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Trio

Una mamma premurosa

By 31 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao, dopo aver letto molti racconti su questo ed altri siti mi sono finalmente deciso a raccontare le mie storie che sono molto, molto piccanti.
La prima che vi voglio raccontare &egrave forse veramente la prima esperienza particolare (che oggi non definirei tanto particolare …visto le altre) che ho vissuto, da tempo la mamma di un mio amico mi aveva chiesto se potevo dare una mano a sua figlia appena maggiorenne con gli studi di matematica. Giulia (chiaramente un nome di fantasia) aveva appena intrapreso la carriera da studentessa universitaria, una gran bella ragazza, castana occhi celesti, un seno sodo e non eccessivo e un culetto a mandolino che rendeva tutto molto arrapante dato il suo modo di vestire molto provocatorio. Di chi era il merito? ma della madre naturalmente, Luisa aveva dato l’impronta giusta a sua figlia, perch&egrave non vi dico come portava a spasso quei 40 anni, fisico atletico e slanciato (data la sua discreta altezza) mora, occhi scuri, carnagione non tanto scura, sempre un trucco non tanto eccessivo (data la sua bellezza naturale non aveva bisogno certo del trucco), gambe ben tornite con un culo sodo e alto, una terza molto soda (io ho sempre creduto ad un suo ritocchino al seno, ma mai fino ad allora confermato) e l’abbigliamento sempre azzeccato, molto sexy e non vi dico i pensieri sul suo intimo dove mi andavano a finire, se lo pensavo proporzionato al vestiario. Lei lavorava presso una società come responsabile amministrativa, quindi sempre in riunioni strategiche e altro, molte volte scherzando le dicevo: “Luisa ma tuo marito ti manda in ufficio così vestita??, ma non &egrave geloso?? io lo sarei..” e lei sempre con un pizzico di malizia: “mio caro ma una donna deve sempre farsi desiderare, e poi se certe cose te le puoi permettere non trovi che sia bello?” Io in ogni cosa che diceva cercavo sempre di leggere tra le righe cercando magari di “cogliere l’attimo” ma non ho mai avuto riscontro positivo perch&egrave lei smorzava la discussione ….sempre fino a quel momento!! Insomma, una grande gnocca che aveva partorito un’altra gnocca in crescita!
Circa due volte la settimana mi recavo a casa di Luisa per dare una mano alla figlia Giulia, io non avevo mai dato importanza alla figlia, non che sia gay (anzi) ma perch&egrave ero talmente attratto dalla madre che a volte ripensandoci ora posso dire che Giulia in più occasioni gettò l’amo per farmi abboccare ma io niente, vedevo Luisa solo gli ultimi minuti di quell’oretta che passavo in quella casa, perch&egrave lei tornava verso le 19 ed io invece mi apprestavo ad uscire; spesso ci incontravamo davanti l’ascensore ed ogni volta io facevo il “cavaliere” o aprendole la porta o portando le sue buste della spesa in casa, riscuotendo sempre un sorriso da favola che solo a vederlo mi si intostava tutto rendendo la cosa per me imbarazzante. Man mano che passava il tempo si instaurava un rapporto di amicizia/complicità con Giulia, lei diventava sempre più disinibita nel parlare con me e io sempre più spregiudicato nell’esercitare la figura del tutore, fino a quando un giorno mi chiese consigli di carattere sessuale perch&egrave lei, alle prime esperienze, aveva conosciuto un ragazzo interessante e non voleva per niente fare brutta figura. Io un pò divertito della cosa credevo che le mie “prestazioni” si limitassero a qualcosa di teorico, invece la piccola prese iniziativa mettendomi una mano sulla patta e dicendo: “Simo inizio così, massaggiando un pochino prima oppure vado spedita con la lingua?” e così dicendo mi sbottonò i pantaloni e cominciò a farmi un pompino in modo un pò goffo, abbocccava senza succhiare e non provavo alcunché piacere tranne per il fatto che in quella posizione potevo ammirare quel suo splendido culo che ancheggiava al ritmo della bocca. Dopo essermi ripreso dallo stupore e dalla sua inaspettata iniziativa, la fermai, le alzai la testa facendo un pò di forza perch&egrave lei evidentemente c’aveva preso gusto e con fare un pò da navigato le dissi: “tesoro così te lo giochi alla prima botta, quello non ti cerca più, devi essere più sensuale