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Racconti 69Racconti erotici sull'Incesto

Menage familiare 3 (Il dado è tratto)

By 22 Ottobre 2024No Comments

Come Giulio Cesare quando passò il Rubicone anche Antonio e Giulia ormai arrivarono al punto di non ritorno.
Le remore sul legame parentale vennero spazzate subito da ciò che il loro corpo chiedeva da tempo: l’esplorazione dell’altro sesso.
Nei giorni seguenti insieme avevano provato la gioia di dare e ricevere sesso orale.
Giulia ormai divenne talmente brava che gli orgasmi del fratello erano sempre accompagnati da brividi. Cominciò anche a piacerle la sborra che succhiava ed ingoiava.
Antonio, scoperto che la sorella poteva avere anche più orgasmi imparò ben presto ad apprezzare il sapore dei liquidi di Giulia.
Si divertiva a massaggiare e leccare il clitoride con la testa schiacciata dalle mani di Giulia che premevano dietro la nuca.
Ormai non si vedevano più fratelli ma bensì come uomo e donna, vogliosi più che mai.
Quella domenica l’ orologio segnava le 7 del mattino, il padre, dovendo sistemare delle rogne con dei pazienti nella sua clinica, uscì presto mentre la madre era ancora dolcemente coccolata da Morfeo.
Antonio vide la luce della camera di Giulia accesa. Si diresse lì, bussò e trovò Giulia a leggere, senza troppa voglia, un vecchio fumetto.
“Come vedo non ti interessa la lettura”.
“Si, hai visto bene, mi chiedo cosa ci trovavo di così interessante da piccola”.
“Si cresce cara sorellina, guarda noi, prima eravamo fratello e sorella e ora siamo anche partner sessuali, è la vita, si cresce”.
Intanto che diceva questo si massaggiò il membro mal celato dal pigiama.
La sorella lo guardó, si avvicinò, si baciarono e, mentre lei si avvicinó con la bocca verso il palo di carne lui la bloccò.
“Vuoi farmi rimanere a bocca asciutta?” Chiese la sorella tra la delusione e l’eccitazione.
“Lo sai che non è da me, ma ora si cambia posizione, ora io mi sdraio sul tuo letto con la schiena poggiata, tu ti metti sopra di me affinché il tuo culo stia a pochi metri dalla faccia”.
La sorella, anche se non era sicura di aver capito obbedì.
“Ora prendimelo in bocca, io farò lo stesso con la tua patatina”.
Nonostante la posizione scomoda per la sorella questa riuscì subito ad adattarsi.
Lo prese in bocca segandolo e portandolo fino alla gola.
Il fratello aveva la lingua che ormai assomigliava più ad una spatola.
Leccò gli umori della sorella e non ci volle molto affinché non fu assalita dal primo orgasmo.
Anche la sorella ormai aveva imparato a conoscere Antonio, sapeva benissimo i momenti che precedevano l’orgasmo e, al contrario del solito, si fermó.
“Adesso tocca a me” disse Giulia che nel frattempo si stava preparando per la spagnola.
Passò il glande fraterno sui capezzoli facendolo roteare fino alternando anche qualche piccolo colpetto di lingua.
“Che belloooo, godo”.
Anche perché sapevano che di lì a poco si sarebbe svegliata la madre la sorella decise di concludere in fretta.
Passò il pene del fratello nel solco Inter mammario facendolo oscillare. Il membro scopriva il glande e lo ricopriva tenuto “sotto assedio” da quel seno che sembrava scolpito da Michelangelo.
“Vengooooo”.
La sorella prese in bocca la punta e ingoiò tutto.
Il fratello la guardó con soddisfazione e la sorella ricordò al fratello che i loro genitori li avevano insegnato a non sprecare la roba.

AndreaMCMLXXXIV

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