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Valeria
Il ricordo di una vacanza, nomi e la descrizione dei luoghi è di pura fantasia.

Aveva organizzato tutto lei, attraverso una sua conoscenza aveva preso contatto con un’agenzia del posto che affittava delle casette indipendenti sulla costa, il prezzo era ottimo, per essere il mese di luglio e luogo di vacanze: ovviamente il prenotare con un buon anticipo sul tempo fece la differenza, tanto che personalmente mi sentii un po’ troppo vincolato, ma lasciai correre.
Tra me e Valeria il rapporto di coppia si era interrotto l’anno prima, ma eravamo rimasti molto intimi, ovviamente non ci si frequentava spesso come prima, sporadicamente ci incontravamo per una pizza o per un cinema, oltre che sentirci molto spesso al telefono per raccontarci qualsiasi cosa ci stesse capitando. Lei ha un carattere a volte insicuro con una dose molto elevata di testardaggine, è rancorosa e un po’ vendicativa, io tutto sommato non sono rancoroso, mi lascio abbastanza scivolare tutto dietro le spalle, ma a testardaggine non sono da meno: il risultato di tutto questo si traduceva in momenti di burrasca e musi lunghi, ad altri ricchi di complicità e passione, per tanto ritenevo che il nostro allontanamento, per vedere il bicchiere mezzo pieno, avesse contribuito ad esaltare gli aspetti più positivi tra noi, seppellendo le piccole incomprensioni di tutti i giorni. Quando lei mi propose questa vacanza ne fui felice, temevo che non riuscissimo ad avere una convivenza serena per tutti quei giorni sotto lo stesso tetto, ma confidavo nella novità, nel divertimento e nell’intimità che inevitabilmente si sarebbe creata.
Io molto curioso del posto, iniziai ad interessarmi,non era certo Porto Cervo, ma questo poteva solo farmi piacere, da sempre odio i luoghi troppo affollati.
La località si chiama Porto Pino, spiagge di sabbia bianco avorio e dune fantastiche, la ricerca su Google mi stava esaltando e non vedevo l’ora di partire. Il viaggio era da fare rigorosamente in macchina, il traghetto ci avrebbe lasciati ad Olbia e da lì tutta in macchina fino all’estremo sud.. un bel viaggetto, in quella occasione scoprii che le autostrade in Sardegna erano gratis, ovvero super strade a scorrimento veloce.
Due mesi dopo l’organizzazione del viaggio, partimmo con un entusiasmo avventuriero, io mi portai 4 cose da vestire, tre costumi e tutto l’occorrente per godere dei fondali della costa. Valeria, come tutte le ragazze che ho conosciuto, si fece mille problemi, tanto da provvedere a nuovi acquisti, ma questo non mi dispiaceva affatto, non tanto per come avrebbe voluto vestirsi in vacanza, ma per la voglia che aveva di rendere questa vacanza indimenticabile. Da buon maschio disinteressato ai particolari non mi venne neppure in mente di chiedere cosa avesse acquistato, Valeria non era mai stata una ragazza molto alla moda, piuttosto abbastanza pratica, non che si vesta male, ma tende ad avere in dosso sempre la solita tipologia di vestiti, jeans, magliette, giubbini.. anche sull’intimo è abbastanza ordinaria, mutandine e reggiseni di normalissimo cotone, che vanno bene per ogni occasione.. dice..
Caricate le borse per il viaggio andammo ad imbarcarci e dopo un viaggio estenuante di 12 ore, arrivammo ad Olbia, la mia idea era quella di dormire per l’intero viaggio in modo da avere le giuste energie per guidare lungo la strada che ci avrebbe condotti a destinazione, ma così non fu, perché tra il mare agitato e l’impazienza di arrivare, stetti tutto il tempo sveglio..
Dopo 5 ore di strada, condita da soste per caffè e sbagli di direzione, arrivammo finalmente al cartello che indicava Porto Pino, quello era il momento di prendere il telefono e contattare la persona di riferimento dell’agenzia che ci avrebbe dato delle indicazioni per arrivare all’alloggio, ma fortunatamente la persona in questione fu molto gentile e ci venne a prendere, a detta sua, avrebbe perso più tempo a spiegarci la strada che farla lui stesso. Dopo circa 20 minuti vedemmo arrivare un uomo sulla sessantina, al volante di una Mehari arancione completamente senza cappotta, tutta impolverata di terra delle strade secondarie: scendemmo per presentarci e venimmo subito raggiunti dalla sua favolosa ospitalità..
