Lucio era tornato a studiare ma la sua mente non era tranquilla, ripensava alle parole sentite che lo avevano eccitato molto costringendolo a farsi una sega sulle scale di nascosta dalla madre Marina e dalla sua amica Rina.
Lo studio fatto per circa due ore con il pensiero, rivolto all’esame del giorno dopo, non era solo alla materia ma anche alle due donne che se le avrebbe fatte tutte e due anche se una era la madre.
Stanco per lo stress per la preparazione all’esame e per le rivelazioni sentite, si è sentito in dovere di andare nuovamente nella scala a sentire cosa dicevano ancora le due donne. Non ha sentito cosa si siano dette in quelle due ore in cui lui si era concentrato su altri argomenti e quando è ritornato nella stessa posizione sulla scala, ha sentito che le due parlavano di rapporti ma ha impiegato un po’ a capire qualcosa
Ha sentito dire da Rina “Non sarebbe stato giusto trovare la mamma e moglie già disfatta dai troppi orgasmi di una lunga giornata. Non avevo mai immaginato si potesse godere tanto e soprattutto così spesso”
“Mah!” chissà a chi si riferiva la donna si è detto.
Le possibilità offerte dal corpo di quella donna erano davvero infinite ed in più, con la continua stimolazione, tutte le mie zone erogene erano diventate particolarmente sensibili. Ero sicura che se propriamente eccitata mentalmente sarei riuscita persino a godere vestita senza toccarmi, solo con lo strofinio del tessuto sui miei capezzoli, la pressione dei jeans stretti sul mio clitoride! In che cosa mi stavo trasformando? Una vampira del sesso? Beh, non ero certamente la sola”
Lucio è rimasto più sorpreso che mai e la voglia di segarsi era tornata prepotentemente facendogli drizzare il cazzo sotto i pantaloncini che indossava in quel momento.
Da quando Rina e sua madre si erano rincontrate non passava giorno senza scoprire come le donne vivevano e si godevano il sesso.
La sorpresa maggiore lui l’ha avuta quando ha sentito suonare il campanello e la madre correre ad aprire con la vestaglia aperta, nuda e baciarsi con quella donna, che lui conosceva bene, sulla soglia come fossero delle amanti separate da tempo.
“Vieni dentro, è pericoloso stare qui, possiamo essere viste!” e l’amica rispondere “E chi se ne frega? La tua lingua è troppo dolce e bella” e subito dopo Lucio ha visto chiudere la porta con il piede e le bocche delle due donne staccarsi.
“Anna, amore, guarda! Sono anch’io nuda totalmente! Vieni che ti presento una persona speciale” ed insieme si sono avvicinate a Rina.
“Lei è Rina. È una di noi ed anche lei ha una figlia molto molto carina che ora è fuori e tornerà tardi. Te la presenterò un altro giorno. Siediti che ti offro qualcosa” ha concluso Marina.
Lucio ora sapeva chi era l’amante della madre. Marina gli aveva parlato di una persona ma non glia aveva detto chi fosse e lo aveva lasciato molto incerto perché la madre non era sicura di esserne innamorata.
Il ragazzo è eccitato tanto e già si tocca davanti per saggiare la consistenza del cazzo.
Marina spostandosi per poco non vede il figlio il quale con una mossa rapida fa qualche scalino verso l’alto e sparisce ma sente le parole.
La prima a parlare è Rina “non mi avevi mai detto di avere una bella donna come Anna! Complimenti per la scelta!”
“Beh! Lei mi ha costretta. Con lei sto bene soprattutto quando facciamo sesso!” risponde Marina sorridendo ed avvicinandosi ad Anna le dà un bacio a stampo sulla bocca senza remore verso Rina e prosegue dopo essersi staccata “È molto bella. Ti piacerebbe fartela’ Lei è pronta, quando viene qui lei è sempre pronta. Vediamo se lo è anche oggi!” e solleva la gonna mostrando la figa di Anna, depilata e già umida facendo venire in Rina la voglia di mangiargliela, ma lei sa che c’è tempo per farlo.
Rina sorpresa dalla visione realizza che la donna è venuta fin lì in modo sfacciatamente erotico
“Anna, sei venuta fin qua con la figa al vento! Dev’essere eccitante camminare in mezzo alla gente in queste condizioni. Devo provare anch’io ad andare in giro con la figa nuda. Anzi, mi sa che più tardi, Anna, mi devi accompagnare in un posto. Poi Marina ti racconto”
Anna sapendo che le due amiche lesbicavano da tempo se n’è uscita con “Muoio dalla voglia di sentire cosa avete combinato! Raccontatemi!”
Lucio era ridisceso di pochi gradini e sentiva meglio e vedeva, restando al buio, le tre donne.
Il ragazzo ha sentito la madre dire “Dopo, ora sono troppo eccitata. Sarà meglio che ci mettiamo nude che voglio toccarti mentre ti racconto. Avevi ragione sai! Sono così felice che ci sia anche Rina! È un vero peccato che non ci sia Serena, la figlia di Rina. Anna devi sapere che la ragazzina sta iniziando ad apprendere le gioie del lesbismo e della masturbazione davanti a noi donne. Per ora niente cazzi. Si vedrà in seguito. Non vorrei che restasse incinta prima del tempo!”
“Rina vieni qui sul divano, ti sgrilletto un po’ il clito. Intanto Marina ci racconta!” ha detto Anna.
“Allora, raccontavo che il mio compagno di quel tempo (ora non ne ho) mentre ci preparavamo per una serata di gala, mi ha detto con naturalezza, come se niente fosse, che aveva un’altra donna, o meglio una ragazza che per di più era incinta e che il figlio era suo. Vuoi che non mi incazzassi? Mi è sembrato il minimo. Ho avuto un lungo momento di arrabbiatura e me ne sono andata di casa sbattendo la porta ed entrando in ascensore. È lì ho conosciuto Rina complice un guasto elettrico che ci ha tenuto più di tre ore al buio. Io era da un po’ che ero stufa di far la signora per bene, ero stanca di vedere persone che non avevano niente da dire e che sembravano la fiera delle vanità. Discutendo in un angolo riservato con questa splendida donna, ho saputo che era una escort di lusso ed era l’amante di uno degli amici di Lui. Lei mi ha aperto gli occhi sul sesso da godere e voleva farlo con lui ma lui mi ha deluso. Nei primi tempi passati insieme abbiamo scopato come ricci anche per due giorni di fila recuperando il tempo perduto”
Lucio si era arrapato ed il cazzo non ne voleva sapere di restare dentro i pantaloncini. Avrebbe voluto segarsi davanti a quel trio di donne.
Intanto Rina aveva fatto capire ad Anna che Marina era in calore e che si sarebbe offerta alla bocca di Anna.
Infatti quest’ultima si è subito inchinata ed ha leccato al figa della padrona di casa. Lucio vedendo la scena non ha resistito e si è segato sborrando a spruzzo imbrattando gli scalini delle scale dove sono poi rimaste delle macchie.
La scarica di adrenalina ha stordito Lucio al punto da dover abbandonare l’ascolto e rifugiarsi in camera e stendersi sul letto per un sonno ristoratore.
Anche senza che il ragazzo ascoltasse, le tre donne hanno fatto sesso ma sarebbe meglio precisare che solo Marina ed Anna si sono leccate la figa, Rina è rimasta a guardare e si è solo sgrillettata senza però venire.
Alle tre donne si era unita anche Serena, rientrata dall’università. Anna l’ha trovata unica per ciò che riguardava la bellezza ancora ingenua e la gentilezza e modi da ragazza educata al meglio.
Né Marina né la madre hanno detto che Serena aveva avuto rapporti lesbici, sicuramente il dichiararlo avrebbe svelato che la ragazza si era accoppiata con la madre in un rapporto altamente erotico di lesbismo incestuoso e nessuno sapeva come avrebbe preso la notizia la terza donna, Anna.
La sera, appena a letto, Rina ha detto alla figlia che avevano parlato con Marina dei pro e i contro di avventurette mordi e fuggi, delle precauzioni da prendere, ecc..
Confidandosi intimamente, Marina le aveva detto di averle sentito far sesso in bagno, eccitandosi da matti finendo per toccarsi.
“Figlia mia, avresti dovuto vedere la sua faccia! Poi gli ho detto che Grazia mi aveva chiesto cosa pensassi delle antiche culture dove le madri istruivano le figlie nell’arte dell’amore e lei mi ha baciato toccandomi le tette. Con aria da peccatrice pentita, ma consapevole che avrei peccato ancora, le ho confessato che io e te avevamo goduto moltissimo a sgrillettarci. Quando le ho detto che ce l’avevamo anche leccata, non ha più resistito e mi è saltata addosso scopandomi di santa ragione incrociando le gambe”
Ciò che Rina stava dicendo alla figlia non erano fantasie ma la vera realtà.
Infatti Rina, tra un urletto e l’altro, ha ricordato a Marina che urlando in quel modo qualcuno le avrebbe sentite.
Serena ha detto alla madre che si immaginava Marina nel suo lettino con le dita nella fighetta, a godere tutta sola mentre Rina ed Anna erano allacciate in un rapporto lesbico altamente erotico.
La descrizione di quell’idea è stata come agitare lo straccio davanti ad un toro.
Infatti Rina ha martellato di brutto con le dita la fighetta della figlia facendole emettere dei suoni gutturali soffocati di piacere.
Lucio dalla sua stanza ha sentito tutto ed ha dovuto interrompere ancora una volta il ripasso e la rifinitura degli argomenti d’esame ma non era l’unico ad origliare, anche Marina si era messa dietro la porta indossando la sola camicia da notte corta semi trasparente che lasciava nude le gambe, era così sexy che avrebbe fatto drizzare il cazzo ad un morto.
Serena appena andata via Anna, è andata in bagno a rinfrescarsi per fare una delle sue quotidiane docce, ha sentito bussare alla porta del bagno e quando ha capito che era la madre ha preso un accappatoio e le ha aperto facendo in modo che quella copertura si aprisse. Rina era meno coperta della figlia, lo aveva fatto apposta in modo che la ragazzina potesse vederle le tette e d il minuscolo triangolino di peli radi e bassi biondi. Serena nel vederle il corpo non è diventata rossa come le prime volte ma con sua sorpresa la madre non è entrata ed è tornata nella sua camera da letto per vestirsi.
L’aver bussato era servito solo a farle capire che qualcosa non molto dopo l’avrebbe turbata e fatta eccitare. Infatti tornando nella sua camera da letto Serena ha trovato le due amiche di vecchia data a provare vestiti e i gioielli di Marina e le tre donne cominciarono a giocare cambiandosi vestiti di continuo. Marina e Rina hanno vestito Serena che era diventata rossa e si dimostrava timida e docile lasciandole fare. Mentre la vestivano, Marina era dietro Serena e le ha sfiorato con le dita della mano la pelle delle spalle, nel scendere sui fianchi ha anche deliberatamente sfiorato delicatamente la pelle sensibile del lato delle tette seguendone in parte la curvatura facendola tremare e sussultare.
Serena era nelle mani delle due amiche che divertendosi con ampi sorrisi e battute molto femminili, hanno infilato nelle gambe calze autoreggenti nere e come scarpe hanno fatto indossare stivali, infine hanno fasciato quell’incantevole corpo con uno splendido abito nero di seta scollato che aveva un ampio spacco che saliva fino a mostrare completamente una delle sode natiche della ragazzina.
“Sei bellissima!” ha esclamato Marina con un fil di voce in un orecchio di Serena ed in quel momento è squillato il telefono.
La telefonata era di un’amica di Rina. Fin dalle prime parole le altre due hanno capito che non si trattava di una semplice amica poiché la donna è andata ad appartarsi e dialogare senza far capire la questione della telefonata.
