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Trio

un viaggio in treno

By 21 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, mi presento, sono Francesco, ho 21 anni e vivo a Trieste dove studio all’università, mi ritengo un ragazzo tranquillo, mi piace divertirmi con amici ed amiche alle feste, la vita da universitario un po’ me lo permette insomma, mi piace la letteratura ed infatti la studio. Voglio raccontarvi un’altra mia esperienza, è successa questa estate in treno, di ritorno da un viaggio a casa di amici in Puglia, farsi tutta la costa est dell’Italia vi assicuro che è un gran sbattimento, dodici ore circa di viaggio, una maratona. Pensai che la cosa migliore fosse partire nel primo pomeriggio, scontando un po’ il caldo nelle prime ore per godermi un viaggio il più fresco possibile durante il resto del tragitto. Mi aspettavo uno di quei viaggi in treni stracolmi e vecchi, quei viaggi da incubo, ed in più arrivai in stazione che mancavano cinque minuti alla partenza, pensavo già che i posti migliori fossero già stati occupati. Salii all’inizio del treno e cominciai a camminare lungo il corridoio buttando un’occhiata dentro gli scompartimenti, e rimasi sorpreso nel non trovarli sempre pieni, anzi, sembrava che la solita calca estiva oggi avesse saltato il treno. ‘Tutto guadagnato’ pensai sospirando per la piacevole sorpresa. Continuai lungo il corridoio per visionare un po’ tutto il treno, in sincerità avere uno scompartimento tutto per me senza compagni di viaggio non mi dispiaceva tanto, anzi, era un’ottima occasione per riposarsi per bene dopo quella settimana di feste. All’inizio della quinta carrozza mi incrocia con due ragazze intente a caricare sul treno due zaini da viaggio stracolmi, erano attrezzate di tenda e sacco a pelo, e tutto era agganciato ai loro zaini, erano evidentemente un po’ in difficoltà a passarsi gli zaini ed io da ‘galantuomo’ non mi tirai indietro nell’aiutarle. In fondo due belle ragazze chi non le vorrebbe aiutare? Ad occhio e crocie pensai che dovevano avere la mia stessa età o forse un anno di meno o di più, la ragazza sul treno sarà stata alta un metro e sessanta, però era veramente ben equilibrata di forme, avrà avuto una seno bello prosperoso ed alla vista sodo ed il culetto bello alto dava l’impressione di essere ben curato con un po’ di esercizio in palestra, indossava una polo con una scollatura che metteva ben in risalto le tette un po’ strette fra loro dalla maglietta stessa e dei pantaloncini corti che sembravano quasi degli shorts. L’altra ragazza sarà stata un po’ più alta dell’amica ed infatti sfoggiava due belle gambe indossando una gonnellina abbastanza corta, una di quelle gonne che finiscono un po’ più larghe con tante piegature, sopra aveva una maglietta sottile bianca, lasciava intravvedere il costume sotto e le coppe dei suoi seni, non molto prosperosi, una seconda direi, ma comunque molto carini.
I: Ciao, vi posso aiutare?
La ragazza sul treno si girò un po’ sorpresa, forse non si era accorta di me, ed un po’ imbarazzata mi disse:
P: What? Sorry…
Turiste straniere, ‘un motivo in più per fare il ragazzo galante’ pensai al volo, d’altro canto dimostrare un po’ di ospitalità è il minimo no?
I: Can i help you?
P: Oh, thank you.
E presi subito il primo zaino dalla mano della ragazza e lo sollevai dentro.
**- Per comodità anche di lettura d’ora in poi i dialoghi saranno scritti direttamente in italiano -**
I: Dai, ora dammi l’altro
Presi da sopra anche il secondo zaino e lo appoggiai a fianco all’altro
A quel punto..presentazioni no?
I: Ciao, io mi chiamo Francesco, voi?
P: Ciao io sono Paulin
B: Ed io Barbara ‘ disse la seconda ragazza salendo finalmente anche lei sul treno.
