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Trio

Silvia scrive dai Caraibi

By 3 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Lettera
Silvia scrive a Viviana dai Caraibi.

Cara Viviana,
immagino il tuo stupore nel ricevere una lettera e non una cartolina con i soliti banali saluti dai Caraibi, ma brucio dalla voglia di raccontarti quello che mi &egrave successo, e una cartolina non basterebbe e non sarebbe stata in ogni caso la soluzione … ideale.
Quello che ti scrivo, mi raccomando, deve restare fra noi, a te posso raccontare tutto, a quella bigotta d’amica che &egrave qui con me non posso raccontare certe cose.
Dopo un paio di giorni avevo sentito un certo prudere alla vagina, sai l’acqua del mare e quella della piscina sono pulite, ma, non si sa mai ho pensato, e mi sono decisa di andare dal dottore dell’hotel per una visita. Sai, sarebbe sciocco venire ai Caraibi per divertirsi e tornare a casa con chissà quale malattia.
Dal medico mi ha accolto una ragazza negra che sembrava un’indossatrice, snella e lunga con dei capelli favolosi ed un visino da cerbiatta, con degli occhi che sembravano luccicare … ed una bocca …
Mi ha fatto impressione la sua pelle nera sotto il camice bianchissimo, e mi ha anche impressionato con quale disinvoltura mi ha fatto accomodare sul famigerato lettino e, con voce che sembrava cantare, mi ha rassicurato.
Tu sai che non &egrave sempre bello doversi mettere sul lettino a cosce aperte e con la fica al vento, ma Lola, così si &egrave presentata con cortesia l’infermiera indossatrice, ha fatto le cose con discrezione e tatto, che mi sono sentita subito a mio agio.
Tu sai che io parlo bene lo spagnolo e a Lola, che aveva cercato di parlarmi in inglese, non pareva vero di potermi parlare nella sua lingua.
— Oh, signora … —
— Silvia. —
— Oh, signora Silvia, non si preoccupi più di tanto, non sono io il medico, ma da quello che posso vedere non &egrave niente d’allarmante … &egrave solo un’irritazione, il sale del mare ed il cloro delle piscine a volte non sono per niente cortesi con la carne tenera … di certi posti … e la sua carne, signora … &egrave veramente tenera !–
Si &egrave messa i guanti di gomma e ha cominciato a spalmarmi una crema sulla vagina … dolcemente, con movimenti delicati, sulla carne tenera delle cosce vicino alla fica e sulle labbra.
Ti giuro che il mio cuore si &egrave messo a battere forte che ho pensato di essere una pazza a farmi venire il batticuore per delle carezze …
— Va bene così signora Silvia? O le faccio male …–
Mi sono stupita io stessa nel sentire con quale voce ho sussurrato un ” No, no … va bene … va bene “, e lei che accarezzava anche il clitoride, mi si sono chiusi gli occhi dal piacere, e dalla vergogna nel sentire che la mia fica si stava gonfiando e che il clitoride s’induriva …
— Ha una bella carne tenera signora … mi fa piacere, sa, non tutte le pazienti hanno … ma lei ha veramente una bella vagina … e sensibile anche, si nota … —
Ha notato di sicuro che le mie gambe si erano accomodate bene sui braccioli e che mi si chiudevano gli occhi dal gusto che mi stavano dando le sue carezze, ha sentito senz’altro anche che il mio respiro si era fatto un po’ affannoso, perché anche la sua voce si &egrave fatta più dolce, e le sue carezze più decise.
Aveva capito benissimo in che stato mi trovavo e sembrava non dispiacerle per niente.
Anzi.
— Si, signora Silvia … lei ha veramente una bella fica … oh, mi scusi, mi &egrave scappato … e come si gonfia, sembra un fiore …, si, sembra un fiore che si riempie di rugiada … —
Viviana, non ti scandalizzare, tanto lo so che anche a te piace quando ti accarezzo la fica, ma ero veramente arrivata quasi ad avere un orgasmo, ti figuri? Le mani di una ragazza negra bellissima, ma in fondo sempre una sconosciuta, che mi facevano quasi gemere? Te lo immagini?
Eppure era così!
Ed ero lì con le gambe aperte e la fica che palpitava già che &egrave entrato il medico.
Un bell’uomo, forse sui trentacinque, biondo e olandese, questo l’ho saputo dopo, con una voce maschia e con un accento strano, ma gradevole e un po’ canzonatorio.
