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Racconti CuckoldRacconti erotici sull'IncestoTrio

I. & O. Maria Grazia 3

By 6 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

I. & O. Maria Grazia 3

i miei raccontihttps://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Leggete i capitoli precedenti facenti parte della stessa storia.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=3452
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=3926

***
Rispetto alla versione precedente è più scorrevole e ho aggiunte nuovi avvincenti intrecci..
Un grazie Simone P.
***

Le dita scorrono veloci sulla tastiera. Delicatamente, battono sui tasti mentre le cuffie portano la musica direttamente alle orecchie. La concentrazione è massima. Questa è la parte più difficile. Lo ha ripetuto decine e decine di volte. Puntualmente ha sempre sbagliato perdendo il ritmo dell’esecuzione. Ora lo sta affrontando con un ingresso lento per cercare di uscirne veloce e lasciando nell’aria le note travolgenti. Sì, ecco che riesce e continua felice. Sorride anche per la contentezza di esserci finalmente riuscita. Dopo settimane di prove ora le dita scorrono libere e senza intoppi verso la meta, battendo sui tasti con decisione e fermezza. Finito si sente appagata, con le note che le risuonano ancora nel cervello.

Soddisfatta si abbandona contro lo schienale della sedia quasi con il fiato corto. Si allunga stirandosi e inarcando la schiena all’indietro sentendo i muscoli delle spalle sciogliersi per poi rilassarsi con lunghi e profondi respiri. In cuor suo si sente felicissima del risultato ottenuto. Abbassa lo sguardo e questo cade notando il movimento delle tette libere da ogni indumento. è passata una settimana da quando ha incominciato a stare nuda per casa e non si è ancora abituata. A lui piace vederla così. Il pensiero di lui e della sua possibile presenza che la osserva, le porta un minimo di imbarazzo ed eccitazione al tempo stesso.

A causa del suo stato d’animo, infatti, i capezzoli sono quasi perennemente duri. Se li prende in mano e li accarezza con desiderio ed eccitazione. Si bea della sensazione piacevole che questi li danno, ma non si sofferma a lungo; sa bene che sono sensibilissimi ed eccitata com’è, basta poco per farla partire.
‘è ora di alzarsi per andare in bagno a controllare’ si dice fra se e se. Abbassate le mutandine si siede sul water. Controlla l’assorbente e lo trova pulito.
‘Bene, tutto continua ad andare per il meglio.’ Parla da sola e liberata la vescica, decide di lasciarlo in caso che abbia ancora qualche perdita e si avvia in cucina a bere qualcosa.

‘Ciao. Hai finito di studiare?’

Rimane gelata sulla soglia della porta. Sua madre è lì che la osserva consapevole di essere mezza nuda mentre si sente mancare il respiro per la vergogna.

‘Sei venuta a bere qualcosa?’ Le domanda incredula a vederla con indosso le sole mutandine.

Le esce un timido e flebile ‘Sì.’ Ha la gola secca e le parole sono come strozzate. Paonazza e tremante, si avvia verso il frigorifero ed estrae una bottiglia di succo in cui beve a canna. Le dà la schiena, come per nascondere le sue nudità.

‘Sai, è da un po’ che ti voglio parlare. Vieni con me in camera.’

Completamente nel panico la insegue con mille domande che gli turbinano nella testa, ha come l’impressione che le gambe le tremino. La rivede seduta sul bordo del letto intenta ad aprire un cassetto in cui estrae diversi pacchettini.
‘Cosa saranno.’ Si chiede fra se, portandosi le braccia ad incrociarsi sul petto per nascondere un poco le sue nudità.

‘Vieni. Guarda!’ Dice mentre glieli porge e li dispone sul letto. Sono baby-doll di ogni fattezza e colore. Ricamati e non.

‘Stai sbocciando in una stupenda donna… Provali. Ne ho talmente tanti che questi non li uso da molto tempo. Se c’è qualcuno che ti piace prendilo pure. Te lo regalo.’

Stupefatta non sa che dire. Li accarezza uno ad uno percependone la morbidezza vellutata. Non può dire nulla perché è esterrefatta ed incredula. Quante volte l’ha ammirata con questi capolavori addosso, mentre le mani continuano ad accarezzare titubanti come se fossero reliquie.
‘Sono bellissimi, grazie mamma.’

L’abbraccia con trasporto e con autentica gioia dimenticandosi della sua nudità. Al contatto dei sui seni con quelli della madre prova una sorta di calore, eccitazione. Si vergogna per quello che prova e si discosta, rossa in viso. Osserva i suoi capezzoli e li vede che sono durissimi. Nota che anche quelli della madre sotto la vestaglia, sono evidenti. Ne desume che anche la madre a quel contatto l’ha lasciata non completamente passiva. Apre il primo pacchetto, poi il secondo’ Li prova tutti. Uno dopo l’altro mirandosi allo specchio. Molti sono così trasparenti che non lasciano nulla all’immaginazione e prova un certo imbarazzo. Li tocca e li trova così morbidi e leggeri. I suoi capezzoli durissimi vengono esaltati dal tessuto come la forma dei suoi seni. Sua madre continua a osservarla con occhio critico, suggerendo come annodare questo o quel fiocco. Le sfiora il seno più di una volta. Con imbarazzo si sfila anche le mutande indossando velocemente le culotte o gli sgambatissimi slip. Sa di essere eccitata e ha paura che i suoi umori bagnino quei meravigliosi capi, ma peggio, è depilata e se lo notasse, non saprebbe cosa risponderle. Prova anche i perizomi cui sgrana gli occhi contro lo specchio notando come le chiappe fossero messe a nudo a dandole una certa impressione come se avesse il sedere evidenziato.