Piacere Bruno, ci disse e noi di conseguenza, piacere Marco..piacere Valeria.
Bruno, alto e magro, era vestito da uomo sempre in vacanza, pantaloni di lino chiari e camicia sempre di lino marrone chiaro, capelli brizzolati sul lungo con occhiali da sole, a detta di Vale, un bel tipo.. lei non perdeva occasione per esternare le sue impressioni e anche in questo caso lo fece senza problemi, tanto più che ufficialmente eravamo una coppia di amici in vacanza..
Seguimmo Bruno e la sua Mehari per una lunga strada secondaria sterrata, e dopo 10 minuti arrivammo ad un gruppo di case vacanze molto carine, sembrava un mini villaggio turistico. I fabbricati erano disposti in modo razionale, tutti indipendenti, ognuno aveva in suo giardino recintato da muretti a secco, rimasi colpito dall’ordine di queste piccole villette, un posto da favola..
Anche Valeria rimase molto impressionata e come scesa dalla macchina inizio a manifestare il suo stupore a Bruno, che dopo aver parcheggiato alla francese la sua Mehari, ci venne incontro per condurci in casa. Entrammo e notai subito un arredamento abbastanza artigianale, cucina in muratura e armadi vecchio stile, porte di legno d’epoca e sanitari anni 70.. ma tutto ordinato e pulito. Sicuramente il pezzo forte era il piccolo giardino e la vista sul litorale, anche se il mare era un po’ distante… mentre mi occupavo di scaricare i bagagli dalla macchina, Valeria si faceva spiegare da Bruno tutto quello che c’era da sapere per non avere problemi, luci, utenze, ecc. Bruno ci spiego che era il proprietario di tutte le cinque casette che vedevamo, le gestiva per quello che riguardava la manutenzione e si rendeva disponibile anche per accompagnare gli ospiti in caso di bisogno…praticamente un tutto fare, l’agenzia faceva da tramite solo per la parte burocratica. Con noi si dimostrò subito molto amichevole ed ospitale, ci disse che in quella settimana non aveva ricevuto altre prenotazioni e che quindi eravamo i soli presenti, a parte lui che viveva tutto l’anno nella villetta più grossa, sempre nello stesso ambito. Rimasi colpito dal tipo di vita che faceva quest’uomo, quasi con un pizzico di invidia… vivere tutto l’anno in un posto di mare fantastico e un po’ selvaggio, con un’attività di case vacanza che sicuramente gli dava da vivere bene..
Il luogo e la situazione era meglio del film che ci eravamo fatti in attesa di arrivare, Valeria iniziava a gasarsi e farmi presente che aveva pensato ed organizzato lei, voleva sentirsi dire brava, voleva salire sul piedistallo, ma io non lo feci, le dissi che aveva avuto fortuna e di non elogiarsi troppo… comunque fini tutto in una risata dietro al solito menaggio.
Io stravolto diedi una facciata sul letto abbastanza duro e Valeria con me, dormimmo credo per un paio d’ore per poi organizzarci il tardo pomeriggio e la sera, doccia, costumi ed il poco necessario per esplorare la spiaggia ad un kilometro da casa, l’idea era quella di andare con la macchina ma guardando meglio il posto convinsi Valeria ad andare a piedi.. promettendole che avrei portato io crema, asciugamani e bottiglia d’acqua. In effetti ci facemmo una bella sudata, sotto il sole e lungo questa strada sabbiosa e molto improvvisata, arrivati in prossimità di una duna a poche decine di metri dalla battigia, non potei non notare la Mehari di Bruno e rimasi incredulo su come fosse riuscito ad arrivare fino li senza insabbiarsi.. a quel punto Valeria mi disse: al ritorno mi farò dare un passaggio da Bruno anche se dovessi rimanere aggrappata al cofano… io ovviamente sorrisi e senza aggiungere altro ci dirigemmo verso lo stupendo mare. Arrivati a pochi metri dal lembo compatto di sabbia bagnata dall’acqua, gettai il misero zainetto e senza fermarci ci tuffammo, come in un bellissimo sogno, acqua fresca ma non fredda, leggermente mossa ma praticamente calma ed il tutto servito da una leggera brezza. Dopo il meritato relax iniziammo a guardarci intorno, Valeria, pensando al ritorno, si preoccupo di capire dove potesse essere Bruno, in effetti la spiaggia era deserta, mi sembrava strano che nessuno avesse colto l’occasione di godere di tanta bellezza e mi sembrava pure strano