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Trio

ragazzo mio

By 1 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao amici sono sempre io Nina, una persona mi ha fatto avere via mail questa storia, che sia vera poco importa, a me é piaciuta moltissimo, comunque c’è molta analogia con il mio racconto cos’ ho deciso con il permesso dell’autore di dargli una mia impronta e di pubblicarlo, sono sicura che vi piacer’

Si chiama Cristina, ha compiuto 28 anni a febbraio é una giovane sposa piena di voglia di vivere, conosce da sempre quello che é diventato suo marito, Marco della sua stessa et’ vecchio compagno di giochi ed ora la sua dolce met’.
Conducono una vita molto tranquilla escono poco ed anche sessualmente non vanno oltre il minimo indispensabile.
Fino a poco tempo fa, hanno vissuto a casa dei genitori di lei, una casa abbastanza grande da ospitarli a lungo termine cos’ hanno potuto mettere da parte un po di soldi, poi lei é rimasta incinta cos’ hanno deciso di cercare un nido proprio.
Finalmente dopo tanti tentativi hanno trovato un modico appartamento in periferia , a piano terra, provvisto di tre stanze pi’ cucina e bagno.
Tagliato molto bene, molto luminoso, con una cucina spaziosa, il salotto, modesto per’ sufficiente alle loro necessit’, la cameretta per il bambino e una stanza da letto molto spaziosa, il cui arredamento gli é costato quasi tutte le loro risorse.
Per finire un balcone con vista ad est che da direttamente nel giardino, una trentina di metri quadrati provvisto di una casetta per gli attrezzi
Possedere un giardino é uno dei privilegi di abitare a piano terra, Cristina ha piantato dei fiori e degli alberi da frutto Marco ha seminato l’erbetta per il prato.
Marco é ragioniere in una ditta che si occupa di installazioni elettriche e sanitarie , lei é invece estetista, disoccupata lavora cos’ quando capita privatamente.

I vicini non hanno tardato a farsi sentire, i pi’ simpatici sono una coppia sulla quarantina Mario e Paola , hanno un figlio Luigi che frequenta l’industriale.
A Paola é piaciuta subito, é contenta di avere una vicina di casa cos’ bella, giovane e simpatica, poi quando ha saputo del suo diploma di estetista e che non riusciva a trovare un lavoro fisso si é detta disposta ad aiutarla sfruttando le sue amicizie
– tranquilla che il lavoro non ti mancher’, conosco un sacco di gente, con il mio impegno di volontariato sono a contatto con molte persone e ti far’ sicuramente tanta pubblicit’ –
-sarebbe bello, i soldi servono, specialmente adesso- disse Cristina
Gi’ qualche giorno dopo, Paola le organizz’ un appuntamento di lavoro a casa sua con due sue amiche Giovanna e Laura.
Marco era al lavoro, Cristina arriv’ anticipo, si accomodarono in salotto e mangiarono un gustoso dolce che aveva fatto Paola .
Aveva una bella e grande casa arredata con gusto -anche troppo grande- disse -a volte sembra cos’ vuota-
L’arrivo del figlio da scuola le distrasse un p’, l’istituto tecnico si trovava in un paese limitrofo e lui viaggiava col bus.
Era la prima volta che Cristina lo vedeva, la madre li present’, lui la guard’, grugn’ un ‘piacere Luigi- e se ne and’ nella sua stanza.
-devi scusarlo é molto timido-
-non fa niente, é cos’ giovane non c’è bisogno di scusarlo –
Era un bel ragazzo,alto, per’ magro come un grissino, sul viso, attaccato dall’acne giovanile, cominciava a spuntare qualche pelo di barba, gli occhi profondi larghi fra loro e neri come i capelli.
Paola le confid’ molte cose della sua famiglia, data la differenza di et’ si sentiva, come una sorella maggiore, in dovere di darle dei consigli.
Le raccont’ del marito, Mario, titolare di una ditta di trasporti,con due dipendenti e tre camion, era certamente piccola ma gli rendeva bene ed aveva intenzione di ampliarla.
Oltre che il titolare lui era cresciuto come autista e spesso una di quelle bestie veniva regolarmente montata da lui, cos’ come quasi tutti i camionisti era molto spesso fuori casa, perci’ Paola aveva dovuto crescere il figlio quasi sempre da sola dedicandogli tutto il suo tempo e trascurando la carriera.
-non me ne sono mai pentita, e adesso poi la situazione é migliorata, Mario fa meno viaggi e passiamo un po pi’ di tempo insieme- poi strizzando un occhio continu’ -e ti assicuro che non ci annoiamo-

Nel mezzo della conversazione suonarono alla porta, erano le sue amiche, Giovanna e Laura.
Erano ambedue coetanee di Paola sulla quarantina pi’ o meno, Giovanna era alta un p’ pienotta con un seno molto grosso, tutto il contrario era Laura magra e ossuta ma con due belle gambe e un sedere tondo e sodo.
-potresti farmi un trattamento depilatorio completo domani andiamo al mare e vorrei cercare di abbronzarmi – le chiese Giovanna
-certo andiamo di la a casa mia-
-non c’è bisogno- disse Paola -vai a prendere l’attrezzatura e lavora qui-
-non vorrei recarti disturbo-
-ma no anzi mi fa piacere avere un po di traffico in casa-