— Oh, casa abbiamo qui di bello … —
Lola non sembrava tanto sorpresa, ed il tono della sua voce mi suonava molto, ma molto confidenziale verso lui.
— Jan, la signora Silvia ha una leggera irritazione vaginale … e una vagina molto sensibile … ma &egrave meglio che controlli tu … —
Con le gambe imprigionate sui braccioli e la fica aperta e umida che si vedeva lontano un chilometro, non potevo far niente … e non volevo far niente, ero ancora col respiro pesante che mi faceva alzare il seno come un mantice e lui si &egrave messo fra le mie gambe e con uno strumento freddo mi ha allargato la fica facendomi rabbrividire … di piacere.
— Sì … &egrave solo una leggera irritazione … Lola hai fatto bene … dal lato medico direi bene … da un altro lato direi benissimo … hai veramente fatto un bel lavoro … vero signora Silvia? —
Ho balbettato un ” … sì … sì ” come una scema, la voce mi usciva a stento, ero ancora piena d’elettricità, e che mi trovavo in stato mezzo comatoso era evidente … troppo evidente.
Mi ha infilato un dito nella fica e ha cominciato a tormentarmi come se niente fosse …
— Sì Silvia… lei ha una vagina sensibile, molto sensibile … —
Mi sono scappati i primi gemiti che non volevo, ma il suo dito malandrino ci sapeva fare … e la tensione che avevo accumulata non aspettava altro che esplodere … e sono esplosa gemendo come una scema.
Gli ho sborrato sulle dita come una ragazzina alle prime armi, ho avuto un orgasmo stranamente lancinante che non riuscivo a trattenere ferme le gambe, e non riuscivo nemmeno a trattenere i lamenti che mi scappavano. Lola ha approfittato della mia bocca aperta in cerca d’aria, e mi ha ficcato la sua lingua quasi fino in gola, la sua lingua mi ha fatto perdere il controllo di tutto, del mio cervello e sopratutto del mio ventre che ha cominciato a tremare come una foglia e a spingere la fica contro le dita del dottore … e continuavo a venire.
Ti giuro Viviana che in quel momento non m’importava più niente di niente, ormai ero partita, stavo avendo un orgasmo così forte che non mi sono neanche resa conto che Lola mi stava spogliando del tutto.
L’avrei aiutata, ma ero come inebetita, ero incapace di trattenere i gemiti e di frenare i movimenti della mia fica attorno alle dita del dottore, che stava frugando e frugando con sapienza, mi titillava il clitoride col pollice e, sapendo bene quello che cercava, col dito nella fica mi accarezzava quel punto all’interno che confina col cervello, quel punto maledetto (o benedetto!) che chiamano il punto G, e che a me mi si gonfia sempre come un fagiolo.
Tremavo e sobbalzavo tutta e non riuscivo a far smettere alla mia fica di pulsare e di bagnare la sua mano ed il lettino.
Il dottore ha detto qualcosa in una lingua strana, ha levato le dita dalla mia fica e Lola mi ha spinto in avanti, mi sono trovata di fronte un cazzo meraviglioso, duro e dritto con una cappella gonfia che pareva una pesca.
Con la bocca aperta che avevo per ansimare &egrave stato un gesto automatico abbassarmi e fare entrare quel bastone di carne calda, ero ancora insicura sulle gambe, sono scivolata in avanti e mi sono sentita il cazzo arrivare fino in gola che a momenti mi strozzavo.
Mi ha salvato Jan, il dottore, mi ha sollevato il capo e tenendomi stretta perché non cadessi mi ha mormorato:
— Aspetta Silvia … aspetta bella … non ti soffocare, te lo do tutto se lo vuoi … —
Cavoli se lo volevo, non avevo mai pensato che anche gli olandesi avessero cazzi del genere, ero talmente partita che me ne sarebbe bastato anche uno più piccolo, ma un cazzo così fa veramente girare la testa … e fremere la fica, che intanto non voleva darmi pace.
Si &egrave spogliato del tutto e mi ha presentato il suo arnese davanti alla bocca, mi teneva la testa ferma e m’infilava chiavandomi in bocca. A volte s’infilava con colpi un po’ più forti che mi facevano traballare perché Lola tutta nuda gli stava leccando le chiappe del culo e morsicava le sue cosce.
I due devono essere una coppia affiatata per come lei leccava di gusto il suo culo, e per come lui gemeva soddisfatto, gemeva anche naturalmente per le linguate selvagge che gli davo io.
