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Trio

una crema prodigiosa

By 12 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019One Comment

Una crema prodigiosa

Non pensavo potesse succedere proprio a me quello che sto per raccontarvi , donna normalissima senza mai un grillo per la testa , con in mente solo la tranquillita’ dei miei due figli adolescenti ed uno splendido rapporto con mio marito che non manca mai di attenzioni particolari nei miei confronti ; eppure son passati 25 anni da quando appena diciannovenni ci siamo fidanzati e poi sposati .Sessualmente non mi posso lamentare anzi calcolando che sono stata sempre molto pudica , ho fatto notevoli passi avanti nel tempo, non nascondo che prima di praticare con naturalezza un 69 o una pecorina mi ci sono voluti ebbene si , anni e la pazienza amorevole di mio marito.
Ancora oggi nessuna trasgressione e tantomeno perversione o giochi troppo ose’ .
Per intenderci non ho mai esternato anche nei momenti piu’ eccitanti particolari fantasie che a dire il vero avevo come penso tutte le donne, ma che reprimevo sul nascere per vergogna e imbarazzo , anche se a volte mio marito mi spingeva ad essere un po’ piu’ …oggi si direbbe troia .Ma per una che non ha mai concesso il proprio sederino alle sue insistenze o mai sono riuscita a farmi venire in bocca , la parola trasgressione ha per me un significato abbastanza diverso dalla media. Era molto difficile quindi immaginarmi troia, come lui avrebbe voluto.
Una delle poche stravaganze che mi ero concessa sapendo che lo eccitava non poco fu quella di accorciare prima , e poi rasare del tutto la mia patatina .
Devo dire con tutta sincerita’ che fin da subito ne fui anch’io beneficiata da tale novita’ e frivolezza.
Amando molto il sesso orale forse quasi al pari della penetrazione , l’averla completamente liscia ne aumentava ancor di piu’ la sensibilita’, non nascondo che le prime volte raggiungevo l’orgasmo in una manciata di secondi , e di questo il mio maritino ne godeva molto .
Soltanto in coincidenza della periodica annuale visita di controllo ginecologica li lasciavo crescere perche’ m’imbarazzava non poco mostrarmi al dottore che mi visitava da piu’ di vent’anni in quelle condizioni.
L’ultima visita’ stabili’ che era necessario un controllo a sei mesi per tenere sotto osservazione una piccola irritazione. Cosa di poco conto.
Tanto che nelle settimane e nei mesi successivi non ebbi piu’ pensiero al riguardo fino al giorno che ricevetti la telefonata dalla segretaria dello studio medico che mi ricordava l’appuntamento a due giorni dopo come d’accordi. Diedi la mia disponibilita’ e riagganciai , trasalendo di colpo ricordandomi che il giorno precedente avevo completamente rasato la passerina.
Passai i due giorni seguenti con in testa sempre la stessa cosa , ovvero cosa avrebbe pensato di me piu’ che quarantenne con una mise da teenager, alla fine mi arresi pensando che anche diverse mie coetanee mi avevano confessato di farlo e percio’ pensai che non sarei stata la prima patatina che avrebbe visto liscia come la mia stessa guancia.
Era una bella giornata di primavera l’aria gia’ calda che invitava a esporsi ai primi solie a vestirsi con piu’ semplicita’ , le calze per intenderci era la prima cosa che smettevo d’indossare e difatti cosi’ feci anche quel giorno, una leggera gonna di cotone sul ginocchio e una bluse con motivi fioreali , e uno zoccoletto da mare tacco cinque era tutto il mio abbigliamento . Ero io , come sempre normalissima , ma a mio agio a parte la patatina , per di piu’ anche con dei puntini di rossore qua e la’ a testimoniare la ricrescita dei peli. Pensavo che non avrebbe potuto non notare.
Arrivata allo studio fu lui stesso ad aprirmi la porta , in quanto a suo dire la segretaria aveva avuto bisogno di un giorno di permesso.
Mi sdraiai dopo essermi spogliata sull’apposita poltrona rimanendo in slip e reggiseno
che non toglievo per pudicita’ finche’ non me lo chiedesse.
Naturalmente lo fece anche questa volta e mi mostrai totalmente nuda , la cosa non mi aveva mai creato in fin dei conti grossi problemi in quanto oltre che di qualche anno piu’ grande di me non si poteva certo dire che fosse un adone e mai fui sfiorata da pensieri peccaminosi nei sui riguardi anche se le circostanze contribuivano non poco .
Si avvicino’ davanti a me accorgendosi del rossore e mi disse che dopo la rasatura avrei dovuto spalmare una pomata per evitarlo.
Risposi che era cosa che di solito facevo ma con scarsi risultati al che mi disse che me ne avrebbe prescitta una migliore che avrebbe lenito il mio rossore .
Mentre parlava si avvicino’ all’armadietto dei medicinali da dove prese un tubetto campione e torno’ verso di me facendone uscire un po’ direttamente su piu’ punti della mia patatina.