In cinque minuti Cristina presi gli accessori fu di ritorno, accese il fornellino e mise la ceretta a sciogliersi mentre Giovanna si toglieva i jeans.
Le fece stendere le gambe appoggiando i piedi su un’altra sedia, ed inizi’ spalmando la cera fusa.
Fu in quel momento che lo sorprese vicino alla porta socchiusa a spiare le gambe nude di Giovanna.
-ma vedi un p’ questo diavoletto- pens’ ‘come si diverte a spiare le signore-
Aveva scelto una posizione strategica avendo completa visione di una met’ della stanza incluse le gambe di Giovanna ma nascosto agli sguardi delle tre donne, l’unica a poterlo vedere era Cristina.
Stranamente l’essere testimone delle occhiate da guardone di Luigi le procur’ una strana ma piacevole sensazione cos’ non disse niente continuando il suo lavoro lanciando per’ qualche occhiata di tanto in tanto.
Fu cos’ che per un momento i loro occhi si incrociarono e Luigi, sentitosi scoperto, scapp’ via ritirandosi nella sua stanza.
Per un po di tempo Cristina ripens’ spesso a quella scena specialmente quando scopava con Marco.
Comunque la cosa non si ripeté mentre l’attivit’ di estetista cominciava a recare i primi frutti, ora, grazie a Paola, aveva gia un certo numero di clienti, e con i suoi guadagni aveva intenzione di perparare la cameretta per il nuovo venuto.

La pancia cominciava ad arrotondarsi, mancavano quattro mesi circa alla data e lei si sentiva un p’ goffa nei movimenti, anche il seno le si era gonfiato diventando per’ anche proporzionalmente sensibile, le bastava una semplice carezza a farle venire i brividi, a farle venire voglia, e Marco, pur non trascurandola non riusciva a soddisfarla completamente.
C’era in quel periodo il boom dell’edilizia e la ditta aveva preso diversi lavori assumendo anche del personale e Marco era cos’ preso dai preventivi che non era raro vederlo lavorare a casa.
Naturalmente era spesso stanco è pi’ irritabile del solito e per questo le sue perfomance a letto ne risentivano, lei capiva e lo coccolava, gli risparmiava il superfluo come fare la spesa ed altri lavoretti domestici, non lo tormentava, ma sempre piu spesso toccava alla sua mano spegnere in parte il fuoco che le bruciava dentro.

Con Paola si vedevano regolarmente, visto che usava la sua casa come studio, le aveva messo a disposizione una stanza senza pretendere affitto -mi basta la tua presenza e poi da te non c’è posto adesso che nascer’ la bambina-
Gi’ una bambina si sapeva gi’ da un po e i limiti di errore erano quasi zero.
-cavolo fra un po nascer’ la bambina ed io non ho ancora la cameretta pronta – disse un giorno a Paola
-ho voglia di dipingerla con un colore vivo, che si adatti ad una bambina-
-potresti dipingerla rosa é un colore per femminucce, ne hai gia parlato con Marco?-
-negli ultimi tempi è cos’ occupato e non voglio stressarlo ancora di pi’, per’ a chiamare un imbianchino ci vogliono troppi soldi, quindi ho deciso di farlo io –
-non credi sia un lavoro un po pesante per te da sola? nel tuo stato poi,’ per’.. ho un’idea perche non chiedi a Luigi di aiutarti?, l’anno scolastico e finito e non ha niente da fare-
-sarebbe fantastico tu dici che mi aiuterebbe-
-ma certo, ed é anche una scusa per farlo uscire un p’ visto che sta sempre chiuso in camera-
-va bene glielo chieder’-
-lo chiamo subito, LUIGI!!!!!!!!!!!!!-
Il ragazzo scese e’ accett’ quasi con entusiasmo,
-grazie Luigi sei gentile, naturalmente ti ricompenser’- lui abbass’ lo sguardo, non aveva bisogno di soldi e glielo disse
-non ti preoccupare non lo faccio per i soldi, mi fa piacere aiutarti ecco tutto-
-Ok va bene a buon rendere allora-

La sera a letto ne parl’ a Marco che non si disse d’accordo era molto lavoro e lei in quello stato….
-lo faccio io- disse -abbiamo ancora un po di tempo e appena posso mi prendo un paio di giorni di ferie-
-non ti preoccupare, resta concentrato sul tuo lavoro, ci penso io mi aiutera Luigi il figlio di Paola-
-se hai gi’ deciso va bene, mi raccomando per’ stai attenta a non sforzarti troppo-
-si paparino-
-non sono il tuo paparino-disse mettendole una mano tra le cosce -lui non fa queste cose-
-mmmmm questo é argomento che mi piace- rispose toccandogli il cazzo che lentamente si andava irrigidendo.
Gli abbass’ gli slip e lo prese in bocca fino a quando la verga non fu completamente rigida
-com’è bello,lo voglio tutto dentro, mettimelo, ficcamelo dentro, scopami come una troia-
Marco era perplesso non era abituato a queste escandescenze sessuali di Cristina, da qualche tempo le sembrava invasata, poi aveva paura di fare del male alla bambina visto anche il notevole attrezzo che si ritrovava tra le gambe
Lei per’ bramava quella nerchia virgoruta, si mise a cavallo e se la infil’ dentro in un colpo solo sprofondando fino ai testicoli.
Ebbe subito un orgasmo senza saziarla, senza farle passare la voglia, gli afferr’ le mani e le pos’ sul petto
-stringimi i capezzoli , si cos’, pi’ forte non mi fai male , mmmm siii ti sento mi fai morire……-
si mise a cavalcarlo con violenza, Marco subiva passivo, continuava a stringerle il seno quasi come ipnotizzato, un dolore al petto lo tolse dal torpore lo aveva graffiato
-sto godendo’. siii e bellissimo ahhhhhh-
grid’ all’apice del piacere sentendo il fuoco che le scorreva gi’ dalla fica.
Anche lui venne inondandola, avrebbe voluto tirarsi indietro ma lei non glielo aveva permesso, il tarlo che potesse far del male alla piccola continuava a rodergli la mente, rovinandogli parzialmente l’amplesso.

