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TrioVoyeur

L’auto nuova

By 1 Agosto 2021No Comments

L’auto nuova

Morgan: “Andiamocene, non è possibile stare qui ad aspettare mezzora che si liberi un venditore, se vogliono vendere le macchine che si diano da fare.”

Jasmine: “Sei sempre il solito, tutto e subito. Che fretta abbiamo, fuori piove e per un pomeriggio in cui non abbiamo niente da fare,possiamo anche aspettare che si liberi un venditore.”

M: “Vedi tu ,ma per me possiamo anche andare,la macchina l’ho già scelta e siamo qui solo perché oggi c’è l’inaugurazione di questo nuovo salone, ricordati che è una visita di cortesia,posso confermare l’ordine a Raffaele via mail domani.”

J: “Si lo so che l’hai già scelta prima ancora di venire qui , ma visto che ci siamo e che questa è una cortesia a Raffaele per il suo nuovo salone aspettiamo e diamogli la soddisfazione di dare un’occhiata.”

Mi rassegno a passare qui il pomeriggio, prendo una rivista di motori e comincio a sfogliarla senza voglia, dopo un paio di minuti vedo un ragazzo avvicinarsi a Jasmine , parlottano brevemente,lei mi indica al ragazzo che se ne va per tornare subito dopo con due tazzine di caffè.

“Chiedo scusa per l’attesa ma non ci aspettavamo così tanta gente oggi, se mi date cinque minuti vi mando il nostro responsabile alle vendite.”

J: “Vedi, ci hanno portato anche il caffè, un paio di minuti di pazienza e verrà qualcuno anche da noi, potresti occuparti di me durante l’attesa, o non sono così interessante in mezzo a tutti questi bolidi.”

Mi guarda dalla sua poltroncina , sprofondata nello schienale gioca con una ciocca di ricci ed intanto accavalla maliziosamente le gambe,il cappotto appoggiato a lato della poltrona. E’ terribilmente eccitante,solo adesso mi accorgo del suo gioco di sguardi e dei suoi movimenti sinuosi,come siamo sciocchi noi uomini, rincorriamo sempre l’occasione e poi fatichiamo ad accorgerci che la nostra donna ha voglia di gioco.
Mi piace guardarla, il suo abbigliamento sempre professionale è comunque intrigante,il tailleur scuro, le calze velate ,le decoltè tacco 10, il tutto portato con l’allegria di una ragazzina, questa donna mi fa arrapare sempre, eppure sono venuto fino a qui e non ho notato cosa aveva indossato sotto il cappotto.

J:” Ah, ma allora ci sei?”

Me lo dice guardandomi negli occhi e intanto si toglie la sciarpa dal collo,la tiene brevemente in mano e poi la lascia cadere sul cappotto , con la mano sinistra scende sui bottoni della giacca del tailleur blu scuro e ci gioca, mi gusto questo momento e non mi accorgo che il ragazzo della reception appare a presentarmi il loro addetto alle vendite..
Lo sciagurato mi ha fatto perdere l’attimo in cui la mia adorabile mogliettina sbottonava il primo bottone della giacca e per questo rivolgo un’espressione alquanto contrita al giovane che paratosi davanti a me non ha compreso appieno il momento, ma prima che gli possa dire qualcosa il responsabile delle vendite lo congeda e nel contempo mi porge la mano.

Giancarlo:” Buongiorno signori , sono Giancarlo, il responsabile vendite , scusate l’attesa.”

M: “Si figuri,quando c’è il lavoro.”

G:” Si per l’appunto, ma anche voi siete qui per il mio lavoro e mi scuso per non avervi dedicato la dovuta attenzione, i nostri cliente vanno sempre coccolati, per voi poi devo avere un’ occhio di riguardo”

Do una breve occhiata al mio interlocutore, è sicuramente un uomo che sa fare il suo mestiere,vestito in modo sobrio con un marcato sentore di dopobarba, ruffiano il giusto,cortese e deciso con un sorriso che da sicurezza e la capacità di cogliere l’attimo.
Proprio l’attimo che invece hanno interrotto.