Marina è affascinata dalla figura di serena e non si è fatta scappare l’occasione pertanto, come se nulla fosse, ha continuato a dare un bell’aspetto a Serena scostandole i lunghi capelli, mettendole al collo una collana di brillanti e, ad opera compiuta, l’ha portata davanti allo specchio.
“Guardati, tesoro! Sei bellissima!” le ha detto tenendole le mani poggiate sulla vita da dietro e sfiorandole la schiena con le tette ed il culetto con la pancia affinché la donna sentisse il calore del giovane corpo della ragazzina vogliosa.
“Grazie Marina!” ha risposto tremante Serena e Marina, scostandole i capelli, le ha dato un bacetto dolcissimo, ma molto sensuale, sul collo. Quel bacio era un chiaro messaggio sessuale mettendole poi le dita di una mano tra i capelli soffici come la seta.
“Sei una donna stupenda, Marina!” ha sussurrato la ragazzina.
“Ti sta benissimo questa collana, ti piace?”
“Tantissimo, Marina!” ha esclamato Serena.
Con la scusa che quel vestito si indossava senza reggiseno, Marina ha fatto scendere le spalline dell’abito e, senza dare il tempo alla ragazza di protestare, le ha slacciato il reggiseno levandolo e gettandolo sul letto e liberando le tette turgide di Serena ma ancora non completamente formate.
Marina ha fatto finta di aver avuto uno sbandamento. In realtà non si aspettava che fossero così belle e così attraenti, veniva voglia di succhiarle all’infinito. Quelle tette stavano su da sole, erano ancora piccole ed apparivano come frutti incredibili sormontate da capezzoli con le areole ancora rosa e punte già dure, alla vista sembravano molto sensibili.
Le mani di Marina inavvertitamente sfiorando la pelle liscia come la seta l’avevano fatta sussultare
“Che belle Tette che hai, tesoro!” Le ha sussurrato in un orecchio Marina, che era alle spalle, mettendole da dietro le mani sotto le tette a forma di coppa accarezzandole molto delicatamente e facendola gemere constatando che erano turgide e calde.
Marina che premeva le sue tette contro la schiena come se nulla fosse, si è staccata. In quel momento nella stanza è rientrata Rina tutta felice e Marina, con una scusa, ha lasciato madre e figlia sole. Nell’uscire ha visto che Serena con lo sguardo la fissava e che i suoi occhi brillavano eccitati.
In quei pochi giorni di permanenza in quella casa, Marina si era resa conto che la ragazza era arrivata al punto giusto per fare dei giochini prima di saltarle addosso.
Rina ha spiegato che con la lunga chiacchierata telefonica ha saputo di alcuni problemi di lavoro che rendevano assolutamente necessaria la sua presenza.
Marina si è offerta, ed ha insistito, ad ospitare Serena senza un limite di tempo. In realtà c’era un accordo fra le due che si erano in parte accordate con un piano per sedurre Serena ma non l’avevano discusso nei dettagli.
Serena si è sistemata nella camera degli ospiti ed ha preso a frequentare le lezioni.
Circa dopo tre settimane dalla partenza di Rina, Marina ha deciso di tendere una dolce trappola alla ragazza complice la situazione meteorologica
Era una mattina in cui un forte temporale si era abbattuto sulla città ed in quei momenti Serena era in facoltà ma aveva finito le lezioni. A causa della forte pioggia gli autobus erano in forte ritardo e per di più erano arrivati i primi sbuffi di aria fredda e lei, non prevedendo la pioggia, non aveva con sé l’ombrellino pieghevole.
A Serena, che proveniva da una zona dove la pioggia scarseggia, piaceva camminare e sentire su di sé le gocce che cadono ed allora si è messa a camminare sotto i cornicioni dei palazzi mentre imperversava il temporale. Quella mattina le piaceva in particolar modo sentire le gocce fresche della pioggia scivolarle nei vestiti e portare refrigerio alla sua pelle. In quei giorni si sentiva particolarmente eccitata e cercava sempre di trovare scuse per stare con Lucio e talvolta riuscire a sgrillettarsi davanti a lui che, non resistendo si segava. Fra loro due quella pratica sessuale era diventata quasi una consuetudine. Da quando aveva iniziato a seguire le lezioni aveva adocchiato una bella ragazza che era molto spigliata ed era evidente a tutti che era esibizionista. Serena, sotto quel punto di vista un po’ ingenuotta, avrebbe voluto avvicinarla ma non ne ha trovato il coraggio, in compenso le giravano intorno tanti ragazzi che in qualche modo aveva iniziato a dialogare con lei solo di questioni relative alla materia. Lei non si chiedeva neanche del perché quella ragazza le piacesse e di ciò ne aveva parlato con Marina, in assenza di Lucio, e la donna le ha chiesto se tra le gambe avesse sentito qualcosa di particolare e se le fosse venuta voglia di toccarsi. Serena ha confermato le ipotesi di Marina ed anche quel giorno, nonostante la pioggia, tra le gambe si sentiva umida, aveva voglia ed il desiderio di godere con quella sua collega di facoltà le tormentava il cervello. Camminando sotto la pioggia non ha potuto fare a meno di pensare alle mani della madre Rina quando le stringeva le tette.
Marina sapendo che Serena sarebbe avrebbe finito le lezioni alle 11 ha fatto un giro con la sua auto passando nelle strade che Serena percorreva nel tornare a casa.
Ad un tratto la ragazza si è sentita chiamare e distrarre dai suoi pensieri, si è voltata ed ha visto che era Marina sulla sua auto rossa che la chiamava, è salita sull’auto senza sapere che era una trappola.
Il profumo dolce e intenso di Marina le ha riempito all’istante le narici ed inoltre nell’abitacolo c’era un piacevole tepore. Le due femmine si sono salutate felici mentre fuori imperversava il temporale.
“Tesoro, sei tutta bagnata e gelata!” le ha detto Marina mettendole una mano sulla coscia dandole anche un rapido bacetto sulla guancia. Mentre la donna guidava nel traffico, Serena le ha raccontato delle lezioni a cui aveva assistito e delle sensazioni provate nel vedere e sentire la voce di quella sua collega.
Marina con la scusa di essersi ricordata di aver lasciato una finestra aperta e per paura che la casa si allagasse, ha fatto finta di lasciar perdere gli acquisti previsti e le due sono tornate a casa.
Appena entrate nell’atrio della casa Marina l’ha distratta conversando e facendola ridere e si sono dirette in cucina chiudendo la finestra, effettivamente lasciata spalancata, dalla quale entrava vento e acqua.
La donna ha preso per mano la ragazzina e l’ha portata nella sua camera.
“Vieni a cambiarti tesoro mio, sei tutta bagnata! Vedo che la pioggia ti ha bagnato anche l’intimo!”
Serena l’ha seguita parlando e scherzando e le ha sfilato da dosso il piumino tutto zuppo appendendolo sulla spalliera di una sedia.
I lunghi capelli della ragazza, completamente bagnati, erano distesi verso il basso lungo la schiena. Marina facendole sollevare le braccia le ha sfilato dalla testa il maglioncino rosso lasciandolo cadere sul pavimento le diede un bacio dolcissimo sulla testa afferrandole slacciandole la gonna e sfilandogliela, lasciandola con il reggiseno ed il perizoma.
“Sei bellissima! Dai, leviamo anche questo, così ti asciugo!” le ha sussurrato slacciandole anche il reggiseno. Serena tremava, Marina la stava turbando ed eccitando, non riusciva a capire cosa le stesse accadendo, ma si rendeva conto di essere attratta irresistibilmente da quella donna così dolce che la coccolava e si prendeva cura di lei.
“Devi asciugarti e cambiati se non vuoi prendere un brutto raffreddore!” Le ha sussurrato afferrando l’elastico del perizoma sfilandolo dai piedi mentre si inginocchiava ritrovandosi col volto all’altezza della fighetta ben curata della ragazzina il cui profumo l’ha fatta sussultare. Marina avrebbe voluto immergere subito la bocca in quel frutto gonfio e invitante ma era ancora presto. Lei cercava di essere il più naturale possibile, come una madre premurosa che si occupa della figlia, facendo in modo che Serena si eccitasse senza spaventarla facendola cadere nella rete che le stava tessendo intorno.
Marina con un asciugamano ha cominciato ad asciugarla, frizionandola, accarezzandola e nello sfiorarle la pelle le ha dato i brividi, allo stesso tempo come se niente fosse le parlava scherzando e ridendo.
Serena si è sentita sprofondare in quelle dolcissime coccole, perdendosi. Il calore della camera, delle mani calde delicate e decise, la tormentavano e le piaceva, avrebbe voluto che Marina non smettesse mai e non si vergognava più di stare nuda di fronte a lei perché la madre Rina aveva sviluppato l’indole dell’esibizionista che è in tutte le ragazze.
Marina le ha passato l’asciugamano soffermandosi sulle tette facendole indurire i capezzoli, sulle natiche piccole e sode e quando ha asciugato le cosce si è soffermata facendola sospirare, l’ha poi pettinata ed asciugato i lunghi capelli che le arrivavano alla vita.
Il rumore dell’asciuga capelli e le mani delicate dell’amica della madre le accarezzava i capelli hanno rilassato Serena che ha perduto la cognizione del tempo. Con stupore si è accorta che si stava bagnando e che un calore, a lei ben noto, partiva dal ventre per dilagare in tutto il corpo ed il suo effetto è stato l’avere la pelle molto sensibile, i capezzoli duri ed arrossire in volto. Il fascino di Marina la stava facendo impazzire e sperava che la donna non si accorgesse che era eccitata, in realtà Marina la stava osservando nello specchio. Infatti dai piccoli movimenti, dal fatto che le gambe si erano strette ed una anche piegata, dal respiro affannoso della ragazzina che sospirava persa tra le quelle mani esperte, la donna matura poteva percepire il profumo dolce della pelle, il profumo di giovane femmina e degli umori emessi dalla figa, mentre con calma, proseguiva ad asciugarle i capelli e ad ammirarle il corpo, le piccole tette e la fighetta poco pelosa causa anche di sbandamento sessuale.
“È fortunata Rina ad avere una figlia così dolce come te!” ha sussurrato Marina “È un po’ come se fossi anche tu figlia mia. Ti conosco da quando andavi all’asilo, ti ho vista crescere e ora sei diventata una meravigliosa donna” le ha detto dandole un lungo bacio sulla testa.
“Sei troppo buona Marina, ho solo 19 anni, ed ho tanto da imparare nella vita” ha risposto la ragazza.
“Ora ti spalmo tutta la crema profumata!” ha replicato Marina tutta felice spalmandole la crema con un tocco dolce, delicato e sensuale. Le dita sono finite sulle cosce a spalmare la stessa crema massaggiando e sfiorando la pelle delicata come la seta togliendo il respiro alla ragazzina la quale ha chiuso gli occhi e, non resistendo oltre, ha cominciato a respirare profondamente ed a gemere.
Marina ha spalmato la crema anche sulla schiena sinuosa soffermandosi sul culetto sodo e duro allargandole i glutei sodi sfruttando l’occasione per far scivolare le dita fino a sfiorare il buchetto che si è contratto e rilassato come a voler ricevere qualcosa.
“Che culetto sodo che hai!” la ha sussurrato Marina con tono molto sensuale tornando con le mani tra le cosce di Serena spalmandole la crema scivolando fino ai piedi baciandoli dolcemente.
I passaggi hanno obbligato la donna a transitare vicino alla fighetta bagnata e nel risalire ha spalmato ancora dell’altra crema sul ventre teso per ritornare alle tettine turgide che con quei capezzoli sporgenti e duri sembravano degli strani frutti esotici.
Le mani di Marina le hanno preso le tettine da sotto sollevandole e le ha afferrato i capezzoli duri e turgidi facendola gemere come una troietta in calore.