-sei stato meraviglioso, e lui é stato all’altezza della situzione-
-mi sa che la situazione l’avevi in pugno tu in tutti i sensi- rise mimando il movimento su e gi’ con la mano
-la prossima volta che te lo prendo in bocca lo mordo-
Cavolo, non le era mai piaciuto succhiarlo mentre adesso godeva a sentirselo in bocca a slinguarlo a farlo entrare dentro fino a solleticarsi l’ugola e anche se non era ancora successo fantasticava di bere il bianco nettare direttamente alla fontana.

Nei giorni seguenti provvide a procurarsi dal negozio il materiale per dipingere muri ed anche la finestra aveva bisogno di una rinfrescata, compro anche dei quadri.
Luigi l’aiut’ nelle compere, parlava poco per’ era gentile e si prese l’onere del trasporto delle cose pesanti.
Lo aveva sorpreso diverse volte mentre tentava di sbirciare dentro la maglietta, si ricord’ allora di quella volta a casa di Paola, rimanendone piacevolmene turbata.
Scaricarono il materiale, faceva veramente caldo ed erano tutte e due sudati, nonostante ci’ un brivido le pass’ lungo la schiena quando involontariamente lui le sfior’ il seno.
Aprirono il fustone del colore bianco, Cristina si attenne alle istruzioni del rivenditore mettendo la quantita prestabilita di polvere colorante e poi lo mischiarono fino a renderlo di colore omogeneo
-fermiamoci un attimo e beviamo qualcosa di fresco, sono tutta sudata-
-se vuoi puoi riposarti continuo da solo-
-no riposati un po anche tu, dai, vieni con me in cucina-

Luigi la segu’, Cristina era cos’ bella,quelle cosce lasciate in parte scoperte dal corto vestito, certo era incinta ma forse per questo ancora pi’ seducente, quel seno prorompente lo faceva eccitare tanto, aveva provato diverse volte a vederlo dentro la scollatura, ma aveva paura che lei se ne accorgesse e lo mandasse via e ora che era li davanti, tutta sudata, con il vestito che le si appiccicava addosso rendendola ancora piu eccitante, il cazzo gli si era impennato e bramava menarselo al pi’ presto.
Si ricord’ di quella volta in cui lo scopr’ intento a sbirciare le gambe di Giovanna, dentro di se le fu grato perché non ne aveva fatto parola con la madre, da allora aveva cominciato a guardarla con altri occhi la spiava spesso mentre lavorava stando pi’ attento a non farsi vedere e ogni volta finiva che si masturbava sognandola nuda.

