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Trio

Storia di una ragazza qualunque – 13° capitolo – In vacanza

By 6 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivò l’estate, e con lei la voglia di vacanze e di mare.
Con Marco decidemmo di fare una settimana in un villaggio sulla costa calabrese, sia perch&egrave ci piaceva il posto, ma anche perch&egrave era fra i più economici che avessimo trovato nelle varie agenzie di viaggio.
Per l’occasione comprai della lingerie molto osé, avendo entrambi l’intenzione di distruggerci a vicenda col sesso, e un costume a dir poco audace, pur non sapendo se poi avrei trovato il coraggio d’indossarlo in spiaggia.
Il giorno prima di partire andai in un salone di bellezza per farmi fare la ceretta alle gambe, e una completa pulizia della pelle, volendo arrivare al villaggio splendida come non mai.
Una volta a casa, con l’aiuto di mamma, mi depilai completamente la passerina, per poi indossare il nuovo costume ed avere un suo giudizio.
“Figlia mia per me faresti prima ad andare nuda !” di disse con la sua solita schiettezza “Quella strisciolina che hai fra le gambe, ti copre a mala pena la fica, per non dire che da dietro ti si vede tutto il culo !”
“Mamma come sei antica !” le risposi mostrando il broncio “Per me sei solo invidiosa perch&egrave io farò una settimana di puro sesso, e tu invece rimani qui con papà.”
“Si con lui e due bei ragazzi che entreranno in casa non appena ti toglierai dai piedi ! E poi vediamo chi prende più cazzo in una settimana !”
Non sapevo se parlava sul serio, oppure per scherzo, ma conoscendola non era difficile pensare che la prima opzione fosse quella giusta.