Con mio stupore senza ancora aver indossato i guanti comincio’ a spalmare la crema che di colpo per le sostanze che sicuramente conteneva mi diede subito una senzazione di benessere e freschezza.
Il contatto della sua nuda mano su di me fece accrescere un eccitazione via via sempre piu’ grande fino al punto che per non sospirare e quindi svelare il mio stato mi morsicai il labbro inferiore.
Avrei dovuto dirgli di smettere ma non lo feci e presa sempre da piu’ grande eccitazione inarcai la schiena spingendo il bacino verso le sue dita sentendone entrare
distintamente due provocandomi un tale godimento prossimo all’orgasmo che non fece in tempo ad arrivare soltanto perche’ il dottore le ritiro’ e con fare professionale asseri’ che ero talmente bagnata che questa volta non avrebbe dovuto usare il lubrificante per visitarmi.
Sembrava come non fosse successo nulla quando palpando il mio seno con due capezzoli duri come la pietra in cerca di noduli e cisti che fortunatamente non trovo’ mi disse lasciandomi di sasso ,che aveva desiderato leccarmela un attimo prima .
Non risposi , era troppo imbarazzante per me , provavo addirittura vergogna, quando lo vidi posizionarmi di fronte e di colpo abbassare la testa sul mio ventre.
Pensai che avesse inteso il mio silenzio come un assenso.
Il primo colpo di lingua arrivo’ come un colpo di frusta tanto il piacere fu intenso, ne seguirono altri che non seppi contare tanto furono veloci e repentini , la lancetta dei secondi non fece in tempo a completare un giro su se stessa che esplosi in un orgasmo mai provato prima per intensita’.
Potenza della trasgressione.Conobbi subito l’esistenza dell’orgasmo multiplo, quello fu per me il primo.
Vidi riemergere la sua testa ed io alzai gli occhi al cielo fissando il bianco soffitto della stanza in modo da non incrociare direttamente il suo sguardo , sul suo volto notai di soppiatto un sorriso di piacere.
Di sicuro il mio non poteva nascondere quanto fossi appagata, il mio addome tonico dai tanti anni di palestra si contraeva ancora velocemente, sembrava riuscissi a vedermi in una sorta di extracorporialita’.
Mi si avvicino’ di lato ,ero ancora sdraiata sul lettino con le gambe non piu’ divaricate sui braccioli.Mi carezzo’ il volto scostandomene i biondi capelli dicendomi quanto fosse stato eccitante anche per lui. Risposi con un filo di voce che lo immaginavo.
Al che mi disse che se mi fossi girata ancora un po’ con il viso verso di lui me ne avrebbe sicuramente data una prova inconfutabile. Cosa che fece girando il mio viso aiutandosi con la mano che prima mi carezzava amorevolmente.
Mi ritrovai a pochi centimetri dal suo basso ventre , il rigonfiamento sotto i bianchi pantaloni testimoniava un erezione notevole che in un attimo mi apparve in tutta la sua intensita’ quando scostando l’elastico e abbassandoli lo tiro’ fuori.
Tanto ero vicina che ne potevo sentire l’odore piacevole che emanava , fu un tutt’uno socchiudere gli occhi e schiudere le labbra per accoglierlo vogliosamente in bocca come mai prima d’ora avevo fatto ad un uomo che non fosse mio marito.
La sua posizione , in piedi faceva si che fosse lui a dettare il ritmo aiutandosi con una mano dietro la mia nuca a riportare la mia testa sul suo membro ogni volta che me ne allontanavo e con l’altra a martoriarmi nuovamente la mia fighetta che in pochi attimi torno’ a bagnarsi completamente, fu per me del tutto naturale posizionare nuovamente le gambe sui braccioli per essere penetrata con non so piu’ quante dita il piu’ a fondo possibile. Sentivo ad ogni colpo crescere sempre di piu’ nella mia bocca il suo piacevole cazzo, fino a che lo sentii distentamente pulsare e sapendo che due o tre secondi mi separavano dalla sua eiaculazione , ritrassi indietro la testa come facevo sempre con mio marito per evitare che mi venisse in bocca.
Sicuramente non poteva immaginare che per me sarebbe stata la prima volta, difatti la mano dietro la mia nuca mi avvicino’ con vigore nuovamente su di lui. Il primo fiotto del suo seme mi arrivo’ direttamente in gola , non potei neanche provarne il sapore. In rapida successione la mia bocca venne riempita da un secondo terzo financo a un quinto schizzo di calda sborra che per forza di gravita’ nella posizione in cui ero non potei non ingoiare fino all’ultima goccia, tutto cio’ mentre ancora una volta esplodevo in un orgasmo senza fine.Pensai subito al mio maritino , chissa’ mi chiesi se per lui ero stata finalmente troia come desiderava che fossi?