‘Ti stanno tutti benissimo e vedo che non sai deciderti cosa scegliere. Vado a finire di preparare pranzo prima che arrivi tuo padre. Fai con calma. Prendi tutti quelli che vuoi.’
Continua a cambiarsi e a rimirarsi allo specchio. Un po’ di lato. Di profilo. Girandosi di spalle. Si compiace della figura che vede riflessa nello specchio.

‘Ma brava! Lo sa la mamma che stai provando la sua biancheria?’
Appoggiato allo stipite della porta, suo fratello la guarda. Ha uno sguardo voglioso e carico di passione.

‘Certo. è stata lei a dirmi di prendere quelli che voglio.’ Si gira con fare da civetta per mostrarsi di profilo e farsi desiderare. Indossa un paio di sgarbatissime mutandine che incorniciano il sedere e sa che è quello che lui desidera maggiormente.

‘Bene. Papà sta arrivando. Fagli vedere come stai con questi due.’
Gli mette in mano un baby-doll rosa trasparente con orli di pizzo sia al bordo che attorno al collo. Sembra quasi che porta una collana cui gli cade giusto sopra al seno. Indossato anche il mini slip di pizzo, nota che si insinua fra le natiche mentre d’avanti esalta le labbra della patatina e non nasconde il fatto che è totalmente depilata.

‘Ma è troppo audace!’ Esclama arrossendo.

Fermo nella sua decisione, le fa indossare il completo che ha scelto e presa per un braccio, la porta in cucina nel momento esatto in cui entra il genitore.

‘Com’plimenti! Ma che bel confettino!’ Esclama esterrefatto nel guardarla arrivare.

‘Ti piace? Gli ho detto io di vestirsi così.’ Sorridente e tronfio risponde il figlio.

‘Sì, amore. Gli ho permesso di prendere tutti quelli che vuole.’ Gli fa eco la madre.

‘Amore. Hai fatto una figlia bellissima.’ Si avvicina e la bacia con trasporto, come due giovani fidanzati.

‘Forza, che abbiamo poco tempo. Metti in tavola che vado a lavarmi le mani.’ Si discosta dalla moglie dandole un puffetto sul sedere.

Immobile e a disagio, lo vede avvicinarsi e nota i suoi occhi che la scrutano da capo ai piedi più e più volte. Gli passa accanto e le accarezza il viso sorridendole. Ha le gambe che tremano e si sente le guance di fuoco. Come vorrebbe che quella mano scendesse sul seno e la palpasse o scendesse ancora più in giù, per sentire come è calda ed eccitata. è suo fratello che la scuote riportandola alla realtà.

Il pranzo, come sempre, passa troppo velocemente. Il telegiornale scorre inosservato, visto che tutti guardano le tette appena coperte di lei. Sembra che sua madre non si accorga del suo imbarazzo e continua imperterrita a lodare quanto è bella e come sta bene vestita in quel modo. Il pizzo che sovrasta i seni sembra fatto apposta per esaltarli e i capezzoli escono dalle maglie prepotentemente. Come sempre, finito di mangiare, le donne di casa sparecchiano. Lei prepara il caffé e quando poi è pronto porge la tazzina al padre. Nel farlo le tette ballano libere e provocanti e lui si bea della visione, ma il lavoro chiama e tocca alzarsi per andare al proprio dovere. Un ultimo bacio più passionale che mai alla moglie e poi via di corsa. Rimasti soli anche suo fratello ora le aiuta e finiscono le faccende di casa velocemente. Alla fine come sempre, la loro madre si sdraia a letto per il riposino quotidiano e anche loro si ritirano nelle loro stanze. In camera si posiziona davanti allo specchio e controlla la sua topolina. Le dita che ne escono sono bagnatissime. Lo vede arrivare e raggiunta, l’abbranca dalle spalle e prende le tette strizzandole. I capezzoli sono attanagliati fra le dita mentre le sue labbra la baciano sul collo. Sente contro la schiena la sua prepotente erezione.

‘Complimenti. Hai fatto eccitare papà. Ora che ne diresti di finire il gioco che hai incominciato?’
Mentre si sdraia sul letto si abbassa i pantaloncini facendo fuoriuscire il cazzo durissimo. Oramai abituata alle stravaganti richieste di suo fratello non batte ciglio. Si avvicina sfilandosi il baby-doll e inginocchiatasi fra le sue gambe, incomincia un lento lavoro con la punta della lingua. Parte dalla base delle palle con cui giocherella usando anche le labbra. Sale lungo il cazzo con lenti movimenti alternati a baci. Imbocca la cappella facendo sentire la lingua che gli rotea attorno per poi farsi sparire il cazzo tutto fino in gola lentamente.

L’osserva mentre gli accarezza le palle. Guarda la sua beata espressione di piacere e questo la eccita. Si accarezza un po’ il clitoride bagnatissimo mentre continua ad andare su e giù lungo l’asta sempre più dura e vibrante. Lo conosce bene e se anche vorrebbe continuare con questo gioco lui è arrivato al limite. O si ferma o accelera il movimento facendolo godere. Infatti, preso il cazzo alla base incomincia un velocissimo pompino in cui ogni tanto si sente il risucchio della bocca.
Lui si irrigidisce tutto, segno che non può più resistere. Il cazzo vibra tutto. Mugolando gode mentre i violenti getti di sperma le riempiono la bocca in poco tempo. Ingoia tutto. Non vuole ammetterlo, ma le piace moltissimo il gusto della sborra. è erotizzata al massimo e mentre continua a succhiare, la mano fra le gambe prende il clitoride durissimo e viscido dei suoi copiosi umori e incomincia anche lei una masturbazione folle. Poco dopo anche lei gode scossa da piccoli tremiti. Restano così per lungo tempo mentre il respiro si fa più regolare.

‘Sei sempre la migliore.’
Le accarezza la nuca e poi nudo si rialza dal letto. Lei prende il suo posto e vi si sdraia appagata appisolandosi immediatamente.
La sveglia sua madre scrollandola per un braccio.