I: Vacanze in Salento eh? Da dove venite?
B: Si esatto, noi siamo Francesi, cioè, lei Paulin è francese, io sono mezza italiana e mezza francese, i mie nonni sono di Bari e così con la scusa di passare a trovarli ci siamo fatti una settimana di campeggio nel Salento
P: Si, una figata!
I: Beh dai, che ne dite, cerchiamo un posto dove sedere?
A quel punto pensai che meglio di un viaggio solitario c’era solo un viaggio con due belle ragazze francesi in vacanza qui da noi. Mi piace fare conoscenze con persone straniere, a volte si conoscono persone così affini ed anche se non ci si tiene in contatto dopo il tragitto almeno si fa il viaggio in buona compagnia.
Continuammo lungo il corridoio e gli scompartimenti si facevano via via sempre meno affollati, arrivati alla Sesta carrozza trovammo uno scompartimento vuoto, ci fiondammo dentro ed anche quella volta diedi una mano a sistemare le valigie sui porta pacchi sopra le poltroncine. Mentre sollevavo il secondo zaini dissi : Accipicchia, certo che vi siete portate una casa intera in soli due zaini, ma come fate a girare con tutta questo peso?
P: Il fatto è che non ci vogliamo limitare al Salento, ora vogliamo andare fino in Croazia, magari in qualche isola, e quindi ci siamo dovute portare via abbastanza cose per essere il più autonome possibile e spendere poco.
I: Vi aspetta un bel viaggio, ma partite in corriera da Trieste per andare in Croazia,? Io sono proprio di Trieste.
Mentre attaccavo bottone ci sedemmo e loro si misera una affianco all’altra difronte a me.
B: Si il viaggio è lungo ma avevamo pensato di fare una tappa a metà, proprio a Trieste o li vicino.
I: Ma dai, in che campeggio andate?
B: Sfortunatamente a Trieste non ci sono molti campeggi mi sembra, e quelli che ci sono non abbiamo capito come raggiungerli senza la macchina, quindi mi sa che ci fermeremo in qualche bed and breakfast, tu ne conosci qualcuno?
I: Si, non ce ne sono molti, so che c’è n’è uno vicino al mare.
P: Bello! Ci devi portare assolutamente.
I: Non mancherò, anzi, se volete vi posso anche dare un po’ di informazioni sulle spiagge vicine, ce ne sono alcune piccole e carine
B: Buono a sapersi, ma posso farti una domanda?
Io annuii
B: Ma è vero che molte delle spiagge vicino a Trieste sono nudiste?
Di colpo la porta dello scompartimento si aprì e fece il suo ingresso il controllore, recuperammo i nostri biglietti e Paulin, che era seduta di fronte a me nel farlo si piegò in avanti per cercare nello zainetto che aveva fra le gambe, questa mossa mi permise di osservare ancora meglio i suoi seni che prorompenti si facevano spazio lungo la scollatura. Finiti i controlli dei biglietti il controllore se ne andò richiudendo la porta, Barbara si alzò e chiudendo le tendine dello scompartimento disse: ‘così non ci disturberanno altre persone, stavamo dicendo?’
P: Le spiagge, sono davvero nudiste?
I: Beh si, il fatto è che non ci sono molte spiagge, la costa è fatta di scogli con un po’ di insenature, le spiagge più grandi non sono nudiste, ma ci sono un paio, le più piccole, che lo sono. Però sono anche le spiagge più carine a parere mio, non c’è tanta gente e c’è molto verde, si è immersi nella natura quasi.
P: Interessanti queste spiagge, ma … non è che due ragazze sole tutte nude corrono qualche pericolo?
E nel dirlo Paulin si protese un po’ verso di me, come se volesse far migliorare la visione che potevo avere dei suoi seni, che in effetti dalla visione che avevo avuto prima continuavano a ricevere l’attenzione dei mie occhi, e mi guardò con uno sguardo un po’ provocante, un misto fra la presa in giro ed un po’ la sfida.