Cristina verso del té freddo nei bicchieri gliene porse uno, -toh bevi- Luigi completamente assorto, sussult’ al suono della sua voce, prese il bicchiere dalla sua mano godendosi per un attimo il contatto con le dita.
Si misero al lavoro lui con il pennello lei con il rollo ma dopo un p’ completamente matida di sudore abbandon’ per andare a rinfrescarsi
-stai tranquilla- le disse- vai pure ci penso io a continuare-
-sei un caro ragazzo- rispose avviandosi in bagno.
Sotto la doccia si osserv’ la pelle che si era irritata sotto il petto a causa dello sfreghio del reggiseno ed a contatto con l’acqua bruciava un po, cos’ dopo che si fu asciugata e messo un po di crema idratante rimase nuda sotto la maglietta bianca che indosso sopra un paio di pantaloncini.
Si guard’ allo specchio e si vide grassa, con quel seno enorme e duro e che anche senza sorrezione non si accasciava puntando con i capezzoli sulla stoffa.
-Ecco perché Marco che negli ultimi tempi non mi desidera tanto- si disse, mentre lei sapeva di essere come un vulcano, quasi maledisse di essere incinta.
Ritorno al lavoro Luigi stava dipingendo il tetto cos’ lei si dedic’ alle rifiniture.
Luigi si accorse che qualcosa era cambiato in lei, osservandola sul seno not’ ,che i capezzoli erano visibili sotto la maglietta e l’erezione che nel frattempo si era un po attenuata torn’ prepotente a pressare sotto i pantaloni.
Cristina dal canto suo si accorse che il suo sguardo vagante si soffermava sempre pi’ spesso sul petto, e ne era compiaciuta,e, anche se lo cosiderava ancora un ragazzino, le faceva piacere sapere che qualcuno la guardasse con desiderio..
Finirono la prima mano ancora prima che Marco tornasse dal lavoro, si organizzarono per rivedersi l’indomani e al momento di salutarsi Cristina abbracciandolo gli diede un bacio sulla guancia ringraziandolo per quanto aveva gi’ fatto per lei
-ti sono veramente grata per quello che stai facendo per me, sei un caro ragazzo-
Luigi senti quel corpo aderire al suo e un po impaurito tir’ un po indietro il bacino per non farle sentire l’erezione, ma in questo modo pressò di pi’ col petto sentendo la morbidezza del seno e percependo distintamente i capezzoli duri che bucavano i tessuti.
And’ a casa si prepar’ un bagno caldo, tremava nonostante la caluria estiva, si immerse nella vasca e finalmente lo impugn’, chiuse gli occhi, percepiva ancora il profumo della sua pelle, il petto gli bruciava ancora per il contatto con il suo corpo, i suoi capezzoli, oh come avrebbe voluto toccarglieli e magari leccarli come aveva visto spesso fare nei video in internet, e pensando alla morbidezza delle sue labbra intente a succhiarglielo venne copiosamente come mai prima di allora.
Marco si era addormentato mentre lei seppur stanchissima faticava a prendere sonno, l’aveva lodata per l’ottimo lavoro, inorgoglita gli spieg’ che senza l’aiuto di Luigi non ce l’avrebbe fatta.
Pens’ a quanto le era piaciuto abbracciare il ragazzo e che come una troia aveva anche cercato il contatto inguinale, meno male che lui si era tirato un po indietro, ma che cazzo le era venuto in mente di fare!!
La mattina dopo si alz’ presto ma nonostante ci’ mentre faceva colazione Luigi buss’ alla porta, cavolo indossava solo le mutandine corse in camera si mise una vestaglietta e and’ ad aprire
-ops sono arrivato troppo presto?ti ho svegliata?-
-stai tranquillo non ti preoccupare ero gi’ sveglia stavo facendo colazione, vieni dentro ti preparo qualcosa?-
-No grazie ho gi’ preso qualcosa-
-va bene vieni per’ e fammi compagnia…. allora dimmi dormito bene? sicuramente sarai stanco visto che non sei abituato a fare questi lavori-
-no va bene, é vero sono un po stanco, ho dormito male ma non per il lavoro-
– e perché allora, c’è qualcosa che non va? puoi parlarmene se vuoi-
– grazie, forse un giorno di questi te ne parler’-
-come vuoi tu, su vieni andiamo in cucina-
Cristina lo prese sottobraccio e questa volta premeditatamente si strinse con il seno sul gomito, e le fece immensamente piacere quando lui sussult’ subito dopo il contatto.

Aveva divorato la colazione che gli aveva preparato la madre, non vedeva l’ora di rivederla, aveva passato tutta la notte pensando a lei cos’ intensamente cos’ che quando si era addormentato aveva continuato a vedrla in sogno.
Ora che le era a fianco e si godeva la morbidezza del seno sul braccio, lei l’ con quella vestaglietta semitrasparente dove intravedeva la sagoma delle mutandine, si sentiva il ragazzo pi’ felice del mondo.

Il profumo del pane tostato aleggiava nell’aria Cristina riprese a mangiare bevendo il latte appena colorato con un gocci’ di caffé espresso, finita la colazione and’ a rivestirsi mentre Luigi preparava il colore.
Continuarono per tutta la mattinata fino a mezzogiorno, finirono la seconda mano ai muri e data una mano di vernice alla finestra si fermarono, ormai dovevano solo aspettare che il colore asciugasse per stendere il tappeto di PVC.
Andarono a pranzo a casa di Paola, non aveva voluto sentire ragioni, -domani lasagna al forno, vieni a mangiare da me-
A pranzo c’era anche Mario che si rivel’ molto loquace senza essere noioso riuscendo ad appassionare chi lo ascoltava

Narr’ alcune avventure che aveva avuto durante i suoi lunghi viaggi, Paola pendeva dalle sue labbra, era cos’ orgogliosa del marito,
-chiss’ com’è a letto- si chiese Cristina, ricordando i tanti discorsi fatti con Paola che ne vantava le sue doti di masculo.
In un paio di occasioni gli aveva anche lanciato uno sguardo tra le gambe tentando senza successo di vederne la consistenza.
Non riusciva a capirsi, i suoi pensieri erano sempre pi’ peccaminosi, e alimentavano quel fuoco che le ardeva tra le gambe.
-sar’ stata dura stare lontano dalla famiglia- chiese pensando che lei non sarebbe stata lontana da Marco nemmeno per un giorno
-gia, spesso ho pensato di lasciar perdere tutto, mi mancava la famiglia, mi mancava terribilmente mia moglie-
-lo so io cosa gli mancava- disse Paola strizzando l’occhio, – per’ sono riuscito a sopravvivere lo stesso- disse lui stringendo la mano e mimando il gesto di masturbarsi.
Risero tutti alla battuta, poi Cristina salut’ la compagnia e torn’ a casa, aveva molte cose da fare, Luigi la accompagn’, disse che voleva controllare come stava asciugando il colore.