Per qualche istante nella stanza si senti’ soltanto il nostro ansimare che sempre piu’ si affievoliva fino a cessare del tutto , scesi dalla poltrona e mi accorsi che le mie gambe a fatica mi tenevano in piedi tanto ero esausta dal troppo godere , mi diressi in bagno e dopo essermi rinfrescata a dovere mi rivestii e dopo aver scambiato un bacio sulla guancia con Matteo quello che prima era soltanto il dottore uscii con il solo pensiero di cambiare subito ginecologo prima che la situazione mi sfuggisse di mano.
Mentre tornavo verso casa i sensi di colpa non tardarono ad arrivare , cercavo giustificazioni che non trovavo , ma le senzazioni provate riuscirono a compensarli se non tutti almeno in parte.
Arrivata a casa , ancora deserta, mi spogliai e mi diressi in bagno dove una bella doccia dall’intento purificante era la cosa che piu’ desideravo.
Mi vidi nuda nello specchio e percepii di essere diversa mi vedevo sotto una nuova luce , insomma mi piacevo piu’ di prima.
Uscii indossai una comoda tuta senza sotto nulla e incominciai a preparare il pranzo che di li a breve avrebbero fatto ritorno da scuola i ragazzi.
Dirvi che nella mia mente scorrevano insistentemente le immagini della straordinaria mattinata e’ fuori di dubbio la cosa sorprendente fu lo stato di eccitazione che sembrava non abbandonarmi piu’.
La stessa sera feci l’amore con mio mio marito, mi concessi con piu’ trasporto e passione , venni piu’ volte quasi urlando tanto che ne fu cosi’ sorpreso da chiedermi cosa mi fosse successo ; risposi che forse era il cambio di stagione l’arrivo della primavera il motivo di tanta mia eccitazione.
I giorni seguenti trascorsero giocoforza piu’ tranquillamente , la routine contribui’ a riportarmi alla normalita’ , anche se ogni volta che squillava il telefono speravo fosse lui che mi voleva riincontrare , ma non accadde.
Pensai che ero stata soltanto una delle tante di cui aveva approfittato grazie al suo ruolo che di certo l’aiutava non poco ad infrangere le barriere che di solito una donna per di piu’ sposata pone tra se e un uomo.
Non lo giudicai male , del resto mi piaque e non poco.
L ‘estate volgeva a termine erano gli ultimi giorni di un infuocato agosto, neanche l’acqua del mare riusciva a dare sollievo, il paesaggio della mia Sicilia appariva ancora piu’ arido di quanto gia’ lo era solitamente d’estate.
Ero distesa su di una sdraia in veranda in cerca di un po’ di refrigerio che non arrivava mentre i ragazzi giuocavano in giardino a pallone con i figli dei vicini , quando d’un tratto il cicalio del mio cellulare mi avvisava dell’arrivo di un nuovo messaggio.
Pensai fosse Carlo, mio marito, che mi avvisava che era sulla strada del ritorno , dovetti rientrare in casa per poterlo leggere troppo accecante era la luce :” Ciao Annalaura come va’? E’ tanto che desideravo chiamarti .Ho una voglia matta di vederti.Chiamami se vuoi.Matteo”Un brivido mi attraverso’ dalla testa ai piedi, sarei voluta essere li con lui all’istante.
Cercai di reprimermi , ero molto brava in questo , confesso che ci riuscii a stento questa volta.
Cenammo quando il sole era ormai tramontato con soltanto le luci delle lampare a rischiarare il blu del mare avvolto nel buio della notte appena calata.
Quella sera piu’ volte Carlo mi trovo’ sovrapensiero ; diedi la colpa ad una leggera insolazione forse in parte mi dissi aveva anche contribuito.
Certo fui combattuta molto se rispondere al suo messaggio , passo’ una notte intera e non avevo ancora deciso il da farsi , non trovavo nessuna ragione per spingermi a tradire mio marito , perche’ di questo adesso si trattava , non erano piu’ le casualita’ della prima volta che mi concessi a Matteo , questa era una decisione che avrei presa sotto il controllo assoluto delle mie azioni.Sapevo che avrei potuto pagarne le conseguenze.
La mattina accompagnai i ragazzi in spiaggia , e mentre avevo tra le mani il cell. Fuancora il trillo di un nuovo messaggio con su scritto :” Allora ? Matteo.”
Risposi d’isinto :” Dove ?,quando?.Annalaura.”
” Alle dieci via dei girasoli 12″
risposi soltanto “OK!”
Il giorno seguente non fu difficile allontanarmi da casa senza destare sospetti, Carlo al lavoro i ragazzi con gli inseparabili amici ed io che andavo a far spesa per rimpinguare la dispenza ormai vuota.
Avvisai che avrei forse pranzato al centro commerciale e quindi di non aspettarmi per pranzo.Lascai loro bibite panini e tutte le porcherie che ai ragazzi piacciono mangiare.Anch’io mi accorsi che desideravo per me un po’ di porcherie ma di ben altra natura. Cominciava a fare capolino quella troia che era in me e che era stata per troppo tempo sopita.