“Amore, che belle tettine dure …” le ha sussurrato la donna sfiorandole le labbra.
La stava tormentando e voleva farla impazzire affinché le chiedesse di fare qualcosa.
A Serena tremavano le gambe, sentiva qualcosa scivolarle tra le cosce, la testa le scoppiava, non capiva cosa le stesse accadendo, aveva voglia una voglia che non aveva mai provato prima. La vescica le stava esplodendo e “Devo fare pipi” ha mormorato timidamente per cercare di uscire da l’impasse.
Era uno dei segnali che Marina aspettava
“Vieni allora, presto, presto!” le ha detto prendendola per mano e portandola al water facendola sedere ed inginocchiandosi tra le sue cosce aperte.
“Dai amore, facciamola tutta, tutta, su, piss, pissss … su! su! Coraggio! Non vergognarti di farla davanti a me, siamo donne in fin dei conti e non dobbiamo vergognarci, vero?” ed un getto leggermente profumato, dorato e scrosciante, che pareva non dovesse finire mai, è uscito dalla passera di Serena. La donna ha presa poi la carta e l’ha asciugata infilandole le dita tra le labbra della fighetta facendo gemere la ragazzina poiché, mentre la asciugava, le titillava il clitoride.
“Ora ti asciugo tutta!” le ha detto con un alito in un orecchio continuando l’opera sul clito sempre più velocemente portandola in pochi istanti all’orgasmo.
“Ho mio dio!” ha detto Serena a voce alta inarcando la schiena aprendo la bocca per respirare a pieni polmoni venendo tra le mani di Marina la quale, ad orgasmo terminato, ha portato le dita bagnate alle labbra e le ha leccate gustandosi il sapore della figa, poi si è sollevata da terra ed avvicinandosi al viso di Serena l’ha baciata dolcemente sulle labbra.
Serena ancora tremante, ha chiuso gli occhi e si è lasciata baciare guastandosi il suo stesso sapore che però già conosceva essendo avendolo conosciuto con al madre, per lei era comunque nuovo in quanto non aveva mai provato il sapore della sua figa e della sua dolce pipì sulle labbra con un bacio.
Serena si è lasciata prendere per mano e condurre sul letto. Nessuna delle due ha parlato, Serena era tutta rossa ed aveva voglia, tantissima voglia di lei, voleva fare l’amore e non le importava che fosse una donna.
Marina ha fatto sedere la ragazza sul bordo del letto e si è denudata avvicinandosi alla ragazzina tremante per l’eccitazione “Amore! Mi piaci tantissimo. Sei stata grande ed ora farai di meglio” le ha alitato in un orecchio sdraiandosi di fianco alla ragazza cercandone la bocca ed abbracciandola.
Marina se l’ha stretta a sé cercando con insistenza le dolci labbra della 19enne, le ha sfiorate assaporandone il sapore prima di prenderle tra le sue e succhiarle dolcemente. La ragazzina ha schiuso le labbra come faceva con la madre lasciando che la lingua di Marina le scivolasse in bocca per farsi baciare con passione ed ardore. La giovane amante tremava e sussultava e con Marina si succhiavano la lingua e le labbra scambiandosi le salive di bocca in bocca, le loro lingue sembravano affamate e si cercavano intrecciandosi in baci lunghi e dolci. Marina le ha messo una coscia tra le sue per sfregare sulla fighetta mentre le afferrava le tettine con una mano che occupavano il palmo della mano.
“Che buone! Che belle!” ha sussurrato Marina portandone una alla bocca mentre ne stringeva tra le dita il capezzolo.
Serena ha cominciato a gemere e ad inarcare la schiena mentre l’amica della madre le succhiava le tettine a mordendole come un frutto succoso mentre la coscia passava e ripassava sulla fighetta fradicia come se l’orgasmo precedente non fosse mai avvenuto.
“Oh, mio dio!” ha esclamato con un sussurro Serena sentendosi scuotere dai brividi ed il ventre bruciarle.
Marina le ha afferrato le tette tra le mani ed ha affondato il viso annusando ancora il profumo della pelle liscia, fresca e calda di Serena che sapeva di frutta e miele e che la stava facendo impazzire.
“Amore, mi fai impazzire! Che profumo dolce che hai! Tremi tutta di piacere, piccola mia! Sei meravigliosa!” le ha detto a voce bassa Marina accarezzandole la pancia con entrambe le mani continuando a baciarle e leccarle le tettine.
Poi Marina le ha proposto “Ti voglio cavalcare!” guardandola negli occhi.
In quella camera da letto matrimoniale c’era anche una chaise longue firmata da Le Corbusier su cui Serena non aveva mai visto nessuno sdraiato, sembrava un ingombrante oggetto d’arredamento più in là quel giorno sarebbe servito a qualcosa.
Proseguendo l’azione di seduzione Marina le ha baciato la pancia scivolando col viso tra le cosce aperte della sua giovane amante annusandole la figa bagnata dandole piccoli baci e succhiandola. Per Marina era fantastico sentire vibrare sotto le sue esperte mani il corpo della tenera della 19enne e si avvicinava sempre di più alla fighetta pulsante di cui la donna ha aperto le grandi labbra gonfie per niente pelose annusandone il profumo dolce e intenso. Serena dopo due orgasmi era quasi pronta per un terzo. La ragazza aveva una voglia inesauribile di fare sesso lesbico con l’amica della madre a cui già pensava che le avrebbe raccontato tutto.
La studentessa era fradicia, gli umori scorrevano tra le labbra un po’ gonfie e Marina le ha ancora una volta leccate facendola sussultare e gemere. Il sapore era buonissimo e ciò l’ha convinta a farla impazzire, voleva farle scoppiare il cervello e farla diventare una sua amante lesbica convinta pertanto l’ha baciata e leccata intorno alla figa sfiorando con sapienti piccoli colpi di lingua il clitoride tenendole aperte le grandi labbra finché la 19enne non ha inarcato la schiena e gemendo l’ha implorata.
“Mi stai uccidendo! Ti prego leccamela! Leccamela Marina, ti prego!”
Marina sentendola implorare il proseguimento della sua azione ha avuto una sferzata di libidine e si è tuffata con la bocca nella figa della giovane leccandola e succhiandola, mettendole le mani sotto il sederino per sollevarlo succhiandole tutto ciò che sgorgava dal fiore aperto della giovane puledra. Le infilava la lingua come fosse un cazzo mandandola più a fondo possibile nutrendosi degli umori carichi di umori.
Stimolata fortemente, Serena si è messa ad urlare e a sussultare agitando le gambe e braccia, strizzandosi le tettine, i capezzoli, sgrillettandosi per qualche istante molto velocemente, tenendosi la testa fra le mani impazzita dal piacere, succhiandosi il braccio sinistro e facendo dei profondissimi respiri accompagnati da monosillabi fortemente sospirati ed anche troncando le parole perché le scariche di piacere erano veramente irresistibili.
Nessuno le aveva mai leccato in quel modo la figa con tanto ardore, Serena sentiva la sua giovane carne pulsare mentre il fuoco le ardeva nel ventre
Marina le ha afferrato il clitoride tra le labbra mordicchiandolo e succhiandolo affondando anche due delle sue lunghe dita dentro la vagina alla ricerca del punto G.
Serena ha urlato dal piacere ed ha stretto la testa di Marina tra le sue cosce, mentre la donna la scopava nella figa con le dita succhiandole il clitoride. Quando il punto G è stato trovato, la ragazza ha tremato scossa da intensi e interminabili brividi di piacere che le davano le vertigini. Sudata ed accaldata ha inarcato la schiena urlando e sospirando mentre la donna tormentava il clitoride senza darle pace chiavandola in profondità con le dita.
Marina era eccitatissima, il profumo dolce della carne della giovane le dava le vertigini, l’odore intenso della fighetta della giovane ha invaso la camera da letto, il suo succo ha macchiato le lenzuola del letto matrimoniale.
Quando Marina si rese conto che la ragazzina stava per avere un orgasmo cominciò a succhiarle più forte il clitoride mordendolo e scopandola con violenza nella figa con le sue dita.
Nel momento dell’orgasmo Serena ha avvertito un calore intenso nel ventre che l’ha lasciata tramortita.
Marina è rimasta a guardarla incantata ammirando la bellezza di quel giovane corpo. In quel momento si è ricordata della promessa fatta all’amica Rina di sedurre la figlia ed iniziarla al piacere lesbico anche con donne adulte.
Era un compito non facile ma l’obiettivo stava per essere raggiunto felicemente.
“vieni, tesoro! Mettiamoci sulla chaise”
Così Marina ha invitato serena a trasferirsi sulla preziosa sedia firmata dal famosissimo architetto Le Courbousier.
La donna ha fatto stendere Serena e lei è andata ai piedi per leccarle la fighetta piena umori e succhi il cui profumo aveva riempito l’ambiente.
“Ti piace? Stai meglio vero?”
“Sì, Marina! Sto meglio. È così comoda questa sdraio!”
La ragazza si guardava intorno per vedere come stava il suo corpo e quanto fosse erotica la posizione, lo faceva anche per offrirsi meglio alla sua matura amante.
Marina ha ripreso il lavoro interrotto sul letto e Serena è ripartita con l’eccitazione da quel momento.
In breve tempo l’ansimare è aumentato ed infine è stata scossa da un orgasmo forte ma corto.
La matura amante le è salita sopra per andare a baciarla e la giovane ha ricambiato gustandosi i profumi della sua fighetta.
Per la donna, l’essere salita a cavalcioni sulla ragazza non aveva solo lo scopo di baciarla ma anche di farsi leccare la figa che ormai era una fontana in piena. Infatti Marina dal momento in cui era uscita di casa sotto la pioggia aveva iniziato ad arraparsi e poi via via l’eccitazione è aumentata lentamente ma costantemente.
“Ti piacerebbe leccarmi? Che ne dici? Hai mai assaggiato la figa di una donna ultra trentenne?”
“Beh, no! Mamma mi ha fatto assaggiare il sapore della sua figa ma quella delle altre donne, no!”
“Ora ti farò assaggiare la mia. Non c’è niente di peccaminoso e tantomeno di perverso. Salirò su di te ed appoggerò la mia figa, che come vedi è glabra, e dovrai semplicemente usare la tua linguetta su di me” ed appena finito di parlare ha iniziato la manovra per portare la figa a contatto con le labbra della bocca di Serena la quale le ha afferrato le tette mature è turgide con le mani ed avrebbe voluto portarle alla bocca per succhiarle i capezzoli.
La lingua della ragazza è andata subito a cercare il clito ed una boccata di succhi le ha invaso la bocca e li ha tenuti un po’ in bocca e poi ingoiati.
Marina su di lei spingeva come se quella linguetta la stesse scopando, come se un piccolo cazzo volesse entrare in lei. La donna godeva parecchio e la ragazza sotto di lei raccoglieva in bocca i succhi titillando in continuazione il clito in vari modi, leccando le grandi labbra ed infilando la lingua nella fessura ritraendola rapidamente, dando così alla sua amante un piacere unico dovuto anche al fatto che la ragazzina era diventata finalmente lesbica.
Serena sapeva già come stringere i capezzoli e palpare le tette avendo fatto esperienza sulla madre che aveva visto anche sgrillettarsi e venire ma con Marina sembrava tutto diverso.
Infatti la donna è venuta sussultando nella bocca della ragazza quando si adagiata, svuotata dall’orgasmo, Serena ha continuato a leccarla e succhiarla ingoiando tutto il miele che sgorgava dalla figa fradicia della donna matura azzardando l’introduzione di due dita nella figa.
“La tua figa, mi sta mangiando le dita” Le ha sussurrato Serena baciandola tra le cosce.
