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Racconti sull'Autoerotismo

Alice ti scrivo

By 21 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

alice

alice
di: simona
simonella


Alice,
dolce, tenera, lontanissima amica mia. Sono costretta a scriverti perche’ al
telefono non potrei mai raccontarti cio’ che ho fatto , pochi minuti fa,
pensando a te. La tua micina vogliosa mi manca tanto ed ogni giorno non penso
ad altro che al momento in cui saremo di nuovo insieme e potremo godere l’una
delle labbra dell’altra, l’una della lingua dell’altra. Oggi pomeriggio
ripensavo all’ ultima volta che tu passasti una notte intera qui da me, prima
di partire. Ripensavo con infinita malinconia e grande languore a quel gioco
devastante éche tu inventasti, per me , grazie alla tua incredibile lussuria.
Il cane era venuto in camera a curiosare, forse attratto dai nostri gemiti e
dai nostri miagolii d’amore e tu, incredibile porca, tu lo invitasti a salire
sul letto, apristi le mie gambe e gli offristi la mia fica, bollente e
tremendamente bagnata.
Io ero immobile, quasi atterrita dalla tua sfacciata prepotenza,ma
terribilmente eccitata per cio’ che forse sarebbe accaduto, e che puntualmente
accadde.
Lui , attratto dall’odore inequivocabile di sesso e dagli umori che colavano
fuori di me, prese a leccare dolcemente prima le mie cosce. Ma tu, terribile
maialina, tu non eri soddisfatta. Mi dilatasti la fica con due mani ed offristi
alla sua lingua il mio fiore rorido di succhi profumati. Presto egli capi’ cosa
doveva fare e , attratto dal sapore del mio sesso, inizio’ a dare prepotenti
colpi di lingua alla mia gia’ devastata femminilita’.
Io ero incredula , davanti a tanta lussuria e non credevo fosse possibile
godere in quel modo. Forse mi eccitava moltissimo il tuo sguardo pieno di
sottintesi che era fisso nei miei occhi, mi eccitava il tuo sorrisetto
sornione, mi esaltavano le tue dita che mi tenevano dilatata all’impossibile,
mi facevano impazzire le tue parole sussurrate al mio orecchio, volgari e
dolcissime. Soprattutto mi faceva impazzire quella lingua cosi’
grossa,lunga,ruvida e prepotente che non mi dava tregua e leccava all’impazzata
il mio buchino fino a sfiorare il clitoride, in quel momento durissimo e
sporgente.Tu mi aprivi sempre di piu’ e la sua lingua arrivo’ a penetrarmi
quasi, facendomi gridare di piacereéRicordi? Poi tu stessa fosti curiosa di
provare il nuovo gioco e , ricordo , ti posizionasti carponi sul letto ,
offrendogli il culetto. Fu il mio turno di tenerti aperta, fui io ad offrirti
alla sua lingua e lui, probabilmente ubriaco di odori e sapori , lecco’ a lungo
anche teéprocurandoti un orgasmo dolce e sensuale.Poi lui se ne ando’ e noi,
dopo esserci lavate con cura, continuammo i nostri incredibili giochi per dare
e prendere a vicenda il maggior piacere possibileé.
Oggi ripensavo a quella notte e mentre lui mi passava davanti, non potei fare a
meno di desiderarlo, o perlomeno di desiderare che la sua lingua bollente mi
facesse godere.E cosi’ mi sono preparata come si deve. Volevo essere nuda, come
se tu fossi qui con me. Ho preso uno dei nostri giocattoli preferiti dal nostro
beaut-case, un pezzetto di burro dal frigorifero e sono andata in terrazza, con
lui.
Dapprincipio mi sono seduta su una sedia e gli ho offerto le mie cosce
aperte.Lui ha iniziato a dare piccoli, incerti colpetti di lingua. Io non ero
ancora abbastanza eccitata per attrarlo con i miei umori, cosi’ mi sono
spalmata abbondantemente di burro e, lasciandomi andare semi sdraiata sulla
sedia , mi sono goduta le sue leccate, decisamente piu’ vigorose e convinteéa
quel punto credo di essermi bagnata ed ora probabilmente il burro non serviva
piu’éLa sua lingua, sempre piu’ prepotente e violenta, andava su e giu’ con forza,
facendomi venire . Il mio clitoride era ormai eretto e durissimo, lo irrorai
completamente di burro perche’ volevo sentire la sua lingua proprio li’. E lui,
da bravo , prese a concentrare le sue leccate sul mio bottoncino eretto. A quel
punto ho perso il controllo, mi sono sdraiata a terra, proprio come una cagna
in calore e lui, fra le mie gambe, leccava spasmodicamente, senza tregua e
senza sosta. Mi sono girata sulle quattro zampe e gli ho offerto il buchetto
posteriore.
Il mio sederino era sicuramente bagnato dai miei umori e presto lui prese a
slinguarmi anche in quel punto. Gemevo, ansimavo, per fortuna oggi ero sola e
per fortuna non c’era nessun vicino nei giardini circostanti. Pensa , pero’,
quale spettacolo avrei potuto offrire se qualcuno mi avesse spiataé..
Sporca di burro e salivaédecisi che potevo fare di piu’. Tornai a posizionarmi
sdraiata sulla schiena, offrii la mia fica alla sua lingua. Mentre lui
riprendeva a leccarla con sempre piu’ rinnovata foga, io afferrai il nostro
giocattolo e lo infilai dolcemente dentro di me, nel buchino che ti piace
tanto. Lo spinsi con forza, fin quasi a sentire un lieve dolore , ma godendo
immensamente della contemporanea sua leccata, sempre piu’ prepotente e
decisaé.Non so per quanto tempo rimasi li’ a terra, come un animale in
caloreéalla fine, esausta e soddisfatta , decisi che dovevo lavarmié.e dopo una
bella doccia,eccomi qui a scriverti , a pensarti, ad eccitarti.
Eccomi a ricordarti che devi tornare presto, poiche’ presto dobbiamo rifare
questo gioco e magariéchissa’ che in due non si riesca a fare di piu’é.magari
ad eccitare anche lui fino al punto di poter godere del suo abnorme cazzo rosso
e turgido.
A presto, Alice, mi manchi tantissimo
Tua Simona


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