non vedere Bruno in quella distesa di sabbia. Nel frattempo ci sdraiammo sul bagnasciuga a prendere il sole godendoci il momento, Valeria si mise non lontano da me completamente sdraiata ed incurante di sporcarsi i capelli biondi, che dopo bagnati sembravano anche più mossi, aveva un normalissimo costume nero due pezzi, pelle un po’ abbronzata ma sicuramente da proteggere: una bella donna di 40 anni! Dieci minuti di quella pace mi addormentai, non so per quanto ma venni svegliato da un vociferare ed alzai la testa, era Bruno che parlava con il suo vocione e Valeria che interessata seguiva i suoi discorsi. Bruno con questa sua aria elegante ma anche scazzata, aveva un costume fatto a pantaloncino mezza coscia e un cappello di paglia, i soliti occhiali da sole ed un’abbronzatura invidiabile, mi avvicinai per seguire il discorso e subito mi salutò dicendomi che era pericoloso addormentarsi al sole senza esserci abituati.. a tal proposito ricordati a Valeria di proteggersi e le diedi la crema solare prendendola dallo zaino: lui aggiunse che era un’ottima idea, almeno per i primi giorni. Lasciai loro ed i loro discorsi e mi feci una bella nuotata, mi allontanai un centinaio di metri e quando mi girai verso la spiaggia vidi Valeria sdraiata a pancia in giù e Bruno che le cospargeva la crema solare su spalle e schiena.. pensai subito che doveva essergli proprio simpatico, perché di solito preferiva fare da sola.. rimasi disteso in acqua per numerosi minuti godendomi l’ondeggiamento del corpo sull’acqua, mi dispiaceva pure che Valeria non godesse di quel momento insieme a me, così ripresi un movimento di braccia per ritornare a riva: che spettacolo! Ho sempre pensato che il giorno più bello della vacanza è il primo, e questa volta si stava dimostrando eccezionale. Arrivato a riva mi avvicinai a loro e mi sedetti, Valeria era sul suo asciugamano con Bruno intento a raccontargli del posto e qualcosa della sua vita, non mi sembrava uno pieno di se, raccontava esperienze di vita in quei luoghi, per altro ci disse che in quel pezzo di spiaggia non c’era nessuno perché confinava con il suo vasto terreno e che tutti quelli che avevano case intorno avevano comunque un loro potenziale spazio per godere del mare, anche se era una regola non scritta.. chiunque poteva andare ma nessuno ci andava. A quel punto dissi: ma allora in teoria potremmo stare anche senza costume senza essere visti.. lui a quel punto ci confesso che molto spesso prendeva il sole nudo ma che quel giorno, non sapendo come comportarsi con noi, si era astenuto. Valeria aggiunse subito che anche se non c’era nessuno, per lei non era una buona idea, poteva considerare al massimo in topless. Cambiando discorso Bruno ci disse che c’era un ristorantino a pochi chilometri dove si mangiava benissimo con pochi soldi e che se avessimo avuto piacere, saremmo stati suoi ospiti la sera stessa. Con Valeria ci guardammo e lei senza aspettare un mio assenso accetto l’invito, a patto che ci avesse dato un passaggio verso casa. Ovviamente scoppiammo tutti in una risata e dopo aver raccolto le poche cose ci avviammo verso la macchina di Bruno. Sulla strada del ritorno domandai come riusciva ad avvicinarsi al mare con la macchina senza insabbiarsi, lui mi rispose che era merito della Mehari e che non avrebbe saputo come farne a meno.. praticamente un’amica insostituibile..
Arrivati a casa ci demmo appuntamento alle 20 nel cortile in comune alle villette. A turno Valeria ed io sotto la doccia e dopo il phon ci raccontammo le sensazioni della giornata..
Lei con estrema soddisfazione mi disse che era contentissima del posto che “lei” aveva scelto, ebbe pure delle parole di riguardo per Bruno che si stava dimostrando carino e disponibile, tanto che le sembrava scortese rifiutare l’invito al ristorante.. ed aggiunse: se preferisci farti un piatto di spaghetti, resta pure a casa, vado io.. facendomi l’occhiolino.. a quel punto incuriosito le chiesi: ma ti piace Bruno? E lei mi rispose: è una persona gradevole, mi fa sentire a mio agio e non sta facendo niente che mi faccia pensare male, parlando gli ho detto che noi siamo amici in vacanza e che veniamo da Busalla. Pensi che gli ho detto qualcosa che non va?

