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TRASGRESSIONE IN UFFICIO – parte seconda

By 8 Agosto 2024No Comments

TRASGRESSIONE IN UFFICIO seconda parte
Erano trascorsi un paio di giorni, da quando i due architetti (miei titolari) mi avevano trombata assieme alla grande. Era stato quasi uno stupro, ma a dire la verità, non mi era dispiaciuto, anzi non avevo mai goduto così tanto.

Mi ero appena seduta alla mia scrivania quando col telefono interno il sig. Conte mi chiamò nel suo ufficio.
Entrai titubante, lui sorridendo mi disse: “- Venga Monica non abbia paura, voglio solo comunicarle che con Gianni abbiamo deciso che merita un aumento dello stipendio, anzi se lei continuerà ad essere così solerte e gentile intendiamo raddoppiarglielo, che ne dice?”
IO rimasi esterrefatta, non mi aspettavo nulla, quello che era successo pensavo fosse stata la follia di una volta, ma invece questo cosa significava? Certo pensai uno stipendio doppio mi avrebbe fatto comodo ma in cambio cosa pretendevano?

Allora Monica, che ne dice? Venga qui che le voglio mostrare qualcosa. Mi avvicinai alla sua grande scrivania di noce lui spostò indietro la poltrona, aveva la patta aperta e il suo grosso cazzo già duro, spuntava dai calzoni. Ecco cosa pretendevano!
Rimasi folgorata, non voglio fare la verginella, ma nel grande e lussuoso ufficio dove ero entrata solo due o tre volte, vedere sua maestà l’architetto con il suo enorme cazzo fuori dai calzoni mi aveva davvero scioccata.

Lui con calma mi prese la mano e se la portò sull’ uccello, poi pian piano me la spinse giù così da scappellarlo completamente, cosa dovevo fare? Ormai il dado era tratto, mi inginocchiai , con la lingua cominciai a leccare la cappella poi la bagnai con la saliva e feci sparire il glande in bocca, ma quanto era grande, quasi non riuscivo a farlo entrare, poi mentre il sig. Conte mi assecondava il su e giù, riuscivo a ciucciarlo e leccarlo a dovere. Mentre gli menavo il l’uccello, andavo a leccare i coglioni, grossi e pelosi poi glie ne presi uno in bocca, ma lui mi disse,” prendilo subito in bocca zoccola! ”
Lui cominciava già a godere e mi diceva, brava troia daiii succhialo forte, leccalo bene!, la cosa mi eccitava e cominciai a spararmi un bel ditalino… ecco che l’architetto iniziava a sussultare e il suo sperma già mi riempiva la bocca, era troppo non riuscivo a trattenerlo e mi sgocciolava sulla camicetta, intanto anch’io godevo mi ero infilata il dito medio dentro la figa e col pollice titillavo la clito, mi tolsi il cazzo dalla bocca per poter ingoiare meglio la sborra rimasta, intanto spruzzavo succodifica sulle mie dita.
Mentre mi rialzavo e tentavo di ripulirmi un po’ col fazzoletto, quel gran maiale dell’Architetto con aria soddisfatta, riprendendo a darmi del lei disse
:”- Bene cara torni pure nel suo ufficio, grazie.
SEGUE….

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