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Oltre il bancone

By 6 Ottobre 2025No Comments

La cosa che preferisco del mio lavoro? Gli sguardi gonfi di desiderio di alcuni clienti.
Non sono una donna appariscente, sono minuta, senza forme esagerate, quando un uomo però si sofferma a guardarmi, finisce poi per trattenere lo sguardo e non per poco.
Per quanto non sia prosperosa, ho comunque un sedere sinuoso, messo bene in risalto dalla curva della schiena che lo fa apparire più sporgente di quanto non sia.
Poi, ovvio, ci metto del mio. Adoro indossare vestitini corti e aderenti, sia in inverno che in estate, che fascino bene fianchi e sedere terminando poco sotto lo sensuale linea tra cosce e natiche.
Finché sono di faccia ai clienti, difficilmente questi notano qualcosa, ho un viso normalissimo, anonimo secondo gli amici più sinceri, con i miei piccoli difetti. Inoltre non avendo un gran décolleté indosso di rado delle scollature, poi il grembiule fa il resto.
Ma quando mi volto verso la macchina per il caffè, o per prendere una delle bottiglie alle mie spalle: arriva la sorpresa!
Quante volte, attraverso lo specchio, vedo gli occhi dei clienti scivolare lungo la mia schiena e schiaffeggiarmi il sedere. Li vedo bramare le mie curve, vedo il desiderio di risalire lungo le mie gambe per infilarsi oltre l’orlo della gonna, là dove la mia femminilità fiorisce nello stretto spazio tra le gambe.
Quando il cliente è quello giusto, questo giochino, mi eccita in maniera particolare. Ci vuole il cliente un po’ timido, quasi timoroso di guardarmi, quando nei loro occhi, e nel loro atteggiamento, leggo il desiderio ma anche la vergogna di considerarmi solo un culo da guardare: allora l’eccitazione spicca il volo.
Mi giro e incrocio il loro sguardo che mi accarezza quasi controvoglia. Non vorrebbero sbattere i loro occhi sulle mie natiche in maniera così spregiudicata, eppure, non riescono a farne a meno. Senza che se ne rendano conto, un po’ dallo specchio, un po’ con la coda dell’occhio, vedo quel misto di desiderio e indecisione. Hanno paura che io mi giri di scatto e li trovi con lo sguardo attaccato al mio sedere.
Questi sono i miei clienti preferiti. Quelli che mi fanno eccitare di più. Mentre sono girata a preparare il caffè, in quella manciata di secondi necessari perché la tazzina si riempia, la mia immaginazione decolla. Nella mia mente prendono vita le fantasie dell’uomo al di là del bancone.
Immagino come le sue mani vorrebbero accarezzarmi, come vorrebbero stringere il mio sedere, soppesarlo, scoprire quando sia sodo e al contempo morbido.
Immagino come vorrebbero percorrere l’orlo della mia gonna con le mani per infilarsi tra le gambe snelle.
Immagino la loro mano stretta tra le mie cosce che si infila sempre più su.
Immagino il tocco freddo della mano dell’uomo che mi guarda, in contrasto con il caldo della mia intimità vogliosa.
Immagino la sua mano carezzarmi e il respiro che si accorcia per l’eccitazione di trovarmi umida e senza intimo.
Immagino la sua mano accarezzarmi le labbra e scivolare dove più lo desidero.
Immagino i movimenti delle sue dita dentro me, i miei gemiti che li accompagnano implorandolo di non fermarsi.
Quando mi giro porgendogli il caffè, vedo nel suo sguardo che non può in alcun modo immaginare che dei due, la più eccitata sono io, come non può immaginare la calda e dolce eccitazione che in quei pochi istanti è scivolata dalla mia mente lungo la mia femminilità.

FINE

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