Io: no anzi penso che avresti potuto raccontare anche di più, mica siamo dei fuggitivi, solo che questo tuo modo con lui mi è sembrato fin troppo amichevole…

Lei: non vorrai mica fare il geloso vero? Non ci crederebbe nessuno. Ti è sembrato strano che gli permettersi di cospargermi la schiena di crema!? La prossima volta fallo tu, così ti sentirai meglio..

Insomma, stavamo entrando nella fase di battibecco e per buonsenso lasciai perdere il discorso, aveva ragione su tutto, non potevo controbattere nulla che rientrasse in linea con la coerenza dovuta.
Mi vestii velocemente ed attesi l’ora, Valeria impiego più tempo e quando la vidi uscite dalla camera rimasi scioccato:

Lei: ti piace? L’ho comprato su internet e stranamente mi va perfetto, ho preso anche questi sandali con zeppa ma senza tacco
in tinta al vestito.. dai dimmi, come mi sta?

Si era comprata un abito con balze sulla lunghezza, schiena abbastanza scoperta, attillato sul busto e da legare dietro il collo con un fiocco. Valeria è alta 170, magra come una modella con una buona terza di seno, con questo vestito nero a le zeppe in tinta, faceva un figurone… l’unica cosa che trovai inappropriato fu il reggiseno in vista sulla schiena e con tono molto pacato le dissi:

Vale, stai veramente bene hai fatto un acquisto che non credevo possibile avresti fatto, non ti ho mai vista così, solo che ci sarebbe una cosa che proprio non si può vedere. Il reggiseno.. quando sei girata di schiena è in bella mostra, per tanto se vuoi fare 31, toglilo… intanto il vestito ti fascia bene e non ti sentirai in imbarazzo.

Lei: forse hai ragione, aiutami..

Così le slacciai il vestito intorno al collo, lei abbasso il vestito ed io slacciai il gancetto. Una volta risistemato il nodo del vestito si girò e mi disse:

Valeria: Adesso va meglio?

Io: si sei perfetta, andiamo..