Marina ha sospirato profondamente e non aveva nemmeno la forza di parlare, a lei piaceva tantissimo ciò che la ragazzina le stava facendo e sperava che non smettesse. Sentiva quelle dita poco esperte scavarle in profondità la figa e le è venuto da chiedere “Mettine dentro altre due” e Serena senza esitare l’ha riempita dandole un piacere inimmaginabile.
Restando sopra a cavalcioni, Marina aveva la figa liscia sul viso della giovane la quale ha affondato la bocca tra le grandi labbra della donna annusandone il buonissimo odore di figa per il succo che colava tra quelle grandi le labbra. Il sapore era dolcissimo e Serena cominciò a leccare come una gattina affamate tra le labbra gonfie della passera infilando la lingua dentro, poi senza staccarsi da quella figa succosa ha cercato il clitoride della donna e lo ha preso tra le labbra mordendolo e succhiandolo come Marina aveva fatto con lei.
Per Serena era la prima volta con una donna ma le è venuto tutto naturale era come se lo avesse già fatto, forse l’essere lesbica era nel suo sangue.
Marina cominciò a gemere e sospirare ed ha sollevato una coscia piegando la gamba facilitando l’azione della ragazzina che leccava e mordicchiava.
Marina non aveva mai goduto così tanto e finalmente il suo sogno di fare l’amore con una ragazzina si stava avverando e le piaceva moltissimo. Da donna remissiva, ad occhi chiusi si è lasciata sprofondare nel piacere intenso che la figlia dell’amica le procurava.
Serena dopo averle leccato la figa a lungo e con passione, si è sollevata dalla chaise ed a voce bassa le ha chiesto “Aspetta qui buona buona, amore! Ti ho preparato un bel giochino!”
Serena aveva gli occhi luccicanti e ed è rimasta silenziosa in attesa sorridendo felice che Marina le facesse la sorpresa. Serena l’ha vista alzarsi ed aprire un cassetto. Il corpo di marina le apparso bellissimo nonostante non fosse una teenager, finalmente la poteva vedere tutta nuda muoversi sinuosa come una tigre e ciò che l’ha quasi ipnotizzata è stata la pelle candida e liscia ed il sedere mediterraneo nonché le tette un po’ pendenti ma comunque non cadenti e né sfatte che le hanno dato l’impulso per portare la mano al clitoride ed accarezzarlo. La figa di Serena colava mentre guardava Marina prendere un grosso dildo lungo e largo e voltarsi verso di lei mostrandolo.
“Ti piacerebbe, amore?” ha detto a Serena fissandola mentre si infilava le dita per allargare oscenamente le grandi labbra mostrandole il dildo tra le mani.
“Si! Ma … spero che non ti dispiaccia se ti dico che mi piaci molto di più tu!” le ha detto Serena temendo una reazione non prevedibile da parte di Marina.
Invece l’amica della madre le ha detto “vieni qui sul letto” ed appena Serena si è stesa al suo fianco “Sei un angelo dolcissimo!” passando un dito dal labbro inferiore andando giù fino al clito passando per il solco tra le tette e l’ombelico.
Serena si era sdraiata come fosse una gattina vogliosa ed il profumo delicato ma penetrante dei suoi ormoni ha fatto impazzire la sua amante che l’ha annusata leccandola e baciandole la pelle mentre appoggiava il grosso dildo alle labbra “Succhialo, su!”
Serena ha avuto un istante di esitazione perché non aveva mai visto un dildo nella realtà. Oggetti simili li aveva visti nei film porno guardati di nascosto ed inoltre così grossi erano una vera novità.
“Ma tu lo usi sempre?” ha chiesto a Marina.
“Oh, sì! Lui è stato il mio amante fino ad oggi. L’ho usato anche ieri notte ed oggi vorrei che lo provassi tu. Ti va oppure hai paura? É un oggetto straordinario, mi fa godere tantissimo e non sai quante volte ho dovuto soffocare nel cuscino le urla per il piacere che mi dà. Spero che abbia lo stesso effetto su di te” e le ha messo una mano sotto la testa spingendo il dildo tra le labbra.
Serena ha chiuso gli occhi e cominciando a leccare e succhiare il dildo come se fosse il vero cazzo di Lucio che le è venuto in mente in quel momento.
Tenendo in bocca il dildo, non per molto, Marina l’ha baciata delicatamente tra i capelli profumati, sul collo, sulle guance spingendo su e giù il dildo nella bocca della giovane, strusciando il suo corpo contro l’altro.
Marina era estasiata nel guardare Serena leccare e succhiare ad occhi chiusi quel grosso dildo con cui le stava scopando la bocca ma l’intenzione era di allargarle la fighetta affinché potesse riceverne anche di più grossi.
Mentre le passava il cetriolo tra le labbra gonfie della figa, la piccola troietta le stava mangiando ancora una volta la figa.
Marina da donna esperta, ha voluto darle un altro insegnamento. Le è distesa ed è andata a prenderle con le labbra le dita di un piede tra per succhiarle, contemporaneamente le ha spinto il dildo tra le labbra della figa e, forzando l’intimità, lo ha fatto scivolare dentro per almeno quindici centimetri muovendolo su e giù dentro la vagina della 19enne che leccava ed anche guaiva mentre la donna il dildo la allargava e la scuoteva.
Il succhiare delle dita dei piedi ha mandato Serena tra le stelle, ha smesso di mugolare ed ha urlato respirando profondamente con il cuore a mille, la testa all’indietro agitata da destra a sinistra per l’intensissimo piacere.
Marina voleva farla impazzire per assoggettarla ai suoi piaceri ed ha pensato di aumentare la velocità con la quale la chiavava sbattendole il grosso dildo tutto dentro senza darle tregua.
Serena non sapendo più cosa fare, abbandonata al piacere assoluto potente ed irresistibile, Serena si è aggrappata alle cosce della donna che l’ha sentita tremare e vibrare tutta, i guaiti si sono trasformati in urla ed erano dovuti ad una serie di orgasmi multipli che non le davano tregua.
Anche Marina è venuta urlando tra le labbra della giovane chiedendole di raccogliere con le labbra quel ben di dio che è così colato in bocca abbondantemente, poi si è sollevata e le ha dato un bacio in bocca da vera amante con le loro lingue si mischiavano e sapevano una della figa dell’altra.
“Amore mettiti a quattro zampe come una cagnetta!” le ha sussurrato Marina e Serena ha ubbidito.
“Così va bene?” ha sussurrato la ragazza sculettando ed anche inarcando la schiena per mostrarle meglio l’entrata alla sua intimità.
L’odore della sua figa giovane e fresca era fortissimo e si propagava per tutta la stanza impregnandosi nel cervello della donna.
“Porcellina mio!” ha esclamato Marina tuffandosi tra le chiappe sode della ragazzina sculacciandole e mordicchiandole facendola urlare, facendola poi restare con il sedere sollevato ha afferrato un foulard nero e l’ha bendata e le ha messo nuovamente il dildo nella figa facendola sussultare.
“Sei proprio fradicia! Hai anche un profumo invitante! Ora ti cavalco” e Marina ha indossato uno strap-on che Serena non poteva vedere.
Improvvisamente Serena si è sentita afferrare saldamente per i fianchi da Marina che ha appoggiato la grossa cappella di gomma al buchetto al centro del sedere.
“Cos’è?” ha chiesto Serena.
“Un cazzo di gomma, amore, con il quale adesso la tua Marina ti cavalcherà! Rilassati, inarca bene questo meraviglioso culetto e respira con calma” le ha detto con tono rassicurante spingendole la cappella del cazzo di gomma nel culetto.
Serena ha inarcato la schiena gemendo mentre il dildo le forzava lo sfintere lentamente. Il grosso cazzo di gomma l’ha riempita mentre Marina la teneva saldamente per i fianchi. La giovane ragazza si sentiva bruciare tutta riempita dal dildo nella figa e da quel cazzo di gomma lungo e nodoso che scivolava nel culo.
Lei avrebbe voluto essere riempita da Lucio ma lui in quel momento non era lì presente.
“Che culo duro che hai amore!” ha mormorato la donna iniziando a fare su e giù piano lentamente nel culetto.
Serena inarcando la schiena e agitando la testa, costretta dal piacere che aveva sostituito i dolori della prima inculata, non sapeva più come fare, era letteralmente impazzita dal piacere che aveva ad ondate grandi e continue a ciò si aggiungevano gli sculaccioni che arrossivano i glutei.
Marina la cavalcava come una forsennata e aumentando sempre di più la violenza con la quale colpiva le chiappe sode inculandola senza sosta facendola venire urlando.
Senza sfilarle il cazzo di gomma dal culo, Marina si è piegata sopra la schiena sinuosa della giovane afferrandole i lunghi capelli come se fossero la criniera di una puledra e le ha baciato e succhiato collo.
“Sei mia, tutta mia!” le ha mormorato riprendendo a fare su e giù dentro il culo.
È stato in quel momento che si è accorta che il figlio Lucio si stava gustando la scena appoggiato alla porta con il cazzo in mano. Con l’indice Lucio ha fatto segno alla madre di fare silenzio e le ha sorriso e dopo un cenno di assenso si ha levato i vestiti restando completamente nudo.
Lucio vedendo nel vedere quella scena stupenda con Serena nuda, con la benda sugli occhi scopata da sua madre, era eccitatissimo, lui subiva gli effetti dell’odore particolare del succo delle due fighe che aveva impregnato la stanza. Il ragazzo è rimasto incantato da Serena che appariva veramente bellissima e si dimenava come una cagna impalata, con i lunghi capelli che si muovevano nell’aria, la sua pelle era liscia e chiara. A lui è venuta voglia di scoparla, non resisteva e doveva scoparla.
Il ragazzo, facendo attenzione a non fare rumore, si è avvicinato al letto mettendosi di fronte al viso della giovane restando fermo in attesa del momento adatto per entrare in azione e scoparsi quella puttanella lesbica.
Improvvisamente Serena ha avvertito un profumo diverso e poiché era bendata e non poteva vedere nulla ma ha avvertito il profumo di un maschio entrarle nelle narici e lo ha riconosciuto “Chi c’è? Lucio sei tu?” ha chiesto irrigidendosi mentre Marina le tirava i lunghi capelli per farle reclinare all’indietro la testa bendata e la schiena.
“Stai buona Serena, vedrai che ti piacerà, lasciati andare amore!” le ha detto con calma e voce suadente Marina.
La ragazzina ha allungato un braccio facendolo girare per l’aria ed e entrato in contatto con la coscia muscolosa e pelosa di Lucio.
“Ma chi è?”
“Non ti preoccupare, fidati!” l’ha rassicurata ulteriormente Marina ancora di più eccitata.
“Chi sei? Sussurrò accarezzandogli la gamba. Non potendo vedere, i sensi della ragazzina erano amplificati e la situazione la eccitava da impazzire.
“Non avere paura e stai tranquilla!” le ha detto decisa ma suadente Marina tenendola saldamente ferma. Il cuore di Serena batteva forte, poteva essere solo Luco ed allora ha deciso di lasciarsi andare.
Finalmente si sentiva troia e voleva divertirsi abbandonandosi, senza pensare a nulla, tra le braccia dei suoi due amanti.
La mano di Serena è salita tra le cosce del ragazzo finché non ha individuato la cappella del cazzo che lei ha afferrato tra le dita della mano. Rispetto a ciò che aveva visto in bagno quel cazzo le sembrava diverso e l’ha lasciata stupefatta, le è sembrato enorme e caldissimo.
Nel contempo Marina ha proseguito a chiavarla con i due andando su e giù lentamente. Lucio non parlava e guardava eccitato da quella stupenda ragazzina di 19 anni bendata che gli massaggiava il cazzo osservando la madre incularla.