nei movimenti e poi devi leccare e succhiare come se stessi assaporando il miglior gelato mai assaggiato!” Alle mie parole Giulia fece la faccia da perplessa, poi dopo due secondi riprese la posizione e questa volta la goduria mi fece venire i brividi, leccava tutta la cappella e con la lingua faceva piccoli cerchietti da farmi uscire di testa, poi scendeva verso tutta l’asta come se stesse raccogliendo il gelato colato sul cono (mi aveva decisamente preso in parola) a volte mugolava dal piacere e mi accorsi che con la mano si stava toccando con voluttà e la cosa mi fece andare su di giri che venni copiosamente senza avvertirla. In quel momento il mio primo pensiero &egrave stato: eccola là, ora vomita e sputa tutto…. invece con estremo stupore Giulia ingoiò fino all’ultima goccia, poi si alzò, mi guardò e con uno sguardo malizioso mi disse: “avevi ragione, non &egrave mica poi tanto diverso dal gelato!!” Scoppiammo in una risata entrambi, ma subito interrotta da una visione che non ci aspettavamo entrambi: sarà stata la situazione che ci aveva traghettato il cervello nel paese della lussuria, fatto stà che non c’eravamo accorti che Luisa fosse rientrata in casa ed ora era lì davanti a noi immobile e con aria tra lo stupore e l’incazzato! Immaginatevi l’imbarazzo, io con i pantaloni calati seduto e Giulia mezza nuda con ancora il mio seme che colava leggero dal lato delle sue labbra. Passarono circa 20 secondi (che per me sembravano interminabili) mentre tutti e tre ci guardavamo increduli della situazione, poi Luisa guardo la figlia dicendole: ‘ah, non sapevo che la matematica avesse anche lezioni pratiche’ e brava la mia Giulia, ti fai dare lezioni di pompini per paura di far brutte figure??’ così dicendo il volto di Giulia arrossì paurosamente sfiorando il pianto, ma la madre continuò:’fila in bagno a lavarti che mi fai schifo solo a vederti’ io a quelle parole feci un gesto di stizza, ma per chi mi aveva preso? e mentre Giulia correva verso le altre stanze io feci per rivestirmi ed andare quando lei mi fermò per un braccio dicendomi:’ e no, tu fermo qui che dobbiamo fare due chiacchiere da esperti” Io a quelle parole cominciai a intravedere un senso di malizia nel volto di Luisa che incalzò: ‘ con i pompini ci sai fare, ti ho sentito sai?, hai portato un esempio molto pratico ed efficace, ma col resto come te la cavi? mia figlia successivamente ti chiederà altre spiegazioni, voglio che per la mia Giulia ci sia il miglior insegnante della piazza e per questo voglio verificare di persona..’ io non credevo alle parole di Luisa, e mentre mi rendevo conto di quello che avevo appena sentito le si avvicinò a me e con un rapido gesto si chinò scoprendomi di nuovo l’uccello che ora stava proprio davanti al suo viso.
Nel chinarsi la gonna le si alzò mostrandomi tutta la bellezza di quelle gambe incartate da calze e reggicalze da favola, e con i suoi 12 cm. di tacco mi mandò di nuovo in visibilio raggiungendo istantaneamente una nuova erezione. ‘uhm, però” disse lei ‘lo credo che mia figlia c’ha messo tutta quella foga nel farti un pompino, guarda qua che bel pezzo di carne” beh, devo dire che a dimensioni non mi sono mai lamentato, la circonferenza &egrave sempre stato il mio forte e Luisa ne approfittò per testarla nella sua bocca avvolgendolo tutto nella sua bocca. Preso nella morsa di Luisa io non riuscivo neanche a respirare, devo dire che la figlia aveva molto, molto da imparare dalla madre, nel frattempo mi spogliai e tra i mugolii della madre e il mio respiro sempre più affannoso non mi ero reso conto che anche questa volta c’era uno spettatore a guardarmi: Giulia era tornata dal bagno per vedere cosa succedeva fermandosi dietro la porta socchiusa. Noi due intanto denudati entrambi ci siamo spostati sul divano e Luisa prese il comando sbattendomi sul divano ed impalandosi come la miglior troia di un bordello, saliva e scendeva con un ritmo estenuante, arrivava fino a far uscire la cappella e poi giù di nuovo fino alle palle, io ero al settimo cielo, quella venere che si stava scopando da sola col mio uccello e la figlia che non si era accorta che io l’avevo vista mentre di nuovo si stava facendo un ditalino alla vista della madre impalata sul mio uccello.