Non le dissi più nulla ma a vederla camminare si vedeva subito che sotto il vestito aveva le tette libere, si muovevano a 360 gradi ed era uno spettacolo.
Uscimmo da casa e ci avvicinammo alla macchina di Bruno, faceva caldo e non vedevo l’ora di prendere un po’ d’aria lungo il viaggio, lui ci saluto amichevolmente e fece i complimenti a Valeria per il suo vestito.. lei senza farsi accorgere mi diede un pizzicotto come voler sottolineare la sua eleganza..si sentiva fica ed apprezzata, ero contento per lei.
Saliti sul Mehari con Bruno alla guida, lei dietro ed io davanti partimmo alla volta del ristorante, dopo circa 20 minuti arrivammo a destinazione e il posto ci sembrò subito molto accogliente ma anche molto spartano, piccolo, con più tavoli fuori che dentro, ovviamente noi decidemmo per stare fuori in ampia terrazza coperti da una tettoia in legno tipo farwest. Eravamo affamati, il titolare arrivo con il classico grembiule e con fare amichevole saluto Bruno, il quale contraccambio’ il saluto alzandosi dalla sedia, ci presentò e ci disse che la cosa migliore che potevamo mangiare era la frittura di pesce della casa. A quel punto anche noi ci unimmo alla scelta di Bruno ed il titolare fece portare del vino bianco come aperitivo proveniente da un vigneto di sua proprietà, riempimmo i bicchieri e brindammo alla nostra vacanza. Ero curioso di vedere Valeria bere il vino, lei che era sempre stata morigerata nel farlo, ma eravamo in vacanza e penso che avesse messo in conto di fare anche questo.
Le pietanze arrivarono e Bruno fece portare un’altra bottiglia di vino che nel frattempo era finito, devo dire che era buonissimo, leggermente frizzante e frasco di cantina.. anche Valeria apprezzava, era già al secondo bicchiere ancora prima di consumare il cibo, iniziammo a mangiare tra discorsi di lavoro e curiosità del posto, Bruno era sicuramente di compagnia, aveva un modo di raccontare molto avvincente e sia io che Valeria seguivamo il filo senza mai avere un attimo di stanchezza.
La frittura di pesce rigorosamente fresco, era molto abbondante, tanto che Valeria non riuscì a finire il suo piatto, io e Bruno divorammo tutto e per finire ci accontentammo di un caffè con grappa del luogo: sapevo già che mi sarei alzato dalla sedia in modo insicuro, ma la grappa ci stava, almeno per noi maschietti. A quel punto Bruno si alzò ed entro nel locale per andare a pagare, uscì poco dopo dicendo: che ne dite se andassimo in un locale qui vicino, il gestore è un mio amico ed il posto è molto carino. Io sinceramente avrei potuto anche buttarmi sul letto e farmi una tirata fino all’indomani senza nessun rammarico, ma Valeria mi guardo e disse:

andiamo? Dai non fare il moribondo, Bruno ha voglia di andare e noi non possiamo rovinargli la serata..