I: No dai, non sono posti pericolosi, e comunque mi sembrate due ragazze che sanno difendersi.
Risero assieme guardandosi negli occhi, poi Barbara per provocare un po’ Paulin le disse: Intanto se chi ci prova è carino alla fine è lui che rischia di essere ‘sbranato’ da te.
P: Ma no dai, non è vero, non sono sempre così…
B: Si si, dici sempre così, ma quello che hai combinato due giorni fa lo sanno tutti, solo che non vuoi che Francesco lo sappia.
L’argomento si stava facendo interessante e la mia curiosità ormai era innescata, mi intrigava sapere cosa avesse combinato Paulin.
I: Dai, non potete tenermi sulle spine così dai, a questo punto devi dirmi cos’hai combinato Paulin.
B: Te lo dico io cosa ha combinato la ‘signorina’, due sere fa eravamo ad una festa..
P: No dai ‘ e con uno piccolo slancio cercò di tappare la bocca dell’amica con le mani ‘ non dirglielo!
B: uff… – e togliendo le mani di Paulin disse: alla festa, ben tre!
L’azione di disturbo di Paulin riplacò la bocca di Barbara, giusto il tempo di dire: Tre…cosa?
B: Tre ragazzi, assieme!
P: Ma no, non è andata proprio così…
B: Alla fine però è il risultato che conta, ne avevi tre assieme no?
P: Non c’ero solo io, c’era anche un altra ragazza! Comunque ora mi conviene dirti io com’è andata prima che questa qui ci romanzi sopra chissà che storia.
Barbara mi guardò come per dirmi ‘ascolta un po’….’
P: La festa era in spiaggia, ero con Luca, un suo amico ed un’altra ragazza. Dopo un po’ decidiamo di andare un po’ più avanti lungo la spiaggia per fare un bagno notturno, avevamo ancora con noi gli asciugamani dal pomeriggio e così ci siamo fermati in una insenatura fra degli scogli, era una spiagetta piccolissima, ci si stava al massimo in dieci persone. E li insomma abbiamo fatto il bagno…
B: Tu naturalmente subito in topless no? Con le tue tettone al vento ‘ nel dirlo Barbara prima diede una palpatina velocissima ad una tetta di Paulin e poi mi gettò uno sguardo molto malizioso.
P: Uff..te l’ho detto che me l’ero già tolto prima, quella sera indossavo una maglietta come questa, si mettono senza reggiseno, e poi era notte.
B: Si notte di luna piena però, eh eh
P: E va bene, mi si vedevano le tette, contenta? Comunque dopo tornati a riva…diciamo…non rimasi l’unica in topless, anzi la prima a rimanere anche senza slip fu l’altra ragazza.
B: Tu scommetto che l’hai seguita a ruota
P: Beh cosa devo fare se un bel ragazzo mi spoglia? Lo spoglio pure io no? – e nel dirlo mi guardo negli occhi come se mi stesse un po’ squadrando.
P: Il fatto è che ad un certo punto Luca con una mano comincia ad accarezzare pure l’altra ragazza che non oppone nessuna resistenza anzi, si ruota un po’ su se stessa per facilitare Luca nel palparle le tette. A quel punto pure il suo amico comincia a toccarmi, parte dalle cosce esterne e risale fino alla pancia per arrivare a palparmi le tette. La cosa è andata avanti così insomma, era sempre più una cosa quattro, non c’è niente di male per me.
B: Solo che dopo cos’è successo eh?
P: Beh, diciamo che a cose abbastanza avviate è arrivato un loro amico, quando ci eravamo accorti che cercava Luca era troppo tardi diciamo…
B: Di pure che vi ha beccati in piena, vi siete accorti di lui quando ormai era arrivato da voi, immaginati la scena Francesco, lei in ginocchio davanti ad un tuo amico intenta a fargli un pompino e l’altra messa a ‘pecorina’ che si sta facendo scopare.
