano all’estremità dei boxer e li tirano verso il basso. Io alzo il culo e le facilito. Resto nudo davanti a loro con il mio cazzo in erezione e le loro lingue che incominciano a prendersi cura di lui.

è Cate che lo prende, lo avvolge con le dita e lo sega lentamente. Lo porge all’amica che continuando a guardarla tira fuori la lingua e la passa alla base del glande e poi sulla punta. Solo silenzio. Sono in estasi, ma nessuna delle due alza gli occhi verso di me. Giulia ormai ha incominciato a succhiare lentamente mentre Cate sembra totalmente ipnotizzata dai movimenti dell’amica. Continua a muovere la mano su e giù ma lo sguardo è fisso a pochi centimetri da lei, sul mio cazzo che scompare e riappare dalla bocca di Giulia. Lei se ne accorge e si baciano, poi incrociano le loro lingue sulla punta della cappella. Incomincio ad ansimare seriamente, finalmente mi guardano e vengo. Vengo di brutto. Cate riesce ad evitare gli schizzi che invece colpiscono l’amica in viso. Ridiamo, la tensione si stempera. Con un fazzoletto non faccio in tempo a pulirle i resti che Cate se li è portati alla bocca con un dito… Stiamo andando completamente fuori… Giulia si butta su di lei e la stende sul divano. Non c’è più delicatezza nei loro baci ma solo foga sessuale. Le lecca il collo e poi scende fino al seno, le sfila il reggiseno e si divora i suoi capezzoli a colpi di lingua e denti. Mi avvicino e incomincio a baciarla in bocca. Le passo la lingua sui denti sul viso e nelle orecchie. La sento che freme sotto i colpi delle nostre lingue. Giulia scende ancora e le sfila le mutandine scoprendo un ciuffo morbido di peli neri. La giriamo in modo che le gambe si spalanchino verso l’esterno e ci inginocchiamo davanti a lei. Vedo Giulia che tentenna capisco che nonostante tutto non si è mai trovata una fica oscenamente spalancata davanti e così guardando i bramosi occhi chiari della mia amica le affondo il viso tra le gambe. Con la lingua percorro lentamente la lunghezza delle labbra rosse e gonfie. Poi incomincio a leccarle il clitoride. La vedo chiudere e gli occhi e afferrarsi i grandi seni. La sua fica è ormai grondante, continuando a leccare. Con due dita le penetro le labbra: poi le lascio ferme davanti alla sua apertura, la piccola comincia ad ondeggiare con il bacino cercandole ritmicamente mentre continuo a succhiarle e stuzzicarle il clitoride con i colpi della mia lingua. Giulia è accanto a me che si gusta la scena, mi stacco e la faccio continuare. Dapprima lentamente poi sempre più convinta si avvicina con la bocca alla fica dell’amica.
Con l’indice e il pollice della mano destra incomincia ad allargare le labbra poi si avvicina sempre fissando con gli occhi languidi l’amica. Abbassa lo sguardo e tira fuori la lingua. Incomincia a leccare prima con movimenti lenti e lunghi, dal basso verso l’alto, poi progressivamente sempre più veloci e fitti. Cate è in delirio, cerca il mio cazzo per segarmelo ma lo abbandona presto, è troppo presa dal godere, non ci accorgiamo che i suoi sospiri stanno raggiungendo volumi altissimi… e viene.
Un urlo sommerge la stanza e contorcendosi spasmodicamente ci allontana dalle sue gambe. Respira profondamente, esausta, poi con le ultime energie si avvicina riconoscente a Giulia, baciandola violentemente. Io sono di nuovo in tiro, il cazzo che pulsa dall’eccitazione. Cate è seduta sul divano e Giulia per prendersi I suoi baci si piega davanti a me… Non resisto appoggio la mano tra le sue chiappe e con l’indice mi faccio strada lungo il suo solco. Lei allarga le gambe per facilitarmi e appoggia le mani allo schienale del divano continuando a baciare Cate che ha preso ad accarezzarle i seni. La fica di Giulia è un lago. Senza fatica affondo le dita nella sua vagina e con l’altra mano le massaggio il buchetto, mi abbasso e incomincio a leccarglielo. I suoi respiri si fanno sempre più profondi, mi rialzo e mi piazzo in piedi dietro di lei. Sente il mio cazzo sfiorarle il culo e istintivamente mi allontana, ma non ho intenzione di prendermelo almeno per ora, mi abbasso su di lei e le sussurro all’orecchio, poi mi stendo ed entro. La sua fica calda e bagnata mi avvolge ed è un dolce brivido. Incomincio a pompare lentamente. Solo il glande su e giù tra le sue labbra poi progressivamente affondo sempre di più… Cate scivola sotto le braccia stese di Giulia, non si vuole perdere la scena, e si affianca a me carezzando il culo dell’amica. Poi si abbassa e ficcando un braccio sotto il fianco le incomincia a stimolare il clito. Queste due mi fanno impazzire, me lo sento crescere ancora dall’eccitazione. Cate incomincia a incitarci “Vi piace brutti maialini…e guarda come gode la mia amichetta… ti piace il cazzo di Marco.. e dillo che ti piace”. La sto squassando, la piccola è magra e leggera mi aggrappo a suoi fianchi per non farla cadere. Ormai ci sono, sento lo sperma salirmi lungo il cazzo, esco e vengo innaffiandole la schiena, Cate capisce che a Giulia le manca ancora un pochino, la fa sedere e incomincia a sditalinarla rapidamente fino a farla venire, esausta e felice.

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