Arrivai con precisione svizzera all’appuntamento , citofonai , riconobbi la voce di Matteo dirmi solamente :”secondo piano interno 4 “.
Gia’ ai primi gradini incominciai ad avere l’affanno , non potevano essere le scale la causa dissi tra me.Cercai di controllarmi e finalmente arrivai alla porta , non dovetti suonare mi venne aperto prima che lo facessi, il rumore dei miei tacchi sicuramente mi aveva annunciata .Accenno’ un galante baciamano e mi fece entrare mettendomi da subito a mio agio quasi fossimo amanti da tempo immemore.
Mi guardai intorno capii subito che quell’elegante appartamento non era quello che divideva con la sua famiglia , tutto perfettamente in ordine nessun cenno di vita vissuta , pensavo fosse l’alcova dove era solito incontrare le pollastrelle come me che cedevano sotto le sue esperte mani.
Glielo dissi , e lui mi confido’ che era di proprieta’ di un suo collega che soltanto per quel giorno sarebbe stata nella nostra disponibilita’.
Mi venne incontro dalla cucina porgendomi tra le mani un bicchiere ghiacciato colmo di un cockteil dal nome esotico che non ricordo.
Ne bevvi , due sorsi pieni , tanto ero accaldata, non passarono che pochi istanti e la potenza dell’alcool mi esplose come un ordigno nel cervello , ero ancora a digiuno e l’effetto stordente fu per me piu’ amplificato.
Guadagnai con passo incerto il divano reclinai indietro la schiena per sentirmi piu’ comoda, nel fare questo la gonna sali’ mostrando le mie cosce quasi per intero , nulla di ose’ ma troppo per come ero solita essere.
A quella vista Matteo si accosto’ a me piu’ di quanto gia’ non fosse , trovai del tutto naturale avere la sua mano su di me che piano piano risaliva l’interno cosce che tenevo unite finche’ non mi fu piu’ possibile.
Sentii le sue gentili dita separate dalla mia fighetta soltanto dal mio gia’ bagnatissimo slip . Scese con la testa ai miei piedi e ripercorse con la lingua la strada precedentemente percorsa con la mano dopo avermi sfilato le mutandine .Un urlo segno’ lo sbattere della sua turgida lingua sul mio sesso.
Guarda come sei bagnata “porcellina”. mi disse.
Mai mio marito aveva osato un linguaggio spinto su di me , quello fu soltanto l’inizio e devo dire che contribuiva ad eccitarmi ancora di piu’
Dillo che ti piace.”
” Sii” risposi flebilmente “mentre i colpi di lingua si succedevano rapidi
” Dimmelo quanto stai godendo.”
” Da morire, Zitto… ,non ti fermare ti prego. Sospirai. ”
non credetti alle mie orecchie , non ero io che parlavo , non potevo crederci.
Con ambedue le mani presi la sua testa fino a schiacciarla su di me, la sua lingua era un vortice , urlai di nuovo , stavo provando ancora le stesse emozioni della prima volta.
Si scosto’ da me bisbigliandomi di non urlare , avremmo rischiato di attirare l’attenzione dei vicini.
Annuii con la testa, ricomincio’ il piacevole martirio della mia passerotta , gemevo che ero un piacere dimenticando la promessa di pochi minuti prima.
Si scosto’ nuovamente e mi disse che forse l’unico modo per tacitarmi sarebbe stato averne una in bocca mentre me la leccava.
Risposi con mia sorpresa che era la cosa che avevo sempre sognato fare ed immaginarmi con un uomo a leccarmi la figa ed un altro a scoparmi in bocca , fu la goccia che fece trabbocare il vaso.
Dovette spingermi una mano sulla bocca tanto forte esplose in me l’orgasmo.
Mi ci vollero un paio di minuti prima che mi riprendessi , e capii subito di avere ancora tanta voglia di godere , mi porse una mano aiutandomi ad alzarmi dal divano , e con le nostre mani unite mi porto’ verso il corridoio da dove entrammo nella camera da letto , ci abbracciammo forte, baciandoci a lungo e nel mentre mi spoglio’ senza quasi accorgermene,mi giro’ verso il letto e cingendomi la vita con un braccio mi piego’ verso di esso , mi ritrovai con eleganti movenze nella classica posa a pecorina. Sentii il suo sempre in tiro fratellino premere sulla passerina ormai un lago , entro’ con un solo colpo fino a sentire le sue palle sbattere sulle mie candide chiappe , non urlai solo perche’ mi manco’ il respiro tanto fu intenso. I colpi erano regolari e forti , gemere era la cosa piu’ naturale che facessi , fino a quando tenendosi su di me con una sola mano avvinghiata al mio fianco mi porse sulla bocca l’altra da cui incominciai a succhiare prima uno e poi due dita facendo si che i miei gemiti si trasformarono in mugolii di piacere.
Chiusi gli occhi e mi feci sbattere da vera porcella mentre succhiavo le sue dita allo stesso modo che avrei fatto se fosse stato un cazzo a riempirmi la bocca.
