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Racconti sull'Autoerotismo

Elisa ed il suo piacere solitario

By 14 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Elisa era distesa sul divano a guardare la televisione, infastidita dalla giornata breve a causa del passaggio dall’ora legale a quella solare che aveva accorciato di molto le ore di luce. Erano appena le sei di sera e mancavano ancora un paio di ore alla cena. Facendo zapping senza cercare niente di preciso vagava con la mente in cerca di una immagine, di un suono, di un gesto, di un qualcosa che la tenesse incollata alla TV; purtroppo non c’era niente e lasciò il televisore acceso su un canale che a sua detta trasmetteva in meno peggio.
Nicole era lontana e non sarebbe tornata prima di venerdì e quel giorno era martedì. La nostalgia della madre per tutto ciò che le dava era molta. La voglia di stare con lei a leccarsi, baciarsi era molta ed anche se c’erano le amicizie, queste non erano tali da colmare il vuoto ed il desiderio.
Annoiata e di malumore ha appoggiato la testa sul bracciolo del divano in una posizione fetale, con gli occhi rivolti al soffitto cercando di distrarsi ricordando qualcosa di piacevole che le fosse successo ultimamente. Si è ricordata l’uscita con le sue amiche fatta la settimana precedente quando, prima a bere qualcosa e poi in discoteca, si erano divertite tanto. Proprio in discoteca aveva notato che un ragazzo che per tutta la sera non le aveva staccato gli occhi di dosso.
Elisa ripensandoci si meravigliava del fatto che in tutti questi giorni non si era mai ricordata di quello sguardo. Forse lo studio, forse la presenza nel weekend della madre l’avevano distratta e lei aveva sotto valutato quell’episodio. Elisa ha pensato anche che forse lo studio e lo stress l’avevano portata a non trovare neanche più il tempo per pensare a sé stessa.
Adesso quello sguardo intenso, lucido e penetrante che nella confusione della serata l’avevano le è tornato in mente ed inizia a provare le stesse sensazioni; si era sentita un po’ intimidita ma allo stesso tempo l’aveva eccitata. Lui non si era fatto avanti ovviamente considerando il fatto che lei era in compagnia e non c’erano amicizie comuni che permettessero un avvicinamento rapido e facilitato, forse lui aveva una sua ragazza o forse per Elisa era un’immaginazione.
A ricordare quello sguardo ora le sembrava ancora più profondo di come effettivamente era quella sera e le sembrava quasi di sentirlo ancora addosso come se la scrutava dappertutto e la denudasse.
Che lui fosse un bellissimo ragazzo era indubbio; aveva tante ragazze che gli stavano intorno e che se lo mangiavano con gli occhi e chissà se qualcuna di quelle sarebbe stata la fortunata di quella sera. Sarebbe potuta essere lei quella fortunata ma lei non ha preso l’iniziativa e lui è sparito tra le altre ragazze che lo circondavano.
Ad Elisa quei pensieri la stavano portando a sentire ancora quel calore che quella sera le scendeva dallo stomaco fino a fermarsi sul ventre ma senza andare oltre anche se lei lo avrebbe voluto, sentiva che qualcosa stava accadendo e quelle sensazioni che erano mancate si stavano affacciando in lei; ora era qualcosa in più di una semplice sensazione e di un semplice calore emozionale.
Entrata in casa si era spogliata ed ha indossato le scarpe con il tacco alto che indossava la sera in discoteca. Ha girato ogni camera della casa per sentirsi sicura e padrona degli ambienti ascoltando il ticchettio dei tacchi sul pavimento cercando un luogo dove mettersi. Nessuno sembrava essere adatto per gustarsi le immagini che aveva in testa. Voleva essere sola con sé stessa e non voleva essere disturbata da niente.
Per un attimo ha pensato di chiamare al telefono Nicole ma poi ha desistito non sapendo dove e con chi fosse sua madre.
Al termine della ricerca si è adagiata sul divano del soggiorno campo di battaglie amorose sia sue che della madre con Rocco ma un’idea per essere ancora più affascinante al suo maschio da sogno è stata il farsi una doccia calda per poi spalmare sulla pelle delle creme apposite per renderla profumata e secondo il suo gusto attraente e stimolante.
Nonostante la doccia il pensiero di quel ragazzo non era scomparsa così come la voglia di averlo con lei ed allora quale posto migliore del divano?
Per godere maggiormente le sensazioni che crescevano ha socchiuso gli occhi cercando di assaporare quello sguardo come se quel ragazzo si fosse materializzato lì davanti a lei con gli occhi fissi ad ammirare il suo corpo, le sue gambe, le tette i cui capezzoli sentiva indurire ed allungarsi diventando molto sensibili.
Ha sistemato ancora meglio la testa sul divano lasciando che le braccia le scivolassero sulla pancia coperta dall’accappatoio che ancora indossava. Ha sollevato le ginocchia lasciando che una parte dello stesso accappatoio scivolasse lungo le cosce.
Ora era diverso perché era lei che si sentiva diversa a causa di quel calore, quello strano desiderio che dalla mattina si portava dentro senza riuscire a trovare uno stimolo giusto, per sfogarsi.