P: Il fatto è che Luca ed il suo amico hanno fatto quasi finta di niente continuando e l’altro ragazzo si è aggiunto. Così alla fine eravamo due ragazze e loro in tre, tutto qui. Almeno io non faccio la finta moralista, se fare sesso mi piace lo faccio, e se ne può anche parlare, basta non romanzare sopra.
Il loro tono scherzoso mi intrigava, trattavano l’argomento con la disinvoltura che piace a me, e sembrava anche che lo praticassero con disinvoltura.
B: Guarda che io non faccio la moralista, sono solo meno esibizionista di te, tu le mostri a tutti quelli che te lo chiedono.
P: Non ho detto che sei moralista. Sei invidiosa solo perché ho delle tette più grandi delle tue e che piacciono ai ragazzi, che colpa ne ho io?
B: Miss ‘tette perfette’ eh? Dai che comunque le mostreresti pure a Francesco ‘ e guardandomi mi disse con assoluta naturalezza ‘ Ti va di vedere le sue tette?
Mi prese contropiede, non mi era mai capitata una situazione simili ma non me la feci scappare, risposi: E chi direbbe di no?
B: Dai fagliele vedere….
E Paulin con disinvoltura si alzò la maglietta lasciandomi li, quasi a bocca aperta, aveva due tette belle tonde e grandi con due capezzolini nel centro perfetto. Una visione fantastica, volevo azzardare con una mano ma Paulin si abbassò la maglie e le disse: Fatto, tu invece non hai il coraggio..- stavano facendo a gara a chi era più disinibita, era incredibile.
B: Ah no? Sta a vedere ‘ e si slegò il costume che aveva sotto, lo sfilò da sotto la maglietta guardandomi negli occhi -saranno più piccole ma ne vado fiera ‘ e si alzò pure lei la maglietta.
Anche le tette di Barbara, sicuramente più piccole di quelle di Paulin, erano molto sexy, piccoline ma attraenti.
P: Ora però tocca a te dai, anche noi abbiamo diritto a vedere no? Dai, non farai tu il timido no?
Queste ragazze mi stavano prendendo sempre più in contropiede, prima le tette di una, poi le tette dell’altra ed adesso volevano pure che mi spogliassi io.
B: Si dai, ora tocca a te, giù i pantaloni.
I: Non posso tirarmi in dietro, avete tutte le ragioni ‘ risposi io alzandomi in piedi- ora è il mio turno.
Cominciai ad aprire i pantaloni fino a farli cadere, si vedeva chiaramente che lo spettacolino di tette di prima aveva avuto effetto, tolsi anche i boxer liberando il mio cazzo bello dritto.
P: Niente male- e lo prese in mano, delicatamente quasi come per controllarlo un po’ -mi ci divertirei un po’.
B: Sei sempre la solita porcellina, dai togliamo questa maglietta- e nel dirlo si avvicino a Paulin e le alzò la maglietta, lei naturalmente non oppose resistenza ed anzi, finì lei stessa lo spogliarello.
P: Vediamo che effetto ti fanno…- sempre da seduta mi cinse con le sue braccia avvicinandomi a lei, io in piedi e lei seduta, sembrava proprio l’altezza giusta, il mio cazzo sempre più duro finì delicatamente fra le sue tette e lei guardandomi negli occhi cominciò a stringere con le mani i suoi seni attorno alla mia asta..- mi sembra che ti piaccia eh?- e con un leggero movimento cominciò ad andare su e giu.
B: Sei la solita porca, appena vedi un bel cazzo ti ci fiondi con le tue tette
P: E tu non sei da meno, io mostrerò pure le tette, ma tu sei sempre con le gambe aperte.
Infatti la gonellina di Barbara era risalita e le si vedevano chiaramente gli slip del costume, un costumino rosso e molto stretto, coprivano a malapena la sua fighetta.
B: Tanto ho il costume, al mare lo vedono pure tutti no?