Cristina era contenta che Luigi fosse con lei, era cos’ eccitante nella sua ingenuita, le era venuta voglia di saperne di pi’ su di lui, lo fece accomodare in cucina e si sedette vicino a lui
-hai capito cosa faceva tuo padre quando era fuori in viaggio? Lo fai anche tu?-
Luigi pens’ un attimo prima di rispondere non capiva a cosa si riferisse
– scusa ma credo di non capire’. –
Cristina sent’ i battiti del cuore aumentare le incominciava a mancare il respiro era visibilmente emozionata non credeva nemmeno lei stessa a quello che diceva -ehmm ..intendo se anche tu fai come lui’.- mim’ anche lei il gesto cos’ come aveva fatto Mario -voglio dire se ti tocchi li’.-
Luigi abbass’ lo sguardo era diventato rosso porpora era bloccato non sapeva cosa dire la domanda lo aveva colto di sorpresa, poi titubante rispose
-no… non lo so….. forse, qualche volta ma preche me lo chiedi?-
Cristina si alz’ e gli accarezz’ i capelli ansimando, percepiva l’emotivit’ del giovane e ci’ di riflesso l’emozionava ancora di pi’ impedendole di respirare correttamente
-scusami, ti ho messo in imbarazzo, e che sono curiosa, vedi intimamente come uomo conosco solo Marco ed anche con lui non riesco a parlare di queste cose, per’ con te non so perché mi é venuto naturale-

Le parole di Cristina produssero in Luigi una scarica di adrenalina pura, non stava nella pelle per la gioia, era rimasto un p’ sorpreso prima e si era vergognato, ancor pi’ essendo lei la figura principale delle sue fantasie erotiche quando si masturbava, ma avere qualcosa in comune con lei che non doveva spartire nemmeno con Marco, beh era grande! tir’ il respiro e disse di filato
-non fa niente anzi mi fa piacere se ne parliamo, solo che non sono abituato a farlo, come sai mio padre é spesso fuori e con la mamma non ho mai parlato di queste cose –
-e con gli amici?-
-non ho nessuno cos’ intimo,’.. forse é colpa mia che non riesco a tenere un’amicizia, mi annoio, e preferisco stare a casa da solo-
Cristina intanto continuava a scompigliarli i capelli, Luigi chiuse gli occhi rilassandosi
-solo con te non mi annoio mai- pens’ tenendo per se quest’ultima frase.
Cristina gli appoggi’ la nuca sul seno accarezzandogli le tempie a scendere sino al collo e risalendo dietro le orecchie, su Luigi l’effetto era altamente erotico, la morbidezza del suo seno ed i brividi che gli procuravano quelle dita di fata ebbero effetto anche sulla verga che premeva dolorosamente contro gli slip.
Automaticamente Luigi con la mano sollev’ l’elastico degli slip liberando il pene che si estese pressando sui pantaloncini e creando un bozzo che non sfugg’ agli occhi di Cristina.
Lei prov’ un brivido di piacere, le venne voglia di vederlo di toccarglielo, tirarglielo fuori e farglielo con la mano, vederlo eiaculare, conosceva solo quello di Marco, anche se qualche volta aveva guardato qualche film porno senza provare il minimo gusto.
-che cosa guardi quando ti fai ehmm quando te lo meni-
-vorrei tanto guardare te- pens’ Luigi -il tuo seno, il culo, la fica,- poi rispose
-qualche giornaletto oppure qualche video al computer-
Entrambi erano presi nelle loro fantasie erotiche pericolosamente vicine alla realizzazione, ma furono riportati alla realt’ dal rumore della porta di casa, era Marco che rientrava dal lavoro.
Lei si scost’ bruscamente e and’ a ricevere il marito, Luigi li guard’ mentre si baciavano con un filo di invidia, salut’ Marco e poi and’ a casa.
Anche quella notte Marco rifiut’ le avance di Cristina dichiarandosi allo stremo per il superlavoro a cui era costretto, e lei aspett’ che si addormentasse per accarezzarsi la fica, penetrandosi prima con uno e poi con due dita senza riuscire per’ ad imitare la penetrazione di un cazzo, si sentiva un po incazzata con Marco e per la prima volta mentre stava per godere si immagin’ posseduta da una persona senza un volto definito che per’ era sicura non era Marco