Jasmine sorride divertita, le piace vedermi contrariato per queste piccole cose, mi dice sempre che quando non riesco ad avere quello che voglio poi sono più porco nel cercare di ottenerle.

G: “Comunque ,se i signori sono impegnati posso attendere, sono a loro completa disposizione, così come le macchine esposte nel salone.”

Ecco cosa mi piace della gente che sa cosa vuole, coglie l’attimo,come ora ha fatto questo venditore.

Mi volto verso Jasmine e riprende il gioco di sguardi, ora è più intrigante, chiamiamola spontanea complicità fra maschi ,ma rimaniamo entrambi a guardare lei che con le gambe accavallate continua a dondolare mollemente il suo piede sinistro.

M:”Allora vediamo quest’auto, che ne dice di farci strada Giancarlo. Vieni Jasmine?”

J: “Be non vorrai mica lasciarmi qui ad aspettare, e poi la devo guidare io quindi voglio proprio vedere cosa hai comprato. Scusi dove posso lasciare il cappotto,vorrei sentirmi libera di salire comodamente in auto per le prove.”

G: “Mi sembra giusto signora,il cappotto lo prendo io, lo lascio nel mio ufficio, venga le faccio vedere l’auto che avete scelto e se vuole anche qualche altro modello.”

Cominciamo il giro del salone diretti verso la nostra nuova auto, la gente gironzola a curiosare, sono tutti esperti di gomme,cilindrata, prestazioni e si affrettano ad esaltare entusiasti questo o quel modello, mentre io sono già preso da altre idee che poco hanno a che fare con le automobili.
Il salone è molto ben arredato , al centro e ai due estremi del salone vi sono strutture circolari in acciaio su cui sono poste le automobili più belle, i piedistalli hanno inserti a specchio sulla base che riflettono e amplificano la vista della vettura esposta e di chi sta sulla pedana vicino alla vettura.
Jasmine si dirige verso l’ultima pedana posta al fondo del salone.

J: “Questa mi sembra carina, posso salire? “

G: “Certo signora.,le vetture sono tutte aperte e se vuole si possono anche provare, gli stessi modelli che sono in esposizione nello show room sono fuori nel piazzale per un test drive. Questo è un modello sportivo particolarmente aggressivo,una cabriolet con un motore potente, trazione posteriore, interni in pelle, sembra fatto apposta per lei che è una donna molto esigente.”

J: “Mi sa che sta adulando la persona sbagliata, è lui che compra.”

Avevo notato che il venditore parlava con noi ma continuava a guardare la parte di pedana su cui si trova Jasmine, spostandomi alle sue spalle noto che il riflesso mostra le gambe della mia signora fin sotto la gonna.
Mi allontano un attimo con la scusa di andare in bagno e mando un messaggio a Jasmine : “ Ti sta guardando le gambe dagli specchi del pavimento” aggiungo l’emoticon del porcellino.

Jasmine sente vibrare il telefono, guarda brevemente lo schermo e rimette il telefono in borsa.

M: “ Mi sono perso qualcosa?”

J: “No niente,Giancarlo decantava le qualità dell’auto, dice che è perfetta per me. Che dici la provo?”

M:”Se vuoi, tanto ormai siamo qui.”

Il venditore molto professionale, apre la portiera,arretra tutto il sedile guida per creare maggior spazio all’ingresso, Jasmine prova ad entrare, ma la macchina è decisamente bassa e non agevola avere la gonna del tailleur molto stretta.

M: “Cara questa non è la nostra scelta, questa è una macchina sportiva non l’ho neanche presa in considerazione, sai che comodità per venire in azienda, mi sa che devi passare al modello che ho scelto io.”

J: “Dammi solo il tempo di adeguarmi alla situazione, posso metterci un po’ ,ma lo trovo il modo di salire.”

,Jasmine studia come salire,la lotta è tutta con la gonna stretta, guarda il sedile che è posto veramente in basso,maledetti maschi e le loro vetture sportive.
Il venditore le porge il braccio per agevolare la manovra ma Jasmine gentilmente rifiuta , da una rapida occhiata in giro,scende con le mani sui fianchi della gonna e la tira su fino a dove iniziano le autoreggenti.
Il movimento è studiato, lento e sensuale, sale in macchina.
Il primo contatto con la pelle fredda del sedile sulle gambe scoperte la fa leggermente trasalire.