P: Si si, ora hai il costume, ma tutte le volte che mostri le mutandine in giro?
Era incredibile, Paulin mi stava facendo una spagnola, andava su e giù scapelandomi il cazzo e nel frattempo continuava il battibecco con l’amica sempre con quel tono di complicità e sfida.
P: E poi quella che lo prende sempre in bocca in qualsiasi occasione sei tu.
B: Ma non è vero, è solo che mi piace, tutto qui…
P: Si si, ti piace così tanto che quella volta in assemblea a scuola…
B: No dai, non dirglielo…
P: Sai cos’è riuscita a fare in assemblea questa porcellina?- Mi disse Paulin guardandomi- in cinque ore ne ha succhiati sei, due perfino assieme.
B: Ero solo sfortunata a carte quella mattina e visto che non giocavamo a soldi ma scommettevamo cose così…io ho solo pagato pegno.
Io ero sempre più eccitato, la situazione era rovente, le tette di Paulin mi stavano facendo esplodere di voglia, gli avrei infilato tutto il cazzo in bocca ma morivo dalla voglia di vedere se anche Barbara sarebbe passata dalle parole ai fatti, quindi provocai un po’ io: Beh, se ci sono così tanti ragazzi che vogliono le tue attenzioni ci sarà pure un motivo no?
Barbara si avvicinò a noi due, con una mano sulla spalla di Paulin interruppe il suo lavoro e disse: Ti piacerebbe che te lo succhiassi eh?
Non mi diede neppure il tempo di risponderle che aveva già scansato Paulin e preso il mio cazzo ormai durissimo in bocca. Lo succhiò subito con avidità, lo prendeva tutto, io con una mano le spingevo la testa verso di me ma non ce n’era bisogno, lo succhiava tutto fino alla base e con la lingua stuzzicava la punta.
I: Si sente che ne hai succhiati di cazzi eh…sei veramente brava. Si, continua così, da brava succhia cazzi che non sei altro.
Colsi anche l’occasione per allungare una mano e palpare finalmente le tette di Paulin, erano sode ed i capezzoli turgidi stavano ad indicare che non ero l’unico eccitato dalla situazione, anche i seni di Barbara spingevano da sotto la maglietta
P: Certo che è brava, e si eccita pure quando succhia, guarda.
Paulin si piegò verso Barbara, le sollevò la gonna e cominciò a toglierle gli slip.
P: Dai, fagli vedere a Francesco la tua fighetta- le tolse gli slip e cominciò subito a massaggiarla un po’- sei già bagnata, come al solito, sei proprio una porca.
Dalla facilità con cui Paulin mise il primo dito dentro la fighetta di Barbara si capiva benissimo quanto succhiare la ecitasse, e l’azione di Paulin faceva pure effetto rendendo Barbara ancora più vogliosa.
P: Io so cosa vuoi, sai, lei non si accontenta di succhiare- mi disse rivolta a me- a lei piace farsela leccare.
Finita la frase subito si inchinò sopra la fighetta di Barbara e cominciò a leccargliela. Questo la rese ancora più porca, si stacco un attimo dal mio cazzo per togliersi la maglietta e a petto nudo riprese a succhiarmelo mentre con una mano accompagna il pompino e con l’altra si palpava le tette. Non resistevo più e con tutte e due le mani le presi la testa per spingerla sempre più forte sul mio cazzo, le davo io il tempo come se me la stessi scopando e lei con una mano spingeva sempre di più la testa di Paulin fra le sue gambe. Le spingevo la testa su e giù e sembrava proprio che le piacesse, emetteva dei gemiti di piacimento e dopo un po’ le venni in bocca fermando la sua testa nel momento in cui aveva tutto il cazzo in bocca, lei strinse le sue labbra come per godersi ancora meglio il momento ma capii subito che non era solo merito del mio cazzo, Paulin ormai la stava masturbando con tre dita mentre con la lingua le stuzzicava il clitoride. Con ancora il mio cazzo in bocca la vidi alzare il bacino come se volesse farsi leccare meglio e poi godette pure lei dimenando il bacino e stringendo le gambe come se volesse trattenere le dita e la lingua di Paulin.