Ormai erano le 21,30 in teoria avrebbe potuto accompagnarci a casa e andare dove voleva senza problemi, ma non volevo fare questioni, per tanto decidemmo di proseguire la serata in questo locale di cui non avevo ancora ben capito la natura. Ci alzammo e ci dirigemmo verso la mitica Mehari, per me era già un divertimento quello.. così scoperta e così molleggiata, tanto che decisi di mettermi a sedere dietro, Bruno aveva bevuto come me e sembrava non avesse toccato una goccia, Valeria era brilla, rideva per delle cazzate ed aveva l’occhietto languido.. insomma, ci stavamo divertendo..
Dopo un po’, non saprei dire quanto e che direzione avessimo preso, arrivammo in un luogo abitato, Bruno svolto in una via laterale e si fermò. Scendemmo tutti dall’auto e dopo pochi passi entrammo in questo locale attraverso un giardino di pertinenza, dentro c’era molta gente e non mi spiegavo da dove fossero usciti, Bruno mi disse che venivano anche da distante, facevano musica dal vivo e si poteva anche ballare.. da quello che sentivo il genere era anni 80 ma anche qualcosa di più moderno, presi Vale per mano e iniziammo a camminare tra la gente, entrammo all’interno e seguendo Bruno ci dirigemmo verso il bar. Bruno salutò il barista e poi si soffermo 2 minuti a parlare con un’altra persona che immaginai fosse il famoso amico titolare, Valeria iniziava a dondolare sulle ginocchia per seguire il ritmo della musica ma facilmente perdeva il sincronismo e finiva per strusciarsi contro di me.. che spettacolo, ero eccitato come un ragazzino a sentire i suoi seni sul mio petto, e per non farmi mancare nulla la sorreggevo per i fianchi ma anche un po’ per le natiche. Lei non mi disse nulla, tranne sussurrarmi in un orecchio che a casa avremmo fatto i conti. Ovviamente era una battuta, ci piacevamo e durante la nostra vacanza sapevamo entrambi che saremmo finiti per fare sesso come ai vecchi tempi..e forse anche meglio…
Mentre mi godevo la fisicità di Valeria, arrivo Bruno, prese Valeria per mano e inizio a ballare con lei, io rimasi aderente al bancone del bar abbastanza affollato, a guardare loro ballare, ero come affascinato, ma anche brillo…trascorsi 10 minuti Valeria volle fermarsi, probabilmente anche lei provata da tutto un po’, si avvicinò con Bruno il quale ci chiese se preferivamo sederci in sala o in giardino.. lasciai decidere loro ed optarono per rimanere dentro, Bruno prese Valeria per mano e fece strada, fortunatamente trovammo una panchetta ad angolo con un tavolo in un’area del locale defilata, giusto per parlarci e capire a discapito della musica.. ci sedemmo io da un lato e Valeria sull’altro lato della panca, Bruno si mise in mezzo, dopo poco arrivo una ragazza giovane che vedendo Bruno lo saluto amichevolmente e chiese cosa volevamo da bere..
Bruno: gintonic
Io : gintonic anche io
Valeria rimase un po’ a pensare e alla fine decise per un gintonic anche lei…non potevo crederci, probabilmente era la prima volta in vita sua che ne beveva uno, ma non le feci notare nulla.. dopo poco arrivo la ragazza con le consumazioni, chiesi quanto le veniva e lei mi disse che ci saremmo regolati dopo. Ci rimasi ma poi Bruno mi spiego che essendo spesso li godeva di una buona fiducia da parte del personale. Ci raccontò dell’amicizia che c’era con il proprietario, erano amici fin da ragazzi e si continuavano a frequentare ancora a distanza di tanti anni, avevano fatto vacanza, affari di lavoro, si aiutavano nel bisogno, quasi un rapporto fraterno..