A Serena è venuto da dire “É un bel cazzo!” anche se lo conosceva già ma non lo ha detto. Marona ignorava quali fossero i rapporti sessuali tra il figlio e Serena.
“Levale la benda!” ha comandato a Lucio e lui ha afferrato con entrambe le mani la benda e l’ha levata dal viso della giovane puledra e, mettendole con delicatezza la mano sotto il mento, le ha sollevato la testa per farsi guardare in faccia.
“Lucio!” ha esclamato sorridendo Serena piena di stupore.
Quel bel ragazzo che a lei piaceva da morire era completamente nudo le appariva alto poiché era di circa 1.74 in confronto a lei che era appena 1,60, era completamente depilato nella zona del pube ed il cazzo, privo del contorno di peli le sembrava ancora più lungo di quanto in realtà lo fosse, la ragazza lo poteva ammirare nuovamente dopo un po’ di tempo e lo sguardo si è fissato sulla rigidità e la forma nonché sulle vene gonfie e la cappella rossa. Il pensiero di Serena è andato anche alle palle gonfie colme di sperma e le è passata per la mente una esclamazione “Altro che ragazzini della mia età! Questo sì che è un cazzo!”
Serena non avrebbe voluto perdersi quel cazzo per niente al mondo e Marina, incantata anche lei per l’aspetto del figlio, guardava i due che parevano impacciati.
La studentessa ha ripreso a massaggiare la grossa asta tenendola nel palmo della mano, facendo su e giù, intanto Marina, da dietro, ha ripreso a chiavarla con più forza nel culo facendole scivolare l’asta di gomma dentro, allargandola mentre l’altro dildo era ancora il dildo piantato nella fighetta.
Alla donna il cervello sembrava che dovesse esplodere per la libidine aumentata a dismisura nel vedere il figlio pronto a scopare la figlia dell’amica. Per lei era una situazione inaspettata ed assolutamente inedita che andava oltre ogni su immaginazione, però ne era anche felice poiché Serena, da quando la madre era andata via, chiedeva spesso di Lucio a Marina come se avesse un latente desiderio del ragazzo.
Come se fosse stata comandata ed anche esperta, nel fare sesso, Serena ha affondato il viso verso dell’inguine di Lucio baciandolo dolcemente e proseguendo nella masturbazione.
Alla ragazza piaceva il profumo che lui emanava e del suo cazzo, sembrava acre, forte e molto diverso dall’odore dolce di Marina, le piacevano entrambi e nell’avere il suo amato Lucio fra le mani si è resa conto di essere bisessuale. Infatti se prima si era sentita lesbica, ora era eterosessuale con predisposizione agli accoppiamenti di gruppo.
Lucio le accarezzava i capelli con le sue mani mentre lei era dedita alla grossa asta nel palmo della mano che ha guidato tra le labbra della bocca, ha dovuto appoggiare una mano sul letto perché Marina le dava dei colpi nel culo col cazzo di gomma e a sculacciarla, come se la cavalcasse, facendola sbandare e scuoterla. Serena ha cominciato a sculettare e ad assecondare i colpi della donna impalandosi su quel cazzo duro che la sventrava tenendo saldamente tra le labbra la grossa cappella del ragazzo succhiandola e leccandola come un gustoso gelato.
Lucio gemeva e mugolava respirando sempre più frequentemente e profondamente reagendo all’azione della bocca della ragazzina, sentiva succhiare la cappella come se Serena fosse affamata e insaziabile.
A Lucio l’uccello è diventato duro come l’acciaio ed ha cominciato a scoparla in bocca tenendola per i capelli, guidando la testa lungo la sua asta nodosa.
Serena, nonostante gli orgasmi avuti con Marina che avrebbero stancato anche una giovane donna, si piaceva colava, a lei piaceva essere vista, si sentiva bella ed ammirata ed il piacere di mostrarsi le faceva bagnare ed allargare la fighetta, per lei era un piacere unico essere vista impalata da Marina la quale non le dava tregua allargandole il culo.
Lucio la costringeva a succhiare e leccare il suo cazzo e da giovane esperto è riuscito a trattenere la sborrata, un suo coetaneo sarebbe già venuto ma lui l’ha scopata in bocca per circa 10 minuti senza venire.
Poi Marina si è sfilata dal culo tirando via il dildo ed improvvisamente Serena si è sentì vuota avvertendo subito un grande bisogno di avere qualcosa dentro.
Anche Lucio ha levato il cazzo dalla bocca e l’ha stretta a sé baciandola appassionatamente in bocca infilandole la lingua con passione facendola tremare mentre Marina le baciava la schiena e il collo.
“Che belle tettine dure!” le ha detto lui afferrandole le tette tra le mani stringendole forte e passando il pollice sui capezzoli ancora poco formati, facendo gemere la ragazzina a cui succhiava il collo senza lasciare tracce. Intanto la mamma di Lucio, da dietro, le baciava il culetto ed infilava due dita nello sfintere pulsante per proseguire nel culo già aperto dal dildo.
Lucio è andato con le labbra sulle tette della 19enne per godersi il profumo, baciandole succhiandole, stringendole e palpandole con forza tra le mani.
Serena lo ha abbracciato e da Marina si è fatta rimettere il dildo in culo e poi si è lasciata baciare da dietro sulla schiena e sul collo.
Per Serena si è creta una nuova situazione mai sperimentata. Si è trovata tra madre e figlio assatanati e perversi che non avevano nessuna intenzione di darle tregua. Più il gioco si faceva duro e violento e più Serena si eccitava, l’odore della sua figa era forte e contribuiva all’eccitazione di madre e figlio nonché di sé stessa.
“Dammela!” ha detto Lucio alla madre ed ha avvicinato a sé Serena che aveva il dildo ancora piantato nel culo prendendola in grembo ed abbracciandola mentre lei allargava le cosce e gli circondava la vita con le gambe incrociando i piedi. Il seno turgido della ragazzina premeva sul petto del ragazzo e la pancia è andata a contatto del quella tesa piatta di Serena a cui ha dato un piacevole senso di tranquillità e calore. Il cazzo di Lucio grande e duro premeva su di lei facendola tremare e dandole le vertigini.
“Quanto sei bella Serena!” ha sussurrato Lucio afferrando il cazzo con la mano puntandolo all’imboccatura della fighetta di Serena.
La grossa cappella è scivolata di colpo dentro la fica calda e fradicia della giovane come se fosse stata risucchiata. Serena era stata sverginata da tempo dalla madre Rina e non ha avuto traumi di nessun tipo. Lei ha chiuso gli occhi emettendo un gemito, mentre Lucio la baciava sul collo, annusandola, leccandola, stringendole le tettine tra le mani. Serena ha lanciato un urlo di piacere quando Lucio è arrivato in fondo alla vagina andando a contatto con l bocca dell’utero a seguito di un colpo violento di reni, il cazzo era tutto dentro alla sua figa.
“Che figa, mi stai divorando il cazzo!” ha detto lui iniziando a stantuffarla facendola gemere dal piacere.
Poiché lei era su di lui, ha cominciò a cavalcare quel cazzo che piacevolmente le sfondava il ventre aprendola e dandole un piacere mai provato prima. Quello di Lucio era diventato un cazzo enorme duro e nodoso che la riempiva totalmente occupandole interamente la vagina regalandole sensazioni meravigliose.
Marina le ha sfilato il dildo dal culo ed ha lasciato la sua puledra tra le braccia del figlio assatanato il quale l’ha fatta distendere supina e le è montato sopra per chiavarla come un toro da monta.
La ragazzina si è attaccata al ragazzo tenendolo stretto tra le cosce attorno alla vita per farsi penetrare più in profondità da quel cazzo che come una trivella la perforava a fondo.
Il ragazzo le ha succhiato il collo e la scopava mentre lei guaiva e gridava dal piacere, l’odore del maschio le dava le vertigini, era tutta sudata e bagnata e si sentiva la pancia trapanata. Il letto cigolava per i colpi dati da Lucio che l’ha chiavata incessantemente per oltre un quarto d’ora, quando si è sfilato dalla figa non era ancora venuto ma lei aveva avuto un breve ma intenso orgasmo ed avrebbe voluto averne tanti altri.
Serena per effetto di tutto l’insieme delle sensazioni aveva perso la nozione del tempo e sentiva la figa pulsarle, la testa girarle perché spossata e senza forze. A causa di ciò si è adagiata restando supina sulla schiena con le cosce aperte e le lenzuola tra di loro ad assorbire i succhi. Pensava che Lucio e Marina avessero finito ma si sbagliava.
Infatti Marina era distesa al suo fianco e aveva lo strap-on ancora legato alla vita e le carezzava i capelli baciandola dolcemente sulle guance e sul collo.
“Amore mio, che ti ha fatto Lucio? Ti ha aperto tutta?” le ha sussurrato coccolandola.
Era una falsa pietà.
Serena non ha avuto neanche la forza di rispondere, ha chiuso gli occhi ed ha sentito le dita di Lucio allargarle le labbra gonfie della figa, leccarle e succhiarle il clitoride ed anche scoparla con due dita.
Sia Marina che Lucio l’hanno coccolata a lungo per rasserenarla e farle riprendere forza. Serena era la loro piccola puledra vogliosa che hanno leccato ed accarezzato senza pretendere che lei corrispondesse.
Dopo un po’ Marina si è fatta cavalcare da Serena che le è montata sopra impalandosi sul cazzo di gomma.
“Dai amore cavalcami!!” e si è stretta al petto la giovane succhiandole le tettine che si è trovata davanti agli occhi.
Serena appena si è sentita piena dal dildo dello strap on si è data da fare con le residue forze a fare su e giù riempiendosi di quel cazzo di gomma.
Improvvisamente si è sentito tremare il letto, mentre Lucio saliva e l’afferrava da dietro tenendola saldamente per i fianchi, mentre Marina aveva il viso immerso tra le tettine sode, che le annusava, baciandole, succhiandole, leccandole come faceva la madre Rina quando era arrapata.
Serena ha irrigidito la schiena e si è fermata mentre Lucio, voglioso di sborrare, le ha poggiato la grossa cappella al buchetto del culo che si è schiuso risucchiandolo dentro.
“Mio dio!” ha esclamato Serena mentre il suo amore sprofondava col cazzo nel culo e iniziava a stantuffarla piano per farla abituare a quell’asta gigantesca e nodosa. La ragazza sentiva bene dentro di sé i due grossi cazzi che le riempivano, separati da una membrana sottile, il culo e la figa , quei sessi, seppur uno fosse non di un uomo, si muovevano lentamente dentro di lei dandole i brividi.
Come se non fosse ancora venuta (ormai i suoi orgasmi non si contavano più) Serena è andata verso lo stato di eccitazione massima godendo tantissimo chiedendo che la riempissero ancora, urlando e gemendo dal piacere e gli orgasmi multipli si avvicendavano senza sosta scuotendola. Lei si sentiva immersa in un piacere a cui si è abbandonata volentieri.
Madre e figlio, eccitati dalla ragazzina che godeva a ripetizione, l’hanno chiavata all’unisono penetrandola a fondo con quei cazzi, uno di carne e uno di gomma.
“Dai più forte! Spaccala, aprile tutta! Sfondale il culo con quel cazzone che hai!” urlava Marina al figlio senza smettere di chiavare Serena nella figa pulsante.
Lucio non se lo ha fatto ripetere e ha preso a chiavarla nel culo facendo sbattere le palle gonfie di sborra sul perineo mentre la giovane urlava impazzita. Poi Lucio ha rallentato fino a fermarsi restando dentro il culetto della ragazzina la quale ha sentito le contrazioni ed il rilassamento del cazzo che stava per sborrare. Con un grugnito prettamente maschile, Lucio ha scaricato in lei tanta sborra calda nel culo, quella sborra sembrava così tanta che sembrava non finisse mai e quando è terminata l’eruzione, lui le ha sfilato il cazzo che si stava finalmente rilassando.