Sembro’ leggere i miei pensieri quando mi disse:” allora e’ vero che muori dalla voglia di farti sbattere da due cazzi alla volta bella puttanella”.
Risposi con quello che fu soltanto un grugnito per lui , avevo sempre le sue dita in bocca e non riusci’ a sentire il siiiii che cercai di gridare .
Seguirono altri colpi ben assestati quando toltemi le dita dalla bocca un colpo a mano aperta fini’ sonoramente la sua corsa sul mio culo , rimbombo’ nella stanza, tanto fu forte da lasciarmi senza fiato vogliosa di riceverne ancora. Ero un libbro aperto per lui pensai , in quanto in rapida successione ne ricevetti un secondo e un terzo.
Provai soltanto un grande piacere , diverso, mai provato.
Capii soltanto adesso quanta ragione aveva una mia amica quando mi confido’ di godere da matti mentre veniva sculacciata. Prese con entrambe le mani i miei fianchi, e venne finalmente dentro di me.
Se non avessi afferrato il cuscino morsicandolo penso proprio che i vicini ci avrebbero interrotto.
Fortunatamente non fu cosi’, riuscii a stendermi sul letto in posizione supina con Matteo sdraiato vicino a me. Aveva ancora il cazzo perfettamente eretto , non fu difficle neanche alla sottoscritta capire che nell’armadietto del suo studio non era la crema anti-rossore l’unica cosa a sortire effetti prodigiosi.
Andai in bagno a ricompormi e quando uscii mi posizionai su di lui cavalcandolo .
Ci vollero poche spinte per farlo entrare nuovamente tutto dentro di me , venni una prima volta quasi subito, continuai senza fermarmi , avevo le ginocchia piantate saldamente accanto ai suoi fianchi , vedevo il mio seno saltellare ritmicamente alle spinte che ricevevo freneticamente dal basso verso l’alto, quando prendendomi dietro i folti capelli mi tiro’ a se. Ero io adesso a muovermi su di lui , mentre con le mani libere carezzava ogni centimetro del mio corpo che gli era possobile toccare .Fu quando carezzo’ vellutatamente il mio forellino che gemetti in maniera tale che non riuscii a nascondere quanto mi piacesse.
Porto’ indietro la sua mano , avrei voluto continuasse , quando mi accorsi che fu soltanto per permettermi di succhiare il suo dito medio che subito dopo gia’ spingeva su di me .Entro’ piacevolmente nel mio culetto , compresi subito che sarebbe rimasto ancora per poco inviolato.Mi sbagliavo.
Le dita diventarono due , i miei sospiri sempre piu’ intensi , e guardandomi negli occhi intrisi di felicita’, mi disse sottovoce con voce sensuale che non immaginavo quanto avrei potuto godere se in quel momento avessi avuto piantato un’altro cazzo duro come il suo su per il mio vergine culo.
Non ci fu bisogno di risposta , fu la sua lingua questa volta ad arrestare le mie urla in gola.
Rimasi per pochi minuti ancora stesa su di lui , con dentro il suo pisellone che fortunatamente cominciava a dare segni di cedimento, sembrarono interminabili tanto mi sentivo bene tra le sue braccia.
Guardai il mio orologio al polso , era l’unica cosa che indossavo al momento a parte la cavigliera d’oro al pide sinistro, trasallii quando mi accorsi che erano passate da un pezzo le tre e che dovevo essere via di li piu’ veloce della luce.
Feci la doccia come un fulmine , recuperai l’intimo in salotto e indossata gonna e camicetta calzai gli zoccoli avviandomi verso la porta. Salutai Matteo che era ancora nella stanza da letto , ero sul pianerottolo la porta ancora da chiudere dietro di me quando sentii la sua voce richiamarmi nel silenzio dello stabile :” Annalaura , aspetta ho un regalino per te , quasi me ne dimenticavo”.
Tornai sui miei passi , mi venne incontro con un pacchettino rosso con attaccato un bigliettino,
Lo presi ,lo misi nella borsa , non avevo tempo per aprirlo e finalmente arrivata alla macchina mi mossi nel traffico cosi’ velocemente che non pensavo ne fossi capace.
A dire il vero erano molte le cose che scoprii non credevo fossi in grado di fae ma che invece mi riuscivano benisssimo.
Arrivai al centro commerciale , dopo soltanto mezzora avevo il bagagliaio colmo della spesa .Robba da world records.
Arrivata davanti casa posteggiai , senza non prima essermi specchiata un ultima volta a sincerarmi che tutto fosse a posto e niente avrebbe potuto svelare come avevo in realta’ impiegato quelle ore non proprio in solitaria .
Aprii con due giri di chiave la porta dopo aver disinserito l’allarme , mi diressi sul retro in giardino chiamando ad alta voce i miei figli che se anche nascosti al mio sguardo sapevo che mi avrebbero sentito.