I: Siete proprio due porcelline!
P: Piaciuto il pompino di Barbara eh? Non c’è cazzo che resista. Io però i cazzi preferisco scoparmeli.
Nel dirlo si era avvicinata a me ed aveva cominciato a toccarmelo, delicatamente.
B: Umm sai che hai proprio un bel cazzo Francesco, te lo succhierei di nuovo
P: E no, ora è il mio turno, voglio divertirmi un po’ pure io- nel dirlo cominciò a farmi una sega, il mio cazzo infatti si stava già riprendendo, la situazione d’altro canto era troppo eccitante- se vuoi ancora usare la lingua usala qui- e Paulin si abbassò i pantaloncini come per invitare l’amica a leccargliela.
Io e Paulin eravamo in piedi, lei me lo segava, io le palpavo e le baciavo le tette, Barbara si inginocchiò sotto a Paulin, le tolse gli slip e cominciò lentamente a leccargliela. Si vedeva che Paulin apprezzava perché cominciò a sospirare ed aumentò la foga nel segarmi. Io d’altro canto ce l’avevo sempre più duro e palpavo come un forsennato quelle tettone.
P: Oh si, come lecchi tu non c’è nessuna Barbara, leccami anche dietro.
Paulin allargò le gambe e l’amica cominciò a leccarla tutta, alternando la fighetta al buco del culo, e mentre la leccava si masturbava pure lei.
I: Siete due porche nate, sarà un viaggio bellissimo con voi due.
P: Si, da qui a Trieste voglio fare di tutto qui dentro.
Paulin interruppe la sega e fermò l’amica, senza dire niente si girò dandomi le spalle, si inchinò in avanti appoggiandosi alle poltroncine ed allargando le gambe disse: Leccami Barbara, leccami il clitoride, e tu…cosa aspetti, voglio tutto il tuo cazzo!
Presi al volo un preservativo dal mio zaino, lo indossai e mi avvicinai, Barbara da sotto prese il mio cazzo ormai durissimo e lo avvicinò alla fighetta di Paulin, appena sentii il contatto con le labbra bagnate della figa diedi subito un colpo secco e lo spinsi dentro fino a metà della sua lunghezza.
P: Ho si, voglio sentire il tuo cazzo, tutto!
I: Prendilo porcona- e comincia a spingerlo sempre più dentro andando su e giù, ad ogni colpo lo spingevo di più mentre Barbara leccava un po’ il clitoride di Paulin un po’ la mia asta. Non avevo mai scopato così, era bellissimo sentire una lingua calda mentre scopavo, Barbara sapeva benissimo come fare ed ogni tanto mi leccava pure le palle quando il mio cazzo era tutto dentro la figa dell’amica. Continuai a fottere quella figa bagnatissima mentre con le mani stringevo da dietro le tette di Paulin, aveva i capezzoli sempre più duri, indice che il trattamento le piaceva assai.
P: Oh si francesco, scopami, sono la tua troia- poi si voltò e mi disse- mettimelo nel culo!
Io presi la mia asta bagnatissima dei suoi umori, come uscii dalla fighetta Barbara non perse l’occasione per tornare a leccarla naturalmente non senza prima dare una succhiata al mio cazzo. Tolto dalla bocca di quella fantastica pompinara lo posizionai sul buchetto del culo di Paulin, si vedeva che ne aveva presi di cazzi pure li e cominciai a penetrarla.
P: Ohh sii, tutto nel culo si, era da tanto che non avevo un bel cazzo in culo ed una lingua sulla mia figa, si mi fate impazzire.