Il piacere e la fatica di Serena sono stati grandissimi e spossata lei si è adagiata sul petto di Marina che ancora era dentro di lei ma non si muoveva più.
La ragazza si è svegliata dopo un’oretta tra le braccia di Marina che la stava coccolando e baciando per svegliarla.
“Amore! Ti è piaciuto?”
“Tantissimo!” è riuscita a dire la ragazzina.
Intanto la donna si è messa a cavalcioni sul viso di “Apri la boccuccia! Ora faremo un giochino che faceva anche Rina. Io lo faccio con Lucio e ci piace tanto”
Serena sul momento non ha capito in che cosa consistesse il gioco ed ha cercato di leccarle la figa ma la donna le ha bloccato la testa con le mani e le ha fatto aprire la bocca mentre Lucio guardava estasiato ed ha iniziato a farle bere un getto dorato e profumato che finiva dritto tra le labbra. Serena capendo al volo, ha spalancato le labbra per raccogliere tutto bevendo fino all’ultima goccia di quel liquido che sapeva di femmina e di figa.
La ragazzina sfrontatamente è saltata giù dal letto ed ha raggiunto Lucio steso sulla chaise longue mettendosi in ginocchio tra le sue cosce afferrando l’asta con le mani.
“tesoro, mi fai assaggiare anche la tua pipì?” ha chiesto guardandolo maliziosamente “Su dai! Piss, pisss, piss!” ed il ragazzo con un getto le ha bagnato il viso e le labbra.
Serena in quei momenti era diventata una vera porcellina ed era la conseguenza delle lezioni datele dalla madre che si era dimostrata anche una buona maestra ed amante.
“Anche tu sai di buono!” gli ha detto e guardando sia lui che Marina ha esclamato una richiesta “Mi scoperete ancora vero?”
C’è stata una risata da parte di tutti e tre e poi i doveri legati allo studio li ha fatti separare non prima di aver fatto una doccia insieme.
Quella sera Serena ha detto a Lucio che aveva bisogno di un periodo di almeno una notte di riflessione in quanto era indecisa se amasse maggiormente Marina o lui.
L’indomani Lucio ha ricevuto un messaggio vocale in cui Serena diceva di aver deciso: sarebbe stata l’amante di madre e figlio.
La giovane studentessa tra una lezione e l’altra all’università, ha ricevuto una telefonata dalla madre Rina.
“Ciao, tesoro! Ho saputo che hai fatto grandi progressi!”
“Sì, mamma! Oggi sono distrutta ma debbo dirti che ne è valsa la pena. Spero che Marina e Lucio ripetano la festa” ha replicato serena allegra come non mai.
“Quale festa!” ha esclamato Rina.
“Oh, mamma! Marina non ti ha detto niente?”
“No, assolutamente no!”
“Beh, chiamala! Ti dirà tutto. Comunque che io e Lucio ci siamo messi insieme proprio ieri. Non ti dico cosa mi ha fatto! Roba da leccarsi i baffi o meglio le grandi labbra!” ed ha proseguito “Ciao mammy! Devo proprio andare! Baci, baci!” ed ha chiuso la telefonata.
Qualche settimana dopo i due ragazzi sono andati a trovare Rina.
Serena e Lucio erano in vacanza da Rina. La ragazza non vedeva la madre ormai da tempo poiché vivevano distanti ed i loro contatti erano solo telefonici oppure via Whatsapp.
Marina aveva dato loro l’auto per poter andare al mare, visitare i dintorni ed andare anche a divertirsi da qualche parte.
Già da quando erano in viaggio Serena scriveva messaggi WA in continuazione e già da subito Lucio aveva notato un cambiamento nei loro rapporti sessuali. Serena era diventata più sbrigativa e raramente veniva e, se ciò si verificava, aveva un solo orgasmo. Tutto ciò a Lucio è sembrato strano poiché lei veniva più volte. Ciò gli ha fatto pensare che Serena avesse qualche altro. Il pensiero è andato a qualche compagno di scuola oppure qualche ragazzo dato per dimenticato ma non pensava ad un amante maturo. Questi pensieri lo hanno portato a diventare sospettoso e controllare i suoi movimenti quando usciva di casa.
In uno di quei giorni in cui lui aveva il sospetto che lei fosse con qualche altro, si è trovato ad essere seduto nella sua macchina davanti alla villetta di sua suocera Rina. Lui sospettava che Serena avesse un’amante e ne ha studiato i movimenti, le telefonate e le uscite nonché i rientri a casa.
Per scoprire se quella fosse la situazione, ha chiamato Serena che già subito dalle prime parole sembrava che stesse sorridendo.
“Ciao tesoro. Sono con la mamma e stiamo facendo la spesa” gli ha detto al telefono ma lui si è subito accigliato ed ha risposto canzonando “No, non sei con lei! Sai perché? Sono seduto davanti alla casa di tua madre, la sua macchina è qui e so che ti viene sempre incontro quando fai la spesa per lei. Ora vado a bussare alla sua porta e così vedrò se è in casa!”
“No tesoro, aspetta!” Ma Lucio aveva già chiuso la comunicazione ed è andato a suonare il campanello per avere la sicurezza che Rina fosse in casa, lui sapeva che doveva arrivare alla porta prima che la sua ragazza potesse chiamare sua madre.
Rina era una donna piuttosto attraente, aveva avuto Serena da ragazzina all’età di sedici anni. Lucio non le aveva mai rivolto più della solita occhiata che può dare un amico figlio della più cara amica.
Arrivato alla porta ha premuto il pulsante del campanello e Rina sembrava lì pronta ad aprire la porta.
La vista della donna che gli apriva la porta di casa ha dato a Lucio la certezza che la sua ragazza aveva mentito.
In quel momento il telefono ha squillato e Rina si è guardata intorno un po’ impacciata. Lui ha indicato con la mano il telefono cellulare dicendo “Rina, è tua figlia Serena che ti chiama. Dille che mi vedi fuori, ma che non hai intenzione di aprire la porta perché sei déshabillé”
Lei ha guardato il ragazzo in modo strano ed ha suggerito “Dille che sto bussando, ma fai finta di non essere in condizioni di poter aprire”
La donna gli ha detto “Attendi qui!”
Lucio ha aspettato ed ha sentito il telefono smettere di squillare e poteva sentire la voce di Rina parlare al telefono in un’altra stanza.
Quando Rina è tornata ha confermato “Hai ragione, al telefono era mia figlia. Di cosa si tratta quindi questa segretezza e questi sotterfugi?”
“Penso che tu lo sappia” e Lucio ha continuato a raccontarle i suoi sospetti.
Quando ha finito di dire senza mezzi termini a sua suocera il motivo della sua presenza lì, Rina lo ha invitato ad entrare conducendolo direttamente in cucina dove si sono seduti ed hanno parlato di tante cose sia prima che durante una colazione di mezza mattina.
Rina ha ammesso di sapere che sua figlia lo sta tradendo con “un vecchio fidanzato del liceo”
“Ma perché?” ha chiesto Lucio “Andiamo d’accordo e lei dice che mi ama e le piace moltissimo il mio grosso cazzo”
Sentendo quelle ultime parole che le sembravano alquanto audaci, Rina è diventata rossa in viso per la sua schiettezza e per l’imbarazzo, poi ha detto “Serena me ne ha parlato e..” prendendosi un attimo di tregua “Dice che … beh, il suo pene non è grande neanche lontanamente quanto il tuo, quindi non è per questo che lo vede. Serena dice che le piace parlare con lui e loro parlano di cose diverse da quelle che lei fa con te”
“Beh, merda, bisogna che ne parli con lei!”
“Sì, va bene! Ma voi due, a quanto mi dice Serena, da un po’ di tempo parlate di macchine, biciclette e di viaggi, mentre con lui parla di arte e della sua musica”
“Non è che per caso sia Corrado? È lui quello che vede?»
“Sì, il suo nome è Corrado, ma non l’ho mai conosciuto”
Lucio ha scrollato le spalle con un gesto di disgusto.
“Serena mi ha parlato di lui tempo fa ed ho sempre pensato che fosse un vecchio corteggiatore ma mi ha anche detto che con lui c’erano stati uno o due baci” le ha detto sommessamente Rina.
Ma ora sembra che i baci siano andati un po’ troppo oltre. Mi sa che abbiamo finito noi due, intendo io e Serena. Nel mio futuro sicuramente ci sarà un’altra ragazza!”
“No, aspetta! Resta con lei, forse qualcosa si può sistemare. Tu sei un bel ragazzo ed hai due palle!”
Rina è ammutolita per qualche istante e Lucio ha notato che sembrava incapace di guardarlo in faccia.
“Forse potrei rimediare in qualche modo al modo in cui mia figlia ha dato il suo corpo con un altro ragazzo”
“E sarebbe?!” ha esclamato lui.
Rina è diventata rossa e se ne uscita con “Beh, suo padre era piccolo e mi sono sempre chiesta se… io provassi …. Beh, qualcosa con te, solo per rendermi conto, ecco!”
Lucio l’ha fissata restando a bocca aperta poiché non si sarebbe mai aspettato da lei parole che sottintendevano anche sesso.
“Quindi vuoi provare il mio cazzo, vero?” le ha chiesto con un sorriso ed uno sguardo che esprimeva felicità. Rina era diventata di nuovo rossa ed è riuscita a pronunciare “Si ma..”
“Ma cosa?” ha insistito Lucio
“Se ti piaccio, se andiamo d’accordo, allora possiamo continuare a farlo. Mia figlia può continuare a vedere il suo ragazzo in alcune occasioni e tu non rompi con lei”
“E Serena lo saprà? Mi pare che non meriti un trattamento così speciale”
“Preferirei che Serena non lo sapesse. L’hai già avvertita che stavi per bussare alla mia porta”
“Posso solo dirle che non hai risposto”
“Sì. Le ho già detto al telefono che non avrei aperto la porta e poi Serena può dirti che non le hai dato la possibilità di dire che mi eri venuta a prendere per uscire insieme”.
“Questo dovrebbe bastare “ ha concluso Rina sorridendo.
Rina l’aveva chiesto e Lucio arrapato dall’idea era contento di scoparla e l’avrebbe fatto alla grande.
“Prima vediamo come va a finire. Via i vestiti! Ha pensato.
“Prima andiamo in camera da letto” ha sentito dire a lei.
“No, facciamolo qui” ha replicato lui.
Avrebbe voluto spogliarla proprio lì in cucina dove avevano mangiato quasi sempre ed ora pensava a quante volte Rina e Serena si erano comportate in modo così innocentemente, facendo finta di niente, per chissà quanto tempo.
“Mi dici da quanto tempo Serena scopa quel ragazzo?” e nel fare la domanda Lucio ha lanciato un’occhiata alla sottoveste bianca ed al reggiseno abbinato.
Rina si ha sollevato il vestito sopra la testa e si è fermata.
“Circa, circa un anno, credo. Ma la cosa si è fermata quando Serena è venuta a stare lì da voi. Marina l’ha accolta bene e le ha dato ciò che a lei era necessario. Mi ha sostituito in pieno e so che le ha dato molti consigli grazie alla sua esperienza”
“dai, non perdiamo tempo. Lei starà per arrivare!” ha detto Rina che ha continuato “guardami le tette. Le ho avute sempre grandi”
“Allora levati quella sottoveste e il reggiseno!” ha sollecitato Lucio.
“Cazzo, che belle!” ha detto sorridendo felice Lucio quando le coppe del reggiseno sono apparse alla sua vista seguite dalle tette vere e proprie completate da grandi areole marroni con i capezzoli perfettamente centrati.