Ebbi difatti immediata risposta ,ne fui rasserenata , avevo un senso di colpa a non averli avuti a mente per cosi’ troppo tempo.Non mi era mai successo.
Il loro respiro era il mio.
Il giorno dopo era domenica Carlo non avrebbe lavorato , saremmo stati tutto il giorno in spiaggia coi ragazzi .
Le cose andarono diversamente , fece di tutto per convincermi a dare a Luca e Marco il permesso per andare all’acqua park di Catania , mi sussurro’ all’orecchio che non vedeva l’ora di fare l’amore con me in santa pace, cosa che le vacanze da scuola non permettono mai.
Fu piu’ bello del solito , per passione e intensita’, restammo nel letto per tre ore che parvero minuti.
Ci volle soltanto la bravura propria solo di noi donne a non far accorgere a mio marito quanto fossi e mi sentissi troia ultimamente.
La settimana seguente riaprirono nuovamente le scuole e tutto torno’ definitivamente alla normalita’.
L’unica a non poter tornare come prima ero io. Fortunatamente mi dissi.
Divenni piacevolmente diversa grazie a Matteo.
Se ne accorsero anche i miei colleghi di lavoro quando c’incontrammo nuovamente dopo le ferie.
Insegnavo matematica allo scientifico, al triennio precisamente.
Forse era la razionalita’ della materia che per una vita avevo studiata a far si che non venni travolta da quello che consideravo un capriccio dell’estate.
Senza spiegarmelo fissavo la borsa che avevo poggiata sopra la scrivania, dun tratto trasalii’ ricordando che era la stessa che avevo con me l’ultima volta che vidi Matteo.
Dentro c’era il regalo che mi consegno’ prima di lasciarci ,me ne ero dimenticata mi ricordai anche del bigliettino , presi la borsa la tirai a me e l’aprii con il cuore in gola. La paura che Carlo o peggio ancora uno dei ragazzi avesse potuto leggerlo mi stava facendo morire, non sapendo quanto si fosse spinto oltre nello scriverlo.
Riemerse dal fondo della capiente borsa esattamento dove lo misi con l’intento di celarlo il piu’ possibile.
Lessi prima il biglietto :” Mi piacerebbe che l’indossassi soltanto per noi due T.V.B. Matteo”
Lo scartai tirando fuori dalla scatola prima un reggiseno di pizzo bianco molto femminile e trasparente e subito dopo quello che avrebbe dovuto essere una mutandina anch’essa di pizzo bianco ma che in realta’ sul di dietro sembrava piu’ un filo interdentale.
Non ne avevo mai indossate di cosi’ succinte , le riposi immediatamente nella scatola , quasi me ne sarei vergognata se fossi stata vista con un indumento cosi’ ose’ tra le mani. Figurarsi ad andarci in giro pensai.
Passarono settimane e poi anche mesi senza che mi sentissi con Matteo , il Natale era alle porte e desideravo molto almeno che ci scambiassimo gli auguri , la paura che mi travolgesse la passione che incominciavo a provare per lui fece si che non chiamai.
Lui doveva essere molto piu’ coraggioso di me come e’ giusto che siano gli uomini , perche’ era il suo cellulare che faceva trillare il mio. Lo afferrai al volo riconobbi il suo numero sul display riuscii a dire con voce fioca tanto ero emozionata soltanto :” pronto”.
Sentire la sua voce e chiamarmi dolcezza mi procuro’ un brivido di piacere lungo tutta me stessa.
Voleva che ci vedessimo per gli auguri e donarmi un regalo per il Natale in arrivo.
Era come se il no fosse bandito dal mio vocabolario quando ero con lui e pertanto accettai immediatamente senza tentennamenti.
In fondo perche’ ne avrei dovuti avere ? Mi chiesi.
Non pensavo a Carlo , sembrava non esistere per me adesso.
L’appuntamento fu per la mattina del lunedi, avevo tutto il week-end per organizzarmi una giornata in sua compagnia senza dare adito a nessun sospetto.
La mia famiglia era un prezzo troppo alto che non mi sarei mai potuta permettere di pagare. Pensai a tutto il da farsi ripassandomelo infinite volte a mente dovevo essere sicura che sarebbe rimasto sempre un mio segreto incofessabile anche a quella che fosse stata l’amica piu’ cara che avrei potuto avere.
Mi alzai presto il lunedi , l’eccitazione era gia’ alta , come tutte le mattine facemmo insieme tutti e quattro velocemente colazione, e poi ognuno per la sua strada. Carlo in ufficio, Luca , Marco ed io a scoula fortunatamente diversa dalla loro e per di piu’ all’altro capo della citta’.
Soltanto io sapevo che quella mattina era via dei girasoli 12 la mia meta.
Arrivata al portone lo trovai aperto , decisi di non suonare , entrata nell’elegante androne mi vidi riflessa nello specchio sulla parete alla mia destra prima delle scale , indossavo un elegante jeans con strass sull’orlo ed intorno alle tasche scoperte dal maglioncino appena sotto la pancia , un po’ di tacco per risaltare il culetto di cui andavo ben fiera e un foulard a mo’ di fascia a sorregermi i capelli sopra la fronte.