Tenendomi anch’io a lui per non cadere, sentivo ogni tanto sfiorarmi la pelle di Lola, una pelle cara Viviana, delicata e liscia come la seta, e, col cazzo in bocca, mi veniva lo stesso di guardare come stava leccando Lola con la sua lingua rossa rossa.
Dava leccate a tutta lingua che mi eccitavano, anche se a dire il vero non ne avevo bisogno, e mi spingevano a leccare il cazzo duro sbavando come una maga, che al povero Jan hanno cominciato a tremargli le gambe.
Ha dovuto stendersi sul lettino e ha cominciato a gemere come un bambino. Io non riuscivo a staccarmi dal suo pistone lucido di saliva, ma dovevo fare a gara con Lola che si &egrave tuffata anche lei ansimante sul suo cazzone e me lo contendeva con delle succhiate tremende. Abbiamo, da brave compagne … del cazzo, trovato il ritmo giusto e il suo cazzo scompariva a volte nella mia bocca e a volte nella sua.
Il cazzo olandese sembrava dover scoppiare da un momento all’altro e la mia fica colava come se avessi avuto un altro orgasmo, ma non era così, era ancora la continuazione di quello di prima.
Il dottore ha emesso un ruggito da leone e con uno scatto si &egrave liberato dalle nostre bocche, mi sono sentita spingere sul lettino e mi sono trovata distesa e con la bocca spalancata e gocciolante di saliva ancora in cerca di cazzo.
Lola si &egrave alzata anche lei e si &egrave messa di fronte a me a gambe aperte porgendomi il suo ventre e la sua fichina rosea, mammamia, uno schianto di figliola, credimi.
Non l’avevo vista bene del tutto, indaffarata com’ero a godere e a succhiare cazzo, un corpo da invidiare, un culetto bruno con due natiche perfette color ebano e la pelle sudata luccicante, e lei, con un sorriso libidinoso si &egrave coricata su di me porgendo il suo bel culetto al dottore.
Viviana non ti so descrivere bene la sensazione pazza che ho provato, il suo corpo sembrava un serpente, si muoveva su di me facendomi ballare il cervello già in subbuglio, si contorceva come una liana gustando il bastone di carne che il dottore le aveva infilato e mi sono trovata un suo seno in bocca.
Fino a poco prima avevo in bocca un cazzo enorme e grosso ed ora mi trovavo una tettina così tenera e dolce che mi ha fatto quasi piangere dalla commozione, una tettina appuntita dalla pelle così morbida, ma dalla carne soda, e un capezzolo che pareva il nocciolo di una pesca che mi cresceva in bocca.
Tu lo sai Viviana che a me piace da impazzire succhiare i capezzoli, divento pazza anche quando lecco le tue belle tette, e sentirmi in bocca una tettina così morbida e viva mi ha scatenata come una deficiente.
Il dottore teneva infilato il suo bastone nella fica di Lola e la sbatteva con dei colpi così forti che la facevano gemere e mi trovavo ad ogni colpo la sua tettina schiacciata in bocca che mi mancava il respiro.
Non so se Jan come dottore sia veramente bravo, ma da come manovrava il suo cazzo nella fica di Lola deve essere stato veramente un luminare, un vero specialista della vagina.
La bella negretta gemeva e miagolava sul mio viso che mi faceva battere il cuore dalla libidine, baciavo e leccavo le sue belle labbra gonfie e mi bevevo i suoi gemiti mentre lei sporgeva e dondolava coraggiosamente il culetto per farsi trapanare la fica dal dottore.
La mia fica, te lo puoi immaginare palpitava e palpitava, ero costantemente sotto pressione.
Poi ho sentito il suo corpo cedere e con un grido che sembrava un acuto di jazz, ha cominciato a tremare come una foglia e a sussultare come se cominciasse a ballare una danza africana fatta solo di ritmo.
Da come rantolava e gemeva con gli occhi sbarrati, deve avere sicuramente avuto un orgasmo colossale, mi ha talmente impressionata che credo di essere venuta anch’io, non ne sono sicura ora, ma il suo orgasmo così animale mi ha contagiata e mi sono messa anch’io a sbraitare.
Lei si era talmente abbandonata che il cazzo del dottore era uscito dalla sua fica per forza, ma i due devono essere ben affiatati e abituati a godere assieme perché anche lui con un ruggito brutale ha cominciato a sborrare come un mulo. Ha riempito il culetto nero di Lola con una quantità enorme di sperma, non conto mai gli schizzi di un uomo, non sarei mai in grado di farlo in certi momenti, so solo che le spruzzate di Jan non finivano mai.