“Mi sa che le tue tette sono più grandi di quelle di tua figlia!” ha esclamato sottovoce Lucio palpandole, passando dall’una all’altra vedendo come i grandi capezzoli diventavano eretti.
“Bello da succhiare” ha detto dopo averne assaggiato uno.
“Adesso mi levo il perizoma” ha detto Rina e Lucio ha fatto un passo indietro guardandola tirarlo giù accompagnandolo fino alle caviglie e passandola fuori da prima un piede e poi dall’altro. Fatto ciò, ha assunse ancora una volta la posizione eretta.
“Non mi dire! Quella è una figa pelosa!” ha esclamato con molta meraviglia.
Ancora una volta Rina ha replicato “Non ho avuto motivo di tagliarli nelle ultime settimane ma, se a te piace, mi depilerò per te”
“sinceramente non so che dirti. Io ho visto sempre fighe depilate e credevo che così fosse anche la tua. Potrei decidere che mi piace pelosa. Non ho mai scopato con una donna che l’avesse come la tua” ed ha subito usato un dito entrando a sondare quella figa matura facendo sussultare la donna mentre la figa si stringeva attorno a quel dito.
“É stretta, sembra che la tua figa sia forse stata poco usata negli ultimi tempi!”
“Sì, non è stata utilizzata e, come ho detto, il padre di Serena l’aveva piccolo ma è riuscito a venirmi dentro ingravidandomi. Chissà che non riesca anche a te!”
“Voglio sentirti dire che il cazzo di quell’uomo era piccolo ed ora voglio essere scopata davvero bene da un ragazzo che ce l’ha grosso” ha detto Lucio che sembrava essere diventato un uomo adulto per ciò che riguardava la spigliatezza in campo sessuale.
“Sì. Voglio essere scopata da uno grosso come il tuo”
Lucio non ha fatto caso a quelle parole e non si è chiesto come mai Rina sapesse la dimensione del suo cazzo e delle sue prestazioni, ha ridacchiato facendo di nuovo scorrere le dita, prima una e poi due, su e giù nella figa.
Rina ha mugolato di piacere.
A lui era sempre piaciuta molto quella donna e non si sarebbe sentito in colpa se avesse scopato la madre della sua ragazza.
Poi, girandosi e continuando a tenere due dita nella figa, l’ha tirata in avanti dicendo “Andiamo nella tua camera da letto” e lei lo ha seguito guidata dalle dita nella sua figa.
Arrivati alla porta della camera da letto principale della casa sita nello stesso livello, Rina ha proposto “Andiamo nella camera degli ospiti?”
“No. Lì ho già scopato tua figlia più di una volta. Voglio scoparti sul grande letto king size che ahi nella tua camera così, mentre ti scopo puoi guardare il soffitto e pensare a quanto il mio cazzo sia così diverso da quello del tuo amante che ti scopava”
“Perché sei cattivo come me? Ora non sto più con lui. Ora mi piacciono le donne. Ti dirò che ho una compagna a cui tu sei simpatico. Sappi che ti vuole conoscere”
“Sono cattivo con te? Sono cattivo con te perché mantengo il tuo piccolo segreto di tua figlia?!”
“No, non volevo dire questo” risponde Rina e Lucio prendendo l’occasione al volo “Ho l’impressione che questo cazzo sarà troppo grande per te. Tua figlia a volte sopportarlo, a volte ed io non l’ho mai usato per scopare altre ragazze. Però ora dovrai essere tu a darmi la figa e resterà un segreto fra di noi. Non vorrei che mia madre lo sapesse” e dicendo ciò, Lucio si ha aperto i pantaloni e l’ha fatta mettere in ginocchio.
Rina ha spalancato gli occhi quando ha visto ciò che Lucio metteva in mostra. Il cazzo era enorme e rosso, sporgeva dal copro ben depilato del ragazzo e, a causa della curva, puntava verso l’alto.
“Oh!….. Serena non mi ha mai detto che era così!”
“allora, mia cara Rina, sappi che questo è solo una parte di ciò che le piace davvero. Infatti, se lo uso solo infilandolo solo a metà, riesco a stimolare molto bene il suo punto G e viene urlando come tu non immagini. Non te l’ha mai detto?”
“No. Serena non mi ha mai descritto i dettagli. Tutto quello che ha detto è che sei… grande”
“Beh, mi fa piacere che la mia ragazza sia felice di avere un bel cazzo a disposizione. Però ora voglio che ti metta in ginocchio, che lo prenda con entrambe le mani e lo succhi. Goditelo bene con le mani e la bocca prima che la tua figa venga devastata”
Rina non ha esitato a seguire il suo comando e si è di nuovo inginocchiata avvolgendo il cazzo con le dita di entrambe le mani e si è meravigliata di come ci fosse ancora uno spazio vuoto, poi, spalancando la bocca, se lo ha messo dentro.
“Oh, sììhh!! Immagino tu sappia come succhiarlo. Che bello! Passa con la lingua sulla cappella così come fa tua figlia!”
“Così?”
“Sì, così! Sappi che a causa della grossezza Serena non posso scoparla in bocca, quindi le ho insegnato a usare solo la lingua e girarci intorno”
“Sto facendo bene?”
Rina si è messa al lavoro con la lingua con entusiasmo.
Il cazzo è entrato in bocca ma non completamente, se fosse entrato maggiormente avrebbe trovato i denti ed il pompino sarebbe terminato.
Estraendo per un attimo il cazzo Rina ha detto “Va bene così. Penso di sentire che dtaia già uscendo un po’ di pre-sborra. Non è sborra vero?”
“No, no. Non è sborra! Vedo comunque che ti piace!”
“Ne stai facendo tanta e posso dirti che è buona” e si ha rimesso il cazzo in bocca.
“Allora ingioia tutto, ti farà solo bene!”
Lucio l’ha scopata in bocca per qualche minuto e Rina, volendo compiacere al ragazzo di sua figlia, ha succhiato il più possibile diventando sempre più eccitata.
Infine si è staccata e si ha passato una mano sulla figa dicendo “Lucio, per favore, possiamo farlo ora? Sono già eccitata e pronta. Ti confesso un altro segreto: ti ho pensato sempre. È passato tanto tempo ed ora non resisto più”
“Mettiti sul bordo del letto carponi”
Rina ha sospirato per la felicità ed i suoi occhi erano spalancati per l’eccitazione.
“Ok, Lucio, ma poi dopo, possiamo farlo alla missionaria, se non ti dispiace? A me piace baciare e sentire il maschio che entra in me mentre le nostre lingue sono unite”
“Quanto a baciarci possiamo iniziare a farlo subito!” ha replicato lui all’invito che senza darle tempo l’ha afferrata in diversi punti dei fianchi e poi portare le mani sulle sue tette e, dopo aver strizzato i capezzoli, le ha fatte scivolare giù intorno al corpo di Rina finendo sul suo sedere mentre metteva la bocca a contatto delle labbra. Rina ha mugolato nella bocca del ragazzo ed ha spinto il corpo contro il cazzo rigido quasi svenendo per l’eccitazione.
“Sì sì, facciamolo prima alla pecorina e poi se ti rimane qualcosa mi giro e mi potrai scopare anche da sdraiati”
Eccitata al massimo, Rina è saltata sul bordo del materasso e si è girata. Lucio non perso tempo ed ha osservato i peli della figa dividendoli per vedere chiaramente le grandi labbra che sembravano già aperte e larghe.
“Per quanto tu sia una ragazza e non più una teenager, sei ben messa e sei anche stretta!” ed ha infilato con lentezza la cappella tra le grandi labbra facendo pressione affinché Rina spingendo all’indietro il sedere si impalasse.
“Oh! sìhh, lo sento così bene! Aspetta tesoro, non troppo in profondità! Sì, ecco fatto! …. Entra lentamente, ecco! …. Ora vai più in profondità. Sì, così! Uhhh che bello! Mi stati riempiendo, lo sento tantissimo. Ora dai, scopami, usami, fammi ciò che vuoi! Sono tua!”
“Allora ti faccio venire e poi vedremo cos’altro posso inventare per farti godere”
Venti minuti dopo Lucio era sdraiato sopra di lei e si stavano baciando e lo facevano con un alto livello di passione. Il suo viso era lucido per il sudore e la guardava negli occhi.
Lei si è complimentata con lui “Oh Lucio, questa scopata alla pecorina è stata meravigliosa, è stata ancora meglio della classica. Non avrei mai immaginato che potesse essere così piacevole” ed ha ridacchiato.
“Cos’altro vorresti provare?” chiede lui “L’hai mai preso in culo?” e c’è stato un lungo silenzio ed infine Rina ha dato la sua versione “No, ma … se vuoi…”
Lei non voleva essere solo contenta, era anche ansiosa di compiacere a lui ed ha proseguito con una sola parola “Sì, ti voglio dentro. Vuoi che salga su di te oppure facciamo alla missionaria, che dici?” chiede lei.
“No, stai stesa sulla schiena e solleva le gambe, mettile sulle mie spalle oppure se riesci mettile dietro le braccia così potresti anche sgrillettarti ed io posso vedere il buco del tuo culo” e lui le per facilitare l’operazione le ha messo sotto un cuscino sotto la testa.
“Ecco fatto! Infilandolo in questo modo potremo baciarci mentre ti scopo nel culo”
“Puoi essere delicato nel farlo? Io non l’ho mai fatto e per me è la prima volta”
Mentre Lucio passava da una buco all’altro con il cazzo, Lucio sorridendo contento le ha detto ”Ti scoperò proprio come mi scopo quella troietta di tua figlia”
“Oh sì, che bello! Sì inculami per favore, lo voglio. È proprio ciò di cui ho bisogno”
Lucio ha guardato Rina ed ha mirato allo sfintere.
Rina era riuscita con una manovra rapida a mettere le gambe al di là delle braccia offrendo così sia la figa che il culo a Lucio. In quella posizione lei sapeva bene che non avrebbe potuto ritrarsi se avesse voluto ed era ben convinta che avrebbe potuto rimettere le gambe in posizione più naturale solo al termine della scopata in culo. L’idea do sentirsi inculata la eccitava in modo particolare ed attendeva che il cazzo la aprisse ed era inerme ad occhi chiusi, sembrava che avesse paura
Quando Lucio le ha spalancato il buco anteriore penetrando in profondità nella figa, Rina ha aperto gli occhi sorpresa pensando che lui sarebbe entrato da qualche altra parte. Di quella mancata penetrazione lei ne è rimasta contenta e Lucio le ha sorriso quando ha visto la gioia nei suoi occhi.
“Non sono entrato lì perché pensavo di poterti mostrare prima qualcosa per cui tua figlia impazzisce” e detto ciò Lucio ha inserito il cazzo fino a metà e usando la curvatura verso l’alto a suo vantaggio, così ha iniziato a scoparle Rina nella vagina.
“Oooh Uuuuuuh Uhhhhhh!! Oh cazzo che … è meraviglioso. Mi stai chiavando! Non posso crederci, sto per venire! Sììhhh! Sìhhh!” e Rina è venuta così forte così intensamente che uno zampillo è uscito dalla sua bagnando la pancia del giovane.
Rina per la prima volta in vita sua stava squirtando.
Pronunciando parole senza senso, l’intero corpo di Rina tremava mentre raggiungeva e si godeva il suo primo orgasmo al punto G datole da un cazzo enorme che, al momento, sembrava essere della dimensione perfetta per lei.
Lucio ha rallentato la monta e le carezze, quasi fermandole, perché gli pareva che Rina avrebbe avuto bisogno di un momento per riprendersi e riorganizzare i suoi pensieri oltre che il suo corpo proprio come avrebbe fatto sua figlia Serena se fosse stata la suo posto.