Partii col mio ragazzo senza pensare a cosa avrebbero fatto i miei in mia assenza, il viaggio fu abbastanza tranquillo visto il periodo di esodo, e con una sola mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia, arrivammo finalmente al villaggio.
Dopo la cena ci fu presentato lo staff dell’animazione, e le varie proposte in fatto di giochi ed escursioni, ma notai immediatamente che l’attenzione del mio ragazzo era rivolta altrove.
Alcune ragazze infatti, sembrava che non facessero altro che cercare lo sguardo di tutti gli uomini presenti, una biondina poi aveva un vestito non solo esageratamente corto, ma tanto scollato che a tratti le si vedeva il seno.
Tornati in camera mi rinchiusi subito nel bagno, dove dopo essermi data una veloce sciacquata, indossai un baby-doll molto trasparente con un perizoma ‘virtuale’.
Quando uscii trovai Marco già nudo sul letto, ma soprattutto con la mazza già dura.
“Non &egrave che hai ancora il cazzo duro a forza di guardare quella bionda da cui non staccavi gli occhi ?” gli chiesi fingendomi arrabbiata.
“Ma che dici !” mi rispose con un sorriso smagliante “Poi io ho te, quella &egrave solo un’esibizionista che vuol farsi vedere, ma poi non conclude nulla.”
Lo baciai con passione prima di scatenarci in una notte di sesso infuocato, durante la quale gli concessi tutta me stessa, felice d’avere un ragazzo come lui.
Purtroppo il giorno dopo Marco si svelò per quello che era, un normalissimo maschio, attratto in maniera irresistibile, da un paio di chiappe o tette all’aria.
Non solo prese posto nella sdraio vicino a quella della belloccia, ma passò quasi tutta la mattinata a parlottare con lei, ignorandomi in maniera fin troppo evidente.
Il pomeriggio poi, come se non bastasse, fece con lei gli esercizi ginnici in piscina, toccandola su tutto il corpo, mentre lei ridacchiava stupidamente.
Non volendo passare la serata a ‘marcarlo a uomo’, peggio di Gentile con Maradona e Zico nell’82 , decisi di fargli un bruttissimo tiro mancino.
Sapendo che Marco aveva una scarsa resistenza all’alcool, lo feci bere con la scusa di voler brindare alla nostra vacanza, mentre lui cercava con lo sguardo quella stronza, col risultato che prima delle dieci, era in camera a russare, sprofondato in un sonno quasi comatoso.
Approfittai del fatto di trovarmi nella nostra camera per cambiarmi, ed indossare un micro-perizoma e un abito molto corto e che mi lasciava la schiena quasi completamente nuda.
Tornai quindi nella piccola discoteca del villaggio, dove mi bastò dimenarmi un po’, per attrarre due bei ragazzi, che dopo essersi strusciati su di me, m’invitarono a bere qualcosa con loro.
I due che si presentarono come Gianni, un biondino abbastanza alto e con la battuta sempre pronta, e Davide, un bel brunetto tutto muscoli, facevano parte dell’animazione del villaggio, e mi chiesero cosa ci facessi tutta sola in discoteca.
“Ho un ragazzo che &egrave una frana.” confessai come se non sapessi il come fosse finito KO “Stasera gli &egrave bastato bere un paio di bicchieri per ubriacarsi, ma non solo, me &egrave anche toccato portarlo a letto altrimenti quello s’addormentava chissà dove.”
“Più che una frana un vero cretino.” mi disse Gianni mettendomi una mano sulla coscia sfiorandomi quasi l’inguine.
Non solo non feci nulla per allontanarlo, ma guardando Davide con malizia gli chiesi cosa ne pensasse lui.
“Una bella ragazza come te la si porta in un posto come questo solo per scoparla mattina e sera.” mi rispose allungando anche lui una mano sulla gamba libera.
“In effetti questa era l’idea di partenza, ma ho come l’impressione che dovrò rimanere con qualche voglia.” dissi loro facendo un po’ la tontolona.
“Non sia mai !” mi rispose Davide “Noi siamo al servizio delle clienti in tutto e per tutto, non &egrave vero Gianni ?”
“Certamente, non possiamo permettere che un giorno tu possa parlar male dell’ospitalità del villaggio.”
“Se proprio volete sacrificarvi…” dissi portando le mani sui loro pachi già belli gonfi “Qui le argomentazioni ci sono, bisogna poi vedere come le sapete usare…”
“Ho dovuto licenziare l’addetto all’ufficio reclami, perch&egrave non si &egrave mai presentata nessuna.” mi rispose Davide ridendo “Dai andiamo a divertirci in un posto più tranquillo.”
Mi ritrovai così in mezzo a loro, che tenendomi a braccetto mi portarono nella loro camera.
Durante il breve tragitto udimmo un certo frastuono, ma avendo tutti e tre la testa altrove, continuammo dritti verso la nostra destinazione.
Appena entrati nella loro camera, Davide mi strinse a se e mi baciò facendo scivolare la sua lingua nella mia bocca, senza trovare alcun ostacolo.
Fu poi la volta di Gianni, che prima d’assaporare le mie labbra, fece scivolare il mio vestitino per terra, rimanendo un attimo sbigottito dal mio intimo praticamente inesistente.
Spinta da una voglia irrefrenabile, lo feci sdraiare sul letto, per poi piegarmi su di lui, mettendo il sedere in bellavista, e mentre lo baciavo con ardore, gli aprii la camicia. La mia bocca scivolò sul suo collo sino a raggiungere quel petto liscio come la seta, ma trasudante di mascolinità..
Gli succhiai un capezzolo come a voler estrarre il suo essere uomo, le mani corsero invece a liberargli l’essenza, un membro già duro e di notevoli dimensioni che leccai subito neanche fosse un gustoso gelato.
Davide nel frattempo aveva spostato quel tanto che bastava il perizoma, per aver campo libero sul mio sesso lucente di umori. Dopo aver assaporato la dolcezza della mia passera, mi aprì le natiche per infilare la lingua nel mio buchetto, non meno voglioso delle sue attenzioni.
Poi da vero amante, mi penetrò con le dita davanti e dietro, facendomi gemere di piacere.
“Come antipasto va anche bene.” gli dissi lasciva “Ma quando arriva il piatto principale ?”
Lui si denudò in un attimo, facendomi vedere per un attimo un membro non inferiore in quanto a dimensioni, a quello del suo amico.