Mi sarei mandata un bacio con un soffio sulla mano come soltanto i corteggiatori sanno fare ad una bella donna.
Bussai due lievi colpi con il dorso della mano sulla porta di robusto mogano , sentii i suoi passi avvicinarsi dietro la porta quando l’apri’ presentandomisi davanti e m’invito’ ad entrare.
Non ci dicemmo nulla ci baciammo appassionatamente, lo avevavamo desiderato da matti entrambi a giudicare dalla foga che ci mettemmo. Le nostre mani si cercavano in ogni dove, ci scostammo l’una dall’altro per non correre il rischio di unirci selvaggiamente sul pavimento dell’ingresso con la porta ancora da chiudere.
Mi chiese se avevo fatto colazione , risposi di si , del resto non ero li per quello, era lui l’unica cosa che volevo per me.
Mi fece cenno di precederlo , conoscevo ormai la strada che ci condusse in camera da letto.Sembrava tutto diverso non ricordavo quasi nulla della prima volta, fu troppo emozionante, riconobbi soltanto pochi oggetti , la panca di velluto verde acqua ai piedi del letto era tra le cose che non rammentai , come la lampada decorata in madre perla sul como’ retro ‘ sormontato da un elegante specchio dalla cornice d’orata. Le tende fiorate alla parete che nascondevano l’ampia finestra rendevano la stanza intimamente calda e accogliente.
Ancora in piedi mi cinse a se , le sue labbra baciarono il mio nasino affettuosamente prima di posarsi sulle labbra e dare inizio ad un altro bacio che incomincio’ a scaldarmi come un the’ caldo nelle fredde serate d’inverno trascorse in settimana bianca sui monti della Sila.
Il maglioncino blu di cashimire fu la prima cosa a separarsi da me , prese con le calde mani entrambi i seni ancora nel reggiseno spingendoli vero l’alto quasi a permettermi che fossi io stessa a baciarli .Riconobbe il suo regalo , ci spogliammo del tutto vicendevolmente , rimasi soltanto con il perizoma di pizzo bianco , le mie tette erano libere da qualsiasi vincolo.
Mi spinse delicatamente verso la panca dove mi appoggiai piegandomi , la fascia che avevo sulla fronte a sorregermi i capelli me la strinse sugli occhi , l’oscurita’ mi avrebbe eccitato maggiormente.
Non credevo ce ne fosse bisogno tanto ero bagnata, scosto’il filo di pizzo dal solco delle chiappe e mi penetro’ d’un colpo. Urlai. Non fu possibile per me trattenermi.
I colpi si susseguivano profondi e regolari , le sue mani sempre ben salde sui miei fianchi; mollo’ la presa con la mano destra solo per colpire con il palmo la mia chiappa sinistra riempendone la stanza con lo schiocco .
Spalancai a piu’ non posso la bocca senza emettere nessun suono , timorosa ma vogliosa dei colpi successivi che arrivarono piacevolmente copiosi , non furono le sue dita che mi vennero porse da succhiare questa volta , ma un cazzo duro e pulsante venne avvolto dalle mie labbra , i colpi che ricevevo da dietro erano distintamente piu’ forti e decisi adesso , tanto da spingermi sempre piu’ in gola il cazzo che famelicamente riempiva la mia bocca.
Non m’irrigidii non urlaii ne’ tantomeno cercai di uscire da quella morsa e gridare loro tutto il mio disappunto. Non successe perche’ non mi passo’ neanche per un attimo per la testa tanto ne godevo e troppo a lungo avevo desiderato accadesse nelle mie inconfessate fantasie , avevo si un sogno , ovvero che durasse fino a che non cadessi sfinita tra le loro braccia.
Non ricordo l’rdine con cui raggiungemmo l’orgasmo ,era l’ultimo dei miei pensieri, ma che Matteo lo fece dentro di me e il suo amico ancora per poco sconosciuto senza mai togliermelo dalla bocca, questo lo ricordo perfettamente.
Avevo capito che non avrei scartato nessun regalo quando tra qualche ora ci saremmo lasciati , erano loro due il mio regale di Natale , e sempre loro i “due” i quali avrei dovuto mostrare l’intimo regalatomi da Matteo rammentando il biglietto che l’accompagava.
Sapevano benissimo che una donna sposata ha difficolta’ a giustificare qualsivoglia dono , e che quindi qualsiasi altro l’avrei nascosto alla mia stessa vista.
Il regalo che avevano ideato per me era senza dubbio migliore , l’avrei portato dentro di me per sempre come si custodiscono le cose piu’ preziose.
Ci distendemmo sul letto per recuperare subito energie desiderosi di ricominciare .
Ne avevamo decisamente voglia .
Seppi solo allora che l’uomo piu’ giovane di me curato nel fisico come un nuotatore professionista era un collega di Matteo , Giorgio.
