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Racconti sull'Autoerotismo

Il tatuaggio

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho ricominciato a farlo. Avevo smesso, perché mi dava ansia, insicurezza. Ora invece &egrave cambiato qualcosa. Lo faccio ancora. Ho ripreso a contare i mesi che passano Ora mi piace. Mi piace aggiungere un altro mese d’amore alla nostra storia. Godo nell’osservare il tempo che passa, nel constatare come questo rapporto si consolidi ogni giorno di più, come la gente cominci a tacere, dopo che per tanto tempo, mi aveva consigliato di’smettere. Si può smettere di amare qualcuno, solo perché razionalmente sarebbe giusto? E poi, chi decide che così sarebbe giusto? Il tempo scorre, inesorabile, e noi siamo ancora qui. Più forti di prima. Più solidi di prima.

Siamo due realtà ora, dopo che per tanti lunghi mesi siamo stati solo un’idea. Una magnifica idea; un desiderio incontrollabile, di quelli che esplodono all’improvviso. Come quegli acquazzoni estivi che nascono dal nulla: in una giornata come tante, scoppia un temporale’fortissimo, improvviso’e poi esce il sole, più bello di prima. Come se tutto tornasse a rivivere. Come se nuova linfa sgorgasse a nutrire la vita. Questo &egrave stato. Un nuovo colore nella mia vita. Questo &egrave ancora oggi e sempre. Godo, davvero ad osservare chi mi ascoltava quasi fossi una pazza parlare del mio amore lontanissimo. Raccontavo di un uomo che mi aveva preso il cuore, che mi aveva conquistata senza guardarmi negli occhi, senza che potessi annusare il suo essere uomo, senza che potessi godere del tocco delle sue mani. Un uomo che mi era entrato dentro, nell’anima, lentamente, con infinita dolcezza. Mi aveva presa e condotta verso una dimensione nuova. Mi aveva mostrato il mondo con i suoi occhi ed io avevo visto di più. Ricordo quanto scuotessero la testa allibiti, chiedendosi come si potesse amare un uomo mai visto; come si potesse desiderare il suo corpo, senza sapere com’era. Come si potesse fremere di desiderio, solo a pensare di sentire la sua voce, profonda come l’oceano della mia passione. Ed &egrave la stessa passione che sento adesso. Dopo che i nostri destini si sono incrociati, dopo che un giorno si &egrave presentato davanti a me’mi ha guardato negli occhi e mi ha detto quanto fossi bella, quanto fossi sua.

Davanti allo specchio mi osservo. Guardo le mie labbra rosa, carnose. Penso alle sue, più sottili, che mi baciavano con passione. Con il desiderio represso così a lungo che poteva finalmente mostrarsi completamente. Penso alla sua lingua cercare la mia, scivolarmi in bocca, esplorarmi piano, mentre il suo respiro si confondeva con il mio. Osservo il mio viso sorridere solo al pensiero della mia anima lontana. Penso a tutti i punti in cui mi ha baciata, penso e ripenso alla sensazione di dolcezza che mi invadeva quando mi baciava, quando mi liberava dai vestiti. All’eccitazione che sapeva far nascere dentro, alla voglia che spingeva per mostrarsi. Sento il calore invadermi ancora, mentre sono qui, sola, davanti ad uno specchio che restituisce un’immagine di donna in compagnia della sua voglia, del suo desiderio di un uomo lontano. Mi libero dei vestiti come fece lui con me, rimango nuda davanti a me stessa, come lo fui con lui. Accarezzo il mio corpo, tracciando con le dita tatuaggi immaginari. Quelli che lui ha impresso nella mia anima, sulla mia pelle. Un tatuaggio che solo noi vediamo, che sentiamo legarci indissolubilmente. Gioco a provocare la mia eccitazione, a vedere quanto resisto lasciando che la mia mente scorra verso episodi vissuti. La mia mano sfiora il pube. Un dito si insinua tra la peluria bagnata, scivolando verso il basso. E’ come ascoltare la sua voce chiedermi di spingere il dito dentro di me: dentro e fuori come se fosse la sua lingua che cercava il mio piacere infinito. La sua lingua, le sue labbra che mi succhiavano quasi a voler cogliere l’essenza del mio desiderio. Del desiderio di essere sua, posseduta completamente, piegata ad ogni suo volere, ad ogni sua voglia. La mia mano cerca il clitoride eccitato, lo pizzica, lo tocca lasciando che l’idea si associ a lui. Lui che mi tiene le gambe aperte, lui che si tuffa dentro di me, lui che spinge in me il suo desiderio. Vibro al pensiero di lui sopra di me, di lui dentro di me. Apro gli occhi. Le dita affondano nella mio segreto provocando in me un’eccitazione incredibile. Due dita, tre dita. Le ritraggo, le lecco, le affondo nuovamente ed ogni volta &egrave più bello di prima. Il clitoride così duro duole ad ogni tocco, ma &egrave un dolore misto al piacere. Cerco ancora di più. Non voglio smettere so che sto per venire, vengo per lui, pensando al lui. Un dito scorre ancora più giù, dove c’era la sua lingua. Spinge dentro di me. Entrando anche nel desiderio più profondo. Ormai non ho limiti. Gli occhi chiusi mi lasciano sognare il suo corpo, la sua voglia che mi entrava dentro, che mi riempiva completamente. Sento il suo calore, il suo respiro sul collo, sento le sue mani sui fianchi, stringerli mentre esplodeva dentro di me. Ed io con lui, Anche ora. Vengo con lui, gridando, sola, la mia eccitazione.

Apro gli occhi. Seduta per terra davanti allo specchio. Mi lecco le dita colme di passione. Assaporo il gusto della mia voglia che esplode così, solo pensando al tatuaggio che ho sull’anima, al mio signore lontano, alle vibrazioni che trasmette, al desiderio continuo, costante di appartenergli.

Gli racconterò anche questa, scriverò il mio racconto, la mia vita vissuta. La mia pazza voglia di lui ricordando l’ultima volta desiderando ed aspettando la prossima.

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