La bella Lola dalla pelle nera di seta e il culetto che pare un mandolino d’ebano, era piena di sborra dappertutto, la sborra era tanta che colava lungo le sue belle chiappette e mi bagnava le cosce, rivoli bianchi e caldi che mi parevano bruciare anche sulla mia pelle.
Non ho mai assaggiato una sborra olandese, ma tu sai (ed anche tu sei come me …) che non mi faccio riguardo quando sono partita, non bado a sottigliezze … e, credimi, la salsa olandese non &egrave buona solo sugli asparagi.
Forse era la mia voglia, anzi sicuramente &egrave stata la mia voglia che mi ha fatto gridare un ” dammi il tuo culo Lola … dammelo … “, e, visto che lei era ancora mezzo tramortita dall’orgasmo, me lo sono acchiappata come una furia e mi sono messa il suo culo sul viso. La sborra colava sulla sua pelle e mi scorreva nella bocca aperta.
Dimio che bel culetto … e pieno di salsa olandese, le ho leccato tutto il culo per bene che mi sembrava di essere diventata un aspirapolvere, e poi ho trovato la sua fica.
Viviana mi devi credere, una fichetta così bella fa veramente tirare cazzi … e palpitare fiche, le labbra rosee e gonfie che ancora fremevano erano ancora semiaperte dal cazzo che le aveva trapanate fino a poco prima, ed erano troppo invitanti perché io potessi resistere.
Ho infilato la lingua in una fica dalla carne talmente tenera e rosea che mi sembrava di essere in paradiso. Anche il buon odore che mi riempiva il cervello mi faceva diventare matta, un odore un po’ acido di gelsomini appassiti, e di carne da bambino.
E come si bagnava ancora, più leccavo e più ne aveva di sugo!
E mugolava come una cerbiatta ferita, mugolava continuamente senza smettere, forse avrebbe voluto gridare, ma era costretta a mugolare perché aveva il cazzo del dottore infilato in bocca, Jan si era messo davanti a lei col suo bastone ancora duro e la stava chiavando in bocca.
Mammamia, come fanno certi dottori ad avere un cazzo ancora duro dopo una sborrata come quella di prima … mah, non &egrave del tutto normale … forse prendono qualcosa, forse qualche pastiglia speciale … penso.
Certo però che una cosa &egrave certa, avresti dovuto vedere come Lola succhiava e pennellava con la lingua la sua cappella e imprigionava tra le sue belle labbra il suo scroto, e avresti capito anche tu che non ci sono cazzi da tenere, se io fossi un uomo non avrei problemi anch’io a tenere il cazzo rigido con un trattamento del genere.
E che il trattamento di Lola fosse veramente fatto con passione lo rivelavano i suoi occhi da gazzella, si bevevano con delizia e soddisfazione le smorfie del dottore che gemeva come un cucciolo.
Il cucciolo ha smesso i suoi gemiti ed ha iniziato a ruggire quando lei con la mano gli ha preso il cazzo ed ha incominciato a menare come un’ossessa, e a succhiare come una ventosa sulla sua cappella che era diventata rossa e gonfia come una susina.
I ruggiti erano sicuramente il segnale che il bravo dottore non avrebbe resistito a lungo ad un pompino del genere, ma che lui voleva qualcosa ancora l’ho capito da come si &egrave agitato, ha staccato con frenesia Lola dal suo cazzo, si &egrave disteso sul lettino ed ha preso me, che ero ancora inebetita, mi ha fatta allargare le cosce e mi sono trovata con la fica sulla sua bocca.
Finalmente aveva cominciato ad occuparsi della fica della paziente.
Ha iniziato a lappare tutto l’umido che avevo, e non era poco, sentivo ad ogni linguata stelle filanti che scoppiettavano nel cervello.
Mi sono piegata in avanti per aprire del tutto la mia fica a quella lingua che mi faceva morire, mi sentivo tremare i muscoli dalle sferzate di lingua che mi dava, e sarebbe stato l’ideale prendere anch’io in bocca il suo cazzo per gustarmelo di gusto, mi capisci?
Invece sono arrivata sul suo cazzo troppo tardi, Lola si era infilata come una farfalla sul suo cazzo rigido e se lo godeva con movimenti di fianchi e di bacino da ballerina araba. Chinandomi ho trovato al posto del cazzo ancora una volta una bella tettina dal capezzolo rigido e invitante, e, credimi Viviana, avere una lingua che ti fruga con sapienza la fica e una tettina meravigliosa in bocca di una ragazza stupenda che geme, ti fanno veramente ballare il cervello, ti giuro!