‘Dai Maa, sveglia che è tardi. Entrambi dovete ancora preparare la roba per andare via domani.’
A malincuore si sveglia alzandosi dal letto e prepara la valigia. Quando ha finito di mettere via tutto si reca in sala a guardare la televisione, dove trova suo fratello intento a parlare al telefono coi suoi amici. La madre irrompe minacciosa:

‘Se al mio ritorno dalla spesa non ho trovato la camera in ordine, non vedi più il motorino.’ E prima di uscire da casa continua urlando:
‘Non esci più fino a capodanno!’ Vista la collera si alza immediatamente e come un tornado ripone tutto a posto.

‘Vuoi una mano?’ Gli chiede sua sorella.

‘Sì, prendi questi stracci e portali di là in bagno per essere lavati.’

‘Ma domani parti solo con questo zaino? E i libri di scuola dove li hai messi?’

‘Non rompere, ok?’

‘Guarda che quando torna la mamma dopo, ti fa il culo.’

‘Se non la pianti sono io quello che ti fa il culo.’

‘Ok, fa’ come credi, ma se mi fai vedere ti do una mano.’
Senza aspettare una sua risposta incomincia a svuotare lo zaino per poi riempirlo nuovamente con gli indumenti ben piegati e aggiungendo anche alcune maglie. Visto che si va via per un po’ di tempo meglio essere previdenti. Mentre lui è intento a portare la roba sporca in bagno, lei trova in fondo all’armadio alcune riviste porno. Quando incomincia a sfogliare le pagine, immediatamente un calore la raggiunge al basso ventre. Quasi senza accorgersi si infila una mano nel tanga e incomincia una lenta masturbazione sempre attenta a quel che legge. Quando suo fratello torna, la trova chinata sul giornale e ciò lo irrita. Sta per sgridarla quando si accorge che è troppo presa a masturbarsi.

Le si avvicina alle spalle e le accarezza la schiena dal basso verso l’alto facendola rabbrividire. Ridiscende con entrambe le mani per insinuarsi sotto al baby-doll. Risale sfiorando dolcemente la pancia e i fianchi fino a raggiungere i globi del seno per poi attanagliare i capezzoli turgidi e inizia a giocare muovendo le dita come se li stesse masturbando. Lei tutta intenta nella rivista e con le dita che le torcono i capezzoli e il clitoride, incomincia ad ansimare. Sente distintamente alle sue spalle la consistenza e il cazzo di suo fratello e vi si appoggia deliberatamente.

Il piacere le monta dentro in modo incontrollato mentre si abbandona sempre più fra le braccia del fratello. Abbandonata da ogni forza, appoggia la testa sulla spalla cui incomincia a baciare sul collo ed ecco che il godimento esplode in un urlo roco. Continua a godere come se avesse le convulsioni mentre la lingua di lui passa dal collo al lobo dell’orecchio. Si adagia a terra perché lui si è spostato di lato. Ora, sollevata la vestaglia, le succhia e bacia i capezzoli mentre le mani l’accarezzano tutta.

La lingua scorre sulla pancia. Gira attorno all’ombelico e scende verso il monte di venere depilato. Si aiuta con le mani e discosta il tanga da un lato liberando alla vista le piccole labbrine. Calde e bagnate si dischiudono al contatto della lingua che scorre lungo tutto il solco. Sente distintamente la frescura della lingua sulla sua topolina rovente. Raggiunto il clitoride rotea per lungo tempo la punta della lingua, per poi succhiarlo con avidità. Lei ha un sussulto di piacere. Si abbandona completamente alle sensazioni che sta provando.

Il calore è intenso e la pervade per tutto il corpo. Le sue mani ora scorrono su di lei toccando e sfiorando i suoi fianchi. Sente che sta per venire nuovamente e si lascia andare in un ennesimo orgasmo in cui la lascia svuotata di ogni forza. Ad ogni colpo di lingua sul clitoride sobbalza. Le mani sui seni palpano e torcono i capezzoli. Quando riapre le gambe liberandogli la testa, lui riprende a respirare più normalmente.

Con una mano si libera dei boxer e impugnato il cazzo lo dirige verso la bocca di lei. Fa scorrere la cappella lungo le sue labbra come in un gioco erotico. Apre gli occhi e solo allora si accorge che gli è sopra nella classica posizione del 69. Apre la bocca e lo ingoia. Per poter meglio succhiare lo impugna, ma lui è talmente preso che la sta letteralmente scopando in bocca. Ogni affondo rischia di farla soffocare al punto che è costretta a piegare di lato la testa e lo fa fuoriuscire. Continua a leccarlo e a succhiarlo finché non sborra con copiosi getti.

Riesce a berne solo una parte mentre tutto il resto si riversa sulla faccia, sui capelli e sul collo. Continua a leccarlo e a succhiarlo a lungo, anche dopo che a preso una consistenza e una dimensione più normale. Stanco della posizione si sdraia al suo fianco appoggiando la testa sulla sua coscia. Anche lei si abbandona con la testa sulla coscia di lui e con il cazzo a pochi centimetri dalla sua bocca.

‘Complimenti sorellina. Questa sera devo uscire con la tipa che mi ha promesso una serata speciale, ma mi hai svuotato. Farò la figura dell’impotente.’

‘Non ti lamentare. Potrai sempre rifarti al nostro ritorno.’

‘Comunque cerca di non urlare sempre in questo modo. Anche i nostri vicini capiscono che stai godendo come una vacca.’
Non gli risponde. Sorridente e felice si gode questo momento di relax. Ogni tanto stuzzica il cazzetto con alcuni colpi di lingua e lui gli risponde facendole sentire la sua sul clitoride. Si sente appiccicosa e sudata.