Ad un tratto Luisa senza nemmeno girarsi disse: ‘Giulia che fai lì, vieni che ho qui per te la seconda lezione..’ il mio stupore arrivò a livelli inimmaginabili, ormai non credevo più a quello che vedevo e provavo, ma andavo avanti senza dire nulla per paura di interrompere questo sogno, scopare Luisa e sverginare la figlia. ‘vieni amore mio’ le disse ‘ora prova tu..’ e così dicendo si girò spostandosi davanti la mia bocca e con la figlia di fronte a lei che nel frattempo si era sistemata per la sua prima galoppata. Io lì sotto immobile e con due sventole sopra di me, non potei che iniziare a leccare la fica glabra di Luisa facendo ripartire il suo godimento, così ci siamo ritrovati tutti e tre a godere come folli’ andammo avanti così per una decina di minuti, io forte del fatto che ero già venuto con il pompino di Giulia sarei andato avanti ancora per ore, Giulia nel frattempo sarà venuta 2-3 volte, ormai era distrutta allora le fece cenno di togliersi: ‘ora mia piccola togliti di lì, basta per oggi, e stai a guardare che la mamma ti fa vedere un’altra cosa” no, non poteva essere vero, Luisa mi fece alzare e si mise a pecorina sul divano, si leccò una mano passandola poi nel solco del suo favoloso culo e guardandomi mi disse: ‘ dai, mettimelo dentro, facciamo vedere a mia figlia come si può godere anche nel culo” io non me lo feci ripetere due volte e mi avventai prendendola dai fianchi, ‘ehi, fa piano’ mi disse ‘ con quel coso se fai subito forte mi sconquassi tutta, anche a me che ne ho presi di belli” io feci come mi disse, feci entrare prima la cappella, poi appena dentro il mio uccello venne come risucchiato da un vortice, e l’ultimo colpetto per farlo entrare tutto lo diede proprio lei con un colpo di reni. Io inizia a stantuffarla sempre più forte davanti gli occhi della figlia curiosa, ‘dai mettimelo tutto, rompimelo, fammi godere come una vacca’ quelle parole che uscivano dal bocca di una donna come lei mi facevano godere ancora di più fino a quando scaricai tutto il mio seme negli intestini di Luisa che nel frattempo venne in un orgasmo che la fece tremare tutta. Io uscii dal suo culo e lei prontamente lecco tutta la mia asta, come a pulire i ferri di lavoro della lezione, leccò con cura ripulendo tutta la cappella, poi si accorse che usciva un rigolo di sperma dal suo buchetto tutto arrossato e guardando la figlia le disse ‘ scusami cara, l’ho leccato tutto io questo, ho visto che prima hai ingoiato tutto quindi penso sia di tuo gradimento, tieni prendi questo, da qui &egrave ancora più buono’, ed invitò Giulia a leccargli il buchetto da cui colava tutto il mio seme. ‘succhia succhia amore, che esce ancora tanto’ il giovanotto ne aveva un bel pò’ strizzandomi l’occhio mentre mi regalava un sorriso di quello di una persona grata e appagata.
Io mi rivestii, salutai entrambe con un bel bacio pieno di passione e me andai chiudendo la porta dietro di me. Da quel giorno non ho più scopato insieme a tutte e due, ma di tanto in tanto Luisa mi chiama per chiedermi se posso passare dalla figlia Giulia a spiegarle qualche concetto di matematica, non prima di aver discusso di persona con lei la ‘strategia da adottare’ per la lezione.
Aiutatemi a migliorare i miei racconti, sono graditissimi i commenti, potete scrivere ad argo.78@hotmail.it .

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