In quella posizione finalmente sentiva la sua pelle rabbrividire, sentiva il formicolio particolare che ben conosceva scendere sul suo ventre e giungere tra le sue cosce che ancora a mala pena riusciva a tenere chiuse.
La voglia di gustarsi quel momento era enorme e voleva farlo durare il più possibile per poterne sfruttare ogni attimo.
Aveva tutto il tempo che voleva per farlo.
Messa in quella posizione discinta ripensava ancora a quegli occhi che in quel momento avrebbe voluto addosso insieme alle mani che le avrebbero sicuramente levato quell’accappatoio che si era già sceso a terra rimanendo impigliato sotto il suo corpo.
Il calore cominciava adesso a raggiungere livelli conosciuti sicuramente piacevoli ed Elisa non si limitava nel farlo aumentare ancora.
Piano piano le gambe si sono allargate; ne ha messo una sul bordo della seduta ed una sulla spalliera mentre le braccia le mani erano andate a cogliere le coppe delle sue tette.
Le dita sono andate a saggiare la consistenza dei capezzoli; lo avevano fatto tante altre volte ma ogni volta era una nuova sensazione, una nuova emozione facendole venire voglia di stringerli.
Ecco ora avrebbe voluto che quegli occhi fossero davanti ai suoi e la guardassero mentre stava fremendo dal desiderio di riscaldarsi, di muoversi sotto l’incalzare delle dita che accarezzavano oltre che le tette anche tutto il resto del corpo.
Infatti le dita di Elisa sono scivolate lentamente dal collo al petto dove in altre occasioni hanno trovato trovando una lievissima resistenza nel bordo rinforzato del reggiseno. Le sue tette adesso erano sfiorate dalle sue dita ma le sembrava che fossero gli occhi di quel ragazzo che uscito dalla sua mente era lì presente davanti a lei a guardarla e stimolarla. Sentiva i capezzoli indurirsi all’inverosimile e gonfiarsi mentre le sue gambe si aprivano ancora di più lasciando che l’aria accarezzasse le sue grandi labbra ormai gonfie e umide del nettare che le stava lubrificando.
Le sensazioni che Elisa provava erano intense e si è ricordata dell’ultima volta che si era toccata pochi giorni prima ma ciò non le è sembrato importante ed ha proseguito a muoversi sul divano lasciando che le sue dita afferrassero uno dopo l’altro i capezzoli stringendoli, schiacciandoli e stuzzicandoli.
Il copro di Elisa vibrava e la voglia di toccarsi superava i suoi tentativi di far durare il più a lungo possibile il piacere che incessantemente richiedeva maggiori attenzioni. Sentiva anche scivolare fuori gli umori dal suo sesso e colare in parte lungo le cosce che in quel momento avrebbe voluto spalancare fino all’inverosimile ma anche sull’accappatoio.
Per cercare di rendere più concreta l’immagine di quel misterioso Lui ha chiuso gli occhi immaginandolo in quel locale, vedendolo davanti a sé che la stava sfiorando dolcemente con le dita.
In quel momento, presa dalla sua fantasia, Elisa ha istintivamente ha fatto scivolare la sua mano sulla sua pancia e sull’ombelico ed anche più giù fino a sentire i primi peli pubici sotto I polpastrelli.
Presa com’era ha chiuso gli occhi senza curarsi dei propri gemiti che aumentavano di intensità.
Le sue dita, che erano ormai esperte del suo piacere, non trovarono più freni e continuavano a seguire il loro percorso quasi a memoria scivolando tra I peli, sfiorando la parte interna delle cosce, giungendo all’inguine, che già sensibilissimo, l’ha fatta sussultare ad ogni passaggio.
L’altra mano ancora sulle mammelle proseguiva il lento ma piacevolissimo massaggio dei capezzoli sempre più duri e irti. Ormai sapeva che era su una via di non ritorno e non poteva più fermarsi e né voleva farlo. Giunta a quello stato di eccitazione desiderava godere ma il suo desiderio era anche prolungare quello stato piacevole di eccitazione, cosicché si è seduta allargando bene le gambe e, mentre con una mano continuava a passare sulle tette titillarsi I capezzoli, con l’altra andava periodicamente ad accarezzare tra le labbra dilatate e gonfie che, piene dei suoi umori, volevano essere allargate e stuzzicate fino allo spasimo. Aprendo ancora di più le cosce ha lasciato che due dita le aprissero le piccole labbra dove tentava di nascondersi il clitoride gonfio e sensibile che non aspettava altro che uscire allo scoperto.
Una volta individuato lo ha titillato prima con pochi passaggi ma rapidamente le cure delle dita erano solo per lui ruotando intorno alla base ed anche sulla sommità usando il polpastrello del dito indice unito poi a quello del medio ruotandoci intorno e più lo schiacciava più sentiva crescere il piacere che provava. Nel contempo si è accorta che la sua fessura si era dilatata ed aperta e le sue labbra ancora più gonfie; ciò le piaceva da morire tanto che ogni volta che sentiva questa sensazione bastava poco per raggiungere l’orgasmo.