E poi a vederla come si muoveva e sentire come gemeva mi bruciava la mente di libidine anche se non ne avevo bisogno, la lingua nella fica mi aveva già accesa come un fiammifero.
E lo stesso fuoco che mi stava ardendo nel ventre e che mi faceva godere nella bocca del dottore, ha bruciato sicuramente anche la fica della moretta. Ha lanciato un grido che sembrava un acuto da Metropolitan e, colta da un altro orgasmo, ha cominciato a sussultare e a contorcersi che sembrava una bestiola africana azzannata da chissà quale serpente … forse dal serpente che aveva nella fica.
Il bravo dottore disteso com’era non aveva via di scampo, e sentire una fica che gli gocciolava in bocca e un’altra fica che gli stava sborrando e allagando il cazzo lo deve aver fatto impazzire.
Ha preso i fianchi di Lola, ha dato un paio di colpi di cazzo così tremendi che la povera ragazza avrà sicuramente sentito di spaccarsi in due, e poi come un ossesso l’ha scalzata, si &egrave alzato sollevandomi come una bambola inebetita e si &egrave messo in piedi dietro di me.
Mi ha fatto subito alzare una gamba e l’ha appoggiata al lettino, e, sempre tenendomi per non farmi cadere tanto ero debole, (… capirai, stavo ancora godendo …), mi ha infilato il cazzo con un colpo tremendo che, aperta com’ero, a momenti mi spaccava l’utero.
Nella posizione in cui mi trovavo non potevo farci niente, i colpi da matto che mi dava mi facevano traballare, e se non mi teneva stretta sarei di sicuro finita di schianto sul pavimento.
Ho dovuto frenare con una mano il suo bacino, non perché non mi fosse piaciuto sentire come colpiva, solo che avevo paura che mi spaccasse veramente l’utero.
Non ti puoi immaginare Viviana in che stato ero, lui che mi sbatteva col suo bastone di carne … e la lingua malandrina di Lola che mi trapanava la fica. Si era messa, mezza morta e ancora sussultante, sul lettino con la testa fra le nostre cosce e leccava fica e cazzo, e la sua lingua guizzante come un serpente mi distruggeva perfidamente il clitoride.
Non so se tu hai mai provato una cosa così, ma ho avuto un orgasmo nell’orgasmo, una roba da far uscire il cervello, avevo già la mente annebbiata, ma adesso mi era calato in testa il buio più assoluto, vedevo soltanto, a tratti, dei fuochi artificiali di tutti i colori, fuochi che mi venivano dalla fica.
Le gambe non le sentivo e sarei certamente caduta per terra se il cazzo del dottore non mi avesse tenuto inchiodata … e i colpi che dava continuamente, incurante delle mie grida, mi risistemavano dritta ad ogni botta.
Da bravo dottore ha capito certamente che io ero in coma sborroso, mi ha sollevata come una pupa di pezza, si &egrave disteso sul lettino cacciando Lola, e mi ha infilata di dietro di nuovo sul suo cazzo in un colpo, senza tanti indugi, mi sembrava che mi spaccasse il cuore.
Mi teneva diritta con le mani sui fianchi e certamente si aspettava che io mi muovessi sul suo cazzo, ma ero talmente priva di forze che non riuscivo a muovermi per niente. Me ne stavo immobile e diritta anche perché ero infilata sul suo cazzo duro che mi arrivava fino in gola, e tutte le mie forze se le stava prendendo la mia vagina che continuava a spremere sugo, ho inondato le sue palle ed il lettino in modo veramente indecente … avessi visto che pozzanghera! … e chi se ne frega!
Io non riuscivo a muovermi, ma ci pensava la brava Lola a lisciare e menare su e giù il cazzo del dottore nella mia fica … lo menava avanti e indietro e attorno come per fare la polenta, forse voleva allargare la mia fica con quel bastone di carne olandese, e penso che ci sia riuscita. Per di più mi aveva preso in bocca un capezzolo e alternava morsi leggeri e leccate violente … a momenti me lo staccava.
Ti puoi immaginare come gridavo, sborravo a tutto spiano e gridavo talmente forte che mi avranno sentita per tutti i Caraibi.
La negretta sapeva il fatto suo perché dava strette al cazzo di Jan infilato nella mia fica per non farlo venire subito (ruggiva come un toro !) e non tralasciava di premere e strofinare col palmo della mano il mio clitoride impazzito, ti puoi immaginare se io potevo smettere di pisciare sborra.