È stato quando Rina ha levato i gomiti da dietro le ginocchia per fermare le gambe in alto, ed ha lentamente iniziato ad abbassarle che è avvenuto lo shock.
“Eccomi!”
“Mamma!”
Sono state le due esclamazioni a voce alta di Serena. Se la prima era di felicità nel rivederla, la seconda era di sorpresa e di shock anche per lei.
“Mio Dio, no!” Rina ha girato la testa per guardare alle spalle di Lucio ed ha visto sua figlia in piedi sulla soglia.
”Cosa … cosa ci fai qui?”!!
“Nessuna madre dovrebbe fare una domanda del genere. La domanda è: cosa ci fai lì con lui!”
Lucio è stato veloce nel rispondere parlando prima che Rina potesse raccogliere i suoi pensieri.
“Sta facendo qualcosa per salvare il tuo rapporto con me. Piuttosto, dimmi un po’ tu, puttana traditrice!” e dopo un istante lungo un anno “Ora, non interferire con ciò che stiamo facendo. Puoi andartene, sederti lì e guardare, oppure unirti a noi. Dipende da te. Ma tua madre si prenderà cura di me finché continuerai a vedere quell’altro tuo ragazzo”
Serena non si aspettava una risposta simile ed è diventata pensierosa ma non riusciva a distogliere lo sguardo dai corpi nudi che aveva davanti agli occhi, le gambe di sua madre erano ancora su intorno alla vita del suo ragazzo e fra i due un cazzo enorme che era ancora inserito nella figa di Rina ancora larga e lucida di umori e pelosa.
Serena sembrava si fosse resa conto della gravità della situazione.
“Mamma, gli hai parlato di Corrado?”
Ancora sconvolta dallo shock e cercando di riprendere fiato dopo l’orgasmo Rina ha avuto la forza di dire a bassa voce “L’ha capito da solo. Ecco perché ha suonato alla mia porta. Gli ho detto che il nome è Corrado per confermare chi fosse l’uomo, ma abbiamo fatto un accordo, io e tuo marito”
“Avete fatto un accordo? Che cazzo di accordo avete fatto?”
“Sì, un patto. Gli do quello che vuole, o forse dovrei dire quello che voglio, e lui ti permette di continuare a vedere Corrado”
Serena è rimasta muta ed incredula in silenzio, la bocca spalancata perché non riusciva ad capire del tutto le parole della madre e poi “Hai fatto un patto! Un patto per farti scopare come stai facendo ora?”
Lucio ha risposto per Rina “Mi sembra chiaro quello che vedi. Se io e tua madre siamo accoppiati è perché lei voleva provare un cazzo grosso e, nel frattempo, ha salvato il rapporto fra noi due. Quindi o sei d’accordo o sei d’accordo e io non ti lascerò e potrai vedere ed uscire con Corrado”
Serena anche stavolta non è riuscita a rispondere ed ha cercato di assorbire nella sua mente ciò che stava accadendo.
Sua madre aveva Il cazzo di Lucio dentro di sé e loro due allacciati ed accoppiati erano lì, proprio lì davanti a lei e non cercando nemmeno di coprirsi e per di più Lucio ha ripreso a chiavare incurante dello sguardo di Serena.
Serena in silenzio ha osservato sia Lucio sia sua madre che ricominciava lentamente a prendere vita.
In appena un minuto o poco meno, i due stavano scopando, e ,da come sembrava, sua madre era sull’orlo di un altro orgasmo.
“Aspetta! Voglio stare con voi”
Con un grande sorriso Lucio smesso di pompare. Rina aveva le gambe sollevate appoggiate alle spalle del ragazzo e le stava usando insieme alle braccia per tenersi l’uomo sopra di lei mentre guardava sua figlia levarsi il vestito.
In realtà Serena si svestiva velocemente e sia Rina che Lucio l’hanno vista strapparsi il reggiseno ed il perizoma per la fretta.
In quel momento Lucio ha preso il comando attuando qualcosa che aveva pianificato.
“Va bene Serena! Vuoi partecipare? La prima cosa che devi fare è sdraiarti accanto a tua madre e aiutarla a succhiare il mio cazzo”
Non ci sono state discussioni quando Lucio è scivolato fuori dalla figa di Rina sdraiandosi accanto a lei sulla schiena. Rina ha fatto altrettanto girandosi rapidamente ed afferrando il cazzo eretto mentre sua figlia si spostava carponi dall’altra parte di Lucio.
“Ora entrambe prendetelo. Vedete, c’è tanto spazio per le mani di tutte e due” e le due donne hanno afferrato con le mani quel cazzo di dimensioni fuori dal normale.
“Oh, bene! Ora voi succhiate insieme la cappella e tu, Serena, dì a tua madre del mio cazzo, di come ti piace mentre lo succhi. Avanti, parla!”
“Mamma, guarda quanto è difficile passarci sopra la bocca. Hai visto quanto è grosso? Ci vuole tempo ma ti ci abituerai ma ti avverto, se dovesse venirti in bocca, ti affogherà, viene così tanto! È come un grande sorso quando sborra. Io non lo succhio fino in fondo perché non entra tanto nella mia bocca ma anche perché soffocherei per la quantità di sborra che produce”
Rina ha staccato la bocca per chiedere “Lo hai mai ingoiato? Per ciò che mi riguarda io non l’ho mai fatto!”
Lucio ha ridacchiato “Ah ah ah, non hai mai ingoiato sperma? Allora mi assicurerò che sia una delle cose che voglio che tu faccia, prima o poi. Ma …” e si è interrotto per guardare con un gran sorriso le due donne che avevano ripreso a lavorare sulla sua cappella scambiandosi qualche slinguata reciproca “Ma la prima volta che vengo, mia cara Rina, sarà nella tua piccola stretta figa. Chissà che non ti metta incinta!”
Quello era un pensiero decisamente depravato ma incredibilmente Serena sembrava essere d’accordo con annuendo con la testa senza distogliere la sua attenzione al pompino eseguito insieme alla madre.
Poi la ragazza ha parlato.
“Ti piacerà tanto a sentirlo venire dentro di te, mamma. Viene davvero forte e ti potrei godere ogni pulsazione. Penso che lo potrai sentire venire così bene perché la vestibilità della tua figa è veramente stretta ed aderente alle pareti interne”
“Esatto, barava Serena! Racconta tutto a tua madre. Succhiatemi il cazzo e studiatelo tenendolo far le mani e la bocca, Io intanto resto sdraiato qui e mi godo il fantastico pompino che mi state facendo”
Rina stringendo il cazzo “Guarda figlia mia come continua a fuoriuscire la sborrina. Sembra che ne abbia tanta!”
“lo so, mamma, so lo so bene, lo fa sempre, sia la sborrina sia le tonnellate di sperma che seguono” e le due sono ritornate a succhiare guardandosi negli occhi con sguardi di complicità e sorridendosi.
Serena parlò per prima, dopo che erano trascorsi quattro o forse cinque minuti.
“Mamma!”
“Sì, Serena?”
“Quando sono entrata nella stanza, eri, anzi avevi le gambe per aria e il modo in cui suonavi e il modo in cui appariva, il modo in cui Lucio ti accarezzava, sembrava che stesse usando il suo cazzo sul tuo punto G. È la verità? Dimmi che è vero?”
Rina ha sospirato profondamente temendo un sfuriata da parte della figlia passando dal succhiare all’accarezzare con la mano il cazzo di Lucio.
“Sì. Francamente non sapevo di avere un punto G finché Lucio non mi ha mostrato dove si trova. Non sono mai venuta così tanto le altre volte e soprattutto così a lungo” ed abbassando un po’ la testa “È stata … beh, è stata la cosa più intensa che abbia mai provato”
Serena ha sorriso ed ha replicato “Sì, e sono arrivata giusto in tempo per vederlo. In quel momento sono rimasto scioccata, ma allo stesso tempo mi ha eccitato sentirti gemere in quel modo e squirtare dappertutto. Mi dovresti togliere una curiosità: perché sei così pelosa sulla figa? Prima che io andassi all’università era perfettamente depilata ed era un compito mio farlo, ricordi?”
“Vero anche questo. Poi … beh è un’altra storia che ti dirò dopo e che non sai”
Entrambe le donne sono tornate a succhiare e dopo che erano trascorsi altri pochi minuti Lucio ha inventato qualcosa che avrebbe messo alla prova fino a che punto sarebbero andate una madre e sua figlia.
“Rina, Voglio che ti metta su di me guardando i miei piedi.
Non c’è stata discussione fra le due e neanche domande sul perché, tranne… “Così?” e nel parlare Rina ha messo la sua figa pelosa ad appoggiarsi al cazzo che stava imparando non solo ad amare, ma anche a desiderare senza impalarsi.
“Sì, così! Ora porta le gambe in avanti, sostieniti con le braccia e stenditi su di me in modo che possa vedere la tua schiena. Non aver paura, ti tengo io da dietro, al più di stenderesti di spalle sul mio petto”
Rina ha fatto come detto e, stendendosi, Lucio l’ha abbracciata tenendola per le tette.
“Ora divarica le gambe e tu, Serena, mettiti in mezzo alle sue gambe e leccala, succhiala mentre io la scopo in culo”
Ne è seguito un lungo silenzio e, poiché Rina non ha protestato per l’imminente inculata, Serena si è sentita in dovere di parlare.
“Lucio, amore mio, per favore! Non l’ho mai fatto a una donna ed ora mi dici che dovrei farlo a mia madre!”
Era una richiesta falsa. Infatti Lucio sapeva bene che la sua ragazza lo aveva già fatto ma lei ignorava che lui lo sapesse
“Esatto Serena, devi leccarle la figa mentre la scopo in culo. Se non lo hai capito, la vorrei inculare mentre tu la lecchi così il mio cazzo e la tua lingua daranno a tua madre un orgasmo che spero sia ancora di più intenso allora quello che le stavo dando quando ci hai scoperto”
Di nuovo Serena cercò di chiedere indecisa ed apparentemente, ma falsamente, esterrefatta “Mamma? Lucio ti vuole inculare!”
Per la prima volta Rina sembrava tornata sulla terra ed ha fatto sapere a sua figlia cosa volesse.
“Fallo, Serena! Ho coperto le tue infedeltà per tanto tempo e dopo tutto ciò che abbiamo fatto insieme non vorrai non fare ciò che abbiamo fatto altre volte! Dai, su da brava, poggia le tue labbra e poggia la bocca sulla mia figa!”
E questo doveva essere un segreto per tutti ma allo stesso tempo doveva essere ciò che i tre avrebbero fatto nei loro incontri futuri.
Serena ha leccato e titillato il clitoride di sua madre mentre il suo ragazzo ha riempito con il cazzo la figa da cui circa 20 anni prima era spuntata fuori una bambina il cui nome ora era Serena.
L’orgasmo di cui Rina avuto è stato incredibilmente più intenso di quello a cui sua figlia assistito altre volte prima di allora e le due, lasciandosi andare alla loro libidine e lussuria di donne in calore dedite a rapporti incestuosi si sono scambiate di posto più di una volta poiché Serena voleva provare l’intenso piacere di cui aveva goduto sua madre e non solo, ha così provato anche lei ad essere inculata da Lucio.
Per Serena è stata la prima volta di un grosso cazzo in culo, proprio di quel cazzo che lei aveva pensato che mai e poi mai avrebbe dilatato lo sfintere senza subire rotture con dolori lancinanti.
L’esperienza si è chiusa con il ritorno a casa di Lucio e Serena che avevano tanti segreti in comune e comunque con due nuovi amanti: Rina e Corrado.
Al momento della partenza Serena alla madre con un sorriso ha sussurrato un consiglio “Depilati la figa. Mi piacevi molto di più quando l’avevi liscia” ed allontanandosi “Vienimi a trovare, ci divertiremo tutti insieme!”
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…