J: “Visto, devo essere sincera,mi dona questo bolide!Ma ora come arrivo ai pedali?”

Giancarlo mi guarda,come si guarda chi d’improvviso ti ha cambiato una noiosa giornata di lavoro in una splendida opportunità,si china sul sedile,preme l’interruttore che porta con un leggero ronzio Jasmine verso il volante .Ha fatto attenzione a non sfiorarla in alcun modo,non le ha staccato gli occhi di dosso un attimo da quando si è tirata su la gonna, ma non l’ha neanche sfiorata, sta studiando chi ha di fronte e vuole ridurre al minimo il margine di errore nella valutazione.

J: “Scusi sia gentile, non mi trovo con questa guida, può darmi ancora una mano con la cintura?”

Jasmine ci guarda esplicita ,è tutto semplice nel suo atteggiamento,attorno a noi nessuno si è accorto della tensione erotica che si è creata in questo angolo della concessionaria.
Giancarlo si china nuovamente sul sedile, passa la cintura di sicurezza su Jasmine che intanto ha liberato l’ultimo bottone della giacca, lo sguardo del venditore è concentrato sui lembi aperti della giacca,i seni si intravedono liberi sotto il tessuto,tira la cintura e la porta esattamente al centro della giacca,la sistema con cura e poi scende con la mano fino al centro del sedile.
Tiene ferma la mano,ha paura si rompa il gioco,ma Jasmine appoggia la mano sulla spalla e gli toglie ogni dubbio.

J: “Ma è di vera pelle il sedile vero? Non è che sono materiali sintetici e poi con il caldo mi si irritano tutte le gambe. Spero non sia uno di quei sedili che quando si bagna ti rimane tutto appiccicato addosso.”

Così dicendo sposta il bacino in avanti e la gonna sale ancora a mostrare l’inizio del perizoma.

Io non posso muovermi, ora per chi ci guarda possiamo sembrare attenti alla vettura,ma se mi sposto si vedrebbe l’interno dell’abitacolo e le gambe scoperte di Jasmine.

G: “No signora è vera pelle, le faccio notare che anche le cuciture sono rifinite a mano.”

Lo dice sorridendo mentre guarda mia moglie , intanto la mano passa sotto la gonna e inizia ad accarezzare l’interno delle cosce, sale verso il perizoma,le dita avranno trovato la stoffa leggera e posso immaginare lo stia spostando, il suo braccio inizia impercettibilmente ad andare avanti e indietro, la sta masturbando, Jasmine comincia a mordersi le labbra, ci sa fare il tipo ,non so quante dita le ha infilato nella figa ma per come comincia a contorcersi Jasmine non la sta solo toccando,lei afferra forte il volante e lo tortura almeno quanto il venditore sta torturando la sua passera.
Giancarlo ha capito che può osare e non ha più remore, si gioca duro, e rilancia con un’ultima spinta più forte, poi ritrae la mano da sotto la gonna,una vistosa erezione gonfia i pantaloni di entrambi, meno male che c’è la giacca a celare i nostri cazzi in tiro.

G: “Se la vettura è di vostro gradimento proporrei un test drive, ma con questa pioggia non mi sembra il caso.”

M: “Allora vediamo la macchina che abbiamo acquistato, chissà se anche questa riesce ad intrigare la mia signora.”

Scambiamo ancora qualche battuta giusto perché Jasmine abbia modo di riprendere fiato e di ricomporsi,poi coprendola a sguardi indiscreti la facciamo scendere dalla macchina.

G: “Prendo le chiavi della macchina, se volete seguirmi è nel deposito sul retro.”

Attraversiamo l’officina vuota e arriviamo nel deposito interno proprio quando la pioggia aumenta di intensità , la carica erotica accumulata prima non è minimamente scesa, il culo di Jasmine davanti a me è più che un invito ad allungare le mani.
L’abbraccio da dietro facendole sentire la mia voglia , sente il mio cazzo spingere , si struscia come una gattina.