Pass’ una settimana avevano finito con i lavori nella cameretta, ma Luigi andava regolarmente a trovare Cristina.
Quella mattina, come al solito fece colazione poi scapp’ da Cristina, la porta era aperta entr’ in casa, la chiam’
-Cristina sono io Luigi dove sei?-
-Luigi vieni sono in giardino-
atrravers’ l’appartamento uscendo fuori dal balcone, era distesa su una sdraio godendosi quella splendida mattinata di sole.
-sto andando al supermercato e sono passato a chiederti se ti serve qualcosa-
-no grazie ho il frigo pieno di roba-
Luigi rimase un attimo a guardarla aveva un vestitino da mamma corto e in pi’ lei aveva tirato su l’orlo della gonna quasi fino alle mutandine per abbronzarsi le gambe che erano bianchissime come il latte e a quella vista il cazzo come al solito si lament’ nei pantaloni per la mancanza di spazio.
-senti Luigi, sul tavolo in cucina c’è un cestino con dentro un tubetto di crema, mi faresti il favore di prenderlo e di spalmarmene un po sulle gambe?-
-Cazzo siiiiiiiiiiiii che voglio- pens’ mentre dalla bocca gli usc’ un incerto ‘ssi..certo-
-Per’ se hai fretta.. ‘ replico lei fingendo di scambiare la sua timidezza per incertezza
-no anzi mi fa piacere stare a parlare un po con te-
Volò a prendere la crema e quando torn’ not’ con piacere che la gonna si era sollevata ancora un p’, ora vedeva chiaramente le bianche mutandine fare capolino.
Strizz’ il tubetto facendo cadere sulle gambe due striscette di crema poi tremando leggermente pos’ le mani sulle cosce.
Il cuore gli andava a mille orari il cazzo durissimo premeva imperioso sulla patta mentre le dita ungevano e accarezzavano nello stesso tempo e, mentre lei allargava leggermente le gambe per permettergli di ungere l’interno, al culmine dell’eccitazione, la sfior’ proprio li.
Non capiva pi’ niente si sofferm’ ad accarezzarla e non si accorse nemmeno che lei aveva aperto ancora di pi’ le cosce invitandolo, lui era l’apice e non resistette pi’, venne senza toccarsi, ondate di seme gli fuoriscivano dall’asta dandogli un piacere cos’ intenso da perdere per un attimo il controllo dei muscoli trovandosi non appena si ebbe ripreso con la mano stretta sulle mutandine di Cristina ormai completamente in vista.

Le era tornato il buon umore appena sentita la sua voce che la chiamava, aveva passato una brutta nottata, la sera prima aveva quasi litigato con Marco per delle stupidaggini si sentiva nervosa, poi la bambina rispecchiando il suo umore aveva cominciato a muoversi a tirare calci impedendole di riposare.
Cos’ dopo la colazione era andata fuori in giardino a prendere un po d’aria e di sole.
Istintivamente sentendo la sua voce stava per abbassarsi la gonna poi ci ripens’, anzi quando lui and’ a prendere la crema rialz’ ancora l’orlo della gonna.
Era una cosa nuova per lei esibisirsi cosi spudoratamente davanti ad un ragazzino ma questo invece di farle venire dei sensi di colpa stranamente la eccitava.
Cavolo gli tremavano le mani, percepiva chiaramente il tremore delle sue mani sulle gambe e la stava contagiando, sentendo lei stessa il basso ventre pulsare.
Si stava bagnando, allarg’ le gambe quasi volesse attrarre quelle mani poi le sue dita la sfiorarono e mentre lei istintivamente continuava ad aprire le gambe sempre di pi’ sent’ il suo tremore accentuarsi, le carezze sulla fica si intensificarono e per un attimo si disarticolarono dandole un piacere unico mentre lui le stringeva le mutandine ormai fradicie.
-Scusami- disse Luigi, tremava ancora mentre toglieva le mani, lei strinse le gambe, non capiva esattamente quello che era successo quel feeling che si era creato fra di loro,
-e di cosa ti devo scusare- rispose lei con la voce ancora rauca di desiderio
-ti dispiace di avermi toccata?-
-No e che pensavo che ti saresti arrabbiata-
-ma no che non mi arrabbio per questo anzi’.-
-devo andare un attimo al bagno .. posso usare il tuo?-
-ma che domande che fai. qui sei come a casa tua-

Mentre Luigi usciva dal bagno dopo essersi ripulito alla meglio suonarono, era Paola, lo rimprover’ bonariamente per essere ancora li a disturbare mentre doveva fare la spesa
-ma no, non mi disturba affatto anzi mi fa piacere quando viene a trovarmi-
-va bene allora, sono venuta per farti sapere che tra mezzora devi lavorare, una nuova cliente depilazione mani e piedi ne avrai per un p’ cos’ dopo rimani a pranzo da noi-
-Paola sei un angelo ti ringrazio ma non voglio disturbarvi, proprio adesso che Mario ha un po di tempo libero-
-e dai lo sai che non disturbi,anche a Mario fa piacere averti con noi le sei molto simpatica-
-va bene allora il tempo di darmi un’aggiustatina e vengo-