Io spingevo sempre di più facendomi spazio nel suo culo che piano piano si dilatava, presi Paulin per i fianchi e cominciai a scoparla di brutto, sempre più veloce e sempre più a fondo. Con le mani le dilatavo le chiappe per spingere sempre di più mentre lei si dimenava per il piacere, accompagnava la mia inculata muovendo il bacino avanti ed indietro.
P: Si continuate così, così….dai che fate goderee..
Non fece neppure in tempo a finire che cominciò ad urlare ed a dimenarsi sempre di più, io però la tenni stretta per i fianchi e senza mai fermarmi continuai a scoparle il culo. Paulin tratteneva le urla di piacere ma si vedeva che stava avendo un orgasmo con i fiocchi. Io non ce la feci più a resistere, la situazione ormai era troppo eccitante e con un ultimo colpo secco spinsi il mio cazzo più in fondo possibile sborrando dentro il culo di Paulin.
Restammo qualche secondo così, poi mi staccai dal culo di Paulin e lei si acovasciò sul sedile, Barbara invece mi si avvicinò sempre inginocchiata e subito dopo che mi ero seduto e tolto il preservativo si fece spazio fra le mie gambe ed incominciò subito a ripulirmi il cazzo succhiandolo fino alla base. Quelle ragazze non mi davano un attimo di tregua, mi volevano spompare tutto! Restai fermo così con Barbara fra le gambe per qualche minuto mentre mi gustavo il pompino che mi faceva con tanta voglia, sembrava davvero non essere mai sazia, lo succhiava prendendolo tutto in bocca e giocando con la lingua sulla mia cappella, poi lo tirava fuori dalla bocca e delicatamente con la lingua passava su tutta la mia asta andando fino alla cappella per poi tornare giù fino ai miei coglioni. Quella ragazza faceva veramente pompini a regola d’arte. Dopo pochi minuti ce l’avevo già di nuovo duro!
B: Ora che è di nuovo in forma che ne dici di farmi sentire quanto scopi bene? Lo voglio anch’io tutto dentro.
Si alzò, prese dal suo zainetto un preservativo e molto delicatamente lo srotolò sulla mi asta dura, poi salì con i piedi sul sedile mettendosi a gambe aperte proprio sopra di me e dolcemente scese piegando le gambe fino a sentire il mio cazzo all’entrata della sua fighetta. Nel frattempo Paulin si era rialzata e si seduta affianco a me come per godersi meglio la scena, e mentre ci guardava cominciò a masturbarsi. Barbara con una mano si teneva al portabagagli sopra di lei e con l’altra si allargò le labbra della fighetta impalandosi sul mio cazzo, poi con entrambe le mani si aggrappò al portabagagli e cominciò ad andare su e giù sul mio cazzo. Io non stavo di certo con le mani in mano e palpavo sia le tette di Barbara sia le tette di Paulin che ormai era tutta presa dal ditalino che si stava facendo. Barbara era veramente vogliosa, andava su e giù prendendo il mio cazzo tutto dentro, ogni volta che scendeva vedevo una smorfia di piacere sul suo viso. Non so quanto resistetti, forse un po’ di più della volta precedente, so che ad un certo punto Barbara si appoggiò totalmente su di me prendendo il mio cazzo tutto dentro, sentivo il contatto della base della mia asta con le sue labbra e stringendomi la testa fra le sue tette godette urlando di piacere, a quel punto anch’io mi lasciai andare e sborrai per la terza volta. Restammo fermi così mentre Paulin continuava a guardarci ed a sditalinarsi, ormai si infilava dentro tre dita e senza smettere si mise in ginocchio sul sedile rivolta a noi, si piegò un po’ in avanti, io mi inclinai un po’ verso di lei senza far scendere Barbara e comincia a leccarle le tette. Era proprio quello che voleva la porca, subito dopo godette pure lei dimenando ancora di più le dita nella fighetta.
Restammo esausti e nudi per un po’, poi ci rivestimmo e stanchi morti restammo in silenzio per un po’….ma il viaggio non era ancora lungo, e questo lo sapevamo bene ;)

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