Ha proseguito a ruotare le dita sul clitoride muovendo il bacino attorno alle sue dita come se fosse la lingua del ragazzo sognato che in quel momento la stava scrutando e facendo impazzire.
Sentiva I suoi stessi gemiti aumentare di ritmo ed intensità e piano piano le sue dita sono scivolate ad accarezzare le cosce fin quando l’indice ritornando nella zona del suo piacere si è fatto strada tra le sue labbra; la prima falange ha trovato facilmente la via per entrare nella sua intimità.
Un mugolio più forte degli altri è sopraggiunto improvvisamente mentre aprendo gli occhi cercava davanti a sé lo sguardo dello sconosciuto visto in discoteca avendone stimoli per mostrarsi in preda alla lussuria e mostrargli che era disinibita quanto basta per essere scopata fino a farla urlare.
Senza motivazione ma pensando solo ad avere il massimo del piacere della masturbazione, Elisa ha chiuso nuovamente gli occhi e spinto il dito indice ancora più a fondo dentro le sue pareti vaginali ormai completamente viscide e scivolose.
La tensione e le scariche di piacere hanno costretto Elisa a sollevare le gambe a mezza altezza consentendo al dito di andare fino in fondo al suo corpo lasciando che un urlo ed un profondo respiro, tale da lasciarla per pochi secondi senza fiato, arrivasse a scuoterla.
Il copro di Elisa ha tremato per il piacere di sentirsi penetrata da quel bel ragazzo della sua fantasia. Immediatamente dopo ha estratto il dito ed ha appoggiato la schiena alla spalliera del divano divaricando ancora le cosce e lasciando che due dita la penetrassero meglio per portarla finalmente nel paradiso che voleva raggiungere.
Per raggiungere quel livello di goduria ha spinto due dita lasciando che il palmo della mano le sfiorasse il clitoride e le desse maggiore piacere mentre con l’altra mano sentiva I capezzoli che stavano quasi per scoppiare tra le sue dita. È iniziata così la masturbazione facendo sì che le sue dita si riempissero dei suoi umori prima di sentirli scivolare lungo le cosce e vederli assorbiti dal divano.
Le dita si muovevano dentro e fuori senza sosta ed il ritmo è aumentato ora come fosse una lingua, ora come fossero altre dita, ora come fosse il sesso duro di quel bel maschio che la stava penetrando senza fine.
Questi pensieri le facevano spingere più forte le dita avanti e indietro e nonostante questo lei era ormai esperta per far sì che ruotassero dentro di sè in maniera autonoma e perfetta tanto da procurarle il massimo del piacere.
La sua mente non seguiva più gli ordini che avrebbe voluto dare. Sentiva scosse che le partivano dalle cosce e le salivano lungo il corpo fino a portarla in un altro mondo mentre le dita hanno continuato imperterrite a darle questi piaceri, questi brividi, questi momenti che lei fortemente desiderava e sembrava non volessero mai terminare.
Sentiva il suo respiro ancora più affannoso, I suoi gemiti ancora più forti.
Per vedersi ha inclinato la testa sul davanti per godersi lo spettacolo delle sue dita che entravano ed uscivano sempre più bagnate e piene del suo godimento.
Elisa stava godendo.
Avvertiva molto bene le onde dell’orgasmo crescere in sé e scendere tra le sue cosce.
Sembrava che potesse quasi sfiorare con le dita questo orgasmo esplosivo che la stava raggiungendo.
Elisa, in preda alle scosse scariche di adrenalina generate dal piacere intenso provato, ha reclinato all’indietro la testa ed ha iniziato a muoverla per poi finire a succhiare il braccio sinistro, la mano sinistra ha lasciato le tette ed anch’essa si è diretta sul clitoride per stimolarlo il più possibile a fondo.
Ora due dita la stantuffavano senza sosta procurandole un brivido immenso. Andavano dentro e fuori, dentro e fuori. In quei momenti senza tempo desiderava che avesse mai fine quella splendida masturbazione ma la voglia di esplodere ed il desiderio di riempire le sue dita con il suo nettare ha prevalso.
Muovendo ritmicamente il bacino e spingendo ancora più forte le dita, mentre l’altra mano premeva sul clitoride, Elisa è esplosa nel suo orgasmo di cui si ha goduto fino all’ultima contrazione che l’ha lasciata esausta sul divano a gambe divaricate consapevole di avere avuto un immenso piacere.
Ora era lì stordita, inerme ed incapace di fare qualcosa.
Sono passati diversi minuti prima che Elisa si rendesse conto che si era fatto tardi e che era giunto il momento di rivestirsi perché avrebbe dovuto mettersi a studiare.
Pensava di raccontare tutto alla madre Nicole ma poi ha pensato che avrebbe potuto farle una sorpresa facendole vedere come si sgrillettava davanti a lei.
Allora si è alzata per rivestirsi cosciente che aveva ancora voglia di godere e che quella sera stessa si sarebbe toccata ancora ed avrebbe ancora una volta goduto su quelle dita e su quella mano che non smetteva mai di generare piaceri.

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