Furono loro stessi a svelarmi i motivi di tanta complicita’ , la causa erano stati i frequenti meeting di aggiornamento per medici in continente ai quali periodicamente si recavano durante l’anno, e che le colleghe e segretarie al seguito non disdegnavano di partecipare con loro ad incontri trasgressivi quando rientravano in albergo.
Non ero la sola a concedermi una “botta di vita ” al di fuori del menage familiare.
Presi io l’iniziativa mettendomi a cavalcioni su Giorgio , m’impalai subito quasi avessi bisogno di un ancoraggio per non franare sui suoi pettorali scolpiti. Piantai i piedi con ancora indosso la cavigliera, ricordo dell’estate, lungo i suoi fianchi e mi muovevo su e giu’ come se non riuscissi ad alzarmi.
Sembrava uscirmi dalla bocca per quanto profondamente entrava in quella posizione. venni almeno due volte prima di accasciarmi tra le sue braccia e essere oggetto delle sue carezze per minuti che sembravano non passare mai , tanto da non accorgermi che adesso erano nuovamente quattro le mani che mi deliziavano.
Presi a muovermi con fare eccitato sul membro di Giorgio che non impiego’ molto a riprendere vigore , avevo Matteo alle mie spalle che armeggiava sul mio forellino con le sue dita che aiutate dalla fresca crema che ormai ben conoscevo entrarono prima una e poi due dilatandomi per bene.
I miei respiri erano sempre piu forti e ravvicinati ben conscia di quello che stava per accadermi , il no che mai ero stata in grado di dirgli uscii urlato con tutte le mie forze,sembrarono non curarsene perche’ ne seguirono tanti di no via via sempre piu’ flebili fino ad essere sostituiti da un sii sempre piu’ intensamente pronunciato.
Era la mia prima doppia penetrazione , non ce ne furono altre nei nostri furtivi incontri che ancora oggi abbiamo , Matteo non mi avrebbe piu’ avuta insieme ad altri. Quello era solo un regalo di Natale, tanto bello e desiderato quanto irripetibile a suo dire.
Quando finimmo avevo ben impressi sul viso i connotati della felicita’, avrei voluto raccontare al mondo intero quanto godetti , non credo di conoscere aggettivi che lo possano descrivere , sicuramente e’ stato bello, piu’ di quanto lo avessi lungamente immaginato e desiderato.
Mi diressi in bagno , grande e spazioso , la vasca idromassaggio era colma d’acqua , era ancora calda quando vi entrai ,aveva pensato anche ai dettagli mi dissi , l’acqua smossa rese la superfice piena di candida schiuma a causa del sapone precedentemente versato , tutto era perfetto , le luci diventarono soffuse dopo che Matteo armeggio’ coll’interruttore . In un attimo mi fu accanto , aiutato nella leggerezza dei movimenti dall’acqua si posiziono’ alle mie spalle cingendomi con le gambe la vita.
Prese a baciarmi il collo in tutta la sua lunghezza , fu per me inevitabile reclinare all’indietro la testa , cosi’ da permettergli un bacio dove le nostre lingue sembravano rincorrersi. Cosi avviluppati ci scambiammo nelle posizioni adesso ero io sopra di lui potendolo cosi’ guardare dritto negl’occhi.
Giorgio non tardo’ a raggiungerci , accese la pompa della SPA ; non disdegnai il massaggio tonificante che ci rese.
Avevo Matteo dentro di me, senza che fossi io a muovermi entrava e usciva ad un ritmo incessante era vero l’acronimo latino “salus per aquam”.
Giorgio sembrava non essere con noi , non una carezza non una parola , pensavo fosse appagato , ero io adesso a volere le sue attenzioni , mi adagiai sul petto reclinato di Matteo facendo cosi’ emergere dall’acqua il mio fondoschiena a cui non si poteva resistere tanto facilmente.
Non mi sbagliavo , la sua cappella turgida e fortunatamente insaponata entro’ seguita da tutta la lunghezza del suo cazzo in un sol colpo , i miei gemiti facevano come da controcanto alla musica in filodiffusione , e loro alternavano i colpi dandomi la senzazione di essere sull’altalena.
Non ricordavo fosse cosi’ bella da bambina.
Non so quante volte mi dettero della troia , li eccitava molto dirmelo insieme ad altri apprezzamenti poco eleganti , eccitava anche me, tanto da rispondergli a tono senza remore alcuna .
Restammo a chiaccierere ancora un po’ prima di uscire dalla vasca , non provavoalcun imbarazzo adesso che l’eccitazione aveva lasciato il posto alla razionalita’.
L’avrei fatto anche cento volte se me lo avessero chiesto tanto mi piaque.
E’ fuori di dubbio che ormai ero una donna che aveva un rapporto col sesso completamente nuovo , non lo vivevo piu’ passivamente come prima quasi fosse per me soltanto un dovere coniugale , ma ne ero diventata la protagonista principale e non vi avrei mai piu’ rinunciato.

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