Ero talmente inerte, occupata solo a venire, che il dottore ne ha avuto abbastanza di tenermi dritta, si &egrave tolto da sotto, e, sempre col cazzo infilato dal di dietro, mi ha adagiata e si &egrave coricata accanto a me … e ha cominciato a pomparmi con furia crescente dal di dietro.
Diomio che movimento … mi pareva che il suo cazzo duro, infilato così, volesse trapanarmi un buco nel ventre e uscire dall’ombelico, e facendo così sfregava il mio punto debole, sai, il punto G, quel maledetto punto che ti fa impazzire e ti fa pisciare sborra a più non posso.
Ti giuro Viviana che ho sentire venire la mia ultima ora … pensavo di morire svuotata …
Se ci penso però, &egrave proprio così che vorrei morire … nel bel mezzo di un orgasmo cosmico!
Credimi, mi sto bagnando sotto solo nello scrivere queste righe …
I colpi di cazzo del bravo Jan (… gli olandesi se hanno un bel cazzo, sono veramente bravi …) mi facevano traballare sul lettino, ed ogni tanto, nella sua foga, il cazzo se ne usciva, ma c’era la brava Lola che lo rimetteva subito nella mia fica menandolo di qui e là come se volesse allargarmi ulteriormente il buco della fica … veramente anche lei brava, veramente brava, una buona assistente, solerte e premurosa!
Chissà quanto &egrave durato il pompare del dottore, il suo cazzo pareva indistruttibile, e a me mi pareva di essere in paradiso, un paradiso strano, avevo come l’impressione di essere fatta solo di fica, di essere diventata una fica senza cervello e fatta di soli spasmi e colate.
E quando lui, con un urlo da cacciatore di dinosauri, si &egrave alzato, la mia fica &egrave rimasta a palpitare come se avesse una vita sua, si schiudeva e apriva come una medusa, e ho ricevuto una pioggia di sperma con dei getti violenti che se me li schizzava nel ventre sarebbero arrivati di sicuro fino in gola.
Io non ero in grado di contare quanti schizzi ha fatto, capirai, in certi momenti non sei in grado di contare, ma mi sembrava di essere capitata sotto un temporale tropicale. Sai, quei temporali dove ogni goccia &egrave almeno mezzo litro di liquido.
Per Lola deve essere stata come la manna dal cielo, si &egrave messa subito a leccare sborra e a pulire la mia fica, me la allargava con le dita e ci ficcava dentro sborra e lingua. Ha pulito tutto il mio ventre e asciugato tutta la mia fica da brava infermiera. Mi ha leccato finché mi pareva di non avere più le labbra vaginali, erano diventate talmente insensibili che mi sembrava di non avercele più.
Il dottore non so dove fosse, forse era crollato al suolo svenuto dalla sborrata colossale che aveva avuto, ma mi sbagliavo, non era svenuto, sentivo che mi dava la sua prognosi con voce roca e ansimante.
– Veramente una fica tenera e generosa … hai una fica meravigliosa Silvia, da non dimenticare … vero Lola ? –
E lei poveretta, che mezzo morta si stava ancora occupando di me, che non stavo certamente meglio di lei, fra una leccata e l’altra al mio ventre, confermava con voce roca.
— Si, sì Jan … ha una fica favolosa … una fica così non si può dimenticare … la leccherei tutti i giorni … dovremo continuare la cura …–
Cara Viviana, se ti racconteranno che durante le vacanze ero sempre dal medico, non preoccuparti, non sono mai stata così bene in vita mia.
Ora capisci anche perché vorrei ritornarci il più presto possibile, magari con te, e non con quella scema di Clara che mi ha accompagnato. Lei di queste cose non ne capisce un accidente … e poi &egrave anche fatta male, l’hai mai vista in costume ? &egrave una frana!
Ora finisco queste righe perché … si, devo andare dal dottore!
Spero che tu non faccia parola in giro di quello che ti ho scritto, la lettera nascondila o distruggila, mi raccomando.
Ciao bella, se vuoi sparati un bel ditalino, hai tutta la mia comprensione, spero che anche tu abbia qualcosa di bello da raccontarmi al mio ritorno.
La tua

Silvia

P.S. A proposito, ti mando anche un paio di foto di Lola, spero che ti convincano a venire con me la prossima vacanza. Bacioni.

*** Se il racconto vi &egrave piaciuto od avete dei consigli per migliorarlo, scrivetemi!
dinoerotico.net

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