Luigi non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo aveva goduto vicino a lei e per fortuna che non se ne era accorta, maledizione doveva stare pi’ attento, cos’ rischiava di perdere la sua amicizia.
-Per’ che strano- pens’ -chissa perché ha reagito-, non ricordava bene, ma gli era sembrato che avesse anche allargato le gambe,- cazzo sarebbe veramente fantastico se….-
La signora Marvisia, la sua nuova cliente era veramente una bella donna, trentanni, faceva la commessa in una boutique.
Sposata da dieci anni con Gino, ventanni pi’ vecchio avevano due bambini di 9 e 7 anni in pi’ ad abitare con loro c’era il figlio che Gino aveva portato dal primo matrimonio, Angelo ventanni appena compiuti.
Anna, questo era il suo nome, era una vecchia conoscente della famiglia di Paola, si frequentavano spesso e quel giorno era stata accompagnata dal marito.
Non era difficile farsi piacere Anna, aveva un carattere dolcissimo, le piacque subito, Paola la accompagn’ nella stanza che Cristina usava per lavorare, Anna si spogli’ rimanendo in mutandine e dando sfoggio ad un fisico asciutto che le gravidanze non avevano intaccato.
Cristina ammir’ quel magnifico corpo e paragonandosi si dichiarava sconfitta in partenza essendo cos’ grassa, per un attimo pens’ a Luigi che forse avrebbe scelto lei anche se gli avrebbe fatto molto piacere guardare Anna.
-perché no- si disse -posso lasciare la porta socchiusa cos’ da permettergli di sbirciare dentro, per’ lo devo avvertire-
usc’ cos’ con la scusa di andare un attimo al bagno e and’ nella sua stanza
-Cristina! entra che c’è, é successo qualcosa?-
Lo guardo un attimo quasi non trovando le parole, sospir’
-Be, volevo soio chiederti se hai voglia di vedere Anna senza vestiti…., vieni gi’ ti lascio la porta della camera socchiusa, solo stai attento a non farti scoprire-
Luigi rest’ di stucco, lei non gli diede il tempo di dire niente chiuse la porta e and’ in bagno, poi tornando in camera diede una sbirciatina nel salotto non vide nessuno, Mario e Gino probabilmente erano usciti fuori in giardino.
Mentre depilava le gambe si accorse che lui era vicino alla porta e un brivido la scosse mentre Anna e Paola discutevano delle performance sessuali dei coniugi
-Gino mio anche se é sulla soglia dei 50 se la cava ancora, certo l’ardore dei primi anni é finito adesso lo facciamo al massimo 2, 3 volte la settimana-
-Mario invece é ancora arzillo come un giovanotto con tanta esperienza vi assicuro care amiche che mi fa godere intensamente
Cristina immaginava Luigi dietro la porta a sentire quei discorsi godendosi lo spettacolo di Anna seminuda, era a mille, aveva quasi finito con le gambe e voleva fargli vedere di pi’
-Anna se ti togli le mutandine ti do una aggiustatina anche l’, cos’ farai una sorpresa a Gino- Anna ne fu entusiasta -anche troppo- pens’ Cristina
-certamente, non osavo chiedertelo, agli uomini piacciono le passere ben curate-
Anna senza imbarazzo si tolse gli slip mettendo in mostra la fica abbastanza pelosa, Cristina le accorci’ con la macchinetta i peli e, con la ceretta e in parte con il rasoio, le ridisegno un triangolino perfetto.
Durante il lavoro era per forza di cose costretta a toccargliela e si accorse che Anna non era insensibile, sotto era decisamente umida, le labbra erano gonfie ed alcune gocce di umori le erano fuorisciti dalla fessura, anche i capezzoli tradivano la sua eccitazione.
Anche Cristina aveva preso gusto e sicuramente il lavoro richiese pi’ tempo del dovuto.
Anna si lasci’ scappare un mugolio di piacere mentre Cristina finito il lavoro la stava ripulendo dai peli tagliati e nel farlo pass’ pi’ volte con le dita sulla fessura sfiorandole il clitoride.
Pass’ poi alla parte superiore del corpo e non si trattenne ad accarezzarle il seno ed anche allora Anna sembr’ gradire molto il trattamento.
Alla fine Anna si rivesti dicendosi entusiasta e le sussurr’
-peccato avrei continuato fino a domani-
-che state confabulando voi due- disse Paola quasi intuendo quello che Anna aveva detto
-le ho detto che é brava, veramente molto brava-
Cristina ringrazi’, lanci’ un occhiata alla porta e non vide nessuno.

Anna e Gino restarono a pranzo, il vino era fresco e buono e le prime bottiglie furono fatte fuori, Mario e Gino ne buttavano gi’ un bicchiere dopo l’altro, ma anche Anna e Paola non si facevano pregare,Cristina lo bevve mischiandolo con l’aranciata, Luigi solo quella.
La comitiva era allegra uscirono fuori al terrazzo a prendere il caffé, Anna ridendo stuzzic’ il marito dicendogli che aveva una sorpresa da fargli vedere, Gino voleva a tutti i costi sapere,vedere
Anna rideva -adesso non posso fartela vedere, te la mostrer’ quando saremo soli cos’ potrai toccarla, maneggiarla tutto il tempo che vuoi-
Paola sussurr’ qualcosa all’orecchio di Mario che rise di gusto
-caro amico ti invidio un po- poi rivolgendosi a Cristina -un lavoretto simile lo devi fare anche alla mia Paola, mi piacciono molto le micie curate-
Naturalmente risero tutti alla battuta mentre suo malgrado Cristina un po brilla arross’ un p’ anche se quei discorsi la tenevano in un costante stato di eccitazione, ma la tensione accumulata non era molto gradita dalla bambina che inizi’ a protestare scalciando.
Cristina lanci’ un gridolino di dolore che preoccup’ tutti
-non é niente, sta solo tirando qualche calcio, penso sia meglo se mi vado a riposare un p’-
-Ti accompagno- si prenot’ subito Luigi anticipando la madre
-va bene grazie luigi-