Lentamente si alza e in bagno si osserva allo specchio. La sborra addosso non le dà fastidio, ma si arrabbia quando vede che la vestaglietta si è sporcata. La mette a bagno e poi anche lei si infila nella doccia. Come sempre la sera suo fratello esce mentre lei si dedica agli esercizi al piano per poi finalmente concedersi un sonno ristoratore. La sveglia al mattino suona troppo presto e resta a letto riaddormentandosi. Purtroppo devono partire. Ed è suo padre che la scrolla per alzarla dal letto. Appena realizza che è lui ad averla svegliata cerca di coprirsi velocemente, ma lui non esce dalla camera. Continua a guardare gli spartiti del piano e ad osservarla nella sua completa nudità.

‘Hai suonato fino a tardi anche ieri sera. Brava. Come sta andando?’
Con imbarazzo gli risponde:
‘Bene. Sono riuscita a superare quel ‘gomito’. Giusto ieri l’ho portata a termine in una sola volta.’

‘Bravissima!’

Le si avvicina e le da un buffetto sulla guancia. Poi si abbassa e la bacia su una guancia. Nel risollevarsi col dorso della mano le sfiora un capezzolo turgido e poi si avvia verso la cucina.

Ha le mani che le tremano. Preso il reggiseno dalla sedia, riprova più e più volte ad agganciarlo, ma non ci riesce. Finisce di vestirsi, ma è tutta elettrizzata, se avesse più tempo si farebbe un bel ditalino. In camera del fratello invece, è la madre a svegliarlo cui impiega più tempo per fargli comprendere che è ora di alzarsi.

In cucina i due genitori si ritrovano e si abbracciano. Come novelli sposi si dedicano a concedersi delle tenere effusioni.

‘Amore. Annusa e lecca.’
Lui gli porge il dito e lei dopo averlo annusato come si fa con un buon vino, lo assapora gustandolo. Lo lecca. Lo succhia con avidità. La voglia la prende e si struscia ancora di più sul corpo del marito.

‘è di lei. Buono. L’hai già assaggiata anche te?’

‘Certo. Non senti l’erezione? Non si è accorta di nulla. Dormiva completamente nuda.’

‘Anche io l’ho assaporato, ma era messo di lato e non ho potuto fare come si deve. Solo una piccola leccatina.’
Le mani di entrambi si cercano, si palpano, esplorano luoghi caldi e bollenti. Lei con indosso solo una leggera vestaglia trasparente lascia vedere benissimo le sue forme perfette e invitanti. Lui invece indossa solo un paio di pantaloni in cui il cazzo duro forma un evidente bozzo consistente. Si lasciano solo quando sentono arrivare i loro ‘bambini’ e con rapidità consumano la colazione. Il treno che devono prendere non li aspetta. Dopo i saluti di rito e le raccomandazioni infinite della mamma escono di casa seguiti dal loro padre che li accompagna con la macchina alla stazione. Lungo il viaggio le raccomandazioni si sprecano e continuano ancora sulla banchina del treno.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 18-07-10
‘Ciao! Francesco! Che ci fai qui?’

‘Ma ciao ragazzi! Sto partendo con i miei. Anche voi aspettate il treno? Noi abbiamo il posto prenotato in prima. Vi vengo a cercare dopo che siamo partiti. Ciao, a dopo.’

‘Ragazzi, mi devo ripetere?- Interviene il padre.- Non date fastidio e cercate di aiutare gli zii, chiaro? Arriva il treno. Tenete, questi sono dei soldi extra. Non ditelo a vostra madre. Fate i bravi, mi raccomando.’
Dopo i baci di saluto salgono sul treno affollato e rovente. Anche se devono stare via solo una decina di giorni hanno l’ingombro del piano. Fortunatamente riescono a trovare due posti in un scompartimento già occupato da una famiglia con due bambini chiassosi. Stare comodi non è facile perché il più piccino non sta fermo un secondo, ma per fortuna arriva il loro amico ed escono nel corridoio a parlare.

‘Frà, fammi vedere il labbro. Hai ancora il segno?’ Chiede contrita.

‘Tranquilla. è passata una settimana e poi il problema era più interno che esterno.’ Risponde con l’intenzione di non farle pesare troppo l’accaduto.

‘Davvero ti ho fatto così tanto male?’ Con entrambe le mani lo prende per il viso e gli osserva attentamente il labbro.

‘Vedi te’ Ho passato una settimana senza neppure dare un bacio perché l’avevo sempre gonfio. Se vuoi possiamo sempre verificare se sono ancora capace di darli”
La fissa negli occhi e lei un po’ perché il ragazzo le piace realmente, un po’ per scusarsi, gli si avvicina e appoggia le labbra alle sue. Complice anche il dondolio del treno si avvinghiano sempre di più. Le labbra si dischiudono e le lingue si toccano, si accarezzano, si cercano e si inseguono mentre i cuori battono sempre più forte. Purtroppo sono nel corridoio e si devo lasciare per permettere alla gente di passare.

‘Andiamo giù in fondo che c’è più spazio.’
Continuano a parlare affabilmente tutti e tre, finché non vedono arrivare il controllore.

‘Accidenti. Ho il biglietto da mia madre. Se viene mi becco una multa.’

‘Dài, infiliamoci nel bagno tutti e tre, così se viene non potrà dire nulla.’
Anche se fortunatamente il posto è pulito il caldo è opprimente e lo spazio non è poi tanto angusto. Lui gli si avvicina e le sussurra all’orecchio:
‘Non ti offendere, ma lo senti come c’è lo duro?’

Infatti è da quando si sono baciati che ogni qualvolta aveva la possibilità di farglielo sentire gli si strusciava addosso e lei non era da meno perché le piaceva sentirsi desiderata. Ha la topolina tutta bollente per colpa di quei strusciamenti sulla sua schiena. Abbassa la mano e gli palpa da sopra ai pantaloni il suo cazzo. Lo sente duro e caldo. Lo guarda e si sente avvampare tutta. Cerca di sbottonargli la patta, ma è impacciata e non è abituata ad una tale operazione. Lui l’aiuta e si slaccia la cintura. Ora gli può abbassare agevolmente anche gli slip fino alle ginocchia e il cazzo svetta libero ed eretto davanti alla sua faccia.