M: “Dimmi un po’ troietta, quante dita ti ha infilato nella passera quel porco di venditore”.

Glielo chiedo mentre con una mano sotto la gonna le tiro l’elastico del perizoma da dietro,lo struscio fra le labbra della fica, e con l’altra mano gli stringo un seno.
Ansima e si dimena, sembra proprio una gattina in calore, Giancarlo ci guarda un attimo amoreggiare poi le apre la giacca , libera i seni, inizia a baciarle il collo, le tira su la gonna e gioca con il triangolino del perizoma,lo tira verso l’alto e la stoffa si infila ancora di più nel sesso di Jasmine,lo sfregamento aumenta come il suo dimenarsi, poi Jasmine si placa, ma subito Giancarlo ricomincia a tirare la stoffa fra le labbra della figa,l’elastico dietro è tirato da me in mezzo alle sue natiche e così il povero indumento cede strappandosi.

J:”Siete incredibili mi avete rotto il perizoma,meglio che tolga la gonna prima di dover tornare a casa con il solo cappotto.”

Si appoggia ad un sedile smontato e fa scendere la gonna dandoci la schiena, da dietro la spingo sul sedile e non le permetto più di voltarsi,le ginocchia appoggiate al sedile,le gambe aperte, le mani bloccate nella presa di Giancarlo, le lecco la figa,la schiena,le gambe, così messa non ha margine di manovra, ricomincio a masturbarla,ormai è un lago, ansima come prima non aveva potuto fare e si bagna fino a squirtare.

Giancarlo ha tirato fuori il cazzo dai pantaloni ,ormai non le tiene più le mani che stringono saldamente il suo uccello , non è un gran cazzo in verità, sottile e leggermente incurvato ,lei lo fa sparire in bocca e comincia a succhiarlo, passa la lingua sul glande e scende giù fino alle palle, quelle si belle grosse, le massaggia e le stringe sembra volerle mungere, la guardo destreggiarsi con quel cazzo in bocca , le massaggio il buchino con il pollice mentre tengo due dita nella sua figa, Giancarlo è ormai al limite ha la faccia tutta rossa,grugnisce l’arrivo del suo orgasmo come un’animale,metto le mani sui fianchi di Jasmine faccio colare la saliva sul suo culo,appoggio il mio cazzo allo sfintere e la penetro con un colpo secco,la spinta le fa entrare il pene che sta succhiando tutto in bocca, è il colpo di grazia per Giancarlo, il primo fiotto di sperma arriva direttamente nello stomaco,Jasmine prova a sottrarsi ,ma io aumento la spinta nel culo e Giancarlo le blocca le spalle , i fiotti sono tre,quattro,cinque, la sborra le cola giù dai lati della bocca,le viene da tossire, il seme sembra non finisca più,le scende direttamente sul collo fino ai seni.
Sono al limite anche io ,sfilo il mio cazzo dal suo culo e le sborro direttamente in faccia, persino gli occhiali sono pieni di sborra ,ha i capelli schizzati e gli occhi fuori dalle orbite tanta è la quantità di seme che ha ingoiato.

Siamo tutti e tre provati e nella concitazione dell’orgasmo non ci siamo accorti che l’addetto alla reception era entrato in officina, stava li a guardarci stravolto, con una macchia scura sul davanti dei pantaloni.
Dopo un attimo in cui si sente solo l’ansimare di noi tre finalmente apre bocca.

“Giancarlo, è arrivato Raffaele, vuole sapere dove sei finito, è mezzora che ti cerca. Chiede anche se è venuta quella coppia di suoi amici che ha acquistato la macchina ieri.”

La situazione è alquanto imbarazzante, il ragazzo non sa cosa altro dire e anche noi fatichiamo a trovare le parole giuste.

G: “ Di a Raffaele che arrivo, digli che i suoi amici lo salutano, avevano fretta e sono già andati via, hanno apprezzato la macchina”

Tratto da una nostra marachella.

M&J

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