Giunta a casa si distese sul divano fece sedere Luigi vicino a lei aveva voglia di giocare un po con lui, il vino contribuiva a toglierle gli ultimi freni inibitori
-la vuoi sentire?- gli chiese -vuoi sentire come si muove?-
-si veramente mi piacerebbe molto-
Cristina si tolse la maglietta il reggiseno bianco le copriva i seni completamente ma i capezzoli duri premevano sulla stoffa lasciando visibile la loro impronta.
Gli prese il polso e si poggi’ la mano sulla pancia, il contatto le procur’ dei brividi, il suo palmo era cos’ liscio come una seta ed il suo tocco era cosi lieve poi la bambina si mosse
-ecco l’ho sentita e bellissimo e,,, anche tu sei bellissima-
le sue parole gl fecere tanto piacere, gli spost’ la mano po pi’ su con il taglio a contatto con il seno
-non é vero sono un mostro hai visto che pancia che ho Anna lei si che é bella ha un corpo fantastico-
– Si Anna é bella ma tu sei molto di pi’-
-ti é piaciuta la sorpresa che ti ho fatto? ti ho visto sai mentre te la mangiavi con gli occhi-
Luigi abbass’ lo sguardo – mi hai detto tu di venire- disse
-ehi non ti sto rimproverando vorrei solo sapere quanto ti é piaciuto-
-be era molto bella-
-ti sei eccitato? su raccontami tutto non farti pregare-
Luigi disse che inizialmente non le aveva creduto,per’ era sceso lo stesso incuriosito e gli era quasi venuto un colpo quando l’aveva vista.
-e tu cosa hai fatto? ti sei toccato?-
-no cosa dici avevo paura di essere visto-
– e dopo nemmeno dopo in camera tua?-
-un po…-
-dai racconta-
-l’ho preso in mano…. me lo stavo… facendo, ma la mamma mi ha chiamato per aiutarla ad apparecchiare-
-ho capito quindi non l’hai ancora fatto allora sarai ancora eccitato e cos’?-
-ehmmm… un po si ma non fa niente-
aveva ripreso a tremare, Cristina lo avvertiva gli prese la mano e se la poggi’ sul seno
-lo senti quanto é diventato grande ho un seno enorme- intanto gli spostava le dita premendole sui capezzoli
poi presa sempre pi’ gli chiese
– me lo fai vedere?-

Luigi era affascinato da quel seno cos’ grande, quante volte aveva sognato di toccarlo sentiva il membro esplodergli nei pantaloni, la voglia di toccarsi era irresistibile
-me lo mostri?- che stava dicendo parlava a lui? che cosa le doveva mostrare,
-se me lo fai vedere io… mi…. tolgo il reggiseno e te le faccio guardare quanto vuoi-
-spero di non svegliarmi, non adesso- pens’ mentre Cristina gli aveva infilato la sua mano nel reggiseno, sent’ il capezzolo sotto le dita, sublime allora con l’altra mano tir’ gi’ la lampo dei Jeans senza riuscire a tirarselo fuori era emozionatissimo ed era cos’ duro da fargli male
-aspetta ti aiuto io- disse Cristina e slacciandogli il bottone centrale gli tir’ gi’ i pantaloni.

Il membro era in parte fuori dagli slip Cristina lo guard’ affascinata, poi afferrato l’orlo delle mutandine le tir’ gi’ liberandolo completamente lasciandolo svettare in aria imperioso.
-non é cos’ lungo come quello di Marco ma sembra pi’ grosso- pens’ poi disse
-ok i patti sono patti- spostandogli la mano, si slacci’ il reggiseno e lo tolse, le tette furono libere per la prima volta alla vista di qualcuno che non fosse il marito, Luigi le fissava estasiato,
-ti piacciono?-
-belle, bellissime-
-puoi toccarle fai piano per’-
Luigi si avvicin’ abbrancandole le tette aveva un’aria estasiata, il cazzo and’ a sbattere sulla pancia di Cristina che glielo prese in mano, ne tast’ la durezza stringendolo forte, la cappella era diventata viola, lo senti pulsare vivo, si avvicin’ curiosa ma appena lo mosse fu un colpo, Luigi grid’ di piacere mentre un fiotto di sperma la colp’ in pieno volt’ prendendola di sorpresa si tir’ indietro continuando a muoverlo ed evit’ un secondo getto, meno intenso che gli fin’ in parte sul seno
Cristina era sorpresa non avrebbe mai immaginato che un ragazzo cos’ giovane avesse tanta roba si tocc’ la faccia era piena di sperma, and’ a lavarsi ma prima di farlo, incuriosita lo assaggi’
Quando torn’, Luigi si era rivestito mentre lei era ancora con il seno di fuori osserv’ il suo sguardo che si muoveva continuamente ritornando sempre li
-puoi guardarle senza timore mi fa piacere sapere che ti piacciono-
-sono molto pi’ belle di quelle di Anna, e…. scusami per prima non volevo sporcarti-
-non ti preoccupare, é stata colpa mia, vai a casa adesso fra un po arriva Marco ed io mi voglio fare un bagno-

Luigi era felice era stato bellissimo, quello che aveva provato non si poteva raccontare, gli era parso per un momento essere vaporizzato spostato in aria dal vento una sensazione vicina all’estasi l’aveva avvolto
-Cristina sei fantastica- si disse felice di essere vivo.
Cristina si rilass’ con un buon bagno caldo, le piaceva abbandonarsi nel calore dell’acqua calda, si accarezz’ la pancia, sentiva che anche la bambina era rilassata, sorrise dentro di se.

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