Ondeggia per l’effetto del moto del treno e lei dopo averlo impugnato lo assapora passandogli la lingua, per poi farlo sparire in bocca. Gli piace il calore che le trasmette dalla bocca. Sempre tenendolo con una mano incomincia una vorace spompinata in cui non risparmia le energie. Il desiderio e la voglia in lei è tale che lo succhia con avidità. Suo fratello, lì di fianco a loro, si gode un pregevole spettacolo e in poco tempo anche a lui gli viene duro. Libera il cazzo ed estratto incomincia una lenta sega.

Lei nota il lento movimento di suo fratello, perché si porta a pochi centimetri dalla sua faccia e capisce che il secondo cazzo è lì, pronto per essere assaggiato. Lui fa scomparire la cappella nel prepuzio e ogni qual volta che indietreggia la mano ricompare sempre più lucida e grossa di prima. Con la mano libera cerca l’orlo degli slip e vi si infila due dita. Trova la sua topolina calda e bagnata, ma quel cazzo che svetta grosso e solitario ha bisogno di coccole. Apre la bocca e con una lunga e lenta leccata, fa fuoriuscire il cazzo di Francesco.

Abbandonata la sua topolina, prende il secondo cazzo e lentamente lo lecca. Incomincia dalla base dove le sue dita lo trattengono. Risale lungo l’asta fino alla punta per poi avventurarsi in un secondo pompino famelico. Continua così finché non sente suo fratello grugnire e tolto prontamente il cazzo di bocca riprende l’opera sul primo ancora duro caldo e vibrante. Va avanti così per lungo tempo. Alterna i pompini su entrambi perché vuole protrarre il piacere allo spasmo. Vuole che la supplichino e li vuole sentire esplodere di desiderio.

Il primo che gode è Francesco. I primi schizzi sono così copiosi che fa fatica a ingoiare velocemente. Lui tutto irrigidito, tremante, si piega in avanti appoggiandosi con le mani alla parete e dando piccoli colpi di reni. Ogni volta si sente il cazzo in gola che quasi la soffoca, ma prontamente con la mano lo allontana. La sborra esce ancora a fiotti entrandogli direttamente in gola. Appena sente il cazzo smosciarsi, gli passa ancora un’ultima lunga leccata per poi passare sul cazzo di suo fratello. Anche lui non tarda molto a godere. Questo a causa dello spettacolo a cui ha assistito e perché lei non ha mai smesso di muovere la mano in una lenta masturbazione mentre il suo amico godeva.

La sborra monta dalle palle come in un torrente impetuoso e giusto un attimo prima di esplodere, lui gli prende la testa fra le mani e la obbliga a fermarsi mentre gode svuotandosi tutto nella sua bocca. Trattenuta in quel modo può solo cercare di bere il più velocemente possibile. Non si aspettava da lui una tale quantità di sperma. Con una mano libera si accarezza la tua topolina da sopra lo slip trovandola umida e calda. La sua voglia cresce di pari passo con la sborra che ingoia. Più ne beve e più ha voglia di godere anche lei.

Come i getti caldi diminuiscono di violenza, lei incomincia con la lingua a leccargli attorno alla cappella. Non tarda molto anche lui a smosciarsi e lo lascia appena la sua testa viene liberata dalla morsa delle mani. Dà ancora una leccata al cazzo dell’amico cui non ha mai smesso di trattenerlo stretto in mano e poi sorridente, si abbandona sedendosi e appoggiandosi accaldata e sudata allo schienale del water. Si sente tutta eccitata e bagnata più che mai in mezzo alle gambe. I suoi capezzoli durissimi si vedono benissimo anche attraverso il tessuto della maglietta e del reggiseno.

‘Maria.- Dice Francesco con un filo di voce.- Tu non hai ancora goduto. Se vuoi ti siedi qui sul bordo del lavandino e ti ricambio il lavoro che mi hai fatto.’

A malincuore deve lasciare i due cazzi che tiene strettamente in mano. Prima di farlo, ci passa ancora la lingua sulla punta della cappella ad entrambi e poi si sistemano per permettere a lei di salire sul mobiletto. Nel farlo si alza la gonna, abbassa le mutandine e si siede allargando le gambe. Francesco si inginocchia e guarda estasiato la figa depilata con le labbra prominenti.

Dolcemente con entrambe le mani discosta le labbra. Guarda le piccole labbra interne, rosse, calde e umide. Il desiderio di lei aumenta esattamente come in lui per potercisi buttare a leccare quel nettare. Tiene con le mani l’orlo della gonna e l’osserva insinuare le dita fra le sue cosce. Il desiderio è allo spasimo mentre lui giocherella ora con il clitoride. Lo scappuccia con le dita. Timidamente, anche perché è la sua prima volta, porta la punta della lingua verso quel piccolo cazzetto.

Al contatto della lingua lei freme. Il calore che emana lei è enorme. Ora lui la lecca avidamente. Alterna il lavoro con la lingua con piccoli baci e succhiate rumorose sul clitoride. Non ce la fa più a resistere e ansima piena di voglia. Il fratello si avvicina e alza la maglietta. Sgancia il reggiseno e liberate le tette le palpa e le bacia succhiando avidamente i capezzoli. Cerca di non urlare e trattiene il respiro irrigidendosi tutta. Gode sotto i colpi di lingua di entrambi. Scuote la testa mordendosi un labbro nel tentativo di non urlare.

Prende la testa di Francesco fra le mani e se la stringe con forza contro la figa. Lui apre la bocca schiacciato com’è e morde delicatamente il clitoride. I gemiti escono incontrollatamente dalla sua gola come provenissero dal più profondo dell’anima. Con il clitoride sempre stretto fra le labbra, inizia a succhiarlo e questo cambiamento le porta ad avere scosse continue e violenti tremori per la continuazione del violento orgasmo. Vanno avanti così per alcuni minuti tutti e tre, finché sudatissimi, cercano di riprendere un poco di fiato.

