Vi sono sensazioni che non riusciamo a raccontare; ci prendono, ci affascinano e tuttavia non è possibile descriverle nella intensità con cui si vivono e nella bellezza di ciò che ci fanno sentire. Non ci è possibile condividerle se non con noi stessi nel ricordo. Eppure sono queste sensazioni che motivano le nostre scelte, magari inconsciamente o anche sub-liminalmente. Scegliere un vestito o una cravatta, ad esempio, sembra un fatto banale; ma se ci chiediamo perché l’abbiamo scelta ci accorgiamo che la nostra risposta è sempre insufficiente, lascia fuori la sensazione più intima che proviamo per quel colore o per quella forma. E’ difficile, ad esempio, spiegare ciò che si prova ad indossare delle mutandine da donna. Un superficiale direbbe che è una forma di mimetismo, ma non è così; il rapporto della persona con quell’oggetto è indicibile ma indossarlo provoca una sorta di trasmutazione nell’essere sensibile di chi la sceglie e decide di indossarla, pur essendo un uomo .
Come descrivere allora le sensazioni che un omosessuale prova all’inizio, quando comincia a sentire di essere diverso e di voler essere diverso? Forse posso indurre il lettore in quelle stesse sensazioni, cercando di raccontargli il processo psicologico che ha accompagnato il mio divenire omosessuale, ma è solo un tentativo; se il lettore non ha provato e sentito pulsioni e desideri analoghi, non potrà comprendermi. Come spiegare, ad esempio, il desiderio di dare piacere all’uomo facendo passare il suo glande sul ruvido del palato? Come spiegare l’attino magico nel quale senti l’ano cedere e dilatarsi sotto la pressione del glande? Come spiegare l’emozione di ricevere lo sperma caldo nella bocca o sentirlo colare dall’ano sulle cosce? Chi non lo ha provato, non può capirlo. E come spiegare il bacio passionale uomo-uomo che ti fa sentire femmina? L’omosessualità è un mondo di sensazioni trasgressive pervase dal desiderio di sentirsi femmina posseduta, sottomessa al piacere dell’uomo, dal desiderio di sentirlo godere nel tuo corpo, di ricevere il suo sperma come un dono di libidine conquistata, di sentire i suoi denti stringere e tirare i tuoi capezzoli, di imparare a far nascere in lui il suo orgasmo e di essere chiamato troia, perché questa parola ti dà un brivido di lussuria nel corpo. E’ la parte femminile che è in te che desidera e richiede tutto questo. Non si può spiegarlo, bisogna viverlo senza più alcuna inibizione; non accettare ciò che l’uomo vuole farti a farsi fare, ma far nascere in lui il desiderio di farlo, di dargli il tuo corpo affinché lo faccia.
Come comincia tutto questo? Qual è la pulsione che apre il tuo desiderio di essere posseduto, inculato, si, inculato, magari sentendo tutto l’accanimento dell’uomo che viene dal desiderio di sfondarti, di rompere il tuo corpo con il suo pene.
Nell’uomo esiste anche la femmina, altrimenti perché abbiamo anche noi i capezzoli, il ricordo della gestazione nella quale il primo organismo a formarsi è femmina. E perché quando un uomo prova questo tipo di amore, poi gli rimane impresso nella sensibilità e desidera sempre riprovarlo?
La falsità contenuta nella definizione di “genere” non tiene conto, ne si avvede, che l’uomo è un essere a metà strada tra l’etero e l’omo e quando se ne accorge cerca anche l’altra metà di sé stesso. Non è il piacere di farsi penetrare. È il piacere della mente, che finalmente ritrova quella parte di sé che viene negata dal falso moralismo e dalle convenzioni. Ed è emozionante sentire che il tuo corpo può dare piacere all’uomo.
Le antiche e sagge culture comprendevano tutto questo, non censuravano l’omosessualità, anzi la incoraggiavano. I ragazzi greci dovevano soddisfare, come “eromene” un uomo adulto, l’ “erasta”. Erano costumi condivisi dai popoli che fondarono le civiltà: greci, indiani, cinesi e tanti altri. Non ne avevano paura, sapevano che l’omosessualità avrebbe dato maggior equilibrio alle persone. L’omosessualità femminile è un falso; la donna vive il lesbo come donna. Nel maschio l’omosessualità richiede un salto psicologico, l’inversione del ruolo, il sentirsi femmina ed oggetto di desiderio. Solo le culture innaturali, quelle che hanno usato ed usano varie forme di repressione e di violenza, negano questo aspetto della natura umana, ed osano chiamare questa naturale pulsione come “contronatura”. MA se la pulsione omosessuale è molto più frequenta negli uomini adulti che nei giovani, qual è la ragione, se non quella che la maturità permette loro di sentirsi come in realtà sono, al di là delle inibizioni e dei divieti.
Ogni uomo ama il proprio pene e l’omosessualità estende questo amore al pene di altri uomini e solo un uomo può comprendere fino in fondo il desiderio di sesso di un altro uomo, può conoscere la sensibilità maschile che l’omosessualitò deve coltivare ed esaltare.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…