“Vuoi la bistecca ?” mi disse infilando quel randello nella mia fica “Eccotela tutta quanta !”
Iniziai a godere senza alcuna inibizione, gridando il mio piacere con frasi sconce, che non facevano altro che eccitare quei due ragazzi.
“Oh sii … che bello avere due cazzi come i vostri tutti per me … mi piacciono tanto le mazze belle grandi che mi scopano tutta ! Dai Davide fottimi con la tua gran mazza, sbattimela dentro sino in fondo …”
Ebbi ben presto un orgasmo che non potei nascondere, e subito dopo mi ritrovai sdraiata sul letto con le due mazze a portata di bocca.
Succhiai avidamente quella di Davide, al cui sapore s’era unito quello del mio piacere, mentre loro due mi masturbavano la passera, infilandoci dentro due dita ciascuno.
Poi Davide si prese il pene in mano e mi schiaffeggiò con quello, riempiendomi di parolacce, ma nonostante mi dovessi sentire offesa, ero invece sempre più eccitata da quella situazione così pregna d’erotismo.
“Dai porcona vieni a prenderti il mio uccello.” mi disse Gianni sdraiandosi vicino a me “Fammi vedere quanto ti piace il cazzo !”
“Tanto !” gli risposi impalandomi su quell’asta “E a te piace la mia micina ?”
“Si e non vedo l’ora di provare anche il tuo bel culone da vacca !”
Non potei controbattere perch&egrave Davide mi prese la testa fra le mani per portare la mia bocca contro i suoi testicoli, che succhiai a lungo prima di rituffarmi sulla sua asta, sempre più dura e grossa.
I due ragazzi iniziarono a scoparmi nelle posizioni più diverse, facendo sempre in modo che avessi la bocca libera per dedicarmi a chi non mi stava penetrando.
Ormai ero diventata come una bambola da cui trarre solo piacere, mi chiamavano dandomi della puttana senza alcun ritegno, da scopare come meglio credevano.
Da parte mia non potevo certo negare che non mi piacesse esser trattata in quella maniera, gli orgasmi si succedevano uno dopo l’altro, sempre più violenti, senza mai lasciarmi la voglia di smettere.
Neanche quando mi presero insieme, riempiendomi la passera coi loro due bei cazzoni, protestai in qualche maniera, anzi dimostrai subito di gradire la doppia penetrazione.
“Sii sfondatemi tutta coi vostri bei bastoni !” urlai in preda al piacere “Ora pompate forte perch&egrave voglio godere più di voi due messi insieme !”
“Sei proprio una vacca da monta !” esclamò Davide che era dietro di me “Scommetto che non vedi l’ora che te lo infili su per il culo.”
“Io non so cosa aspetti.” gli risposi infilandomi due dita nel buchetto “non ti piace forse il mio sederino ?”
Lui mi fece togliere le dita per poi sputare sul mio ano, quindi mi sodomizzo quasi completamente con una sola poderosa spinta, che mi fece urlare di un misto di dolore e piacere che mai avevo provato.
“Prendilo tutto puttana che non sei altro.” mi disse mentre pompava come un folle “Ti faccio tornare da quel cornuto del tuo ragazzo tanto sfondata che non lo sentirai più il suo cazzetto !”
Per un attimo immaginai che ci fosse Marco al mio posto, preso da due ragazzi, lui che anche se gradiva che lo sodomizzassi, non aveva mai mostrato tendenze omosessuali. Quel pensiero però non fece altro che aumentare la mia eccitazione, così non potei che esternare tutto il mio piacere, nel modo più sconcio possibile.
“Dai inculami più forte brutto porco ! Fammi sentire donna sino in fondo, tu che sei un vero maschio.”
Davide diede fondo a quasi tutte le sue forze, prima di cedere il posto al suo amico, il quale non fu certamente da meno.
Gianni infatti mi fece sdraiare supina prima di scoparmi anche lui nel culo, mentre l’altro ragazzo si sedeva quasi sul mio viso, ordinandomi di leccargli l’ano.
“Leccami il culo troia, che poi ti riempio la gola di sborra.” mi disse toccandosi lentamente il pene.
“Guarda come gode la cagna !” gli fece eco Gianni infilandomi alcune dita nella passera “Questa ce la sbattiamo finché rimane qui alla faccia del cornutone.”
Devo ammettere che mi dispiacque quando, dopo avermi fottuta a lungo, i miei due nuovi amanti mi riempirono bocca e viso col loro nettare, che bevvi avida mentre mi masturbavo davanti ai loro occhi quasi esterrefatti da tanta maialaggine.
Subito dopo esser venuti, da veri bastardi, non mi diedero quasi il tempo di rivestirmi, che mi buttarono fuori dalla loro camera. Per mia fortuna li vicino c’era un bagno, e così potei darmi una rinfrescata prima di tornare da Marco, che dormiva fin troppo rumorosamente.
La mattina seguente, il mio ragazzo con ancora i postumi della sbornia, rimase nella nostra stanza, mentre io indossai un costume olimpionico, per recarmi vicino alla piscina.
Li vidi la biondina che tanto aveva solleticato i desideri di Marco, completamente vestita, e chiesi a Gianni, che sopraggiunse poco dopo il mio arrivo, se sapesse il motivo di un cambiamento così radicale.
“Ci credo che si copre la troietta.” mi disse ridendo “Ieri sera ha voluto fare la ‘grande’, e così se la sono sbattuta almeno in trenta, facendole alla fine una doccia di piscio che credo non dimenticherà tanto facilmente.”
“Ha preso trenta cazzi ?” chiesi stupita.
“Più un paio di mani gentilmente fornite da alcune ragazze.” mi rispose a bassa voce “Da quello che m’ha detto un amico, alla fine era tanto aperta che non sentiva più nulla. Penso proprio che da oggi non si metterà più in mostra così palese.”
“E tu vuoi dividermi con tutti i ragazzi del villaggio ?” domandai passandomi un dito sulle labbra.
Per tutta risposta mi portò in un magazzino del quale aveva le chiavi, e dopo avermi spogliato, mi scopò in tutti i miei orifizi, venendo dentro quello più proibito.
“Adesso torna pure dal cornuto, magari leccare un po’ di sborra non gli dispiacerà così tanto, ah ah.”
Passai il resto della vacanza a soddisfare le voglie del mio ragazzo, e quelle dei due animatori, tornando a casa distrutta da tutta quell’attività sessuale, e con molti dubbi sul proseguo del mio rapporto con Marco.

Continua

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