Lei è trasognante. Appagata e felicissima dagli orgasmi avuti, bacia entrambi in bocca ringraziandoli solo con lo sguardo. Non può parlare e desidererebbe che i secondi non passassero mai. Desidera sentirsi così all’infinito. Entrambi, a turno si sciacquano al lavandino e si ricompongono anche se i ragazzi hanno nuovamente il cazzo duro.

‘No. Non te li mettere.- Dice suo fratello.- Resta così, senza.’
Sgrana gli occhi per la richiesta che le ha fatto e finito di sistemarsi restano poi a parlare nel corridoio con il reggiseno e gli slip in mano. Si sente bruciare tutta per il calore e per il forte orgasmo che ha avuto, ma anche per la vergogna di dover restare senza intimo. Fermi nel corridoio a parlare mentre l’aria entra dai finestrini colpendoli piacevolmente, lei si sente sempre più a disagio. Percepisce chiaramente le tette ballare libere e ha paura che una folata di vento le faccia volare la gonna. Dopo alcuni minuti il loro amico li lascia con l’intento di ripassare da lì a poco tempo mentre loro tornano a sedersi nello scompartimento. Maria Grazia non resta per molto tempo seduta e a più riprese si reca in bagno per ad asciugare i suoi umori che le scendono copiosi. Ha paura di macchiare la gonna. La leggera maglietta risalta la forma del seno e i capezzoli fuoriescono duri e vogliosi come ciliegie attirando l’attenzione di molti passeggeri.

Anche se le forme piene non sono quelle di una classica top-model, più di un maschio sul quel vagone l’osserva andare avanti e indietro lungo il corridoio. Lei stessa si bea al piccolo specchio osservandosi e passando le sue mani lungo il fianco per lisciare la maglietta. Dopo ogni rinfrescata si rimette al suo posto seduta intenta a leggere, distratta solo dai pensieri dei due maschi presenti in quello scompartimento. Guarda spesso la patta dei pantaloni per vedere se suo fratello lo ha ancora lungo e duro e si chiede come possa avere l’altro uomo il cazzo. Circonciso? è la parola che gli continua a girare nel cervello. Continua a chiedersi anche se è grosso o storto o nodoso. Ricorda il calore e il sapore dello sperma di entrambi e involontariamente si passa la lingua sulle labbra. Forte e acidulo quello di Francesco mentre quello che preferisce è di suo fratello, meno piccante e sa quasi come di gelato alla nocciola.

Ride fra sé, ma i pensieri lubrici continuano a tenerla in uno stato di perenne eccitazione. Ogni qual volta si dirige in bagno, continua ad asciugarsi con la carta, ma nel farlo si sfrega la patatina e il clitoride dandosi piccoli nuovi stimoli. Finalmente la famigliola scende e libera lo scompartimento. Rimasti soli lei si toglie una scarpa e con la punta del piede massaggia il cazzo di suo fratello posto davanti a lei cui in breve ritorna duro.

‘Ascolta. Perché sei sempre così duro con me? è molto che oramai godiamo insieme.’
Lui si toglie le cuffie del walkman e guardandola.

‘Ma dimmi te invece. Come definiresti una donna calda e sempre vogliosa? Pronta a soddisfare ogni uomo o ragazzo che sia? Conosci un modo diverso per trattare una troia?’ Ora anche lui sta giocando con l’alluce sulla patatina nuda. Non sa cosa rispondere. Non sa se sentirsi offesa per come l’ha chiamata o lasciarsi andare al nuovo orgasmo che le sta montando. Solleva leggermente la gamba e al contempo allargandole entrambe per favorire quel piacevole lavorio. Il ditone si insinua fra le sue labbrine procurandole una sensazione bellissima.

‘Perchè ancora non mi hai scopata?’
Lo dice con un filo di voce. Quasi fosse una preghiera.

‘Presto, vedrai che non dovrai attendere ancora a lungo.’ La guarda con gli occhi lucidi. Con uno sguardo voglioso. Proprio in quel momento entra una coppia di anziani e con la porta aperta devono aver assistito allo spettacolo. Si ricompone velocemente e con il cuore in gola si alza. Si dice che è passato già troppo tempo da quando è andata in bagno dall’ultima volta e ora, con il sapiente lavorio che lui ha fatto si sente distintamente bagnare in mezzo alle gambe. Passa davanti ai due anziani e si sente avvampare di vergogna e poco dopo lungo il corridoio si imbatte sorpresa in Francesco.

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Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 29-08-2012
A causa di un ingresso inopportuno nello scompartimento, il gioco di seduzione ed eccitamento viene interrotto bruscamente. Maria Grazia pensa che la coppia di anziani che è in piedi all’ingresso abbia assistito allo spettacolo e immediatamente si ricompone con il cuore in gola e si alza. Si dice che è passato già troppo tempo da quando è andata in bagno dall’ultima volta e ora, con il sapiente lavorio che lui ha fatto si sente distintamente bagnare in mezzo alle gambe tutto questo perché è senza intimo. Passa davanti ai due anziani e si sente avvampare di vergogna e poco dopo lungo il corridoio si imbatte sorpresa in Francesco.

‘Ciao. Dove stai andando?’

‘Devo andare in bagno a controllare una cosa.’

Lui gli fa un largo sorriso e stringendosi una mano sulla patta dei pantaloni le chiede:
‘Posso venire anche io?’