Valeria ascoltava senza fare domande con un gomito sul tavolo e reggendosi la testa, pensai che era cotta e che si sarebbe addormentata di lì a poco, Bruno se ne accorse e le fece una carezza sulla testa, lisciando i bellissimi capelli biondi, lei vedendo il suo gesto si avvicinò e gli appoggio la testa sulla spalla facendo aderire il suo corpo contro il suo. I suoi seni liberi sballonzolavano al minimo accenno di risata o di movimento, a tratti toccando lui sul petto. Bruno mi guardo e mi fece cenno che era un po’ ubriaca e sarebbe stato meglio che non bevesse più, lei non disse nulla, rimase in quella posizione comoda con gli occhi chiusi. Io finii il mio gintonic e dissi a Bruno che dovevo andare al gabinetto, lui mi disse da che parte era ed io mi avviai.. nonostante le indicazioni dovetti chiedere a qualcuno e alla fine entrai da un unica porta da dove si accedeva ai due bagni uomo donna, spazioso e ben attrezzato. Finito il bisogno mi diedi una lavata alla faccia ed uscii, mi trovai nuovamente in quella bolgia e proseguii verso il tavolo. Mentre mi avvicinavo notai che Bruno e Valeria erano molto vicini, Valeria aveva sempre la testa sulla spalla di Bruno ma si era messa di traverso verso di lui, Bruno continuava ad accarezzarle i capelli con una mano, e solo dopo essermi seduto vidi che aveva l’altra mano sulle coscie scoperte di lei.. Valeria era tranquilla e sorridente, per niente infastidita dalla confidenza che Bruno si stava prendendo, sedutomi al tavolo chiesi a Bruno se voleva ancora bere e lui mi rispose che gli avrebbe fatto piacere un altro gintonic, così mi alzai ed andai a prendere al bar, intanto cercavo di tenere d’occhio la situazione che a tratti vedevo ed a tratti no, qualche minuto e fui di ritorno con due bicchieri e la paranoia di rovesciarli, mi sentivo un po’ ubriaco ma potevo farcela, arrivato al tavolo vidi Valeria che abbracciava Bruno, stavano scherzando e lei oltre a ridere per niente, provocava con la sua fisicità, si accostava a lui, scopriva con movimenti voluti le gambe per mettere in mostra le coscie, inutile dire che Bruno si sentiva il gallo della situazione e sono sicuro che tutto questo lo eccitava. stava al gioco e senza farsi pregare le accarezzava la schiena nuda, giocava con il suo bellissimo vestito minacciandole di slacciarle il nodo dietro il collo se non faceva la brava, insomma…un bel momento di gioco misto ad eccitazione. Mentre osservavo rapito quella situazione, lui mi ringrazio e Valeria accorgendosi che ero tornato mi chiese di dare un sorso al mio bicchiere.
Io le dissi che sarebbe stato meglio che non bevesse più e lei per tutta risposta prese il bicchiere di Bruno e fece un sorso, poi alzandosi in piedi disse:
Devo andare in bagno, Bruno mi accompagni?
Lui le rispose di sì ed andarono.. non mi aveva chiesto di accompagnarla per un motivo molto semplice, le avevo fatto la morale sul bere e quella sera non ne voleva sapere e probabilmente con Bruno si sentiva tranquilla. Dopo 5 minuti che erano andati e che mi guardavo intorno, mi alzai ed andai a curiosare in giro, ovviamente mi diressi verso i cessi e cazzeggiando rimasi lì intorno, cercando di capire dove erano finiti. Ad un tratto li vidi uscire dalla porta, si fermarono e Bruno abbracciandola per i fianchi le diede un bacio sulla bocca, lei mi sembrò un po’ spiazzata, ma quando lui riavvicinò le labbra alle sue per un secondo bacio, lei gli mise le braccia al collo e si lasciò andare assecondandolo. Valeria con quelle scarpe a zeppa era quasi alta come Bruno, lui le cingeva i fianchi e la stringeva a se, mentre lei con le sue lunghe braccia gli accarezzava i capelli, si baciarono senza staccarsi per qualche minuto, appoggiandosi ad una parete del locale tra l’indifferenza di chiunque..tranne la mia. Andai a sedermi al tavolo dove avevo lasciato le consumazioni, presi il mio bicchiere e lo bevvi di un sorso, sapevo che non potevo pretendere nulla da lei, ma la situazione che avevo visto un po’ mi dispiaceva. Comunque decisi di non entrare in merito e lasciar correre Valeria nella direzione che preferiva…
Loro arrivarono al tavolo subito dopo di me, lei davanti che sbandava e lui dietro pronto a tenerla, si fermarono rimanendo in piedi e Valeria mi disse:

Vado a fumare una sigaretta fuori in giardino, tu che fai?

Io: rimango qui seduto per 10 minuti, mi gira un po’ la testa e non ho voglia di fumare.
Valeria prese una sigaretta e con Bruno si diressero fuori dal locale, il giardino era abbastanza frequentato e c’erano diversi tavolini con sedie, nonché panchette disposte a margine di alcune aiuole, molto carino e bene illuminato. Il tempo di una sigaretta trascorse velocemente e non vedendoli rientrare decisi di raggiungerli, uscii ed iniziai a cercarli, dopo aver girato per tutto il giardino senza trovarli, la ragazza del servizio ai tavoli che ci aveva serviti, mi vide e mi chiese se andava tutto bene, così approfittai per chiederle se aveva visto Bruno, così lei mi disse che lo aveva incontrato 10 minuti prima dietro il locale, la parte meno illuminata..e mi indicò la strada, così andai a vedere, non mi sembrava il caso di chiamarli, non volevo attirare l’attenzione dei presenti, girato l’angolo del fabbricato, mi persi nel buio, tanto che dovetti fermarmi per abituare la vista, rimasi fermo qualche minuto e nel mentre sentii la voce di Valeria chiedere a Bruno se c’era da sedersi:
Guardando nella direzione delle voci iniziai ad inquadrare le loro figure, erano appoggiati ad una vecchia balaustra di marmo ed erano intenti a baciarsi, sentivo schioccare le loro labbra per poi cadere tutto nel silenzioso bacio profondo, lui la stringeva a se con vigore, i loro corpi aderenti e le loro mani si perdavano nei punti più nascosti, lui le alzò il vestito alla ricerca delle sue mutandine e lei molto accondiscendente cercava la cerniera di Bruno, l’eccitazione di quella scena mi pervase, Valeria si stava scoprendo molto più disinibita di come la conoscevo, probabilmente grazie alla complicità dell’alcool..
Bruno la prese e la fece sedere sopra la balaustra continuando a baciarla, con entrambe le mani le sfilo le mutandine e per non perdere le mise in una delle sue tasche dei pantaloni, alzò la gamba sinistra di Valeria ed iniziò a massaggiarle la fica, lei abbracciò le spalle di Bruno continuando a limonare profondamente, ma gli effetti delle mani sapienti e navigate del suo nuovo amico non le lasciarono scampo: si staccò dalle sue labbra ed iniziò ed emettere suoni di godimento, teneva la bocca aperta e gli occhi chiusi, lui sentendola così coinvolta accelero il ritmo delle sue dita nella vagina che lei assecondo completamente allargando di più le gambe . Bruno era un uomo navigato, la sua simpatia e le sue buone maniere nascondevano in parte la sua abilità di sciupafemmine, probabilmente Valeria era l’ennesima donna che vedendo davanti a sé un uomo tranquillo e per bene, aveva abbassato le difese: non voglio dire che non fosse convinta di quello che faceva, ma penso che in altra situazione sarebbe stato diverso..comunque si stavano divertendo e per Valeria come per me, il sesso era sempre stato al primo posto.
L’amplesso di Valeria era ormai vicino, teneva le gambe sempre piu aperte e Bruno sembrava essere instancabile, si sentiva il suono delle dita sulle labbra fradice , lei godeva come non l’avevo mai vista, gli diceva di non fermarsi e dopo un breve silenzio emise un lungo verbo di godimento, chiudendo le gambe e stringendosi a lui con tutte le sue forze. La scena a cui avevo assistito aveva maturato in me un’eccitazione indescrivibile, avrei voluto io continuare al posto di Bruno, ma il mio pensiero fu interrotto dalle loro voci, Bruno le disse che era meglio andare, così la prese per aiutarla a scendere e dopo che il bel vestito nuovo scese lungo i fianchi morbidi di Valeria, si diedero un bacio prima di rientrare nel locale. Al quel punto io mi dileguai con la dovuta attenzione per non essere visto e andai a sedermi al tavolo… loro arrivarono con sguardo indifferente, ma Valeria ed il suo volto tradiva l’apparenza per rendere evidente l’amplesso appena vissuto, notai che Bruno aveva ancora in tasca le mutandine di Valeria, forse le voleva conservare, forse le aveva dimenticate e Valeria che sotto il suo splendido vestito era completamente nuda, si era dimenticata di ricordargliele… Bruno si sedette un attimo per finire la sua consumazione e Valeria andò in bagno, dopo qualche minuto la vedemmo tornare, Bruno andò a pagare e ci dirigemmo fuori verso la mitica Mehari. Arrivai alla macchina per primo e nell aspettarli notai che Valeria stava parlando con Bruno come se avesse un problema urgente da risolvere, ma lui con fatalismo le disse:
Stai senza, intanto andiamo a casa..
Salimmo in macchina, io mi misi dietro come all’andata e partimmo verso casa.. completamente disorientato mi sembrava una strada diversa, mi godevo l’aria senza interferire con la guida di Bruno, davanti Valentina aveva i capelli al vento, io stavo godendo del loro profumo e del solletico che mi procuravano sul volto, Bruno guidava rilassato lungo una strada tutta diritta su campo aperto, svaccato su quel sedile scomodo e con la mano destra sulle coscie di lei, Valeria con le gambe socchiuse quasi sdraiata sul sedile: mentre io ormai ero con occhi semi chiusi e vicino al crollo, Bruno prese Valeria e la fece sdraiare appoggiandole la testa sulla sua patta.
Arrivammo a casa abbastanza velocemente, dopo aver parcheggiato, salutai Bruno e mi infilai in casa… Valeria rimase ancora due minuti fuori, potevo immaginare il perché, la sentii rientrare e cadere sul letto affianco a me.
Continua..

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Mar Maro

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