Non dice nulla. Lo prende per mano e si dirigono in bagno. Appena lei ha chiuso la porta lui gli si butta addosso schiacciandola contro la parete. Incomincia a palparla e a baciarla con irruenza. Sente la dura consistenza del cazzo che gli si struscia addosso e questo la fa ulteriormente bagnare. Cerca di insinuare una mano fra i loro corpi mentre lui continua a baciarla e a palparle le tette torcendo i capezzoli. Ha il respiro corto. Passano così alcuni minuti di palpeggi e strusciamenti finché con un minimo di lucidità si discostano e incominciano a spogliarsi.

Lui le solleva la maglietta che oramai non nasconde più nulla e non ha ancora finito di levarla del tutto, che presi entrambi i globi perfetti si china e succhia i capezzoli. Li strizza e spreme mentre la bocca e la lingua succhiano, mordono e leccano i duri boccioli alternativamente. Lei non può più nascondere il piacere che ne deriva. Mugola per il godimento. Le mani ora scendono lungo i fianchi e raggiunta l’attaccatura della gonna la slaccia e con cautela l’abbassa. Le gambe ora libere le divarica leggermente per permettere che la mano di lui si intrufoli là in mezzo per masturbarla.

Non riesce più a contenere l’eccitazione e in totale abbandono gode tremando e ansimando, così, in un turbinio di passione sfrenata in piedi, con lui che le succhia un capezzolo e gli strizza le tette. La mano in mezzo alle sue gambe continua ancora per molto il movimento attorno al clitoride facilitato dalle abbondanti secrezioni che ne fuoriescono. Si sente bagnata fino alle ginocchia e lei continua a godere rantolando e mugolando. Le sue mani lo cercano e l’accarezzano spettinandolo tutto. Stanco forse dalla postura in cui era messo si rialza baciandola sul collo e poi sulle labbra. La mano di lui continua a frugarle la figa e vorrebbe essere sdraiata e baciata, ma conscia del fatto che lui non ha ancora goduto cerca con una mano di liberalo dal tormento dei pantaloni.

Capito cosa vuole fare, cerca di aiutarla con una mano, ma visto la difficoltà smette il lavoro che stava facendo e con entrambe le mani slaccia la cintura. Liberata dall’ostacolo che non riusciva a superare, gli abbassa gli slip e vista la cappella dura e dritta vi si inginocchia per gustare con la lingua le stille di gocce che ne fuoriescono. Le mani di lui si posano sulla testa e impugnano i capelli con fervore e può percepire chiaramente il tremore che queste emanano come il suo respiro pesante. Compreso quel che vuole, vi si dedica con perizia in una eccitante pompa. Con una mano massaggia dolcemente le palle dure per poi leccarle e baciarle. Prima una poi l’altra. Con calma e senza fretta’ Con la punta della lingua risale lungo l’asta e centimetro dopo centimetro si ferma e lo mordicchia dolcemente. Lui è allo spasimo. Quando le labbra si serrano attorno al cazzo per imboccarlo nuovamente lui è già al limite.

In una lenta e lunga succhiata lo lascia poi nuovamente libero e svettante all’aria, tutto lucido della sua stessa saliva. Lo prende con una mano alla base mentre l’altra è sempre intenta a massaggiare le palle e riprende lo stesso giochetto. Cerca di infilarselo tutto in gola finché non lo sente arrivare in fondo e poi lentamente risale fino a che non esce dalla bocca. La lingua non rimane mai ferma. Gli solletica l’asta e la cappella. Cerca di farla entrare anche nel piccolo buchetto del meato. Lui è al limite. Non riesce più a parlare. Si appoggia alle pareti cercando di resistere. Gli piace questo gioco che lo eccita all’inverosimile. Lei vuole provare un nuovo gioco e il distacco della bocca dal cazzo lo fa gemere di disappunto, ma quella pausa inaspettata prolunga l’agonia dell’amplesso.

Prese le tette con entrambe le mani lo stuzzica ora con un capezzolo, ora con l’altro e visto il grado di difficoltà, lo impugna per dirigere la cappella successivamente ad accarezzare il turgido capezzolo. Il contatto di pelle contro pelle, tetta contro cazzo, capezzolo contro meato li fa gemere entrambi di lussuria. Il tocco leggero produce ad entrambi brividi di piacere sempre più forti ed infatti, in un strusciamento più brusco a causa di uno spostamento inopportuno del vagone, lui gode. Dal principio aveva stretto i denti e i pugni, ma al contatto con quel morbido e caldo capezzolo non può più resistere e gode incontrollatamente. Lei viene presa alla sprovvista. Non si aspettava che godesse così velocemente. I primi violenti schizzi la colpiscono in faccia e sul collo. Cerca di afferrarlo velocemente e mentre si abbassa con la bocca aperta, altri schizzi continuano a colpirla in pieno viso e sui capelli.

Succhia rumorosamente ingoiando tutto, anche perché è tanta la sborra che esce. Cercando di assaporare meglio gli ultimi schizzi li tiene in bocca, sulla lingua, per coglierne il gusto. Infatti gli sembra diverso da quello di prima. Meno salato. Ora che il cazzo incomincia ad essere più morbido, lei ingoia tutto quello che le è rimasto in bocca. L’osserva mentre gli pulisce il cazzo facendogli vedere bene la lingua e come lentamente glielo lecca tutto. Dalla posizione cui è, nota come lui abbia un’espressione beata anche se gocciola per via del sudore.

Felice si rialza e si guarda allo specchio mentre lui si siede sul water. Anche lei gocciola tutta, ma di sudore e di sperma. Non immaginava che l’avesse imbrattata così tanto. Si passa le mani sulle tette per raccogliere con le dita un poco di sperma e portarsele alla bocca per succhiarle e per leccarle. Lui la guarda con un’espressione di vivo interesse e voglia, ma ha il cazzo decisamente fuori uso. Bussano alla porta e saltano entrambi per lo spavento.

‘Maa, apri! Sono io.’

Riconosce la voce. ‘Sì apri è tuo fratello.’ La rassicura Francesco vedendo lei tremare per il panico che l’ha assalita.

Lui rimane seduto tranquillo, con il cazzo a penzoloni e mezzo nudo. Lei senza pulirsi apre il chiavistello e il fratello si ritrova catapultato in una sauna, dall’odore inconfondibile di sesso.

‘Ma sei proprio una troia! Non ti si può lasciare un minuto che subito ti attacchi ad un cazzo.’

Lei è lì, mezza nuda. Con la faccia, il collo e le tette imbrattate di sperma. Appoggiata al lavabo si sta massaggiando i seni spalmandosi la sborra. La situazione lo erotizza al punto che si apre i jeans e tira fuori il cazzo che si sta ingrossando velocemente. La cappella è ancora parzialmente coperta dal cappuccio, ma la punta fuoriesce rossa e invitante. Lei si abbassa e prendendolo in bocca incomincia a giocarci con la lingua. Lo sente indurirsi sempre più. Fino a che, diventato sufficientemente duro, vi si dedica ad una superlativa spompata. Con forza la prende da sotto alle ascelle e la solleva. La fa girare con la faccia contro allo specchio e incomincia a masturbarla con due mani.

Con una, posta sul davanti a diretto contatto con il clitoride bagnato e l’altra da dietro, che scorre lungo il solco dal buco del culo alla figa. La trova caldissima e zuppa di umori più che mai. Insinua le dita per inumidirsi ulteriormente per poi stuzzicare l’ano rendendolo sempre più morbido e umido. Bagnato ancora con un poco della sua saliva sia il cazzo che il buco del culo, gli si avvicina posizionando bene la cappella fra le chiappe. Se lo stringe in mano e lo dirige lungo il solco fino a trovare lo stretto buchetto. Sentendosi rabbrividire di piacere e con quella cappella così calda, lei si solleva leggermente sulle punte dei piedi sporgendo ulteriormente il culo.

Con una leggera e costante spinta, entra e supera l’anello elastico dell’ano. Ora, violato l’ingresso e con la cappella bloccata all’interno prende con entrambi le mani i fianchi di lei che lentamente sta spingendo verso suo fratello per permettere un ingresso dolce al cazzo. Preso dalla frenesia, frena la sorella per permettere a lui di condurre il gioco e con un violento colpo di reni entra tutto in lei con fare deciso. La violenza dell’ingresso le toglie il respiro. Per un secondo resta con gli occhi sbarrati ad osservarsi allo specchio con la bocca aperta in totale apnea per poi venire rapita dal movimento delle sue tette che ballano riflesse al ritmo che gli da il cazzo di suo fratello.

Ogni affondo si sente piena. Lo stimolo che ne deriva è appagante e gli arriva direttamente al cervello. Cerca di masturbarsi il clitoride, ma non gli serve perché le palle di lui gli sbattono contro eccitandola ogni volta che affonda in lei. Gode giusto un attimo prima di sentirsi riempire le viscere di calda sborra. Gli ultimi colpi che riceve sono come ricevuti nel cervello e non nel suo corpo. Appagata e sudata si abbandona sul lavello mentre Francesco prende le tette penzolanti e le palpa dandole ancora stimoli di piacere.

Lentamente sente il cazzo uscire. Lui lo tiene in mano e centimetro dopo centimetro, proprio come è entrato ne esce. Il mugolio che riecheggia nell’angusto posto provocato da lei non è ben capito se di godimento o di disappunto per il vuoto con cui viene lasciata. Ha il fiato corto e il cuore che batte a mille. Le gira la testa e guarda entrambi i ragazzi sfiniti. Li osserva studiandoli attentamente. Entrambi con i cazzi a penzoloni, anche se Francesco lo ha leggermente più duro.

‘Cavoli gente.- Dice con filo di voce- Ero venuto per dirvi che non manca molto alla nostra stazione. Dai levati che mi lavo l’uccello.’
Lei si sposta con la poca forza che le è rimasta e si siede sulle gambe di Francesco che da parte sua riprende a toccarle le tette. Come lui finisce di lavarsi e di rivestirsi, lei chiede al suo amico di alzarsi perché ha un impellente bisogno di svuotarsi.

‘Ok fai pure. Mi piace guardare. Tanto io mi sciacquo. Sono marcio di sudore.’

Esterrefatta e con molto imbarazzo si libera l’intestino cercando di non fare rumore. Pulitasi il sedere, ora passa altra carta ad asciugarsi le gambe bagnate della sua ciprigna. Ha goduto come una fontana. Il tocco della sua mano le procura nuovamente piacere e il tremolio che la scuote non passa inosservato. Francesco da parte sua, ora che ha finito di lavarsi si è girato di fronte a lei e continua a stuzzicarle i capezzoli. Con il cazzo che gli ciondola davanti alla faccia è una dura tentazione da resistere. Constata che, anche se barzotto è pur sempre bello da guardare. Essendo circonciso, ha la cappella lucida ben in vista e poi bagnato è troppo invitante, per cui gli da una prima leccata alla punta.

Lui gli si fa più vicino e lei lo prende tutto in bocca. Si meraviglia di come è caldo e morbido. Lo ha tutto in bocca al punto di avere il naso fra i suoi peli. Deve piegare leggermente la testa per tenerlo tutto in bocca. Incomincia così un leggero pompino che porta ben presto ad essere nuovamente eccitata lei e in lui il cazzo si erge duro. Suo fratello batte alla porta e gli intima di uscire immediatamente perché sono arrivati. Infatti il treno incomincia a rallentare. Giusto il tempo di rivestirsi velocemente che come escono dal bagno il treno è già fermo in stazione. Un bacio veloce e poi Francesco li aiuta a scendere con i bagagli. Si salutano a malincuore. Quando il treno riparte, salutano anche i genitori del loro amico che li aspettano al finestrino per augurargli buone vacanze.

by maxtaxi
un grazie speciale a Simone P.
lella
fiorella
fedra

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